domenica 22 settembre 2019

 

2Corinti 8,9: Necessità della povertà per Cristo e per la Chiesa

LEARNING GREEK AND HEBREW THROUGH LATIN

2 Corinthians 8,9: Povertà necessaria di Cristo

***
γινώσκετε γὰρ (scitis enim = conoscete infatti) τὴν χάριν τοῦ κυρίου ἡμῶν (gratiam Domini nostri la grazia del signore nostro) Ἰησοῦ Χριστοῦ (Iesu Christi = di Gesù Cristo), ὅτι δι᾽ ὑμᾶς (quoniam propter vos = in quanto per voi) ἐπτώχευσεν (egenus factus est = si è impoverito) πλούσιος ὤν (cum esset dives = essendo ricco), ἵνα ὑμεῖς τῇ ἐκείνου πτωχείᾳ πλουτήσητε (ut illius inopia vos divites essetis = perché voi della di lui povertà foste diventati ricchi).***

= For you know how generous our Lord Yeshua the Messiah was- for your sakes he impoverished himself, even though he was rich, so that he might make you rich by means of his poverty.

LITERAL PARALLELS

ἐπτώχευσεν (indicative aorist active 3rd person singular from πτωχεύω, to be extremely poor, destitute); see Judges (A) 6,6 (καὶ ἐπτώχευσεν Ισραηλ σφόδρα ἀπὸ προσώπου Μαδιαμ = And Israel was greatly impoverished because of Madiam = וַיִּדַּל יִשְׂרָאֵל מְאֹד מִפְּנֵי מִדְיָן  = Humiliatusque est Israel valde in conspectu Madian = CJB: Isra'el became very discouraged because of Midyan). NOTICE: וַיִּדַּל (qal waw consec imperfect 3rd person masculine singular) is from H1809 דָּלַל dalal, meaning “to hang, languish, hang down, be low”.

GREEK RELATED VERSES

Rom 1,7 (To: All those in Rome whom God loves, who have been called, who have been set apart for him: Grace to you and shalom from God our Father and the Lord Yeshua the Messiah.); Acts 2,36; Rom 5,21; 2 Cor 1,2; 13,13 (v13 The grace of the Lord Yeshua the Messiah, the love of God and the fellowship of the Ruach HaKodesh be with you all.)

SEMANTIC PARALLELS

Ps 101,26 (In the beginning, you laid the foundations of the earth; heaven is the work of your hands.); Isa 53,2 (For before him he grew up like a young plant, like a root out of dry ground. He was not well-formed or especially handsome; we saw him, but his appearance did not attract us.); 62,1; 65,8; Matt 8,20; 17,27; 20,28; Mark 6,3; Luke 2,7; 8,3; 9,58; 16,11; John 1,1.10.14.17; 12,30; 16,15; 17,19; Rom 5,8.20; 8,32; 11,12; 1 Cor 1,4; 3,21-22; 15,47; 2 Cor 6,10 (as having reason to be sad, yet always filled with joy; as poor, yet making many people rich; as having nothing, yet having everything!); Eph 1,6; 2,7; 3,8.19; Phil 2,6; Col 1,16-17.24; 1 Tim 6,18; Heb 1,2.6; Jas 2,5; Rev 3,18; 21,7 (He who wins the victory will receive these things, and I will be his God, and he will be my son.)

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martedì 4 luglio 2017

 

VADEMECUM ALBERIONE



 V   A   D   E   M   E   C   U   M

In questa opera sono raccolti circa 1300 brevi testi estratti dagli scritti e dalla predicazione orale del b. Giacomo Alberione (1884-1971) e ordinati in cinque sezioni: 
  • 1. la Famiglia Paolina, come soggetto principale sia della formazione che dell'apostolato paolino; 
  • 2. La Formazione Paolina, sulle cosiddette 4 ruote (pietà, studio, apostolato, povertà o lavoro manuale) a partire dal metodo Via Verità e Vita; 
  • 3. La Vita Religiosa che la la Famiglia Paolina ha in comune con ordini, istituti e congregazioni della Chiesa cattolica romana; 
  • 4. La Spiritualità Paolina con le principali devozioni, a Gesù Cristo Via Verità e Vita, a Maria Regina degli Apostoli, a San Paolo Apostolo e dottore delle genti (non dei cattolici)
  • 5. L'Apostolato Paolino, in cui vengono descritte le varie forme, mezzi, contenuti e destinatari della attività apostolica nella Famiglia Paolina; si tratta soprattutto dell'apostolato delle edizioni utilizzando i mezzi più celeri ed efficaci che il progresso offre (stampa, cinema, televisione, rete, analogico e digitale)




LA FAMIGLIA PAOLINA
ALBA 1 Alba porta nel suo stemma, divise da una croce, le iniziali dei quattro *Evangelisti: A corrisponde ad *Angelo, simbolo di san Matteo; L corrisponde a Leone, simbolo di san Marco; B corrisponde a Bue, simbolo di san Luca; il secondo A corrisponde ad Aquila, simbolo di San Giovanni. Nella facciata del bel *Duomo albese sono scolpite le quattro *figure. Alba è principio del giorno che si avanza e che raggiungerà il suo splendente meriggio. L'opera di *evangelizzazione della *Famiglia Paolina qui ebbe la sua Alba, o principio: essa sta *progredendo; e con la *stampa, il *cinema, la *radio, la *televisione, serve la *Chiesa nell'opera affidatale dal *Maestro Divino: 'andate ed *ammaestrate le nazioni'. [[Saluto ai visitatori dell'esposizione paolina in Alba nel quarantesimo anno di fondazione della Famiglia Paolina] 1954 luglio agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 145]
CANONICO FRANCESCO CHIESA 2 Il canonico Chiesa, sentito ancora una volta ogni cosa, con la sua parola chiara, piena di fede, solo ispirata a Dio, disse: "Avanti, risolutamente, lascia ogni vista ed appoggio che sappiano dell'umano, ma conta interamente su Dio e mira soltanto a Dio. Cerca il soccorso di preghiera". [Parlando delle origini delle Pie Discepole] 1946 Mi protendo in avanti p 443s, in Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 249]
3 Dal canonico Chiesa [Alberione] aveva appreso a trasformare tutto in oggetto di meditazione e di preghiera presso il Maestro divino: per adorare, ringraziare, propiziare, chiedere. [1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) n 68]
4 In momento di particolare difficoltà, riesaminando tutta la sua [Alberione] condotta, se vi fossero impedimenti all'azione della grazia da parte sua, parve che il divin Maestro volesse rassicurate l'*Istituto [Società san Paolo] incominciato da pochi anni. Nel sogno, avuto successivamente, gli parve di avere una risposta; Gesù Maestro infatti diceva: "Non temere, io sono con voi. Di qui voglio illuminare. Abbiate dolore dei peccati". Il di qui usciva dal tabernacolo; e con forza; così da far comprendere che da Lui Maestro tutta la luce si ha da ricevere. Ne parlò col Direttore spirituale [canonico Chiesa], notando in quale luce la figura del Maestro fosse avvolta. Gli rispose: "Sta' sereno; sogno o altro, ciò che è detto è santo; fanne come un programma pratico di vita e di luce per te e per tutti i membri". Di qui sempre più si orientò e derivò tutto dal tabernacolo. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) nn 93-94]
PRIMO MAESTRO, GIACOMO ALBERIONE 5 Servo della Famiglia Paolina. Quanto alla sua povera carcassa: egli [Alberione] ha compiuto qualche parte del divino volere, ma deve scomparire dalla scena e dalla memoria, anche se, perché più anziano, dovette prendere dal Signore e dare agli altri. Così, finita la messa, il sacerdote depone la pianeta e rimane quello che è dinanzi a Dio. Recito spesso: "Padre, non sono degno di essere chiamato figlio_; ho peccato contro il cielo e contro di te_; abbimi per tuo servo". Così intendo appartenere a questa mirabile Famiglia Paolina: come servo, ora ed in cielo; ove mi occuperò di quelli che adoperano i mezzi più moderni ed efficaci di bene: in santità, "in Christo, in Ecclesia". 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) n 10]
6 Tanti altri, negli anni successivi ebbero difficoltà, compirono sacrifici e mantennero una fedeltà esemplare: ma nulla sta a pari con quanto si constatò in quei primi tempi, che chiaramente lasciarono intendere l'approvazione divina a che sarebbe presto seguita quella della Chiesa; sicché si procedeva con fede sempre più sicura che non si era nella illusione, ma si camminava nella via di Dio. [I primi fratelli paolini nel ricordo del Fondatore] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 219]
7 Le Famiglie Paoline sono il risultato di innumerevoli sacrifici, preghiere, offerte: di molti anni. Con questo soccorso di cui egli [Alberione] non sa rendersi conto pieno, il patto con Dio che si recita nelle preghiere ed il lavoro nei quattro rami [della Famiglia], le benedizioni continue di Dio in ogni direzione. [La divina assistenza e persone che hanno offerto la vita per la Famiglia Paolina] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 163]
8 * Malattia di Alberione] Si aggiunga la poca salute: "Non lo salverete; la tbc sta prendendolo" dicevano al Vescovo. Domandò egli [Alberione] allora:"Temo di fare una grave imprudenza a raccogliere persone per una missione con forte pericolo di abbandonarle a metà strada". La risposta fu: "Il Signore pensa e provvede meglio di te; va avanti con fede". 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 112]
9 * Missione di Alberione] Sento la gravità, innanzi a Dio ed agli uomini, della missione affidatami dal Signore; il quale se avesse trovata persona più indegna ed incapace l'avrebbe preferita. Questo tuttavia è per me e per tutti garanzia che il Signore ha voluto ed ha fatto fare Lui; così come l'artista prende qualsiasi pennello, da pochi soldi e cieco circa l'opera da eseguirsi, fosse pure un bel divino Maestro Gesù Cristo. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 350]
10 * Illuminazione di Alberione] Ecco un semi-cieco che è guidato: e col procedere viene di tanto in tanto illuminato, perché sempre possa avanzare: Dio è la luce. Alcune altre cose potranno vedersi in seguito. [Cose ancora da fare] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 202-203]
11 * Notte tra due secoli] La notte che divise il secolo scorso dal corrente, fu decisiva per la specifica missione e spirito particolare in cui sarebbe nato e vissuto il suo [di Alberione] futuro apostolato. Si fece l'adorazione solenne e continuata in Duomo (Alba), dopo la Messa solenne di mezzanotte, innanzi a Gesù esposto. [_] Vi era stato poco prima un congresso (il primo cui [Alberione] assisteva); aveva capito bene il discorso calmo ma profondo ed avvincente del Toniolo. Aveva letto l'invito di Leone XIII a pregare per il secolo che incominciava. L'uno e l'altro parlavano delle necessità della Chiesa, dei nuovi mezzi del male, del dovere di opporre stampa a stampa, organizzazione ad organizzazione, di far penetrare il Vangelo nelle masse, delle questioni sociali_ Una particolare luce venne dall'Ostia: maggior comprensione dell'invito di Gesù: "Venite a me tutti_". Gli parve di comprendere il cuore del grande Papa, gli inviti della Chiesa, la missione vera del Sacerdote. Gli parve chiaro quanto diceva Toniolo, sul dovere di essere gli apostoli di oggi, adoperando i mezzi sfruttati dagli avversari. Si sentì profondamente obbligato a prepararsi a fare qualcosa per il Signore e gli uomini del nuovo secolo, con cui sarebbe vissuto. Ebbe senso abbastanza chiaro della propria nullità, ed insieme sentì: "Sono con voi_ fino alla fine del mondo", nell'Eucaristia, e che in Gesù-Ostia si poteva avere luce, conforto, vittoria sul male. Vagando con la mente nel futuro gli pareva che nel nuovo secolo anime generose avrebbero sentito quanto egli sentiva; e che, associate in organizzazione, si sarebbe potuto realizzare ciò che Toniolo tanto ripeteva: "Unitevi; il nemico, se ci trova soli, ci vincerà uno per volta"_ La preghiera durò quattro ore dopo la Messa solenne: - che il secolo nascesse in Cristo Eucaristia; - che nuovi apostoli risanassero le leggi, la scuola, la letteratura, la stampa, i costumi; - che la Chiesa avesse un nuovo slancio missionario; - che fossero bene usati i nuovi mezzi di apostolato; - che la società accogliesse i grandi insegnamenti delle encicliche di Leone XIII, specialmente riguardanti le questioni sociali e la libertà della Chiesa. L'Eucaristia, il Vangelo, il Papa, il nuovo secolo, i mezzi nuovi, la dottrina del conte Paganuzzi riguardante la Chiesa, la necessità di una nuova schiera di apostoli, gli si fissarono così nella mente e nel cuore, che poi ne dominarono sempre i pensieri, la preghiera, il lavoro interiore, le aspirazioni. Si sentì obbligato a servire la Chiesa, gli uomini del nuovo secolo e operare con altri. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) nn 17-19]
12 * Provvidenza nella Famiglia Paolina. Talora le necessità erano urgenti e gravi e tutte le risorse e speranze umane erano chiuse: si pregava e si cercava di cacciare il peccato e ogni mancanza alla povertà; soluzioni impensate, denaro pervenuto attraverso sconosciuti, prestiti offerti, benefattori nuovi, altre cose che egli [Alberione] non seppe mai spiegarsi[_]; le annate passavano, le previsioni di molti di certo fallimento, le accuse di pazzia,[_] svanivano e tutto si conchiudeva, magari con fatica, ma in pace. [La divina assistenza] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 166]
13 * Organizzazione di religiosi] [Alberione] Pensava dapprima a una organizzazione cattolica di scrittori, tecnici, librai, rivenditori cattolici: e dare indirizzo, lavoro, spirito d'apostolato_ Ma presto, in una maggior luce, verso il 1910, fece un passo definitivo: scrittori, tecnici, propagandisti, ma Religiosi e Religiose. Da una parte portare anime alla più alta perfezione, quella di chi pratica anche i consigli evangelici, ed al merito della vita apostolica. Dall'altra parte dare più unità, più stabilità, più continuità, più soprannaturalità all'apostolato. Formare una organizzazione, ma religiosa; dove le forze sono unite, dove la dedizione è totale, dove la dottrina sarà più pura: e questa società d'anime che amano Dio con tutta la mente, le forze, il cuore, si offrono a lavorare per la Chiesa, contente dello stipendio divino: "riceverete il centuplo, possederete la vita eterna". Egli esultava allora considerando parte di queste anime milizia della Chiesa terrena, e parte trionfanti nella Chiesa celeste. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) nn 21-22]
14 * Provvidenza divina] Fiducia in Dio, lavoro assiduo, amministrazione ordinata ed equilibrata avrebbero assicurato il corso alla Divina Provvidenza. [Famiglia Paolina] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 134]
15 * Provvidenza divina] La Provvidenza operò secondo il suo ordinario metodo divino: fortiter et suaviter: preparare e far convergere le vie secondo il suo fine: illuminare e circondare degli aiuti necessari; far attendere l'ora sua nella pace; iniziare sempre da un presepio [cf "J'aime tant voir les Ïuvres saintes commencer à Bethléem" di Louise-Thérèse de Montaignac, 1820- 885]; agire così naturalmente da non poter facilmente distinguere la grazia dalla natura, ma, certo, con entrambi_ D'altra parte non vi è da forzare la mano di Dio; basta vigilare, lasciarsi guidare, nei vari doveri, cercare di impegnarvi mente, volontà, cuore, forze fisiche_ L'uomo ha sempre tante imperfezioni, difetti, errori, insufficienze e dubbi nel suo operare, da dover tutto rimettere nelle mani della divina Misericordia e lasciarsi guidare. Mai forzare la mano della Provvidenza! _ Avveniva spesso che occorresse una maturazione serena, calma: il Signore disponeva un breve periodo di letto; dopo essersi chiuso in camera, ne usciva rinfrancato, con le vedute chiare, e si metteva mano alle iniziative. Presentava al Direttore spirituale i progetti: correggeva, accresceva, secondo il caso; e, se occorreva, li presentava anche all'Autorità ecclesiastica. Non sempre il momento era maturo; ma il Signore faceva conoscere le cose, lasciando al suo servo il lavoro, anche gli errori_; poi interveniva a redimere gli errori ed i falli_ 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) nn 31-32 [16 * Ricchezze della Famiglia Paolina] Dio raccolse nella Famiglia Paolina molte ricchezze: Divitias gratiae [Ef 2,7]. Alcune ricchezze sembrarono arrivare più come risultati naturali degli avvenimenti, altre più dalle lezioni delle persone illuminate e sante che accompagnarono il periodo della preparazione, nascita e infanzia della Famiglia Paolina, altre più apertamente dall'azione divina. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) n 27]
17 * Spese necessarie] Nelle spese medesime si procedeva con consiglio e con questo esame: questo è necessario? ho retta intenzione? lo faremmo se fossimo in punto di morte? Se le risposte erano affermative ci si fidava di Dio. [La divina assistenza] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 165]
18 * Sogno di Alberione] Nulla è da cambiare; non vi è che da purificare, migliorare, realizzare con nuove forme. E' bene ricordare: "In momenti di particolari difficoltà per la Famiglia Paolina, al sac. Alberione, riesaminando tutta la sua condotta, se vi fossero impedimenti all'azione della grazia da parte sua, parve che il Divin Maestro volesse rassicurare l'Istituto incominciato da pochi anni. Nel sogno, avuto successivamente, gli parve di avere una risposta. Gesù Cristo infatti diceva: 'Non temete, io sono con voi. di qui voglio illuminare. Abbiate il dolore dei peccati'." [In occasione del 40.mo della Congregazione] 1954 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 148-149]
19 * Piramide rovesciata] Le opere umane si possono paragonare ad una piramide con la base in terra e le opere di Dio a una piramide con la base in cielo: una piramide a rovescio. Le opere di Dio hanno bisogno soprattutto di poggiare su Dio. Il regno dei cieli è simile al granello di senapa_ [Ritiro alla FP in Sydney, Australia - Difficoltà agli inizi di una nuova casa] 1955 maggio 18 Pr 6 (1958) p 146]
20 * Famiglia Paolina completata. E' piaciuto al Signore che ancora mi [Alberione] trovassi nella condizione di salute e possibilità di poter completare la Famiglia Paolina con i tre Istituti secolari iniziati dopo il Capitolo generale del 1957, che stanno compiendo buoni passi. Sempre iniziata la nostra vita in Gesù Cristo e come Gesù Cristo nel presepio: "Gloria a Dio nell'alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà". Posso accertare tutti che tutto, solo, sempre, è stato fatto con la luce del Tabernacolo ed in obbedienza; le approvazioni poi della Chiesa ci assicurano che le istituzioni sono buone e possono portare alla santità e sono conformi ai bisogni dei tempi. [Spiegazione delle Costituzioni Società San Paolo; Mese ad Ariccia] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 375]
21 * Dichiarazione di Alberione: completare l'opera (FP)] Dichiarazione. I nostri Istituti femminili, secondo le divine ispirazioni, dovrebbero avere a fianco con parallelo fine un rispettivo Istituto maschile (esempio: Salesiani e salesiane). Così le Figlie di san Paolo accanto e parallelo fine la Pia Società san Paolo. In concreto: Pie Discepole per la Liturgia e Sacerdoti per la Liturgia ed adorazioni. Pastorelle e Pastori. Apostoline ed apostoli. Non mi è possibile compiere tutto, giacché si dovrebbero preparare giovinetti sino al sacerdozio. Si è dato un inizio: le Suore preparano giovanetti nei pre-vocazionari, alcuni saliranno al sacerdozio nella Pia Società san Paolo e a suo tempo, dopo il corso di pastorale[_] si costituiranno in nuclei a parte e formeranno la parte maschile degli Istituti femminili già consolidati ed operanti. Questa la santa eredità ai miei successori di completare l'opera. [Dai taccuini personali] 1963 agosto 10 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 345-348]
22 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Insegnava alle Suore [Figlie di San Paolo]: "La nostra vita ha valore solo quando è poggiata su Dio e viene spesa per Lui". Inedito, in PMT/A p 14 ?]
23 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Vangelo letto e praticato] Portava sempre con sé il Vangelo: a suo tempo lo rileggeva e meditava. Alle Suore [Figlie di San Paolo] diceva: 'Il Vangelo non dobbiamo soltanto diffonderlo, dobbiamo prima di tutto praticarlo". Inedito PMT/A p 55 ?]
24 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Primo Maestro e Prima Maestra] Alla Prima Maestra dovete [Figlie di San Paolo] tutto e devo anch'io [Alberione] molto perché mi ha illuminato e orientato in cose e circostanze liete e tristi; è stata di conforto nelle difficoltà che intralciavano il cammino. [L'umiltà, Meditazione in preparazione alla festa di santa Tecla] ? Collezione Figlie di San Paolo, sd]
25 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Separazione tra Congregazioni paoline] Io ho insistito vivamente per la separazione vera ed evidente delle due Famiglie [Figlie di San Paolo e Pie Discepole]. Credo utile che per tua [Prima Maestra Tecla] disponga perché le Pie Discepole abbiano colà più senso di indipendenza e di responsabilità dalle Figlie. [Lettere a Maestra Tecla] 1929 novembre 9 LMT p 31]
26 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Primo Maestro e Prima Maestra] Il suo [di Maestra Tecla] progresso nella pietà, vita religiosa, docilità, amore all'apostolato ed alle anime andò sempre crescendo. Per il Primo Maestro fu di aiuto costante: per formare bene le Figlie di San Paolo; per avviarle all'apostolato; per superare i punti scabrosi; per costituire le Pie Discepole e le Suore Pastorelle. Il suo esempio e la bontà operano assai più che l'autorità: conciliare la soavità con la decisione, la prudenza con la giustizia e veramente sostenuta fisicamente da Dio, guidata da lumi soprannaturali. 1954 aprile 14 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 229-230]
27 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Superiora: madre] La prima Maestra non era soltanto una superiora, ma ella è la madre dell'Istituto. [Guida sapiente, in PMT/A p 17-18] 1964 febbraio 7 Prediche registrate delle Figlie di San Paolo]
28 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Segreti della Prima Maestra] Nella Prima Maestra umiltà e fede sono i suoi segreti. E sono la spiegazione di tanta virtù e risultati negli apostolati. 1964 febbraio 7 Prediche registrate delle Figlie di San Paolo]
29 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Figlie di San Paolo] L'Istituto [Figlie di San Paolo] è nel volere di Dio: camminate sulle rotaie stabilite dalla Prima Maestra, anche nelle cose particolari. [PMT/A p 6] 1964 febbraio 13]
30 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Santità della Prima Maestra] Verso la fine della sua vita soprattutto ascoltava, considerava e gustava "cercare solo la gloria di Dio": questo costituisce il vertice della santità, l'unione ai pensieri, fini, desideri di Dio. [Manoscritto in PMT/A p 27] 1964 febbraio 13 Cooperatore Paolino 3 (1964) p 6-7]
31 A FP A: Origine: PM TECLA MERLO Fede e umiltà] Avete [Figlie di San Paolo] sempre uno specchio e un esempio di umiltà e di fede: la Prima Maestra Tecla. Con la sua fede e la sua umiltà è arrivata a una santità distinta. Vivete [Figlie di San Paolo] così, vi ha tracciato la via, camminate così! 1965 marzo RA - Figlie di San Paolo]
32 A FP A: Origine: PRIMI PAOLINI Primi tempi] Presentandosi l'occasione, D. Alberione ricorda, anche oggi quei cari Fratelli che portarono serenamente i primi pesi e che lo comprendevano in modo molto superiore all'età. La loro fede semplice e sicura, che li lasciava riposare sicuri nelle mani di Dio, ed il loro amore a Dio ed alle anime, il profondo desiderio di santità meritarono interventi eccezionali della divina misericordia, aprirono la via a tante vocazioni, erano di grande consolazione ed ammirazione, per i loro genitori, per le autorità ecclesiastiche in generale e per i giovani seminaristi che qualche [volta?] li incontravano. 1954 luglio 14? Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 214]
33 A FP B: Caratteristiche: FINALITA' Conoscenza di Cristo] Portare la conoscenza di Gesù Cristo. Questo è il fine della Pia Società San Paolo e Figlie di San Paolo. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Cile] 1952? EMC (1952) p 270]
34 A FP B: Caratteristiche: FINALITA' Gloria a Dio e pace] Tutto deve terminare in un grande 'gloria in excelsis Deo et in terra pax hominibus' ad onore della Santissima Trinità, cantato dagli angeli, come programma di vita, apostolato e redenzione di Gesù Cristo: il paolino vivere in Cristo. [Le devozioni] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 183]
35 A FP B: Caratteristiche: FINALITA' Santità nella Famiglia Paolina. La prima cura nella Famiglia Paolina sarà la santità della vita, la seconda la santità della dottrina. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 90]
36 A FP B: Caratteristiche: FINALITA' Convergenza dei fini] I vari fini convergono in un fine comune e generale: dare Gesù Cristo al mondo, in modo completo, come Egli si è definito: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". [Finalità apostolica della Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 20]
37 A FP B: Caratteristiche: UNITA' La Comunità composta delle Figlie, delle Pastorelle e delle Pie Discepole, dev'essere la vera immagine di Cristo, del suo corpo mistico. Perciò deve circolar tra di voi una carità intima. Dire: fra tutte riproduciamo il Cristo. [La carità fraterna] 1941 ottobre EM (1942?) 107]
38 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Ut unum sint] Che siamo uniti, col Papa, attraverso i Superiori, e poi uniti tra noi: un solo spirito, una sola direttiva, con entusiasmo, senza resistere allo Spirito Santo. "Ut unum sint": fu la grande preoccupazione del Divin Maestro. [Allo Spirito Santo, Domenica, Ora di adorazione della FP] 1952 febbraio 10 RSp (1952) p 102]
39 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Anticipo di Paradiso In paradiso tutti insieme faremo la "Famiglia Paolina", che non si potrà più separare e non si potrà più dividere per la morte, né per altro motivo. Viviamo adesso come un anticipo di paradiso, come si amano i beati in cielo, così amiamoci noi sulla terra. [_] Amare, amare sempre più. Amare secondo l'esempio di Gesù, aggiungendo la ragione che siamo uniti in una sola Famiglia: abbiamo il cuore di san Paolo. [La carità vicendevole] 1952 agosto 24 Pr 1 (1953) p 56-58]
40 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Separazione e unità nella FP] Piacque al Signore che le nostre Congregazioni fossero quattro; ma possiamo dire:'Congregavit nos in unum Christi amor[_] Simul ergo cum in unum congregamur: ne nos mente dividamur, caveamus. Vi è una stretta parentela tra esse, perché tutte nate dal Tabernacolo. Un unico spirito: vivere Gesù Cristo, e servire la Chiesa. Chi rappresenta tutti intercedendo presso il Tabernacolo; chi diffonde, come dall'alto, la dottrina di Gesù Cristo; e chi si accosta alle singole anime. Vi è tra esse una stretta collaborazione spirituale, intellettuale, morale, economica. Vi è separazione per governo e amministrazione, ma la Pia Società San Paolo è altrice delle altre tre. Vi è separazione; eppure [esiste] un vincolo intimo di carità, più nobile del vincolo del sangue. Vi è indipendenza tra loro; ma vi è uno scambio di preghiere, di aiuti, in molti modi: l'attività è separata, ma vi sarà una compartecipazione alle gioie e alle pene, ed al premio eterno. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 33-35]
41 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Per 40 anni vi fu un travaglio interiore per un problema fondamentale: l'unità degli Istituti (cf ms 1944). 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) n 131]
42 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Centro paolino di tutte le Congregazioni] Le nostre Case vanno bene quando si fa un centro Paolino in cui siano rappresentate tutte le Famiglie e vi sia la comprensione e lo scambievole aiuto spirituale non solo di preghiere, ma anche di buon esempio e di santa emulazione nello zelo. [La nostra vocazione] 1954 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
43 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Nel complesso delle quattro Famiglie Paoline è rappresentato il Maestro Divino che presenta agli uomini la verità, la via, la vita. La Pia Società San Paolo con le Figlie di San Paolo rappresentano Gesù che dice: 'Io sono la verità'; le Pie Discepole rappresentano Gesù che dice: 'Io sono la vita'; le Pastorelle rappresentano Gesù che dice: 'Io sono la via'. Le quattro Famiglie si completano per il raggiungimento del fine comune, salvare le anime: poi dalla Pia Società San Paolo viene data la dottrina cristiana alla generalità; mentre ai singoli si ha l'applicazione con la preghiera delle Pie Discepole e con l'azione delle Pastorelle. Vi è tra loro una giusta separazione ed in ognuna una giusta autonomia; mentre tra loro vi è un'unione e stretta collaborazione spirituale, economica, morale, intellettuale. L'autonomia o separazione ha lo scopo di facilitare il raggiungimento dei fini di ognuna; di rendere più semplice, agile, fattivo il governo; più reale e appropriata la formazione e preparazione alla vita religiosa ed all'apostolato; più sicuro lo sviluppo delle persone e delle opere; più serena la convivenza, più controllata l'amministrazione, che è per sé difficile in tanta necessità di mezzi e di iniziative. Ogni Congregazione ha compiti così complessi, che se fossero raccolti in un unico Istituto, avremmo una disorganizzazione e sofferenza continua in tutto e in tutte. [Famiglia Paolina centralizzata in Gesù Maestro] 1954 maggio 23 Carissimi in San Paolo (1971) p 137-138]
44 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Bello è il dogma della Comunione dei Santi in generale, ma è anche bello il ricordare questo dogma pensando alla circolazione di vita, di meriti e di aiuti che la Famiglia Paolina presa interamente, può vicendevolmente darsi. E' tutta una circolazione di soprannaturalità. Occorre però che siano unite le menti, i cuori, le volontà. [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - I nostri defunti] 1954 dicembre 1 Pr 5 (1957) 128]
45 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Apostolato della FP] Quando esce un bel libro, non si parla tanto dell'autore, o dello stampatore, o del propagandista; si dice: la Famiglia Paolina ha pubblicato il tal libro. Questo modo di esprimersi indica che la Famiglia è unita e forma una cosa sola. [Prediche alle comunità nella Chiesa RA- Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 137]
46 A FP B: Caratteristiche: UNITA' L'unione di spirito: questa è la parte sostanziale. La Famiglia Paolina ha una sola spiritualità: vivere integralmente il Vangelo; vivere nel Divin Maestro in quanto Egli è la Via, la Verità e la Vita; viverlo come lo ha compreso il suo Discepolo San Paolo. 1960 aprile UPS 3 (1962) p187]
47 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Come sono uniti questi Istituti: 1) Per la comune origine. 2) Per il fine generale. 3) Per il medesimo spirito paolino, anche nelle diverse opere. 4) Per l'attività convergente, cooperante, dinamica, alimentata dall'unica linfa. [...] Tre principii pratici: 1) Le varie istituzioni della Famiglia Paolina avranno alimento e vitalità dalla Pia Società San Paolo. Quanto sarà fervorosa questa, tanto lo saranno le altre parti. 2) Oggi, più ancora che nei tempi andati, vale l'organizzazione, specialmente internazionale, in ogni settore; in modo particolare per l'apostolato. Essere più cattolici come figli prediletti della Chiesa Cattolica. Unirsi per gli apostolati. 3) Comprendersi e amarsi: "Congregavit nos amor Christi unus"; darvi vicendevolmente aiuto di preghiera e di collaborazione. Gli egoismi personali distruggono la vita di comunità; gli egoismi sociali, politici, familiari, distruggono addirittura gli Istituti, od almeno li condannano alla sterilità. Sempre la preghiera del Maestro Divino: "Ut unum sint" applicata non ad un Istituto soltanto, ma vissuta in tutta l'immensa parrocchia paolina, che per limiti ha solo i confini del mondo, e per gregge tanto chi già è nell'ovile, come chi si vuole condurre all'ovile. [Spiegazione della missione paolina - I vari Istituti] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 381-382]
48 A FP B: Caratteristiche: UNITA' Vantaggi dell'unione]L'unione [tra Figlie di San Paolo e Società San Paolo] porta sempre vantaggio. Non abbiamo da avere pretese esagerate, da nessuna parte. Camminando di comune accordo i vantaggi saranno buoni e anche notevoli da una parte e dall'altra. 1960 aprile MI - Figlie di San Paolo]
49 A FP B: Caratteristiche: UNITA' La Provvidenza ha disposto che la Famiglia Paolina risultasse di più Istituti, ognuno dei quali ha una certa libertà, e ha una libertà sicura rispetto al governo e rispetto all'amministrazione. Però queste istituzioni sono unite tutte perché hanno la medesima origine e in fondo il medesimo spirito. Si distinguono però per l'apostolato; quindi abbiamo la Pia Società san Paolo, la quale è altrice rispetto alle altre istituzioni, e perciò il Superiore Generale, per decreto della Santa Sede, deve dare una certa assistenza circa la formazione, lo studio, lo spirito, l'apostolato e anche sull'amministrazione, e in generale sull'osservanza religiosa e delle Costituzioni. Poi sono nate le Figlie di san Paolo che hanno il loro fine proprio (il primo fine è per tutti sempre uguale: la santificazione dei membri mediante i voti) collaterale al fine della Pia Società San Paolo. Perciò tra la Pia Società san Paolo e le Figlie di san Paolo vi è maggior relazione, relazione che dipende dal fine specifico, cioè dall'apostolato. Ci vuole quindi un certo ordinamento per la redazione, la tecnica e la diffusione. [_] Un coordinamento dunque, il quale non significa confusione, ma divisione di campo, divisione di iniziative, tanto per il cinema quanto per la stampa; ordinarsi in modo che le comunicazioni siano solo fra il Superiore e la Superiora e poi, quanto all'esercizio dell'apostolato, separazione. [_] Poi sono nate le Pie Discepolo le quali hanno lavorato costantemente e hanno i loro fini. Cioè: adorazione eucaristica per tutte le case, l'intenzione è specialmente per le vocazioni e per la loro formazione, poi la parte liturgica e il servizio o assistenza sacerdotale. Ci sono le Pastorelle le quali hanno l'ufficio di avvicinare le anime e di trattare direttamente con le anime nelle parrocchie, con gli asili, con la gioventù femminile; coi catechismi, il servizio e pulizia nelle chiese, e poi tutte le opere parrocchiali. E sono veramente utili. Le Suore "Regina apostolorum" sono per tutte le vocazioni: vocazioni sacerdotali del clero diocesano o del clero religioso, vocazioni a tutti gli Istituti femminili e vocazioni anche per le opere di apostolato laico. Queste istituzioni si distinguono quindi per i vari apostolati. Ad esse si sono poi aggiunti i tre Istituti secolari. [_] Il loro scopo è portare la perfezione nel mondo col contatto alle famiglie, alle varie associazioni, eccetera. Il Papa Pio XII insisteva: "perché brucino di amor di Dio e perché traducano la loro vita in apostolato". Oltre questi vi sono i cooperatori. E sono quelli che vengono capiti meno. [_] Il fine è questo: imitazione della vita degli Istituti nostri e contributo di preghiera, di azione e di offerte. [_] La collaborazione può essere verso tutti i nostri Istituti, prima riguardo alle vocazioni e alla loro formazione, poi agli apostolati. Essendo tutti, in fondo, di uguale spirito ci deve essere unione: volersi bene, non giudicarsi e non condannarsi l'uno con l'altro. [Silenzio e clausura per le Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 199-202]
50 A FP B: Caratteristiche: UNITA' La Famiglia Paolina rispecchia la Chiesa nelle sue membra, nelle sue attività, nel suo apostolato, nella sua missione. [La Famiglia Paolina] 1963 maggio 23 APie Discepole VIII (1963) p 172:163]
51 A FP C: Membri Le Figlie di San Paolo hanno come principale missione l'apostolato delle edizioni; quindi questo è dovere generale, cui tutti i tre gruppi, Figlie, Discepole, Pastorine, devono partecipare in qualche misura e in qualche modo. [Lettera a Maestra Tecla] 1942 agosto 17 LMT p 89]
52 A FP C: Membri Alla famiglia religiosa è il Padre Celeste che manda i membri; e ne è Padre. Gesù Cristo è il Fratello Maggiore; l'anima lo Spirito Santo. Ideali comuni: santità ed apostolato. Aiuti fraterni: preghiera, esempio, collaborazione. [Carità nella famiglia religiosa] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 213]
53 A FP C: Membri Gesù ha voluto esser servito dalle pie donne, [Maria a capo]. E allora ecco le suore. Così gli Istituti sono da considerarsi: la Pia Società San Paolo, la Famiglia dei Discepoli, i Gabrielini e i sacerdoti dell'"Unione di Gesù Sacerdote" affinché l'apostolato maschile sia completo; a cui si aggiunge poi, l'"Unione dei Cooperatori" poiché tutti nella Chiesa devono cooperare. [Famiglia Paolina] 1963 maggio 23 APie Discepole VIII (1963) p 169]
54 A FP C: Membri: APOSTOLINE Vocazioni, apostolato delle] Immensi sono i bisogni dell'umanità, della Chiesa e delle anime; e si capisce come da ogni parte si propongano opere ed iniziative; ma le opere si fanno se vi sono le persone; e queste tanto più producono quanto più sono innestate in Cristo. [_] Perciò la necessità di vocazioni in tutti i settori religiosi ed ecclesiastici, nello spirito delle due opere pontificie per le vocazioni, al clero secolare ed alla vita religiosa. In questa direttiva si costruisce l'Istituto Regina Apostolorum per le vocazioni. Procede secondo Gesù Cristo Via, Verità e Vita: il suo esempio, il suo insegnamento. Le vocazioni buone e sufficienti costituiscono il maggior bisogno attuale della Chiesa in ogni parte del mondo. [Cinquantenario di ordinazione sacerdotale di D. Alberione] 1957 giugno 29] Carissimi in San Paolo (1971) p 181]
55 A FP C: Membri: APOSTOLINE Il fine speciale della Congregazione [delle Suore Apostoline] è vocazionario; e consiste nel compiere, con i mezzi tradizionali e con quelli moderni, (stampa, cinema, radio, televisione, fotografia, eccetera.) tre specie di opere in ordine alle vocazioni, cioè ricerca, formazione ed assistenza. [Correzioni e aggiunte ai primi articoli delle Costituzioni] 1959? Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 327]
56 A FP C: Membri: APOSTOLINE Lo spirito e la sua attività si rileva dagli articoli 1,2,3 delle sue Costituzioni: "Il fine speciale della Congregazione consiste nel compiere, con i mezzi tradizionali e con quelli moderni (stampa, cinema, radio, televisione, fotografia, eccetera.) tre specie di opere in ordine alle vocazioni; cioè ricerca, formazione ed assistenza. [_] L'ideale dell'Istituto è sintetizzato in queste formule: 'tutti i cattolici, con tutte le forze, con tutti i mezzi, per tutte le vocazioni, per tutti gli apostolati.' 'Tutti i fedeli per tutti gli infedeli; tutti i ferventi cattolici per tutti gli indifferenti, tutti i cattolici per tutti gli acattolici.' 'Tutti i chiamati corrispondano alla loro vocazione, tutti i sacerdoti e religiosi siano santi, e gli uomini li ascoltino e raggiungano la loro salvezza'". [Apostoline e le vocazioni] 1960 aprile UPS 1 (1960) 123-124]
57 A FP C: Membri: COOPERATORI Come possono i laici collaborare con la Chiesa? I laici collaborano alla missione della Chiesa: 1. con una vita santa; 2. con l'apostolato della preghiera, dell'esempio e del sacrificio; 3. con le opere, come l'apostolato dell'edizione, dell'insegnamento, delle opere caritative, delle organizzazioni cattoliche; 4. con la penetrazione nella società dei principi cristiani e cattolici. [La Chiesa] 1949 CS (1985) p 115-116]
58 A FP C: Membri: COOPERATORI I Cooperatori sono pensati così: Persone che capiscono la Famiglia Paolina e formano con essa unione di spirito e di intendimenti. Ne abbracciano, nel modo a loro possibile, i due fini principali e vi danno l'apporto a loro possibile; mentre la Famiglia Paolina ne vuole promuovere l'istruzione cristiana, avviarli ad una vita esemplare e farli partecipi dei beni della Congregazione e del merito dell'apostolato. [_] La Famiglia Paolina confida a loro i suoi progetti, dà indirizzo per le opere da compiere, li rende partecipi delle pene e delle gioie, indica i mezzi di santificazione mediante il periodico 'Il Cooperatore paolino'. [_] La Famiglia Paolina tende a vivere perfettamente i due precetti della carità nella vita religiosa e nell'apostolato; invece i Cooperatori lavorano a vivere i medesimi due precetti in una vita cristiana sempre migliore e servendo nell'apostolato. Tutti assieme si forma un'unione di persone che mirano e si aiutano a promuovere 'la gloria di Dio e la pace degli uomini', secondo l'esempio di san Paolo. [I cooperatori paolini] 1954 giugno 11 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 341, 343, 344]
59 A FP C: Membri: COOPERATORI I Cooperatori sono persone che hanno istruzione cristiana più ampia, una fede più viva_ sono quelli che hanno zelo e pensano alla salute delle anime; quelli che vedono nella Famiglia Paolina una iniziativa, una organizzazione religiosa che, mentre attende a perfezionarsi, vuole dare Gesù Cristo al mondo, la sua dottrina con i mezzi moderni: stampa, cinema, radio, televisione. I Cooperatori quindi capiscono la finalità duplice della Famiglia Paolina; _ e capiscono insieme lo stato della società attuale, i bisogni della società attuale, l'efficacia che hanno questi mezzi messi dal progresso a servizio dell'uomo e a servizio dell'apostolo. [_] Nel 1908 ho sentito questo invito dal mio direttore spirituale: Ricorda sempre: Annuerunt sociis [Lc 5,7 : pesca miracolosa]: bisogna cercare gli aiuti di persone. Allora si incominciò a curare i cooperatori. Accenno solo a quello che si dovrebbe spiegare largamente: 1) Reclutarli. Più sono intelligenti e meglio è. 2) Formarli con l'istruzione, con il bollettino. 3) Organizzarli. 4) Cercare di condurli a maggiore santità, a migliorare la loro vita cristiana. 5) Convergere le loro forze verso le finalità della Famiglia Paolina, cioè la diffusione della dottrina cristiana con i mezzi più moderni. [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - I Cooperatori] 1954 dicembre 6 Pr 5 (1957) p 155-159]
60 A FP C: Membri: COOPERATORI E' utile che vi facciate dei propagandisti e delle propagandiste sotto di voi, secondo il tempo, secondo i luoghi. Quando Pietro fece la pesca miracolosa e non riusciva più a tirare le reti troppo pesanti, perché troppo pesanti, perché piene di pesci, chiamò in aiuto gli altri apostoli, altra gente. Chiamate in aiuto. [La propaganda collettiva] 1955 marzo 12 Pr 6 (1958) p 66]
61 A FP C: Membri: COOPERATORI Vi furono dei commercianti che andavano di posto in posto portando la notizia del Vangelo. Vi furono soldati, vi furono insegnanti, maestri, vi furono tante donne, le quali si fecero propagandiste della buona novella, cioè del Vangelo. Anche noi dobbiamo chiamare in aiuto dell'apostolato quante più persone sarà possibile. I nostri cooperatori non sono ancora abbastanza in attività. [Propaganda collettiva] 1955 marzo 13 Pr 6 (1958) p 69]
62 A FP C: Membri: COOPERATORI Abbiamo bisogno di cooperatori, di persone che lavorino al nostro fianco e che vogliono imitare le suore paoline e i paolini nel loro apostolato e che vogliono prendervi parte attiva. Di queste persone se ne possono trovare tante nel mondo. Dobbiamo allora essere saggi facendo partecipare queste persone al merito del nostro apostolato e servendoci di esse per diffondere il bene. Finché rimarremo solo noi sul campo di lavoro faremo solo quello che è possibile a noi. Ma Gesù, oltre i dodici apostoli, scelse anche 72 discepoli che si recassero in ogni città a preparare la strada per quando giungesse Lui a predicare la buona parola. San Paolo, nella Lettera ai Romani, scritta da Corinto, saluta in fine 24 persone che erano a Roma e che aveva conosciuto in Oriente; quasi tutte queste persone avevano aiutato l'apostolo anche nell'istruire coloro che erano ancora neofiti. San Paolo era diligentissimo nel procurarsi cooperatori. A questo dobbiamo mirare anche noi e questo deve essere anche lo spirito nostro: cercare persone che cooperino con noi e che siano investite dello spirito paolino. (_) L'apostolato dei laici ha inoltre questo vantaggio: i laici, sia uomini che donne, trovandosi già nel mondo possono entrare anche in quegli ambienti nei quali il Religioso e la Religiosa non possono entrare. Vi sono deputati alla Camera, Ministri di Governo che appartengono a questi Istituti religiosi. Vi sono direttori di fabbrica, persone di una posizione sociale molto elevata che esercitano una influenza su molti operai. Vi sono professori di Università, professori di filosofia. Vi sono pure maestri e maestre di scuole elementari. Presidenti di Azione Cattolica. Quanti cooperatori impegnati per la stampa, sia per la redazione, sia per la diffusione! Quanti cooperatori impegnati per una televisione sempre più cristiana e per un cinema più cattolico! _ La donna che vuole preparare la pasta per il pane immette nella farina il lievito che, sciolto, fermenterà tutta la pasta. Così nelle parrocchie dove vi sono uomini e donne esemplari saranno come lievito nella massa sociale che fermenterà in senso cristiano tutta la società. Non può il solo Sacerdote, il solo Religioso, la sola Suora oggi tener fronte ai nemici della Chiesa che entrano ovunque. Ateismo, materialismo, comunismo, protestantesimo sono tutte forze del male che si collegano, si associano contro Cristo e contro la Chiesa. Nostro dovere, perciò, è il cercare persone che si associno a noi nell'apostolato perché il bene possa moltiplicarsi. 1958 Raggio n 3 (1958) p 74-75]
63 A FP C: Membri: COOPERATORI Quando avvenne la pesca miracolosa che cosa fece san Pietro e che cosa fecero i suoi compagni? Avevano gettato le reti per ordine del Maestro divino e le reti si erano riempite così di pesci, che trovavano fatica a portarli tutti nella barca e condurre le barche a riva. Allora annuerunt sociis [Lc 5,7]: chiamarono degli altri a venirli ad aiutare. E con essi le reti piene di pesci furono messe nelle barche e le barche furono spinte alla riva [_]. Che cosa indicano questi soci o questi compagni, che sono invitati dagli apostoli a venire in aiuto per raccogliere tutta la pesca e portarla alla riva? Indicano i cooperatori. [I cooperatori per le Pastorelle] 1958 gennaio 21 AAP (1984:1958) p 9]
64 A FP C: Membri: COOPERATORI San Paolo, nella sua lettera ai romani, verso la fine saluta 24 persone. Scriveva da Corinto e queste persone che saluta egli aveva conosciute in Oriente. La maggior parte l'avevano aiutato nel suo ministero, oltre che l'avevano seguito abbracciando la vita cristiana, accettando il Vangelo. Ed egli ha imparato questo da Gesù Maestro il quale creò dodici Apostoli, ma si circondò anche di pie donne che cooperavano con lui, cooperavano sia in quello che era necessario per la vita del sacro Collegio, sia accettando la sua Parola e parlandone, diffondendola nella maniera che era loro possibile, guidate in questo dall'esempio di Maria, e ancora cooperando con la preghiera assidua, la partecipazione ai dolori, alle pene del Salvatore. E poi si circondò di discepoli, 72 discepoli che mandò due a due nelle varie città [dove] doveva arrivare, affinché gli preparassero la strada e quelle città lo accogliessero e accettassero il Vangelo. Questo è lo spirito del cristianesimo, questo è lo spirito particolarmente paolino. [I cooperatori paolini] 1958 marzo 18 APie Discepole III (1958) p 69]
65 A FP C: Membri: COOPERATORI Formarvi cooperatori e cooperatrici nelle Adorazioni. Nelle Case dove è possibile, accanto a voi, nelle ore di Adorazioni, potrebbero esserci dei secolari, quando questo è possibile. [La Pia Discepola, altra Maria] 1963 agosto 8 APie Discepole VIII (1963) p 342]
66 A FP C: Membri: DEFUNTI Anime purganti] Per mezzo di ritratti, annotazioni, ricordi, richiamatevi il nome dei defunti della vostra famiglia, parentela, amicizia, conoscenza ed interrogatevi: ho adempiuto verso di loro tutti i miei doveri di giustizia, carità, amicizia? [La carità verso i defunti è utile anche ai vivi] 1932? novembre CD (1953, 5.a ed) p 93]
67 A FP C: Membri: DEFUNTI Anime purganti] Le anime purganti sono a noi unite da vincoli diversi, ma carissimi, che la morte non ha potuto per nulla distruggere: vincoli di giustizia, di sangue, di riconoscenza. [Le anime purganti rispetto a noi] 1932? novembre CD (1953, 5.a ed) p 72]
68 A FP C: Membri: DEFUNTI Noi dobbiamo amare i fratelli tutti sulla terra, amare il prossimo come noi stessi, e questa carità, questo vincolo di unione non deve rompersi con la morte, anzi deve diventare più soprannaturale, più spirituale e anche più stretto. [Pregare per le anime purganti] 1952 ottobre 7 Pr 1 (1953) p 163]
69 A FP C: Membri: DONNA L'uomo nell'ordine fisico è incompleto senza la donna: poiché se egli ha la forza gli manca la grazia posseduta dalla donna: se egli ha l'intelligenza, la donna ha il cuore: uniti questi due esseri si completano e danno origine ad altri uomini. Qualcosa di simile è della missione sacerdotale e della missione della donna: il Sacerdote ammaestra, comunica i carismi della grazia, santifica dal tempio: ma la donna prolunga questa sua divina influenza sino fra le mura domestiche, la donna porta al Sacerdote l'uomo. Il Sacerdote senza la donna perderebbe tre quarti della sua influenza nella società, la donna senza di lui la perderebbe tutta. Come tra Dio e l'uomo sta il Sacerdote, così tra il Sacerdote e l'uomo sta la donna, anello di congiunzione. Ed ecco il vincolo strettissimo che unisce il Sacerdote e la donna: la comune vocazione; ed ecco nel Sacerdote l'obbligo di un occulto e prudente indirizzo dalla donna nella scelta dei mezzi: ed ecco nella donna il dovere di un'umile docilità ai consigli del Sacerdote. [La donna associata al Sacerdote] 1912 DA (1915) p 66]
70 A FP C: Membri: DONNA Sacerdozio della donna] Mi fecero una singolare impressione queste parole, da Mons. Mermillod rivolte a donne e a giovinette: "Voi avete una missione da adempiere nel mondo: una famiglia da dirigere, la società da edificare, la Chiesa da servire e da consolare. Voi dovete essere apostole". Meditandole, ne sentii profondamente la verità [_]. La donna può e deve essere aiuto morale e religioso dell'uomo. Questo importa che la donna venga a porsi accanto alla missione del Sacerdote, per cooperarvi secondo i tempi, le circostanze, il sesso suo. "Le zitelle, dice il Frassinetti, sono chiamate in questo tempo dalla Provvidenza a un quasi sacerdozio, ad un vero apostolato_". [Introduzione a DA; di esso Alberione scriverà, in data 1 agosto 1966: "il povero libro è stato scritto nel 1912 e rifletteva il suo tempo" in: Carissimi in San Paolo (1971) p 1284] 1914 dicembre 8 DA (1915) Introduzione]
71 A FP C: Membri: DONNA Santificare l'uomo] Servirci della donna per giungere all'uomo; applicare la donna a questo supremo ufficio: santificare l'uomo. 1915 DA (1932) p 24]
72 A FP C: Membri: DONNA Oggi] La donna d'oggi deve formare l'uomo d'oggi: deve sovvenire ai bisogni dell'uomo d'oggi; deve servirsi dei mezzi d'oggi. 1915 DA (1932) p 38]
73 A FP C: Membri: DONNA Uomo e donna] L'uomo considera le cose, astrae, generalizza; la donna tutto analizza, rende vivente tutto. La donna sente Dio, la virtù, quanto vi ha di bello e di buono; e nel sentire ama, e nell'amare comunica con persuasione e persuadendo comunica un'unzione tutta particolare del suo cuore. 1915 DA (1915) p 56]
74 A FP C: Membri: DONNA La donna Suora si è commossa sopra la sorte di un miliardo di infedeli pagani e lascia il mondo civile per condividerne la sorte infelice, spesso abbreviandosi la vita, incompresa od anche perseguitata. [_] La donna che diffonde il pensiero cristiano con la redazione di giornali, riviste, libri; o li diffonde; che prende parte all'apostolato del cinema, della radio, della televisione, del catechismo, delle biblioteche, della cultura cristiana. [Scritti sulla donna, La donna fermento del mondo] 1956 aprile 12/13 Carissimi in San Paolo (1971) p 1272]
75 A FP C: Membri: DONNA I disegni di Dio creatore, confermati da Dio redentore, sopra la donna, vanno elaborandosi e realizzandosi attraverso un complesso di travagli, di ostacoli, di eroismi piccoli e grandi. L'ideale della donna, quale risplende in Maria, viene sempre più considerato, in ogni settore dell'umanità. La donna aiuto all'uomo e simile a Lui[sic]: con cui forma una carne, con cui si compie e si applica la redenzione nella Chiesa; con cui si lavora per l'elevazione sociale e morale. [La missione della donna nella società, La donna fermento del mondo] 1956 aprile 12/13 Carissimi in San Paolo (1971) p 1272]
76 A FP C: Membri: DONNA La donna ci appare completa: cultura e spiritualità, famiglia e società, apporto efficace nelle cose civili e nelle iniziative religiose; tanto di Dio da diventarne un'appartenenza assoluta e tanto dell'uomo da completarlo; debitamente soggetta eppure potente per la sua debolezza supplicante; capace di ogni eroismo se ben guidata; umiliata e calpestata, si risolleva e con la speranza cristiana ricostruisce un nuovo avvenire. [Scritti sulla donna, La donna fermento del mondo] 1956 aprile 13 Carissimi in San Paolo (1971) 1273]
77 A FP C: Membri: DONNA     v § 981 Se la Suora ha rinunciato alla maternità umana, è per diventare madre in senso più largo e più esteso: madre di tanti fanciulli, di tanti giovani, di tanti uomini, con la preghiera, con la sofferenza, con l'apostolato dell'esempio, della parola, delle edizioni e con tutte le possibilità che ha secondo la sua condizione. Portare Gesù al mondo! La Suora è un'altra Maria e deve compiere quello che Maria ha compiuto. [La missione di Maria Regina degli Apostoli] 1956 ottobre 23 SPa (1962) p 406]
78 A FP C: Membri: DONNA La donna associata allo zelo sacerdotale. Cioè, la redenzione fu compita in quel modo e la redenzione si applica in quel modo: la donna col Sacerdote. Guai se sbagliano o l'una e l'altra. [L'apostolato del servizio sacerdotale nello spirito di Maria(I)] 1958 luglio 22 A Pie Discepole III (1958) p 203]
