L'UOMO NON COMPRENDE LA SAPIENZA DELL'ONNIPOTENTE

 

L’uomo non comprende la grandezza e potenza di Dio
L’UOMO È LIMITATO NELL’INTELLIGENZA E NEL POTERE
Giobbe 38,1-11. OGNI CREATURA DIPENDE DAL CREATORE

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 Temi

  • La potenza e la maestà di Dio: Dio si presenta come creatore sovrano dell'universo, mostrando a Giobbe la sua immensità e il suo potere incommensurabile.
  • La sapienza divina: Dio, attraverso una serie di domande retoriche, sottolinea la limitatezza della conoscenza umana rispetto alla sua infinita sapienza.
  • L'umiltà dell'uomo: Giobbe è invitato a riconoscere la sua piccolezza di fronte alla grandezza di Dio e ad abbandonare ogni pretesa di autosufficienza.
  • La fiducia in Dio: nonostante la sofferenza e l'incomprensione, Dio invita Giobbe ad avere fede nella sua giustizia onnipotente e bontà.

 

Commento

Il brano di Giobbe 38,1-11 rappresenta un punto di svolta nel libro. Dio, stanco delle lamentele di Giobbe, interviene direttamente per ridimensionare la sua sofferenza e per rivelargli la vastità e la complessità della creazione.

Le domande retoriche poste da Dio a Giobbe non sono da intendere come risposte, ma piuttosto a suscitare in lui un senso di stupore e di ammirazione per la potenza divina. Dio crea il mare, pone le fondamenta della terra, regola il corso delle stelle e degli astri, dimostrando un controllo assoluto su ogni elemento del creato.

Di fronte a questa immensità, l'uomo appare piccolo e insignificante. La sua conoscenza è limitata e la sua sofferenza, seppur grande, non può scalfire l'amore e la giustizia di Dio.

Il messaggio di questo brano è dunque un invito all'umiltà e alla fiducia. L'uomo è chiamato a riconoscere la propria finitezza e ad abbandonare ogni pretesa di comprendere i piani divini. Solo nella fede e nella sottomissione a Dio è possibile trovare la vera pace e la consolazione.

 

 

Paralleli biblici

  • Genesi 1: La creazione del mondo da parte di Dio.
  • Salmi 104: Un inno alla potenza e alla maestà di Dio creatore.
  • Proverbi 3: La sapienza di Dio come fonte di conoscenza e di vita.
  • Matteo 6:25-34: La provvidenza di Dio e la cura per le sue creature.

 

 

Insegnamenti per il lettore della Torah

  1. Riconoscere la grandezza di Dio: Il lettore è chiamato ad ammirare la potenza e la maestà di Dio creatore, riconoscendo la sua infinita sapienza e il suo potere assoluto.
  2. Abbandonare l'orgoglio: L'uomo non è al centro dell'universo e la sua conoscenza è limitata. È necessario abbandonare ogni forma di orgoglio e di autosufficienza per accostarsi a Dio con umiltà.
  3. Avere fede nella giustizia di Dio: Anche di fronte alla sofferenza e all'incomprensione, il lettore è invitato a mantenere la fede nella giustizia e nell'amore di Dio.
  4. Affidarsi alla provvidenza divina: Dio provvede al bisogno di ogni creatura e non abbandona mai i suoi figli. Il lettore è chiamato a fidarsi della sua provvidenza e a cercare la sua volontà in ogni momento della vita.
  5. Lodare Dio per la sua creazione: La bellezza e la complessità del creato sono un motivo di lode e di ringraziamento a Dio.
  6. Vivere una vita conforme alla volontà di Dio: La consapevolezza della grandezza e della santità di Dio deve spingere il lettore a vivere una vita conforme alla sua volontà, con amore, giustizia e misericordia.

 

Conclusione

Il brano di Giobbe 38,1-11 è un invito all'umiltà, alla fede e alla fiducia in Dio. Attraverso la contemplazione della grandezza del creato e della sapienza divina, il lettore è chiamato a ridimensionare le proprie sofferenze e ad abbandonare ogni pretesa di autosufficienza. Solo nella sottomissione a Dio e nell'abbandono fiducioso alla sua volontà è possibile trovare la vera pace e la consolazione.

 

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