I CRISTIANI SONO OVUNQUE IN ESILIO
GIUDICE DELLA CHIESA E
DEL MONDO È CRISTO
2 Corinzi 5,6-10.
Precetti per lo studioso delle lettere di Paolo
In questo mondo siamo ancora tutti in esilio
Contesto storico
Scritta intorno al 55-56 d.C., la Seconda
Lettera ai Corinzi rappresenta la risposta di Paolo alle critiche e alle accuse
ricevute dalla comunità di Corinto. In questo brano (5,6-10), Paolo affronta il
tema della vita terrena come un esilio temporaneo dalla presenza di Dio,
sottolineando l'importanza della fede e della condotta morale in vista del
giudizio finale.
Paralleli e Precetti
- Esilio
- Parallelo: "Siamo sempre pieni di fiducia
e sapendo che finché abitiamo nel corpo siamo in esilio lontano dal
Signore" (5,6).
- Precetto: Vivi la vita terrena con la
consapevolezza di essere un pellegrino in cammino verso la casa eterna.
- Camminare
nella fede
- Parallelo: "Camminiamo nella fede e non
ancora in visione" (5,7).
- Precetto: Affida la tua vita alla fede, anche
quando la visione di Dio appare offuscata dalle difficoltà.
- Abitare
nel corpo
- Parallelo: "Siamo pieni di fiducia e
preferiamo andare in esilio dal corpo ed abitare presso il Signore"
(5,8).
- Precetto: Non attaccarti eccessivamente alla
vita terrena, ma desidera con ardore la vita eterna con Dio.
- Tribunale
di Cristo
- Parallelo: "Tutti infatti dobbiamo
comparire davanti al tribunale di Cristo" (5,10).
- Precetto: Vivi ogni giorno consapevole che
dovrai rispondere delle tue azioni davanti a Dio.
- Bene
e male
- Parallelo: "Ricevere la ricompensa delle
opere compiute finché era nel corpo, sia in bene che in male"
(5,10).
- Precetto: Compi azioni buone con tutto il
cuore, sapendo che saranno ricompensate da Dio.
Conclusione
I versetti 2 Corinzi 5,6-10 offrono una
preziosa guida per lo studioso delle lettere di Paolo. Riflettendo sui temi
dell'esilio, della fede, del corpo e del giudizio finale, il credente è
invitato a vivere una vita santa e consacrata al Signore, in attesa della
gloriosa risurrezione e della vita eterna con Dio.
[Gemini]
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