79 A FP C: Membri: DONNA La narrazione biblica: la donna formata dalla costa dell'uomo, viene interpretata in senso simbolico: la donna non sotto i piedi dell'uomo come schiava, né sopra di lui per comando all'uomo; ma compagna, a fianco, per aiuto: "adiutorium simile sibi". La natura è simbolo e soggetto della grazia e della redenzione. Nella redenzione cooperano Gesù Cristo e Maria: Gesù come parte prima e necessaria; Maria come parte seconda, e dipendente. [p 182] La storia della Chiesa come Corpo Mistico si svolge a modo della vita temporale di Gesù Cristo. Infatti la storia ecclesiastica ci presenta il ripetersi di un fatto provvidenziale, cioè: per lo più accanto agli Istituti religiosi maschili troviamo corrispondenti Istituti religiosi femminili: Agostiniani ed Agostiniane; Benedettini e Benedettine; Francescani e Francescane; Salesiani e Salesiane; Sacramentini e Sacramentine; eccetera, eccetera. Questa è un po' la natura degli spiriti, delle cose, degli apostolati. E quando non vi sono i due Istituti collaterali, si cerca qualcosa che supplisca: un complemento. La donna, anche se consacrata a Dio, ha bisogno del Sacerdote; il sacerdote deve servirsi in molti apostolati della donna, perché più propri ad essa. Così la Divina Provvidenza, accanto alla Pia Società San Paolo, ha fatto nascere le Suore Figlie di San Paolo, Pie discepole, Pastorelle, Apostoline (Regina apostolorum). Entrano a completare la Famiglia Paolina: L'Istituto Maria SS, Annunziata; l'Istituto San Gabriele Arcangelo; l'Istituto Gesù Sacerdote. Questi sono parti della Pia Società San Paolo; dipendono secondo le loro proprie regole dal Superiore Generale di essa. [p 184] Tutti gli Istituti considerati assieme formano la Famiglia Paolina. Tutti gli Istituti hanno comune origine. Tutti gli Istituti hanno un comune spirito. Tutti gli Istituti hanno fini convergenti. [p 185] [La Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 3 (1962) pp 182, 184, 185]
80 A FP C: Membri: DONNA Conviene disilluderci: vi sono opere che richiedono spirito di pietà robusta, altre che esigono pazienza e sacrificio, altre che vogliono disinteresse: non vi sono d'ordinario che le Suore capaci di compierle. [La Famiglia Paolina - La donna] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 191]
81 A FP C: Membri: DONNA Potenza della donna] Oh, se sarete pie che potenza avrete! La donna potrebbe avere il mondo in mano! 1961 SdC (1962) p 368-369]
82 A FP C: Membri: DONNA E' necessario riflettere al contributo che può la donna portare alla Chiesa, all'umanità con la sua dedizione e con la forza che viene dalla sua natura. Per questo non si è pensata la Famiglia Paolina composta solo di uomini. Il Signore l'ha voluta composta anche di donne_ Che cosa potete dare voi nella Chiesa? La vostra dedizione! 1961 SdC (1962) p 362-364]
83 A FP C: Membri: DONNA E' sempre così: al principio di ogni bene e al principio di ogni male sta la donna! La storia lo conferma! [_] Per questo non si è pensata la Famiglia Paolina composta solo di uomini. Il Signore l'ha voluta composta anche di donne. [_] [p 362]. Dalla donna dipende la vita e l'andamento delle nazioni, delle famiglie, delle comunità, cioè delle istituzioni. Affinché la donna possa però apportare un gran bene all'umanità, occorre sempre che viva secondo la sua natura, secondo il Vangelo; in sostanza, secondo Maria! [p 363] [La potenza della donna nell'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 362-363]
84 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO Benedizioni] Benedetti i passi di chi evangelizza il bene, di chi evangelizza la pace. Benedette le ancelle della Chiesa, che di questa Madre possiedono il cuore. Benedette le camminatrici di Dio, che nel silenzio mistico del convento studiano le vie del mondo, e domani le percorreranno per raggiungere le anime. Benedetti questi angeli del Signore, che cercano gli uomini che hanno perduto o mai imparato la via della Chiesa. Benedette le postine di Gesù, che portano in ogni famiglia il Vangelo d'amore. Benedette le coadiutrici dello zelo sacerdotale, che predicano in silenzio Gesù Cristo Via, Verità e Vita. Benedetto il soave profumo di giglio, di rosa e di viola, che lasciano sul loro passaggio. Benedette le imitatrici di Maria, che presentò Gesù ai pastori, ai magi, al tempio, ai discepoli, al mondo. Benedette le Figlie di San Paolo, che del Padre possiedono il cuore, del Padre danno la parola, che col Padre - soffrendo, pregando, operando - compiono il cammino loro assegnato da Dio. Da varie parti della terra le vie convergono ad un solo convegno: Gesù è là, vi ha dato l'appuntamento:"Venite, o benedetti, nel Regno del Padre mio". Discenda su di esse la benedizione di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, e le accompagni, perché camminino e portino frutti duraturi, a gloria di Dio e pace degli uomini. [Pensieri 1977, pp 109-110] ? Pr D 491 [?]]
85 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO Maestro, Via Verità e Vita] Il vostro [Figlie di San Paolo] Istituto sia completo, cioè rappresenti: Gesù Verità per l'insegnamento, Gesù Via per l'esercizio delle virtù religiose; Gesù Vita per la preghiera. In questo modo rappresenterete tutto il Maestro. 1936? Pr DM 25]
86 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO Le Suore [Figlie di San Paolo] sono chiamate 'in aiuto' nell'apostolato. Queste sono le parole per cui sono state approvate le regole. 'In aiuto' non dirigenti. [_] Il Sacerdote deve dare l'indirizzo: non deve entrare nei minimi particolari, ma senza di lui non si deve iniziare nulla. [I doni dello Spirito Santo] 1941 ottobre EM (1942?) 154-155]
87 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO Separazione e unione nella FP] Nel vostro apostolato dovete dipendere in tutto dalla Società san Paolo. Se vi togliete di lì, voi vi togliete dall'onore, dalla stima, dalla gloria, dalla potenza che dovreste avere. Questo tanto più perché voi avete la missione di insegnare e l'insegnamento è proprio del Sacerdote. [_] Voi potete benissimo dipendere dalla Pia Società san Paolo senza che questa si interessi di direzione e di amministrazione. [_] Separazione sì, divisi no; separazione sì, divisi no; separazione sì, divisi no. Questo vi darà coraggio, sicurezza e difesa e renderà più potenti i due Istituti. [L'apostolato] 1941 ottobre EM (1942?) p 122-117]
88 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO L'Istituto [Figlie di San Paolo], di sua natura è docente, ossia ha la missione di insegnare. In tanto esso ha missione e approvazione, in quanto diffonde la dottrina cristiana appresa e studiata come insegna la Chiesa. [Apostolato delle edizioni: Redazione] 1947 agosto HM II, 8 (1948) p 59]
89 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO L'apostolato delle Figlie di San Paolo è di dare la dottrina di Gesù Cristo al mondo: Gesù Cristo Via, Verità, Vita. [_] Ecco: con la macchina, l'antenna, le pellicole, far conoscere Gesù Cristo. [Meditazione alle Figlie di San Paolo in New York] 1952? EMC (1952) p 255]
90 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO Il Signore secondo la vostra condizione vi ha eletto a portare la parola di Dio nel mondo, come fece san Paolo. [_] Voi portate la parola di Dio ovunque, su tutta la terra, in ogni famiglia, in ogni diocesi, in ogni Nazione, ad ogni individuo. [_] La vostra missione è collegata all'opera del Sacerdote e siete così collegate che dovrete scrivere, ma avere sempre l'approvazione del Sacerdote in quello che scrivete; potete diffondere, ma affiancando l'opera del Sacerdote. [_] Che cosa siete? Vorrei dire diaconesse, vorrei dire sacerdotesse! nel modo con cui si parla di Maria. [La nostra missione - La libreria] 1955 marzo 11 Pr 6 (1958) p 55-57]
91 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO Postine di Dio] La Chiesa è l'Editrice di Dio, e voi [Figlie di San Paolo] le postine che vi recate di casa in casa, distribuendo l'annuncio divino agli uomini, o che vi trattenete nell'ufficio postale di Dio, quale è la libreria, in attesa di anime a cui porgere la lieta novella. 1958 febbraio Pr A 143]
92 A FP C: Membri: FIGLIE DI SAN PAOLO La Parola di Dio e l'Eucaristia nutrono lo spirito delle Figlie di San Paolo, la cui pietà "teologale ed ecclesiale" anima tutta la loro attività. Le Figlie di San Paolo sono chiamate a vivere nel Cristo una intima vita di carità e ad esplicitare nel Cristo una intensa azione di carità mediante l'apostolato. [_] Le Figlie di San Paolo esplicano il loro apostolato nella sua completezza: redazione, tecnica, diffusione. [Un saluto ai membri della Famiglia Paolina - Le Figlie di San Paolo] 1968 settembre ottobre novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 235-236]
93 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI L'Istituto di San Gabriele, prende il nome da s. Gabriele Arcangelo perché vuole formare, avviare i suoi membri ad una vita apostolica di penetrazione, usando tra gli altri mezzi, il cinema, la televisione, la radio che sono stati posti sotto il patrocinio di s. Gabriele Arcangelo da Sua Santità Pio XII con l'enciclica Miranda Prorsus. L'Arcangelo, annunziatore dell'Incarnazione e salvezza a Daniele, a Zaccaria, a Maria santissima. I fini sono: (questo è maschile): la santificazione propria con la totale consacrazione al Signore; e il fine speciale: servire e cooperare con la Chiesa nel dare all'umanità Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita, con la diffusione del pensiero cristiano, della morale cristiana e dei mezzi di elevazione della vita individuale e sociale, particolarmente in forme moderne. Oh, possono essere membri tutti quei Laici (compresi i Sacerdoti secolari) che non abbiano superato i 30 anni di età e ne abbiano già compiuto almeno 18. Non è necessario che la vita di costoro si svolga nelle Case dell'Istituto, ma ognuno può continuare il sistema di vita che occupa dov'è e mantenere contatti con l'autorità dell'Istituto attraverso la corrispondenza, partecipando a raduni speciali e particolarmente ai corsi di Esercizi Spirituali. Quindi possono restare nelle famiglie e continuare in tanti uffici, quando il Superiore giudica utile che continuino. Quindi professionisti, gli impiegati, quelli che occupano posti importanti nella società possono continuare a svolgere la loro attività, anzi, in certe circostanze è bene che restino dove sono. Non indossano alcuna divisa particolare, ma vestono come gli altri secolari. E vi è un governo centrale e si emettono i voti regolari. Possono essere anche solamente voti temporanei, in primo luogo, poi perpetui. E non sono i voti propriamente religiosi, ma sono voti sociali e semi-pubblici, e poiché hanno l'approvazione della Chiesa, effetto giuridico. [Gli Istituti Secolari: san Gabriele - Maria Santissima Annunziata] 1958 aprile 13 A Pie Discepole III (1958) pp 125-162]
94 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI I caratteri di questi Istituti sono: Primo, totale e definitiva consacrazione alla vita di perfezione ed all'apostolato, compresi i tre voti, il celibato, quindi, e la castità perfetta. Secondo carattere: la secolarità in cui risiede tutta la ragione di essere, cioè: perfezione seguita e perseguita nel mondo. Terzo: l'apostolato da esercitarsi pienamente. Queste parole del Santo Padre hanno fatto pensare, se non si eserciti pienamente anche l'apostolato dai Sacerdoti e dalle Religiose e dai Religiosi. Manca quel potere entrare in tutti gli ambienti, mentre che lo hanno, questo mezzo, i membri degli Istituti Secolari. E i mezzi dell'apostolato sono i mezzi del mondo, quindi non sono solo nel mondo, ma del mondo i mezzi, valendosi delle professioni, attività, forze, luoghi, circostanze che rispondono alle condizioni dei secolari, ricorrendo pure a ciò che è nuovo ed ardito, sempre però nello spirito della Chiesa secondo le proprie norme. Altro carattere: l'universalità. Non è proprio di una diocesi, ma può l'Istituto estendersi a più diocesi e tuttavia dipendono sempre, i membri, dall'unico centro, cioè da un'unica autorità centrale. Poi la gerarchia. Con la gerarchia è possibile riunire in un solo organismo diverse associazioni dando ad esso in carattere e un legame giuridico di interdipendenza interna in una forma unitaria. E l'ultimo carattere: il segreto: Non è vietato dire che io appartengo a un tale Istituto, ma in alcune Costituzioni è di regola, è obbligatorio, in altre, invece, si raccomanda. [Gli Istituti secolari: san Gabriele - Maria Santissima Annunziata] 1958 aprile13 APie Discepole III (1958) p 123]
95 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI Vi è un discreto numero di figliole che desidera consacrarsi al Signore in una vita di maggior perfezione e dedicarsi, nello stesso tempo, ad un apostolato per la salvezza delle anime. Ma non amano l'abito religioso o hanno uffici in società che non conviene abbandonare o hanno una salute non adatta ad una vita pienamente in comune o vorrebbero un apostolato più moderno e corrispondente ai bisogni attuali od una vita ben diretta, ma di tanta libertà nell'iniziativa così da esplicar le tendenze e tutti i talenti propri od una maggior agilità nell'intervenire alle necessità nuove, pur sempre sotto la sicurezza di agire col merito dell'obbedienza e seguendo la maggior perfezione. A queste giovani si propone l'Istituto di forma laicale secondo la costituzione di Pio XII "Provida Mater Ecclesia". Occorre un gran desiderio di santità e, nello stesso tempo, un gran desiderio di aiutare le anime a salvarsi. Il fine che si dà a questo Istituto, che è femminile, è uguale a quello che persegue l'Istituto maschile. Quanto alla pietà: uguale in tutto. Quanto poi all'abitazione, possono entrare nelle Case dell'Istituto oppure rimanere fuori secondo il maggior bene e secondo il giudizio della superiora. Hanno poi una particolarità ed è questa: che possono associarsi altre persone e altri apostolati. Ad esempio: se vi fosse una figliola fuori che ha lo spirito della Pia Discepola, potrebbe, secondo il primo fine, apostolato liturgico, raccogliere anime e formare un'associazione di adoratrici che si succedono nella parrocchia ad adorare il Santissimo Sacramento; oppure facciano l'ora di adorazione al primo giorno del mese o alla prima domenica del mese, o almeno, la Visita al giovedì, [che] è giorno consacrato all'Eucaristia. E quanto al secondo fine: il servizio sacerdotale, sarebbe molto utile che una di queste persone che non possono entrare tra le Pie Discepole, facesse un'associazione per le donne di servizio dei parroci, dei sacerdoti, che è cosa tanto importante. E così le educassero perché compissero il loro ufficio in una maniera di cooperazione al parroco, non solo un servizio materiale per guadagnarsi la vita. E secondo il fine, invece, liturgico, se nelle varie diocesi ci fossero dei piccoli Centri tenuti da queste persone le quali dipendono, e nel loro apostolato e nel provvedere gli oggetti liturgici, dal Centro nazionale tenuto dalle Discepole, andrebbe molto bene, perché non è possibile che in ogni diocesi possano arrivare le Pie Discepole. Il Centro liturgico nazionale, in ogni nazione, potrebbe provvedere quanto, queste persone, diffonderebbero nelle varie diocesi. Oh, quindi, compierebbero l'opera delle Pie Discepole stando nel mondo, nella maniera loro possibile. E vi sono già unioni di persone che si dedicano a fare gli arredi sacri per provvedere particolarmente le Chiese povere o le Chiese di missioni, eccetera. [Gli Istituti Secolari: san Gabriele e Maria Santissima Annunziata] 1958 aprile 13 APie Discepole III (1958) pp 126-127:131]
96 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI Il fine particolare è servire e cooperare con la Chiesa nel dare all'umanità Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita con la diffusione del pensiero cristiano, della morale cristiana e dei mezzi di elevazione della vita individuale e sociale, particolarmente in forme moderne. L'Istituto vive la spiritualità paolina. [La consacrazione negli Istituti secolari] 1958 agosto 11 MS (1976) p 37]
97 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI Gli impegni principali dei membri degli Istituti Secolari sono tre: 1) pratiche di pietà, conforme alla pietà paolina; 2) pratica dei consigli evangelici, che vengono abbracciati con la professione; 3) l'apostolato secondo la scelta concordata con il rispettivo Superiore. Questo apostolato viene esercitato nel mondo e con i mezzi del mondo, ossia, valendosi delle professioni, attività e circostanze che l'ambiente fornisce, facendo pure uso dei mezzi tecnici moderni. I nostri tre Istituti partecipano delle finalità e svolgono nel mondo le attività (anche una sola di esse) della Famiglia Paolina. [_] In generale, i membri degli Istituti Secolari dovranno cooperare con la Chiesa per dare al mondo Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita, con la diffusione della dottrina cattolica, della morale cristiana e dei mezzi di grazia e di elevazione spirituale e materiale; questo secondo lo spirito della Pia Società San Paolo. [Governo per gli Istituti Secolari] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 105-106]
98 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI Sono tre gli Istituti Secolari paolini: "Gesù Sacerdote", riservato ai Sacerdoti diocesani; "San Gabriele Arcangelo", per gli uomini; "Maria Santissima Annunziata" per le donne. Il fine generale è sempre la gloria di Dio e la santificazione dei membri mediante l'osservanza dei tre voti di obbedienza, castità e povertà, e l'ordinamento della vita secondo un proprio statuto. In esso si richiede un'imitazione della vita religiosa nostra [FP]. Il fine speciale: è l'apostolato collaterale alle altre istituzioni paoline, come risulta dagli articoli 3-4 dello Statuto: Art. 3: "Il fine speciale consiste nell'esercitare nel mondo l'apostolato, cooperando alle attività particolari della Famiglia Paolina. Perciò i membri, oltre la preghiera e il buon esempio: 1) Collaboreranno alla redazione o alla diffusione della stampa cattolica, specialmente dei libri e periodici delle Congregazioni Paoline; incoraggeranno abbonamenti; promuoveranno biblioteche parrocchiali, familiari, aziendali, scolastiche; costituiranno centri di diffusione della buona stampa; organizzeranno o aiuteranno giornate o settimane del Vangelo, della Bibbia, mostre della buona stampa, giornate catechistiche, liturgiche, eccetera. 2) Potranno favorire la divulgazione di pellicole cinematografiche buone; far conoscere e difendere le segnalazioni cinematografiche del C.C.C. [Centro Cattolico Cinematografico]; aprire, esercire coadiuvare all'incremento di sale cinematografiche cattoliche, eccetera. 3) Nelle Nazioni ove è possibile, potranno preparare programmi per la radio o la televisione, o aiutare le emittenti cattoliche; ovunque potranno appoggiare gli sforzi tendenti a fare di questi potenti mezzi degli strumenti di educazione umana e cristiana. 4) Sarà impegno di tutti i membri riparare i peccati che si commettono abusando dei mezzi tecnici moderni di comunicazione del pensiero umano: radio, cinema, televisione, stampa, spettacoli. 5) potranno organizzare l'adorazione eucaristica, curare il servizio dei Sacerdoti, curare gli arredi sacri, favorire iniziative per la Sacra Liturgia. 6) Potenzieranno e aiuteranno il più possibile le opere parrocchiali e diocesane, soprattutto le opere di carattere internazionale. 7) Pregheranno per il clero e per i religiosi; potranno cercare e aiutare vocazioni per la Famiglia Paolina e per il Clero Diocesano; promuoveranno e favoriranno le giornate e le mostre vocazionarie e ogni iniziativa atta a incrementare e a sostenere le vocazioni". Art. 4: "I membri del ramo clericale 'Gesù Sacerdote', in particolare e secondo il proprio stato, riterranno loro primo e principale dovere apostolico quello assegnato dall'Ordinario del luogo". [I vari Istituti della Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 337-339]
99 A FP C: Membri: ISTITUTI SECOLARI Per gli Istituti secolari: Gabrielini, Annunziatine, Sacerdoti di Gesù Sacerdote, c'è l'avviso: "Mirare ai posti più elevati" per poter fare maggior bene. Una maestra di quarta o quinta elementare, dovrà mirare a diventare direttrice didattica, per aver un ufficio di superiorità, e poter influire di più sulle altre maestre che prenderanno l'indirizzo dalla loro direttrice. Così tutta la disciplina e la parte di istruzione e di educazione verrà migliorata. Arrivare a fare il massimo bene. [Lo studio per la Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 216-217]
100 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote] Il Sacerdote cammina verso l'altare curvo sotto il peso delle domande di tutti gli uomini e ne torna curvo sotto il peso delle grazie e delle misericordie di tutti; e questo lo può fare perché vi è il Sacerdote unico ed eterno, il Sacerdote-nato: Cristo. [Pensieri 1977, p 90] ? Pr UP 520 [?]]
101 A FP C: Membri: PAOLINI Preghiera del sacerdote] Tre sono i doveri del Sacerdote rispetto alle anime, dice san Bernardo: la parola, l'esempio, la preghiera; ma il maggiore è la preghiera. [_] Perciò è obbligo: "Praedicare Evangelium"; ancora: è obbligo: "Exemplum esto fidelium". Ma è nostro maggior obbligo: "Obsecro primum omnium fieri obsecratione, gratiarum actiones, pro omnibus hominibus". Gli Apostoli dicevano: "Nos vero orationi et ministerio verbi instantes erimus" [At 6,4]. San Paolo dice che il Sacerdote è scelto fra gli uomini "ut offerat dona et sacrificia pro populo" [Eb 5,1]. San Pier Damiani: "Presbiteri officium in orando Deum pro totius Ecclesiae et populi christiani prosperitate situm est". Sant'Ambrogio: "Sacedotes die ac nocte pro plebe sibi commissa oportet orare". 1935 marzo 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 30-31]
102 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdoti] Sovente i Sacerdoti stimano poco la dottrina di Cristo. Infatti a) o trascurano, dopo l'ordinazione, gli studi; b) o ricercano maggiormente la scienza umana che non la divina; c) od amano maggiormente le opinioni umane, i giornali, i romanzi, la politica. Lasciato Cristo verità, al quale si deve il massimo ossequio dell'intelligenza, questi Sacerdoti rivolgono la loro mente dalle cose celesti alle terrene, come se, nauseati dell'Ostia, si rivolgessero alle cipolle. [Orientamenti per i Sacerdoti secolari] 1937 Cf: Pastor Bonus n 1]
103 A FP C: Membri: PAOLINI Discepolo e Sacerdote] Che cosa distingue la vocazione del Discepolo dal Sacerdote? Non è la salute, l'ingegno, il superiore_ Ma l'inclinazione insieme alle attitudini: è la vocazione, in una parola. Vi è chi desidera soprattutto scrivere, predicare, confessare, dirigere le anime, amministrare i Sacramenti, eccetera: ecco dei segni di vocazione al sacerdozio. Vi è chi ama le macchine, il lavoro tecnico, la propaganda, eccetera: ecco dei segni di vocazione allo stato del Discepolo. [Il gran giorno dei Discepoli] 1951 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 354]
104 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote che scrive, lavoro tecnico che fa il Fratello [Discepolo] moltiplicatore diffusore. Va bene questo:'vos autem gens sancta, regale sacerdotium'! Intimamente collegati nella vita religiosa, Sacerdote e Fratello, uniti nel medesimo apostolato, preparandosi la corona celeste. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 41]
105 A FP C: Membri: PAOLINI L'esistenza, la virtù e il valore del nostro sacerdozio dipende dal sacerdozio di Gesù Cristo. Dovendo applicare nel tempo e nello spazio i frutti della sua oblazione, Gesù Cristo si è eletto degli strumenti che gli prestano mani, lingua, intenzioni: Egli li assume, li assorbe, ed opera per mezzo di essi_ Il nostro essere sacerdotale è l'essere uniti a Lui: tutta e sola la forza, il potere e la grazia sono nel Pontefice della nostra Religione, che non ha altro sacrificio né altro vero pontefice. 1954? AP (1972) p 56-57]
106 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote L'ordinazione trasformò i Dodici; l'ordinazione mi fece un essere nuovo, Dio in terra. Io sono immedesimato a Cristo: i suoi interessi sono i miei; le sue intenzioni le mie; io parlo le sue parole; la mia dottrina è la sua; la mia vita è quella di Cristo; io compio le opere di Cristo: o meglio, è Lui che battezza; Giuda battezza: è Lui che battezza". Sono obbligato a Dio: devo vivere secondo Gesù Cristo. 1954 AP (1972) p 29]
107 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote I principi della mentalità sacerdotale sono dati dal Vangelo. Il Sacerdote paolino alla retta mentalità umana, cristiana, religiosa, paolina, aggiunge una mentalità sacerdotale. E'[questa mentalità] costituita da tre elementi: profonda convinzione della verità, della morale e della Liturgia; ardente amore alle anime; robustezza e fortezza di volontà. Il Sacerdote paolino nel suo amore a Dio e agli uomini, tutto quello che è ed ha, vuole adoperare per loro: scienza, salute, preghiera, forze e la vita stessa. E' la maggior carità vissuta: "Maiorem caritatem nemo habet ut animam suam ponat quis pro amicis suis". [_] I discorsi del Sacerdote Eterno, Gesù Cristo, agli Apostoli, messi assieme, formano tutta la mentalità sacerdotale. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Mentalità sacerdotale] 1954 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 1152-1153]
108 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote Ecco il Sacerdote che predica non solo sul pulpito o nel confessionale, ma con la pellicola e con la stampa. "Ego sum lux mundi - Vos estis lux mundi" (Mt 5,14). Il Sacerdote è Gesù predicante. Il Sacerdote è colui che fa réclame continua del Paradiso, perché tutti se ne innamorino e vogliano andarvi, con ogni sforzo, ed insieme ne insegna la strada e ne offre i mezzi. [_] Inoltre Gesù Cristo è il nostro esempio e il Sacerdote è l'esempio. [_] Il Sacerdote ha da essere esemplare. [_] Il Sacerdote deve formare la mentalità cristiana, ma quella mentalità cristiana che è conforme al Vangelo. Nella società, nel mondo egli rappresenta non un partito, ma rappresenta una scuola sociale: quella del Maestro Gesù. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum': Ordinazione dei Sacerdoti] 1954 dicembre 5 Pr 5 (1957) p 150-152]
109 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote] Preghiamo Gesù Cristo Sacerdote, perché chiami in ogni tempo un numero sufficiente di Sacerdoti che siano luce del mondo, sale della terra, città posta sul monte. [Auguri Pasquali] 1957 giugno Carissimi in San Paolo (1971) p 1476]
110 A FP C: Membri: PAOLINI Discepolo] "Discepolo" indica chi sta imparando, secondo il latino dìscere; e, nel caso nostro, "imparando da Colui che è la Sapienza, la Verità e la Via, Gesù Cristo". [Lo spirito del Discepolo di Gesù Maestro] 1958 febbraio 5 Carissimi in San Paolo (1971) p 369]
111 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote paolino] Noi Sacerdoti dobbiamo morire, morire per completare la nostra missione e la nostra missione la completiamo quando, dopo aver tante volte offerto il sacrificio della Messa, facciamo il sacrificio della nostra vita. [L'apostolato del servizio sacerdotale nello spirito di Maria(I)] 1958 luglio 22 Alle Pie Discepole III (1958) pp 207-208]
112 A FP C: Membri: PAOLINI Paolini: discepolo e sacerdote] E' [_] grave impegno di ogni Paolino di tendere al "vivit vero in me Christus"; così che il Religioso Sacerdote o Discepolo irradiino Gesù Cristo Via, Verità e Vita. L'uomo è sempre un discepolo di Dio, e Dio stesso è il grande Maestro dell'uomo, mediante le sue opere ad extra: il creato_ la storia umana_ il dono della ragione_ la rivelazione_ la continua azione dello Spirito Santo nella Chiesa. [Formazione, Studio della dottrina] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 194]
113 A FP C: Membri: PAOLINI Discepolo] L'ufficio del Discepolo è duplice: tecnica e propaganda. E solo se è preparato a tale duplice ufficio corrisponde alla sua vocazione, viene stimato, si santifica per questa parte. [Gli studi del Discepolo] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 246]
114 A FP C: Membri: PAOLINI Sacerdote e discepolo] Sacerdote e Discepolo concorrono a compiere lo stesso apostolato delle edizioni [_]. Sacerdote e Discepolo assieme uniti nelle edizioni meritano quindi il nome di Apostoli. Al contrario lo scrittore non fa l'apostolato paolino da solo, è un semplice scrittore; il Discepolo senza il Sacerdote scrittore è semplice operaio, ancorché produca con la tecnica quello che è realmente buono. [Apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 127]
115 A FP C: Membri: PAOLINI Con queste organizzazioni [Istituti secolari e Cooperatori], che hanno carattere internazionale, e con i propri apostolati, la Pia Società San Paolo può estendere le sue ricchezze a tutti e dare al mondo Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Il calore e la luce devono discendere dai Sacerdoti paolini, che hanno qui un grande e delicato ministero. Perciò s'impone, in secondo luogo, l'aggiornamento di essi alle diverse istituzioni: per dare quanto devono dare, in conformità alle regole del Diritto canonico, e ricevere quel contraccambio che è conforme alla natura e allo spirito della Chiesa. [Istituti e Congregazioni della Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 20]
116 A FP C: Membri: PAOLINI La Pia Società San Paolo è composta di Sacerdoti e Discepoli, rappresenta la direzione[_]. Di qui lo spirito che si diffonde, organizzazione delle varie attività, la parola divina che illumina le parti. Esercita un'influenza generale; conforta e sostiene; indica la via della salvezza e santità; coordina con esortazioni l'azione di tutte le parti. Il concetto è questo: dare con i mezzi tecnici quanto il Parroco predica a viva voce. La Pia Società San Paolo e le altre parti della Famiglia hanno ciascuna governo ed amministrazione propria; ma la Pia Società San Paolo è altrice rispetto alle altre. 1960 aprile UPS 1 (1960) p 375-376]
117 A FP C: Membri: PAOLINI Se viene ben presentata questa vita del Discepolo ad anime innocenti, a persone rette, ad adulti già a conoscenza della vanità del mondo, od appena delusi dai primi saggi, presentata nelle sue forme di attività moderne, considerata nella sua pura spiritualità evangelica, veduta nel suo apostolato compiuto nel raccoglimento eppure allargato a centinaia di migliaia ed a milioni di anime, attirerà un numero grande di aspiranti, che, ben formati, prenderanno la via dell'ascesa, secondo i due precetti: "Amerai il Signore con tutta la mente, tutto il cuore, tutte le forze, tutta l'anima. Amerai il prossimo come te stesso". [Discepolo di Gesù Maestro, L'apostolato] 1962 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 374]
118 A FP C: Membri: PASTORELLE Gioia] Il segreto delle Pastorelle è la gioia, che viene da Dio nostra eterna felicità! Voi con una condotta santa, dovete confortare il pastore per l'incorrispondenza di molte pecorelle. Con gioia porgetevi aiuto! Risolvete assieme le difficoltà, sappiatevi dire una parola di gioia, di conforto, di speranza che tanto solleva e tanto santifica! [Ministero pastorale della Pastorella] ? So (1969) p 35-36]
119 A FP C: Membri: PASTORELLE Come Lui [Gesù] dovete arrivare a tante anime di diversi ceti e condizioni: al poverello che giace nella squallida soffitta, al signore ricco o benestante che vuol essere assistito nelle sue infermità, o vuol vedervi all'altezza di educare i suoi figlioli. La Suora di Gesù Buon Pastore deve arrivare a tutte le anime; deve avere il cuore di Gesù. [La compassione di Gesù Buon Pastore] 1939 giugno 23 PP I (1961) p 48]
120 A FP C: Membri: PASTORELLE Il vostro apostolato è gioia, disinvoltura, perché deve rivolgersi soprattutto alla gioventù. [Il vostro apostolato è il più bello] 1942 Sabato Santo So (1969) p 28]
121 A FP C: Membri: PASTORELLE Letizia e giocondità] Desidero che voi abbiate il timbro speciale di una santa letizia. Siate liete, non però dissipate. La giocondità attira i piccoli e i giovani in modo meraviglioso. [Una breve visita alla Casa della Montagnola] 1942 gennaio 11 So (1969) p 21]
122 A FP C: Membri: PASTORELLE Gioia come apostolato] State attente [Pastorelle] a quel che vi dico: per voi la letizia è di prima necessità, fino al punto che l'esercizio di questa virtù vi può rendere più o meno atte al vostro bellissimo apostolato. La gioventù, che è la vostra eredità, ha bisogno di letizia. Voi vincerete coi suoni e coi canti! La vostra missione è una missione di gioia! [p 35] [_] Spargete nel mondo la gioia, il gaudio, la benevolenza, la serenità. [p 36] [La gioia] 1942 giugno So (1969) p 35-36]
123 A FP C: Membri: PASTORELLE L'intima intelligenza di Gesù Buon Pastore nella vita pubblica; e della missione di Maria come Madre del Divin Pastore, vi faranno vere Pastorine. [Una lettera] 1946 dicembre 26 So (1969) p 51]
124 A FP C: Membri: PASTORELLE Le Pastorelle hanno col sacerdote pastore un'unica missione; hanno le stesse premure, lo stesso fine, gli stessi mezzi. [Pastorelle e Parroci] 1947 So (1969) p 57]
125 A FP C: Membri: PASTORELLE Le Pastorine sono: 1. anime che hanno penetrato la dottrina di Gesù, che hanno acquistato la carità di Gesù, che vivono strette a Gesù e tutte e solo di Gesù; 2. che poi si dividono in piccoli gruppi, che si stabiliscono in una parrocchia, ove considerano le anime come proprie per adozione; a loro si sentono legate per la vita, per la morte, per l'eternità, in un'unica aspirazione di tutte salvarle; e collaborano quanto all'apostolato col parroco nell'istruire e custodire; nel distruggere il male e mettere il bene; nel convertire e santificare; portare alla vita cristiana e alla buona morte; cominciando dai bambini, giovanetti, donne_ col programma del parroco e dell'amore; morire ogni giorno per salvare ogni giorno; senza contentarsi della buona morte, ma suffragando ancora i trapassati. [Commento biblico a Gv 10,1ss e a Lc 15,4-7 rivolto alle Pastorelle] 1947 gennaio Documento 271 (Archivio Pastorelle)]
126 A FP C: Membri: PASTORELLE Le Pastorine fanno col sacerdote pastore un'unica missione; hanno le stesse premure, lo stesso fine, gli stessi mezzi. Ciascuno nella propria posizione. [Commento biblico a Gv 10,1ss e a Lc 15,4-7 rivolto alle Pastorelle] 1947 gennaio Documento 271 (Archivio Pastorelle)]
127 A FP C: Membri: PASTORELLE La prima dote del buon Pastore e delle Pastorine è il conoscere le pecorelle e farsi da loro conoscere. [Per Vita Pastorale: Le Suore Pastorelle] 1947 gennaio Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 316]
128 A FP C: Membri: PASTORELLE [Le Pastorine...] saranno le sorelle, le madri, le Maestre, le catechiste, le consolatrici di ogni dolore...[60] ["Io sono il Buon Pastore"] 1947 gennaio So (1969) p 57-60 [Cf Abundantes divitiae gratiae suae 1985 n 313]]
129 A FP C: Membri: PASTORELLE In tre parrocchie specialmente [Alberione] esercitò il ministero pastorale; in molte si trovò per predicazioni, confessioni, conferenze, azione cattolica. Ebbe contatti vari ed esperienze di anime e di ministeri. Sentiva sempre più vivo: 'Andate, predicate, insegnate, battezzate'. Fu allora che pensò a formare le collaboratrici dei pastori: 'le Suore Pastorelle'. [Spirito pastorale] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 82]
130 A FP C: Membri: PASTORELLE Per le Suore Pastorelle egli [Alberione] cominciò a pregare dal 1908, ma tale Congregazione cominciò dopo trenta anni. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) nn 31-32]
131 A FP C: Membri: PASTORELLE Introdurre il cinema nelle parrocchie e fare abbonamenti ai periodici cattolici. Il giornale cattolico è come una visita di Dio nelle case. [Esortazione alle Pastorelle a progredire apostolicamente usando i mass- media] 1955 PP VII (1981) p 318]
132 A FP C: Membri: PASTORELLE Sociali, opere] E' molto utile pensare che nell'ufficio delle Pastorelle sono comprese le opere sociali. Le Pastorelle non hanno cura, per esempio, degli orfanatrofi, [_] ma, se una famiglia ha perduto il papà e ci sono dei bambini che non hanno il necessario, la Pastorella dovrà fare le pratiche per sistemare i fanciulli. [_] Ciò vale per i vecchi [_]. Ci sono dei disoccupati in paese[_]: vedere che abbiano l'assistenza religiosa e indirizzarli perché abbiano qualche aiuto. Non dimenticare questi problemi sociali. La Pastorella è attenta a tutte le questioni e necessità. Non si limita all'asilo! L'opera sua è parrocchiale! [Missione della Pastorella] 1955 marzo 5 PP VII (1981) p 217-218]
133 A FP C: Membri: PASTORELLE Liturgia come apostolato] La Pastorella forma le anime negli asili, fra la gioventù, quando insegna la Liturgia. La Pastorella che è ben penetrata dalla Liturgia, avrà sempre di mira nel suo apostolato la confessione e la Comunione [_]. Questo non è soltanto un consiglio o un'esortazione, ma è proprio parte della vostra vita, parte essenziale dell'apostolato vostro. [Missione liturgica delle Pastorelle] 1957 PP VIII (1982) p 234]
134 A FP C: Membri: PASTORELLE Parrocchiale, apostolato] Le Suore di Gesù Buon Pastore [_] esercitano un apostolato a contatto diretto con le anime e le famiglie, per portare ciò che la Pia Società San Paolo vuole far giungere; e questo lo fanno servendo e compiendo opere parrocchiali, secondo la loro condizione. Tutti esse avvicinano: dal bambino al morente: angeli di luce e conforto. Servono di ponte o materno intermediario tra il popolo ed il Parroco: con la preghiera, le opere, la loro santa parola. [I vari Istituti della Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 377]
135 A FP C: Membri: PASTORELLE Le Suore di Gesù Buon Pastore, il cui fine è di cooperare con i RR. Parroci, secondo le loro qualità e condizione; portano lo spirito paolino a diretto contatto con le anime e le popolazioni. [Istituti della Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 19]
136 A FP C: Membri: PASTORELLE Nel popolo di Dio vi sono i padri e vi sono le madri. E i padri sono i sacerdoti e le madri siete voi [Pastorelle_] perché voi comunicate la vita: con l'istruzione, col guidare i fanciulli e tutti ai Sacramenti dove si ottiene la vita, la santità. [Missione della Pastorella] 1965 Inedito (Archivio Pastorelle)]
137 A FP C: Membri: PASTORELLE Le Suore Pastorelle sono le Suore della parrocchia, le madri della famiglia parrocchiale. Il fine speciale della loro Congregazione è l'umile cooperazione ai Pastori di anime, in tutte le svariate e molteplici attività e iniziative pastorali. Sono inserite nella parrocchia come il lievito nella massa, sempre presenti e sempre operanti. Le opere mediante le quali le Pastorelle prestano la loro cooperazione sono essenzialmente: opere di istruzione religiosa, opere di formazione religiosa, opere circa la pratica del culto sacro. Le Pastorelle si stabiliscono specialmente nelle località più bisognose della loro opera, svolgono il loro apostolato catechistico tra i fanciulli, la gioventù, gli operai, con i metodi e i mezzi indicati e voluti dalla Chiesa. Hanno cura affettuosa degli orfani, dei malati, dei bisognosi della parrocchia. Il loro apostolato è umile ma efficace, è missione che vuole manifestare al mondo la dolce bontà di Gesù Buon Pastore, che arriva alle pecorelle disperse, alle radici della società, ai cuori e alle anime assetate di verità, di bene, di pace. Lo spirito e l'apostolato delle Suore Pastorelle corrisponde agli attuali bisogni della Chiesa e delle popolazioni; [_]. E' loro programma: la gloria di Dio e la pace degli uomini. Progredite coi tempi, guardate in avanti, seguendo gli insegnamenti, lo zelo e gli esempi dei santi apostoli Pietro e Paolo, i due grandi Pastori della Chiesa. [Un saluto paolino a tutti i fratelli e sorelle della Famiglia Paolina - Le Pastorelle] 1968 settembre Carissimi in San Paolo (1971) p 239]
138 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Adorazione] Si consacrano [le Pie Discepole] ad adorare, continuamente per turno, il divin Maestro Gesù Sacramentato per effettuare l'"Avvenga il tuo regno" specie col mezzo della Buona Stampa. [Le Pie Discepole] 1924 febbraio 15 UCBS Anno 6 n 2 p 28]
139 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Metodo Via Verità e Vita] La Pia Discepola abbia nel suo cuore Gesù e le anime tutte. Il loro metodo da seguirsi è: introduzione col Vangelo, San Paolo, Bibbia; prima parte, 'io sono la via'; seconda parte 'io sono la verità'; terza parte 'io sono la vita'. [La missione della Pia Discepola] 1946? AB (1985) n 303 [Mi protendo in avanti 453/456]]
140 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Missione nascosta della Pia Discepola] Mi [Alberione] sono lasciato guidare da quello che sempre mi diceva il mio Direttore spirituale: "Prima di far delle opere, assicurarsi un gruppo di anime che preghino e, se necessario, si immolino per le opere stesse, se vuoi che siano vitali". Voi [Pie Discepole] avete una missione fondamentale e vitale, nascosta come le radici, ma alimentate il tronco, i rami, i fiori, le foglie, i frutti. [La missione della Pia Discepola] 1946 fine IA 2 (1948) p 10-11 [ Cf: Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 254]]
141 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Eucaristia come apostolato] Ecco il vostro [Pie Discepole] ufficio presso il Tabernacolo: Lampade viventi innanzi a Gesù eucaristico; Vittime con Gesù; le immolazioni sono parte del vostro apostolato; Serve d'onore, del Tabernacolo e del Divino suo Abitatore; Angeli dell'Eucaristia che ricevono e danno; Anime che hanno fame e sete del pane eucaristico e dell'acqua della sua grazia; Cuori che condividono con lo Sposo eucaristico i desideri, le mire, gli abbandoni per tutti, ma specialmente per la persona più cara al suo cuore: il Sacerdote; Le confidenti prime di Gesù Ostia, per sentire ogni sua parole di vita e meditarla come Maria, nel vostro cuore. [La missione della Pia Discepola] 1946 dicembre 25 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 287]
142 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Sentinelle del Tabernacolo] Siete le sentinelle del Tabernacolo, elevate le mani pure, unite a Gesù-ostia. Nella pianura combatteva il popolo di Dio; e Mosè salì sul monte a pregare. Dal monte egli scorgeva i suoi e pregava. Pregava con le braccia stese, sollevate verso il cielo_ E il popolo di Dio vinse. 1947 gennaio 9 IA 2 (1948) p 29]
143 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Da vari anni, considerando i mezzi moderni adoperati dai nemici di Dio contro la Chiesa, ed i mezzi moderni adoperati dalla Chiesa a sua difesa e propagazione, mi ero fatto profondamente conscio che sarebbe stato di vera utilità una Famiglia di Religiose dedicate particolarmente all'adorazione eucaristica per riparare i peccati che si commettono con i mezzi moderni di iniquità, come la stampa, il cinema, la radio e propiziare la grazia sui mezzi moderni di apostolato e in genere sull'apostolato sacerdotale; prestassero inoltre la loro opera di servizio nella case religiose e si dedicassero alla preparazione di suppellettili sacre per il culto divino. [Richiesta formale al Papa per l'approvazione delle Pie Discepole] 1947 febbraio 22 Mi protendo in avanti p 547]
144 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Apostolato liturgico] Il campo liturgico è vostro [Pie Discepole]. Dedicatevi al ricamo, alla pittura, alla scultura e progredite. Oh, se aveste delle bravi pittrici, delle brave scultrici; se aveste di quelle che avanzano negli studi, qualche Suora ingegnere, architetta, che sa disegnare, costruire. [Apostolato liturgico] 1947 giugno IA 1 (1947) p 114-115]
145 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Eucaristia quotidiana] La vostra giornata sia eucaristica. Si concentri verso un unico punto: l'ostia santa. [Esercizi alle Madri e Suore anziane delle Pie Discepole] 1947 giugno IA 1 (1947) p 120]
146 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE La Discepola-Apostola tutti comprende e tutti abbraccia. Ella è l'anima più silenziosa e più operosa; l'anima più ritirata e più attiva; l'anima più raccolta ed espansiva. _ La Discepola sente la Messa per tutte le Discepole, per i Sacerdoti, Religiosi e membri della Pia Società san Paolo, per le Figlie di san Paolo, per le Pastorine. Ella tutti deve alimentare e sostenere. [_] La Pia Discepola avrà il merito di tutte le Famiglie Sampaoline, avrà parte al bene che da tutte si compie. Voi con la vostra vita di preghiera e di sacrificio, alimentate la radice e date al tronco, ai rami, ai fiori, ai frutti. [_] Siate nell'umiltà, ben nascoste. [_] Siate pure sotto terra [_], pregate il Signore che vi mandi tante umiliazioni quante sono necessarie per essere la radice che si effonde e dona la grazia che alimenta. Siate pure concime, letame, acqua, tutte queste cose vengono assorbite dalla pianta e divengono linfa che sale e dà vita. [La Messa della Discepola-Apostola] 1947 giugno IA 1 (1947) p 80-82]
147 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Silenzio eucaristico] La Discepola si distingue per questa virtù [Silenziosità amorosa ed operosa], per questa sua tendenza e pratica del silenzio. Non silenzio di sdegno, di malinconia, frutto di tendenza naturale, ma silenzio di amore[_]. La Pia Discepola ha come uno dei principali mezzi di santificazione il silenzio fatto ad imitazione di quello eucaristico. Non solo silenzio nei tempi e luoghi stabiliti, ma silenzio sui difetti altrui, silenzio su tutto ciò che può scoraggiare, turbare, sconfortare le anime. Un silenzio che edifica. [Gesù eucaristico, Modello della Pia discepola] 1947 giugno IA 1 (1947) p 132-133]
148 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Nel 1908 ho [Alberione] cominciato a pregare e far pregare perché nascesse una Famiglia dedicata alla vita ritirata, consacrata a due apostolati: eucaristico-liturgico ed il sacerdozio; da essere la fonte di grazia cui attingere le altre Famiglie più specialmente per la vita apostolica. Tutte di Gesù fisicamente e misticamente considerato. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 252]
149 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Apostolato eucaristico, liturgico, sacerdotale] Le Pie Discepole hanno un triplice apostolato che nasce da un unico amore. Dall'amore al Divino Maestro presente nell'Eucaristia nasce il loro apostolato eucaristico. Dall'amore a Gesù vivente nella Chiesa, suo corpo mistico, nasce l'apostolato liturgico. Dall'amore a Gesù Cristo vivente nel Sacerdote nasce l'apostolato del servizio sacerdotale. E l'azione di Gesù in esse corrisponde al loro amore per Lui: e si si manifesta nell'osservanza religiosa e nello sviluppo di persone ed opere. [Omelia durante la celebrazione del cinquantenario della Messa di Alberione stesso] 1957 giugno 29 Carissimi in San Paolo (1971) p 181]
150 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Centro è il Tabernacolo] Il centro, l'anima, il cuore di una Discepola è il tabernacolo. [L'esame di coscienza della Pia discepola] 1958 maggio 28 APie Discepole III (1958) p 141]
151 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Maternità della Pia Discepola] La Pia Discepola ha da sentir la maternità verso il Sacerdote. Quando fa la Professione, in altre parole dice: Ecce, ancilla Domini, fiat mihi secundum verbum tuum, ecco l'ancella di Dio, sia fatto di me secondo la parola di Gesù Cristo sulla croce: "Donna, ecco il tuo figlio": Giovanni, sacerdote, apostolo. Ecco tuo figlio. Sì, prima: madre. Conceptus est_ natus ex Maria Vergine. [La missione della Pia Discepola nello spirito di Maria Santissima] 1958 maggio 31 APie Discepole III (1958) p 173]
152 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Le Pie Discepole hanno niente da dare al mondo? Sono solamente una ripetizione di altri Istituti? Le Pie Discepole fanno l'adorazione. E ci son tanti Istituti che fanno l'adorazione. Allora. cosa c'è di più? Le Pie Discepole prestano il loro servizio domestico nelle case religiose. E delle Suore che fanno questo ce ne son tante nel mondo. Che cosa fan di più? Le Pie Discepole fanno un apostolato liturgico. E vi sono altri che fanno l'apostolato liturgico, persino degli Ebrei che si trovano anche a vendere i crocifissi e le corone nel maggiore interesse. Dunque, c'è niente di nuovo? Eh, sì! C'è questo innestarsi in Cristo e nella Chiesa. [Gli apostolati della Pia Discepola] 1958 giugno 2 APie Discepole III (1958) pp 182-183]
153 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Apostolati della Pia Discepola] Le Pie Discepole del Divin Maestro Gesù. Hanno tre funzioni nella Chiesa e nella Famiglia Paolina [_]. L'adorazione eucaristica, servizio o assistenza sacerdotale, apostolato liturgico. La loro Congregazione nella Famiglia Paolina va alla radice della vite ottenere la linfa che alimenterà la pianta, così da portare frutti di santità e di apostolato. Tutto questo è non solo utile, ma necessario in quella che chiamiamo la nostra parrocchia. La loro presenza nei nostri vocazionari e case religiose giova molto di più per le adorazioni - due ore ogni giorno - che non per il loro apostolato domestico. [I vari Istituti della Famiglia Paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 376-377]
154 A FP C: Membri: PIE DISCEPOLE Dovete sentirvi [Pie Discepole] Paoline, Pie Paoline e sentirvi molto Filippine. La sostanza è: vita paolina in Cristo Gesù Maestro, e poi, di colore filippino. [La missione delle Pie Discepole nelle Filippine] 1963 marzo 22 APie Discepole VIII (1963) p 52]
155 A FP C: Relazioni: Figlie di San Paolo-Pie Discepole Le Pie Discepole danno alle Figlie di San Paolo contributo di pietà eucaristica e liturgica; le Figlie di San Paolo alla Pia Discepola contributo di carità e cooperazione e consiglio. 1947 gennaio 10 [Prediche del PM stampate in opuscoli - Figlie di San Paolo]]
156 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Figlie di San Paolo Le due Società [Società San Paolo e Figlie di San Paolo] devono essere più unite ma tra i Superiori Massimi. Separate in ciò che si deve essere separate, ma d'altra parte, volersi bene, ma volersi bene, tanto, intimamente, sempre. [Introduzione ES alle Maestre Figlie di San Paolo] 1941 ottobre EM (1942?) p 16]
157 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Figlie di San Paolo Siete [Figlie di San Paolo] state chiamate a cooperare coi Sacerdoti facendo un solo apostolato con essi. Voi partecipate dello stesso loro ministero. Il vostro apostolato esige una dipendenza ed una unione stretta col Sacerdote perché insegnate, e insegnate non qualsiasi materia, ma la dottrina di Cristo[_]. Unione intima di mente, quindi, che consiste nella dipendenza quanto a dottrina, affinché siate co-predicanti. E in questo vi è una dipendenza che non esige né unica amministrazione, né unica direzione. [_]. L'anima del vostro apostolato deve essere il sacerdozio che, per voi, è rappresentato dalla Pia Società San Paolo [_] . Questa partecipazione al sacerdozio di Cristo, attraverso la Pia Società San Paolo, è nell'essenza della vostra istituzione. 1943 giugno HM II, 3 (1943) p 140-142]
158 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Figlie di San Paolo Gesù e Maria] Voi[Figlie di San Paolo] avete la parte di Maria, la Pia Società quella di Gesù. Ricordate quel che ha fatto Maria per Gesù e Gesù per Maria. [Ritiro a bordo dell'Andrea Gritti, in viaggio verso l'America] 1946? EMC (1952) p 206]
159 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Figlie di San Paolo Gesù affidò il suo divino magistero agli Apostoli, alla Chiesa. [_] Il Ministero dell'insegnamento è principalmente dei Pastori, dei Sacerdoti; voi [Figlie di San Paolo] partecipate. Voi prendete la Dottrina dalla Pia Società san Paolo e la diffondete. La vostra autorità, la vostra dignità dipende dall'unione con la Pia Società, con i Pastori della Chiesa, di cui partecipate al ministero. [Costituzioni, Esercizi alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 26-27]
160 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Figlie di San Paolo I due Istituti Pia Società San Paolo e Figlie di San Paolo devono procedere uniti e coordinati, ciascuno secondo la propria condizione. Qui si deve tener conto della natura speciale dell'apostolato e della spiritualità. 1954 Mi protendo in avanti (1954) p 447]
161 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Figlie di San Paolo Collaborazione nella Famiglia Paolina] L'unione tra la Pia Società San Paolo e le Figlie di San Paolo [_] nasce dalla natura delle cose; sia che si consideri sotto l'aspetto naturale, e sia che la cosa venga considerata soprannaturalmente. E' collaborazione, cooperazione [_] . Questa unione sapientissima è stabilita da Dio, nell'unità da una parte e nella libertà di iniziativa dall'altra. Allora ecco le due Congregazioni ben stabilite [_] Sarebbe fondamentale errore di considerare le due Congregazioni del tutto separate. E sarebbe fondamentale l'errore di considerarle come una al servizio dell'altra; oppure considerarle dipendenti. 1954 novembre? Pr 4 (1957?) p 69-77]
162 A FP C: Relazioni: Società San Paolo-Pie Discepole Il Sacerdote è come Gesù; la Pia Discepola è come Maria. La Pia Discepola deve compiere accanto al Sacerdote l'ufficio che Maria Santissima ha compiuto accanto a Gesù, primo Sacerdote. [Apostolato sacerdotale nello spirito di Maria Santissima] 1947 giugno IA 1 (1947) p 96 

2. LA FORMAZIONE PAOLINA 
 163 B FO A: Formatore Amabilità del sacerdote] Il prete deve acquistare il vero dominio e la direzione dei cuori: questo però non l'otterrà mai veramente che con la dolcezza della carità. Non l'otterrà con la scienza; non con l'essere tenuto per uomo ricco ed abile negli affari; non con l'avere molti dipendenti per cose esterne; non coll'imporsi abituale; non con la politica; ma solo, ripetiamo, coll'amabilità, col mostrarsi sempre uguale a se stesso, col trattare bene: questi sono legami che uniscono a noi i cuori con vincolo strettissimo. Si diviene veramente forti, rinunciando alla forza. 1912? ATP (1960) p 79]
 164 B FO A: Formatore Educazione della gioventù] 1. La gioventù è il tempo decisivo per la vita; il periodo che ha le più serie conseguenze per la eternità; e la sua educazione [è] il vero segreto per la Chiesa e [la] società; l'epoca più difficile e più facile, sotto diversi aspetti. 2. Il Maestro si è fatto tale per i giovani, dedicandovi 30 anni su 33 della vita sua: come modello dei giovani nell'obbedienza e nel progresso completo; come vita con virtù e sacrifici continuati acquistando le grazie per tale età; come verità elevando l'educazione, esaltando i giovani, minacciando gli scandalosi: "Sinite parvulos venire[_] [Mt 19,14] Nisi efficiamini[_] [Mt 18,3] Vae mundo a scandalis[_][Mt 18,7]" 3. Stimare gli anni giovanili; fissare l'occhio al Divin Maestro; invocare gli speciali aiuti per le tre crisi; prima onorare il Maestro fanciullo, giovanetto, giovanotto. [Gesù via ai giovani] 1932 febbraio DF (1985) p 85-86, nn 112-113]
 165 B FO A: Formatore Direttore Spirituale] E' l'angelo visibile che guida l'anima nel cammino della perfezione. [_] Docilità come Paolo ad Anania, specialmente nei punti più delicati, di scelta e orientamento della vita. [Direttore spirituale] 1932 febbraio DF (1985) p 130, nn 210-212]
 166 B FO A: Formatore Direzione spirituale] La direzione spirituale deve manifestarvi [Figlie di San Paolo] la via più semplice e più diritta per giungere al Cielo secondo lo spirito della vostra Casa e non una via qualunque e indeterminata. [Direzione spirituale e natura dell'Istituto Figlie di San Paolo - Gesù Verità] 1936 ottobre SE p 119]
 167 B FO A: Formatore Per guidare ci vuole: il sapere, il volere e il buon criterio e poi stare sempre un po' indietro. Scoprire lo stato dell'anima e l'azione dello Spirito Santo per assecondarla. [La formazione delle vocazioni] 1941 ottobre EM (1942?) p 151]
 168 B FO A: Formatore Direttore spirituale] I veri direttori spirituali dicono poche parole e colgono sul segno. [La formazione delle vocazioni] 1941 ottobre EM (1942?) 153]
 169 B FO A: Formatore Quante volte avviene, che proprio quella persona che vuol ristabilire l'ordine, finisce col disturbare di più! Capita in certe adunanze che colui che intima il silenzio, fa più chiasso degli altri. Il vero zelo d'una riforma comincia sempre da noi stessi, quindi non state a sentire tutti coloro che parlano di riforme - riforme nel clero, nella società, nelle associazioni cattoliche - se prima non vedete che queste anime cominciano col riformare se stesse. 1948? Pr VO 327]
 170 B FO A: Formatore E' un errore comprimere il giovane così che egli non manifesti i suoi pensieri, che specialmente nella adolescenza e nella crisi possono anche essere strani. Aiutarli, invece, a parlare, dare loro spiegazioni, sostenerli, facilitare lo svelarsi e il mostrarsi aperti_ poi correggere le idee, fornire libri adatti, esporre ragioni, usare una somma sapienza e bontà. 1954/1955 SdM (1956) p 41]
 171 B FO A: Formatore Educare singolarmente i bambini] Noi tutti nella formazione dei nostri, prendiamo a cuore i problemi dei singoli e non solamente l'educazione in generale, ma coltiviamo le singole pianticelle; e posso anche dire questo: valorizzare l'esperienza dei primissimi e non aver vergogna di metterci coi bambini per coltivarli uno per uno. [Conclusioni di Alberione al Primo Capitolo generale della Società San Paolo] 1957 aprile 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 177]
 172 B FO A: Formatore Vi sono nelle comunità individui che guidano la barca, si impongono; ed altri che li seguono, applaudono, senza controllare e controllarsi. Così basterà uno ad abbassare il livello morale. I Superiori insegnino la riflessione, a guidarsi secondo i princìpi: facciano delle persone docili, ma non lascino i sudditi nell'infantilismo. Quanti Religiosi stanno sotto influssi collettivi, esagerati, spersonalizzanti! Per una sana ascesi è anche necessario sapersi isolare, decidere, vivere da adulti. Decisione, energia, tenacia, sicurezza dei princìpi daranno degli ottimi Religiosi, educatori, guide di anime. Saper rendere accogliente, lieto e sereno l'ambiente è una dote preziosa. Scherzi, ma dignitosi; serietà, ma a tempo opportuno; pieghevolezza, ma non debolezza; ordine, ma non manie; arrendevolezza, ma non simpatie; rispetto a molte idee ed abitudini, ma mantenere le proprie quando sono sane e sicure. [Spiegazione delle Costituzioni, Vita comune] 1960 aprile UPS I (1960) p 290-291]
 173 B FO A: Formatore La direzione spirituale è parte del ministero pastorale: la cura individuale di anime; viene dalla missione segnata ed esercitata dal Maestro divino: "Insegnate a fare quanto io vi ho comandato". E' l'arte pastorale di condurre anime progressivamente dagli inizi della vita spirituale sino alla sommità della perfezione, secondo la rispettiva vocazione e secondo i doni e le grazie di ognuno. [La direzione spirituale e le vocazioni] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 344]
 174 B FO A: Formatore L'educatore deve, a poco a poco, rendersi inutile: in quanto al governo di se stesso il Religioso ha per guida la coscienza. Finché, invece, per regolarsi bene ha bisogno dell'occhio del superiore, non sarà formato. Occorre che la coscienza gli mostri l'occhio sempre vigile di Dio. [Educazione dei novizi] 1960 aprile UPS 1 (1960) 252]
 175 B FO A: Formatore Il Maestro dei reparti (o gruppi) sta tra i suoi secondo Gesù Maestro: alimenta la loro intelligenza con la parola, vive e sente tutti assieme e singolarmente nei vari casi, con essi prega, per essi celebra la Messa, dà loro la Comunione; guida, corregge; se può avvia le ricreazioni e giochi; ha occhio a tutti, specialmente nei tempi difficili: il dopo cena, la levata, i bagni, le vacanze, il mettersi a letto; ne è il primo assistente, l'amico, il padre, la madre. Il Maestro rappresenta l'occhio di Dio come è descritto nel Salmo 138, 1-12: 'Signore, tu mi scruti e tu mi sai, [_].' 1960 aprile UPS 2 (1962) p 101]
 176 B FO A: Formatore Educare significa 'educere': da un masso informe ricavare una bella immagine di Gesù. Il Maestro dei novizi opera quando vive con loro: Gesù elesse i Dodici "ut essent cum illo"; e, vivendo tra essi, rappresenta Gesù stesso per la povertà, obbedienza, castità, vita comune, apostolato. Il parlare va all'orecchio; le ragioni persuadono la mente; la pietà trasfonde la pietà; la vita comunica la vita. [Novizi e noviziato] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 251]
 177 B FO A: Formatore Molti vollero riformare la Chiesa, ma non riformare prima se stessi; non possedevano né missione né virtù né vera pietà. Gesù Cristo precedette con l'esempio, predicò con la parola, morì per acquistarci la grazia. [Il Religioso] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 516]
 178 B FO A: Formatore Gesù formò i suoi apostoli comunicando loro una dottrina celeste, interponendo l'esempio di una vita santa e pregando incessantemente per loro. La condotta e il modo di fare di Gesù debbono essere la condotta e il modo di fare di tutti i Maestri. Al pari di lui, anche essi debbono attendere alla loro opera di formazione inculcando quelle verità che siano di sicuro orientamento nella vita dei giovani, confermando il valore del loro insegnamento con una condotta esemplare e una costante preghiera. [Formazione migliore e percentuale più elevata nella riuscita] 1961 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 778]
 179 B FO A: Formatore La direzione spirituale è, prima di tutto, quella delle Costituzioni. L'osservanza delle Costituzioni è in primo luogo, perché le Costituzioni sono il Vangelo applicato al nostro tempo e alla nostra vita. [Spirito paolino] 1965 giugno 29 FSp (1965) p 75]
 180 B FO A: Formatore Esempio che insegna] Si insegna quando si da l'esempio. [Modello delle Superiore] 1966 febbraio ESM (1966) p 45-46]
 181 B FO A: Formatore Esempio efficace] Non dare tanti precetti; parole chiare, e poi l'esempio che è più efficace di tante parole. [_] La via non è solamente descritta nelle Costituzioni, o nella teologia morale o nei libri di ascetica; tutto questo va bene, ma perché diventi vera via, deve già vedersi attuato: quindi ci vuole l'esempio. L'esempio che si deve dare è la vita vissuta secondo le Costituzioni. [La formazione: Io sono la via] 1967 luglio Con (ACM) (1967) p 11]
 182 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Quattro ruote] Chi ha pietà abbondante e sapiente, utilizzerà facilmente i talenti, pochi o molti che siano; la sola scienza, il solo apostolato, la sola povertà, senza la pietà, non illuminano né riscaldano. [Pensieri 1977, p 136] ? SM 27]
 183 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Cristo Maestro] La formazione occorre onde viviamo di G[esù].C[risto]: donec formetur Christus in vobis, e per ragione maggiore quando si deve essere forma agli altri, "forma facti gregis ex animo" (I Petri V,3). La formazione deve modellarsi sul Divin Maestro: trent'anni di vita privata. [Necessità dell'orientamento della vita. La scuola di Nazareth] 1932 febbraio DF (1985) p 37, nn 12-13]
 184 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Il fine è il cielo] Tutto il lavoro dell'uomo si è di non lasciarsi guadagnare il cuore dai beni presenti, ma di servirsi dei beni presenti come di mezzi pel cielo. Tutto il male sta nel mutare il fine nei mezzi. Se si è fatto, è necessario convertirci e porre definitivamente il cuore, le fatiche, il lavoro pel cielo. [L'uomo è creato per il cielo] 1932 febbraio DF (1985) p 150]
 185 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Eternità] Oggi siamo! ma sospesi fra le due eternità. [Il nostro fine] 1932 febbraio DF (1985) p 45, n 23]
 186 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Educazione] L'educazione di oggi, e frequentemente anche l'educazione alla pietà, è senza nerbo; forma scarsamente al sacrificio. [Ritiro - Come trasformare la passione predominante in forza di merito] 1932 dicembre RP (1934) p 141]
 187 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Amare Dio] Chiediamo di amare Dio col cuore di Gesù Cristo; chiediamo di amare Dio con tutta la mente, tutte le forze, tutta la volontà, tutto il cuore; tutto, niente escluso: con tutto il cuore sopra ogni cosa, più di noi stessi, più del nostro amor proprio, più delle nostre comodità, più delle lodi e della nostra vita stessa. Amarlo! e dargli la quotidiana prova; le opere. [Amor di Dio] 1933 RM (1934) 27]
 188 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Confessione] Non riducetevi nelle confessioni, ad analizzare ed a contare le disgrazie che abbiamo avuto; ma specialmente spingiamoci a vedere lo sforzo che facciamo per accendere il cuore, la parte positiva per andare avanti, per migliorare ogni giorno. Il fervore è il progredire tutti i giorni. [Ritiro - Amor di Dio] 1933 RM (1934) 79-80]
 189 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Fede] Noi cooperiamo alla fede, meditando, studiando e leggendo cose spirituali. [Ritiro - Mezzi per acquistare lo spirito di fede] 1933 maggio? RP (1934) p 219]
 190 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Lo spirito di fede domina la mente, la volontà, il cuore. Esso è la radice dell'uomo soprannaturale, del cristiano, del Religioso, del Sacerdote. [Ritiro - Che cosa è lo spirito di fede] 1933 maggio? RP (1934) p 205-206]
 191 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Il processo di santificazione è un processo di cristificazione: "finché sia formato il Cristo in voi". Perciò saremo santi nella misura in cui viviamo la vita di Gesù Cristo; o meglio, secondo la misura in cui Gesù Cristo vive in noi: "Christianus alter Christus [Il cristiano è un altro Cristo]"; ed è quello che san Paolo dice di sé: "Vivo io, ma non più io, bensì vive in me Cristo". Questo si forma in noi gradatamente fino "all'età virile di Gesù Cristo": come gradatamente cresce il bambino sino a uomo adulto. Gesù Cristo è Via, Verità e Vita. Nel lavoro spirituale vi è l'impegno: a) Di imitare la santità di Gesù Cristo che ci segnò la via con i suoi esempi e con l'insegnamento: "siate perfetti"; b) Nello spirito di fede secondo Gesù Cristo-Verità: pensare secondo il Vangelo, il Nuovo Testamento, la Chiesa che ce lo comunica; c) Nella grazia che è partecipazione della vita di Gesù Cristo, nei Sacramenti e in tutti i mezzi di grazia. Così si forma in noi il Cristo Via, Verità e Vita: "conformes fieri [divenire conformi]": così Gesù Cristo alimenta la nostra anima nelle sue facoltà: volontà, intelligenza, sentimento. [Donec Formetur Christus in vobis] 1934 ottobre 1? Carissimi in San Paolo (1971) p 11-12]
 192 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Leggere la Bibbia] Chi legge il Libro divino [Bibbia] prende il linguaggio divino, parla il linguaggio divino, acquista l'efficacia divina_ Molte prediche, molti libri, molte esortazioni avrebbero assai più efficacia, se invece dell'uomo parlasse Iddio. 1935 gennaio 15 Unione Cooperatori Apostolato Stampa (1935) n 1 p 3]
 193 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Pratiche di pietà Risultati insperati] Se si facessero bene le pratiche di pietà, si otterrebbero dei risultati che alcuni non osano neppure sperare. Ma ci vuole il dolore dei peccati, l'esame di coscienza, la pietà ben curata. 1936 maggio Pr PR 7]
 194 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Noviziato significa lasciare il nostro io. Da professe solo Gesù deve regnare nei sentimenti, nelle parole, nelle opere. [Introduzione agli ES] 1936 ottobre SE p 5-6]
 195 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Pietà solo mezzo per la virtù] Molte anime pie cadono in quest'inganno: credono che la pietà sia fine a se stessa e pregano, perché bisogna pregare: "Sono buona, perché prego". No, la pietà è solo via, mezzo per raggiungere la virtù. [Santifichiamo la giornata] 1938? luglio HM I, 1 (1939) p 150]
 196 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Quattro ruote Tutto per il Paradiso] Perché tanto studio, tanto lavoro, tante occupazioni e preoccupazioni varie? Tutto, solo e sempre per il Paradiso! [Il Paradiso] 1938? agosto HM I, 1 (1939) p 178]
 197 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Pregare per disingannarsi Disingannare l'uomo Soddisfazioni terrene Mente Volontà Cuore Teorie fallaci Cercare Dio] La preghiera ha sulla terra l'ufficio importante di disingannare l'uomo. L'anima che prega non si lascia vincere dalle teorie fallaci, dai beni passeggeri, dalle soddisfazioni terrene, ma tiene in alto la sua mente, la sua volontà, il suo cuore e cerca Dio. [La preghiera è preparazione all'eterna felicità] 1940 dicembre OO 2 (1940) p 227-228]
 198 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Libri di ascetica Pietà soda] Non cercate i libri di ascetica che formano la pietà all'acqua di rose, ma il Vangelo e perciò la pietà soda. [Apostolato dei desideri] 1941 giugno IA 1 (1947) p 34]
 199 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Santificazione Togliere il male Mettere il bene] Tutta l'opera della nostra santificazione consiste nel togliere da noi il male e nel mettere invece il bene. [ES - Introduzione] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 5]
 200 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Le anime che progrediscono davvero nella via dello spirito, sono d'immenso vantaggio alla Comunità. Esse irradiano il calore, il fervore spirituale che conservano nel cuore, poiché è impossibile essere caldi e non riscaldare attorno. [_] Non si creda che a pregare si perda tempo. Con la preghiera si guadagnerà anche per l'apostolato. Se nella Comunità aumenta la spiritualità, essa farà presto gran progresso. [La fede] 1941 ottobre EM (1942?) 85]
 201 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Perfezione Umiliazione Ali per volare Diffidenza e confidenza] La vita di perfezione consta di due atti. Uno è sempre l'umiliazione, l'altro la confidenza. _ La nostra vita spirituale ha sempre bisogno di queste due ali: diffidenza di noi e confidenza in Dio. [Il Sacramento della penitenza, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 45]
 202 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Pietà necessaria come il pane] Finché non si ritiene la pietà necessaria per noi, così come il pane e l'aria per vivere, saremo insufficienti, vuoti, volubili. 1950 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 294]
 203 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Frutti della pietà Quattro ruote] La pace dell'anima, il gaudio della buona coscienza, la fortuna di sentirsi uniti ed amati da Dio, la contentezza di progredire nella perfezione, la benedizione divina sulle opere, sulle intraprese, sugli studi, sull'apostolato, la convinzione che Dio Padre, Gesù Cristo, Maria Santissima, san Paolo sono con noi, la sicurezza del cielo: sono frutti della pietà. 1951 novembre RA]
 204 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' La prima cosa da farsi è procurare la formazione spirituale: il nostro è apostolato non "lavoro". [L'apostolato] 1952 febbraio 4 RSp (1952) p 13]
 205 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Letizia Pensiero al Paradiso Novissimi Quattro ruote] Al lavoro, allo studio, all'apostolato, all'osservanza della povertà, al lavoro interiore, allietandoci con il pensiero del Paradiso. [Il Paradiso] 1952 febbraio 11 RSp (1952) p 25]
 206 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Occorre un lavoro spirituale intenso, costante. E' il lavoro più nobile e consolante; è pure il più faticoso, ma anche il più necessario. Questo lavoro, considerato lo stato dell'uomo dopo il peccato originale, ha due compiti: 1. Togliere il male che viene dalle cattive inclinazioni interne e dall'azione del demonio e del mondo esterno. Ne segue la necessità del combattimento spirituale, dell'abnegazione, della fuga dei pericoli e del peccato: 'Evita il male'. 2. Ordinare l'uomo ad una soprannaturale unione con Dio. Tutto l'uomo deve ordinarsi a Dio: la mente, con una viva fede; la volontà con una vita virtuosa, il cuore con sentimenti soprannaturali: 'Fa' il bene'. [Il primo frutto del Rosario] 1952 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 583-584]
 207 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Le nostre preghiere mettono innanzi a Dio tutto il nostro essere: mente, volontà, cuore, corpo. Esse procedono dai dogmi fondamentali della Chiesa, sono indirizzate a formare il Religioso e l'apostolo, mentre sono piene di sentimento forte e pio. Chi vi si familiarizza e vi è fedele, poco per volta viene illuminato, fortificato, guidato nella spiritualità di San Paolo. [Pietà comune] 1952 dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 697]
 208 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' La prima cosa che si attua nella pietà è il processo di formazione personale. Ognuno va a Cristo col grande problema di se stesso: un problema sempre urgente, imprescindibile: prendere la giusta 'via', inquadrarsi esattamente nella 'verità', per un sicuro e pieno sviluppo della 'vita'. Ognuno va al Maestro disponendo di un potenziale notevole, che chiede solo di essere messo in atto con grande pienezza: mente volontà e cuore dei singoli devono essere messi in atto affinché tutto l'uomo, nel contatto formativo col Maestro, ottenga quel processo evolutivo quadrato e completo che è nella profonda aspirazione di ogni vita. E' a questo intento di completezza che si ispira ogni atto della pietà paolina. [Alberione cita dal : Mi protendo in avanti, 1954, p 276-277] 1954 UPS 2 (1962) p 10-11]
 209 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Ideale] L'ideale è un chiaro, preciso e limpido punto di arrivo[_] capace di organizzare tutte le nostre facoltà spirituali, soprannaturali, fisiche; tutti i mezzi interni ed esterni per un fine nobile e santo[_] E' un'idea fissa ossessionante. Esempio: "Cristo ideale del monaco"; "Cristo ideale del Pastore"; "Cristo ideale di santità"; "Vivere Paolo"; [_] "Vivit in me Christus"[_] L'ideale raccoglie specialmente i pensieri utili al fine, toglie quelli inutili o contrari. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Ideale avvampante] 1954 Settembre/Ottobre? SdM (1956) p 37-38]
 210 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Utilizzare i talenti Anima di ogni apostolato] Chi ha pietà abbondante e sapiente utilizzerà facilmente i talenti, pochi o molti che siano. La sola scienza, il solo apostolato, la sola povertà, senza la pietà non illuminano, non riscaldano; ma la pietà è l'anima di ogni apostolato. Verità da meditarsi. ['Amerai il Signore Dio tuo con tutta la mente' - Paradossi divini] 1954 settembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1135]
 211 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Mortificarsi fare del bene] Vi sono quelli che non arrivano all'a b c della santità: non comprendono che bisogna mortificarsi. [_] E comprendiamo che per fare del bene agli altri non basta stampare o portare, ma occorre mortificarsi? [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - La mortificazione] 1954 ottobre 2 Pr 5 (1957) 85-86]
 212 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Vivere Cristo] Noi dobbiamo formarci sopra Gesù Cristo, anzi questa è la vera formazione in Cristo: vivere Gesù Cristo, viverlo come egli è, Via, Verità e Vita. [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA- Particolarità della Chiesa RA] 1954 novembre 30 Pr 5 (1957) p 123]
 213 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Il pensiero del Paradiso deve essere il pensiero dominante. E' il pensiero che orienta la vita: pellegrini su questa terra, indirizzati verso il cielo. [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - I nostri defunti] 1954 dicembre 1 Pr 5 (1957) 125]
 214 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' La Congregazione in tanto cresce in quanto ha dei santi. [La nostra santificazione, Meditazione alle novizie Figlie di San Paolo di Manila] 1955 aprile 20 Pr 6 (1958) p 110-111]
 215 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Preghiera e progresso] A poca preghiera corrisponde poco progresso. [Meditazione alla FP in Sydney] 1955 maggio 17 Pr 6 (1958) p 143]
 216 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' L'Istituto progredirà di persone, di opere e in santificazione quanto bene si mediteranno i novissimi. Dimenticando il "ad quid venisti", si è sulla china, nella discesa. Le prediche saranno fruttuose se si saprà tenerne molte sui novissimi; e se le altre si legheranno nell'inizio e nella chiusura ad essi, si finirà coll'ancorare la fragile navicella della nostra vita al porto dell'eternità. Si dice che occorre una catechesi ed una predicazione moderna, quella che prepara alla "morale nuova". Moderna quanto alla presentazione, sì, ma il contenuto no. La morte è sempre uguale. Diversamente si guasta insensibilmente il nostro ministero, si minimizza l'apostolato tra i giovani, si dimostra una scarsa sensibilità psicologica. [Testimonium conscientiae nostrae - Il più alto impegno dell'educazione] 1957 marzo Carissimi in San Paolo (1970) p 1294]
 217 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Nella formazione fissare la meta da raggiungere, descriverla così bene che impressioni. Chi si mette in viaggio deve prima determinare dove vuole arrivare. Ora i novissimi servono a questo nel viaggio della vita: morte, giudizio particolare, paradiso, inferno, risurrezione finale, giudizio universale, eternità. Predicarli spesso e in modo accetto e pratico, perché hanno un buon effetto anche psicologico; Gesù Maestro ce ne è il sapiente modello. [Introduzione al Capitolo Società San Paolo: Vocazioni: Il ruolo dei novissimi nella formazione] 1957 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 161]
 218 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Le nostre pratiche di pietà sono abbondanti e tutte necessarie, se pur in diverso grado. Sono in proporzione dell'attività apostolica. Esse devono avere un colore paolino ben definito perché preparano alla vita paolina. [Esortazioni ai capitolari del Primo capitolo della Società San Paolo - Pietà nostra] 1957 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 163]
 219 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Pietà generata dalla teologia Teologia che genera pietà] La pietà ha profondo collegamento col sapere. Amare una pietà derivata dalla Teologia, amare una Teologia che genera la pietà. Nella prima parte della Visita, letture della Bibbia: specialmente Vangelo e Lettere di san Paolo. [Esortazioni ai capitolari del Primo Capitolo Società San Paolo - Lo studio] 1957 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 168]
 220 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Per salvarsi è del tutto necessario stabilirsi in Gesù Cristo Via, Verità e Vita; per essere cristiani è del tutto necessario vivere in Gesù Cristo Via, Verità e Vita; per essere Religioso e paolino è del tutto necessario vivere meglio in Gesù Cristo Via, Verità e Vita; per fare l'apostolato è del tutto necessario dare Gesù Cristo Via, Verità e Vita. [_] Il Papa [Leone XIII] stabilisce o meglio interpreta e propone ciò che ha stabilito Gesù Cristo: i tre principi. Chi dunque vuol vivere "in Christo et in Ecclesia" ha da uniformarsi nei costumi, nei pensieri, nei mezzi di grazia e vita eterna: potrà affermare: 'vivit in me Christus' [Galati 2.20]. Questo spirito è entrato nella vita paolina: la pietà secondo Gesù Cristo Via, Verità e Vita; lo studio secondo Gesù Cristo Via, Verità e Vita; l'apostolato secondo Gesù Cristo Via, Verità e Vita; la disciplina religiosa secondo Gesù Cristo Via, Verità e Vita. [Chiusura dell'Anno a San Paolo - Commento alla 'Tametsi Futura' di Leone XIII - 1900, circa i tre principi universali di salvezza: Gesù Cristo Via, Verità e Vita] 1958 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 1219]
 221 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Predicare assai più Gesù; interpretare e proporre la sua parola, come Egli sapeva esporre, anche le più alte verità, in mirabile semplicità. E tuttavia in modo da rendere cristiana la vita nel pensiero, nei sentimenti, nelle attività. [Maria: Discepola e Maestra - Il Maestro formatore] 1959 novembre dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1347]
 222 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' Succedono perdite di vocazioni e dolorose rovine; e si adducono pretesti, spiegazioni, ragioni_ Ma in fondo è una sola la causa: trascuranza e abbandono della pietà. Lo si confessi con sincerità. [La pietà] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 10]
 223 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Pietà Amare Dio] La vera pietà investe tutto l'essere per portarlo all'amore di Dio. E' il compimento di tutto il primo comandamento: amare il Signore con la mente, il sentimento, la volontà. 1960 aprile UPS I (1960) p 183]
 224 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Bibbia] In se stesso l'uomo prova e riproduce la storia biblica. 1960 aprile UPS 2 (1962) p 152]
 225 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Viaggio per l'eternità Esame preventivo Orazione Pietà] La vita è tutto un viaggio verso l'eternità; la giornata è un tratto del viaggio. Il saggio autista parte con la prudenza, virtù cardinale: pensa alla strada da percorrere, e questo rappresenta l'esame preventivo. Si fornisce di carburante, olio, gomme buone e tutto il necessario, e questo rappresenta l'aiuto di Dio, mediante l'orazione. [Pratiche quotidiane di pietà - Spiegazione di articoli delle Costituzioni] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 120]
 226 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Via dei Paolini Maestri] Quando Gesù dice: "Magister vester unus est, Christus", significa che Egli non è solo insegnante, ma vero e unico Maestro, il Maestro perfetto: precede per l'esempio: "Vi ho dato l'esempio"; vi do la mia verità: "doctrina mea"; dà la vita: "Io sono la Vita;[_] Io sono la vite, voi i tralci;[_] siano tutti una sola cosa, come tu sei in me, o Padre, ed io in te; che siano anch'essi una sola cosa in noi". [_] E' questa la strada tracciata ai Paolini: sempre discepoli del Maestro; sempre vivere il Maestro; sempre sentire il Maestro; sempre rivelare il Maestro. Col Maestro e in dipendenza dal Maestro saranno Maestri di sapere, di perfezione, di vita. [Presentazione a: DRAGONE, C.T. "Maestro Via Verità e Vita" vol 1, p 5-6] 1961]
 227 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' [Amare Dio Cercare Dio in tutto] Amore a Dio fino a donargli tutto: non negare niente al Signore. Non negargli la testa; non negargli la volontà; non negargli il cuore. Dio! Cercare in tutto Dio. [Spirito Paolino] 1965 giugno 29 ?]
 228 B FO B: Formazione: a SPIRITUALITA' La vita paolina si conforma al nostro Maestro e protettore San Paolo: Predicava e scriveva. [1967: XIX Centenario del martirio di san Paolo - Paolo Apostolo] 1967 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 634]
 229 B FO B: Formazione: b STUDIO Lotta] L'unica sconfitta nella vita vostra è di cedere alle difficoltà, anzi l'abbandono della lotta. Per l'uomo: se muore lottando, vince; se abbandona la lotta è un vinto; ed il posto dei vinti è l'inferno. "Vincenti dabo manna absconditum [ Al vincitore darò la manna nascosta]". Vale bene la pena di combattere per il sapere e per la verità. [Frammento sull'educazione, senza data e mai pubblicato]? Carissimi in San Paolo (1971) p 131]
 230 B FO B: Formazione: b STUDIO Scienza] Se siete ben chiari, se capite bene le cose, se penetrate, se cercate di ricordare, se siete in sostanza persuasi dello studio, farete molto più bene. Si farà, infatti, quando si sa. Una lampada da cento candele accesa illumina un largo reparto; ma una lampada da cinquanta illumina metà; una lampada da cinque basta solo per uno. Coloro che hanno poca scienza illumineranno uno. [Ritiro - Il peccato veniale] 1934 RM (1934) p 167]
 231 B FO B: Formazione: b STUDIO [Studiare per la vita Tutto per Dio Scibile umano Scienza teologico Teologia altrice di altre scienze] Lo studio è per la vita; la vita è per l'eternità; tutto è per Dio. Considerate, giovanetti [_] la natura; imparate a ragionarvi sopra secondo che insegna la filosofia cristiana; di qui, per la sacra Teologia, vi innalzerete ad altezze e verità divine. La Chiesa di Gesù Cristo, maestra della più nobile scienza teologica, è pure altrice di ogni scienza umana. [Redenzione dello scibile umano] 1935 febbraio 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 28]
 232 B FO B: Formazione: b STUDIO Come il naturale serve al soprannaturale così la storia delle nazioni serve al più grande fatto storico, l'Incarnazione: per essa Dio è venuto a prendersi le creature, mettersi loro Capo ed introdurle "nel gran giorno" al suo Regno: fedele ed immenso corteo osannante al Re divino. Giovanetti, nella sintesi generale della storia e per la luce del Vangelo, e per lo studio della Filosofia, alzate il capo: in migliaia di anni si prepara la pienezza dei tempi; Gesù Cristo è passato come il più grande uomo della storia; Egli compie ora nello Spirito Santo ciò che ha incominciato; la storia, come la vita nostra, sboccerà nell'eternità. Storia orientale e greca, storia romana, medioevale e moderna, storia generale ed universale sono un'immensa opera del Padre che crea e governa, del Figlio che illumina e salva, dello Spirito che vivifica e santifica. Gesù Maestro sia sempre la vostra luce nello studio dei secoli e dei popoli. Studiare la storia e confessare: al Re dei secoli immortale e invisibile onore e gloria; vengano dall'Oriente e dall'Occidente i popoli a Gesù Cristo; si effonda lo Spirito e si rinnovelli la terra. Studiare la storia ed imparare dalle opere e dagli errori: "et nunc reges intelligite, erudimini qui judicatis terram [ed ora, o Capi, intendete: istruitevi, voi che giudicate la terra , Sal 2,10]". [Redenzione dello scibile umano] 1935 febbraio 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 27]
 233 B FO B: Formazione: b STUDIO Non fate errori dottrinali! Si vogliono trovare pensieri elevati fuori della dottrina comune_ Cose vane! Poco nutrienti per lo spirito! Il Catechismo è la dottrina più sana. Studiatelo bene! Le verità di Dio che la Chiesa ci sbocconcella adattandole alle nostre piccole menti ci vengono dal Catechismo_ il libro più istruttivo per noi. [Metodo VVV nella Visita e Messa] 1936 ottobre SE p 150]
 234 B FO B: Formazione: b STUDIO Tutta la teologia è una luce potente che si sprigiona dal Sole di verità, Gesù Cristo: "Io sono la Verità". [_] da chi dipende il Catechismo, il Diritto canonico, ogni scienza sacra? L'insegnamento dei sacerdoti, dei vescovi, dei papi? Dal santo Vangelo, cioè da Gesù Cristo. [Direzione spirituale e natura del nostro Istituto [Società san Paolo] - Gesù Verità] 1936 ottobre SE p 122-123]
 235 B FO B: Formazione: b STUDIO Lo studio: ogni verità ha tre momenti storici: tesi, crisi, sintesi. Oggi troppi sono travagliati dalla crisi. Sintetizzare e universalizzare vuol dire trovare Dio, Gesù Cristo, la Chiesa, la grazia. In Gesù Via, Verità e Vita. [Eresie del fascismo e del bolscevismo e la Chiesa cattolica] 1937 gennaio 22 Carissimi in San Paolo (1971) p 85]
 236 B FO B: Formazione: b STUDIO Vi [Pie Discepole] si chiede [_] lo studio e un particolare studio teologico, liturgico. Non basta imitare, dovete concepire, creare e sapere unire allo spirito liturgico della Chiesa, un delicato gusto artistico.[_] Tutto sia posto al servizio della gloria di Dio: l'arte figurativa, quella dei suoni, quella del dire. [Liturgia e catechesi] 1947 febbraio 14 IA 2 (1948) p 66]
 237 B FO B: Formazione: b STUDIO Discernimento] Per quanto siano sorte o stiano per sorgere filosofie, noi dobbiamo sempre confrontarle con la dottrina di Gesù Cristo e accettarle solo se conformi ad essa. Per quanto passino i tempi e per quanto progrediscano gli studi, Gesù rimane sempre il Maestro unico, infallibile, la cui dottrina è eminente, certa, indistruttibile. [_] Il nostro secolo è il secolo del progresso materiale, ma quanto alla conoscenza della dottrina di Gesù Cristo, non ha fatto molto cammino. [Ritiro mensile - Gesù Maestro: Via Verità e Vita] 1948? SPa (1962) p 267]
 238 B FO B: Formazione: b STUDIO [Sempre umili Imparare di più] Tendere sempre più a imparare, a studiare, a conoscere sempre un po' di più; sempre umili. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Cile] 1952? EMC (1952) p 272]
 239 B FO B: Formazione: b STUDIO [Lavoro intellettuale amare con la mente Santificare la testa] Lavoro intellettuale. La vera devozione vuol dire istruirsi, amare il Signore con la mente. [_] Santificare la testa. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Brasile] 1952? EMC (1952) p 280]
 240 B FO B: Formazione: b STUDIO [Imparare lingue Nazioni Redazione] Studiare. Imparare bene la scienza sacra e le lingue per poterla comunicare; studiare la letteratura delle varie nazioni per poter scrivere e diffondere. [La redazione] 1952 febbraio 26 RSp (1952) p 47]
 241 B FO B: Formazione: b STUDIO Fede nello studio: questo porterà molto frutto. Si spostano spesso le cose, ci appoggiamo alle nostre doti, alle nostre qualità, allo spirito del mondo, anche nell'educazione. Si vuole accontentare, assecondare per farci amare dagli altri_ ma facciamo come se appoggiassimo un candeliere nel vuoto. [Lo spirito di fede] 1952 febbraio 13 RSp (1952) p 29]
 242 B FO B: Formazione: b STUDIO Tutto ciò si trova nel Maestro Divino: scienze naturali che si conoscono per il lume naturale della ragione, scienze teologiche rivelate da Gesù Cristo che si accettano per il lume della fede; visione di tutto in Dio, nell'eterna vita per il lume della gloria. [Cose ancora da realizzare] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 194]
 243 B FO B: Formazione: b STUDIO Vi è un disorientamento sempre più forte, oggi: è la malattia dello scientismo e del tecnicismo. Ciascuna e tutte le scienze, invenzioni e scoperte sono capitoli del gran libro della creazione; ognuna è la conoscenza dell'opera creatrice di Dio, ognuna deve servire come mezzo all'uomo per andare a Dio, come serve l'occhio, la lingua, la volontà per l'uomo[_]. Tutto deve servire all'uomo in ordine a Gesù Cristo, a Dio, secondo san Paolo: 'omnia vestra sunt, vos autem Christi, Christus autem Dei'. Le scienze approfondite conducono a Gesù Cristo, che è la via a Dio; preparano cioè a ricevere la rivelazione di Gesù Cristo; il quale, come Dio, mentre creando le cose illuminò l'uomo a conoscerle, volle aggiungere per elevare e nobilitare l'uomo altre verità non impresse nella natura, per preparare l'uomo a vedere Dio. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 185-186]
 244 B FO B: Formazione: b STUDIO [Unificare le scienze Filosofia Intellettuali] Occorre: 1) studiare, almeno sufficientemente, le scienze umane; 2) unificare le scienze nella filosofia delle scienze; 3) mostrare la filosofia come immediata ministra che introduce alla rivelazione. [_] Attualmente manca l'unificazione delle scienze in una filosofia che introduca gli intellettuali fin su la porta della teologia, ed ecciti in loro il desiderio di altra luce, quella di Cristo, attraverso a cui si arriverà alla piena luce in cielo. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 189 e 191]
 245 B FO B: Formazione: b STUDIO Sempre e in ognuno vi deve essere la scienza relativa allo stato [prescelto], catechismo, ascetica, Liturgia, storia sacra, storia della Chiesa, eccetera. Oltre questo: il Sacerdote sa, quando conosce le materie proprie e necessarie per fare il buon Sacerdote e scrivere; non è disonore per lui ignorare la medicina, l'ingegneria, eccetera. Il Discepolo sa, quando conosce bene il suo apostolato e sa ben compierlo; tutti lo rispettano. Non è disonore per lui ignorare la teologia, la sociologia, le leggi civili, eccetera. [Per i Discepoli] 1953 luglio-agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 362]
 246 B FO B: Formazione: b STUDIO Oggi, più che nei tempi passati, è necessario uno studio sufficiente della sociologia. La nostra vita si svolge in parte notevolissima in società; ed è nella società che si deve esercitare l'apostolato e santificare le relazioni. [Per una coscienza sociale - Studio della sociologia] 1953 novembre Carissimi in San Paolo (1971) 1062]
 247 B FO B: Formazione: b STUDIO [Riempire la mente Cacciare le tenebre introducendo luce] Riempita la mente di bene sarà vuotata del male ["Vincete il male col bene"]; come per cacciare l'aria dalla bottiglia basta mettervi dell'acqua. Non si combina nulla se vogliamo cacciare le tenebre da una camera agitando o sbattendo la scopa o l'asciugatoio; introducetevi, invece, una lampada accesa e le tenebre scompariranno in un attimo. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Metodo sicuro] 1954-1955 SdM (1956) p 118]
 248 B FO B: Formazione: b STUDIO Di nessun dono di Dio si fa tanto sciupìo come della mente che è il dono più prezioso: quanti pascoli avvelenati, specie oggi per le letture, la radio, il cinema, la televisione! [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Voci della coscienza] 1954-1955 SdM (1956) p 81]
 249 B FO B: Formazione: b STUDIO L'uomo è ciò che pensa. [Amerai il Signore con tutta la tua mente -Memoria ed immaginativa] 1954-1955 SdM (1956) p 84]
 250 B FO B: Formazione: b STUDIO Provvidenza nella storia] Esclusa la dottrina della Provvidenza, la vita perde ogni senso e diviene un procedere cieco in balia delle forze fisiche e della malizia degli uomini. Quando invece la fede nella Provvidenza è viva, il senso della intera storia umana è ben definito, elevato, profondo: è Dio che tutto conduce e fa convergere, non già un succedersi ed intrecciarsi di passioni ed interessi individuali. Si insegni bene la storia: al lume della ragione e della fede. Per la fede nella Provvidenza si scopre Dio che ha cura della cose grandi e piccole: dall'atomo, dal capello della testa, dal giglio del prato allo sviluppo del mondo fisico, intellettuale, morale; dalla creazione alla consumazione, la vita è allietata da una luce che procede: dall'eternità, dal giudizio universale e dalla sicurezza di una giustizia eterna. Quanti ragionamenti senza l'uso di ragione e senza la luce del Vangelo e del Crocifisso! 1954? FP (1954) p 86]
 251 B FO B: Formazione: b STUDIO Esame paolino] Gli studi [nella Società San Paolo] vanno orientati verso questo ministero [della 'buona redazione']. Già nel ginnasio, e più ancora nel liceo e nei corsi di teologia e poi nella pastorale, tale indirizzo deve essere chiaro e deciso. Occorrono prove, saggi, piccole pubblicazioni: è l'esame paolino. [_] La redazione può essere semplice ed è la maggior parte; e difficile, come il catechismo ai piccoli e la conferenza apologetica; in mezzo vi sta una grande varietà. 1954 [Opuscolo:'Formazione' indirizzato alle Famiglie Paoline 1954: Formazione umana, sociale; Lavoro e Provvidenza]]
 252 B FO B: Formazione: b STUDIO Tempo, come impiegarlo] Curare i minuti. E' parola impropria, ma chiarisce un'idea. "Perdere tempo a chi più sa più spiace" (Dante). I cinque-dieci minuti moltiplicati per 5-10 volte al giorno danno mezz'ore ed ore; e moltiplicati per un anno, dieci, venti anni? o più anni? Ecco quel chierico: leggendo per dieci minuti ogni giorno un libro d'ascetica, o di sociologia, storia, letteratura, eccetera, sottraendo il tempo a conversazioni inutili ed a facili dissipazioni ed a letture indifferenti, si è acquistato un corredo in più dei compagni e preziosissimo! [Il lavoro nelle Famiglie Paoline] 1954 gennaio? Carissimi in San Paolo (1971) 1089]
 253 B FO B: Formazione: b STUDIO [Igiene mentale Sviluppo della personalità Mente] La mente è facoltà assorbente. La mente ha potere dirigente. La mente è facoltà emittente. Vi è un'igiene mentale. Occorre un ordine mentale costruttivo. Il progresso sociale dipende dal progresso mentale. Lo sviluppo della personalità dipende dalla mente. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Attende tibi et lectioni] 1954 settembre/ottobre SdM (1956) p 34-35]
 254 B FO B: Formazione: b STUDIO L'idea è il principio di ogni operazione interna ed esterna. Governare la mente è necessità fondamentale; è condizione sine qua non, per la riuscita nel tempo e nell'eternità. [_] La vita dell'uomo è soprattutto intellettuale. Gli amici più intimi dell'uomo sono i suoi pensieri. [p 36] [_] L'idea influisce nel giudizio, il giudizio eccita il sentimento, il sentimento determina gli atti interni ed esterni. [_] Il carattere dipende dai pensieri. [p 37] [Amerai il Signore con tutta la tua mente -L'idea tende all'atto] 1954 settembre/ottobre? SdM (1956) p 36-37]
 255 B FO B: Formazione: b STUDIO [Peccati di mente Indirizzo dato Costituzioni] I peccati di mente sono i più gravi. Impugnare la verità conosciuta è gravissimo. [_] Dobbiamo concentrare la nostra mente nella Scrittura, nel Vangelo, nell'indirizzo dato e nelle Costituzioni. [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - Santificazione della mente] 1954 settembre 12 Pr 5 (1957) p 51]
 256 B FO B: Formazione: b STUDIO Dio, origine del sapere] Dio, creando il mondo, è diventato l'autore di ogni scienza. Il sapere non è che studiare Dio. Ogni scienza nuova è un capitolo che ci spiega l'opera di Dio. Dio poi insegnò per mezzo della sua Parola, per mezzo dei suoi profeti: 'novissime vero in Filio suo - ultimamente parlò per mezzo del suo Figlio Gesù Cristo' [Eb 1,2]. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Redazione, tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 137 [Cf Pr 3, p 355]]
 257 B FO B: Formazione: b STUDIO [Apprendere continuamente Ignoranza Persuasione di sapere] Sempre chiedere, consigliarsi, sempre riflettere. La nostra massima ignoranza è quando abbiamo la persuasione di sapere. Avere disposizioni di umiltà e generosità. [Umiltà per apprendere continuamente] 1955 maggio 13 Pr 6 (1958) p133 [Apf 1981 p 52-53]]
 258 B FO B: Formazione: b STUDIO Esperienza, per una formazione completa] Quand'è che il sapere è perfetto in un paolino? Non quando egli ha studiato soltanto, ma quando ha fatto esperienza perché allora abbiamo l'esercizio pastorale e quindi potrà compiere bene e perfettamente il suo lavoro. Ognuno prenda a cuore la formazione completa dei nostri. [Celebrazione del I capitolo generale della Società San Paolo] 1957 aprile 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 177]
 259 B FO B: Formazione: b STUDIO Lo studio è necessario per il perfezionamento individuale e per l'apostolato: per il Sacerdote in primo luogo; per il Discepolo in secondo luogo. Il perfezionamento dell'individuo come uomo cristiano, religioso, paolino; e come Sacerdote per chi vi ascende. Esso è sempre da indirizzarsi a conoscere meglio Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita; per viverlo nella mente, cuore, volontà; e predicarlo nell'apostolato paolino. Il fine determina ed impone mezzi proporzionati.[_] Per Sacerdoti e Discepoli è sempre necessario l'aggiornamento. Così dopo compiuti i corsi regolari di studio, ognuno è sempre tenuto ad istruirsi in varie maniere. [_] Il sapere è compiuto soltanto quando allo studio si unisce l'esperienza: libro e pratica ben fusi formano il paolino umile ed efficace nel suo apostolato [Esortazioni ai capitolari in occasione del Primo Capitolo Società San Paolo - Lo studio] 1957 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 167-168]
 260 B FO B: Formazione: b STUDIO [Catechismo principale insegnamento Gioventù] Il catechismo è il principale insegnamento che si può dare alla gioventù ed è il più necessario insegnamento, ed è necessario per tutti. [Intenzioni per la Visita: Gesù Maestro Verità] 1958 gennaio 26 APie Discepole III (1958) p 27]
 261 B FO B: Formazione: b STUDIO Intelligenza sprecata] Vi sono i pensieri inutili. Che cosa importa a noi pensare agli altri, di cui non abbiamo nessuna responsabilità? Che cosa importa a noi di pensare al mondo a cui abbiamo rinunziato? Non ci pare che sprechiamo le cose? Se uno spreca o bruciasse, per esempio, dei biglietti di banca, ecco, diciamo: stolto, spreca, colpevole. Ma l'intelligenza a noi vale più che i biglietti di banca. [L'esame di coscienza della Pia discepola] 1958 maggio 28 APie Discepole III (1958) p 145]
 262 B FO B: Formazione: b STUDIO Il fine dello studio è la glorificazione di Gesù Cristo Maestro; Maestro in quanto è insieme Via, Verità e Vita; in cui ogni uomo raggiunge la sua più alta personalità e la umanità trova verità, giustizia e pace. [Schema di studio su Gesù Maestro] 1959 agosto settembre "San Paolo": agosto settembre 1959]
 263 B FO B: Formazione: b STUDIO Conoscere Dio] Conoscere Dio! E' l'argomento più sublime dello studio ed è il primo fine per cui siamo sulla terra. [Ritiro - Vita orientata a Gesù Maestro] 1959 agosto 29 SPa (1962) p 354]
 264 B FO B: Formazione: b STUDIO Formazione del sacerdote. Il Sacerdote ha bisogno di due scienze: conoscere ciò che deve dare ai fedeli e agli infedeli; e, di più, il modo di darlo. Al primo sono ordinati gli studi teologici, al secondo è ordinato l'anno di pastorale. [Un anno di pastorale per ogni Sacerdote paolino] 1960 aprile UPS 1 (1960) 423]
 265 B FO B: Formazione: b STUDIO E' sommamente utile l'unificazione delle scienze naturali e soprannaturali in un corpo completo che ha Gesù Cristo come Capo al quale ogni uomo deve rendere ossequio come deve amare i suoi simili, secondo il detto : "veritatem facientes in charitate"; [_]. Questa è la 'summa vitae' assolutamente necessaria, divisa ed espressa dalle parole: via, verità e vita, così come visse e insegnò Gesù Cristo e come vive e opera la Chiesa suo Corpo Mistico. L'educazione della nostra Madre Chiesa chiamasi ed è cristocentrica. [Introduzione alla 'Ratio Studiorum' della Società San Paolo] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 195]
 266 B FO B: Formazione: b STUDIO Per il sacerdote paolino. Ciò che serve alla vita accumularlo al massimo; ciò che non serve alla vita è bagaglio inutile e spesso ingombro e danno. Due compiti ha lo studio, dunque: la parte intellettuale e la parte tecnica. La tecnica per i Paolini vale la lingua dell'oratore e del Maestro. [p 169] Lo studio per il Paolino ha per fine immediato l'apostolato, che è già un 'regale sacerdotium', e l'apostolato col ministero per chi mira al sacerdozio. [p 170-171] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 169-171]
 267 B FO B: Formazione: b STUDIO Il fine dei nostri studi, altre all'elevazione personale, consiste nel formare il Religioso paolino e Sacerdote ed apostolo allo scopo di seguire la sua vocazione. [_] Principio generale: tutta la formazione deve comporsi ed ordinarsi in modo speciale per gli studi rispetto all'apostolato proprio della Famiglia Paolina. Tale fine è da tenersi presente sin dall'inizio dell'entrata nel Istituto nostro [Società san Paolo]: tanto nella scuola, come nei consigli, meditazioni e predicazioni; così che non si comunichi una vita generica, ma una dottrina, una pietà ed una vita eminentemente paolina. Il fine da raggiungersi è quello che impone i mezzi; perciò sempre si richiedono tre elementi: scienza, lingua, tecnica; la prima come ciò che costituisce il complesso delle verità da comunicarsi; la seconda come mezzo di diffusione; e la terza come complesso degli strumenti che producono celeri ed efficaci frutti. [Spiegazione delle Costituzioni Società San Paolo: Studio della dottrina] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 192-193]
 268 B FO B: Formazione: b STUDIO [Pregare prima di studiare] Per illuminare gli Apostoli Gesù Cristo mandò lo Spirito Santo, del quale aveva detto: "Quando verrà su di voi, tutto vi suggerirà, tutto vi farà capire quanto vi ho detto". E così avvenne; gli uditori si meravigliavano che essi, gente per lo più rozza, parlassero di cose altissime con ogni precisione ed in molte lingue. [_] Prima dello Studio: sempre invocare il Divino Maestro, la Regina Apostolorum, San Paolo Apostolo. [La preghiera per imparare nello studio] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 213]
 269 B FO B: Formazione: b STUDIO Seguendo i desideri e le disposizioni della Santa Sede, L'Istituto [Società San Paolo] sempre ebbe cura, sin dal 1920, di inviare giovani sacerdoti alle università ecclesiastiche ed anche civili, per tre motivi: a) per preparare insegnanti qualificati; b) preparare Sacerdoti alla redazione ed alla revisione dei libri, periodici, pellicole, programmi per radio, cinema, dischi, eccetera. c) preparare maestri di noviziato tali che, unendo alle loro qualità morali e pastorali, anche più larghe vedute e maggiore competenza, compiranno meglio il loro delicatissimo ufficio. [Studio secondo le disposizioni della 'Sedes Sapientiae'] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 230-231]
 270 B FO B: Formazione: b STUDIO Mirare all'unità o sintesi, che è tutta e solo in Cristo Maestro. E' un fatto che molto hanno progredito gli studi in ogni parte: ma è pure un fatto che le varie scienze si mostrano come membra sparse, tra le quali non si riconosce né la parentela, né un ordine. Occorre unire queste membra, dando a ciascuna il suo posto e la sua funzione; così da risultarne un corpo unico, il cui capo sarà, non può essere altro, e deve esserlo, Gesù Cristo Divino Maestro, in cui vi è tutta la pienezza. Scienza naturale che porta alla scienza soprannaturale: per aprire la porta alla fede a Lui che è la Verità, tutta la Verità, l'Eterna Verità. [Progetto di un'enciclopedia del sapere: Presentazione di DRAGONE,C.T. "Maestro Via Verità e Vita" vol 1 p 6] 1961]
 271 B FO B: Formazione: b STUDIO Che cosa significa studio? Significa impegno. Deve accompagnarci fino alla morte. Deve impegnare tutti a voler imparare cose nuove. Nella vita non possiamo fare sempre le cose allo stesso modo. Bisogna progredire ogni giorno, ogni giorno perfezionarle. Dopo venti o più anni non si deve essere al punto di prima. Né si può dire: "non sono più studente". Siamo tutti impegnati a imparare! 1961 SdC (1962) p 211-212]
 272 B FO B: Formazione: b STUDIO [Andare avanti Usare l'intelligenza] Non basta andare avanti, così, purché sia. Dobbiamo far gran conto dell'intelligenza. Credo che sia la facoltà per cui abbiamo più responsabilità. [Lo studio per la Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 214]
 273 B FO B: Formazione: b STUDIO Comunicare, come?] Se vi sono due ore di studio per una dottrina considerata teoricamente, vi siano pure due ore impegnate nella ricerca di come si dovrà comunicare alle anime quel particolare punto di dottrina; cioè vedere come deve essere la nostra redazione, la nostra tecnica, la nostra diffusione. [Figlie di San Paolo associate allo zelo sacerdotale] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 371]
 274 B FO B: Formazione: b STUDIO [Santificare la mente Usare la mente Usare l'intelligenza] Dalla mente viene tutto. Se uno fa un'opera buona è perché l'ha pensata e poi l'ha voluta e poi l'ha fatta. Quindi sempre, primo punto da guardare, è la mente. E se c'è qualche peccato o qualche imperfezione, qualche difetto prima è nella mente. Oh, santificar la mente, cioè, secondo la verità. Usare bene la mente, la intelligenza. [Santificare la mente, la volontà, il cuore] 1963 settembre 4 APie Discepole VIII (1963) p 369:365]
 275 B FO B: Formazione: b STUDIO Molte Religiose possono essere istruite e avere molti libri; ma in primo luogo bisogna che noi avvertiamo se quello che c'è in noi è secondo verità, come si ragiona nell'intimo. A volte si fanno tanti discorsi: sono cose esteriori, ripetizioni di ciò che si è letto; ma bisogna seguire la verità interiore, e vivere secondo quella. [Formazione: Io sono la verità] 1967 luglio Con (ACM) (1967) p 11]
 276 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Occorre che l'apostolato diventi sempre più sapiente: andate avanti, progredite. Siamo in un mondo che sente altamente la civiltà, il progresso, la tecnica_ Oggi per mezzo della radio, della stampa, del cinema si arriva a un'alta cultura. Bisogna crescere col mondo! [La vita pubblica di Gesù, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 93]
 277 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Vocazioni dall'apostolato Spiegare l'apostolato] Perché non avete ancora vocazioni? Perché non avete ancora spiegato il vostro apostolato. [La vita pubblica di Gesù, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 91-92]
 278 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Progredire nella pratica dell'ufficio, del dovere, qualunque esso sia: consistesse anche solo nel migliorare il modo di lavare le pentole, di scopare. Voi [Pie Discepole] potete, con la pratica diligente del vostro dovere, prolungare anche di più anni la vita delle vostre Sorelle e la vita degli stessi Sacerdoti. 1947 giugno IA 1 (1947) p 93-94]
 279 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Il nostro amore del prossimo si mostra nella diffusione della dottrina cristiana [p 179-180]. [_] L'amore, il vero amore è inventivo. Quando si ha nel cuore il fuoco, (non qualcosa di sentimentale vaporoso) si trovano tante iniziative e tante industrie. Il vero amore è quello che si mostra con la fatica di ogni giorno per l'apostolato: esso fa pensare, correre, organizzare. [p 182] [La propaganda della Figlia di San Paolo] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 179-180]
 280 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Fedeli alla pietà Gloria di Dio Salvezza delle anime Inventare tante industrie Iniziative Acque sorgenti dal tabernacolo Inesauribile risorse Vie aperte] Se si è riflessivi, fedeli alla pietà, desiderosi della gloria di Dio e della salvezza delle anime, si inventeranno tante industrie, iniziative, lavori_; si gettano piccoli semi che si svolgono, crescono, portano frutti_ Da tali umili inizi nascono altre iniziative, industrie, lavori_ finché si avrà una pianta che potrà rassomigliarsi ad un albero piantato lungo la corrente delle acque sorgenti dal Tabernacolo, che darà frutto a suo tempo. Il nostro apostolato ha inesauribili risorse e vie. Dove è chiusa una via, ve ne sono aperte altre. [Viaggio nell'America: Vocazioni e Apostolato] 1949 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p1023]
 281 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO In America_ le nostre forme di apostolato sono più adatte che in altre Nazioni. Gli Americani sono più preparati ai nostri apostolati perché sono all'avanguardia del progresso attuale. [La ricerca delle vocazioni, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 178]
 282 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Migliori mezzi, scegliere i] Si cerchino i migliori mezzi per la produzione del libro, del periodico, della pellicola, eccetera. Il progresso in questo campo è rapido. Nel 1934 si potevano dire invecchiate le macchine del 1914; nel 1954 sono invecchiate quelle del 1934. Nel 1974 diranno: quei là che cosa usavano! Dobbiamo vivere col progresso, ma progresso sano, non insano. [Prediche alle comunità nella Chiesa RA: Tecnica e propaganda] 1954 dicembre? Pr 5 (1957) p 138]
 283 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Cuore largo Mente larga Pensare a tutti gli uomini] Non si è Paolini se non si ha il cuore largo, la mente larga per pensare a tutti gli uomini e neppure si ha lo spirito di Gesù Cristo, il quale venne a dare la sua vita per tutti e "Deus vult omnes homines salvos fieri et ad agnitionem veritatis venire" (1Tim 2,4). [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - I cooperatori] 1954 dicembre 6 Pr 5 (1957) p 155]
 284 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Successori Strada fatta Incominciare Pionieri] Coloro che vi succederanno troveranno già la strada fatta e non avranno che da proseguire. Il merito maggiore però è sempre di chi incomincia, cioè dei pionieri, perché quando si deve fare una strada attraverso un bosco si richiede molto tempo, molta fatica e molta spesa. [_] Nessuno potrà misurare le loro fatiche, le notti insonni, le preoccupazioni continue, le delusioni, i giudizi disparati, le critiche. [Apostolato del Cinema] 1958 marzo 8 SCS (1964) p 47]
 285 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Suore producenti Suore svelte] La formazione vostra [Figlie di San Paolo] è una formazione forte, paolina: Suore pie, svelte e producenti; non chiacchiere, non troppi discorsi. [La Figlia di San Paolo deve sentire l'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 241]
 286 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Frutto dello studio è l'apostolato] Dobbiamo arrivare al 'frutto' dello studio, cioè all'apostolato. [Studio della Figlia di San Paolo ordinato all'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 223]
 287 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Invenzioni amorose Diligenza] Le persone che sono diligenti, fanno continue invenzioni amorose, suggerite dalla diligenza, per trovare i mezzi, per aggiungere meriti a meriti, virtù a virtù. [Esame di coscienza della Pastorella] 1961 agosto 28 AAP (1964:1961) p 227]
 288 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Guardare quel mappamondo, la figura della Terra e smuovere, far girare - diciamo così - quel mappamondo e guardare le nazioni. Qui, guardate, per esempio, l'India: 450 milioni di abitanti, 4 milioni di cristiani. E tutti gli altri? In Cina: 700 milioni [...]. Avere un cuore tenero, il cuore di Gesù. [Lo spirito di Gesù: le beatitudini) 1963 maggio 13 APie Discepole VIII (1963) p 95:94]
 289 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Molte cose saper inventare. Le inventerete a proposito e in proporzione dell'amore a Gesù Buon Pastore, in proporzione di quanto amate e volete imitare Gesù Buon Pastore. Tante invenzioni [_] si fanno giorno per giorno. Si inventano mezzi, modi, e questo è tanto prezioso! [Pastorale della Pastorella] 1963 ottobre 21 AAP (1984:1963) p 168]
 290 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Cuore paolino Cuore largo Pensare a tutti Imitare Paolo] Se avete un cuore paolino dovete imitare san Paolo. Quanti viaggi ha fatto, quanti passi! E' stato detto: mancarono i popoli a Paolo, ma non Paolo ai popoli. Egli aveva un cuore così largo che pensava a tutte le anime. Avere sempre un cuore paolino! [Spirito paolino] 1964 novembre 19 MI - Figlie di San Paolo]
 291 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO Il cristiano, tra gli uomini, è il più deciso esaltatore del progresso scientifico- tecnico. Solo coloro che si riconoscono figli di Dio si liberano da ogni schiavitù. [L'ateismo è il peccato del nostro secolo. Dio sempre parla] 1965 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 868]
 292 B FO B: Formazione: c APOSTOLATO [Migliorare l'apostolato] E' cosa buona, anzi necessaria, migliorare l'apostolato. [Auguri di Natale e Nuovo Anno] 1967 ottobre/ dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1480]
 293 B FO B: Formazione: d LAVORO Vita di laboriosità. Lavorava Gesù: infatti Egli era conosciuto per fabbro. [_] Lavorava Giuseppe. [_] Lavorava Maria [_] faceva la pulizia, lavava la biancheria, rammendava gli abiti, faceva la tunica a Gesù. [_] Oh, il Figlio di Dio! Impiega 30 anni a darci gli esempi della vita privata, perché le virtù di famiglia, le virtù domestiche, dobbiamo esercitarle ogni giorno nella vita religiosa. Lavorava san Paolo e diceva: "Chi non lavora non mangi!" [La vita privata di Gesù, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 89]
 294 B FO B: Formazione: d LAVORO Peccato] Non è il lavoro che imbratta le mani, solo il peccato imbratta le mani! [L'apostolato] 1952 febbraio 12 RSp (1952) p 26]
 295 B FO B: Formazione: d LAVORO  v § 296 Se qualcuno lavora per guadagnarsi il pane, è buona cosa; ma è miglior cosa lavorare per guadagnare e distribuire il pane di vita eterna, il pane della verità, per darlo agli uomini. [Per un rinnovamento spirituale - Alla Santissima Trinità] 1952 febbraio 12 SPa (1962) p 242]
 296 B FO B: Formazione: d LAVORO  v § 295 Se qualcuno lavora per guadagnarsi il pane, è buona cosa; ma è gran cosa lavorare per guadagnare e distribuire il pane di vita eterna, il Pane della Verità, per darlo agli uomini, per far conoscere questo Dio, Uno e Trino. [Alla Santissima Trinità, Ora di adorazione, Domenica] 1952 febbraio 24 RSp (1952) p 105]
 297 B FO B: Formazione: d LAVORO Formiamo un ambiente elevato. Che cosa pretendiamo? Che il mondo non sia com'è? Che il Signore dopo aver creato il mondo ci costruisca anche i ponti? Che ci asfalti le strade? Che ci faccia il pane? Consideriamo la vita qual'è: mezzo per giungere all'eternità. [S. Tommaso d'Aquino] 1952 marzo 7 RSp (1952) p 62]
 298 B FO B: Formazione: d LAVORO [Cristo operaio Sudore della fronte] Il mistero di Cristo-operaio ci sembra più profondo del mistero della Passione e Morte. Tanti anni al banco di falegname! "Non è forse questo il figlio del fabbro?", "Non è il fabbro?" Il sudore della sua fronte a Nazareth non era meno redentivo che il sudore di sangue nel Getsemani! [Il Lavoro nelle Famiglie Paoline] 1954 gennaio? Carissimi in San Paolo (1971) p 1079]
 299 B FO B: Formazione: d LAVORO Educare al lavoro significa elevare e far la fortuna, la massima carità, il massimo bene di un giovane, per la vita e per l'eternità. Quando un uomo vive disciplinato, domina i sensi e le contingenze, nella intimità della famiglia od in società, sarà rispettato, ammirato; sarà utile a sé ed al prossimo; darà un suo buon apporto alla umanità ed alla Chiesa. Sii uomo! vir, vis, forza. [...] Il lavoro ci avvicina a Dio, il quale è atto puro, infinito ed eterno. Quanto più l'uomo passa dalla potenza all'atto, tanto più imita Dio. E quante più potenze mette in attività rettamente, tanto meglio corrisponde al volere di Dio che le ha date, tanto meglio serve il Signore: amerai il Signore con tutta la mente, le forze, il cuore: anche le forze fisiche sono comprese. E' dunque, il lavoro, parte del primo e principale comandamento. [Il lavoro nelle Famiglie Paoline] 1954 gennaio? Carissimi in San Paolo (1971) p 1080]
 300 B FO B: Formazione: d LAVORO Domanda: A chi si deve dare il titolo di lavoratore? Risposta: a tutti quelli che faticano, o nella preghiera, che danno il più grande apporto di bene alla società; a quelli che fanno un lavoro intellettuale come il Maestro, il medico, il giudice; a quelli che attendono ad assicurare la vita eterna alle anime, come il sacerdote, il missionario, il buon educatore; a quanti faticano nelle officine, nei campi, nelle miniere, nell'onesto commercio, eccetera. Domanda: Come si santifica il lavoro? Risposta: Si santifica cercando con esso due cose: pane e paradiso. [Maria "Regina del lavoro" - Titolo che sarebbe stato attribuito a Maria il 19 dicembre 1955] 1955 agosto 22 Carissimi in San Paolo (1971) p1096]
 301 B FO B: Formazione: d LAVORO [Santi lavoratori Lavoro interiore Operosità esterna] I santi sono tutti lavoratori. In proporzione degli anni vissuti, quanto hanno operato, ed in quante direzioni! San Tommaso d'Aquino, san Francesco d'Assisi, san Bernardo, san Francesco di Sales, san Giuseppe Cottolengo, san Giovanni Bosco, san Alfonso Rodriguez, san Giovanni Battista De La Salle, san Giovanni della Croce, sant'Alberto Magno, san Camillo de Lellis, san Giovanni M. Vianney, san Domenico, sant'Alfonso de' Liguori, eccetera: tutti! Diedero il primo posto al lavoro interiore; poi questo fruttò l'operosità esterna così meravigliosa, fruttuosa, umanitaria, che desta in tutti grande ammirazione. [La povertà paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 456-457]
 302 B FO B: Formazione: d LAVORO Il lavoro del Paolino (sacerdote o discepolo) ha una caratteristica: Gesù Operaio lavorando produceva povere cose; san Paolo produceva stuoie militari dette cilici; invece il paolino esercita un diretto apostolato, dando con il lavoro la verità, compiendo un ufficio di predicazione, divenuto missione e approvato dalla Chiesa. San Paolo infatti loda "maxime qui laborat in verbo et doctrina" [1 Tm 5,17]. [_] Con il lavoro di apostolato si accrescono le vocazioni, si pagano case e macchinari, si corrisponde alla nostra missione, si ha l'approvazione di Dio e degli uomini, si acquista il cielo. [La povertà paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 457-458]
 303 B FO B: Formazione: d LAVORO [Educare al lavoro Bene di un giovane] Educare al lavoro significa elevare e far la fortuna, la carità, il bene di un giovane, per la vita e per l'eternità. [La povertà paolina] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 456]
 304 B FO B: Formazione: d LAVORO Gesù ha voluto lavorare. E che lavoro? Falegname, il lavoro umile. Il Padre celeste che manda il Figlio suo per tanti anni a fare il falegname sulla terra. Che mistero è questo? E che mistero è pensare che Gesù è vissuto 33 anni circa e ne ha spesi 30 nella vita privata? Non era mandato per comunicare il messaggio della salvezza? Prima fare e poi insegnare. E quindi ci ha insegnato a esercitare l'umiltà, esercitare gli apostolati umili, perché il nostro apostolato non è solo santificativo, non è solo opera di zelo; ma l'apostolato è anche redentivo delle anime. [Vita contemplativa e apostolica] 1963 dicembre 6 APie Discepole VIII (1963) p 487:491]
 305 B FO B: Formazione: d POVERTA' Educazione] Educazione umana, particolarmente riguardo alla povertà. Da una parte una giusta misura e dall'altra una saggia larghezza, onde affrontare e risolvere i vari problemi che possono sorgere. E' vero che non possediamo nulla di nostro, ma è sempre vero che abbiamo l'incarico di maneggiare con sapienza quello che vi viene dato dalla Provvidenza e che serve a mantenere la Comunità nel servizio di Dio. [Pensieri 1977, p 144] ? IA 3 48]
 306 B FO B: Formazione: d POVERTA' Denaro] Il denaro è dono di Dio: usalo bene; e, se potrai averne di più, moltiplica le opere a sua gloria! "Mettiti i tuoi calzari", dice l' angelo a Pietro: ha cura persino delle scarpe! Avere cura di tutto: abiti, casa, mobilia, libri, mezzi di lavoro, eccetera. [Formazione umana] 1953 settembre/ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 756-757]
 307 B FO B: Formazione: d POVERTA' E' cosa fondamentale avviare gradatamente al sacrificio e allo spirito soprannaturale giacché è la vera formula della vita religiosa: a) "Chi vuol venire dietro di me; b) rinneghi se stesso; c) prenda la sua croce: d) e mi segua"; è dettata da Gesù. [Risposta alla domanda posta da Maestri di formazione: Vorremmo una frase riassuntiva della perfezione] 1961 marzo Carissimi in San Paolo (1971) p 778]
 308 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Governo di sé] Che avverrebbe se l'autista perdesse il controllo della macchina? Egli deve stare sempre attento a manovrare bene il volante. Ma guidare noi stessi è molto più difficile che guidare una macchina. Noi dobbiamo governare l'interno, i pensieri, e i pensieri sono la cosa più difficile da governare. Dobbiamo governare il cuore, che è un po' matto, la fantasia, la lingua, gli occhi, il gusto, l'udito, il tatto. Noi dobbiamo governare tutto il nostro essere e dovunque: in chiesa, per strada, in propaganda, in libreria, quando siamo in ricreazione, a tavola; dal mattino quando ci alziamo alla sera quando chiudiamo la giornata. Stare sempre al volante, cioè avere sempre il controllo di noi stessi. Come a un autista basterebbe addormentarsi un attimo per cadere in un burrone, così noi, se non vigiliamo su noi stessi, potremmo cadere di sbaglio in sbaglio_ Se non governi la lingua, chissà quante ne dici, prima che sia notte; persone che aprono la bocca pur di parlare: la parola, se non è controllata, dopo ci pentiremo sempre. [Esame di coscienza] ? Pr E 349, Archivio Figlie di San Paolo]
 309 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Maria] Tutto: mente, volontà, cuore, devono essere stabiliti nell'unione tra noi e Dio: nessuna creatura fu unita al suo Dio quanto lo fu la Vergine benedetta. Maria è il modello delle sante comunioni, delle comunioni complete, di mente, di cuore, di volontà, e intendiamo anche di corpo. [Comunione] ? Pr CM 114 , Archivio Figlie di San Paolo]
 310 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Cristo] Nell'unione con Lui [Cristo], Egli diviene la nostra personalità. Gesù Cristo è la seconda Persona della santissima Trinità; e se noi cerchiamo di incorporarci a Gesù Cristo, ecco che la seconda Persona della santissima Trinità dominerà la nostra persona e sarà Lui la guida, vivrà Lui in me. E' Lui che vive in noi! La trasformazione, l'incorporazione in Cristo si può riassumere in tre parole: fede, perché Cristo è la verità, speranza, perché è la via, carità, perché è la vita. [Il Divin Maestro] ? Pr DM, Archivio Figlie di San Paolo]
 311 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Donne forti Animucce piccole Apertura all'amore Amore universale] Non animucce piccole, ma donne forti allenate all'amore universale, ad avere proprio in forza del loro essere costantemente aperto all'amore, l'apertura ad un amore verginale e universale. 1935 luglio 14 MI - Figlie di San Paolo]
 312 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Difetti Prendere i figli di Adamo ed Eva come sono] Voi non pretendete mai gente senza difetti. _Un albero può avere tanti difetti, ma per il legno è senza dubbio utile a qualcosa, non fosse altro a diventar legna da ardere. [_] Bisogna prendere i figli di Adamo ed Eva come sono! [Stato religioso] 1936 ottobre SE p 79]
 313 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Punta della volontà Cuore in tempesta] In certi momenti [di tentazione] solo la punta della nostra volontà aderisce a Dio, tutto il cuore è in tempesta. Basta così. [Il demonio] 1936 ottobre SE p 116]
 314 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Che cos'è questo pensare retto o storto? Prendiamo le parole di sant'Agostino: "I pensieri, i sentimenti, le parole e le opere sono la semente che noi seminiamo per l'eternità". [I seminatori di bene] 1938? ottobre HM I, 1 (1939) p 214]
 315 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Si dice che ciò che deve distinguere un bravo Sacerdote è una grande testa e ciò che deve distinguere una Suora, un gran cuore. Abbiate il cuore grande quanto sono grandi i bisogni dell'umanità_ La Suora di Gesù Buon Pastore ama, e nella parola "Amore" ha tutto il suo programma. [Maria Madre di Gesù Buon Pastore] 1938 ottobre 29 So (1969) p 9]
 316 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Donne forti] Allontanate tutte quelle che hanno bisogno di tanti asciugamani per le lacrime, di tante caramelle. Essere piuttosto cinque invece di dieci, ma forti, forti, forti! [Il peccato grave] 1941 ottobre EM (1942?) 31-32]
 317 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Fortezza Intraprendere cose grandi] La fortezza ha due oggetti, cioè si mostra in due maniere: 1) sopportare molte difficoltà; 2) intraprendere cose grandi. [La fortezza e la temperanza] 1941 ottobre EM (1942?) 128]
 318 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' L'uomo è una proiezione meravigliosa della santissima Trinità, quindi fatto ad immagine e somiglianza di Dio uno e Trino: Padre, Figlio e Spirito santo. Nella caduta di Adamo hanno concorso le tre facoltà, e le tre facoltà ebbero a subirne le conseguenze. Nella redenzione Gesù Cristo venne a ristorare l'uomo, rifare la parte soprannaturale delle sue facoltà. Perciò Gesù Cristo è Verità, Via e Vita. Ed ecco che venne ridata luce alla mente, elevandola, anzi, a conoscenza di misteri altissimi; fu corroborata la volontà, rimessa sul trono e resa capace di una perfezione umano-divina; fu nobilitato il sentimento che può conformarsi al Cuore stesso di Gesù Cristo. [La Messa: breviario della Incarnazione] 1948 BM 2 (1948) p 49]
 319 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Fortezza Entrare dalla finestra] Fortezza: Se non riesco ad entrare dalla porta entrerò dalla finestra. [I frutti dello Spirito Santo, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 144]
 320 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Virilità Forza Sacrifici Agire con fortezza Coraggio Fermezza Calma Prudenza Occhi delle opere] Virilità. Con questo nome si comprende quel complesso di qualità che esigono più forza: e la forza è necessaria per i sacrifici presenti nella vita; per lo spirito di iniziativa che fa intraprendere; per il coraggio che permette di agire fortemente; per la fermezza che assicura la perseveranza; per la calma e la prudenza che sono gli occhi delle opere. 1925? DA (1925) p 194]
 321 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Usare la libertà Educazione] L'educazione ha come scopo di formare l'uomo ad usare in bene della sua libertà: per il tempo e per l'eternità. [Sviluppo della personalità] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 150]
 322 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' San Paolo: il santo dell'universalità. L'ammirazione e la devozione cominciarono specialmente dallo studio e dalla meditazione della lettera ai romani. Da allora la personalità, la santità, il cuore, l'intimità con Gesù, la sua opera nella dogmatica e nella morale, l'impronta lasciata nell'organizzazione della Chiesa, il suo zelo per tutti i popoli, furono soggetti di meditazione. Gli [Alberione] parve veramente l'Apostolo: dunque ogni apostolo ed ogni apostolato potevano prendere da lui. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 64]
 323 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Religioso paolino] Fine dell'educazione nella Congregazione si è di formare il Religioso paolino. Occorre procedere con sapienza ed amore. Occorre che vi sia una base, un punto di partenza: l'uomo retto; su di esso si può costruire il buon cristiano, il figlio di Dio; su questo si può elevare il Religioso santo, che potrà essere Laico o Sacerdote; e del Religioso santo si può fare un apostolo sopra il grande modello san Paolo. [Formazione umana] 1953 settembre-ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 755]
 324 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' E' dovere naturale rispondere ad una lettera, anche solo per dire che non si può o non si sa cosa dire! E' grande errore ignorare, o fingere di ignorare, le convenienze sociali: l'urbanità dei modi e le dimostrazioni di stima facilitano le vie della convivenza lieta e conferiscono una superiorità rispettata_ mentre la parola mordace, volgare, sgarbata, brutale, quanti sconcerti e scontenti produce in chi la dice ed in chi la sente! Non bastano la saggezza, l'istruzione, la virtù; occorre che tutto sia completato con modi e tratto da veri Religiosi. [Formazione umana] 1953 settembre/ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 759-760]
 325 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Cura della propria persona] "Mens sana in corpore sano"; Dio è vita! Non ammazzare il corpo, neppure per giocare o lavorare troppo. Né diminuire con imprudenza o trascuranza le tue energie, ed i tuoi valori: cerca anzi di svilupparli in te stesso con i metodi di una buona pedagogia; sviluppa la tua arte, migliora il tuo ufficio, allarga la tua sfera d'azione, come le tue cognizioni, per te e per la società; sviluppa la tua personalità, badando alla verità, non alle apparenze. Il lavoro che industriosamente si aumenta, è imitazione e avvicinamento a Dio che è atto purissimo; sarà pure una principale mortificazione, sia esso intellettuale, o morale, o fisico prevalentemente. "Imitate Dio come figli carissimi". [Formazione umana] 1953 settembre/ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 756-757]
 326 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Gesù Cristo è il Maestro che meglio ha rispettato la persona umana, la sviluppa nelle sue facoltà naturali e soprannaturali, la eleva e dirige a partecipare di Dio nel tempo e nell'eternità. 1954? FP (1954) p 36]
 327 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Innestarsi in Cristo] E' facile intendere che la vita cristiana deve innestarsi in Cristo: ora Cristo è verità, via, vita: la mente innestata nella mente di Cristo, la volontà nella volontà di Cristo, il cuore innestato nel cuore di Cristo. Così l'uomo al giudizio sarà trovato conforme all'immagine di Cristo: 'Conformes fieri imaginis Filii sui.' ['Amerai il Signore con tutta la tua mente'] 1954 settembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1132]
 328 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Sviluppare la personalità] La formazione nella Famiglia Paolina è complessa e non si è mai abbastanza formati. [_] Questa formazione riguarda l'intelletto, riguarda la volontà, riguarda il cuore. Dobbiamo sviluppare la personalità nostra. L'intelletto [mente] con la scienza; la volontà, con la virtù; il cuore con la preghiera, con la grazia; il corpo santificando ogni senso. [In occasione del Quarantennio della fondazione dell'Istituto Figlie di San Paolo] 1955? Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 329 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Preparazione di mente mediante una viva fede; preparazione di volontà mediante una ferma speranza; preparazione di cuore con la carità verso Dio e verso il prossimo. [Esercizi alle Pie Discepole: Gesù Via Verità e Vita] 1955/1956 IA 3 (1957) p 186]
 330 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Equilibrio, cioè: occorre che mente e cuore si sviluppino in armonia per sostenere la volontà come due gambe che devono portare il corpo. Il cuore darà allora buon contributo alla mente, perché molte cose si rivelano e scoprono per l'amore. 'Il poeta ci dà una rivelazione che la scienza completamente ignora'. L'amore apre l'occhio:'Chi non ama non conosce.' 'Cognoverunt eum in fractione panis'. Anime che hanno santamente amato, quanto hanno imparato! [_] Analogamente, chi vive la vita del cuore trascurando l'intelligenza non arriva al godimento più alto degli affetti. Esiste, infatti, un amore intellettuale che nasce, ad esempio, dal contemplare la natura come in san Francesco d'Assisi, o l'opera divina come in san Francesco di Sales. Uno scienziato che sia anche poeta sarà equilibrato.[_] Cosa sarebbe invece di un aspirante al Sacerdozio che non conservasse l'equilibrio tra cultura della mente e governo del cuore? Occorre, quindi, sviluppare il lato in cui difettiamo: eccitare il cuore ad amare ciò che conosciamo; o ad accrescere la conoscenza di quanto amiamo: affinché la mente rifletta più perfettamente, come un terso specchio, la verità. ['Amerai il Signore con tutta la tua mente'] 1955 aprile/maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 1192]
 331 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Giovinezza Basi della vita Religioso] La giovinezza è il fondamento di tutta la vita. Sarà buon Religioso chi da giovane avrà amato il lavoro, la delicatezza di coscienza, lo studio, l'apostolato, la povertà, o meglio l'osservanza del settimo comandamento. Occorre mettere le basi della vita. [Primo lunedì - San Paolo modello nella pratica dei comandamenti] 1956 giugno 2 SPa (1962) p 461-462]
 332 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Cristo mente perfetta, sentimento perfetto, volontà perfetta: Egli è divenuto per l'uomo causa esemplare, causa meritoria e causa comunicante. Così l'uomo diviene per Cristo, con Cristo, in Cristo il virum perfectum; la più sublime personalità. Fuori di tale personalità vi è orgoglio, bizzarria, deviazione e perciò vera mancanza di personalità per un Religioso. [Introduzione al Capitolo,1957: Vocazioni e formazione] 1957 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 162]
 333 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Personalità dell'Istituto] Formare la personalità dell'Istituto: cioè formare la personalità in Gesù Maestro, secondo l'esempio di san Paolo: incanalare, cioè indirizzare tutte le attitudini, qualità, attività, forze, in una personalità che è propria dell'Istituto. [Gesù Via Verità e Vita, massimo bene dell'umanità] 1959 agosto Pr DM 77-78 (Archivio Gen Figlie di San Paolo)]
 334 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' San Leone Magno scrive: "Invano ci diremmo cristiani se non ci conformassimo a Gesù Cristo il quale si è dichiarato Via perché la vita del Maestro divenisse forma al Discepolo". [_] Questa conformità a Gesù Cristo, "conformes fieri imagini Filii sui", comprende tutto l'uomo: intelligenza, sentimento, volontà. Clemente Alessandrino parlando dell'educazione osserva che se si va da Platone s'impara a diventare filosofi; se si va da Gesù Cristo si avrà una formazione perfetta su l'immagine del Maestro Divino e si giungerà a vivere come il Dio-Uomo. [Maria Discepola e Maestra] 1959 novembre dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1332 [Cf UPS 4 (1962) p 234-235]]
 335 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Equilibrio perfetto Uomo perfetto] Uno insiste su una cosa e vede solo quello e basta! Essere equilibrati come Gesù Cristo! Che l'equilibrio sia perfetto: perfectus Deus, ma anche perfectus homo, dice il simbolo atanasiano. 1960 Pr A 441 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 336 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Imprudenze per la salute Salute Idolatria di se stessi] La soverchia cura indebolisce; non commettere imprudenze, ma esercitare il corpo fin dove può andare. Quando non sono costretto dalla fretta o dal bisogno, faccio le scale a piedi, perché anche questo esercizio giova alla salute. Non soverchia idolatria di se stessi. [Pensieri 1977, p 27] 1960? IA 96?]
 337 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' L'esperienza: La storia è maestra della vita. Le esperienze altrui possono utilizzarsi per noi; le esperienze nostre ci ammaestrano anche più. Vivere con le persone più istruite, utilizzare le conversazioni, le corrispondenze, prenderne consiglio, indirizzo. Il saggio preferisce le conversazioni, le conferenze, i libri migliori. Le migliori scuole, i migliori maestri, i migliori centri di cultura. Tra i giornali, le riviste, i periodici, le proiezioni delle tecniche audiovisive sa ben discernere. Quanto entra nella mente e nello spirito contribuisce decisamente a formare la personalità. [Lo studio del paolino anche attraverso la preghiera e l'esperienza] 1960 aprile UPS 2 (1962) 213]
 338 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Un'importanza grande ha l'esame sul carattere nelle relazioni col prossimo: un buon carattere, che sa adattarsi al carattere altrui, è una leva potente per l'apostolato; un cattivo carattere è uno dei più grandi ostacoli al bene. Uomo di carattere è colui che, avendo forti convinzioni, si studia con fermezza e perseveranza di conformarvi la sua condotta. Il buon carattere è quel misto di bontà e di fermezza, di dolcezza e di forza, di franchezza e di riguardo, che concilia la stima e l'affetto di coloro con cui si ha da trattare. Un cattivo carattere è invece colui che, col mancare di franchezza, di bontà, di delicatezza o di fermezza, o col lasciare predominare l'egoismo, è rozzo nelle maniere e si rende sgradito e talora anche odioso al prossimo. [Esame di coscienza] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 78]
 339 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' In questo sta la perfezione cristiana, religiosa, sacerdotale: stabilirsi totalmente in Gesù Maestro Via (volontà), Verità (mente), e Vita (sentimento); anzi arrivare alla suprema altezza della nostra personalità: io che penso in Gesù Cristo, io che amo in Gesù Cristo, io che voglio in Gesù Cristo; o Cristo che pensa in me, che ama in me, che vuole in me. 1960 aprile UPS 1 (1960) p 187]
 340 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Formazione delle Figlie di San Paolo Semplicità Sveltezza Operosità Pietà soda Attività intelligente] Tener presente anche che le suore siano semplici, non complicate. Pie, svelte, santamente operose. Non molte parole, ma pietà soda, rettitudine, attività intelligente. 1961 SdC (1962) p 205]
 341 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Ideale paolino] Quale la suprema personalità? Quale l'ideale paolino? Come e quando si realizza e si vive? Come san Paolo: quando si può dire: 'Vivo ego, iam non ego, vivit vero in me Christus'. [Formazione migliore e percentuale più elevata nella riuscita] 1961 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 783]
 342 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' [Circostanze di tempo Circostanze di luogo Nazione Santità unica Tutto l'uomo Amare] Notare che la formazione sapiente tiene contro anche delle esigenze, delle circostanze di tempo, di luogo, di persone, di nazione quindi, mentre la santità è sempre unica: amare il Signore con tutta la mente, tutto il cuore, tutte le forze e il prossimo come noi stessi. [Formazione delle suore Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 206]
 343 B FO B: Formazione: e PERSONALITA' Donec formetur Christus in vobis. Sono stati i primi appunti che ho stampato all'inizio della Famiglia Paolina, primi appunti che sono stati stampati da altri; ma l'avevano sentito nelle prediche. Donec formetur Christus in vobis. Il pensiero di Gesù Cristo: pensare come lui; i sentimenti di Gesù Cristo: quello che Gesù cerca e vuole, ama; e poi, i voleri di Gesù Cristo, la sua volontà. [Il senso sociale] 1963 giugno 1 APie Discepole VIII (1963) p 261:249]
 344 B FO B: Metodo: ADATTAMENTO Adattarsi: Gesù che ha fatto per guadagnarsi le anime? E' venuto sulla terra, ha sofferto, è morto_ Bisogna accostarsi a loro, saperle prendere. Fare come ha fatto il Figlio di Dio. E' il Maestro, è il Modello. [Le Costituzioni] 1946 gennaio EMC (1952) p 44]
 345 B FO B: Metodo: ADATTAMENTO Le cose alle volte si possono far in due maniere diverse e ugualmente bene. Il Papa diceva: "mi sono sempre trovato meglio nell'adattarmi agli altri e nel fare quello che altri volevano, in tutto il corso della mia vita". E il Signore l'ha portato a comandare a tutti. Perché c'è un segreto nell'adattarsi: si acquista in tal modo come un potere sugli altri_ [Carità fraterna per la Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 177]
 346 B FO B: Metodo: ADATTAMENTO I principi sono sempre dalla Scrittura e dalla Tradizione; invece le applicazioni ai tempi attuali devono venire fatte con saggezza, di tempo, di luogo, condizioni sociali. [Il libro: "La donna associata allo zelo sacerdotale" - Aggiornato e da aggiornare] 1966 agosto 1 Carissimi in San Paolo (1971) p 1284]
 347 B FO B: Metodo: ADATTAMENTO E' necessario prepararsi bene all'apostolato, perché dobbiamo lavorare nella società moderna, prendendola com'è, considerandola nella sua posizione attuale. E' necessario che noi ci adattiamo alle varie disposizioni sia nella redazione che nella diffusione: il mondo ci comprenderà se useremo, per comunicare con esso, i mezzi attuali. Quindi non pensare a dire: 'abbiamo fatto sempre così'. Con il passare degli anni bisogna che noi ci adattiamo alle condizioni del tempo in cui viviamo [_] Adattarci, ma nello stesso tempo approfondire. 1968 maggio MI - Figlie di San Paolo]
 348 B FO B: Metodo: AGGIORNAMENTO La parola "aggiornamento" potrebbe destare timore di riforme contrarie allo spirito di un Istituto. L'aggiornamento sta nel far rivivere tutto lo spirito dei fondatori ed i principi e le regole delle Costituzioni: ma nello stesso tempo considerare i bisogni e le circostanze odierne, per le applicazioni e le interpretazioni necessarie. [L'apostolato delle edizioni: Norme pratiche] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 805-806]
 349 B FO B: Metodo: AGGIORNAMENTO Mondo di oggi] Formarci una coscienza sensibile e realistica dei tempi e dei nostri doveri verso le anime. Oggi il gran mondo, la gioventù, la classe dirigente, ricevono ogni giorno altre dottrine, ascoltano altre teorie alla radio, assistono ad ogni spettacolo del cinema, si volgono alla televisione[_] per lo più amorale o immorale. Il prete predica ad un piccolo sparuto gregge, con chiese quasi vuote in molte regioni[_] Ci lasciano i templi, quando ce li lasciano! e si prendono le anime. Sarà utile considerare le parole del Card. Elia Dalla Costa: "[_] o noi guardiamo coraggiosamente la realtà, al di là del piccolo mondo che ci sta attorno, ed allora vediamo urgente la necessità di un rivolgimento radicale di mentalità e di metodo; oppure nello spazio di pochi anni avremo fatto il deserto attorno al Maestro della vita; e la vita giustamente ci eliminerà come tralci morti, inutili, ingombranti". [L'apostolato delle edizioni, Per i Religiosi] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 807]
 350 B FO B: Metodo: AGGIORNAMENTO Se gli altri Istituti devono aggiornarsi per consiglio, noi dobbiamo essere aggiornati per comando, per uniformarci alle Costituzioni, per non lasciarci prendere dal torpore spirituale, dall'anemia del cristianesimo, dall'indifferenza. [La nostra vocazione] 1952 febbraio 16 RSp (1952) p 32-33]
 351 B FO B: Metodo: AGGIORNAMENTO "Renovabitur ut aquilae juventus tua". Eppure si invecchia! E' vero. Ma sia chiaro: sempre giovane, il clero: se si tiene aggiornato negli studi; se nella pietà vive il suo tempo; se nella sua attività pastorale è aderente ai bisogni del popolo; se sa conservare le sue energie fisiche, per quanto è possibile, con vita regolata; se in ogni tempo vive in Gesù Cristo sempre giovane; e nella Chiesa, che mai invecchia. [Clero sempre giovane] 1954 gennaio 26 Carissimi in San Paolo (1971) p 275]
 352 B FO B: Metodo: AGGIORNAMENTO Parliamo del cosiddetto "aggiornamento". E prima di tutto mettiamolo sotto la protezione di san Paolo, il quale tendeva sempre in avanti e cioè: sempre maggior amore a Gesù, sempre un più ampio apostolato_ La parola aggiornamento può essere intesa in diverso modo, ma nel nostro caso dovete intenderla nel senso di progresso. Il punto principale in cui dovete aggiornarvi è lo spirito [p 109]. [_] Parlare di aggiornamento può anche portare dei pericoli_ I pericoli sono tre: 1) Voler riformare innanzitutto gli altri e non noi; 2) voler riformare il non riformabile; 3) non voler invece riformare ciò che deve essere riformato. [p 110] 1965 FSp (1965) p 109-110]
 353 B FO B: Metodo: AVANTI Gli Istituti hanno anche le loro prove, come la vita di ogni [_] persona che voglia farsi santa. Non stupitevi delle difficoltà, non arrestatevi nel lavoro quotidiano, avanti! [_] Se incontrerete chi vi ostacola, chi vi dice male, non fermatevi, ma seguite la grazia e i suoi inviti, non perdetevi. [Disposizioni per compiere bene l'apostolato: sapienza e umiltà] 1947 giugno IA 1 (1947) p 121]
 354 B FO B: Metodo: AVANTI Protenderci avanti ogni giorno, mai fermarsi, né nel cammino della santità, né nel lavoro di apostolato. Avanti! Protendersi sempre avanti! [Vestizione] 1955 giugno 30 Pr 6 (1958) p 192]
 355 B FO B: Metodo: AVANTI Avanti con coraggio! Vi saranno giornate illuminate dal sole, ma vi saranno anche giornate un po' nuvolose_ Approfittiamo delle une e delle altre. Approfittiamo delle stesse tentazioni; siano esse un risveglio, un richiamo: il Signore è con me! 1961 giugno 30 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 356 B FO B: Metodo: CAMMINO [Illudersi di camminare] Non illuderci di camminare perché cammina il treno vicino. [La morte] 1938? novembre HM I,1 (1939) p 251]
 357 B FO B: Metodo: CAMMINO [Fare dei passi] Non basta mettersi sulla strada: bisogna camminare, fare dei passi! [Introduzione agli ES alle Maestre Figlie di San Paolo] 1941 ottobre EM (1942?) p 6]
 358 B FO B: Metodo: CAMMINO [Sollevare polvere Fare il da farsi Intenzione retta Andare avanti] Chi cammina solleverà sempre un po di polvere. Andare avanti con intenzione retta. Guardare di disgustare il meno possibile gli altri; ma quello che si deve fare è da farsi. [Le beatitudini] 1952 agosto 17 Pr 1 (1953) p 49]
 359 B FO B: Metodo: CAMMINO Occorre la realtà della vita: il poco, il semplice, il tantino ogni giorno; verso una meta meditata, desiderata, consigliata, definita: non si viva di sogni, ma si parta dalla gavetta e si proceda sul lento e sicuro cammino dei virtuosi. 1954/1955 SdM (1956) p 78]
 360 B FO B: Metodo: CAMMINO Raccoglimento significa mettere la mente in quello che dobbiamo fare, metterci il cuore, metterci la volontà, metterci le forze fisiche. Mettere insomma tutti i mezzi anche esterni, anche l'utilizzazione degli spazi, tutto, per il fine di servire, cioè di camminare e procedere sulle nostre quattro ruote che sono la pietà, lo studio, l'apostolato e la povertà. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Vita sociale] 1954 novembre 7 Pr 5 (1957) 97]
 361 B FO B: Metodo: CAMMINO [Accendere la luce Sprecare la luce(non) Tempore opportuno] Il Signore accende le lampadine, in avanti, man mano che si cammina ed occorre; non le accende tutte, subito all'inizio, quando ancora non occorrono; non spreca la luce; ma la dà sempre a "tempore opportuno". [Corso di esercizi nel 45.mo di Fondazione della Società San Paolo] 1959 aprile/maggio Carissimi in San Paolo (1971) 192]
 362 B FO B: Metodo: CAMMINO [Domandare cose grandi Cose grandi Anime grandi Camminare sicuri Animucce] Camminiamo sicuri. Domandate pure cose grandi. Al Signore non piacciono queste anime che: "fino lì posso sperare di avere, ma più in là_ proprio santità, eh!" No, il Signore vuole delle anime grandi. Chiedere cose grandi. [Due impegni: santificazione e apostolato] 1963 aprile 29 APie Discepole VIII (1963) p 81:75]
 363 B FO B: Metodo: CAMMINO Camminare, camminare. La vita nostra non può essere sempre piatta, orizzontale. La nostra vita vita dev'essere una crescita. Fu seminato il più piccolo granello, sì, nel terreno, ma quel piccolo granello si è sviluppato; è nata, quella semente e va crescendo, si alza e diviene una pianta, un albero; sì, ecco. [Introduzione agli Esercizi spirituali] 1963 luglio 31 APie Discepole VIII (1963) p 316]
 364 B FO B: Metodo: CARRO Unità dell'uomo] Ricostruire l'unità dell'uomo: una vocazione non è costituita dal sapere (anche un ottimo recitatore di teologia, un apologista, uno scrittore forbito ed affascinante non la costituiscono); un muro, fosse pure principale, come la scienza, non costituisce la casa. Si ha invece da guardare se il carro ha quattro ruote, su cui una vocazione arriva al suo pulpito, tabernacolo, vita sacerdotale. Occorrono pietà, scienza, apostolato, povertà (corpo sano, buona educazione, socievolezza, eccetera.). [Frammento sull'educazione, mai pubblicato] [senza data] ? Carissimi in San Paolo (1971) p 131]
 365 B FO B: Metodo: CARRO [Quattro ruote Portare il Vangelo Stare sul carro] La Congregazione è come un carro che cammina su quattro ruote: lo spirito, lo studio, l'apostolato, la povertà. Questo è il carro su cui viene portato il Vangelo alle anime e su cui noi dobbiamo stare per porgere questo Vangelo alle anime. [In occasione del Quarantennio della fondazione dell'Istituto - Figlie di San Paolo] 1955? Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 366 B FO B: Metodo: CARRO [Equilibrio Superiori Curare l'insieme] Il Superiore Generale, i Provinciali, i Delegati Regionali, i Superiori locali devono insieme curare le quattro parti: spirito, studio, apostolato, povertà. Ogni visita canonica o paterna ha lo scopo di esaminare e provvedere alle quattro parti assieme, eccetto il caso di una visita disposta per un oggetto particolare. E' relativamente facile occuparsi e far progredire una o due parti; ma è il complesso da curarsi, come assieme devono muoversi le quattro ruote di un carro. Per questa considerazione occorre preghiera, consiglio e riflessione nell'eleggere agli uffici di maggior responsabilità chi sia equilibrato. [Esercizi spirituali ai capitolari del primo capitolo - 'Ut unum sint'] 1957 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 196]
 367 B FO B: Metodo: CARRO Famiglia Paolina come un carro] Noi e tutta la Famiglia Paolina siamo come un carro che ha 4 ruote, cioè la parte spirituale, la parte intellettuale, la parte apostolica e la parte formativa. Sì, ma questo carro è solo Dio che lo ha messo in moto e che lo fa camminare; noi mettiamo nelle ruote del carro il bastone che fa dà impedimento: sono le nostre imperfezioni, deficienze, mancanze. [Vita interiore] 1957 agosto 20 AApo ([senza data])]
 368 B FO B: Metodo: CARRO Il Superiore o Maestro paolino in una casa compie un lavoro equilibrato e provvede a tutte le principali necessità quando le tiene presenti e cura assieme: pietà, studio, apostolato, povertà. Sono le quattro ruote del carro che devono procedere assieme, senza scosse, senza troppi rischi del peso che trasportano. [_] Il superiore orienta sempre la sua attività quotidiana e poggia su queste quattro ruote per portare il peso conforme al suo ufficio. Dimenticando una ruota, o non si procede, o va verso il precipizio tutto il carro. [Introduzione di una istruzione sulla pietà] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 117-118]
 369 B FO B: Metodo: CARRO [Quattro parti Quattro ruote] Ora, quanto alla formazione, vi è la parte, in primo luogo, spirituale, lo spirito; secondo, lo studio, l'istruzione; terzo, l'apostolato; quarto, la formazione umana anche, e cristiana e religiosa. Le quattro parti che sono come le quattro ruote di un carro. [Amare la Congregazione: cura delle vocazione] 1963 maggio 20 APie Discepole VIII (1963) p 143:140]
 370 B FO B: Metodo: FAR FARE In tutta la Famiglia Paolina si adopera questo mezzo: far fare. Appena entrato [nella Società San Paolo] il ragazzo comincia a fare, a comporre il libro e a stamparlo. E poi si danno le nozioni, si fan le scuole appositamente [_]. Il metodo migliore di fare imparare è quello di far fare. [p 164-165] Il metodo dei metodi è far fare. [p 168] [Pastorale della Pastorella] 1963 ottobre 21 AAP (1984:1963) p 164-165, 168]
 371 B FO B: Metodo: MEZZI Cose create] Le cose create sono per farci conoscere Dio, per portarci ad amarlo, per servirlo degnamente. Non violentare le cose, la nostra natura, la ragione; ma di tutto servirsi come mezzo per la gloria di Dio, per l'elevazione, il fine nostro. Esempio pratico troviamo nei salmi e nei santi; in modo speciale in San Francesco d'Assisi, che sciolse anche l'inno al sole. [Formazione umana] 1953 settembre/ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 756-757]
 372 B FO B: Metodo: MIGLIORARE [Studiare vie migliori Scegliere sempre il meglio Industrie di bene] Mettere nelle opere tutta la intelligenza per eseguirle bene, sempre meglio; sempre studiando vie ed industrie per accelerarne il compimento; onde si arrivi a dare un risultato sempre migliore in tutto: dal Confessionale, alla redazione, alla cucina, alla tecnica, alla scuola, alla contabilità, eccetera. [_] Mettere la testa nel pregare, nel lavoro tecnico, nella scuola. Tra i libri, gli amici, le pellicole, i consiglieri, i confessori, eccetera. scegliere sempre il meglio. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Operare con la testa] 1954-1955 SdM (1956) p 86]
 373 B FO B: Metodo: MIGLIORARE Scelta del meglio] Cercare il meglio. Scegliere bene il tuo direttore spirituale ed i tuoi amici. Scegliere bene i testi di scuola e di lettura. Consigliarti con uomini eminenti, saggi, esperti in ogni cosa: come scegliere il miglior medico, trattare con ditte serie, operare con banche grandi, uniformarsi ai tecnici più perfezionati e di maggior esperienza, cercare le migliori macchine, seguire i più competenti commentatori, preferire le opere più utili, rivolgersi agli scrittori più distinti, avere buoni predicatori: si risparmia tanto tempo! [Il lavoro nelle Famiglie Paoline - Utilizzare il tempo] 1954 gennaio? Carissimi in San Paolo (1971) p 1089]
 374 B FO B: Metodo: MODERNITA' Santità di oggi] Sante [Figlie di San Paolo] moderne; sante che mettono i fogli alla macchina da stampa; sante che di casa in casa portano la verità a coloro che non vanno a prenderla in chiesa. Sante di oggi. Se san Francesco voleva che i suoi frati andassero a piedi, oggi vi farete sante anche andando in macchina, quando occorre affrettarsi a portare il bene e arrivare in tempo. In fondo è sempre l'amore di Dio e l'amore del prossimo, l'osservanza dei due precetti della carità, precetti fondamentali del cristianesimo. Ma la manifestazione esterna è diversa; e se allora le cose era bene farle in un modo, ora occorre farle in un altro. E se allora bastava anche poco, ora ci vuole più istruzione; per cui è necessario distribuire la verità a piene mani, andando anche a portarla, quando non vengono a prenderla. E' un modo di soccorrere anche questo. [Pensieri 1977, pp 178-179] ? Pr UP 600]
 375 B FO B: Metodo: MODERNITA' Oggi] Il nostro è il secolo XX: ed è appunto in questo secolo che ci tocca di vivere e di agire. Dobbiamo essere di questo secolo, cioè: cercare di comprendere i bisogni e provvedervi. Questo è facile, poiché Dio ci ha dato un temperamento, dei costumi in rapporto al nostro tempo e non ai tempi passati. (_) Oggi vale l'organizzazione, ebbene organizziamo il bene; oggi si diffonde l'amore della lettura, ebbene apprestiamo letture buone. 1912? DA (1915) p 248]
 376 B FO B: Metodo: MODERNITA' Oggi] Noi dobbiamo sempre condurre le anime al paradiso: ma dobbiamo condurre non quelle vissute dieci secoli or sono, ma quelle che vivono oggi. Occorre prendere il mondo e gli uomini come sono oggi, per fare oggi del bene. E' vero che alcuno può talmente esagerare in questo da credere che i mezzi usati ieri non servono più in nulla: è vero che si è realmente esagerato: è vero che per adattarsi al mondo si è nascosto od anche negato dogmi, morale, ascetica cattolica; ma gli abusi di una cosa, avvenuti per colpa degli uomini [Modernismo], non provano la malizia della cosa stessa. [Azione pastorale camminando con i tempi] 1915 APT (1915) p 93]
 377 B FO B: Metodo: MODERNITA' Si dice di taluni: Oggi ci vuole altra educazione, altro modo di vivere, altra forma di disciplina. Rispondo: La santità è e consiste sempre nel vivere Gesù Cristo come è presentato nel Vangelo: Via, Verità e Vita. Il male è sempre nel distaccarsi dal Vangelo, da Gesù Cristo, dagli esempi dei Santi, dalla Teologia. La vita religiosa è sempre quella che ha insegnato Gesù Cristo, che propone la Chiesa, che hanno vissuto i Religiosi santi, che è indicata dalle Costituzioni. La delicatezza non è rigorismo; il lassismo non è modernità, ma mondanità del cuore. [Lassismo o rigorismo?] 1950 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 264]
 378 B FO B: Metodo: MODERNITA' [Giovani insofferenti dei vecchi Opposizione a tutto il nuovo Tempi di una volta Strada giusta] A mano a mano che passa una generazione, i giovani sembrano insofferenti dei vecchi e dicono: "Questi vecchi non capiscono niente!" I vecchi a loro volta, in generale, sembra che si oppongano a tutto quello che è nuovo: "Ai miei tempi, non si faceva così". Una modernità sana è la strada giusta che dovete seguire. 1956-1957 IA 3 (1957) 18]
 379 B FO B: Metodo: MODERNITA' [Salvare le anime di oggi Paolini oggi Fare del bene oggi Vivere i tempi] Noi dobbiamo vivere i tempi, non possiamo dire che il 1960 è il 1930, o il 1914 o il 1915! Le anime a cui dobbiamo fare del bene sono quelle che troviamo oggi. Le persone che sono vissute antecedentemente sono già a destinazione, o sono salve o sono perdute. Noi dobbiamo fare del bene a chi vive oggi, e dobbiamo formare il personale paolino che vi è oggi. [Figlie di San Paolo: Ut unum sint] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 244]
 380 B FO B: Metodo: MODERNITA' [Opporre bene a male Apostoline Geremiadi sterili Tempi passati Salvare gli uomini di oggi Lavorare nel mondo di oggi] Opporre il bene al male, i mezzi del mondo, ma sani. Le geremiadi sui tempi passati non servono; dobbiamo salvare noi, uomini di ieri, gli uomini che vivono oggi, e lavorare nel mondo di oggi. [Discorso alle Apostoline, Inediti] 1961 settembre 10]
 381 B FO B: Metodo: MODERNITA' [Tempi andati Apostoline Necessità del nostro tempo Vivere oggi] Vi sono tante attività moderne che servono per oggi; i tempi andati sono andati; oggi viviamo i nostri giorni, vi sono necessità speciali del nostro tempo. Quindi, aiutarle. [Ritiro a ragazze torinesi] 1962 giugno 24 Prediche alle Apostoline, inedite]
 382 B FO B: Metodo: MODERNITA' Per parlare, usare dei mezzi moderni; non siate [Pastorelle] dei secoli passati. Dobbiamo salvare le anime di oggi, non quelle di due secoli fa dove non c'era radio, né televisione, né cine, né altro. Questo è perché il Signore quando ha voluto la Famiglia Paolina l'ha ispirata, perché si consideri che noi non siamo del secolo passato. [_] Noi dobbiamo aiutare le anime di oggi nei loro pericoli, nelle loro circostanze. [Pastorale di oggi: usando i mezzi di comunicazione sociale] 1965 agosto 30 AAP (1985:1965) p 205]
 383 B FO B: Metodo: NOVITA' Alcune ogni giorno imparano qualcosa di nuovo: un giorno a dattilografare, un altro a confezionare un abito, un altro a far la minestra[_]. Purtroppo, però, col crescere degli anni noi ci persuadiamo di aver dei meriti! [Maestre Figlie di San Paolo ed esatta osservanza] 1936 ottobre SE p 92]
 384 B FO B: Metodo: NOVITA' [Suore ad una macchina] Quando le prime volte si parlava di mettere una Suora alle macchine da stampa, molti sorridevano, non perché fosse cosa cattiva; ma perché era cosa nuova. [Devozione alla Regina degli Apostoli] 1947 agosto HM II, 8 (1948) p 80]
 385 B FO B: Metodo: NOVITA' Gli uomini sono fatti così: non vogliono essere disturbati da novità: "Oh, quello non si è mai fatto!"; ma prima non ce n'era bisogno; adesso sì. [Apostolato del cinema] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 178]
 386 B FO B: Metodo: PROGRESSO Novità da seguire] Mostrarsi sempre amico [il Sacerdote] del vero progresso, anche materiale, non opponendosi, anzi favorendo, moderatamente, le buone iniziative: impianti telefonici, elettrici, linee tranviarie, eccetera. Il mondo cammina a dispetto dei laudatores temporis anteacti_ e il Sacerdote che assume una posizione contraria a queste buone novità perderebbe la stima e l'affetto del popolo e più del ceto colto. [Atteggiamento positivo verso la scienza e il progresso] 1915 APT (1915) p 91]
 387 B FO B: Metodo: PROGRESSO [Incominciare ora] Ogni giorno ripetere: finora non ho fatto niente; ora incomincio. [Introduzione agli ES] 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 11]
 388 B FO B: Metodo: PROGRESSO Se la Comunità progredisce, le giovani ne sapranno di più in avvenire, e le giovani di oggi, saranno, più tardi, superate da altre. Se avvenisse il contrario, sarebbe indizio di regresso per la Comunità e non di progresso! Abbiamo anche l'umiltà di farci superare! [Mezzi per aumentare la grazia] 1941 ottobre EM (1942?) 65]
 389 B FO B: Metodo: PROGRESSO Un concetto, un'idea quest'anno deve dominare in tutto: portare progresso. Se occorre progredire ogni giorno tanto più deve esservi progresso ogni anno. _ Dobbiamo progredire. _ Per progredire, per volare in alto ci vogliono due ali: l'umiltà e la fiducia. Progresso della vita spirituale_ Progresso nello Studio_ Progresso nell'Apostolato_ Progresso nella parte economica. [Ritiro a bordo dell'Andrea Gritti in viaggio per l'America] 1946? EMC (1952) p 202-206]
 390 B FO B: Metodo: PROGRESSO I tempi camminano, ed è inutile dire: "Una volta questo non c'era, non si faceva così_". Le anime di "una volta" sono già o in Paradiso o all'inferno; dobbiamo salvare le anime di oggi. Tutti i santi hanno fatto così. [_] L'Istituto nostro [Figlie di San Paolo] è progressivo sotto tutti gli aspetti. Non cristallizzarsi. [Apostolato: Propaganda] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 177]
 391 B FO B: Metodo: PROGRESSO Il vero primo e principale lavoro del Religioso è quello di progredire, cioè perfezionarsi [Si vis perfectus esse]. [_] Il progredire è il dovere di stato al quale sono ordinate le grazie di stato; al quale sono ordinate le Costituzioni, il governo, la pietà. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Mentalità religiosa] 1954-1955 SdM (1956) p 52]
 392 B FO B: Metodo: PROGRESSO La frase che dicevo specialmente ai piccoli, quando sono entrati a san Paolo, la frase che dicevo più comunemente era questa: progredire un tantino grosso così ogni giorno: nella pietà, nello studio, nella disciplina, nel fervore e in tutto quello che è la vita religiosa. Un tantino ogni giorno. [Progredire ogni giorno] 1961 novembre 20 AAP (1964:1961) p 263-264]
 393 B FO B: Metodo: PROGRESSO [Crescere] Crescere, crescere. "Progredire un tantino ogni giorno", ecco. E perché? Jesus proficiebat sapientia et aetate et gratia. Gesù progrediva in sapienza e in età e così in grazia presso Dio e presso gli uomini. Crescere! [Confessione e Comunione: principali mezzi per la santificazione] 1963 agosto 30 APie Discepole VIII (1963) p 364:360]
 394 B FO B: Metodo: PROGRESSO [Ardimento Scienza Ardimento] E' davvero frutto di sapienza e di zelo mettere la scienza e il progresso a servizio del Vangelo e della Chiesa: con umiltà, fiducia soprannaturale, ardimento. [Apostolato del cinema] 1964? SCS (1964) p 17]
 395 B FO C: Formando Sapienza] Che cosa vuol dire vincere se stesso? Vuol dire lasciare il nostro poco criterio, il nostro poco giudizio, la nostra ignoranza, per acquistare la sapienza del Signore. [Il Paradiso] 1938? agosto HM I, 1(1939) p 181]
 396 B FO C: Formando La Chiesa vuole che gli aspiranti al sacerdozio siano riuniti in seminari, case apostoliche, studentati filosofici e teologici perché oltre le virtù imparino praticamente, ed esercitino gli apostolati in quanto è possibile. [Anno di pastorale e Costituzione Apostolica 'Sedes Sapientiae'] 1960 aprile UPS 1 (1960) 416]
 397 B FO C: Formando Cosa si intende col nome: piano della vita? E' un formularsi, con la guida di una persona saggia, quel complesso di cose che si vorranno sviluppare nella vita. [_] Il piano della vita non è riservato ad un anno di studio; neppure è riservato ad un anno di spiritualità soltanto. E' proprio un lavoro da scegliersi per la vita. Formarsi un regolamento, stabilire dei punti di arrivo, quello a cui si vuole riuscire. E' sempre però, questo, da farsi dopo molta preghiera e con molti consigli. [Avere un piano di lavoro e di vita] 1960 settembre 1 AAP (1984:1960) p 247 

LA VITA RELIGIOSA PAOLINA 
398 C VR A: Vita religiosa Istituto Figlie di San Paolo] L'Istituto [Figlie di San Paolo] si conservi così com'è: scinderlo nelle varie parti del suo programma è togliergli le forze. Tutta la Chiesa è un immenso Istituto di istruzione, di santificazione e di virtù: non mangiamo il pane a tradimento nella Chiesa di Dio! [Figlie di San Paolo: Istituto completo: di magistero e santificatore] ? Pr DM 27, Archivio Figlie di San Paolo]
 399 C VR A: Vita religiosa Stato religioso] Finirà uno Stato o un altro, un Ordine o un altro, un Istituto e un altro, per mancanza di membri o per mancanza di spirito religioso, ma non perirà, non verrà mai meno lo stato religioso, perché appartiene alla integrità della Chiesa ed è la nota esterna, uno dei caratteri principali della sua santità. Abbiamo questo concetto? [Pensieri 1977, p 114] ? Pr SR 20 [?]]
 400 C VR A: Vita religiosa Poeta della lotta] Il Religioso è il poeta della lotta [la vita è una lotta di Davide contro Golia, della luce contro le tenebre, p 120], è lo specialista delle battaglie, è colui che per assicurarsi la vittoria impegna maggiori mezzi, usa armi scelte, persevera con l'ostinata tenacia di una vita intera, totalmente e unicamente consacrata a questo fine. [Ritiro - Combattere con tutta energia] 1932 dicembre RP (1934) p 124]
 401 C VR A: Vita religiosa Gesù ha istituito lo Stato religioso con il suo esempio, con le sue parole e con la sua grazia; e cioè Egli è per il Religioso la Verità con le sue parole, la Via con il suo esempio, la Vita con la sua grazia: è, per il Religioso, Via, Verità e Vita. [Esercizi sulla vita religiosa - Ai Chierici della Società San Paolo] 1933 luglio SVP (1933) p 54]
 402 C VR A: Vita religiosa [Nemici della vita religiosa Superbia Sensualità Avarizia] I nemici della vita religiosa [_] sono: 1) la superbia; 2) la sensualità; 3) l'avarizia, e come corollario a queste ve ne sono altri, specialmente ai nostri giorni, quali il mondo e il nervoso. [I nemici della vita religiosa] 1936 ottobre SE p 100]
 403 C VR A: Vita religiosa [Parte costitutiva Religiosi Dipendenti da Dio] Dobbiamo essere Religiosi spogli di tutto ciò che è vano ornamento, affinché rimanga la parte costitutiva, il nocciolo che sta qui: credere che siamo dipendenti da Dio, il quale premia o castiga. 1938? ottobre HM I, 1 (1939) p 225]
 404 C VR A: Vita religiosa [Temere il peccato Piacere a Dio Tendere alla perfezione] Essere veramente Religiosi vuol dire: temere sempre il peccato, tendere alla perfezione, operare per piacere a Dio solo. [I seminatori di bene] ottobre 1938? HM I,1 (1939) p 231]
 405 C VR A: Vita religiosa Come lo scolaro ha per dovere del proprio stato di studiare, così il dovere della Religiosa è di lavorare per farsi santa. [Lo Stato religioso] 1938? dicembre HM I, 1 (1939) p 259-260]
 406 C VR A: Vita religiosa [dare a tutti ricevere da tutti] Il Manzoni dice che il Religioso è come il mare che da tutti riceve e a tutti dà. [Lo Stato religioso] 1938? dicembre HM I, 1 (1939) p 267]
 407 C VR A: Vita religiosa Gli Istituti sono fiorenti a misura che si mantengono fedeli alla vita interiore e al loro apostolato specifico. [L'apostolato] 1941 ottobre EM (1942?) 112]
 408 C VR A: Vita religiosa Chi è il Religioso perfetto? Quello che si distingue per una più completa riproduzione della vita di Gesù Cristo in sé. [Devozione pratica a Gesù Maestro VVV] 1948 SPa (1962) p 314]
 409 C VR A: Vita religiosa Questa che attraversiamo è più che mai l'ora dei Religiosi. Da essi, se ben scelti e ben preparati, la Chiesa avrà in tutti i settori della sua universale attività immensi vantaggi. Così fu nei periodi più turbolenti della sua storia millenaria: Religiosi temprati in profonda pietà, studio, osservanza, uscirono dal loro silenzio per prendere i primi posti di combattimento e contribuire validamente al trionfo della civiltà cristiana e cattolica. Oggi i bisogni sono di incalcolabile ampiezza e profondità. [Per il 50.o di sacerdozio del Card. Luigi Lavitrano, 31 marzo 1948] 1949 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 454]
 410 C VR A: Vita religiosa Il buon soldato riveste lo scutum fidei [scudo della fede] e il galeam salutis [elmo di salvezza]: e le frecce si spuntano e si infrangono. Sospetti e calunnie lo addolorano, specie se nascono di sopra o d'accanto? - L'uomo di Dio ricorre al detto: "Beati coloro che sono perseguitati per la giustizia". E avanti! Desideri di vendetta vogliono insinuarsi nel suo cuore? - L'uomo di Dio ricorre al detto: "Amate i nemici, fate del bene a chi vi odia" e amerà di preferenza chi l'ostacola. Sconforto per le sue mancanze ed insufficienze di mezzi ed abilità? - L'uomo di Dio ricorda: "Il Signore è il mio rifugio: in Lui tutto posso"; e non vacilla; chiusa una via, ne cerca un'altra. La legge della carne che è contraria alla legge dello spirito lo tormenta nelle sue membra? Il "ti basta la mia grazia" lo solleva ed assicura. La crescente depravazione dei costumi e l'assalto dei molti nemici vorrebbero togliergli l'ardire? La sentenza: "Non temete, piccolo gregge, perché piacque al vostro Padre di darvi un regno" lo allieta. E sul pulpito ed in confessionale, e nei catechismi e nelle associazioni, e nella stampa e nella Famiglia: sempre umile, sempre fiducioso tiene alta la sua bandiera; ogni difficoltà lo arricchisce di meriti innanzi a Dio ed agli uomini imparziali. [Il senso della vita religiosa paolina] 1951 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 1059]
 411 C VR A: Vita religiosa Quando si medita bene, [_] si formano in noi principi profondi di fede, i quali dominano tutta la mente e guidano ogni ragionamento, ogni desiderio, ogni programma di vita. [_] Ecco la vita religiosa, frutto della meditazione del Vangelo, della dottrina insegnata dalla Chiesa. [La Chiesa] 1952 novembre 16 Pr 1 (1953) p 185-186]
 412 C VR A: Vita religiosa Influenza sugli altri] Anche la Suora che sta nel convento, se vive bene la sua vita religiosa, esercita una grande influenza: essa diviene come una calamita, che non fa rumore, ma attira molte anime. [Mezzo per avere vocazioni: Vivere la nostra vocazione e pregare] 1954/1955 PP II (1964) p 55]
 413 C VR A: Vita religiosa La vita religiosa ha per modello la vita di Nazareth. [_] La vita del Religioso deve essere basata sull'esempio di Gesù, sull'esempio di Maria. [Prediche alle comunità nella chiesa `Regina Apostolorum' - Vita religiosa paolina] 1954 dicembre 4 Pr 5 (1957) p 144, 146]
 414 C VR A: Vita religiosa Anche senza uscire, senza avere un incarico diretto, esplicito, [la Pia Discepola] attirerà anime a Dio, perché sarà ricca di una forza intima, intrinseca, proveniente dallo Spirito Santo. "Quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me" (Gv 12,32). Gesù doveva morire sulla croce, doveva scomparire, per attirare tutti a sé! Quando si scompare dalla vista degli uomini, quando tacitamente si prega, ci si offre, ci si dedica volentieri a lavori umili e nascosti, si attirano tante vocazioni. [Ricerca delle vocazioni da parte delle Pie Discepole] 1955/1956 IA 3 (1957) p 42]
 415 C VR A: Vita religiosa C'è la superbia degli individui e c'è la superbia degli Istituti. Attente alla superbia collettiva, che è quella degli Istituti. Sempre l'umiltà. "Siamo poche, e ancora poco buone". Allora il Signore, finché dite che siete poche, manda; quando dite che siete già tante, ve ne prende e le porta in Paradiso, oppure chiude la porta perché non ne entrino altre. 1960 Pr VV 208?]
 416 C VR A: Vita religiosa Il Religioso Paolino ha scelto la parte migliore, cioè la perfezione. Egli non ha carriere che lo lusinghino; non mira a riconoscimenti e titoli; non ha da raggiungere stima o distinzioni; non si preoccupa degli stipendi. Ha rinunziato anche alle comuni consolazioni del clero secolare; non fa distinzione fra abito nero, violetto o rosso: ma si fida del "centuplo": raccoglie cento volte tanto rispetto a quel che ha lasciato. Se lo Spirito Santo c'illumina, per quanto sta da noi, preferiamo l'umiliazione alla lode, la povertà alla ricchezza, la dimenticanza agli elogi, il dolore alle consolazioni e alla salute. Reputarci gli ultimi; non aspettarci ringraziamenti; metterci in secondo luogo, rispetto al clero secolare. Operare conversioni, erigere parrocchie, organizzare diocesi_ per cederle al clero diocesano. Attendere allo studio, alla preghiera, al ministero ed all'apostolato quando nella Chiesa tutto prospera; ma intervenire nei momenti difficili che essa attraversa, portando il nostro contributo di azione e preghiera; per ritornare nell'ombra e venire criticati, disprezzati, giudicati con severità, perché si aspettavano di più; esigenze senza ricambio; confessare, predicare, servire senza offerte; operare nell'ufficio edizioni ed apostolato nostro con orari pesanti, ed anche a scapito della salute, e venir giudicati fannulloni o mercanti. Tutto questo è la condizione scelta dal Religioso ed accettata con la professione_ Ma vi è il centuplo_ e la vita eterna, se fedeli. [Spiegazione di articoli delle Costituzioni Società San Paolo] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 58-59]
 417 C VR A: Vita religiosa Non vi è altra via per la santità e pace che questa: "sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra". Lo Stato religioso ha tanti beni; ma pure noi noie e pericoli ad ogni passo, che formano "gli incerti del mestiere": pericolo di ricevere ordini noiosi, penosi, dolorosi; pericolo di cadere nelle mani di un Superiore antipatico e duro, e tra fratelli poco graditi; pericolo di essere incompresi e messi un un angolo' e quanti hanno subito tale prova!_ pericolo di venire destinati a posti difficili, finanche per la salute; pericolo di venir spostati da un momento all'altro; pericolo di un incarico ingrato, che forse sembra anche sproporzionato. E quando ciò che è pericolo divenisse realtà? Allora guardare a Gesù: "Non la mia, ma la tua volontà sia fatta". [Vita religiosa] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 525]
 418 C VR A: Vita religiosa [Alta tensione Vita ad alta tensione] Che cosa è la vita religiosa? E' una vita cristiana ad alta tensione. C'è un filo che porta venti candele e ce n'è uno che ne porta duemila. La vita religiosa è una vita di Dio ad alta tensione, con aumento straordinario di doni di Dio. [Esercizi di pietà per la Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 189]
 419 C VR A: Vita religiosa Secondo sì E' facile dire un bel sì generoso negli anni della prima giovinezza, quando non ci sono ancora state delle prove; quando la vita è stata accompagnata da un complesso di cose favorevoli, e le piccole difficoltà incontrate sono state superate con facilità. Ma ad un certo momento ci siamo accorte di essere insufficienti. Credevano di poter fare, convincere, costruire, e abbiamo riscontrato la nostra incapacità. Credevamo di incontrare la fiducia, che tutto fosse semplice, e ci siamo invece incontrate con persone molto complicate. E allora ecco un senso di stanchezza. E' il Signore che purifica fino al 99%. Toglie la presunzione, quel senso di fiducia che riponete in voi invece che nel Signore. Toglie quel concetto che il bene si possa compiere con tanta facilità, mentre voi dovete costatare che il bene si compie con sacrificio, con tante lacrime e qualche volta con spargimento di sangue. Il Signore lascia soltanto l'1%, ma voi con esso compirete cose meravigliose. [_] E ricordatevi che nella vostra vita, fino a quando non sarete andate incontro a questa purificazione, vuol dire che il Maestro Divino non vi ha dato una grande missione da svolgere. [_] Se volete portare frutto, ricordatevi che il Padre celeste vi poterà. Il tralcio che non porta frutto viene tagliato, il fruttifero viene potato: è Vangelo; [_] Ricordatevi che dovrete passare per questa prova di purificazione. E questa opera di purificazione che compie il Signore è il secondo 'Sì' della vostra vita religiosa, e direi che è quello che veramente vale. Siete partite generose nella vita religiosa e siete andate incontro a delusioni. Ricordate che dovrete soffrire ancor di più dalla vostra Congregazione, per causa di essa: saranno le vostre consorelle, saranno le vostre Superiore, saranno le opere stesse che compite, a farvi soffrire portandovi ad un senso di stanchezza e di delusione. E' giungo allora il momento di dire al Signore il vostro secondo Sì. [Corso di Esercizi?] 1966? [?]]
 420 C VR A: Vita religiosa [Fede] La vita religiosa può essere esposta a tremende prove nella prossima generazione, se una fede genuina e forte non la sostiene. ["San Paolo" - Anno della fede, Vigilanza per l'integrità della sana dottrina] 1967 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 290]
 421 C VR B: Voti [Debolezze umane Morale delicata Pregare e vigilare] Le indulgenze verso le debolezze umane tante volte sono inganni. La morale è delicata, senza scrupoli, ma costantemente vigilante. Non credete che facendo i voti tutto sia risolto. Allora incomincia la battaglia, e non vi è altro da fare che pregare e vigilare. Pregare costantemente, perché il demonio non rispetta neppure l'età matura, come non rispetta l'abito religioso. 1952? Pr VV 220?]
 422 C VR B: Voti [Professione religiosa] Vedete: c'è una specie di mistero nella professione: la povertà è la più grande ricchezza, la castità è il più grande amore, e l'obbedienza è la più grande libertà. 1956 marzo Pr VV 199]
 423 C VR B: Voti [tre concupiscenze] La vita religiosa è il governo e la soprannaturalizzazione delle tre concupiscenze, messe a servizio di Dio, della santità, dell'apostolato. [Formazione dei novizi] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 255]
 424 C VR B: Voti [Concupiscenze] Ogni uomo ha tre concupiscenze principali: concupiscentia carnis; concupiscentia oculorum; superbia vitae. La prima si regola con la castità; la seconda si regola con la povertà; la terza si regola con l'obbedienza. Il Religioso mediante i tre voti trasforma la passione in virtù e in forza di apostolato; è il segreto della felicità eterna. [Formazione della coscienza del Religioso] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 516-517]
 425 C VR B: Voti Lo Stato religioso ha le sue radici nelle profondità del Vangelo. Il cristianesimo passerà sempre per il mondo come un paradosso vivente, pazzia per gli uni, scandalo per gli altri; per noi è verità e realtà divina; lo si rileva dalle otto beatitudini annunziate dal Maestro Divino. Tanto più lo Stato religioso, che è perfezionamento della vita cristiana, la pratica integrale del Vangelo, sembra un paradosso: sacrificare la propria vita per salvarla; perdere tutto per salvare tutto. E questo è il culmine del paradosso: la povertà diventa ricchezza; l'abbiezione, esaltazione; la verginità, maternità; la servitù, libertà; il sacrificio, beatitudine; il servizio, apostolato; la morte, vita. "Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio", "Sono stato crocifisso con Cristo; e se vivo, non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me". La mistica crocifissione del Religioso è stata compiuta con tre chiodi: povertà, castità, obbedienza. E questa, dopo la Messa ed il martirio, è l'atto più grande e meritorio. Ogni mattina, nella rinnovazione del sacrificio di Gesù, affiggo alla medesima sua croce il mio essere, rinnovando i tre santi voti. [Commento al Decretum Laudis (1941, maggio, 10), di approvazione della Società San Paolo] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 55]
 426 C VR B: Voti [Efficacia del ministero] I Religiosi risplendono per tre preziose gemme e divengono efficaci nel loro ministero: castità, povertà e docilità. La storia ne è prova. Chi vuole portare gli uomini agli ideali di santità e di eternità deve essere povero di spirito. Chi vuole portare gli uomini alla purezza dei costumi deve essere casto, vergine. Chi vuole portare gli uomini all'ordine nella famiglia, nella società, nell'unità della Chiesa deve essere sottomesso. [I tre voti] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 516]
 427 C VR B: Voti Questi sono i voti, questa è la vita religiosa. Primo: lascia tutto. Secondo: vieni. Terzo: seguimi. Cioè: povertà, castità, obbedienza. I consigli evangelici non cambiano. Sono parole della Scrittura. [Vita cristiana e vita religiosa] 1965 giugno 12 FSp (1965) p 22-23]
 428 C VR B: Voti: CASTITA' [Clausura Custodire il cuore Guidare il cuore] C'è una clausura che dipende da noi, ed è questa che bisogna curare prima di quella materiale. Quando c'è la malizia, poi, potete chiudere tutte le porte, alzare dei muri, mettere le ruote e doppia serratura, eccetera. Non basta! E' il cuore che bisogna custodire, usando, si capisce, anche tutte le precauzioni stabilite dal Diritto Canonico e dalle Costituzioni. Esaminare, guidare il cuore è di massima importanza. 1955-1956 IA 3 (1957) p 14]
 429 C VR B: Voti: CASTITA' [Vigilare e pregare] Mezzi per conservare la castità: Vigilanza e preghiera, secondo la parola del Maestro Divino: "Vigilate et orate". Vigilanza: su di noi e sulle occasioni. Essa è necessaria in tutta la vita in modo assoluto. [Voto di castità e virtù della purezza] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 493]
 430 C VR B: Voti: CASTITA' Il Figlio di Dio volendosi incarnare scelse per Madre una Vergine, operando un prodigio unico: unendo la verginità più sublime alla Maternità Divina. Il padre putativo San Giuseppe era pure vergine e custode della Vergine. [Gesù Maestro di castità] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 489]
 431 C VR B: Voti: FEDELTA' AL PAPA La Santa Sede, per opere di interesse generale, dispone dell'esercito dei Religiosi. Qui è il gran pensiero: un esercito sempre più numeroso, sempre più spiritualmente e scientificamente addestrato, sempre più stretto attorno al Vicario di Gesù Cristo, sempre più pronto ad ogni cenno, sempre più tenace nelle opere affidate nei fini particolari di ogni Istituto_ Si consuma bene la vita quando così si serve la Chiesa, il Papa, Gesù Cristo autore, conforto, modello e premio dei Religiosi. [L'Apostolato delle edizioni] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 801]
 432 C VR B: Voti: FEDELTA' AL PAPA I Religiosi non sono a servizio di una diocesi: sono a servizio della Chiesa universale; sono l'esercito del Papa, il quale dispone di loro più liberamente che degli altri. Ognuno di noi deve essere figlio devoto, figlio che ama il Papa, figlio che segue il Papa, figlio che obbedisce in tutto al Papa. Ecco il vero Religioso. [p 184] Vi sono quelli che fanno discussioni fra gli insegnamenti sociali e gli insegnamenti dottrinali, e riducono a poca cosa il potere del Papa nell'insegnamento riguardante i costumi. _ Noi vogliamo il Vangelo intero e vogliamo essere interamente del Papa. [p 185] L'amore al Papa è assolutamente necessario. [p 187] [Ora di adorazione - Il Papa è Via, Verità e Vita] 1955 giugno 29 Pr 6 (1958) p 184-187]
 433 C VR B: Voti: FEDELTA' AL PAPA [Società San Paolo] Il voto di fedeltà al Papa che la Pia Società San Paolo ha aggiunto, è per assecondare anche i desideri del Papa, non solamente i comandi. Difendiamo coraggiosamente il Papa dalle calunnie e dalle ingiurie, e preghiamo per lui costantemente. [Spirito Paolino] 1965 giugno 29 FSp (1965) p 79]
 434 C VR B: Voti: OBBEDIENZA Congregazione religiosa] Il valore d'una Congregazione sta nello spirito di obbedienza che vi regna. [Pensieri 1977, p 116] ? Pr VO 328 [?]]
 435 C VR B: Voti: OBBEDIENZA [comunità] L'obbedienza in una comunità è molto necessaria. La Comunità procede bene in quanto si ubbidisce e c'è carità. Il perno su cui tutto si aggira è l'obbedienza. 1936 ottobre SE p 35]
 436 C VR B: Voti: OBBEDIENZA Nella giornata, d'ordinario, l'obbedienza si identifica con la vita comune e la Suora fa vita comune quando compie bene i suoi piccoli doveri. L'obbedienza è la sottomissione della nostra volontà alla volontà di Dio non in genere [Voto di ubbidienza] 1936 ottobre SE (1937) p 32]
 437 C VR B: Voti: OBBEDIENZA L'obbedienza fa si che i nostri pensieri, desideri, azioni, agiscano in conformità coi pensieri, desideri, azioni di Gesù. [Il Paradiso] 1938? agosto HM I,1 (1939) p 181-182]
 438 C VR B: Voti: OBBEDIENZA [Sviluppare le persone Servire Dio con la testa] L'obbedienza si fa con la mente:mettere a servizio di Dio la testa. _ La Congregazione ha bisogno di teste. Le persone bisogna che si sviluppino. [Meditazione alle Figlie di San Paolo in New York] 1952? EMC (1952) p 258]
 439 C VR B: Voti: OBBEDIENZA Il Signore ci ha creati per la felicità del paradiso; e tutto dispone o permette ciò che ci assicura di arrivare a tale meta. L'obbedienza è l'unione della nostra volontà alla volontà di Dio. E' perciò il grande mezzo per la salvezza; è tutto a nostro vantaggio perché, a differenza di guidare noi stessi, corti come siamo di ingegno ed oscurati dalle passioni, dal mondo, dal demonio, ci lasciamo guidare da Dio sapienza e amore infinito. L'obbedienza forma il vero sapiente, più saggio dei nemici, di maestri, di vecchi. [_] L'obbedienza è sicuramente la via della pace, del merito, della grazia, delle benedizioni di Dio nell'apostolato [p 521-522]. E' il sacrificio ed olocausto di sé in ogni momento al Signore. E' il grande dovere di stato. E' la forza di una istituzione, come la chiave di volta di un edificio. E' la virtù che assicura tutta la vita di un Istituto. E' la pratica che facilita tutta la vita di santificazione. E' Madre e custode i ogni virtù. [p 523] Gesù Divino Maestro ci precedette assecondando il volere del Padre dal momento dell'Incarnazione sino all'inclinato capite emisit spiritum; e sino all'Ascensione al cielo. In ogni momento e in ogni minimo particolare poté dire: "quae placita sunt ei facio semper". Il presepio, la fuga in Egitto, la vita a Nazareth ove era "subditus Mariae et Joseph"; la vita pubblica, la passione, la morte in croce; tutto viene riassunto da San Paolo nella espressione: "Christus factus est pro nobis obediens usque ad mortem, mortem autem crucis". E, continuando, dimostra quale fu il premio dell'obbedienza: "propter quod Deus exaltavit illum et dedit illi nomen quod est supra omne nomen, ut in nomine Jesu omne genu flectatur coelestium, terrestrium et infernorum, et omnis lingua confiteatur quia Jesus Christus in gloria est Dei Patris" [p 524]. Nemici dell'obbedienza: Mancanza di idee chiare nel Superiore o nel suddito. Spirito razionalista, false massime, età, temperamento. Individualismo: formarsi una vita propria, come isolotti o nidi propri nella comunità. Superiori non equilibrati negli ordini. Tendenze del mondo attuale. Lassismo e cattivi esempi [p 525]. [L'obbedienza, virtù e voto] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 521-525]
 440 C VR B: Voti: OBBEDIENZA Che cosa è più da ammirarsi: che due creature, Giuseppe e Maria, comandassero al figlio di Dio o che il Figlio di Dio obbedisse a due creature? Che cosa è più meraviglioso? obbediente fino alla morte e morte di croce! [L'obbedienza tra le Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 120]
 441 C VR B: Voti: OBBEDIENZA C'è l'obbedienza semplice: i comandamenti, le Costituzioni. E' disposto la via della santità e dell'apostolato sopra le Costituzioni. L'obbedienza semplice. [Santificare la mente, la volontà, il cuore] 1963 settembre 4 APie Discepole VIII (1963) p 372]
 442 C VR B: Voti: OBBEDIENZA [Giusta misura Tempi che cambiano] Il tempo è mutato e d'altra parte l'obbedienza bisogna intenderla nella sua giusta misura, giusta e ragionevole. [Esercizi alle Superiore Figlie di San Paolo] 1967 febbraio 3 Apf 1981 p 46]
 443 C VR B: Voti: POVERTA' Debiti economici] E' pericoloso caricarsi di debiti sproporzionati rispetto alle entrate, creando forse una situazione di preoccupazione e di orgasmo per pagare, di modo che vengano a soffrirne lo spirito, l'apostolato, lo studio, e gli interessi consumino l'utile dell'apostolato. Ma è ugualmente dannoso non provvedere quanto è strettamente necessario per lo spirito, la salute, l'apostolato, lo studio ed una abitazione decorosa_ Vi sono però i momenti paragonabili alla vita della Sacra Famiglia a Betlemme ed in Egitto; altri paragonabili alla dimora a Nazareth; altri paragonabili alla vita pubblica del Maestro Divino. Le case, i macchinari eccetera, se acquistati con oculatezza e adoperati con diligenza, si pagheranno facilmente. ? Carissimi in San Paolo (1971) p 121 [?]]
 444 C VR B: Voti: POVERTA' Case dell'Istituto] La povertà non doveva esserci solo nell'inizio dell'Istituto e nell'inizio delle varie case che si aprono qua e là. La povertà deve durare sempre, e ognuno deve morire in povertà. [Pensieri 1977, p 146] ? Pr VP 307]
 445 C VR B: Voti: POVERTA' Istituto povero] Il Signore dà alle volte delle lezioni per farci meditare e imparare ciò che è da farsi e come è da farsi. Ci sia una povertà personale, individuale; ma ci sia anche una povertà sociale, dell'Istituto. [Pensieri 1977, p 147] ? Pr VP 309]
 446 C VR B: Voti: POVERTA' [Casa Tendenza al lusso Regali Vigilare sulla povertà] Amare la povertà nelle case! Si nota in qualche posto una certa tendenza al lusso che non è povertà religiosa. Certi tappeti e lampadari esagerati, certi mobili, quella certa larghezza nel fare regali_ non sono conformi allo spirito religioso! Occorre proprio vigilare di più sulla povertà. Rivedere un po' come sono ammobiliate le case, come sono disposte le camere delle Superiore, per tutto conformare a povertà religiosa. Né varrebbe la scusa: Ce l'hanno dato!_ Ma, se vi dessero dieci sofà, dovete usarli tutti? Le cose che vengono date, non siamo obbligati ad usarle. 1935 Pr VP 303 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 447 C VR B: Voti: POVERTA' Abstine e sustine] Ognuno cercherà di curare la parte della povertà negativa: "abstine"; e la parte della povertà "positiva: "sustine". Il risultato dipende non da pochi, ma da tutti; ciascuno ha la sua parte di responsabilità innanzi a Dio ed agli uomini. 1935 marzo Carissimi in San Paolo (1971) p 30]
 448 C VR B: Voti: POVERTA' [Pigrizia] E' buona cosa dire: "Signore, fatemi morire, mandatemi qualche malanno!"? No, è pigrizia! Non bisogna pregare_"voglio offrirmi vittima!" _se vuoi offrirti vittima, mettiti a lavorare!_ [I nemici della vita religiosa] 1936 ottobre SE p 106]
 449 C VR B: Voti: POVERTA' Gesù fu il più grande amante della povertà dalla sua nascita nella misera grotta, fino alla morte sul Calvario, disteso sul durissimo letto della Croce. [Voto di povertà] 1936 ottobre SE p 49]
 450 C VR B: Voti: POVERTA' [Riuscita delle cose Fiducia in Dio] La povertà è un gran segreto per la riuscita delle cose. Privarsi significa assicurarsi una riuscita dieci volte migliore. Avviene come nella scienza: vale più la fiducia in Dio del tempo che si impiega per apprendere. [Voto di povertà] 1936 ottobre SE p 48]
 451 C VR B: Voti: POVERTA' La povertà è virtù necessaria a tutti. Essa consiste nel distacco dalle cose del mondo secondo il proprio stato. Le cose terrene sono come i banchi della Chiesa, cioè debbono servirci unicamente per servire al Signore. [Voto di povertà] 1936 ottobre SE p 43]
 452 C VR B: Voti: POVERTA' [Mezzi materiali Fede] La fede è la vittoria che vincerà il mondo. Andate per diffondere la parola buona: i mezzi materiali verranno da sé, di conseguenza. [_] Voi dovete andare per le anime, e non pel denaro: e vedrete che così non vi mancherà il cibo. _"Quando vi mandai senza bisaccia, vi mancò forse qualcosa?" [L'Apostolato] 1938? settembre HM I,1 (1939) p 193-194]
 453 C VR B: Voti: POVERTA' Gesù com'è vissuto? Ecco, dalla sua nascita alla sua morte di croce abbiamo come i due punti estremi di una via che ha percorso: è cominciata a Betlemme fra lo squallore di una grotta, posto in una greppia sopra un po' di paglia. Terminata sulla croce: un letto più duro della paglia. La povertà che Gesù aveva abbracciata salì con Lui fin sulla croce. [La Povertà] 1942 marzo HM II, 2 (1942) p 115]
 454 C VR B: Voti: POVERTA' [Comodità Risparmiare tempo] Bisogna tenere presente che non è necessario non avere le cose, le comodità per esser poveri, ma è necessario esser distaccati, avere il cuore distaccato da queste. Abbiamo una macchina? usiamola: risparmiamo tempo e forze. Le forze che spenderemmo a camminare le impiegheremo nell'apostolato. [Le Costituzioni, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 40]
 455 C VR B: Voti: POVERTA' Il lavoro è un dovere naturale per tutti. Anche Gesù Cristo ha lavorato. Inoltre è dovere di carità, segreto di merito e di felicità, e contributo al bene comune. [Il lavoro e l'ordine economico] 1949 CS (1985) p 120]
 456 C VR B: Voti: POVERTA' [Classe proletaria Poveri Elevare il popolo] La vita di Gesù Cristo è legge e via per tutti. - Egli fu equanime ed imparziale tra le discordie, le competizioni, le classi sociali; ma non nascose le sue simpatie profonde e le premure speciali e difese per la classe proletaria, per i poveri, per i sofferenti. Appunto perché deboli. Imparzialità non significa insensibilità per chi soffre secolari ingiustizie e prepotenze e [sic] che devono difendere le loro lacrimate conquiste. Il figlio di Dio nacque povero, fu figlio di poveri, lavorò come il più comune artigiano. Le sue tenerezze furono per i diseredati. La sua predicazione fu rivolta ad elevare il popolo. [Il lavoro e l'ordine economico] 1949 CS (1985) p 121]
 457 C VR B: Voti: POVERTA' La Bibbia rivendica il diritto del povero e dell'operaio. [Il lavoro e l'ordine economico] 1949 CS (1985) p 124]
 458 C VR B: Voti: POVERTA' L'Istituto deve essere povero e ricco nello stesso tempo. Povero, per la nostra osservanza individuale della povertà, ricco per i mezzi di apostolato. 1952 EC 206]
 459 C VR B: Voti: POVERTA' [Socievolezza Mondo] Nessuno dev'essere più povero di noi in quanto ai beni esterni per il corpo, ma nessuno deve essere più socievole di noi in quanto al comportamento. Non curatevi di ciò che diranno. Nessuno è buono, solo il Padre che è nei cieli. Povertà giusta: salute buona, educazione, galateo secondo la posizione di ognuna, non cercando di piacere al mondo, non essere troppo indulgenti col mondo. "Se cercassi di piacere al mondo, non piacerei a Dio", diceva San Paolo. [Pensieri 1977, pp 145-146] 1952? EC 205]
 460 C VR B: Voti: POVERTA' [Tutto in uso] Bisogna che noi ricordiamo che bisogna entrare a Betlemme, entrare nella Grotta dove è entrato Gesù. _ [Gesù] morì sulla croce e dopo morto il sepolcro gli fu imprestato. Non ebbe neppure una pietra, ma tutto in uso. [Le beatitudini, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 149]
 461 C VR B: Voti: POVERTA' La "povertà evangelica" nello spirito di Gesù Cristo, non è solo distacco, ma è molto di più: è liberazione dai legami che ci terrebbero avvinti alla terra, ed è nello stesso tempo, slancio per moltiplicare le forze e adoperare tutti i mezzi al servizio di Dio e del Vangelo. Così si deve fare nelle Famiglie Paoline, se si capisce bene lo spirito delle Costituzioni. [Primo lunedì del mese - Coroncina a san Paolo] 1952 ottobre 6 SPa (1962) p 374]
 462 C VR B: Voti: POVERTA' Un Dio che redime il mondo con le virtù domestiche e con un duro lavoro fino all'età di trent'anni! Lavoro redentivo, lavoro di apostolato, lavoro faticoso. Non è questa la via della perfezione: mettere in attivo servizio di Dio tutte le forze, anche le fisiche? Non è Dio atto purissimo? Non entra qui la vera povertà religiosa, quella di Gesù Cristo? Non vi è un culto a Gesù operaio? Non si deve adempiere, anche più dai Religiosi, il dovere di guadagnarsi il pane? Non è stata questa la regola che san Paolo impose a sé? Non è un dovere sociale e che solo adempiendolo l'apostolo può presentarsi a predicare? Non ci rende umili? Per la Famiglia Paolina non è di essenza dell'apostolato la penna della mano come la penna della macchina? Non è il lavoro salute? Non preserva dall'ozio e da molte tentazioni? Non conviene che la beneficenza e la questua siano solo per le nuove iniziative (es. una chiesa, un mezzo di apostolato) e per passarle ai poveri, alle vocazioni? Se Gesù Cristo ha preso questa via, non era perché tale punto era uno dei primi da restaurare? Il lavoro non è un mezzo di merito? Se la nostra Famiglia lavora, non stabilisce, in un punto essenziale, la vita in Cristo? [Il lavoro] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 127-128]
 463 C VR B: Voti: POVERTA' Provvidenza ostacolata] Il peccato è il principale ostacolo alla Provvidenza. Ostacolo diretto per la santificazione nostra, per le vocazioni, per il frutto spirituale dell'Apostolato, per la pace e serenità del cuore e tra i fratelli e con Dio. Ostacolo indiretto per i bisogni materiali, il progressivo svilupparsi delle Case, il buon nome, il risultato degli studi eccetera. Sono le mancanze contro la povertà religiosa, o peggio, contro il settimo comandamento, come un'amministrazione disordinata, che allontanano la divina Provvidenza dalle Case religiose. Se operiamo per la gloria di Dio e per la pace degli uomini, il Signore sarà con noi; ma quando si è mossi da motivi di vanità, di comodità, di egoismo, eccetera, rimaniamo nella indigenza. [La Provvidenza nelle Famiglie Paoline: Ostacoli] 1953 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 922]
 464 C VR B: Voti: POVERTA' [Debiti sproporzionati] Accordare bene la prudenza e lo zelo è saggezza, frutto di grazia, virtù difficile. Da una parte, vedere ciò che è necessario e con fede procurarlo in prudenza; dall'altra, consigliarsi, considerare le circostanze di luogo, tempo, persona, per non eccedere. E' pericoloso caricarsi di debiti sproporzionati rispetto alle entrate _ . Ma è ugualmente dannoso non provvedere quanto è strettamente necessario _ . Le case, i macchinari, eccetera, se acquistati con oculatezza e adoperati con diligenza, si pagheranno facilmente. [Esigenze dell'apostolato con gli strumenti della c.s.] 1954? FP (1954) p 92-93]
 465 C VR B: Voti: POVERTA' [Mano morbida Mano callosa Lavorare] Come potrebbe, specialmente oggi, un Religioso fannullone o cattivo amministratore, chiedere offerte, se egli stende una mano morbida per ricevere da una mano callosa? Gesù Cristo in cielo presenta, nell'onorare e supplicare il Padre, le sue mani, non solo trapassate dai chiodi, ma anche callose per la sega, il martello, la pialla del falegname. [Il lavoro nelle famiglie paoline] 1954 gennaio? Carissimi in San Paolo (1971) p1084]
 466 C VR B: Voti: POVERTA' Tutto il Vangelo si muove nel mondo del lavoro. Tutti ne hanno il dovere! nessuno, anche se ricco, è dispensato; la parabola dei talenti lo dimostra; il lavoro è anche mezzo di sussistenza cui va corrisposto un giusto salario; il lavoro è mezzo di elevazione e di riscatto. [Il lavoro nelle Famiglie Paoline] 1954 gennaio? Carissimi in San Paolo (1971) p 1078]
 467 C VR B: Voti: POVERTA' E' vero che ci manca il denaro, ma Dio lo vuole. Si tratta di ragionare meglio, soprannaturalmente. Dio lo vuole e quando Egli lo vuole preparare i mezzi e le grazie. La Famiglia Paolina deve vivere col ricavato dell'apostolato e quando è avviata in una nazione deve ricavare le spese ordinarie per lo sviluppo proprio e dell'apostolato. Ma deve fondarsi su Dio: maggior fede nelle spese straordinarie e avanti nella divina Provvidenza. [Fede e fiducia in Dio] 1955? Pr 3 (1955) p 147]
 468 C VR B: Voti: POVERTA' La vita religiosa per i pigri è sotto un aspetto una disgrazia grossa; essi non hanno l'intelligenza soprannaturale del lavoro e lo sfuggono (e chi non può inventare pretesti per dispensarsene?), sapendo che per l'ora del pasto sarà pronta la mensa. Se fossero stati nel mondo, avrebbero lavorato per la legge della necessità_ ed avrebbero un conto meno grave da rendere a Dio, e darebbero meno scandalo in comunità, e sarebbero più virtuosi. 1956 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p1085]
 469 C VR B: Voti: POVERTA' San Paolo dice che quelli che corrono nello stadio non si caricano di fagotti e valigie, ma vestono solo il necessario per essere più spediti nella corsa. Le anime che amano veramente la povertà, corrono più spedite verso il cielo, perché accompagnano Gesù. Molte anime amano l'umiltà, ma non l'umiliazione, altre amano la povertà, ma non le privazioni, e se devono fare un sacrificio non ci sono più, amano il far nulla, che è contrario alla povertà. Gesù ci ha insegnato la povertà non tanto con le parole, quanto con l'esempio. 1957 Pr VP 260]
 470 C VR B: Voti: POVERTA' Cose grandiose e allucinanti] Su questo insisto: non fatevi allucinare dalle cose grandiose. Sei proprio sicuro di fare? E poi? E poi fai dei debiti grandiosi. [Celebrazione del Primo Capitolo Generale della Società San Paolo - Conclusione] 1957 aprile 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 177]
 471 C VR B: Voti: POVERTA' Apostolato, mezzo di vita] L'apostolato è il mezzo di vita per le nostre case, perché questo è il nostro modo ordinario di vivere; la beneficenza e le offerte sono sussidiarie. [Conclusioni di Alberione al Primo Capitolo generale Società San Paolo] 1957 aprile 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 177]
 472 C VR B: Voti: POVERTA' [Funzioni della povertà] La povertà si può esercitare in tante maniere: saper produrre, saper usare, saper amministrare, saper provvedere alle necessità, saper conservare le cose. Sempre meglio! [Sentire la Congregazione] 1959 agosto 3 AAP (1984:1959) p 94-95]
 473 C VR B: Voti: POVERTA' [Casa decorosa] In generale è molto più facile costruire le chiese e le case, che santificarle, riempiendole di meriti, vocazioni, apostolato, vita religiosa e lieta, preghiera; facendole anticamera e luogo di preparazione alla Casa Celeste. [_] Le case per la conservazione devono essere curate con molta attenzione. E' vero che muri, porte, finestre, mobili, eccetera, tutto deve essere costruito robustamente come esige una comunità e con gioventù; ma inoltre, tutti devono usare ogni cosa con riguardo e rispetto come proprietà della Chiesa (attraverso l'Istituto); la povertà esige cure ed attenzioni per ogni parte. La pulizia, l'ordine, la ventilazione, le riparazioni frequenti dai tetti ai pavimenti, alle tinte, eccetera, dimostrino che si ha rispetto anche a noi stessi e all'apostolato, applicando pure qui il "Domine, dilexi decorem domus tuae". [Povertà paolina e lavoro] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 462]
 474 C VR B: Voti: POVERTA' Il Religioso che ha raggiunta la professione perpetua, e finché si trova nel vigore delle forze, deve provvedere almeno a tre-quattro persone: per le spese sostenute per lui nella formazione, per altri aspiranti, per la sua tarda età. Non è l'obbligo che hanno i padri di famiglia? [Osservazioni sulla povertà] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 460]
 475 C VR B: Voti: POVERTA' Quando si è lavorato e tuttavia l'utile non è ancora sufficiente, s'invoca la Divina Provvidenza, si chiede decorosamente la beneficenza, si gode d'imitare la povertà di Gesù, Maria, san Paolo, vivendo nelle strettezze. I confessori, i predicatori, i maestri, eccetera, sono tra gli ottimi lavoratori. Taluni vogliono il lusso del voto, ma non l'esercizio della povertà; tutto si concedono ed esigono. Talvolta i Religiosi meno lavoratori sono i più esigenti. 1960 aprile UPS I (1960) p 458]
 476 C VR B: Voti: POVERTA' La povertà in un Istituto è la garanzia di spirito buono e di buono sviluppo, specialmente di belle e numerose vocazioni. Dio non manda dove non si lavora o si spreca, sia pure in piccole cose. Chi ha l'affetto, anche ad un solo filo, è come un uccello legato: non può spiccare il volo verso le altezze della santità. 1960 aprile UPS I (1960) p 452]
 477 C VR B: Voti: POVERTA' [Preferenze per i poveri] Gesù Maestro di povertà. [_] La grotta per animali, la mangiatoia prima culla, l'esilio in Egitto, la piccola casetta a Nazareth, il mestiere di falegname, la vita pubblica sostenuta dalle elemosine; spogliato degli abiti, abbeverato di fiele, mirra e aceto, una croce per letto, un sepolcro imprestato per carità. La veste o specie eucaristica è un po' di pane, il comune alimento. Le sue preferenze i poveri: "pauperibus evangelizantur". [La povertà] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 451]
 478 C VR B: Voti: POVERTA' [Funzioni della povertà] La povertà paolina ha cinque funzioni: rinuncia, produce, conserva, provvede, edifica. Rinuncia all'amministrazione, all'uso indipendente, a ciò che è comodità, gusto, preferenze; tutto ha in uso. Produce col suo lavoro assiduo; produce tanto per dare ad opere ed a persone. Conserva le cose che ha in uso. Provvede ai bisogni che vi sono nell'Istituto. Edifica, correggendo la cupidigia dei beni [p 447]. [Madonna Povertà] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 447]
 479 C VR B: Voti: POVERTA' [Valore strumentale della povertà] Tutti gli Istituti sono tenute alla povertà, ma non tutti nello stesso modo: altra è la povertà di un Cistercense, altra quella di un Gesuita. Sta la norma di San Tommaso: "La povertà religiosa ha valore strumentale, in ordine cioè ai due fini cui è ordinata: la santificazione e l'apostolato". [Gesù Maestro di povertà] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 455]
 480 C VR B: Voti: POVERTA' [Produrre iniziative vitali] Il primo e più importante esercizio della povertà per noi consiste nel produrre. _ Produrre e produrre convenientemente! Non è possibile e non deve avvenire che un libro, un periodico, una pellicola, siano costantemente passivi; le nostre iniziative devono essere vitali, devono cioè far vivere i membri, diversamente l'apostolato si esaurisce. 1961 SdC (1962) p 144-145]
 481 C VR B: Voti: POVERTA' [Obbligo di lavorare] L'obbligo del lavoro è più grave di quanto lo sia quello di ascoltare la seconda Messa [domenicale] o quello di altre pratiche di pietà, perché il lavoro è imposto da una legge naturale. [La povertà delle Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 144]
 482 C VR B: Voti: POVERTA' [Riposo settimanale Domenica] In alcune nazioni il riposo settimanale è di due giorni. Non seguiamo questi esempi. Quello che è nella natura delle cose è quello che è disposto dalla Chiesa. Si osservi bene ma proprio bene la domenica. Sia il giorno più fruttuoso della settimana. [Povertà della Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 148]
 483 C VR C: Governo Superiora] Non discende di grado una, se da Superiora diventa cuoca! [Pensieri 1977 p 127] ? Pr UP 544?]
 484 C VR C: Governo Il segreto della direzione è null'altro che il dirigere: cioè una mente, un'anima, un cuore sacerdotale che risolutamente camminano verso il cielo e indicano la via, e innovano e trascinano appresso una turba di anime_ Dirigere davvero; al modo di Gesù Cristo, interamente, facendoci Via, Verità, Vita! poiché questo non è un metodo, una filosofia, una morale, ma è il metodo, la filosofia, la morale, l'apostolato, il segreto, secondo l'uomo e secondo la rivelazione, secondo la natura e secondo la grazia. 1934 dicembre 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 19]
 485 C VR C: Governo [Comando chiaro Parole dure Misurare le forze] Il comando si dia chiaro, ma non con parole dure; e perché sia chiaro sia breve e non lasci dubbi. Chi dà disposizioni misuri le forze di chi deve riceverle e non dia campo a diverse interpretazioni. [Istruzione alle maestre Figlie di San Paolo] 1936 ottobre SE (1937) p 42]
 486 C VR C: Governo Le Maestre siano di idee larghe, di gran cuore, di lavoro, di pazienza. Non v'è ufficio che richiede tanta pazienza quanto quello di chi guida. [Voto di povertà] 1936 ottobre SE p 43]
 487 C VR C: Governo Maestre Figlie di San Paolo Pregate sempre perché le Maestre abbiano: larghezza di vedute, istruzione, gran carità, pazienza, grande spirito di preghiera. [Apostolato e norme] 1936 ottobre SE p 23]
 488 C VR C: Governo Dico "Sorelle" perché tra di voi non si usa parlare di Superiore."Reverenda Madre" da noi non si dice. Basta "Maestra", ricordando le parole del Maestro Gesù: "Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene perché lo sono. Se dunque vi ho lavato i piedi io, Maestro e Signore, dovete anche voi lavarvi i piedi l'un l'altro[_] Non cambiate gli appellativi in uso nella Congregazione. Essi sono un programma. [Fini degli ES - Obbedienza] 1936 ottobre SE p 12]
 489 C VR C: Governo Figlia di San Paolo Maestra di benevolenza La Maestra sia maestra di benevolenza, di pace, di spirito, che tutte incoraggia, che tutto vede, parla poco e tutte assiste. Vedere venti cose, tacerne diciotto e dirne due e intanto provvedere anche alle altre cose, non però assalendo con sgridate. [Istruzione alle Maestre delle Figlie di San Paolo] 1936 ottobre SE (1937) p 98]
 490 C VR C: Governo [Amare] Tutta la legge e tutti i doveri del buon pastore si possono compendiare in una sola parola: Ama. [Gesù Cristo VVV] 1938]
 491 C VR C: Governo La carità sacerdotale è di animo grande e forte, nell'istruire e nel correggere, nel rimproverare e nell'incoraggiare, ad imitazione dei grandi pastori quali furono, ad esempio, Giovanni Crisostomo, Gregorio il Grande, Carlo Borromeo, Francesco di Sales ed altri. La carità sacerdotale si dirige a tutte le pecore, e tutte abbraccia; non le abbandona, anche se viene prima abbandonata. [Il Buon Pastore] 1939 Cf: Pastor Bonus n 3]
 492 C VR C: Governo Chi guida non deve spaventarsi, ma non deve neanche pretendere di tagliar tutte con la stessa misura. Ogni anima va rispettata e capita. Non si diano a tutte gli stessi consigli. Quando non si capisce, si dica che si prega per esse, ma non si diano consigli sbagliati. A chi prega, Dio non lascia mancare la Sua luce. [ES - Il lavoro dei perfetti] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 64]
 493 C VR C: Governo Le Maestre [Figlie di San Paolo] sono nelle Case per servire ai bisogni di tutte. [_] Gli altri comandino pure a bacchetta, ma voi no. Gesù è stato in mezzo a noi come uno che serve [Gv 13,13-14, citato] [Conferenza alle Maestre Figlie di San Paolo] 1941 ottobre EM (1942?) 202-203]
 494 C VR C: Governo [Servizio del prossimo Guidare è servire] I perfetti mettono tutta la vita a servizio del prossimo. Siamo servi degli altri? Guidare vuol dire servire, diventare servi di tutti, sopportare i capricci e le infermità di tutti, come fece Gesù. [La carità fraterna] 1941 ottobre EM (1942?) 106]
 495 C VR C: Governo [Giusta libertà Sviluppare le iniziative Obbedienza Responsabilità] Occorre lasciare una giusta libertà quando si è dato un ufficio, a scegliere i mezzi e sviluppare le iniziative. Ma chi ha un ufficio si prenda vera responsabilità e trovi la via e i mezzi opportuni per ottenere quello che è l'intenzione di chi ha disposto. 1942 agosto HM II, 6 (1946) p 89]
 496 C VR C: Governo [Santificare le sorelle Maestra Case filiali Economa] La prima preoccupazione di una Maestra nella propria casa, è di santificare le sorelle, Essa è maestra di vita religiosa. [_] C'è un pericolo nelle case filiali: che la Superiora faccia l'economa anziché attendere soprattutto alla parte spirituale. 1946? HM II, 6 (1946) p 132]
 497 C VR C: Governo E' nel concetto della Chiesa e del Vangelo e nella natura dell'autorità religiosa, che i superiori siano i servi dei sudditi: "Chi è primo tra voi, sia come il servo" [Mt 20,26]. 1946 settembre HM II, 6 (1946) p 63]
 498 C VR C: Governo Usare dell'autorità in carità; mai come strumento per puntellare il nostro amor proprio e farlo trionfare. Non si è padroni delle anime: esse sono di Dio. Bisogna solo guidarle, aiutarle a realizzare i disegni che Dio ha su di loro. 1946 settembre HM II, 6 (1946) p 61]
 499 C VR C: Governo [Superiora madre santificatrice] Non è cosa sufficiente per una comunità, avere la dispensa piena, le provviste anche per l'inverno ed avere insieme delle Suore [Pie Discepole] che non sono né buone né liete. La Superiora non è l'economa, è la Madre, e deve essere la santificatrice. 1947 giugno IA 1 (1947) p 128]
 500 C VR C: Governo [Orgoglio] Il Signore si serve spesso di altri per far giungere a noi la luce; non chiudiamogli la via con il nostro orgoglio. [La superiora locale] 1948 HM II, 8 (1948) p 190-191]
 501 C VR C: Governo [Superiora] La Suora da destinarsi come Superiora in una casa, sia tale che si debba fare un vero sacrificio a toglierla da dove è: perché faceva bene. [Governo delle case] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 189]
 502 C VR C: Governo Chi è il Buon Pastore? E' colui che dà la vita, non solo con la parola: la redenzione si compie più con la sofferenza, la pazienza e il silenzio che con lo zelo. Dare la vita significa consumare la vita per le anime. [Come Gesù Buon Pastore] 1949 PP IV (1980) p 165]
 503 C VR C: Governo Non è l'essere il primo a tavola, il primo ad esigere riguardi che costituiscono il Superiore; ma il primo in carità e premure, nei lavori più umili, nei sacrifici. "Ma non così dev'essere tra voi. al contrario colui che vorrà diventare grande fra voi, sarà il vostro servo" [Mc 10,43]. E non succeda che il Superiore lasci fare i meriti agli altri! Maledetto ufficio di Superiore quando questi si crede come infallibile, quando tratta i fratelli come servi, quando si concede tutte le libertà per uscire [fuori di casa], per il vitto, per il vestire_ e non sa rispettare i pareri e provvedere ai bisogni_ e crede di non avere limiti nei poteri_ Maledetta superiorità! Senta spesso i suoi collaboratori come stabiliscono le Costituzioni; si interessi e provveda ai bisogni; non accetti facilmente denigrazioni, li consoli, esiga che ognuno li rispetti; ne parli con stima. Per farsi amare non vi è che un mezzo: amare! [Meditazione ai Sacerdoti Società San Paolo] 1951 aprile Apf 1981 p 10-11]
 504 C VR C: Governo [Precedere con l'esempio] Nessuno può esortare gli altri quando non precedesse con l'esempio. Perciò ciascuno di noi chiederà la grazia di una vera santificazione della sua vita privata, domestica, professionale, civile. [Anno Mariano, Anno di speranza: pregare Maria] 1953 dicembre 6 Carissimi in San Paolo (1971) p 587]
 505 C VR C: Governo La testa deve funzionare da testa. E cioè la testa dell'Istituto, la direzione, deve sempre meditare lo spirito dell'Istituto, le disposizioni delle Costituzioni, l'indirizzo che la Chiesa dà alla vita religiosa, poi studiare cosa serve meglio alla santificazione delle persone in generale e di ogni persona in particolare; e che cosa oggi noi dobbiamo fare con l'apostolato, per servire la Chiesa e dare alle anime ciò che è giusto e doveroso secondo la nostra vocazione. La testa deve fare la testa. [Esercizi alle Figlie di San Paolo] 1954 novembre Pr 4 (1957) p 52-53]
 506 C VR C: Governo A tutte [le Suore] si deve la stessa carità ma non la stessa medicina o lo stesso peso. La comunità è una fabbrica di sante, ma anche un piccolo ospedale, poiché si tratta di sradicare molti difetti, importati dalla famiglia o dal mondo. Poi verrà la vera costruzione, edificando il Cristo nelle singole. Conoscere il bene e il male di ognuna. Prendere ognuna per il suo verso. Fare a ciascuna le correzioni necessarie. Assegnare a ciascuna ufficio e posto secondo le attitudini. Scoprire le malattie morali e fisiche. Intervenire nel momento opportuno. Togliere ognuna dalle occasioni pericolose. Offrire con sapienza i mezzi di santificazione. Tutto questo è necessario. E tuttavia non bastano lo studio, la saggezza naturale, le relazioni, la perspicacia. E' assolutamente necessaria la preghiera che ottenga i lumi divini. Sant'Ignazio mette per primo ed essenziale requisito di un Superiore "che sia un uomo di preghiera". [Roma: Relazione al V Convegno nazionale delle Madri Generali] 1956 novembre 16 Apf 1981 p 38-39]
 507 C VR C: Governo La Superiora di una famiglia religiosa non è mai così utile alla sua comunità come quando prega o per se stessa o per le sue suddite. Perciò alla preghiera darà il suo primo, più calmo e più lungo spazio di tempo. Inoltre, la sua prima e massima azione e preoccupazione di governo sarà questa: che in tutte regni lo spirito di pietà. [_] La Superiora sa di guidare la famiglia di Dio, nelle vie di Dio, con la grazia di Dio. Taceranno le simpatie e le antipatie, le maniere dure, le pretese orgogliose, le vedute troppo personali. Si fonderanno insieme la volontà di Dio, della Superiora, della suddita. Allora sta bene dire: "Chi ascolta voi, ascolta me" [Lc 10,16][_]. La minaccia che più ora fa temere riguardo alle Superiore per tante anime è questa: un certo spirito di pelagianesimo, cioè fare assegnamento su di sé, sull'abilità, l'attività, l'esperienza, e insinuare nel modo di operare alle suddite, più l'azione che l'orazione. [Roma, Relazione al V Consiglio nazionale delle Madri generali] 1956 novembre 16 Apf 1981 pp28-31]
 508 C VR C: Governo E'[il governo] da intendersi secondo lo spirito e la pratica nella Chiesa: è insegnare, reggere, santificare in ordine al perfezionamento ed apostolato; è l'ufficio ed autorità stabilita per la realizzazione dei due primi articoli delle Costituzioni. Governare è un largo esercizio di carità. Governare è un 'prae-esse' stabilito per il 'prodesse'. Governare è un più ampio e profondo sacrificarsi. Governare è precedere in santità, preghiera, esempio: essere i primi in ogni cosa. Governare significa raccogliere le forze e organizzarle a vantaggio della comunità e dei singoli. Dai frutti si conosce la pianta: 'ex fructibus cognoscetis eos'. Le opposizioni sistematiche sono in distruzione; le critiche moderate, prudenti e pie sono di carità e costruttive. La parola 'governo' è infelicemente adoperata per riguardo alla Chiesa; agli Istituti Religiosi, alle diocesi, che ne sono parte. Gesù ebbe il suo collegio apostolico, cui fu Maestro unico: facendosi Via, Verità e Vita. La Chiesa governa: insegnando la verità, dirigendo nelle vie di Dio, santificando con i mezzi di grazia (Messa, Sacramenti, eccetera). E' l'attuazione del 'docete omnes gentes', cioè fatemi Discepole le Nazioni [_]. Nella Famiglia Paolina il governo è in Cristo Maestro Via, Verità e Vita: perciò domina il nome di 'Maestro', non di superiore. Il Maestro fa come Gesù che venne a servire: somministrare la verità, portare le anime nelle vie di Dio, comunicare la grazia. E' superiore chi ha maggiore sapienza celeste e la impartisce; chi precede e attira le anime nel volere di Dio; chi è ricco di grazia e la comunica con tutti i mezzi che vi sono nella Congregazione. [In preparazione al capitolo della Società San Paolo, 1957: Governo] 1957 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 162-163 [Cf RA agosto 1957]]
 509 C VR C: Governo La Maestra, se è ben compresa del suo dovere, deve impegnarsi a far progredire bene tutte le quattro parti: la parte spirituale, la parte intellettuale, la parte apostolica, la parte economica e umana. [Meditazione alle Maestre delle Figlie di San Paolo] 1960 maggio AF (1960) n 1 p 16]
 510 C VR C: Governo [Superiore inutile Principi eterni Preghiera] Il Superiore ha da rendersi, a poco a poco, inutile: perché già il Religioso ha una vita fondata sui principii eterni; e nelle varie contingenze ricorre alla preghiera. [Formazione della coscienza del Religioso] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 519]
 511 C VR C: Governo [Superiore a vita! Pensare a sé] Alcune sembra che siano nate Superiore_ che abbiano ricevuto il battesimo della superiorità! Sembra che quando si è state Superiore non si possa più essere suddite. E' molto bene che la Congregazione di tanto in tanto sospenda le Suore dal fare questo ufficio. E' carità questa, perché si dà modo di riflettere e di pensare di più a sé. [Meditazione per le Maestre delle Figlie di San Paolo] 1960 maggio AF (1960) n 1 p 13]
 512 C VR C: Governo Lo Spirito Santo non sta solamente nella Superiora generale o provinciale o locale, ma anche nei membri. Perché il Concilio ecumenico? Perché i membri dicano cosa ha ispirato loro il Signore. La Chiesa è un corpo mistico, e ogni Istituto è una parte del corpo mistico. [...] E' un governo democratico, non assolutista; non è un governo che solamente dà o impone, ma riassume i pensieri, i suggerimenti, li medita, vi prega sopra; poi si prendono le decisioni. Così con più facilità si incontra il disegno di Dio, e nello stesso tempo, se ogni membro sente di dover dare un contributo all'Istituto, si rende responsabile, opera più volentieri, e accetta anche le cose che vengono date, perché sa che sono vagliate. 1961 SdC (1962) p 272]
 513 C VR C: Governo Nessuno [in autorità] creda di fare da sé, perché l'Istituto è una società, e nella società vi sono i membri che possono parlare; chiedere anche consigli e nello stesso tempo domandare un po' di resoconto dell'andamento della casa o provincia o Congregazione in generale. 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 272-274]
 514 C VR C: Governo [Luce del mondo Responsabilità dei superiori Arrivare a tutto Curare l'insieme] Se il sole fosse anche splendido, ma il vetro è appannato, la luce non passa. Il Vangelo è splendido: "Io sono la luce del mondo", ma se attraverso a noi non passa bene perché c'è il cuore o la vita che non sono a posto, che cosa avremo? Quanta responsabilità nelle conseguenze della nostra vita, dell'apostolato, del rendiconto che dovremo dare a Dio! [p 235]. Far lavorare, esigere che [le Figlie di San Paolo] scrivano e che stampino, che passino magari le lunghe sere nell'apostolato per arrivare in tempo, che si spenda, che si rimettano soldi e salute; camminare, andare, correre[_] Superiore, pensate alla responsabilità: non possiamo illudere le nostre figliole. E' dovere far sentire che dobbiamo portare al mondo la verità e la salvezza. Qualche volta mi viene da piangere perché non ho [Alberione] potuto certamente arrivare a tutto, e mentre devo guardare un parte l'altra casca e bisogna di nuovo mettervi mano e rialzarla[_] [p 236]. [La Figlia di San Paolo deve sentire l'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 235, 236]
 515 C VR C: Governo [Ufficio di carità] Governare è amare, è un ufficio di carità. [_] Ed è un peso perché importa tre uffici in uno: istruire, santificare, pregare. [Spiegazione delle Costituzioni delle Figlie di San Paolo] 1961 giugno SdC (1962) p 329]
 516 C VR C: Governo Buon esempio della Maestra. Il primo dovere della Maestra è quello del buon esempio. Non si abbia la pretesa di essere riverite e di essere servite. La Maestra è la serva di tutte. Deve essere anche maestra nel sopportare, perché in una buona Maestra si riflettono un po' le pene di tutte. Deve essere quindi maestra di pazienza. E maestra di orazione anche, perché per poter sopportare occorre la grazia. [Grottaferrata, Convegno delle superiore Figlie di San Paolo] 1961 agosto 28 Apf 1981 p 20]
 517 C VR C: Governo Buon esempio della Maestra e del Maestro. Per la Maestra o il Superiore il primo lavoro non è dare degli ordini, organizzare e tenere l'amministrazione e l'ordine in casa, aggiustare il salotto, eccetera. Il primo impegno non è neppure fare conferenze: è dare l'esempio. Non vi è impegno maggiore di questo: dare buon esempio. [Ariccia, Convegno delle Superiore Figlie di San Paolo] 1963 febbraio 9 Apf 1981 p 21]
 518 C VR C: Governo La Superiora tenga conto dei suggerimenti, senta i consigli e i pareri, domandi, ascolti le vedute delle altre, particolarmente delle consigliere! Sentire umilmente. Forse non sarà tutto giusto e perfetto, ma lo si vagli davanti al Signore. 1964 AF 1964 n 2 p 34]
 519 C VR C: Governo [Superiorità] Chi guida e si mette su un piano di superiorità e la fa sentire e pesare, da quel momento incomincia a diventare inferiore e il suo ufficio diventa sterile e tutta la comunità ne risente. [Modello delle Superiore, in PMT/A p 40] 1966? ESM (1966) p 45-46]
 520 C VR C: Governo: COSTITUZIONI Qualunque virtù si pratichi, sempre si finisce nella carità che le riassume tutte: Si deve arrivare a spendere per Dio tutte le energie, tutto l'ingegno, tutte le forze. [_] Il tendere alla perfezione è la prima regola, il fondamento delle regole vostre e di tutte le istituzioni religiose. L'obbligo che deriva dalla professione religiosa è proprio quello di tendere alla perfezione; questo è l'obbligo vero delle Costituzioni. [Obbligo di tendere alla perfezione] 1941 ottobre EM (1942?) 180]
 521 C VR C: Governo: COSTITUZIONI Leggere, rileggere, ruminare, assimilare ciò che è scritto nelle vostre [Figlie di San Paolo] Costituzioni. [Costituzioni, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 25]
 522 C VR C: Governo: COSTITUZIONI Le Costituzioni [Società San Paolo] aprono un campo immenso alle attività apostoliche paoline: per tutti i tempi, per tutte le capacità. [Stampa, radio, cinema, televisione come mezzi dell'apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 208-209]
 523 C VR C: Governo: COSTITUZIONI Le nostre Costituzioni sono proprio quelle che riflettono san Paolo, cioè come san Paolo ha conosciuto e seguito Gesù Cristo. Qui c'è il vero mistero del Cristo. E tutte le Lettere di san Paolo sono come un'ossessione - dice un autore - di voler manifestare quel che è Cristo per noi, nella nostra vita interiore: della mente, del cuore, della volontà, e che equivale a ripetere nelle Costituzioni quello: la vita in Cristo, Via Verità e Vita; e la vita e la pietà e lo studio, l'apostolato, sempre. [_] E se vivi le Costituzioni vivi san Paolo, vivi Cristo. Quello è il complesso, è il sugo - diciamo - delle Lettere di san Paolo e della sua predicazione e della sua vita. [Un segno di progresso nella santificazione] 1963 maggio 27 APie Discepole VIII (1963) p 211]
 524 C VR C: Governo: COSTITUZIONI [Libro di ascetica Libro di mistica] Le Costituzioni, dopo il Vangelo, è il primo libro di ascetica e di mistica; tutto, dopo il Vangelo. ["Ut unum sint"] 1963 dicembre 13 APie Discepole VIII (1963) p 498]
 525 C VR C: Governo: COSTITUZIONI Cinquantesimo! E' da paragonarsi all'esordio di un discorso; è la traccia annunziata; ora lo sviluppo in sicurezza. Si sono stabilite le rotaie nelle Costituzioni; e sono state provate e consolidate nelle esperienze. Il viaggio nel tempo sarà felice se l'Istituto [Società San Paolo] nel suo complesso e i singoli suoi membri si muoveranno sempre sulle rotaie; umiltà e fede. [Omelia durante la Messa per i 50 anni della Società San Paolo] 1964 agosto 14 Carissimi in San Paolo (1971) p 210]
 526 C VR C: Governo: COSTITUZIONI [Vivere le Costituzioni Consigli] E' necessario vivere le Costituzioni. Consigli di qua, consigli di là. Ma ce ne sono 512 consigli nelle Costituzioni, e vengono dal Papa! [Osservanza delle Costituzioni] 1965 giugno 14 FSp (1965) p 42]
 527 C VR C: Governo: VISITA CANONICA Nel Vangelo sono descritte diverse visite del Maestro Divino (che è anche in questo il nostro modello) a varie persone.Gesù che da sé si invita ed entra nella casa di Zaccheo; nella casa di Marta e Maria; nella casa di Pietro in Cafarnao, eccetera. Sempre è mosso da carità e sempre porta luce, conforto e grazia. Durante i viaggi e nel passare da casa a casa, più frequentemente recito e medito il secondo mistero gaudioso: 'la visita di Maria a santa Elisabetta'_. Come Maria, la visita deve essere fatta per motivi di carità, portare gioia e beni spirituali, lasciare in tutti nuovo incoraggiamento a progredire. In questa luce si devono considerare le nostre visite; non ispezioni più o meno odiose e non gradite. Fratelli che si amano e desiderano rivedersi; prendere notizia del buon lavoro fatto e dei frutti ottenuti; pregare assieme per aumentare la grazia in tutti; imparare l'uno dall'altro le vie per un maggior bene; consolarsi vicendevolmente per le prove che si incontrano; scambiarsi impressioni e dimostrazioni di affetto; edificarsi in santi esempi e conversazioni utili allo spirito e alla vita religiosa; utilizzare le esperienze per l'apostolato, lo studio, il lavoro vocazionale, l'amministrazione, eccetera. Da una casa all'altra, come da una persona all'altra si faccia passare il bene, e questo soltanto, mai il male. Si compensi l'ospitalità soprattutto edificando e pregando, ma si osservi pure quanto prescrivono le Costituzioni. Le visite si facciano sempre per fine buono e siano, in genere, brevi. 1955 ottobre/dicembre SP ottobre/dicembre 1955]
 528 C VR C: Governo: VISITA CANONICA Quando si fa una Visita bisogna avere sempre un fine soprannaturale. Ricordiamo il secondo mistero gaudioso: quella è stata una Visita modello; Maria che a va a visitare santa Elisabetta e si trattiene nella sua casa per tre mesi. Il movente della sua visita è stato un movente di carità, e la visita canonica procede da carità. Visitare per rinnovare l'intimità, le conoscenze non soltanto fisiche ma spirituali delle suore. Una Visita che è mossa da motivi di carità, quindi per trovarsi insieme, per pregare, per conoscersi, conoscere lo stato delle cose e delle persone; istruire su ciò che è necessario; approvare tutto ciò che è già buono e santo, lodandolo, e drizzare qualcosa che può essere storto; poi lasciare tutto nella benedizione, nella pace e nel buon volere di fare sempre meglio. [_] Il secondo mistero gaudioso è da dirsi da chi è visitato e da chi visita. [_] Portare letizia! E poi conoscere le cose e le persone. Sentire le persone, considerare sempre i quattro punti, le quattro ruote perché il carro possa camminare: spirito, studio, apostolato, povertà; la parte umana e specialmente la parte economica, la salute e anche tutte le necessità materiali che vi possono essere, per giudicare certe spese che si devono fare e di certe economie che non si devono realizzare, eccetera. 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 303-308]
 529 C VR C: Vita comune Convivenza serena e riposo] Fanno bene anche gli scherzi. Non si può vivere sempre tesi. Non ci siano musi. E' già tanto dispendioso il nostro apostolato, dispendioso di forze e di denaro. Perciò, quando siete a casa, è bene vivere più distesi. Cerchiamo di esercitare la pazienza; non farla esercitare ad altri. Quindi convivenza moralmente serena. Il Signore creò per sei giorni, al settimo si riposò; al settimo riposate anche voi. Se non potete alla domenica, perché magari avere da fare una festa del Vangelo, riposate al lunedì. In sostanza, vi sia ristoro fisico e morale nelle nostre case. [Pensieri 1977, pp 120-121] ? Pr UP 556 [?]]
 530 C VR C: Vita comune Carità fra le Case! Ognuna impari dall'altra. [_] San Giovanni Berchmans da un Fratello imparava l'umiltà, da uno lo zelo, da uno lo spirito di preghiera, da un altro la carità. Fate così anche voi. Da una casa imparate il modo di curare le Figlie, da un'altra come si attende allo studio, da un'altra la beneficenza, da un'altra la diligenza nelle pratiche di pietà, eccetera, e da tutte apprendete il tutto. Ciò che forma il "bonum sociale" è la carità. [_] Prendere da tutti, non rigettar nessuno! Perché si fanno i Congressi? Per sentir tutti! [Carità e confessione] 1936 ottobre SE p 67-69]
 531 C VR C: Vita comune La vostra Casa_ è un Istituto santificatore in cui oltre all'Apostolato della Stampa c'è la preghiera continua, l'Adorazione, che ottiene la vita e a tutto dà vita. [Gesù Vita] 1936 ottobre SE p 137-138]
 532 C VR C: Vita comune L'umile, in una Famiglia religiosa, fa l'ufficio dell'olio. L'olio si mette alle macchine perché non si consumino gli ingranaggi con l'attrito. L'umile, in comunità, toglie gli attriti, dissipa i malintesi, è un elemento di pace. [Gesù Via] 1936 ottobre SE p 129]
 533 C VR C: Vita comune [Affannarsi a lavorare Casa Preghiera] Nella nostra casa abbiamo maggior bisogno di anime che preghino che non di anime che s'affannino nel troppo lavorare [Il Crocifisso] 1938? marzo HM I, 1 (1939) p 63]
 534 C VR C: Vita comune Casa] La nostra Casa deve essere come il mare: ricevere da tutte le parti e a tutti dare. [L'Apostolato] 1938? settembre HM I, 1 (1939) p 209]
 535 C VR C: Vita comune [casa Luogo di apostolato] La vostra casa sarà il posto dove voi non solo andrete a riposarvi, dove vi nutrirete, dove vi riparerete dalle intemperie. La vostra casa deve essere ed è un santuario e il luogo di apostolato. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Messico] 1952? EMC (1952) p 264]
 536 C VR C: Vita comune [fratello] Dobbiamo passare davanti al fratello con quella riverenza con cui passiamo davanti all'immagine della Santissima Trinità. Il prossimo, il fratello ci rappresenta Gesù Cristo e tutto quello che facciamo al nostro prossimo, Gesù lo ritiene fatto a se stesso. [Ora di adorazione sulla Carità] 1952 marzo 13 RSp (1952) p 110-111]
 537 C VR C: Vita comune [Istituto complesso di grazie] L'istituto è tutta una grazia e chi vi entra riceve un complesso inestimabile di grazie. [Coroncina a san Paolo] 1952 ottobre 6 SPa (1962) p 371]
 538 C VR C: Vita comune Grande importanza va data alla preghiera comune con le formule comuni. I metodi particolari, le spiritualità varie, le forme di orazione troppo particolari finiscono con lo sgretolare l'unità: quell'unità che deve essere il bene sommo nell'Istituto e che deve essere unità di pensiero, unità di azione e di spirito. [La pietà comune] 1952 novembre 23 Pr 1 (1953) p 190]
 539 C VR C: Vita comune Nell'ambiente in cui viviamo abbiamo Fratelli che tendono alla medesima meta, vestono la nostra divisa, partecipano alla vita comune, condividono gioie e dolori, sono animati dai medesimi sentimenti e propositi e seguono la nostra via, per guadagnarsi la corona di gloria. Questa comunione d'intenti deve stringerci con vincoli di carità e fare delle case religiose soavi oasi di pace, in questa misera terra, incessantemente lacerata dalle passioni, dagli interessi e dagli intrighi umani. Quello spirito di fratellanza e divina unione che legava la prima comunità, il collegio apostolico, deve aleggiare tra di noi così che rallegri i nostri cuori, faccia splendere la serenità sui nostri volti e porti nelle anime nostre quel senso di calma, che tanto contribuisce a favorire la nostra unione con Dio, scopo immediato della vita religiosa. Dove manca non può darsi raccoglimento, preghiera, sincero amore al proprio stato e fervore di vita spirituale. Inoltre l'uomo, di sua natura socievole, si trova bene solamente ove gli sia facile formarsi un ambiente in cui questo suo istinto possa essere appagato. Quando egli lascia il focolare domestico, caldo di puro affetto, in qualsiasi ambiente ove venga a trovarsi, prova un prepotente bisogno di crearsi una cerchia di persone amiche, che lo comprenda, che lo incoraggi, e che gli siano appoggi sicuri nelle immancabili tempeste della vita. A questa innocente debolezza umana non riescono a sottrarsi neppure i più grandi santi. I loro epistolari intimi ne sono una prova lampante. [Per una coscienza sociale - Socievolezza nell'intimità religiosa] 1953 novembre Carissimi in San Paolo (1971) 1065-1066]
 540 C VR C: Vita comune Unità nella FP] Che cosa significa la vita comune? Significa unità di pensiero, unità di opere, indirizzo unico nel parlare, unità di sentimenti, unità di fine. Tutti devono contribuire al fine principale e al fine secondario: la santificazione personale e l'apostolato. [Prediche alle comunità paoline nella Chiesa RA - Vita sociale] 1954 novembre 7 Pr 5 (1957) 98]
 541 C VR C: Vita comune Unità nella FP] Siete tutte fili d'oro; unite fate una grande fune, una fune d'oro che vi unisce tra voi e vi unisce a Dio. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum'- Vita sociale] 1954 novembre 7 Pr 5 (1957) 99?]
 542 C VR C: Vita comune [aiutarsi a vicenda] Aiutarsi vicendevolmente. Una casa faccia passare all'altra le esperienze [apostoliche] fatte. [La propaganda collettiva] 1955 marzo 12 Pr 6 (1958) p 62]
 543 C VR C: Vita comune [Interpretare bene ottimismo] Non tutto è male, ma avendo gli occhiali rossi o neri o verdi, le cose si interpretano o rosse o nere o verdi. [Occhiali] verdi quando c'è l'invidia, neri quando si sospetta male, e rossi quando c'è il nervoso per tutto quello che succede e che sempre viene interpretato malamente. 1957 gennaio? Pr VO 350]
 544 C VR C: Vita comune Sentire l'umanità] Dappertutto far sentire la Congregazione. L'isolarci, il considerare solo noi stessi ci mette in una posizione in cui la carità se ne va. No, ma sentire la Congregazione, e sentire la Chiesa e sentire l'umanità. [Conclusioni di Alberione al Primo Capitolo generale della Società San Paolo] 1957 aprile 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 177]
 545 C VR C: Vita comune Unità] L'unità è il massimo bene. [La Congregazione: corpo socio-morale] 1958 maggio 29? APie Discepole III (1958) p 165]
 546 C VR C: Vita comune Non vi è la vera vita comune, sebbene si viva assieme: in albergo, in collegio, in pensionato, in ricovero, in caserma, eccetera[_] La vita comune in senso religioso dipende dalla natura di società, si chiami Congregazione, Istituto, famiglia religiosa: si tratta sempre di associazione di persone che vogliono aiutarsi a conseguire la santità. [_] Vi è perciò unione di pensieri, di cuori, di opere, di preghiere. Richiede un impegno ed emulazione nel progresso spirituale. Vita comune, che si mostra assai nell'assistenza per la vecchiaia, malattie, morte, suffragi. E' un organismo, non un meccanismo; ma la persona serve al tutto, e tutto serve ad ognuno. [Spiegazione di articoli delle Costituzioni Società San Paolo - La vita comune] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 284]
 547 C VR C: Vita comune [Conservatorismo Grettezza Ideale] La vita comune deve vigilare sulle deviazioni e sulle imperfezioni quasi inevitabili. Ci sono in primo luogo i pericoli generali e comuni: pericolo di conservatorismo con ipertrofia dei particolari; incapacità di collaborazione con gli altri; grettezza nel modo di combattere per un ideale; incomprensione dell'ideale ed apostolato altrui, ecc_ [Vita comune] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 286]
 548 C VR C: Vita comune Per realizzare quello che si può e si deve raggiungere: "vita religiosa paradiso in terra", occorrono due condizioni: La fede: che ci mostri sempre Gesù Cristo nei fratelli. Nei momenti difficili, ricordare quello che Gesù ha detto nel Vangelo, e che ha preannunziato per il giorno del giudizio universale: "Avevo fame, e mi avete dato da mangiare; avevo sete, e mi avete offerto da bere; ero ignudo, e mi avete ricoperto; ero in carcere, ero ammalato, e mi avete visitato e soccorso_ Quanto avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me. Venite dunque nel regno del Padre mio". Abnegazione: E' indispensabile nella vita di comunità, che è vita sociale; perché la diversità di temperamenti, di età, di abitudini, di idee, di esperienze, di occupazioni e di tendenze, eccetera, è sempre causa di reciproche sofferenze. E' sempre perciò necessario saper essere tolleranti, rinunziare alle proprie vedute, riconoscere i propri torti, fare qualche cortesia, eccetera: tutto questo richiede un'abnegazione universale. [Unione di mente, di cuore, di opere nella famiglia religiosa] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 221]
 549 C VR C: Vita comune v § 1194 Fonte di tanti meriti per il continuo rinnegamento di noi stessi, essendo comuni il vitto, il vestito, l'abitazione, l'orario. La continuata fedeltà alla preghiera per mantenerci in fervore e progredire; le letture, predicazioni, correzioni. L'assistenza da parte dei Superiori, onde evitare molti pericoli che si incontrano nella vita libera e indipendente. Porta una convivenza lieta e serena tra buoni fratelli che hanno il medesimo fine. Il fine eucaristico nella Famiglia Paolina è fonte, alimento, assicurazione dell'unità: col sacrificio comune; con l'agape eucaristica; Gesù vivente come membro e capo delle membra in comunità, per la sua presenza reale sempre operante; in quanto Via, Verità e Vita. Gli studi sono resi più facili dal raccoglimento, da bravi insegnanti, da buone biblioteche, libri di consultazione e specializzazione, eccetera. L'apostolato paolino esige un forte gruppo di redattori, tecnici, propagandisti. Tutti devono accordarsi come si accordano gli artisti che presentano una bella opera. Quante volontà ed energie slegate, disorganizzate, si esauriscono in desideri, in tentativi, in delusioni! Occorre che tutti assieme si prepari il pane dello spirito e della verità. [Vantaggi della vita comune] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 287-288]
 550 C VR C: Vita comune [Casa] Quando vi è molta preghiera, con l'osservanza religiosa e un apostolato intelligente, la pratica della vera povertà_ le Case nascono, crescono, senza notevoli scosse; e si sviluppano come una pianta messa lungo la corrente delle acque e ben alimentata; darà a suo tempo fiori e frutti. [La carità nell'Istituto] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 36-37]
 551 C VR C: Vita comune Nell'interno dell'Istituto il primo segno di amore è la preghiera per tutti. In secondo luogo evitare ciò che può recar disgusto ai fratelli; invece prestarsi in quello che è gradito, tanto più se richiesto. [_] Eviterà di far pesare il proprio carattere e i propri mali sopra i fratelli, anzi saprà compatirli e consolarli; si guarderà dal seminare discordie e dal far pesare nella comunità un'atmosfera di tristezza; porterà invece, per quanto possibile, una gioia moderata, serena e ottimistica. Sull'esempio di San Paolo, il Paolino sopporta i maldicenti ed i persecutori. [Carità nell'Istituto Società San Paolo] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 32-33]
 552 C VR C: Vita comune Spettacolo talora penoso: fratelli generosi stracarichi di lavoro; invece altri che stanno come tifosi ad osservare, giudicare, rilevare difetti. "Correte in modo da raggiungere il traguardo!" [Vita comune, Egoismo] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 289]
 553 C VR C: Vita comune La vita comune richiede socievolezza. L'uomo è socievole per natura. Eccetto il caso di una vocazione speciale ed assai rara, si tende spontaneamente a ritrovarsi, sentirsi, vivere uniti: in tutte le età della vita. L'isolamento per lo più è temuto. Ma non gregarismo, così da prendere tutto dall'ambiente e dai compagni, lasciandosi guidare ciecamente, sino alla perdita della personalità. Accompagnarsi e insieme segregarsi; non lasciarsi assorbire dalla vita collettiva, dalle letture vuote, dalla radio, cinema, televisione, sino ad una specie di stupidità, passività, schiavitù, mancanza di riflessione e di idee proprie e dominanti. [Spiegazione di articoli delle Costituzioni, Vita comune] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 288]
 554 C VR C: Vita comune Carità nell'obbedienza ed obbedienza in carità. Le divisioni interne in un Istituto portano alle più gravi conseguenze: divisioni di pensiero, di indirizzo, di carattere, di dottrina, di opere, eccetera, distruggono nella base e nella vita lo spirito dell'Istituto. L'unione è tale bene che per esso si devono sacrificare beni e viste particolari. [Istruzione sulla vita comune e carità, spiegando articoli delle Costituzioni Società San Paolo] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 291]
 555 C VR C: Vita comune [Carità fraterna] Carità fraterna: la carità lega i cuori e rende la Congregazione un corpo solo, un pensiero solo, una sola attività. [Carità fraterna per la Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 168]
 556 C VR C: Vita comune [Tardare ad invecchiare Anziane Pensione in cielo] Tardare a divenire anziane; non mettersi così facilmente nel numero dei vecchi e considerarsi a riposo. Nella vita religiosa non ci sono pensionati; la pensione è in cielo. Quindi utilizzare per il Signore quel tanto di forze e di attività che ci rimangono. [Come occupare le suore Figlie di San Paolo anziane] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 345]
 557 C VR C: Vita comune Universalità! Non avere la testa gretta, piccola, e vedere soltanto il proprio buco. Sentire e cercare di aiutarsi anche fra casa e casa. Quando c'è la testa piccola e gretta c'è da dubitare se c'è la vocazione, perché si vive di egoismo, non si vede che noi stessi e qualche piccolo circolo di persone attorno, [_]. Grande cuore! Cuore dell'Apostolo, cuore di Gesù! Dilatare il cuore! [L'universalità della Famiglia Paolina] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 83]
 558 C VR C: Vita comune [Casa] Si renda lieta la vita religiosa. Che la vostra casa divenga un angolo di pace, di serenità, dove ci si rifugia volentieri e si desidera ritrovarsi, per rianimarsi, per comunicare le belle esperienze e anche per esprimere qualche difficoltà. [Convegno delle Superiore] 1961 agosto 28 Apf 1981 p 43]
 559 C VR C: Vita comune [Unione dalla comunione] Il fondamento dell'unione è il nutrirci dell'unico Pane, cioè del pane eucaristico. L'unione deve, quindi, nascere dalla Comunione. ["Ut unum sint"] 1963 dicembre 13 APie Discepole VIII (1963) p 498]
 560 E AP B: APOSTOLO Il Signore ci ha fatti in modo che ognuno possa compiere qualche cosa di utile e ognuno abbia bisogno del lavoro degli altri; è uno scambio di servizi e di carità. Vi è questo vantaggio: ognuno partecipa al bene che è degli altri. Non è da dirsi che chi, per esempio, fa la pulizia, non debba guadagnare i meriti dell'apostolato; ciascuna [Figlia di San Paolo] pur facendo una piccola parte, ha il merito di tutte. E' l'Istituto che, tutto insieme insegna la dottrina di Gesù Cristo. [Apostolato delle Figlie di San Paolo] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 168 

LO SPIRITO PAOLINO
561 D SP A: Devozione E' necessario distinguere fra la devozione e le devozioni, come si distinguono le regole del galateo e la buona formazione. Le devozioni sono pratiche di pietà che possono cambiare da persona a persona, alle volte sono anche poco buone. La vera devozione è dono di Dio a noi: non molte pratiche di pietà, ma donazione e consacrazione perfetta. Allora non si pensa che alle cose di Dio o inerenti al suo servizio; non si vuole che Dio e la sua gloria nei fratelli. [Predica alle Pastorelle] 1949 marzo 27 PP IV (1980) p 55]
 562 D SP A: Devozione Non avete una devonzioncella o un'altra, ma Gesù il Maestro, e come libro di testo il santo Vangelo, e come cibo l'Eucaristia, e come Madre e modello Maria. [Maria Regina del mondo] 1956 maggio 31 SPa (1962) p 202]
 563 D SP A: Devozione [Devozione unica] Perché vi sono varie devozioni? Per acquistare l'unica, quella a Gesù Cristo. Quindi la devozione a Maria, la devozione a san Paolo e le altre, devono tutte portarci a vivere meglio in Gesù Cristo Via, Verità e Vita, e orientarci meglio a Lui. [Divino Maestro] 1964 Pr DM 89 [Archivio Figlie di San Paolo]]
 564 D SP A: Devozioni Famiglia Paolina] La Famiglia Paolina aspira a vivere integralmente il Vangelo di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, nello spirito di san Paolo, sotto lo sguardo della Regina degli Apostoli. In essa non vi sono molte particolarità né devozioni singolari, né soverchie formalità; ma si cerca la vita in Cristo Maestro e nella Chiesa_ Segreto di grandezza è modellarsi su Dio, vivendo in Cristo. Perciò sempre chiaro il pensiero di vivere e operare nella Chiesa e per la Chiesa; di inserirsi come olivi selvatici nella vitale oliva, Cristo-Eucaristia; di pensare e nutrirsi di ogni frase del Vangelo, secondo lo spirito di san Paolo_ Tutto l'uomo in Gesù Cristo, per un totale amore a Dio: intelligenza, volontà, cuore, forze fisiche. Tutto: natura, grazia e vocazione per l'apostolato. Carro che corre poggiato sopra le quattro ruote: santità, studio, Apostolato, povertà. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 100]
 565 D SP A: Devozioni La sapienza e la carità di Dio ha voluto affidare alla Famiglia Paolina una preziosa missione. Essa è di sommo vantaggio per la Chiesa e l'umanità intera: a) Meglio conoscere, imitare, pregare e predicare Gesù Cristo Maestro unico: in cui tutto si unisce e incapitola, "omnia instaurare in Christo" - "In ipso omnia constant" - "Magister vester unus est Christus". b) Meglio conoscere, amare, pregare e predicare Maria nel suo titolo specifico "Regina Apostolorum". La prima devozione verso Maria fu quella di Gesù che la onorò come Madre; seconda devozione a Maria fu quella degli Apostoli che l'amavano, veneravano, imitavano: "Regina degli Apostoli". c) Meglio conoscere, imitare, pregare e predicare San Paolo apostolo, "Vas electionis, doctor gentium, martyr", nostro Padre e Maestro. Siamo riconoscenti al Signore di questo triplice dono. Ogni anno un passo avanti: il Signore lo vuole, assiste con la sua grazia, prepara un grande premio. [I discepoli] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 243-244]
 566 D SP A: Devozioni: CRISTO Storia] Centro della storia umana è Gesù Cristo. [La Santa Messa] 1937 luglio OO 2 (1940) p 118]
 567 D SP A: Devozioni: CRISTO [Tutti Innestarsi su Cristo] Che tutti Vi seguiamo, O Gesù Verità, venerando e studiando i dogmi. Che tutti vi seguiamo, o Gesù Via, venerando e praticando i vostri precetti, esempi, consigli! Che tutti Vi seguiamo e viviamo, o Gesù Vita, praticando l'unione con Voi! Che siamo i tralci viventi di Voi Vite: innestati in Voi per i Sacramenti, i sacramentali e l'orazione. [Preghiera personale durante un corso di esercizi su San Paolo] 1947 aprile/magg AP (1972) p 45]
 568 D SP A: Devozioni: CRISTO Programma quotidiano] Tutto il nostro programma sia meditare Gesù Cristo ogni giorno: per conoscerlo sempre più, imitarlo sempre meglio, amarlo più intensamente. [Gesù Maestro Verità e Vita] 1948? SPa (1962) p 271]
 569 D SP A: Devozioni: CRISTO [Catechismi Cercare qua e là(non)] Qualche volta andiamo cercando di qua, di là, delle cose, dei sistemi, dei metodi_ Vivere di Cristo! Vivere come è vissuto lui. Quali sono i suoi pensieri, quali erano i suoi sentimenti? L'alimento completo è Gesù Cristo, e siccome anche nei catechismi non si dà sempre quell'alimento completo, allora non cresce il cristiano. [Grottaferrata: Secondo Convegno Catechistico Paolino: La catechesi] 1962 luglio 23 Inedito, presso la Casa Generalizia Figlie di San Paolo]
 570 D SP A: Devozioni: CRISTO Fede in Gesù Cristo, figlio di Dio incarnato: lo studio di Gesù Cristo nel Vangelo, nel Catechismo, nella Teologia, nei Padri e Scrittori ecclesiastici; dalla conoscenza passare alla fede viva, profonda, sentita. E' la Verità. Speranza in Gesù Cristo. Il Figlio fu mandato dal Padre a insegnare la strada del cielo agli uomini che camminavano per le vie errate. Egli è la Via. Ed è anche il veicolo, cioè la grazia per compiere le opere buone 'che dobbiamo e vogliamo fare'. Carità: amare Gesù Cristo: Egli è la Vita. Ed è la Vite; i tralci danno frutto se uniti alla vite, da cui prendere la linfa vitale. [Anno di particolare santificazione dal 25-1-1963 al 25-1-1964; La vera santificazione] 1963 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 1364]
 571 D SP A: Devozioni: CRISTO [Regno di Cristo Conquista] Gesù vuole regnare in noi, in tutto il nostro essere! Vuole riempire di Sé tutte le nostre facoltà, potenze, sensi; vuole conquistarci, come si conquista un Regno. Assoggettiamoci a Lui! Egli conquisterà noi pezzo per pezzo, come fino a conquistare le ultime provincie del nostro essere, che sono le passioni. [Tempo natalizio] 1966 Pr TN o TM? p 512-513 [Archivio Figlie di San Paolo]]
 572 D SP A: Devozioni: CRISTO Vediamo di non lasciarci illudere, cioè andare a cercare finezze e mancare a ciò che è più grave. I doveri cristiani sono tre: 1. Credere a Gesù Cristo: Vangelo. 2. Amare Gesù Cristo. Vivere Gesù Cristo in noi. 3. Imitare Gesù Cristo. [Esame di coscienza] 1955 settembre 10 Pr 6 (1958) p 207]
 573 D SP A: Devozioni: CRISTO Gesù riassume tutto nelle parole: "Io sono la via, la verità e la vita". [Chiusura dell'anno di particolare santificazione] 1963 ottobre/novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1395]
 574 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Visione] Mi è molto chiaro quello che ho visto in fondo alla casa, in quella camera, in uno di quei giorni in cui io non lavoro: il Divin Maestro passeggiava ed aveva vicino uno di noi e ha detto: "Non temete, io sono con voi, di qui voglio illuminare; solo conservatevi nell'umiltà, e, sempre abbiate il dolore dei peccati". [Esperienza vissuta attorno al 1922, ripresa nel 1953 in AD] ? MV (1972) n 22 [?]]
 575 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Formazione: quattro ruote] Tutta la pietà e la formazione interiore si componga e si sostanzi in Gesù Cristo Maestro, Via Verità e Vita. Tutto lo studio si svolga e si completi con la conoscenza di Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita. Tutto l'apostolato si indirizzi a dare agli uomini Gesù Cristo Maestro Via, Verità e Vita. [Il Divino Maestro] [senza data] ? Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 576 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Al mattino dunque sediamoci ai piedi di Lui e diciamogli: Tu sei la Via, io voglio ricalcare le tue orme, e voglio imitare i tuoi esempi. Tu sei la Verità: illuminami! Tu sei la Vita: dammi la grazia! 1935? ER (1935) p 132]
 577 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Vi sono coloro che in Gesù Cristo considerano il titolo di Maestro solo, o quasi solo, per la sua predicazione. Ciò non è sufficiente: Gesù è Maestro per la sua vita esemplare, avendo prima dato l'esempio, e, soltanto dopo, predicato; Gesù è Maestro anche di più perché comunica la vita e la grazia per capire la sua dottrina, per credere alle sue parole, per ammirare e imitare le sue virtù ineffabili. 1942 luglio 7 Unione Cooperatori Apostolato Stampa (1942) n 7 p 60]
 578 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Fu 'Via', col dare esempio di tutte le virtù, anche di quelle ignorate fino allora nel mondo pagano. Perfetto nei doveri verso Dio, verso il prossimo e verso se stesso; perfetto nell'osservanza dei comandamenti e dei consigli evangelici, che predicò agli uomini. Fu "Verità", nell'insegnare durante i tre anni di vita pubblica, alle turbe e agli apostoli, le verità della fede, raccolte ed esposte dalla Chiesa nella teologia dogmatica, morale, ascetica e pastorale. Fu 'Vita', riacquistando all'umanità la grazia perduta, per ridonarla alle anime attraverso i Sacramenti e l'orazione e facendosi porta alla beata eternità. [Apostolato delle edizioni] 1944 AE (1944) p 189]
 579 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Via Verità e Vita] La devozione al Maestro divino riassume e completa tutte le devozioni. Infatti essa presenta Gesù Verità cui credere, Gesù Via da seguire, Gesù Vita cui partecipare. Bisogna considerare il Maestro divino completo. [Ritiro mensile - Gesù Maestro Via] 1948? SPa (1962) p 228]
 580 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Cristo esemplare Cristo re] Egli compì la sua missione con i suoi tre principali uffici: di Maestro essendo la Verità; di Re ed Esemplare, essendo la Via; di Sacerdote ed Ostia, essendo la Vita. [Il primo frutto del Rosario] 1952 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 584]
 581 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Né i socialisti, né i fascisti, né il mondo, né il precipitarsi in un momento di panico dei creditori, né il naufragio, né satana, né le passioni, né la vostra insufficienza in ogni parte[_] ma assicuratevi di lasciarmi stare con voi, non cacciatemi col peccato. Io sono con voi, cioè con la vostra Famiglia, che ho voluta, che alimento, di cui faccio parte, come capo. Non tentennate! se anche sono molte le difficoltà, ma che io possa stare sempre con voi: non peccati. [Come Alberione intese il sogno] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 156]
 582 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Nello studio delle varie spiritualità: benedettina, francescana, ignaziana, carmelitana, salesiana, domenicana, agostiniana, apparve sempre più chiaro che ognuna ha lati buoni; ma in fondo vi è sempre Gesù Cristo, Divino Maestro, di cui ognuna specialmente considera un lato; chi più la verità (san Domenico e seguaci); chi più la carità (san Francesco e seguaci); chi più la vita (san Benedetto e seguaci) chi ne considera due lati, eccetera. Ma se poi si passa allo studio di san Paolo, si trova il Discepolo che conosce il Maestro Divino nella sua pienezza; egli lo vive tutto; ne scandaglia i profondi misteri della dottrina, del cuore, della santità, della umanità e divinità: lo vede dottore, ostia, Sacerdote; ci presenta il Cristo totale, come già si era definito, Via, Verità e Vita. In questa visione vi sta la Religione, dogma, morale e culto; in questa visione vi è Gesù Cristo integrale; per questa devozione l'uomo viene tutto preso, conquistato da Gesù Cristo. [La devozione a Gesù Cristo integrale] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 159-160]
 583 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Illuminare Tabernacolo] 'Di qui voglio illuminare'. Cioè che io [Gesù Maestro] sono la luce vostra e che mi servirò di voi per illuminare; vi do questa missione e voglio che la compiate. La luce in cui era avvolto il Divino Maestro, la forza di voce sul 'voglio' e 'da qui' e l'indicazione prolungata con la mano sul Tabernacolo furono così intesi: un invito a tutto prendere da Lui, Maestro Divino abitante nel Tabernacolo; che questa è la sua volontà; che dalla allora minacciata Famiglia doveva partire grande luce_ [Come intese il sogno] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 157]
 584 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Cercare l'unità spirituale in Gesù Cristo Divino Maestro. [Famiglia Paolina] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 132]
 585 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Formazione cristiana] Gesù Cristo, apostolo del Padre, fu prima perfectus homo; anche qui egli è Via. Il concetto di "uomo perfetto" non implica soltanto che egli ebbe anima razionale e corpo organico, ma significa il perfetto ordinamento delle sue facoltà: da una parte secondo Dio, dall'altra ed insieme secondo ragione. Chi lo poté accusare di peccato su qualche punto? Fu il perfetto figlio di famiglia, il perfetto fanciullo, il perfetto giovane, il perfetto operaio, il perfetto cittadino, il perfetto suddito, il perfetto re; fu perfetto in casa, in società, nel tratto, nella preghiera, nella solitudine; fu perfetto nella prudenza, giustizia, fortezza, temperanza; fu perfetto nell'apprendere come Discepolo e perfetto nell'insegnare come Maestro, nel cercare la gloria di Dio e la salvezza dell'uomo come Apostolo. [Formazione umana] 1953 settembre-ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 755]
 586 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Difficoltà] Gesù Cristo si è forse fermato innanzi alle difficoltà? [Clero sempre giovane, Giovinezza di volontà] 1954 gennaio 26 Carissimi in San Paolo (1971) p 276]
 587 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Quattro ruote] La devozione al Maestro Divino non è una devozione accessoria: investe tutta la nostra vita spirituale, tutti i nostri studi, tutto il nostro apostolato, tutta l'attività esterna: tutto. [Conoscere, imitare, pregare il Divin Maestro] 1955 gennaio 1 Pr 6 (1958) p 5]
 588 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Promettiamo ciò che è d'obbligo, ciò che costituisce lo spirito, l'anima dell'Istituto: cioè vivere la devozione a Gesù Maestro Via, Verità e Vita: devozione che non è solamente preghiera, ma comprende tutto quello che si fa nella vita quotidiana_Non è una bella espressione, non un consiglio: è la sostanza della Congregazione; è essere o non essere paolini. Non si possono fare digressioni! Lo studio deve essere uniformato alla devozione di Gesù Maestro Via, Verità e Vita: la disciplina religiosa deve uniformarsi a Gesù Maestro Via, Verità e Vita; e l'apostolato deve dare questo. Quando non dà questo è solo fonte di distrazione. [Meditazione alla comunità di Roma] 1957 Pr DM 72-73 Archivio Figlie di San Paolo]
 589 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Quattro ruote] Uniformare i nostri studi, la nostra disciplina religiosa, la nostra pietà, il nostro apostolato a questa devozione, a questo spirito: Gesù Cristo Via, Verità e Vita. Questo vuol dire che non dobbiamo considerare soltanto la sua dottrina, né soltanto la Liturgia della Chiesa, ma dobbiamo considerare Gesù Cristo come Egli è. 1957 Pr DM 70 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 590 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Tra le cose che si devono imparare nelle Famiglie Paoline, la prima e principale è la devozione a Gesù Maestro. Tale devozione non si riduce alla semplice preghiera o a qualche canto, ma investe tutta la persona. Essa, praticata bene, dà a Dio un culto completo; sempre in Cristo e per Gesù Cristo: cum ipso et in ipso et per ipsum. La nostra devozione al Maestro divino si deve applicare al lavoro spirituale, allo studio, all'apostolato e a tutta la vita religiosa. [_] La devozione a Gesù Maestro non si deve restringere alla pietà ma estendersi a tutta la vita apostolica perché il frutto del nostro apostolato è proporzionato a questo: presentare Gesù Cristo "Via Verità e Vita". 1959 agosto SPa (1962) p 395]
 591 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Il Figlio di Dio venne a riparare la primitiva costruzione, restaurare l'uomo e le sue facoltà. Per questo restaurò la mente (è Verità), restaurò la volontà (è Via), restaurò il sentimento (è Vita). Gesù Cristo vive nel cristiano, rifatto immagine e somiglianza di Dio Uno e Trino: in Gesù Cristo in cielo, in Gesù Cristo di cui è membro; si immergerà per il Cristo in Dio Uno e Trino; ogni Persona divina contribuisce alla beatitudine dell'uomo, delle sue tre facoltà. Perché sia piena la felicità, ogni facoltà sarà appagata nelle sue aspirazioni. [_] Tutto il mondo è un intero esemplare di Dio Uno e Trino. [Le opere della Trinità] 1960 aprile UPS 1 (1960 p 369]
 592 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Manifestazioni di Dio] L'uomo seguendo Gesù Cristo, dà un perfetto culto a Dio: fede nella mente, sottomissione nella volontà, amore nella sentimentalità: conoscere, servire, amare Dio. a) Dio è Via, Verità e Vita in Sé. b) Volendo manifestarci la sua gloria e rendere altri esseri partecipi della sua beatitudine si mostrò come è: Via, Verità e Vita. c) Ciò fece e fa nel Figlio suo in quanto manifestazioni: la creazione, la rivelazione, la Chiesa, il cielo. d) Così Gesù Cristo deve venir considerato come Maestro Via, Verità e Vita nei quattro passi progressivi. Da l'azione creatrice alla glorificazione in cielo vi è una sola retta, un unico stile, un piano in realizzazione. E' Maestro unico, perfetto, eterno: di titolo e di natura. [Quattro manifestazioni di Dio come Via Verità e Vita : rivelazione nella Creazione; nella Bibbia; nella Chiesa; in Cielo] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 150-151]
 593 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Gesù Verità opera sulla mente e conferisce la fede; Gesù Cristo è Via ed opera nella volontà, che si conforma alla volontà di Dio; Gesù Cristo è Vita ed opera sul sentimento portando una vita soprannaturale. Che se questo innesto è assecondato pienamente dal Cristiano, questi potrà dire: "vivit vero in me Christus". E' il grande insegnamento di san Paolo. [La pietà paolina] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 148-149]
 594 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Linea retta Eternità] Vi è una linea retta tra 'in principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio' e la consumazione dei tempi e l'eternità nostra in Dio, per Gesù Cristo: questa linea (o via) è Gesù Cristo 'via, verità e vita'. 1960 aprile UPS 1 (1960) p 368]
 595 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Per capire la Scrittura e scoprire in essa la verità, occorre considerare Gesù anche come via e vita, assieme! diversamente neppure si trova la verità, e si rigetterà il corpo mistico di Gesù Cristo, che è la Chiesa, e l'Eucaristia, che è la reale e sacramentale presenza di Lui. [Indulgenze per la Società Biblica Internazionale Cattolica; Erezione Pontificia della SBCI ad opera di Giovanni XXIII] 1960 dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 507]
 596 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO [Libri di spiritualità] Non molti libri di spiritualità, no; e neppure cercare le scuole di spiritualità, poiché una è la spiritualità: vivere in Cristo Gesù, Via, Verità e Vita. [La vita mariana di Gesù] 1963 maggio 30 APie Discepole VIII (1963) p 239:230]
 597 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Guardatevi dalle discussioni spirituali; guardatevi dalle varie scuole di spiritualità che sono specialmente 15-16: spiritualità domenicana, francescana, carmelitana, eccetera. Ce n'è una sola spiritualità ed è quella che il Signore vi ha dato: in Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita. [La vita Mariana di Gesù] 1963 maggio 30 APie Discepole VIII (1963) p 239:230]
 598 D SP A: Devozioni: CRISTO MAESTRO Avviene che in libri vari, o di predicazione, poco si dà risalto alla preponderante parte della persona di Cristo nella nostra santificazione. La devozione a Nostro Signore viene talora presentata come uno dei tanti mezzi. La nostra devozione e incorporazione a Cristo è l'inizio e il fine e la sostanza stessa della nostra vita soprannaturale: qui sta l'ascetica e la mistica. Le pratiche sono aiuti o conseguenze. Volendo davvero santificarci, evitare dispute e controversie delle diverse scuole di spiritualità, per dedicarci invece a vivere in forma sempre più piena la vita di Cristo. Raggiungeremo presto il nostro fine della santificazione. Non deformare la pietà dei fedeli e non favorire idee che confondono il progresso spirituale. Si può riassumere nelle sue idee fondamentali la dottrina cristologica in relazione alla vita spirituale: cioè vivere il Cristo secondo che Egli stesso si è definito: "Io sono la Via, la Verità e la Vita". [Anno di particolare santificazione] 1963 giugno/luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 1379]
 599 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Chi è il buon pastore? E' colui che si fa per il suo gregge, ad imitazione di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Via - cioè modello. Il buon pastore indica al popolo la via più con la sua vita che con la sua parola. Gesù disse nell'ultima cena dopo aver lavato i piedi agli apostoli: "Vi ho dato l'esempio, affinché facciate come mi avete veduto fare" (Gv 13,15). [_] Egli ci pasce con i suoi esempi. Verità. Gesù insegnò le verità più alte, necessarie a tutti, in maniera facile, pratica. La sua dottrina ci viene trasmessa dalla Chiesa nei catechismi e nelle prediche. Essa riempì i trattati di teologia e le biblioteche. A tutti è necessario possederla in qualche misura. Gesù pasce con la dottrina. Vita. Gesù Buon Pastore ci fa vivere con la sua propria vita. "La mia vita è Cristo" (Fil 1,21) dice San Paolo. Per riacquistarci questa vita Gesù è morto sulla croce. Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecorelle. [Chi è il buon pastore: Gv 10,11 alla luce di Gv 14,6] 1942 PP III (1980) p 78-79]
 600 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Voi non copiate un lato della vita di Gesù, ma tutta la Sua vita, che è la Via, la Verità, la Vita. Siete le Suore che più di tutte le altre, copiate la vita pubblica del Salvatore, o meglio, sentite più di tutte di condividere il suo ministero di Salvatore. [p 24] _ Voi [Pastorelle] siete nella Chiesa proprio per dare il vostro aiuto e il vostro appoggio ai Sacerdoti ed imitare così la vita pastorale di Gesù, perché si faccia presto un solo ovile sotto un solo Pastore. [p 25] [ _] Catechismi parrocchiali, conferenze, piccoli ritiri, cura delle vocazioni: questa è la vostra missione. [p 26] [La vocazione della Pastorella] 1942 marzo So (1969) p 24-26]
 601 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Il vostro [Pastorelle] fondatore non è morto, è vivo; è Gesù Buon Pastore-Ostia che sarà sempre con voi. [La verginità] 1947 dicembre So (1969) p 69]
 602 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Studiate la vita del Buon Pastore, conoscetelo, imitatelo. C'è stato un momento in cui ebbi la tentazione di non dare una regola alle Pastorelle, ma solo "guardate sempre Gesù Buon Pastore e vivete secondo Lui". Questo pensiero deve essere costante nella vostra vita. ["Mihi vivere Christus est"] 1947 dicembre So (1969) p 70]
 603 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Cuore del Pastore] L'energia è la sorgente della luce e fa muovere grandiosi congegni. La vostra sorgente è il cuore del Buon Pastore, è la pietà, è lo spirito. Quando amerai tanto il Signore sarai inventiva e troverai mille mezzi per dare Gesù alle anime. [Apostolato delle Pastorelle] 1948 dicembre PP III (1980) p 201]
 604 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Prendiamo in considerazione il nome: "Suore di Gesù Buon Pastore", Suore destinate a seguire il Pastore divino Gesù e i pastori della Chiesa: il papa, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi che hanno cura delle anime. [_] Ricordate il vostro nome, siete di Gesù. Essere di Gesù vuol dire lasciare ogni capriccio ed ogni desiderio per fare ciò che vuole lui, vuol dire essere ad uso suo. Siete spose di Gesù, realtà che sorpassa il sacramento, e dovete sentire di appartenere a lui. [Significato del nome] 1954 agosto 4 PP VII (1981) p 86-87]
 605 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Spirito pastorale interiore, che consiste nell'immedesimarsi nello spirito di Gesù Buon Pastore e Divino Maestro. 1957 settembre MI - Figlie di San Paolo]
 606 D SP A: Devozioni: CRISTO PASTORE Anche la pastorale [_] è un'applicazione molto teorica. Ma se voi [Pastorelle] prendete il Buon Pastore come si è mostrato nel Vangelo, praticamente farete nelle parrocchie un gran bene; e la preghiera otterrà quello che non siete capaci di fare. [Vocazione pastorale delle Pastorelle] 1965 giugno 27 AAP (1985:1965) p 92]
 607 D SP A: Devozioni: GABRIELE ARCANGELO San Gabriele Arcangelo, patrono delle tecniche audiovisive (cinema, radio e televisione), muova e guidi innumerevoli anime a recare l'annunzio della salvezza all'umanità. Che mai queste tecniche siano adoperate per l'errore e la rovina delle anime e che ogni uomo accolga docilmente il messaggio di Cristo. [La coroncina all'Angelo custode] 1954 giugno 3 SPa (1962) p 480]
 608 D SP A: Devozioni: GABRIELE ARCANGELO La Famiglia Paolina ha i due Istituti, uno maschile e l'altro femminile dedicato a Maria Santissima Annunziata. Perché? San Gabriele è il santo che ha annunziato la redenzione all'umanità, prima al profeta Daniele, poi a Zaccaria padre di san Giovanni Battista e poi a Maria Santissima. Quindi san Gabriele che annunzia e Maria che accetta l'annunzio, rappresentano i due Istituti, san Gabriele e Maria Santissima Annunziata. [Identità degli Istituti Secolari] 1958 settembre 26 MS (1976) p 81]
 609 D SP A: Devozioni: GIUSEPPE [Primo dei santi Grembiuli e piviali] San Giuseppe pareva uomo della più infima classe sociale; il suo mestiere era fra i più ordinari e volgari; i suoi abiti, il suo cibo, il suo parlare semplice; eppure è il primo dei Santi! Ciò che conta è la bellezza morale. Quanti grembiuli da falegname andranno in Paradiso, presso Dio; e forse invece quanti piviali resteranno più in basso. [Ritiro - Amore del prossimo] 1933 dicembre RM (1934) p 96]
 610 D SP A: Devozioni: GIUSEPPE La devozione nostra verso san Giuseppe non sarà mai così vera e così filiale come quella di Gesù. [Il fine della devozione a san Giuseppe] 1940 dicembre? OO 2 (1940) p 342]
 611 D SP A: Devozioni: GIUSEPPE [Discepoli Silenziosità operosa Umiltà Vita presso il tabernacolo] Particolari relazioni vi sono tra san Giuseppe e i Fratelli Discepoli. Come San Giuseppe essi compiono un lavoro faticoso, per cooperare all'avvento del Regno di Dio; hanno una via di santificazione simile alla sua; trovano la loro gioia nello spirito di pietà, nell'umile conformità al volere di Dio, nella silenziosità operosa. Associano la vita contemplativa alla vita attiva. Il loro apostolato è largo, moderno, soddisfacente. Trascorrono la vita presso il Tabernacolo, come san Giuseppe accanto a Gesù. [San Giuseppe, Modello del Discepolo] 1950 marzo Carissimi in San Paolo (1971) p 347]
 612 D SP A: Devozioni: GIUSEPPE Fine primo dell'Istituto è di associarsi, congregarsi, unirsi per tendere alla perfezione. In tale compito e lavoro tutti sono uguali. San Giuseppe mostra in cielo pialla e martello, stando in seggio più elevato; mentre il più santo e distinto Papa, che presenta la tiara, sta in seggio inferiore. I mezzi sono abbondanti, a disposizione di tutti; sta alla volontà adoperarli o meno. Penso che, considerando lo stato di fatto (non teoricamente), in generale è più facile che si faccia santo il Discepolo. In questo lavoro di santificazione il Sacerdote si unisce al Discepolo per aiutarlo con la parola di Dio, la direzione, la preghiera; mentre il Discepolo è istruito, segue, riceve la comunicazione della grazia per mezzo dei sacramenti. Il Sacerdote poi, se vuole santificare se stesso: medita, si esamina, prega, è osservante, docile, puro, casto_ e ha maggior conto da rendere a Dio. [Il gran giorno dei Discepoli] 1953 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 355-356]
 613 D SP A: Devozioni: GIUSEPPE [Discepolo Sacerdote] Il Discepolo è concepito come San Giuseppe; cioè accanto al Sacerdote: in formazione, nella cooperazione, nell'apostolato. La cooperazione al Sacerdote mediante la preghiera è la più importante: vale per la sua santificazione, di cui ogni ministro di Dio ha gran bisogno. [Discepoli del Divin Maestro] 1958 febbraio 5 Carissimi in San Paolo (1971) p 370]
 614 D SP A: Devozioni: GIUSEPPE [Scienza dei Santi] Noi siamo di Dio, dobbiamo andare a Lui, la via per arrivarvi è la volontà di Dio: questa è la scienza del volere di Dio, la scienza della santità, la scienza di Maria, la scienza di san Giuseppe. Chiedere sempre questa scienza: la scienza dei santi. [S. Giuseppe lavoratore] 1959 marzo 19 SPa (1962) p 102]
 615 D SP A: Devozioni: MARIA Viviamo nello stato di figli della Santa Madonna, come fece Gesù Cristo nostro Maestro. Ella era veramente madre di Gesù Cristo, ebbe tutti gli uffici e grazie ed adempì a tutti i doveri di stato; Gesù Cristo fu veramente suo figlio e volle tutti i doveri di tale stato. Cosa buona è qualche atto di devozione a Maria santissima. Migliore è l'abito della devozione a Maria santissima Ottimo è vivere nello stato di figli di questa nostra Madre. [La Madonna nella Vita religiosa] 1934 dicembre 1 Carissimi in San Paolo (1971) p 17]
 616 D SP A: Devozioni: MARIA [Primo presepio] La prima culla che Gesù trovò su la terra fu il Cuore immacolato di Maria: quello è stato il primo presepio. 1945 dicembre 25 LMT p 95]
 617 D SP A: Devozioni: MARIA Stella maris] Quando Cristoforo Colombo andò in America, aveva tre caravelle e quella che stava in capo si chiamava "Santa Maria". Ecco: bisogna che ricordiamo bene "santa Maria". Maria è la Stella del mare 'Stella maris". [_] Cristoforo Colombo quando arrivò a scoprire la prima terra la chiamò "san Salvatore". [Ritiro a bordo dell'Andrea Gritti in viaggio verso l'America] 1946? EMC (1952) p 206]
 618 D SP A: Devozioni: MARIA [Evangelisti] Maria parlò di Gesù agli Apostoli ed Evangelisti: da Lei san Luca, dicono i Padri, attinse quanto narrò poi della vita privata di Gesù: l'annunciazione, la visita a sant'Elisabetta, la nascita, il fatto del ritrovamento nel tempio, la sudditanza ed il progresso in età, sapienza e grazia di Gesù a Nazareth. [La missione della Pia Discepola] 1946 dicembre 25 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 289]
 619 D SP A: Devozioni: MARIA Maria compì tutti gli apostolati. Gli uomini praticano qualche versetto del Vangelo; Maria tutti. [Esercizi spirituali - Ragioni per cui Maria è apostola] 1947? SPa (1962) p 272]
 620 D SP A: Devozioni: MARIA Una buona Madre è un gran tesoro in una casa. Maria compie in una casa quello che fa la migliore delle madri; anzi, di più, ciò che non potrebbe fare la migliore madre. Maria porta sorriso umano e letizia celeste; anche se là era entrato il dolore. Maria porta la sua celeste luce, che placidamente si diffonde nelle anime, anche se vi erano tenebre ed ignoranza. Maria raddolcisce i cuori, li piega al bene, santifica i costumi, diffonde la benevolenza tra tutti. Maria dà comprensione ed affetto tra i coniugi, docilità ai figli, pazienza e operosità in tutti. Per Maria si ravviva la fede, si rafforza la speranza del cielo, si diffonde la carità, si stabilisce la vita cristiana in casa. Pensiamo ciò che era Maria nella famiglia di Nazareth. [Maria nella famiglia] 1949 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 574]
 621 D SP A: Devozioni: MARIA [Dare Cristo Apostolato] Nessuna più grande ricchezza si può dare a questo mondo povero e orgoglioso che Gesù Cristo. Maria diede al mondo la grazia in Gesù Cristo; continua a offrirlo nei secoli. Ella è mediatrice universale della grazia, e in quest'ufficio è madre nostra. Il mondo ha bisogno di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita. Maria lo dà per mezzo degli apostoli e degli apostolati, che Ella suscita, forma, assiste e incorona di frutti e di gloria in cielo. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1971) p 108]
 622 D SP A: Devozioni: MARIA Per cavare i denti perché non facciano male, cosa si fa? Si fa l'iniezione. Bisognerebbe iniettare un po' di spirito di Maria. Certi ragionamenti che non si alzano da terra di cinque centimetri, mentre bisogna mettersi all'altezza di Dio, giudicare secondo le viste di Dio! 1953? IA 4 (1960) 133]
 623 D SP A: Devozioni: MARIA Se i cristiani posseggono oggi la Chiesa, i sacramenti, la vita religiosa, il sacerdozio, la grazia, la salvezza[_] a chi lo debbono? Direttamente a Gesù, ma indirettamente a Maria, poiché è la Madre che ci ha donato Gesù. E Gesù per noi è il tutto: la Via, la Verità, la Vita. 1956 ottobre 23 SPa (1962) p 403]
 624 D SP A: Devozioni: MARIA [Dare Cristo al mondo] Apostolato è compiere ciò che ha fatto Maria: ha dato Gesù al mondo, Gesù Maestro Via, Verità e Vita. Dando Gesù Via ci ha dato la morale cristiana, dandoci Gesù Verità ci ha dato la dogmatica, e dandoci Gesù Vita ci ha dato la grazia. [Apostolato: Diffusione] 1957 Pr D 559 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 625 D SP A: Devozioni: MARIA E' vero che san Paolo fu il dottore delle genti, ma la qualifica di dottore e maestra dei fedeli va assegnata, in modo speciale, a Maria Santissima perché: "Paulus vas electionis, Virgo vero Maria fuit vas divinitatis" (san Bernardino da Siena). [Maria: discepola e maestra] 1959 novembre dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1337]
 626 D SP A: Devozioni: MARIA [Stile di Dio] E' Maria che dà Gesù; e forma Gesù in noi. E' lo stile di Dio, che una volta scelto non viene mutato; così come un abile architetto, costruendo il Tempio di Dio, segue il suo stile financo nelle parti accidentali, come nelle tovaglie dell'altare, nelle ampolline, leggìo. Gesù Cristo ha fatto così; ogni suo fatto è direttivo, anzi legge. Egli è Via a noi anche in questo primo passo dell'Incarnazione; la strada segnataci è da seguirsi. Venne Maestro attraverso Maria Maestra. [Maria Maestra] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 236]
 627 D SP A: Devozioni: MARIA Maria fu Maestra: Ella non scrisse trattati, né eresse una cattedra di insegnamento, né predicò, poiché la predicazione è del Sacerdote. Ma era tale in Lei la scienza divina che ogni sua parola ne era come un saggio e supponeva in Lei piena chiarezza sui dogmi fondamentali, quali il peccato, la soddisfazione, la Chiesa, la salvezza [p 241]. Il Magistero paolino sarà immensamente più efficace se ispirato, guidato, confortato da Maria: Ipsa duce non fatigaris. Nessuno vorrà privarsi di un così grande aiuto. Il discepolato paolino va tutto innestato in Maria che formerà Gesù Cristo in ogni aspirante: ciò significa diventare cristiani, apostoli, santi [p 242]. Il Discepolo può imparare dall'alunna Maria a lasciarsi umilmente formare dal Maestro che insegna, che precede, che ama, che prega per lui. Il Maestro non metta mai fine al suo insegnamento ed a utilizzare i mezzi moderni più efficaci e rapidi per diffondere il messaggio divino [p 243]. [Maria Maestra] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 241-243]
 628 D SP A: Devozioni: MARIA [Irradiazione di Cristo Apostolati] Ogni apostolato è una irradiazione di Gesù Cristo; dare qualcosa, esprimiamoci così di Gesù Cristo: la dottrina con l'apostolato della predicazione, la grazia con l'apostolato dei sacramenti, la formazione con l'apostolato della gioventù, eccetera. Maria ci diede tutto il Cristo, Via, Verità e Vita, Ella è l'apostola stabilita da Dio: si intende, con Cristo apostolo e per Cristo; come è la corredentrice con Cristo Redentore. [Maria Regina Apostolorum] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 270-271]
 629 D SP A: Devozioni: MARIA RA La "Regina Apostolorum". Di essa si deve credere: che fu la madre dell'Apostolo del Padre, il Divin Verbo, che divenne madre e maestra di ogni apostolato nella nascita di Gesù loro capo; che tale fu proclamata sulla croce; che tale si mostrò cogli Apostoli specie nella Pentecoste; che fu sempre l'ispiratrice, la protettrice di ogni apostolato della parola e della penna, e la formatrice degli apostoli d'ogni luogo e tempo. [Maria Regina degli apostoli] 1932 febbraio DF (1985) p 149]
 630 D SP A: Devozioni: MARIA RA Maria dà sempre Gesù, come un ramo che sempre lo porta e l'offre agli uomini: passibile, glorioso, eucaristico, Via, Verità e Vita degli uomini. E' l'Apostola di Gesù; non di parole soltanto, ma di mente, di volontà, di cuore. Parole: le necessarie ed essenziali: "Fiat". Opere: sempre e perfettamente. Volontà: tutta; come viveva di carità. Intelligenza: consapevole, fin dall'annunciazione, di qual Figlio diveniva Madre. Più che [con] inchiostro: scrisse Gesù, cioè lo formò di se stessa, per virtù dello Spirito Santo, col suo sangue. Dando Gesù: ci diede in Lui il santo Vangelo. Dando Gesù: presentò in Lui ogni perfezione. Dando Gesù: ci diede la Redenzione, l'Eucaristia, la Vita; "Salve, Regina, Mater misericordiae; Vita, dulcedo, et spes nostra[_]" Maria è dunque: l'Apostola, la Regina degli Apostoli, la esemplare in ogni apostolato, la ispiratrice di tutte le virtù apostoliche. Canti a Lei il cielo! canti la terra! e per Lei e con Lei e in Lei ogni lode salga alla Santissima Trinità. [Il nuovo quadro della 'Regina apostolorum'] 1935 maggio 1 Carissimi in San Paolo (1971) p 38]
 631 D SP A: Devozioni: MARIA RA [Dare Cristo al mondo] Diede Gesù al mondo e con Gesù tutti gli altri beni. Se abbiamo la Chiesa è per Maria. Se abbiamo i Sacramenti è per Maria. Se abbiamo il Sacerdozio è per Maria. [Ragioni per cui Maria è apostola] 1947 agosto HM II, 8 (1948) p 93]
 632 D SP A: Devozioni: MARIA RA [Dare Cristo al mondo] Maria diveniva Madre dell'apostolo ed era in quel momento [dell'annunciazione] stesso apostola, perché avrebbe compito e stava per compiere il più grande apostolato: dare Gesù Cristo al mondo. [Maria Regina degli Apostoli] 1952 settembre 28 Pr 1 (1953) p 127]
 633 D SP A: Devozioni: MARIA RA Tu, o Maria, hai una missione sociale: Primo: hai santificata una casa, domicilio delle virtù domestiche; custodisci la prima società che è la famiglia. Secondo: hai dato principio alla vita religiosa con il voto di verginità e l'osservanza di una perfetta obbedienza e povertà: custodisci la società religiosa. Terzo: hai portata sulle braccia la Chiesa nascente, società soprannaturale istituita dal tuo figlio Gesù: custodisci la Chiesa. Quarto: ti venne affidata l'umanità, di cui sei madre spirituale e che deve affratellarsi in una società soprannazionale: per te si uniscano gli uomini nella verità, carità, giustizia: custodisci la Società delle nazioni [ONU]. Quinto: In Gesù Cristo sei la madre della civiltà, che sgorga dal Vangelo e si svolge nell'opera della Chiesa: custodisci la vera civiltà. [Dedicazione del Santuario Regina Apostolorum] 1954 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 600]
 634 D SP A: Devozioni: MARIA RA Anzitutto questa Chiesa è costruita per imitare Dio, il quale esaltò Maria sopra tutte le creature. [_] Imitare Gesù Cristo: egli è la Via. Volle scegliersi per madre la Santissima Vergine Maria. [_] Che cos'è ancora questa Chiesa rispetto alla Famiglia Paolina? E' il centro vitale, perché da Maria tutta la Famiglia spera, a Maria tutta la Famiglia si rivolge. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Particolarità della nostra chiesa] 1954 novembre 30 Pr 5 (1957) 120-122]
 635 D SP A: Devozioni: MARIA RA [Nascita della Chiesa Cenacolo] Le preghiere di Maria hanno accelerato la discesa dello Spirito Santo e la nascita della Chiesa. [_] Ritirarsi con Maria nel Cenacolo. [Ritiro alle Figlie di San Paolo di Manila - Stabilirsi in Dio] 1955 maggio 12 Pr 6 (1958) p 121]
 636 D SP A: Devozioni: MARIA RA [Madre della Chiesa] La nostra devozione verso Gesù Divino Maestro verrà perfezionata se preparata e preceduta dalla devozione a Maria Maestra. Leone XIII nell'Enciclica "Adjutricem populi christiani" [1895], scrive: "[_] con piena verità Maria dev'essere considerata Madre della Chiesa, Maestra e Regina degli Apostoli, ai quali impartì anche quei divini oracoli ch'Ella conservava nel suo cuore". [Maria, discepola e maestra] 1959 novembre dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1331]
 637 D SP A: Devozioni: MARIA RA [Vita eterna Conoscenza di Cristo] Maria fu la sola ad aver specialissima convivenza e conoscenza di Gesù: e perciò nessuno sarà più potente ad unire gli uomini a Gesù Cristo mediante la conoscenza di Lui. La vita eterna è questa: che si conosca Dio ed il suo Figlio Incarnato. [Maria Regina degli Apostoli] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 273]
 638 D SP A: Devozioni: PAOLO Vita interiore] Egli [san Paolo] è uno di quei santi che giorno per giorno ringiovaniscono e dominano e conquistano: perché? Il perché va ricercato nella sua vita interiore. E' qui il segreto. I palloni pieni di aria, gonfi, in un giorno svaniscono, si vuotano, ma quando vi è la ricchezza, quando vi è la vera vita interiore, si diventa germe. La pianta rimane qualche tempo nascosto perché tutto è chiuso in un embrione, messa sotto terra. Ma quando l'embrione si sviluppa, il germe si manifesta prima in una pianticella, poi in un arboscello, quindi in una grande magnifica pianta. Ebbene l'Apostolo Paolo era di grande vita interiore. [Pensieri 1977, p 58] ? Pr SP 259 (?)]
 639 D SP A: Devozioni: PAOLO Spirito paolino] I figli devono rassomigliare al padre. Tutti gli amici di san Paolo devono guardare a lui e conoscere il suo spirito. Quanto più si leggono e si penetrano le Epistole di san Paolo e la sua vita, tanto più si ama e si entra nella vera via della santità e nel vero spirito dell'apostolato. ? Pr SP 260-261]
 640 D SP A: Devozioni: PAOLO Anime robuste] Tutte le anime che presero gusto nel leggere San Paolo, divennero anime robuste. ? SP (1962) p 414]
 641 D SP A: Devozioni: PAOLO Devozione a san Paolo] Dobbiamo: Leggerlo come modello di scienza altissima che trascende i secoli, i luoghi, le questioni; e come modello d'Apostolato Stampa; pregarlo particolarmente colla coroncina, con le solite invocazioni della casa; imitarlo, nello spirito che ci vien descritto da san Giovanni Crisostomo. [San Paolo] 1932 febbraio DF (1985) p 149]
 642 D SP A: Devozioni: PAOLO Cuore e mente larghi] Vi sono delle persone che hanno idee piccole e cuori ristretti, ma non dovete essere così voi che siete Figlie di san Paolo. Egli aveva una gran testa ed un cuore largo, comprensivo. [Visita al Santissimo Sacramento e Apostolato] 1932 agosto HM II, 4 (1944) 178]
 643 D SP A: Devozioni: PAOLO [Leggere Paolo Spirito paolino] Chi legge San Paolo, chi si familiarizza con lui, viene ad acquistare, poco per volta, uno spirito simile al suo. La sola lettura degli scritti paolini ottiene la grazia di divenire vere paoline. [415] _ Anche se non comprendiamo le lettere di san Paolo, leggiamole ugualmente. _ Il bambino non comprende ciò che gli fa dire la mamma, eppure ripete le parole con lei. Capiva qualcosa quando lo portarono al fonte battesimale? Eppure il sacramento produsse ugualmente i suoi frutti. [416] [Primo lunedì - 'Esercizi e Ritiri" - San Paolo nostro maestro e modello] 1935 agosto SPa (1962) p 415]
 644 D SP A: Devozioni: PAOLO Corpo Mistico. La dottrina di san Paolo può compendiarsi in questi tre punti: Gesù è il Salvatore del mondo; ci ha redenti col Sangue suo; tutti i fedeli formano con Lui un solo Corpo Mistico. Egli predica Gesù e Gesù Crocifisso come centro e base della sua ferrea dottrina fatta di amore forte, robusto. [Brevi lezioni sulla Sacra Bibbia] 1936 ottobre SE p 200]
 645 D SP A: Devozioni: PAOLO [Dilatare il cuore Vedute larghe] Chi avvicina san Paolo a poco a poco si trasforma, impara a vivere come lui, a pregare come lui. Chi ama san Paolo dilata presto il suo cuore, diventa generoso, largo nelle sue vedute. [La pratica della pietà paolina] 1940 dicembre? OO 2 (1940) p 362]
 646 D SP A: Devozioni: PAOLO "Voi siete una Congregazione singolare - mi facevano osservare la settimana scorsa; - tacete e siete sempre in moto". San Paolo era così. Anche la nostra organizzazione, i nostri orari, le nostre attività, le nostre iniziative devono essere come le farebbe san Paolo adesso, come se vivesse oggi. Ieri, tornando da Bari, guardavamo i punti dove si era fermato San Paolo che veniva prigioniero a Roma: il foro, lungo la strada oltre Cisterna e che chiamano la "Fettuccia"; poi più avanti le Tre Taverne: due soste dove egli già aveva incontrato dei cristiani che venivano a ricercarlo da Roma. Ma se San Paolo fosse venuto adesso, non avrebbe fatto il cammino così, non è vero? Avrebbe preso un aereo per arrivare più presto e predicare più a lungo, aver più tempo, per quanto stava da lui. 1941? Pr A 34 (?)]
 647 D SP A: Devozioni: PAOLO [Convertire la mente Cambiare idee] San Paolo si convertì nella mente: cambiò completamente le idee. Anche noi per convertirci nella mente dobbiamo cambiare le idee. E' necessario abbracciare le massime del Vangelo di oggi. [La conversione di San Paolo, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 75]
 648 D SP A: Devozioni: PAOLO [Edizioni] San Paolo concepiva le sue lettere e le dettava, riservandosi di sottoscriverle; buoni cristiani le moltiplicavano, copiandole; buoni cristiani le diffondevano. Egli esercitò il vero apostolato delle edizioni. [Camminare nella nostra via] 1951 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 809]
 649 D SP A: Devozioni: PAOLO Le sue Lettere vi rendono illuminate, forti. San Paolo deve provvedere, perché non sbagliamo strada; deve provvedere per il vostro spirito paolino. San Paolo è il modello dell'apostolo. [Ritiro alle Figlie di San Paolo, Cile] 1952? EMC (1952) p 276]
 650 D SP A: Devozioni: PAOLO Che [le Figlie di San Paolo] conoscano, imitino, preghino san Paolo, e lo seguano nell'apostolato secondo lo spirito e la fedeltà di Santa Tecla. [Lettere a Maestra Tecla] 1952 settembre 22 LMT p 121]
 651 D SP A: Devozioni: PAOLO [Coroncina a San Paolo e vocazioni] La coroncina a san Paolo fu composta nei primi anni dell'Istituto [Società San Paolo], quando le vocazioni erano ancora pochissime. Fu preparata con l'intento di ottenere vocazioni e si mostrò efficacissima. Negli anni seguenti vi fu un tale numero di domande per l'ammissione che fece meravigliare. E ancora adesso qualcuno dei primi Sacerdoti che assistette a quel fatto si domanda incerto: "come si spiega il fenomeno avvenuto negli anni 1923-24?" Con la coroncina a san Paolo. [Primo lunedì del mese - Coroncina a san Paolo] 1952 ottobre 6 SPa (1962) p 372]
 652 D SP A: Devozioni: PAOLO Molte volte san Paolo è considerato soltanto nella sua grande attività apostolica; ma questa partiva dal cuore, dal suo grande amore a Gesù Cristo, al Vangelo, alle anime. Si comprende allora come abbia potuto farsi "tutto a tutti"; come abbia vissuto il grido: "charitas Christi urget nos"; come abbia sentito in sé i bisogni e le gioie di tutti. Il limite del suo zelo fu soltanto il limite delle sue forze e della sua vita. Quando gli vennero meno le forze e la sua esistenza stava per chiudersi, offerse ancora la vita per la salvezza del mondo e compì il più grande apostolato, quello della sofferenza e del martirio. Amiano noi le anime? Comprendiamo la missione paolina? [Primo lunedì del mese - Coroncina a san Paolo] 1952 ottobre 6 SPa (1962) p 375]
 653 D SP A: Devozioni: PAOLO Ogni Sacerdote che legga con spirito di fede gli Atti degli Apostoli, la vita di San Paolo e le sue lettere, vedrà orizzonti e vie nuove per il suo ministero e per la sua santificazione. L'incontro familiare di un Parroco con il Dottore delle nazioni produce una specie di incanto, fatto di ammirazione e di ardore per imitarlo. San Paolo è sempre attuale. 1954 AP (1972) p 7]
 654 D SP A: Devozioni: PAOLO Conoscere, meditare san Paolo nella vita, opere, lettere; onde pensare, ragionare, parlare, operare secondo lui; e invocare la sua paterna assistenza. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Mentalità paolina] 1954-1955 SdM (1956) p 58]
 655 D SP A: Devozioni: PAOLO La riconoscenza più viva va a Gesù Maestro Divino, nel suo Sacramento di luce e di amore; alla Regina Apostolorum Madre nostra e di ogni apostolato; a San Paolo Apostolo, che è il vero Fondatore dell'Istituzione. Infatti egli ne è il padre, maestro, esemplare, protettore. Egli si è fatta questa Famiglia con un intervento così fisico e spirituale che neppure ora, a rifletterci, si può intendere bene; e tanto meno spiegare. Tutto è suo: di lui, il più completo interprete del Maestro Divino, che applicò il Vangelo alle nazioni e chiamò le nazioni a Cristo; di lui, la cui presenza nella teologia, nella morale, nell'organizzazione della Chiesa, nelle adattabilità dell'apostolato e dei suoi mezzi ai tempi è vivissima e sostanziale; e rimarrà tale sino alla fine dei secoli. Tutto mosse, tutto illuminò, tutto nutrì; egli fu la guida, l'economo, la difesa, il sostegno, ovunque la Famiglia Paolina si è stabilita. Meritava la prima Chiesa e la bella gloria che lo riproduce nel suo apostolato e nella sua paternità rispetto ai paolini. [Nel Quarantennio, Saluto ai visitatori dell'esposizione paolina in Alba] 1954 luglio/agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 147]
 656 D SP A: Devozioni: PAOLO Corrisponde al secondo fine della Famiglia Paolina: predicazione della dottrina dogmatica, morale, liturgica di Gesù Cristo e della Chiesa con i mezzi moderni più celeri ed efficaci. Essa si propone di rappresentare e vivere san Paolo, oggi, pensando, zelando, pregando e santificandosi come farebbe San Paolo, se, oggi, vivesse. Egli visse i due precetti dell'amore verso Dio e verso il prossimo in una maniera così perfetta da mostrare in sé il Cristo stesso: "vivit vero in me Christus". [...] Se san Paolo vivesse, continuerebbe ad ardere di quella duplice fiamma, di un medesimo incendio, lo zelo per Dio ed il suo Cristo, e per gli uomini d'ogni paese. E per farsi sentire salirebbe sui pulpiti più elevati e moltiplicherebbe la sua parola con i mezzi del progresso attuale: stampa, cine, radio, televisione. Non sarebbe, la sua dottrina, fredda ed astratta. Quando egli arrivava, non compariva per una conferenza occasionale: ma si fermava e formava: ottenere il consenso dell'intelletto, persuadere, convertire, unire a Cristo, avviare ad una vita pienamente cristiana. Non partiva che quando vi era la morale certezza della perseveranza dei suoi. Lasciava dei presbiteri a continuare la sua opera; vi ritornava spesso con la parola e con lo scritto; voleva notizie, stava con loro in spirito, pregava per essi. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Mentalità paolina] 1954 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 1151-1152 [Cf SdM (1956) p 56]]
 657 D SP A: Devozioni: PAOLO Mi protendo in avanti] Il libro "Mi protendo in avanti" non è stato stampato per fare una mostra; è piuttosto per farci meditare la bontà di Dio e per farci ricordare i principi su cui si fonda ogni Famiglia. Farci ricordare i principi e cioè: a) la pietà, b) la fiducia in Dio, c) un'operosità che si impara leggendo la vita di san Paolo. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Le Famiglie Paoline] 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 162]
 658 D SP A: Devozioni: PAOLO Acquistare un cuore largo, un cuore apostolico, il cuore di san Paolo. A quante Nazioni egli arrivò! E dove non arrivò con la sua presenza fisica, arrivò col suo cuore, con la sua preghiera, con la sua parola. La sua parola illumina ancora oggi tutta la teologia, illumina tutta la morale e l'ascetica e illumina tutta la Chiesa. L'organizzazione della Chiesa riflette ancora la sua organizzazione delle Chiese nelle varie Nazioni. 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 161]
 659 D SP A: Devozioni: PAOLO Tutta è venuta dall'Eucaristia, la vita della Famiglia Paolina; ma fu trasmessa da san Paolo. Dall'Eucaristia perché Gesù è la vita, ma l'Ostia santa per entrare nei nostri cuori ha bisogno di essere portata. Ed è stato san Paolo che ha compiuto quest'opera di comunicare la vita di Gesù Cristo. _ E il nostro padre san Paolo: "in Christo Jesu per Evangelium ego vos genui". Tutto è suo. L'Istituto è stato ispirato da lui. Egli ne è il padre, ne è la luce, ne è il protettore, ne è il Maestro, tutto. _ I figli hanno la vita del Padre: vivere perciò come lui. [...] La Famiglia Paolina, composta di molti membri, deve essere Paolo oggi vivente, in un corpo sociale.[_] La Famiglia Paolina è suscitata da san Paolo per continuare la sua opera; è san Paolo, vivo, ma che oggi è composto di tanti membri. Non abbiamo eletto noi san Paolo; è lui che ha eletti e chiamati noi. Vuole che facciamo quello che egli farebbe se oggi vivesse. E se vivesse che cosa farebbe? Adempirebbe i due grandi precetti come ha saputo adempierli. Amare Iddio con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutta la mente; e amare il prossimo senza nulla risparmiarsi perché egli ha vissuto Cristo: "Vivit vero in me Christus". Egli adopererebbe i più alti pulpiti eretti dal progresso odierno: stampa, cinema, radio, televisione: i più grandi ritrovati della dottrina di amore e di salvezza: il Vangelo di Gesù Cristo. San Paolo si è fatto per noi come "forma". Quando si mette in macchina per stampa una forma, i fogli che si fanno passare sono stampati secondo la forma preparata. Oppure se vogliamo dire: quando si fanno le piccole statue si infonde nella forma gesso o scagliola: ed ecco la statua che noi desideravamo. [In occasione del Quarantennio di fondazione dell'Istituto Figlie di San Paolo] 1955? Pr SP 291 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 660 D SP A: Devozioni: PAOLO [Vita paolina Tre piedi] L'apostolato è compiere quel che san Paolo compiva. La nostra vita paolina si appoggia su tre piedi, come un candelabro: preghiera, pazienza, dolore dei peccati. [Alle novizie Figlie di San Paolo di Lipa, Filippine -Fortezza] 1955 aprile 21 Pr 6? (1958) p 119]
 661 D SP A: Devozioni: PAOLO [Paolo forma dei paolini Personalità paolina Paolini] Per noi sono più appropriate le parole ai suoi [di san Paolo] figli di Tessalonica, ai quali ricorda di essersi fatto per loro forma: "ut nosmetipsos formam daremus vobis". Gesù Cristo è il perfetto originale: Paolo per noi si è fatto forma, onde in lui siamo forgiati per vivere secondo Gesù Cristo. San Paolo-forma non lo è per una riproduzione fisica, ma per possedere al massimo la sua personalità: mente, pietà, cuore, virtù, zelo. [_] San Paolo si è fatto per noi come "forma". [...] L'originale è Gesù Cristo; la forma è san Paolo. [_] e noi dobbiamo formarci in lui. Vivere, cioè, pensare, operare, zelare, come egli ha pensato, come egli ha operato, come egli ha zelato la salute delle anime, come egli ha pregato. Essere veramente Paolini. Paolini! [In occasione del Quarantennio di fondazione dell'Istituto Figlie di San Paolo; cf SdM (1956) p 56-58] 1956? Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 662 D SP A: Devozioni: PAOLO San Paolo è il nostro Padre: da Lui noi dobbiamo prendere lo spirito, la mentalità, l'amore a Gesù Cristo e l'amore alle anime. [La Lettera di san Paolo ai Romani] 1958 febbraio 3 SPa (1962) p 93]
 663 D SP A: Devozioni: PAOLO Santa fu la vita di san Paolo. Sia così la vostra vita! Essere veramente Figlie di San Paolo. 1958 febbraio 3 MI - Figlie di San Paolo]
 664 D SP A: Devozioni: PAOLO La Lettera di San Paolo ai Romani è il primo e principale saggio dell'apostolato delle edizioni, l'esemplare su cui dovrebbe modellarsi ogni edizione paolina. Per questo, quando si è costruita la Chiesa dedicata a San Paolo in Casa Madre, si è voluto rappresentare in un bel quadro l'Apostolo che detta e indirizza la sua grandiosa Lettera ai Romani. Il quadro nel suo insieme rappresenta bene l'indole e la finalità del nostro apostolato: portare il Vangelo a tutte le genti, di tutti i tempi. 1958 febbraio 3 SPa (1962) p 88]
 665 D SP A: Devozioni: PAOLO [Modello] San Paolo è il nostro Padre e l'ispiratore della vostra [Figlie di San Paolo] istituzione; è il Dottore della Congregazione perché è lui che ci ha dato la dottrina, essendo stato il più fedele e profondo interprete di Gesù Cristo Maestro. Egli è il modello! Si è fatto forma della vita vostra. [Il PM alle neo professe Figlie di San Paolo] 1961 giugno 30 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 666 D SP A: Devozioni: PAOLO Questo è lo spirito paolino: vivere in Gesù Cristo Maestro, Via, Verità e Vita, secondo che san Paolo ce lo presenta, Gesù Cristo, il Maestro. Perciò la necessità di leggere [San Paolo]. [...] San Paolo, voi dovete conoscerlo, che è lui l'anima dopo Gesù Cristo e in Gesù Cristo, di tutta la Famiglia Paolina. Io vi consiglio che leggiate un solo libro, cioè la Scrittura, particolarmente il Vangelo e San Paolo. Quando andate fuori a considerare i libri di spiritualità varie, mi pare che andiate a leggere dei romanzi rispetto a San Paolo, con queste spiritualità, con questa varietà di libri di ascetica. E avete la vostra ascetica che è tutta innestata in Cristo e in San Paolo. [La Famiglia Paolina] 1963 maggio 23 APie Discepole VIII (1963) p 175]
 667 D SP A: Devozioni: PAOLO Nella Famiglia Paolina: 1) Si consacra il mese di giugno a San Paolo. 2) Ogni mese si consacra a San Paolo il primo lunedì. 3) La recita frequente della Coroncina a San Paolo. 4) Lettura della vita e Lettere di san Paolo. 5) Le lodi (canti) a San Paolo. 6) Altri sei particolari preghiere a San Paolo. 7) Nei principali locali esporre il quadro o la statua di San Paolo. 8) La solennità della Conversione e del Martirio di san Paolo. [1967: XIX Centenario del martirio di san Paolo - Lettere di san Paolo] 1967 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 640]
 668 D SP A: Devozioni: PAOLO L'intento di San Paolo: formare dell'umanità tutta una Chiesa, senza distinzione di razze e di classi. San Paolo dà il medesimo valore tanto alla sua predicazione orale, quanto a quella scritta nelle sue Lettere. Così Paolo ha predicato ed ha scritto: la parola orale; la parola tecnica.[_] Conclusioni: al Sacerdote Paolino duplice compito: la parola orale e la parola tecnica. [1967: XIX Centenario del martirio di san Paolo Apostolo - San Paolo e la redazione] 1967 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 630]
 669 D SP A: Fine: SANTITA' [Vita comune] La santità sta nel far bene la vita comune. [Ritiro - Necessità di santificare la giornata] 1933 giugno RP (1934) p 56]
 670 D SP A: Fine: SANTITA' [Mondo] Il mondo faccia ciò che vuole, noi vogliamo una sola cosa: la santità. [Il Crocifisso] 1938 marzo? HM I,1 (1939) p 64]
 671 D SP A: Fine: SANTITA' [Condizioni per la santità Azioni della giornata] Per essere veramente sante le azioni della giornata devono avere tre condizioni: 1) rettitudine di intenzione; 2) fedeltà nelle piccole cose comuni; 3) slancio del cuore. [Santifichiamo la giornata] 1938? luglio HM I, 1 (1939) p 143]
 672 D SP A: Fine: SANTITA' [Spirito Santo] La santità è frutto dello Spirito Santo, e lavorare per farsi santi è la migliore corrispondenza all'opera dello Spirito Santo. [Culto dovuto allo Spirito Santo] 1940? OO 2 (1940) p 273]
 673 D SP A: Fine: SANTITA' A tavola c'è la minestra e il pane, ma se si guarda solo e non si mangia, non si rimane nutriti e ci si alza con l'appetito di prima: è necessario portare il cibo alla bocca se ci si vuol nutrire. Così nella vita spirituale: la grazia c'è, ma bisogna chiederla perché venga in noi e ci santifichi. E la chiediamo per mezzo della preghiera. [_] Un'anima è tanto attiva quanto prega. Tanto produce frutti di santità quanto cura la sua preghiera; tanto vale quanto vale la sua preghiera. [I mezzi di santificazione: i Sacramenti e l'orazione] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 33-34]
 674 D SP A: Fine: SANTITA' [Carità è Spirito santo Amore via alla santità] La santità sta nell'essere penetrati dallo Spirito Santo. Ebbene, la carità è Spirito Santo: "Deus caritas est" [1 Gv 4,8.16]. Ecco quindi che l'amore è via alla santità. [In che cosa consiste la santità?] 1941 ottobre EM (1942?) 45]
 675 D SP A: Fine: SANTITA' [Amare il Signore] La santità è amare il Signore. [La fede delle Pastorelle] 1942 ottobre 9 So (1969) p 37]
 676 D SP A: Fine: SANTITA' [Perfezione Amare Dio] La santità e la perfezione consistono nell'amor di Dio. La carità, l'amor di Dio, è sempre perfezione, sia in Italia come qui [USA]. [Il Paradiso, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 122]
 677 D SP A: Fine: SANTITA' [Cose difficili Unione con Cristo] E' facile la santità e consiste qui, nello stare unite a Gesù. Quando c'è Gesù, c'è tutto. [_] Non abbiamo bisogno di cercare tante cose difficili. Abbiamo tutto qui [Figlie di San Paolo, USA]. [La vita eucaristica, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 51]
 678 D SP A: Fine: SANTITA' Esaminatevi [Pie Discepole] se avete queste due disposizioni: umiltà e confidenza. Con queste due virtù farete presto a progredire nella santità. [Introduzione agli ES - Pie Discepole] 1947 giugno IA 1 (1947) p 14]
 679 D SP A: Fine: SANTITA' [Diffidare e confidare Umiltà Fiducia] Diffidare di noi e confidare in Dio. Umiltà e fiducia formano la santità dell'anima. [Apostolato sacerdotale nello spirito di Maria Santissima] 1947 giugno IA 1 (1947) p 95]
 680 D SP A: Fine: SANTITA' Conformarsi a Cristo] La santità è conformità a Cristo. [Ritiro mensile - Gesù Maestro Via] 1948? SPa (1962) p 230]
 681 D SP A: Fine: SANTITA' Il nostro primo lavoro è la santificazione, poi viene l'apostolato. [_] Crediamo forse che basti la nostra intelligenza, la nostra salute, i consigli che riceviamo a destra e a sinistra (e non sempre da Dio)? No, non basterà tutto questo. Ci vuole la luce, la grazia che viene da Dio. "Ma io ho molte cose da fare". La prima cosa, però, che hai da fare è salvarti l'anima; ci vuole quindi la preghiera. L'abbandono della preghiera significa voler fare da noi: si dice praticamente: "Non ho bisogno di Dio". E crediamo che, facendo da noi, potremmo fare qualche cosa di bene? [La Visita al Santissimo Sacramento] 1952 febbraio 14 RSp (1952) p 31]
 682 D SP A: Fine: SANTITA' [Infermo Unirsi a Cristo] Anche un infermo, il quale non può compiere grandi cose, il quale tuttavia deve aspettarsi dagli altri, può diventare un grande santo. Mi si dirà: non ha fatto nulla. Ha fatto tanto invece, ha fatto tutto, è stato unito a Gesù, ha sofferto per amore di Gesù e in tutto si è uniformato al santo volere di Dio. [Il fariseo e il pubblicano] 1952 agosto 10 Pr 1 (1953) p 17]
 683 D SP A: Fine: SANTITA' Religioso santo o niente. Perché è proprio il fine questo della nostra vita religiosa: attendere alla propria santificazione. [Imitare Maria Santissima] 1952 agosto 14 Pr 1 (1953) p 42]
 684 D SP A: Fine: SANTITA' [Amore alla verità Santità della mente Via sicura] Nessuna santità dove non vi è verità o almeno l'amore alla verità: la santità della mente è la prima parte. Nessun orientamento senza la logica; nessuna veduta larga senza la metafisica; nessuna via sicura se non nella Chiesa. 1953? Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 92]
 685 D SP A: Fine: SANTITA' Il santo non è un uomo sfinito, una mezza coscienza che non sa prendersi la propria parte nella vita_ Per San Paolo la santità è la maturità piena dell'uomo, l'uomo perfetto. Il santo non si involve, ma si svolge; non si ferma, ma ha per stemma il "proficiebat". La santità è vita, movimento, nobiltà, effervescenza, ma di quella buona, non di ciò che cade, ma di ciò che sale. Sì. Ma lo sarà solo e sempre in proporzione dello spirito di fede e della buona volontà: il Signore è con noi, noi siamo cooperatori di Dio. 1954 SdM (1956) p 26-27]
 686 D SP A: Fine: SANTITA' [Santificazione dei minuti Segreto della santità Eroismo quotidiano] Una pezza di stoffa, anche se lunga duemila metri, è sempre il risultato di piccoli fili; così della nostra vita. Anche se è lunga è fatta di minuti, ed è la santificazione dei minuti il segreto della santità. Nella vita religiosa, poi, ordinariamente, non vi sono azioni che importino eroismo; l'eroismo è tuttavia richiesto nel continuare con costanza a praticare virtù teologali, le virtù cardinali, nel vivere bene momento per momento. [Esercizi alle Superiore Pie Discepole] 1955-1956 IA 3 (1957) p 193]
 687 D SP A: Fine: SANTITA' [Dovere fondamentale] Santificarsi. Questo è l'unico dovere che avete, che riassume tutti gli altri. [Noviziato: vita di perfezione, Meditazione alle novizie di Lipa, Filippine] 1955 aprile 21 Pr 6 (1958) p 114]
 688 D SP A: Fine: SANTITA' Si tratta di santificarci come siamo. [Esercizi - Condizioni per il vero progresso] 1955 giugno 28 Pr 6 (1958) p 175]
 689 D SP A: Fine: SANTITA' [Formalismi esterni] Vi sono due errori da evitare: far consistere la santità, la pietà in formalismi esterni, in pratiche esterne; e non dare importanza all'esterno, sotto pretesto che basti dare il cuore a Dio. 1956 marzo? Pr UP 588]
 690 D SP A: Fine: SANTITA' [Dare tutto a Dio] Dare a Dio tutto: ecco la santità. [Le vocazioni: ricerca e formazione] 1960 aprile UPS 1 (1960) 84]
 691 D SP A: Fine: SANTITA' [Servire Cercare la perfezione Nessuno è padrone Nessuno è perfetto] Tutti siamo a servizio; nessuno padrone. Tutti in cerca della perfezione, nessuno già perfetto. [Spiegazione delle Costituzioni] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 292]
 692 D SP A: Fine: SANTITA' [Pensiero predominante] La santità è il supremo bene della vita; non vi è altro bene; tutte le altre cose sono mezzi. [p 152] Non si può dire: quando non avrò questo incomodo di salute, quando mi avranno cambiata di ufficio, quando cesserà quella tentazione, quando sarà allontanata quella persona che mi fa soffrire, quando mi troverò un po' riposata, o avrò fatto di nuovo gli esercizi allora mi metterò. Sono tentazioni, tentazioni! La passione predominante deve essere la santità. Il pensiero predominante la santità. [Obbligo della Figlia di San Paolo: tendere alla perfezione] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 152, 154]
 693 D SP B: Fonti Il 90 su cento dei libri di ascetica non portano alla vera ascetica, alla vera perfezione. Allora bisogna leggere ciò che è puro. Se possiamo attinger acqua alla fonte proprio mentre che esce dalla terra limpida, ecco, sì. Ma poi l'acqua, quando scorre nei rigagnoli, quando esce nei fossi, non è più così limpida e così pura. E se vogliamo noi attingere all'acqua pura: "Io sono la fonte". Ego fons aquae salientis in vitam aeternam. Gesù è l'acqua pura che sale alla vita eterna, cioè che ci porta alla vita eterna. Quindi sempre più scegliere il meglio dei libri di ascetica e di mistica. Oh, perché molti scrivono per esser pagati, perché vengono pagati tanto alla riga o tanto per pagina. Ma Gesù non si è fatto pagare e ha predicato la sua dottrina, la dottrina della verità e della santità. [Domenica VII dopo Pentecoste] 1963 luglio 21 APie Discepole VIII (1963) pp 289-290:283]
 694 D SP B: Fonti: a DIO Volontà di Dio] Volontà di Dio: è il gran sole verso cui l'anima, come girasole, deve sempre star rivolta. [Esame - Istruzione] 1932 febbraio DF (1985) p 44, n 22]
 695 D SP B: Fonti: a DIO [Provvidenza] Quando la Provvidenza non manda per una via, è segno che già ne ha aperte due altre, almeno. A noi la cura di vedere le porte che Ella apre. [Lettera a MT] 1933 marzo 29 LMT (19 ) p 60]
 696 D SP B: Fonti: a DIO Il Signore [Padre celeste] è minuto e dispone tutto in numero, peso e misura. [Necessità di santificare la giornata] 1933 giugno RP (1934) p 43]
 697 D SP B: Fonti: a DIO [Amare Dio] Amiamo il Signore davvero? Bisogna amarlo più della virtù e più del bene, più delle opere. [Amore di Dio] 1933 dicembre RM (1934) p 42]
 698 D SP B: Fonti: a DIO [Silenzio trinitario] Nota il Vangelo che i più grandi misteri si operano nel silenzio. In cielo il Padre ammira, contempla e ama il Figlio nel silenzio. Il Figlio ammira, contempla il Padre e lo Spirito Santo nel silenzio; lo Spirito Santo ammira, contempla, adora e ama il Padre e il Figlio nel silenzio. [_] Le anime che parlano molto, lasciano perdere tutto, la grazia del Signore passa senza che loro sappiano accoglierla. [Il silenzio divino] 1938? gennaio HM I, 1 (1939) p 19-20]
 699 D SP B: Fonti: a DIO [Scalpello di Dio] A volte Iddio adopera lo scalpello: avvenimenti di cui non ci diamo ragione, sono la mano del buon Dio che lavora le nostre anime. 1944 Pr CN 183]
 700 D SP B: Fonti: a DIO Essere come l'acqua con la Volontà di Dio: niente di duro; docili, docili; prendere in tutto la forma di Dio: come l'acqua, che, se la versate in un vaso rotondo, o largo, o piatto, prenderà la forma di questo_ Abbandonati in Dio. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in USA] 1946? EMC (1952) p 240-241]
 701 D SP B: Fonti: a DIO [cercare Dio in tutto Luce divina quotidiana] Ogni giorno la luce divina ci fa meglio comprendere che solo, sempre, in tutto dobbiamo cercare Dio, essere di Dio; contare su Dio; come piccoli figlioli nel Buon Padre Celeste. [Lettera a Maestra Tecla Merlo] 1950 LMT (1986) p 114-115]
 702 D SP B: Fonti: a DIO [Dipendenza da Dio] Dio stesso lavora per chi lavora per Lui. Disposti dunque sempre a fare come se tutto dipendesse da noi; e pregare e sperare nel Signore come se tutto dipendesse da Lui. [Anno Santo] 1950 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 295]
 703 D SP B: Fonti: a DIO [Dio galantuomo] Dio è il più galantuomo che ci sia. [Meditazione alla FP in Sydney - La preghiera] 1955 maggio 16 Pr 6 (1958) p 141]
 704 D SP B: Fonti: a DIO Trinità] Non fermiamoci solo alla devozione al Maestro, ma attraverso a lui, arrivare a glorificare, ringraziare, soddisfare e supplicare la Santissima Trinità. [L'esame di coscienza, punto di partenza per la santità] 1958 luglio 22 APie Discepole III (1958) p 191]
 705 D SP B: Fonti: a DIO [Volontà di Dio Discernimento] Scoprire la volontà di Dio, è cosa semplice e complicata; luminosa ed oscura; dolorosa e soave; naturale e meravigliosa secondo i casi. [Ricerca e formazione delle vocazioni] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 115 [ [706 D SP B: Fonti: a DIO [Pensiero dominante Cercare Dio in tutto Egoismo] Questo è il pensiero che deve dominarci: Dio! [_] In tutto cercare Dio. Il vero nemico di Dio è l'egoismo. [1963: Anno di santificazione] 1962 dicembre 27 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 707 D SP B: Fonti: a DIO [Perfezione] La perfezione: essere sempre nelle mani di Dio; quello che vuoi tu voglio anch'io; ecco tutto. [Due rotaie: umiltà e fede, in PMT/A p 20] 1964 febbraio 12 Prediche registrate delle Figlie di San Paolo]
 708 D SP B: Fonti: a DIO [Vita orizzontale Vita verticale] Vivere non una vita orizzontale, così sempre piana, piatta, ma una vita verticale, ascensionale, che sale verso il cielo; e sale verso il cielo perché si fa quotidianamente la volontà di Dio. [La nostra santificazione] 1965 giugno 15 FSp (1965) p 52]
 709 D SP B: Fonti: b BIBBIA Preghiera biblica] E' chiaro che chi fonda la sua spiritualità sulla Bibbia ha una preghiera intera, completa: quella che piace a Dio. [Pensieri 1977, p 68] ? Pr VI 38 [?]]
 710 D SP B: Fonti: b BIBBIA E' proibito per voi portare l'Eucaristia in viaggio, ma la sacra Scrittura potete portarla sempre: essa è come il Viatico che vi accompagna, è la compagnia che sempre dovete portarvi appresso. [Pensieri 1977, p 69] 1932? Pr CB 277]
 711 D SP B: Fonti: b BIBBIA Leggere le Scritture] Coloro che leggono la Scrittura, accrescono la loro fede; coloro che pregando tengono frequentemente tra le mani questo libro e ne fanno il loro cibo quotidiano, a poco a poco diventano soprannaturali nei raziocini, soprannaturali nei giudizi ed aspirazioni e si formano uomini come dice lo Spirito Santo: "Il giusto vive di fede". [Pensieri 1977, pp 65-66] 1932 novembre 13 OA [?]]
 712 D SP B: Fonti: b BIBBIA E' prescritto che nel mezzo dell'aula ove sono adunati i vescovi a Concilio, per definire qualche verità, sia posta la Sacra Scrittura. E questo per indicare che la Bibbia è la prima e principale fonte di verità. [UCAS - La Sacra Scrittura] 1933 SPa (1962) p 278]
 713 D SP B: Fonti: b BIBBIA [Beatitudini] Le massime delle "beatitudini" non occupano più di mezza paginetta del Vangelo di san Matteo, ma tutta la Bibbia, si può dire un commento, una raccomandazione continua delle beatitudini. [UCAS - La Sacra Scrittura] 1933 SPa (1962) p 281]
 714 D SP B: Fonti: b BIBBIA Lo Spirito Santo si è trasfuso nelle Sacre Scritture e nei libri dei Santi. Andiamo, alla fonte, andiamo a cercare l'acqua limpida dove è sgorgata, là alla fonte di ogni bene: "Fons, ignis, charitas", là nello Spirito Santo. 1933 RM (1934) 51]
 715 D SP B: Fonti: b BIBBIA Gli studi sacri sono amore di Dio. [_] Questo deve essere l'esercizio della vita: togliere ad una ad una le massime terrene, mettere, scrivere, scolpire versetto per versetto nel nostro cervello la Sacra Scrittura. Invece di dire: beati i ricchi, diciamo: beati i poveri. Invece di: beati quei che godono, dire: beati quei che soffrono, beati i mondi. Proviamo in ogni visita a togliere dalla nostra testa una massima mondana e mettervi la contraria massima, il contrario versetto del Vangelo. Facciamolo versetto per versetto, principio per principio. "Factus est Deus homo ut homo fieret Deus"; diventiamo dunque dèi nella mente. [Ritiro - Amor di Dio] 1933 RM (1934) 71-72]
 716 D SP B: Fonti: b BIBBIA La Bibbia non ci insegna soltanto a vivere bene individualmente e non insegna soltanto le virtù familiari e le cose che riguardano la Religione, ma ci insegna ancora quelle che noi comprendiamo sotto il nome di virtù sociali. La Bibbia insegna ad amarci fra popoli, insegna l'amore fra le diverse classi sociali, i doveri dei padroni verso i dipendenti e i doveri degli operai verso i padroni; insegna la giustizia e l'onestà nei commerci e nei traffici, l'amore al lavoro, le varie forme di apostolato verso i fanciulli, i vecchi, gli ammalati, le opere di misericordia corporale e spirituale. [Pensieri 1977, pp 67-68] 1933 gennaio 22 OA?]
 717 D SP B: Fonti: b BIBBIA Amore al Vangelo] L'amore al Vangelo è il segno e la caratteristica delle anime che Dio riserva a grandi imprese. 1933 febbraio 12 ICA?]
 718 D SP B: Fonti: b BIBBIA Direte che il Vangelo è difficile. No, non lo è, perché il Signore lo ha fatto proprio per la nostra testa, come ha fatto il pane per lo stomaco. Quando siete tristi, aprite la Scrittura e troverete la parte che vi consola. Così nei dubbi, nei timori: fate come i santi, che in ogni dubbio o timore andavano alla fonte. Iddio dirige e guida: quante volte lo abbiamo visto! [Pensieri 1977, p 66] 1933 febbraio 26 ICA?]
 719 D SP B: Fonti: b BIBBIA Leggiamo la Scrittura. Dio s'è fatto Scrittore. Leggerle le Scritture. Saranno quelle che vi faranno trovare la via alle Edizioni. [Gesù e i discepoli di Emmaus, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 112]
 720 D SP B: Fonti: b BIBBIA Quale errore abbandonare la lettura della Bibbia, specialmente il Vangelo, per dare la preferenza ad altri libri! Che impressione andare in convento, chiedere il Vangelo e sentirsi rispondere che non l'hanno! Eppure lì, in cappella, nel banco, c'è una quantità di libri, scelti con più o meno sapienza, dagli "sfoghi del cuore" fino alle rivelazioni che la Chiesa non ha ancora approvato. 1952 Pr CB 283]
 721 D SP B: Fonti: b BIBBIA E se non leggiamo almeno tutta la Bibbia, quando ci presenteremo al giudizio di Dio, meriteremo un rimprovero! "Tu non hai letto la mia parola, non hai voluto conoscere la mia volontà, non hai letto la lettera che Io ho scritto agli uomini". 1952 Pr CB 281]
 722 D SP B: Fonti: b BIBBIA Leggere la Bibbia] Se volete avere mente alta e altissima, fate la lettura preferibilmente sul Vangelo, sulle Lettere di san Paolo, sulle Lettere degli Apostoli, e in generale sulla Bibbia. Chi legge la Bibbia ne sa sempre un bel pezzo in più dei Dottori stessi della Chiesa. [Meditazione alle Figlie di San Paolo in New York] 1952? EMC (1952) p 250]
 723 D SP B: Fonti: b BIBBIA La Sacra Scrittura è il grande Libro dell'umanità: l'autore principale è Dio: gli agiografi sono autori secondari, come nella Messa in cui vi è il Ministro principale, Gesù Cristo, e il ministro secondario che presta, per così dire, a Lui la sua lingua e le sue mani. [p 70] [_] Quando leggiamo la Scrittura, non dobbiamo farlo con spirito di critica, ma con semplicità. Come il figlio che legge la lettera del padre senza farne l'analisi grammaticale; come si mangia a tavola il pane, senza farne l'analisi chimica: questa si fa nei laboratori. [La Sacra Scrittura] 1952 marzo 11 RSp (1952) p 70-71]
 724 D SP B: Fonti: b BIBBIA Il culto che noi dobbiamo al Vangelo dev'essere: di mente, di volontà, di cuore. La ragione si è che la Sacra Scrittura costituisce l'ossatura della Teologia dogmatica, della Teologia morale, della Teologia ascetica e della Teologia pastorale. La Sacra Scrittura è la base del Diritto canonico, è il nerbo della Liturgia, anzi ne costituisce la parte essenziale. [p 75] [_] La Sacra Scrittura è quella che forma la sostanza del pensiero cristiano; quella che ci presenta i mezzi di grazia e di santità. [p 76] [La Sacra Scrittura] 1952 marzo 13 RSp (1952) p 75-76]
 725 D SP B: Fonti: b BIBBIA Quando in una biblioteca ci fossero anche mille volumi e mancasse la Bibbia, mancherebbe tutto; come manca tutto all'uomo che non ha Dio. [La Sacra Scrittura] 1952-marzo 14 RSp (1952) p 79]
 726 D SP B: Fonti: b BIBBIA Se leggi le cose che ha fatto scrivere Dio, penserai secondo Dio; se leggi le cose mondane, vuote, diventerai mondano; penserai come i mondani. Ma noi non siamo del mondo, come neppure Gesù era del mondo. [La Sacra Scrittura] 1952 marzo 14 RSp (1952) p 78-79]
 727 D SP B: Fonti: b BIBBIA Lettura della Bibbia] La Bibbia è l'Epistola Dei ad homines. Essa è la prima e principale lettura, per acquistare il pensiero di Dio; specialmente il Nuovo Testamento. Le anime veramente pie fanno dei Santi Vangeli la loro delizia, perché vi trovano gli insegnamenti e gli esempi di Nostro Signore Gesù Cristo, e nulla le forma meglio alla soda pietà, nulla più efficacemente le avvia all'imitazione del Divino Maestro. [Amerai il Signore con tutta la tua mente] 1954 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 1155]
 728 D SP B: Fonti: b BIBBIA La Bibbia va letta con semplicità. Quando il papà scrive una lettera, non si va a guardare se è osservata la grammatica o la sintassi: si legge con semplicità cosa vuol dire il padre: si vuol capire quali notizie dà, qual è il senso delle sue espressioni. Quando uno ha ricevuto una lettera dal padre e la mette da parte senza leggerla, si rende colpevole. Non andiamo al tribunale di Dio senza aver letto tutta la lettera del Padre Celeste, perché di dirà: non hai avuto né rispetto né amore per quello che ti ho scritto! 1961 febbraio 22 EA]
 729 D SP B: Fonti: b BIBBIA [Spiritualità evangelica] La spiritualità è tutta nel Vangelo e nelle Lettere di San Paolo. Avere il Vangelo è avere tutte le spiritualità. [Grottaferrata: Convegno delle Superiore] 1961 agosto 28 Apf 1981 p 35-36]
 730 D SP B: Fonti: b BIBBIA In Gesù Cristo vi è il vino puro, i vari autori dànno un po' di vino con molta acqua. Qualche volta si sostituiscono al Vangelo stesso; orgoglio umano! con speculazioni, ragionamenti, sapere proprio: gli uomini si sostituiscono a Dio, o almeno pretendono di mettervi qualcosa di proprio. Allora: per capirli, leggere la Scrittura. [Anno di particolare santificazione] 1963 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 1367]
 731 D SP B: Fonti: b BIBBIA [Beatitudini Capovolgimento meraviglioso] Mutare radicalmente il modo di pensare, del vivere e morire: è il capovolgimento meraviglioso, voluto e compiuto da Gesù Cristo. Risulta specialmente dalle Beatitudini. [Chiusura dell'anno di particolare santificazione] 1963 ottobre/novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1396]
 732 D SP B: Fonti: b BIBBIA Noi dobbiamo leggere il Vangelo e il suo migliore interprete che è san Paolo e seguire la dottrina della Chiesa. Quindi vigilare. [Osservanza delle Costituzioni] 1965 giugno 14 FSp (1965) p 43-44]
 733 D SP B: Fonti: c CHIESA Considerare il Papa come principio di grazia; distributore di santità. _ Qual'è la tessera che distingue il vero cattolico? L'unione col Papa. [Il Papa, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 116]
 734 D SP B: Fonti: c CHIESA Il primo Papa è un peccatore! Tutti dobbiamo essere incoraggiati a sperare il perdono dei peccati. Pietro rinnegò Gesù, ma non perdette la fede; lo fece per debolezza, e debolezze ne abbiamo tutti. _ Pietro, quantunque peccatore, è diventato il Pastore di tutto il gregge di Cristo. [Il Giudizio, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 38]
 735 D SP B: Fonti: c CHIESA [Cappelle paoline] E' bene che le Cappelle abbiano le tre sentenze: "Non temete, io sono con voi". "Di qui voglio illuminare". "Abbiate il dolore dei peccati". [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Brasile] 1952? EMC (1952) p 283]
 736 D SP B: Fonti: c CHIESA [Presenza di Dio] La chiesa è resa preziosa dalla presenza di Dio. Qui veramente egli abita con gli uomini. [_] E' qui che si prolunga la sua presenza attraverso i secoli. [Che cosa è la chiesa] 1954 novembre 29 Pr 5 (1957) 107]
 737 D SP B: Fonti: c CHIESA Non ci sono né Filippini, né Giapponesi, né Australiani. La Chiesa è Cattolica_ Gesù Cristo ne ha istituita una sola: la Chiesa universale. L'anima, il capo di tutti è Cristo. [Ritiro alle Figlie di San Paolo di Manila - Vita comune] 1955 maggio 12 Pr 6 (1958) p 129]
 738 D SP B: Fonti: c CHIESA Ambienti nazionalistici ristretti] Troppi si abituano a vedere soltanto ambienti ristretti: l'Europeo, l'Americano_ anzi, il proprio paese, la propria casa; facili sono i pettegolezzi inutili, i rimpianti vuoti, i desideri vaghi e sterili. Vedere sempre le cose in Dio, nel Padre nostro, in Cristo, nella Chiesa Cattolica. Il più terribile nemico della Chiesa oggi è il falso nazionalismo; i veri cattolici sono insieme buoni patrioti. [Pensieri dall'Oriente] 1955 giugno [Geogr Carissimi in San Paolo (1971) 1042-1043]
 739 D SP B: Fonti: c CHIESA "Richiede il bene comune che si ricorra a Gesù Cristo Via, Verità e Vita" [Leone XIII, enc. Tametsi Futura p 27]. Il Papa rifacendosi all'inizio dell'Enciclica dice che la vera pietà manifestata nell'Anno Santo è di buon auspicio per il nuovo secolo: è la pietà verso Gesù Cristo Via, Verità e Vita. La Famiglia Paolina l'ha accolta come una sacra eredità, sapendo che ricevere Gesù Cristo secondo i "tre principi necessari per la salvezza" è questione di vita o di perdizione per tutti; e riceverlo più pienamente significa essere paolino: "Non est in alio aliquo salus, Nec enim aliud nomen est sub coelo datum hominibus, in quo oporteat nos salvos fieri [Non vi è in nessun altro la salvezza. Non esiste infatti sotto il cielo altro nome dato agli uomini per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvi]". [...] E quanto più si parteciperà di Lui, si vivrà in sanità spirituale. Vivendo il Cristo integralmente, tutto l'uomo sarà sano: sana la mente, sano il cuore, sana la volontà, il corpo sano moralmente "futurae gloriae nobis pignus datur [ci è dato il pegno della gloria futura]". [Chiusura dell'Anno a san Paolo - La "Tametsi Futura" di Leone XIII] 1958 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 1224]
 740 D SP B: Fonti: c CHIESA [Inferno Cibo salutare] Cambiano gli uomini [i papi], ma la Chiesa rimane: le porte dell'inferno non prevarranno. Così come si cambiano le sacre particole nella pisside; ma noi troviamo sempre Gesù Cristo, cibo salutare delle nostre anime. [In morte di Pio XII] 1958 agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 309]
 741 D SP B: Fonti: c CHIESA Vi è un segno che deriva dalla perpetuità, dalla autorità e dalla soprannaturalità della Chiesa: essa nelle varie contingenze trova sempre l'uomo che corrisponde ai bisogni dell'epoca. Questo Uomo, che sta ancorato alla spiaggia dell'eternità, e si eleva sulla mobilità degli eventi, è il Papa. [In morte di Pio XII] 1958 agosto/settembre/ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 307]
 742 D SP B: Fonti: c CHIESA Sentire con la Chiesa interamente, vuol dire non solo pensare con la Chiesa; ma sentire con la Chiesa le pene che la Chiesa soffre, sentire con la Chiesa i desideri che la Chiesa ha della salvezza dei suoi figli e della salvezza di tutti gli uomini. [_] Pregare per tutti! Allargare il cuore. [L'Addolorata] 1959 settembre 15 Collezione [senza data] Figlie di San Paolo]
 743 D SP B: Fonti: c CHIESA Sentire con la Chiesa, amare la Chiesa, cooperare con la Chiesa; esserne le membra più sante, devoti, operanti. 1960 aprile UPS 4 (1962) p 116]
 744 D SP B: Fonti: c CHIESA Siamo fondati sulla Chiesa e sul Vicario di Gesù Cristo, e questa convinzione ispira sicurezza, letizia, coraggio. [Spiegazione delle Costituzioni Società San Paolo] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 374]
 745 D SP B: Fonti: d LITURGIA L'anno liturgico con le sue feste è ordinato a tre fini: conoscere Gesù; imitare Gesù; vivere di Gesù. [p 198] [_] L'anno liturgico è come la via che sale un monte in modo circolare. Il viandante che la percorre si trova ad ogni giro in un punto parallelo a quello di partenza, ma sempre più in alto, finché raggiungerà la cima che termina la vita e l'introduce nell'eterna visione, possesso, gaudio di Dio, in unione di Maria Santissima e dei Santi. Chi vive la vita liturgica si stacca sempre più dalla terra, si solleva nel bene. [p 200] [Come approfittare dell'anno liturgico] 1939? OO 2 (1940) p 198-200]
 746 D SP B: Fonti: d LITURGIA [Libro dello Spirito Santo] La Liturgia è il libro dello Spirito Santo, come il creato è il libro del Padre e la Sacra Scrittura è il libro del Figlio. [Apostolato liturgico] 1947 giugno IA 1 (1947) p 110]
 747 D SP B: Fonti: d LITURGIA La liturgia è come un fiume che attraversa l'anno: un fiume di grazie, di luce, di benedizioni. La liturgia è da penetrarsi, da intendersi bene! E' una grande grazia lo spirito liturgico in un'anima! accompagnare la Chiesa, pregare con la Chiesa. [Pensieri 1977, p 136-137] 1954 febbraio 5]
 748 D SP B: Forme: CARITA' Amare Dio] Siamo ancora tutti e tanto attaccati a noi stessi che finiamo col non vedere lontano due spanne. Chi ama solo Dio ha: luce, forza, virtù, Dio! [Lettera a MT] 1932 marzo 14 LMT p 53]
 749 D SP B: Forme: CARITA' [Novissimi Paradiso] Il Paradiso è regno della carità. _[p 3]. Se tutta la vita adunque è preparazione al Paradiso, in modo speciale deve essere esercizio di carità. [L'amor di Dio] 1933 RM (1934) p 3-4]
 750 D SP B: Forme: CARITA' [Trasformazione Amore a Dio] Come deve essere il nostro amore verso Dio? Il nostro amore deve operare una separazione: deve operare una unificazione; deve operare una trasformazione. [Amor di Dio] 1933 RM (1934) 57]
 751 D SP B: Forme: CARITA' [Amare col sudore della fronte] San Vincenzo diceva che dobbiamo amare Dio col sudore della nostra fronte. [Come si santifica la giornata] 1933 giugno RP (1934) p 73]
 752 D SP B: Forme: CARITA' Amare il prossimo] Carità è dare senza nulla pretendere se non il premio che il Signore ha promesso a chi fa il bene: questa è carità. [p 110] [_] La legge della carità infatti forma la base della vita cristiana e della santità, perché, dice san Paolo, tutti i comandamenti si riducono a uno solo: amerai [p 118-119] [_] Talvolta qualcuno si appella alla giustizia..! Appelliamoci alla carità. [p 125] [_] I grandi salvatori di anime si lasciano crocifiggere e pregano per i crocifissori, come Gesù Cristo. Il Crocifisso è il gran Maestro degli amanti [128]. [Amor del prossimo] 1934 gennaio RM (1934) p 110-128]
 753 D SP B: Forme: CARITA' [Gettare l'io] Avete dato un calcio a voi stesse? Gettare l'io dalla finestra è più difficile che non gettare il gatto. Il nostro io si nasconde sotto l'abito nero, sotto il distintivo, sotto la corona e sotto il velo. [Introduzione agli ES] 1936 ottobre SE p 5-6]
 754 D SP B: Forme: CARITA' [Rivestirsi di Cristo Predicatori] La carità ci riveste di Gesù Cristo_ La carità ci trasforma in altri Gesù cosicché in verità Gesù dice: "Io predico" quando parlano i predicatori: "Io soffro" quando soffrono i martiri. [Carità verso Dio] 1936 ottobre SE p 87-88]
 755 D SP B: Forme: CARITA' [Sciogliere montagne di ghiaccio Sangue freddo Piccolezze] Dinanzi al sole si sciolgono montagne di ghiaccio! Esaminando le cose a sangue freddo, spesse volte ci accorgiamo trattarsi di piccolezze che con un tantino di virtù si sarebbero accomodate. Una fune ci sembrava un serpente, un moscerino un elefante. [La carità verso il prossimo] 1936 ottobre SE p 63-64]
 756 D SP B: Forme: CARITA' [Punto di arrivo Amare è arrivare Sacrificio di amore Sequela di Cristo] L'amore è il punto d'arrivo. Il sacrificio è quello che l'amore suppone. " Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso [sacrificio] e mi segua [amore]". [ES - L'amore] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 76]
 757 D SP B: Forme: CARITA' [Eternità Virtù principale] Quanto più andiamo avvicinandoci all'eternità, tanto più dobbiamo studiarci di vivere la carità. Questa è la virtù principale delle anime perfette. [La carità fraterna] 1941 ottobre EM (1942?) 102]
 758 D SP B: Forme: CARITA' [Santi Relazioni con il prossimo Amare Semplificarsi nella carità] I Santi si servivano di una massima per le loro meditazioni e relazioni col prossimo: si sono semplificati nella carità. [_] Man mano che ci si perfeziona, ci si semplifica sempre. Come colui che cerca tante perle, ma poi, avendone trovata una più preziosa, vende tutte le altre per avere quella. Questa perla è la carità. La semplificazione dei proposti è l'amore, quantunque siano molto vari. Nell'amore il Cielo si unisce alla terra. [I doni dello Spirito Santo] 1941 ottobre EM (1942?) p 159-163]
 759 D SP B: Forme: CARITA' [Virtù delle virtù Devozione delle devozioni] Qual è la devozione delle devozioni? L'amore. Qual è la virtù delle virtù? L'amore. [L'amor di Dio] 1941 ottobre EM (1942?) 138]
 760 D SP B: Forme: CARITA' [Amore porta al sacrificio Inganno di amore Sentimentalità] L'amore che non porta al sacrificio è un inganno, è una sentimentalità; perché l'amore vero è quello di Gesù che si è immolato. [In che cosa consiste la santità] 1941 ottobre EM (1942?) 46]
 761 D SP B: Forme: CARITA' Amare tutti: Le anime purganti, le anime dei moribondi, le persone dei nostri lettori, le loro anime; amare tutti gli uomini e pregare per tutti; tutti: siano essi Italiani od Europei, o appartenenti ad altri continenti: Asia, America, Australia, Oceania, Africa. Amare tutti come amò Gesù. [La carità verso il prossimo] 1942 marzo HM II,2 (1942) p 138]
 762 D SP B: Forme: CARITA' [Gloria di Dio Amore di Dio Preghiere] L'anima che si unisce a Dio non ha che una voce: amore! E tutte le sue preghiere sono espressione dell'amor di Dio; anche se domanda grazie temporali, le domanda solo in quanto convengono alla gloria di Dio; alla base di tutte le sue preghiere non c'è che una domanda: amore! E se adora è per amore; se ringrazia è per amore; se chiede perdono dei peccati è per amore. 1945 Pr VT 13 [Archivio Figlie di San Paolo]; HM II,5,109]
763 D SP B: Forme: CARITA' La vita religiosa è lieta, serena, piacevole, quando regna la carità, perché allora Dio vive, è presente e benedice e illumina e conforta. [La carità vicendevole] 1952 agosto 24 Pr 1 (1953) p 55]
 764 D SP B: Forme: CARITA' Unità nella FP] Noi perderemmo ciò che è il fiore della vita religiosa se non abbracciassimo la carità, se non facessimo progredire questa unità di pensiero e di opere. [_] Abbiamo un bel far propositi, far dei tentativi di fare bene e di santificarci: se non li uniamo nella carità, non entriamo nello spirito di Gesù Cristo. [_] Noi siamo santi perché amiamo i fratelli. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum'- Vita sociale] 1954 novembre 7 Pr 5 (1957) 100]
 765 D SP B: Forme: CARITA' Occorre uscire un po' dal nostro io, dal nostro egoismo. Noi non abbiamo vita di clausura nel senso stretto; noi dobbiamo arrivare alle genti [_]. Abbiamo da portare là l'uso dei mezzi più celeri e fecondi per disseminare la dottrina di Gesù Cristo. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Le Famiglie Paoline] 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 164]
 766 D SP B: Forme: CARITA' Il rumore fa poco bene. Il bene fa poco rumore. Chi sarà più santo? Chi più ama la sua vocazione e vi corrisponde generosamente. La via che sorpassa le altre è quella della maggior carità verso Dio e verso gli uomini. [Le due vocazioni: Discepolo e Sacerdote] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 153]
 767 D SP B: Forme: CARITA' [Amore] Due amori nel cuore di Gesù: amore al Padre, amore agli uomini. Il Religioso: amore al Padre, amore alle anime. [La carità: amore a Dio e alle anime] 1963 maggio 17 APie Discepole VIII (1963) p 123:122]
 768 D SP B: Forme: CARITA' [Religione] La religione, in fondo, è sempre la carità. [Domenica XII dopo Pentecoste] 1963 agosto 25 APie Discepole VIII (1963) p 353:348]]
 769 D SP B: Forme: CARITA' E' l'essenza della vita religiosa. [Commento al discorso di Paolo VI sui voti] 1965 maggio 24 FSp (1965) p 11]
 770 D SP B: Forme: CARITA' [cercare il bene degli altri] La carità consiste nel cercare quello che è bene per gli altri, non quello che piace a noi. 1966? ESM (1966) p 45-46]
 771 D SP B: Forme: CORAGGIO Fare il bene] Se noi non avremo maggiore fortuna di Gesù e di San Paolo, non scoraggiamoci. Facciamo il bene. ? Pr D 621, Archivio Figlie di San Paolo]
 772 D SP B: Forme: CORAGGIO [Scoraggiarsi Vittoria] Nessuna [Figlie di San Paolo] si scoraggi, perché Dio è con noi e quel Dio che ha dato la vittoria a Davide contro Golia, darà pure a noi la vittoria contro le passioni. [ES - La passione predominante] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 24]
 773 D SP B: Forme: CORAGGIO [Perdersi d'animo()non) Scuola per il futuro Esperienza Riuscire Disperazione Speranza] Non perdersi d'animo; conservate sempre un sano ottimismo. La storia è maestra della vita, e le nostre passate esperienze ci fanno scuola per il futuro. Perduta una battaglia, finché viviamo, vi è tempo a guadagnarne un'altra. "Omnia cooperantur in bonum" quando si ha buona volontà. Di quello che riuscì bene daremo gloria a Dio; per quello che riuscì male ci umilieremo a pregheremo per riprendere meglio. [_] La più terribile tentazione è la disperazione; ma più comune è la semi- disperazione. La fede è la prima virtù, ma la seconda è la speranza. [Il lavoro nelle Famiglie Paoline] 1954? Carissimi in San Paolo (1971) p 1088]
 774 D SP B: Forme: CORAGGIO [Scoraggiarsi Vita atea Potenza di Dio] Ad un cristiano non è permesso scoraggiarsi, né tanto meno arrendersi a un mondo che vorrebbe trascinare tutta l'umanità verso una vita atea. Dio è infinitamente più potente dell'uomo. [L'ateismo è il peccato del nostro secolo] 1965 maggio agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 868]
 775 D SP B: Forme: ELEVAZIONE [Eterne bellezze] Elevatevi [Pie Discepole] come aquile che fissano il loro sguardo nel sole e dimorate nelle eterne bellezze. [Alle Pie Discepole: Liturgia] 1947 giugno IA 1 (1947) p 119]
 776 D SP B: Forme: FIDUCIA  v § 778 Confidare in Dio] Pregate, confidate! Se anche vedessimo tutti contro di noi, se tutte le cose ci andassero a rovescio, se insorgessero in noi tutte le tentazioni, se ci sembrasse che Dio ci abbandoni, se le cose che dobbiamo compiere ci sembrassero superiori all'età e alle forze, sempre ci vuole una filiale confidenza in Dio. Forse non verrà subito la grazia, perché dobbiamo esercitare la speranza, ma andiamo avanti, confidiamo_ verrà certamente. 1936 Pr ES 100]
 777 D SP B: Forme: FIDUCIA Peccatori, abbiate fiducia! Non guardate al passato, basta che d'ora innanzi preghiamo di più, ci umiliamo, fuggiamo le occasioni. Solamente Caino [sic] pensò: "il mio peccato è troppo grande" [In preparazione alla Pasqua] 1938? aprile HM I, 1 (1939) p 90-91]
 778 D SP B: Forme: FIDUCIA  v § 776 [Difficoltà Confidenza filiale Tutti contro noi Prove] Se anche vedessimo tutti contro di noi, se tutte le cose ci andassero a rovescio, se insorgessero in noi tutte le tentazioni, se ci pare che Dio ci abbandoni, se le cose che dobbiamo compiere ci sembrano superiori all'età e alle forze, sempre ci vuole una filiale confidenza in Dio. [La speranza] 1941 ottobre EM (1942?) 100]
 779 D SP B: Forme: FIDUCIA [Credersi deboli Difetti] "Signore siate voi la mia luce[_]". [Gesù] lo sa che siamo superbi, testardi, ignoranti, curiosi, sensibili, che abbiamo tanti difetti, tante passioni! Fiducia in Gesù e diffidenza di noi: credersi deboli. [Gesù e discepoli di Emmaus, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 112]
 780 D SP B: Forme: FIDUCIA [Fiducia domini su tutto] La fiducia domini su tutto. "Ma io sono tanto cattiva". Ma il Signore è buono all'infinito. [Il Giudizio, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 137]
 781 D SP B: Forme: INTENZIONE Volontà di Dio] L'intenzione retta: è quella che va diritta a Dio senza tortuosità: alla sua gloria, per adempiere la sua volontà! [Purezza di intenzione] 1932 febbraio DF (1985) p 88, n 117]
 782 D SP B: Forme: INTENZIONE [Sbagliare indirizzo Vigilare sui pensieri Dissipazione] Quando si sbaglia l'indirizzo, la lettera non giunge a destinazione; così mettendo un'intenzione storta tutto va perduto per l'eternità. Come è dunque importante vigilare sulle intenzioni e sui pensieri! [_] Non pensiamo mai di trovare rettitudine d'intenzione nelle anime dissipate; i Santi non furono mai dissipati. [Santifichiamo la giornata] 1938? luglio HM I, 1(1939) p 145]
 783 D SP B: Forme: LETIZIA [Tristezza Paradiso Gioia] Vi è una cosa che non entrerà mai in Paradiso: la tristezza. [La gioia] 1942 giugno So (1969) p 34]
 784 D SP B: Forme: LETIZIA [Gioia Gloria di Dio salvezza degli uomini Difficoltà] Abbiate in cuore una grande gioia perché quello che facciamo non è inutile: 'labor vester non est inanis' dice San Paolo[_] Teniamo presente quest'unica preoccupazione: la gloria di Dio e la salvezza degli uomini, attraverso tutte le difficoltà che possiamo incontrare. [Aspetto salvifico dell'apostolato paolino] 1944 gennaio 1 PP III (1969) p 47 [sic]]
 785 D SP B: Forme: LETIZIA [Volontà di Dio] Siate liete nel santo Volere, qualunque cosa vi capiti. [Conclusione degli ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 124]
 786 D SP B: Forme: LETIZIA Letizia nell'apostolato; specialmente nel vostro [Figlie di San Paolo] apostolato che vi pone in continuo contatto col mondo. Il mondo deve essere convinto che nella casa di Dio si vive contente perché si possiede la grazia di Dio. Non va bene che, per es. la Suora in libreria si metta in fondo al banco, con la testa appoggiata fra le mani cascanti, senza quasi accorgersi di chi entra; e, forse, dopo un po', alzando la testa e con volto accigliato, domandare che cosa voglia. Volto sorridente a tutti, animo lieto, saluto cristiano. Mostrare che si è felici di servirli e far del bene. La letizia traspare e produce salutari impressioni. Anime liete, famiglia lieta, apostolato lieto. Le anime liete si fanno anche più presto sante. [La santa letizia della Figlia di San Paolo] 1947 agosto HM II, 8 (1948) p 106]
 787 D SP B: Forme: PATTO Cambiale paolina] Quaero primum regnum Dei et justitiam eius       Sac. Alberione Giacomo Sac. Giaccardo Timoteo  Haec omnia adiicientur vobis       Jesus Christus          Pater             Spiritus Sanctus [Facsimile della cambiale] () Cf Giaccardo T., Diario (Alba 1974) p 69-75 [vedi p 147: note 12] 1917-1919]
 788 D SP B: Forme: PATTO [Fede Prova dei fatti Incominciare da nulla] Quando manca la fede, manca la radice e quando in un albero manca la radice, muore. [_] Possiamo venire meno noi, con la nostra incostanza e debolezza nella fede, ma Dio no: Egli non manca mai. Per quanto si riferisce a noi in particolare, abbiamo la prova dei fatti: abbiamo portato il Vangelo a oltre 20 Nazioni, eppure si è incominciato dal nulla, anzi, meno ancora, perché un uomo oltre che essere nulla, può anche essere peccatore. Noi dobbiamo perfezionare le intenzioni, le disposizioni, la fiducia che si ebbe in principio, quando si incominciò questa missione, alla quale il Primo Maestro non poteva sottrarsi sotto pena di dannazione. Fede in Dio, (non in noi), fare un "patto" con Dio: ecco come incomincia il patto che si fece di fronte a due testimoni: Maria Regina degli Apostoli e san Paolo (come occorrono due testimoni quando si fanno cose di grande importanza). [Lo spirito di fede] 1952 febbraio 13 RSp (1952) p 28]
 789 D SP B: Forme: PATTO [segreto di riuscita Preghiera della fede] 'Il dolore dei peccati' significa un abituale riconoscimento dei nostri peccati, dei difetti, insufficienze. Distinguere ciò che è di Dio nella nostra vocazione, da quello che è nostro: a Dio tutto l'onore, a noi il disprezzo. Quindi venne la preghiera della fede:'Patto o segreto di riuscita'. [Come Alberione intese il sogno] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 158]
 790 D SP B: Forme: PAZIENZA Bisogna aver pazienza. Le virtù non sono né cinesi, né albesi, né inglesi; son Religiose, cristiane. In alcuni paesi (i più vicini all'Equatore) si dirà:- Qui fa sempre caldo. - Nei più vicini al polo: - Qui fa sempre freddo. - Pazienza, pazienza, le son cose accidentali; l'essenziale per ogni luogo è la carità e lo spirito di sacrificio! I Comandamenti non sono né francesi, né cinesi, né indiani: sono di Dio. [Carità verso il prossimo e confessione] 1936 ottobre SE p 69-70]
 791 D SP B: Forme: PENITENZA Spesso la conversione dei Religiosi e dei Sacerdoti è difficilissima; si difendono e si illudono. Solo l'amor di Dio e il giudizio separano. [Ritiro - Amor di Dio] 1933 RM (1934) 65-66]
 792 D SP B: Forme: PENITENZA [Cercare il bene Peccato vero male] Non sono disgrazie le malevolenze, le disapprovazioni che vi vengono dagli uomini perché cercate il bene e vi siete date a Gesù. E' il peccato il vero male! [Il peccato] 1938? febbraio HM I, 1 (1939) p 41-42]
 793 D SP B: Forme: PENITENZA [Temere il peccato Peccato] Non temere che il peccato. Tutto il resto non è vero male. [Il peccato, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 23]
 794 D SP B: Forme: PENITENZA Nel nostro Istituto [Figlie di San Paolo] il "cor poenitens tenete" è fondamentale. Qualche volta è dimenticato, ma è bene che rimanga sempre impresso. [La confessione, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 139]
 795 D SP B: Forme: PENITENZA Mortificazione] Abstine! Lasciare quello che piace al senso. Ai nostri progenitori Adamo ed Eva il Signore domandò una mortificazione e non seppero farla. Aveva detto: 'Mangia pure di ogni albero del Paradiso, ma dell'albero della scienza del bene e del male non ne mangiare, perché nel giorno in cui ne mangerai tu morrai" (Gn 2,16.17). Il Signore chiedeva [_] una mortificazione e non seppero farla. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - La mortificazione] 1954 ottobre 2 Pr 5 (1957) 81-82]
 796 D SP B: Forme: PENITENZA [Male è il peccato Peccato] Domandavano quale fosse il più grande male del mondo. Chi diceva la guerra, chi diceva la peste, chi diceva la morte e chi diceva la pazzia. Ma un giovane più assennato dei suoi compagni ebbe il coraggio di dire: il più gran male è il peccato. [Il peccato] 1955 settembre 2 Pr 6 (1958) p 193]
 797 D SP B: Forme: PICCOLEZZA Umiltà] Queste Suore [Pie Discepole] piccole passano un po' dappertutto_ Voglio mica dire piccole di statura_ Intendo il "piccolo" di sapore evangelico: "se non vi convertirete e non diventerete come i piccoli, non entrerete nel regno dei cieli". Il divin Maestro non voleva certamente dire a San Pietro di ridursi a un'altezza di ottanta centimetri!_ Voleva dire piccole di spirito! ? IA 3 (1957) p 10]
 798 D SP B: Forme: PICCOLEZZA Grandezza umana] Che tutti questi uomini che si dicono grandi! Son così piccoli! E alle volte sono grandi in quanto fanno del gran male, invece che fare del gran bene alla società, al mondo, all'umanità. Chi ha fatto del gran bene, che è grande, è Cristo, il solo Grande. "Tu solo sei grande". [Gli apostolati della Pia Discepola] 1958 giugno 2 APie Discepole III (1958) p 187]
 799 D SP B: Forme: PRUDENZA Zelo prudente] La prudenza è l'occhio dello zelo; e negli apostolati straordinari [con i mezzi moderni di comunicazione del pensiero] ne occorrono due o quattro occhi. [L'apostolato delle edizioni. Per i Religiosi] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 807]
 800 D SP B: Forme: PRUDENZA [Prudenza Pensarci su Luce del tabernacolo Serenità della mente Pensieri sani Riempire la mente] Pensarci su, usare prudenza, far bene i calcoli, disporre i mezzi secondo buoni consigli, e la luce del Tabernacolo: insomma la prudenza, che permette la serenità della mente _ La grazia di Dio asseconda sempre chi usa del buon senso e della prudenza. Ciò specialmente quando si avvicina il pericolo, o già è presente; riempire la mente di pensieri sani, di ordine naturale e di ordine soprannaturale. 1954/1955 SdM (1956) p 85.93]
 801 D SP B: Forme: PRUDENZA [Prudenza] Tutta la prudenza e la santa astuzia delle anime sta nel fare il bene dal mattino alla sera. [Il sacco del diavolo] 1955 marzo 15 Pr 6 (1958) p 78]
802 D SP B: Forme: SEMPLICITA' Metodo paolino] Noi non dobbiamo avere una pietà complicata, ma semplice, come è semplice l'apostolato nostro, se è fatto bene; una pietà semplice come è semplice l'Istituto [Figlie di San Paolo]in se stesso! [_] E' semplice la vita come è semplice l'apostolato, è semplice lo studio, è semplice l'esercizio spirituale[_]. Gesù Cristo Via Verità e Vita! quello è il metodo per noi e per l'apostolato, che è sempre completo. [Metodo come semplificazione della vita paolina] ? Pr PR 26, Archivio Figlie di San Paolo]
 803 D SP B: Forme: SEMPLICITA' Volontà di Dio] Non createvi una coscienza imbrogliata, non fate mille progetti. Semplicità, semplicità ci vuole; semplicità, che consiste nel fare la volontà di Dio, ma nel farla di cuore. Tutto il resto: far progetti difficili, irrealizzabili, vien dal maligno. [Pensieri 1977 p 126] 1933? Pr SG 330]
 804 D SP B: Forme: SEMPLICITA' [Piacere a Dio Chiedere spiegazioni Acquistare cognizioni nuove] Il semplice ha solo una cosa a cui pensare: se cioè quello che sta per fare piace o non piace a Dio. [p 55] [_] Quando una persona è semplice non ha vergogna di passare per ignorante e chiede consiglio e spiegazione a tutti, così acquista sempre nuove cognizioni. [p 57] [La semplicità] 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 55-57]
 805 D SP B: Forme: SEMPLICITA' [Sprecare passi Preoccupazioni inutili] Non fate come fanno i cani che scorrazzano a destra e a sinistra perdendo il fiato e sprecando i passi. Certe persone sono distratte come i cani per strada: mille pensieri, mille curiosità, mille preoccupazioni inutili. Ma no: pace, pace, semplicità! [La custodia del cuore] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 17-18]
 806 D SP B: Forme: SEMPLICITA' [Via dei perfetti Spirito santo] La via dei perfetti è la via della semplicità: amore di semplicità. La loro orazione è orazione di semplicità; la loro devozione è lo Spirito Santo. [Il lavoro dei proficienti] 1941 ottobre EM (1942?) 80]
 807 D SP B: Forme: SEMPLICITA' Avete la Bibbia, il Vangelo [_]. Non cercate tante cose: semplicità evangelica! Non vi sempre che abbia fatto abbastanza bene Gesù? Nel Vangelo e nella Bibbia avete tutto! Volete fare progresso? Più amor di Dio! [Lettura delle Costituzioni art 129, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 84]
 808 D SP B: Forme: SEMPLICITA' Vi sono persone che si rendono la santità difficile. Bisogna fare con semplicità. Parlare al Signore con semplicità [_]. Svelte e semplici [SGBP]. Non facciamo una santità difficile che non si raggiunge. Le parole e le preghiere di Gesù sono tutte semplici pur essendo altissime. [La semplicità della Pastorella] 1955/1956? PP II (1964) p 174]
 809 D SP B: Forme: SILENZIO Interiorità] Imitare i grandi silenzi eucaristici. Vivere nel silenzio, evitare le parole inutili, frivole. Quanto meno parlerete con gli uomini, tanto più sarete sensibili ai divini colloqui; e quanto più la vostra anima si chiuderà alle cose esterne, tanto più penetrerà nei più dolci ed intimi colloqui di Gesù. Siate silenziose, sarete anime interiori. 1934 marzo ECM]
 810 D SP B: Forme: SILENZIO Discernimento] Bisogna essere buoni portinai. Il portinaio lascia entrare chiunque in casa? No. E la nostra anima è una casa dove possono entrare tutte le bestie?_Mettete un cancello perché almeno le capre non entrino! [Il silenzio amoroso e operoso] 1936 ottobre SE p 145]
 811 D SP B: Forme: SILENZIO Discernimento] Chi è abituato a riflettere, confronta se quanto ha udito nel mondo è conforme ai principi avuti ed alle massime del Vangelo: se è conforme lo approva, se difforme lo condanna. [Il silenzio amoroso e operoso] 1936 ottobre SE p 145]
 812 D SP B: Forme: SILENZIO Ricordate il detto di santa Teresa: - Sorelle, sappiate soffrire qualcosa senza che tutti lo sappiano. [La carità verso il prossimo] 1936 ottobre SE p 63-64]
 813 D SP B: Forme: SILENZIO Quanto è importante fuggire il proprio giudizio e quella voglia di dare il proprio giudizio e quella voglia di dare il proprio parere su tutto! "Tacere e fare", diceva san Giovanni Bosco. [Santifichiamo la giornata] 1938? luglio HM I 1 (1939) p 151]
 814 D SP B: Forme: SILENZIO [Giardino di Dio Dissipazione] Il silenzio è il giardino di Dio, ove sbocciano i fiori più delicati; la dissipazione invece è il campo del demonio ove crescono le erbacce più malefiche. [Il Paradiso] 1938? agosto HM I, 1 (1939) p 183]
 815 D SP B: Forme: SILENZIO [Meditazione Far silenzio Conversare con gli altri] La meditazione porta al silenzio e nel silenzio parla Gesù. [...] Se tu stai conversando con gli altri, il Signore non ti interrompe. Il Signore aspetta che tu faccia silenzio. [La Meditazione, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 170]
 816 D SP B: Forme: SILENZIO [Raccoglimento Fonti della sapienza] Il silenzio e il raccoglimento sono fonti di sapienza. [Santificare la lingua] 1952 settembre 12 Pr 1 (1953) p 102]
 817 D SP B: Forme: UMILTA' [Idea base] Tenere come idea base: Qual'è la virtù vostra individuale e dei gruppi e di tutta la Comunità? E' l'umiltà. E la 1.a virtù è l'umiltà, la 2.a l'umiltà, la 3.a l'umiltà; e se cento e mille volte mi domanderete questo, altrettante vi risponderò: l'umiltà. [L'orgoglio] 1941 ottobre EM (1942?) 23]
 818 D SP B: Forme: UMILTA' Lettura della Bibbia] Avremmo mai capito cos'è l'umiltà, la dolcezza, la pazienza, la sopportazione delle ingiurie, la verginità, la carità fraterna spinta fino all'immolazione di sé, se non avessimo letto e meditato gli esempi e le lezioni di Nostro Signore su queste virtù? I filosofi pagani, ed in particolare gli stoici, scrissero certamente belle pagine su alcune di queste virtù; ma qual differenza tra quelle esercitazioni letterarie e l'accento persuasivo ed efficace del Divin Maestro! [Amerai il Signore con tutta la tua mente, Sacra Scrittura, Santificazione della mente] 1954 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 1155]
 819 D SP B: Forme: UMILTA' Spirito di pietà] In qualunque impresa è sempre necessario partire dall'umiltà. [_] Colui che pensa; "da me nulla posso" come si conosce? Da questo: se prega. Lo spirito di pietà nasce dall'umiltà: nulla posso, dunque mi rivolgo a Dio. E Dio può tutto. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa "Regina Apostolorum" - Le Famiglie Paoline] 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 162]
 820 D SP B: Forme: UMILTA' [Umiltà Cominciare dal poco Fidarsi di Dio allargare la piramide] Se c'è la superbia si fa la torre di Babele e se, invece, c'è l'umiltà le cose vengono così: la piramide voltata con la punta in giù e con la base in su; cioè, si comincia dal poco e man mano che si procede si allarga la piramide, su verso il cielo. Fidarsi di Dio! [Manifestare Gesù attraverso l'apostolato liturgico] 1958 gennaio 6 APie Discepole III (1958) p 19:6]
 821 D SP B: Forme: UMILTA' [Servizio di Dio] L'umiltà è quella virtù per cui l'anima cerca Dio, si conforma a Dio, mette al servizio di Dio tutto quello che ha di salute, di intelligenza, di capacità, di tempo; la vita, lunga o breve, tutta a servizio di Dio. [L'umiltà] 1965 agosto 27 FSp(1965) p 102]
 822 D SP B: Metodo Via Verità e Vita] Il nostro metodo non è 'nostro', non è metodo riservato, ma il metodo, quello che nostro Signore ha insegnato con la sua vita stessa. Noi dobbiamo portare tutto l'uomo a Dio. Non possiamo farlo cristiano soltanto nella preghiera o nelle opere. E' necessario che l'uomo viva di Gesù Cristo con tutto il suo essere, e in tutto il suo essere, giacché Cristo è l'unica via per andare al Padre. Dobbiamo fare cristiano tutto l'uomo! [_] Una istituzione religiosa è tanto più perfetta quanto porta a vivere al massimo Gesù Cristo! E tutto l'apostolato nostro non ha che lo scopo di far vivere più profondamente la vita cristiana. [Via Verità e Vita: metodo divino] ? Pr DM 81, Archivio Figlie di San Paolo]
 823 D SP B: Metodo Via Verità e Vita] Vigilare perché non guastino il metodo. Esso è la grande ricchezza della Congregazione. Noi dobbiamo dare tutto Gesù Maestro: Via, Verità e Vita. Non dobbiamo sminuirci! Non dobbiamo lasciarci sviare[_]. Non perdere la nostra ricchezza per pochi soldi. E' la ricchezza che ci dà Gesù. [Metodo nella redazione] ? Pr RE 394, Archivio Figlie di San Paolo]
 824 D SP B: Metodo [Vivere di cose spirituali] Alleniamoci a far funzionare la nostra anima a pressione soprannaturale; ossia a vivere di cose spirituali. [Che cosa è il Paradiso] 1940 dicembre OO 2 (1940) p 234]
 825 D SP B: Metodo [Vita spirituale Sveltezza Unione con Dio] La vita spirituale non è metodo, e perciò si istruisca ed educhi alla sveltezza della docilità allo Spirito santo. Ma la vita spirituale non è disordine e perciò si spieghi che un buon metodo, ben conosciuto, applicato a tempo, porta alla maturità e da questa alla perfezione e alla unione perfetta con Dio. [Apostolato delle edizioni] 1944 AE (1944) p 222]
 826 D SP B: Metodo [camminare speditamente Unirsi a Cristo] Il metodo non è obbligatorio: solo è un'ottima guida per camminare più speditamente, per unirci e donarci più completamente a Gesù Maestro Via, Verità e Vita. [Esame di Coscienza] 1946 Pr E 345 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 827 D SP B: Metodo [Diventare incolori(non) il mondo Seguire il mondo(non)] Attente a non diventare incolori. Se si diventa incolori, la Congregazione perde il suo valore. Tenete fermissimamente il vostro metodo. E' una grazia specialissima: sta a voi il corrispondervi. E' facile dare qualcosa che piace, ma noi non dobbiamo dare ciò che piace solo agli uomini, ma ciò che piace al Signore e ciò che il Signore vuole da noi. E' il metodo della Chiesa, di Gesù Cristo. Siamo nati per correggere qualcosa del mondo, non per seguire il mondo. [Natura dell'apostolato paolino] 1954 dicembre 19 MI - Figlie di San Paolo [Cf: Pr A 395]]
 828 D SP B: Metodo [Spirito paolino Via nostra] Legatevi allo spirito paolino: il Vangelo, le Costituzioni, le Lettere di san Paolo. Ecco la nostra via. [Fedeltà allo spirito paolino] 1965 giugno 30 FSp (1965) p 87]
 829 D SP B: Pietà Per arrivare alla santità cui siamo chiamati e compiere bene il nostro apostolato, ci è necessaria la pietà, come è necessario lo studio, come è necessario nutrirsi e riposare nella giusta misura: così è per ognuno di noi, e così è per l'Istituto preso nel suo complesso. Se vi è la pietà sufficiente, vi saranno le benedizioni del Signore sullo studio, sull'apostolato; vi sarà l'amministrazione retta e regolare e il Signore non lascerà mancare agli apostoli il pane necessario; Egli che provvede ai passerotti si prenderà cura dei suoi figli amatissimi. [Il santo Rosario] 1952 febbraio 23 RSp (1952) p 42]
 830 D SP B: Pietà [Colore paolino Incolori Paolino] Pietà non incolore, ma pietà di colore paolino e cioè pietà che si rivolge al Maestro Divino, alla Regina degli Apostoli, a san Paolo. La pietà nostra! E' quella che mantiene il Paolino, che mantiene la Paolina non solo, ma darà gioia e porterà alla santificazione, a un apostolato largo e profondo, tale che arriverà alla conversione delle anime. [Prediche alle comunità nella chiesa RA- Vita religiosa paolina] 1954 dicembre 4 Pr 5 (1957) p 147]
 831 D SP B: Pietà: ADORAZIONE L'adorazione sia fatta "in Christo et in Ecclesia". [Visita al Santissimo Sacramento] 1947 giugno IA 1 (1947) p 70-72]
 832 D SP B: Pietà: BREVIARIO Sapienza] Chi amasse e intendesse bene, sempre il suo breviario, a poco a poco diverrebbe sapiente, dominatore dei tempi e si toglierebbe da egoismi e grettezze a cui spesso porta la vita quotidiana. [Importanza del breviario] 1940 OO 2 (1940) p 72]
 833 D SP B: Pietà: DOMENICA Proponiamo di dare la prima domenica del mese al Divin Maestro: questa pratica viene dalla divina volontà: ne abbiamo segno fisico, sensibile all'occhio, all'udito, al tatto. [Inaugurazione ad Alba della chiesa a Gesù Maestro] 1936 ottobre 28 Carissimi in San Paolo (1971) p 77]
 834 D SP B: Pietà: DOMENICA [Festa eterna Glorificare la Trinità] La domenica è simbolo ed annunzio dell'eterna festa del cielo: ricorda l'occupazione che avremo lassù, in Cristo, eterno Pontefice: glorificare cioè la Santissima Trinità. [Le devozioni della prima settimana del mese] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 165]
 835 D SP B: Pietà: DOMENICA [Lavoro spirituale Santificare la domenica] E' specialmente la domenica il giorno più adatto per il nostro lavoro spirituale. La domenica non è per lo sport, ma per il lavoro spirituale. Santificare la domenica! [Il lavoro spirituale] 1952 febbraio 10 RSp (1952) p 22]
 836 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA Tempo perso] Se non si piange per il tempo perduto, di che cosa piangeremo? [Esame di coscienza] ? Pr E 325 [?], Archivio Figlie di San Paolo]
 837 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA Orologio dell'anima] L'esame di coscienza è un'inchiesta sullo stato dell'anima: attitudini, grazie, pericoli, doveri, peccati, lotta, meriti, vittorie. E' l'orologio dell'anima. Ci da lo stato di sanità e di malattia, più ancora ed insieme alle colpe singole. [Esame di coscienza] 1932 Febbraio DF (1985) p 69]
 838 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA Dominio dell'io] L'"io" si domina, si corregge, si guida particolarmente con l'esame di coscienza. [Ritiro - Come conoscere la passione predominante] 1932 dicembre RP (1934) p 96]
 839 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA [Generico Propositini particolareggiati Concretezza] Propositini minuti e particolareggiati, da mettersi subito in atto, non cose generali! [Santifichiamo la giornata] 1938? luglio HM I, 1 (1939) p 165-166]
 840 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA [Vigilare Occhio su di noi] Il Signore ha detto: 'Vigilate". E ciò vuol dire: "Fate l'esame di coscienza". Stiamo sempre con l'occhio su di noi: oggi come voglio fare? cosa ho fatto? [La morte] 1938 novembre HM I, 1 (1939) p 248]
 841 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA Finché la pietà è senza esame [di coscienza], vale poco, con l'esame, invece, vale tutto. [La morte] 1938? novembre HM I, 1 (1939) p 253-254]
 842 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA E' necessario fare bene l'esame di coscienza. Esso è come l'orologio dell'anima. Con l'esame di coscienza possiamo controllare a che punto si trova l'anima nostra nel cammino spirituale. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Messico] 1952? EMC (1952) p 267-268]
 843 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA Esaminare se stessi] L'abbandono dell'esame di coscienza è la più grande disgrazia per una Religiosa. Perché allora si mette a guardare le altre e fa l'esame alle altre_ [L'esame di coscienza punto di partenza per la santità] 1958 luglio 22 APie Discepole III (1958) p 192]
 844 D SP B: Pietà: ESAME DI COSCIENZA "Nosce teipsum", non quella moltitudine di cose che poco o nulla giovano, se pure non danneggiano. Quante inutili notizie, od occupazioni di cose che non ci spettano, mentre non conosciamo noi stessi; e meno ci occupiamo di quello che è l'interesse eterno! negozio unico. [_] Leggere il libro della propria coscienza, togliendo un po' di tempo a letture inutili, spettacoli e proiezioni non necessarie.[_] L'esame di coscienza sarà prima per tempi determinati; poi verrà reso frequente dalla domanda "dove è volto il mio cuore?"; infine diverrà un abito insostituibile, per cui si crea un continuo riflettere su che cosa si fa e come si fa. [Esame di coscienza] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 80]
 845 D SP B: Pietà: ESERCIZI SPIRITUALI E' cosa tanto buona un periodo di riflessione e di esame, fermando il giudizio e la preghiera su noi stessi. Ogni piccolo viaggio fatto alla scoperta di noi stessi ci avvicina un po' al vertice del sapere, e chi conosce se stesso sta ben in alto! In questo libro possiamo leggere un po' ogni giorno. Tutti possiamo farlo, poiché il libro è sempre a nostra disposizione: "noverim me" (sant'Agostino). Ciò secondo l'umano intendimento; poiché per noi, che siamo in Gesù Cristo il quale è Dio, segue il "noverim Te". Gesù Cristo è il Divino Innesto sulla natura e ne muta i frutti di pensiero e di opere e di aspirazioni. [Rientrando dagli Esercizi Spirituali] 1936 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 64]
846 D SP B: Pietà: ESERCIZI SPIRITUALI [Vita di carità Luce divina] 1) Illuminarvi di nuovo alla luce divina sopra il vostro stato. 2)Esaminarvi sul come procede tra di voi la vita di carità, obbedienza ed il governo per parte di chi guida nelle varie Case. 3) Ottenere dal Signore, mediante la preghiera, tre grazie:" Cogitare, velle et perficere" [pensare, volere e portare a termine]. [Introduzione agli ES] 1936 ottobre SE (1937) p 8]
 847 D SP B: Pietà: ESERCIZI SPIRITUALI [Riflessione Preghiera Esame di sé] Gli Esercizi spirituali si possono fare senza predicatore e senza libro; mai senza la riflessione e senza la preghiera. La parte più necessaria della meditazione sta nel riflettere, applicare, esaminarsi, proporre, pregare. [Metodo paolino - Meditazione] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 61]
 848 D SP B: Pietà: ESERCIZI SPIRITUALI [Parlare di apostolato] Ho sentito alcuni anni fa una cosa che mi ha fatto una certa impressione: per tutto un corso di esercizi non si era mai parlato di apostolato. Allora, come fanno ad avere delle persuasioni, degli entusiasmi per la redazione, per la tecnica, per la propaganda specialmente? allora si eseguiscono i lavori materialmente, con fatica. Ma se si descrive l'ufficio che ha la redazione, la tecnica, la diffusione, quanto vantaggio e quanti meriti in più! [Figlie di San Paolo : Ut unum sint] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 242]
 849 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE Metodo dei santi] I metodi per meditare sono tanti: si può dire che ogni santo ebbe il suo, ma tutti indistintamente sono buoni, perché i santi non fecero delle chiacchiere; i loro consigli sono frutto di preghiera, di studio, di esperienza personale. [Pensieri 1977, p 137] ? Pr M 252]
 850 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE La mancanza di vera meditazione, il ridurci a sentire o leggere soltanto [le] cose spirituali, il non entrare a riflettere davvero in noi e applicare: ecco le cause che rendono desolata l'anima nostra. [p 75] [_] Al contrario, si lavora di spirito, si pensa, si riflette abitualmente, quando si è uniti nello spirito di Dio e silenziosamente operanti. [p 76] [Amor di Dio] 1933 RM (1934) 75-76]
 851 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE [Metodo della meditazione] La meditazione ha tre parti principali più il principio e la chiusa. D'ordinario si prende prima la Via, poi la Verità e la Vita. Gesù Via: stabiliamo subito quel che vogliamo concludere. Gesù Verità: troviamo il punto adatto per la nostra meditazione, cerchiamo i motivi di conferma della prima parte. Gesù Vita: facciamo il proposito e preghiamo per mantenerlo. [Il nostro metodo applicato alla confessione, Comunione, meditazione] 1936 ottobre SE p 160]
 852 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE [Segreto della santità Raccogliere tutto Silenzio meditativo] L'abitudine del meditare è il segreto della santità di tante anime; esse fanno come la Madonna, che raccoglieva tutto e tutto meditava. [_] Il silenzio meditativo è la chiave della religione. [Il silenzio divino] 1938? gennaio HM I, 1 (1939) p 17]
 853 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE Chi ama il Vangelo, chi lo porta con sé, lo legge volentieri, acquista poco a poco lo spirito di Gesù; la meditazione del Vangelo fa penetrare le verità divine nel nostro animo; non è una semplice lettura, perché l'acqua che scorre solo alla superficie del terreno non è quella che giova alle radici della pianta. [Come passare la giornata] 1953 febbraio 1 RSp (1952) p 9]
 854 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE La meditazione è la sola pratica che si fa in comune; è necessario che intervengano tutti, e sia diretta dal Superiore della casa [_]. Chi abitualmente trascura la meditazione in comune non è nello spirito dell'Istituto.[_] La meditazione in comune guidata dal Superiore insieme alla Visita hanno un ruolo di massimo ordine nell'Istituto: tralasciando si arriverebbe all'individualismo, che è la distruzione della società. [Esortazione ai capitolari del Primo Capitolo Società San Paolo] 1957 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 163-164]
 855 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE La meditazione è veramente l'unica pratica comune che si deve assolutamente fare in comune; è il momento in cui tutta la Famiglia si unisce, si concorda. La Famiglia Paolina si è accresciuta non con dei comandi ma con delle persuasioni che si venivano concretando durante la meditazione, attraverso le molte prediche. [Pietà: Meditazione in comune] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 190]
 856 D SP B: Pietà: MEDITAZIONE [Esame di coscienza sui numeri] Anche la meditazione e l'esame di coscienza si possono fare sui numeri. [San Paolo: Giornata per i discepoli di Gesù Maestro, Meditazione] 1965 gennaio 11 Carissimi in San Paolo (1971) p 1444]
 857 D SP B: Pietà: MESSA [Metodo della Messa] Consideriamo la santa Messa divisa in tre parti:[_] La prima parte è didattica o di ammaestramento: "Io sono la Verità" ed ha il suo centro nell'Epistola e nel Vangelo. La seconda è la parte consecratoria, è la vera offerta, il vero Sacrificio, il centro anzi del Sacrificio: "io sono la Via". La terza parte ha il suo centro nella Comunione e vi si onora particolarmente Gesù Vita. [Il metodo VVV applicato alla Visita e alla santa Messa] 1936 ottobre SE p 153]
 858 D SP B: Pietà: MESSA [Sole delle devozioni] La Messa: è il centro del culto cattolico. E' la fonte delle grazie. E' il sole delle devozioni. [La Messa, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 161]
 859 D SP B: Pietà: MESSA La Messa sole della pietà, regina delle devozioni, fonte dell'acqua di vita e delle grazie, che comunicano i sacramenti. La Messa il più efficace suffragio per il purgatorio. La Messa luce, sacrificio, innesto della preziosa oliva in un olivastro, che è l'uomo peccatore. La Messa gloria del Sacerdote, fortezza dei martiri, alimento delle vergini, l'occulta potenza dell'apostolo, dello scrittore, del predicatore, la gioia del vero cristiano. L'eterna Messa celebrata dal Sommo Pontefice in cielo glorifica Dio e dà gaudio ai Beati. [La Messa] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 25-26]
 860 D SP B: Pietà: MESSA [Cibo spirituale Colazione dell'anima Comunione] "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo, l'alimento spirituale, il cibo spirituale. E se al mattino aspettate colazione, prima la colazione dell'anima, la Comunione. Vi è la mensa in refettorio, e prima vi è la mensa alla balaustra_ [Confessione e Comunione: principali mezzi per la santificazione] 1963 settembre 22 APie Discepole VIII (1963) p 390]
 861 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Morte] Fa come vorresti aver fatto in punto di morte. [Lettere a Maestra Tecla] 1930 novembre 3 LMT p 42]
 862 D SP B: Pietà: NOVISSIMI Morte] La morte è la fine della prova, di fedeltà. [La morte] 1932 febbraio DF (1985) p 55, n 46]
 863 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Terra in prestito Prendersi il Paradiso Ricompensa Paradiso] Il Paradiso è la nostra ricompensa: questo solo è nostro; la terra è in prestito. Si tengano pure gli altri ciò che vogliono sulla terra, noi ci prendiamo il Paradiso. [Il Paradiso] 1938? agosto HM I,1 (1939) p 171]
 864 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Parlare del paradiso Altra strada Cose del] Bisogna parlare del Paradiso specialmente alle anime troppo prese dalle cose del mondo, esso ha una attrazione tale, capace di strappare da ogni cosa terrena e mettere i nostri piedi su un'altra strada. [Il Paradiso] 1938? agosto HM I, 1 (1939) p 172-173]
 865 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Morte Paradiso Prepararsi al Paradiso] La vita passa e ci avviciniamo alla fine dei nostri giorni. Lasceremo presto questo mondo e ce ne andremo in Paradiso, dove tutto è pace e serenità. Prepariamoci, prepariamoci al Cielo! 1941 marzo HM II,1 (1941) p 8]
 866 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Ultimo giorno di vita Morte Fervore] Il giorno del maggior fervore deve essere l'ultimo giorno della nostra vita; l'anno del maggior fervore, l'ultimo anno della vita. 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 24]
 867 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Eternità] L'uomo prudente per giudicare rettamente non pensa se una cosa piace al gusto, ma se è il meglio per il Cielo, per la gloria di Dio: Che mi giova questo per l'eternità? [La prudenza e la giustizia] 1941 ottobre EM (1942?) 120]
 868 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Pensare all'eternità Vivere di fantasia(non) Ordinare la vita all'eternità] Pensiamo all'eternità: eternità: parola che si pronuncia in un attimo e che significa una durata senza fine. Nessuno può vivere di fantasia. Viviamo nella realtà della vita. La vita è tutta ordinata all'eternità. [Cominciare bene la giornata] 1952 gennaio 30 RSp (1952) p 5]
 869 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Pensare all'eternità] Pensiamo all'Eternità. Si pensa tanto alla vita presente che dura poco. Pensiamo all'eternità che non ha limiti di tempo! [Ora di adorazione sull'"unum necessarium"] 1952 marzo 9 RSp (1952) p 106]
 870 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [due eternità] Fra non molti anni saremo in una delle due eternità. Quale sarà la nostra? Quella che ci prepariamo adesso. [I novissimi] 1952 marzo 9 RSp (1952) p 69]
 871 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Morte] Tutto si perde, tutto cade con la morte: rimane solo il bene e il male compiuto. [Ora di adorazione sull'"unum necessarium"] 1952 marzo 9 RSp (1952) p 107]
 872 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Duplice eternità Ordinare la vita al fine] Occorre metterci davanti alle verità eterne, alla duplice eternità. Vivere di fede significa avere presenti queste grandi verità e ordinare tutta la vita al suo fine. [La giornata missionaria] 1952 ottobre 19 Pr 1 (1953) p 167]
 873 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Paradiso Amore gaudioso Disposizioni necessarie] Il paradiso è un amore gaudioso in noi; è perciò necessario possedere in qualche misura l'amore, per il conseguimento di Dio; il tendervi, il cercarlo, il volerlo è disposizione vera e necessaria per tutti. [Formazione degli aspiranti] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 28]
 874 D SP B: Pietà: NOVISSIMI [Mezzi in prestito Pensare al Paradiso Unico bene Camminare con slancio Rallegrarsi Paradiso Gioia] Il Paradiso è nostro. Tutte le altre cose della terra: le case, i vestiti, la chiesa, le cose più buone ci sono date in prestito, per un po' di tempo; noi dobbiamo servirci di esse come mezzi per il Paradiso. [p 321] Gran torto ci faremmo, se non pensassimo al cielo che è il nostro bene, il bene eterno, l'unico bene. Se vi pensassimo, prenderemmo più coraggio; ci rallegreremmo; commineremmo con slancio, e le virtù che ora pratichiamo a stento, ci sembrerebbero la cosa più bella e più cara. [p 322-323] [I novissimi meditati dinnanzi al Santissimo Sacramento - Il Paradiso] 1961 SPa (1962) p 321-323]
 875 D SP B: Pietà: PREGHIERA La preghiera è come il sangue, che parte dal cuore, attraversa tutte le membra, nutrendo e vivificando l'intero organismo. [Pensieri 1977, p 134] ? Pr VI 37]
 876 D SP B: Pietà: PREGHIERA Difficoltà] Il mezzo più efficace per trovare buone vie d'uscita nelle nostre difficoltà è sempre la preghiera. [Pensieri 1977, p 135] ? RS 30]
 877 D SP B: Pietà: PREGHIERA Bisogno di Dio] Sono tre le cose necessarie per conseguire la salute: la fede, 'credere oportet accedentem ad Deum' [Ebrei, 11,6]; le opere, poiché 'fides sine operibus mortua est' [Giacomo 2,17]; la preghiera, 'oportet semper orare et non deficere' [Luca 18,1]. [_] Il culto od orazione da una parte è un dovere tra i fondamentali verso Dio, dall'altra è un mezzo indispensabile per ottenere le grazie necessarie alla salute [salvezza] eterna. Impregnare tutta la nostra vita, stampa, predicazione, educazione, di questa convinzione sarà un grande merito, una luce vivificante, una virtù indispensabile. Innanzi a questo mondo che apprezza le opere, la forza e la scienza, occorre predicare questa verità e più ancora dare l'esempio dell'orazione. Il mondo, la Chiesa, l'anima hanno supremo bisogno di Dio: la preghiera ve lo chiama. [Introduzione, in quaresima, al senso della geografia] 1935 marzo 1 Carissimi in San Paolo (1971) p 29]
 878 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Sbagli grossi] Una Suora vale quanto vale la sua preghiera. Di sbagli grossi una Suora che prega non ne fa e se ne fa è o per imprudenza o per ignoranza. Dio si incarica Lui di guidare questa figlia come Padre. [Silenzio amoroso e operoso] 1936 ottobre SE p 139]
 879 D SP B: Pietà: PREGHIERA La preghiera per l'uomo, il cristiano, il Religioso, il Sacerdote è il primo e massimo dovere. Nessun contributo maggiore possiamo dare alla Congregazione, della preghiera; nessuna opera più utile per noi della preghiera; nessun lavoro più proficuo per la Chiesa in un Sacerdote della preghiera. Con illusione qualcuno forse cercherà di scusare la mancanza di orazione, dicendo che è molto occupato. Ma è proprio questa la vera ragione? Oppure si trova soverchio il lavoro perché non precede la preghiera, per la quale facilmente si sbrigherebbero le altre occupazioni? Occupazioni? Ma la Chiesa, la Congregazione, l'anima nostra ci chiedono la preghiera, poi il rimanente, in quanto è possibile. Occupazioni? Sì, ma non urgono in genere le altre, se non dopo questa. Occupazioni? Prima Dio, poi gli uomini. Occupazioni? Ma la vita delle altre opere è la grazia; perciò senza la preghiera faremo opere morte. "Maledictum studium, apostolatum, eccetera. propter quod relinquitur oratio". 1937 agosto 20 Carissimi in San Paolo (1971) p 97-98]
 880 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Tentazioni Pregare meglio] Occorre pregare, pregare, pregare. Se la preghiera è ottima, tanto meglio, ma intanto, sebbene incontriamo tentazioni, vi sia, sostanzialmente. E chi persevera ottiene, come l'amico che ricorse, a notte avanzata, all'amico per il pane_ Chi prega ogni giorno otterrà la grazia di pregare meglio; chi prega, attesta di riconoscere il bisogno di Dio e la fiducia di ottenere: finché santamente ci ostiniamo a chiedere, dimostriamo di avere fede, speranza, carità: e prima di alzarci dalla preghiera, avremo già la benedizione divina. In altre parole: occorre esista sempre e davvero ogni giorno della vita, per tutti, la preghiera: come sempre si prende il cibo, come sempre si respira. 1937 agosto 20 Carissimi in San Paolo (1971) p100]
 881 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Anima debole] La bambina è malata? medici, medicine. L'anima è malata? Confessione. La bambina è debole? Ricostituenti. L'anima è debole? Preghiera. 1939 Pr E 338]
 882 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Continuità della misericordia] La continuità della preghiera ci assicura la continuità della misericordia di Dio. [Come terminare la giornata] 1952 gennaio 31 RSp (1952) p 8]
 883 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Via d'uscita nelle difficoltà Tabernacolo] Il mezzo più efficace per trovare vie d'uscita nelle nostre difficoltà è sempre la preghiera. Può darsi che si cerchi per mesi e mesi una soluzione e non si riesca a trovarla: si vada al Tabernacolo. [La Visita al Santissimo Sacramento] 1952 febbraio 14 RSp (1952) p 30]
 884 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Difficoltà Gioia della vocazione Accostarsi a Dio] Se siamo sempre in mezzo alle medesime difficoltà, se non sappiamo combattere, se non riusciamo ad avere delle persuasioni profonde, se non abbiamo decisioni efficaci, propositi fermi, se non riusciamo a sentire la gioia della vocazione, il gusto delle nostre cose, non è forse perché ci manca la preghiera? _ Accostatevi a Dio, pregate. [La preghiera] 1955 gennaio 29 Pr 6 (1958) p 43]
 885 D SP B: Pietà: PREGHIERA "Semper orare, numquam deficere" (Lc 1,18). Sempre. Il cibo non si prende al principio della settimana per la settimana intera: si prende regolarmente ogni giorno e nei pasti stabiliti se si vuole essere sani. [La preghiera] 1955 gennaio 30 Pr 6 (1958) p 51]
 886 D SP B: Pietà: PREGHIERA La funzione della preghiera non è di piegare Dio, ma di piegare noi a Dio. [Ritiro mensile, La preghiera] 1955 gennaio 30 Pr 6 (1958) p 47-48]
 887 D SP B: Pietà: PREGHIERA Spiritualità] Senz'aria non si può vivere e così senza preghiera non si può vivere spiritualmente. [Meditazione tenuta alla FP in Sydney] 1955 maggio 17 Pr 6 (1958) p 143]
 888 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Processione] Processione significa: pregare camminando. [Alle FP e al popolo dopo la Processione del Santissimo Sacramento] 1955 giugno 12 Pr 6 (1958) p 159]
 889 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Edificio spirituale Cumulo di rovine] Abbandonando la preghiera, tutto l'edificio spirituale cade e rimane un cumulo di rovine, un bel castello, ma diroccato. 1960 aprile UPS 2 (1962) p 12]
 890 D SP B: Pietà: PREGHIERA [Mortificazione Efficacia apostolica Avere fiducia] Il curato d'Ars lavorava e non otteneva nulla, in principio. E allora pregava, pregava. E quando aveva molto pregato, ma con fede, e anche si mortificava, ecco che era giunto al punto in cui non poteva più entrare in chiesa, tanto era affollata. E doveva stare in confessionale quindici ore al giorno per accogliere. E quando saliva sul pulpito, tutti gli occhi addosso: tutti desiderosi di sentire una sola parola. Davide vince Golia! Abbiate fiducia. Avete perso tutto? ma avete pregato? Voi le vittorie non le vedrete, morirete, forse; ma la vittoria sarà vostra, perché c'è Dio. C'è Dio. [Difficoltà della Pastorella in parrocchia] 1961 luglio 23 AAP (1964:1961) p 136]
 891 D SP B: Pietà: ROSARIO [Grandi ideali Ricostituente spirituale] Il Rosario è utile per le anime che hanno grandi ideali da raggiungere, aiuta le anime che hanno gravi doveri da compiere, è un ricostituente spirituale per ogni male. [I vantaggi del Rosario] 1940 dicembre OO 2 (1940) p 285]
 892 D SP B: Pietà: ROSARIO La nostra vita è un po' come i misteri del Rosario. E chi dice il Rosario generalmente ha questo frutto: lasciare nell'anima il vero concetto della vita. [Il Paradiso, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 172]
 893 D SP B: Pietà: ROSARIO E' necessaria una crociata di rosari, perché vi sia un risveglio cristiano, in particolare adesso, dopo questo Concilio. 1965 FSp (1965) p 57-63]
 894 D SP B: Pietà: ROSARIO Quanti Rosari nei passi che ha fatto la Famiglia Paolina, ad es. tanto per citare un fatto esterno: per la chiesa del Divin Maestro e la vostra [Figlie di San Paolo] Casa Madre di Alba: quanti Rosari partendo da casa e andando là sul posto! Vi sono state tante difficoltà. Il Vescovo, dopo che la casa era stata fatta, mi disse: "Io non avevo più speranza". Bastava però recitare il Rosario e sono venute innumerevoli grazie. [Il Santo Rosario] 1965 giugno 18 FSp (1965) p 62-63]
 895 D SP B: Pietà: ROSARIO Il Rosario istruisce e vivifica la fede. Il Rosario è guida alla vita cristiana. Il Rosario ottiene grazie spirituali e materiali per l'individuo, la società e l'intera umanità. [Perché il Rosario ha tanto potere?] 1969 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 1461]
 896 D SP B: Pietà: VISITA Fare] I modi di fare la Visita al Santissimo sono tanti, ma il primo modo è di farla (perché a volte può venire meno la voglia); il secondo modo è di farla; il terzo è ancora di farla, perché, dice san Francesco di Sales, se mi chiedete il modo di camminare, bisogna che vi dica: muovi prima un piede, poi l'altro, poi di nuovo il primo, eccetera. [Visita al Santissimo Sacramento] 1932 agosto HM II, 4 (1944) p 178]
 897 D SP B: Pietà: VISITA Contemplazione] Quanto giova alle volte stare in contemplazione davanti al tabernacolo, senza sforzarsi di pensare a cose alte! Dire a Gesù semplicemente: "Tu sei il mio Maestro, mi hai dato l'esempio, io voglio fare come hai fatto tu". 1940 HM II, 2 (1942) p 106]
 898 D SP B: Pietà: VISITA [Unione del cibo] Gesù è qui con noi, ma è con noi nella forma più semplice; cioè sotto le specie del pane e del vino; nella forma che maggiormente indica l'unione: cioè del cibo. Quale maggiore unione vi può essere di quella del cibo con chi lo mangia? Il cibo diventa qualcosa di noi. Gesù nell'Eucarestia si dona così da essere la nostra vita: Vivo ego iam non ego. [La Visita al Santissimo Sacramento] 1940 dicembre OO 2 (1940) p 153]
 899 D SP B: Pietà: VISITA [Presenza reale] La presenza reale richiede dall'uomo una corrispondenza che si esprime colla Visita al Santissimo Sacramento. [La Visita al Santissimo Sacramento] 1940 dicembre OO 2 (1940) p 154]
 900 D SP B: Pietà: VISITA [Metodo] Uno dei migliori modi per fare la Visita al Santissimo Sacramento è quello che ci porta ad onorare Gesù Maestro: Via, Verità e Vita. [Come fare la Visita al Santissimo Sacramento] 1940 dicembre OO 2 (1940) p 162]
 901 D SP B: Pietà: VISITA Gesù [nell'Eucaristia] intende e parla. [La Visita, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 61]
 902 D SP B: Pietà: VISITA Dite tutto a Gesù. [La vita Eucaristica, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) 52]
 903 D SP B: Pietà: VISITA La Pia Discepola deve imparare a modellare la sua virtù dalle lezioni che impara dal Tabernacolo, più che da ogni altro metodo o libro. [_] Aprite il libro divino e consideratelo tutto l'anno: Gesù [Eucaristico] modello di santità. Si impara da coloro con cui si vive; il bimbo imita la mamma, e se voi siete le piccole di Gesù, imitate Gesù. [Gesù eucaristico modello della pia discepola] 1947 giugno IA 1 (1947) p 128-129]
 904 D SP B: Pietà: VISITA [Nottata di adorazione Nuovo secolo Forme di apostolato di oggi] La Visita per le Figlie di san Paolo è un gran tesoro. E' venuta 52 anni fa in una nottata di adorazione: allora il Signore ci fece capire che cominciando il nuovo secolo bisognava stabilire la vita sull'Eucaristia e sull'attività. Le forme di apostolato di cui la Chiesa oggi ha bisogno sono oggi nella Congregazione nostra. [La Visita, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 168]
 905 D SP B: Pietà: VISITA La Visita al Santissimo Sacramento per l'apostolo è come un'udienza, una scuola, ove il Discepolo o il ministro si intrattiene col Divino Maestro. [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Visita al Santissimo Sacramento] 1954-1955 SdM (1956) p 122]
 906 D SP B: Pietà: VISITA [Immaginetta geografica Mondo Eccitare lo zelo] Il tenersi davanti una immaginetta che rappresenti le cinque parti del mondo, con descritto in breve lo stato religioso delle stesse, può essere buona preparazione alla Comunione e servire per la prima parte della Visita; essa può eccitare lo zelo. 1956 Pr A 130 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 907 D SP B: Pietà: VISITA La pace tra gli uomini e negli uomini si realizza a misura che l'umanità entra nella scuola di Gesù Maestro, Via, Verità e Vita. Il Maestro Divino questa scuola l'ha aperta nella grotta di Betlemme, l'ha continuata a Nazareth, nella vita pubblica, nella vita dolorosa, nella vita gloriosa; la continua nel Tabernacolo. La medesima scuola si perpetua visibilmente nella Chiesa, che è maestra di fede, di morale, di preghiera. Chi fedelmente la segue si trova certamente sulla via della pace e della felicità eterna. [Auguri di Natale] 1957 dicembre 2 Carissimi in San Paolo (1971) p 1477]
 908 D SP B: Pietà: VISITA La Visita anzitutto non è un complesso di preghiere: è proprio "la Visita", come se si andasse a trovare una persona cara, per esempio la mamma, e allora si fa uno scambio di saluti, uno scambio di notizie, uno scambio di doni, di promesse, eccetera. La Visita ha lo scopo di stabilire la nostra vita in Cristo Gesù, e cioè vivere in Gesù, per Gesù, con Gesù. 1959 Pr V 459 [Archivio Figlie di San Paolo]]
 909 D SP B: Pietà: VISITA Molti sono i metodi proposti per trarre da questa pratica i maggiori frutti. Indicatissimo quello in onore a Gesù Maestro, Via, Verità e Vita. 1959 Pr V 459]
 910 D SP B: Pietà: VISITA Nel fare la Visita consideratevi [Pie Discepole] rappresentanti dell'umanità presso il Tabernacolo, raccogliendo nel vostro cuore tutti i cuori degli uomini, presentando a Dio tutti i loro bisogni, onde Egli faccia giungere la forza a chi è debole, la luce a chi è nell'oscurità; perché le anime si allontanino dal peccato, perché Gesù vinca la resistenza dei peccatori, perché sia concessa santificazione e zelo alle anime consacrate a Dio. Gesù vi ha affidato questo ministero: rappresentanti dell'umanità presso il Tabernacolo; questa è la vostra vocazione: un ministero di carità! 1960 IA 4 83]
 911 D SP B: Pietà: VISITA La nostra pietà è in primo luogo eucaristica. Tutto nasce come da fonte vitale dal Maestro Eucaristico. Così è nata dal Tabernacolo la Famiglia Paolina, così si alimenta, così vive, così opera, così si santifica. Dalla Messa, dalla Comunione, dalla Visita eucaristica, tutto: santità ed apostolato. 1960 aprile UPS 2 (1962) 10]
 912 D SP B: Pietà: VISITA [Vita paolina nata dal tabernacolo] La vita paolina è nata dal Tabernacolo; così dovrà viversi; così da consumarsi, per il santo Viatico. Dal Tabernacolo tutto, senza il Tabernacolo nulla. [L'Eucaristia] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 103]
 913 D SP B: Pietà: VISITA L'ora di adorazione quotidiana nella Famiglia Paolina, particolarmente per il suo proprio apostolato, è necessaria. Si avrebbe una tremenda responsabilità se non fosse stata prescritta: il Religioso paolino non avrebbe il sufficiente alimento per la sua vita spirituale e per il suo apostolato. Ma chi la omette assume su se stesso tale responsabilità; e la assumerebbero i Superiori che non la facessero praticare. [La pietà] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 10]
 914 D SP B: Pietà: VISITA Che sia la Visita. E' un incontro dell'anima e di tutto il nostro essere con Gesù. E' la creatura che s'incontra con il Creatore. E' il discepolo presso il Divin Maestro. E' l'infermo con il Medico delle anime. E' il povero che ricorre al Ricco. E' l'assetato che beve alla Fonte. E' il debole che si presenta all'Onnipotente. E' il tentato che cerca il Rifugio sicuro. E' il cielo che cerca la Luce. E' l'amico che va al vero Amico. E' la pecorella smarrita cercata dal Divino Pastore. E' il cuore disorientato che trova la Via. E' lo stolto che trova la Saggezza. E' la sposa che trova lo Sposo dell'anima. E' il nulla che trova il Tutto. E' l'afflitto che trova il Consolatore. E' il giovane che trova orientamento per la vita. I pastori al presepio, la Maddalena al convito di Simone, Nicodemo che arriva nella notte. Le sante conversazioni della Samaritana, di Zaccheo, di Filippo e di tutti gli Apostoli con Gesù; specialmente nell'ultima settimana nella sua vita terrena e dopo la resurrezione [p 104]. E' la corrispondenza dovuta a Colui che è nostro Ospite, Familiare, Fratello, Salvezza. E' il Maestro di fede, morale, preghiera: dovere di andare alla sua scuola. La Visita è la pratica che più orienta ed influenza tutta la vita e tutto l'apostolato. Raccoglie in sé i frutti, e li conduce a maturità, di tutte le altre pratiche. E' il gran mezzo per vivere tutto Gesù Cristo. E' il gran mezzo per superare la pubertà e formare la personalità in Cristo. E' il segreto per la trasformazione nostra in Cristo: "vivit vero in me Christus". E' sentire le relazioni di Gesù col Padre e con l'umanità. E' la garanzia di perseveranza [p 105] La fedeltà alla Visita ha immensi vantaggi individuali e sociali. Scegliere l'ora più tranquilla. Se viene la noia, allungarla di cinque minuti. La vita paolina, più esposta a pericoli, non si reggerebbe senza di essa. Le Costituzioni non avrebbero provveduto abbastanza per la perfezione e l'apostolato se non l'avessero introdotta. E' in Cristo che si stabilisce l'unione di spirito, di fede, di carità. di attività. [p 108] La Visita vero è un'anima che pervade tutte le ore, le occupazioni, i pensieri, le relazioni, eccetera. E' una linfa o corrente vitale, che su tutto influisce, comunica lo spirito anche alle cose più comuni, forma una spiritualità che si vive e comunica. Forma lo spirito di orazione che, coltivato, trasforma ogni lavoro in preghiera.[_] Se l'ora di Visita fatta da ognuno che vuole l'avanzamento, si isolasse meno in concetto formalistico; se, invece di essere una semplice porta come le altre, mirasse ad essere il cuore della giornata; se la Visita fosse come il sangue che vivifica gli altri atti di pietà; se la si fa scaturire dalle profondità dell'anima e dalla vita ordinaria, e meno da metodi convenzionali, o libri, o formule di preghiere superficiali; se con la Visita si acquista una base soprannaturale che illumina tutto, una spirituale generosità nel donarsi ed operare, un sentire profondo che Dio è in noi; se, dopo essere stati con Gesù Cristo lo si sente vivo ed operante nel nostro essere, e nasce il bisogno di tuffarsi, tratto tratto, nel soprannaturale, a ristorarci; si arriverebbe presto al nono grado di orazione "trasformazione in Cristo": "vivit vero in me Christus". La vita si trasforma in preghiera, la preghiera dà la vita [p 110-111]. [La Visita] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 110-111]
 915 D SP B: Pietà: VISITA Vi sono cose soprannaturali che vengono ispirate direttamente dal Maestro Divino. E avevo letto, tanto tempo fa, di un vescovo il quale si trovava, in qualche giornata, molto in angustie e non trovava ancora una soluzione per risolvere i problemi che si eran presentati in quelle giornate a lui; e cose gravi. E pensa, ripensa, e domanda consigli, eccetera. Poi uscì di casa e camminando s'incontrò con una donnetta la quale egli conosceva: "Dove siete stata, buona donna?" "Sono stata a far l'adorazione in chiesa, a far la visita". "Ebbene, che cosa vi ha detto Gesù?" "Mi dice sempre delle cose buone, ma quest'oggi mi ha detto qualche cosa, io non ho capito". "E che cosa ti ha detto che non hai capito?" "Mi ha detto che: 'chiedono consigli a tutti e non vengono da me'". Il vescovo capì che quella ispirazione riguardava il vescovo stesso, e cioè, che prima di chiedere tanti consigli e tante riflessioni, ricorrere al Maestro, egli è la Verità e la Sapienza stessa, ecco. [Conoscere meglio Gesù Maestro] 1963 dicembre 22 APie Discepole VIII (1963) pp 513-514:517]
 916 D SP B: Pietà: VISITA Che cosa dirà al Signore la Suora propagandista, quando farà la Visita? "Ma io ho la testa piena di quello che ho veduto e sentito, e non posso raccogliermi, perché mi vengono in mente le persone che ho visto, le cose che ho sentito, buone e non buone_". Pàrlane con Gesù Maestro: "Sono tue queste anime, più che mie! Io ho cercato di seminare, ma né colui che semina né colui che innaffia conta, ma chi dà l'incremento", chi dà la grazia alle anime. Pàrlane con Gesù. Se siete distratte nel pensiero di queste anime, non è distrazione ma è ispirazione, è segno di buona volontà. Molte volte si credono distrazioni quelle che sono ispirazioni di Dio. [Propaganda] 1964 Pr CO 668 [Archivio Figlie di San Paolo]]
 917 D SP B: Pietà: VISITA [ abituale Precedenza alla pietà] L'ora di Visita, l'adorazione, non si deve mai tralasciare. [p 29] [_] Il privilegio, il gran dono della Congregazione è proprio l'ora di adorazione. L'ora più lieta della giornata è la Visita al Santissimo Sacramento: in quest'ora si va in udienza da Gesù, ci si incontra con Lui, si parla con Lui, si rimane con Lui in intima conversazione. [p 31].. La Visita ci porta ad un progresso abituale, continuato, quotidiano [p 33] [_] E' vero che c'è il dovere di compiere l'apostolato, ma in modo assoluto si deve dare la precedenza alle pratiche di pietà, e tra le pratiche di pietà vi è questa di grande valore: la Visita al Santissimo Sacramento [p 38]. [L'ora di adorazione nello spirito paolino] 1965 giugno 13 FSp (1965) p 29-38]
 918 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Mortificazione] La sofferenza va considerata sotto tre aspetti: 1. Come mortificazione per non peccare; 2. Come santificazione per fare il bene, specialmente l'apostolato e 3. come mezzo e supplica per ottenere che l'apostolato abbia il suo valore e la sua efficacia, il frutto in sostanza. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - La mortificazione] 1954 ottobre 2 Pr 5 (1957) 81 

APOSTOLATO PAOLINO
919 E AP A: CHIESA Noi dobbiamo essere fedeli interpreti della parola e degli indirizzi del Papa. Non pretendiamo di essere altro: e Dio ci darà grazie di fare questo. Non sarà necessario sprofondarci negli abissi del sapere, non ci metteremo in testa delle correnti del pensiero: ci basterà capire bene e dare bene l'indirizzo del Papa, e staremo vicini a lui nelle questioni dibattute e nelle crisi del pensiero e della pratica. Non è nostro compito avanzare teorie: noi resteremo vicini al Papa, cercheremo di seguire, fedeli, l'indirizzo del Papa. 1924 novembre 15 UCBS Anno 6 p 1]
 920 E AP A: CHIESA Il Papa è il centro di diffusione del Vangelo nel mondo. [Il Papa] 1932 febbraio DF (1985) p 117, n 179]
 921 E AP A: CHIESA Le Figlie di San Paolo devono portare la voce del Papa in ogni famiglia. Questo è il vostro ufficio; ufficio divino: fare i messaggeri del Papa. Già San Paolo aveva organizzato un buon numero di donne, perché copiassero le sue lettere e le portassero ai destinatari. [Apostolato Stampa: Diffusione della collana 'Atti e discorsi di Pio XII] 1932 agosto HM II, 4 (1944) p 168]
 922 E AP A: CHIESA Le parole "In Christo et in Ecclesia", sono particolarmente adatte. Non dobbiamo fare né insegnare di più né di meno di quello che insegna la Chiesa. Evitare lavori di punta: dispute, discussioni, pareri, pura indagine. [p 60] [_] L'insegnamento della Chiesa prenderlo tutto: dalla questione operaia al modo di amministrare l'Estrema Unzione; tutti i consigli, tutta la liturgia. Non vi sarà pericolo di errare, non si fa che ripetere quello che abbiamo appreso. La Figlia di san Paolo sarà un altoparlante, una fedele eco della Chiesa. [Apostolato delle edizioni della Figlia di San Paolo] 1947 agosto HM II, 8 (1948) p 60, 61]
 923 E AP A: CHIESA La più potente forza per disporre gli uomini ad una schietta conciliazione e collaborazione, e ad un'unione durevole fra i popoli è la Chiesa Cattolica. E ciò, per la sua dottrina su l'unità del genere umano e del suo destino; per l'universalità della redenzione operata da Gesù Cristo; per la cattolicità della Chiesa e della sua relativa azione; per lo spirito di umanità e soprannaturalità che ispira tutta la sua opera; per la sua costituzione soprannaturale; per la costante e benefica azione durante venti secoli di storia, che le meritano giustamente l'ammirazione e la riconoscenza dei popoli. [La società internazionale] 1949 CS (1985) p 162-163]
 924 E AP A: CHIESA Quali sono i diritti della Chiesa rispetto alla verità? La Chiesa ha il diritto: 1. di predicare la dottrina cristiana in ogni nazione, anche se infedele; 2. di definire i dogmi e di usare la libertà di parola, servendosi dei mezzi che il progresso mette a disposizione della verità; 3. di combattere, con le istituzioni e la vigilanza, gli errori, da qualunque parte essi vengano. [La Chiesa] 1949 CS (1985) p 109]
 925 E AP A: CHIESA I poteri essenziali della Chiesa sono tre: dottrinale, giuridico e liturgico. Essa genera, educa, forma con questi poteri l'uomo retto, il cittadino saggio, il cristiano perfetto. [§ 218] Le caratteristiche della missione della Chiesa sono: l'universalità riguardo ai tempi, ai luoghi e ai popoli, la indefettibilità
 926 E AP A: CHIESA Le note caratteristiche della vera Chiesa di Gesù Cristo sono quattro: 1. unità di fede, di regime e di comunione; 2. santità, in quanto ha in sé tutti i mezzi di santificazione e possiede realmente molti membri santi; 3. cattolicità perché ha diritto ad estendersi in tutto il mondo e realmente si estende in ogni parte della terra; 4. apostolicità, perché la Chiesa attuale si collega realmente, attraverso i secoli, con gli Apostoli. [§ 261]. Questi caratteri si possono riassumere in una sola parola: romanità o unione col Romano Pontefice. [§ 262] [La Chiesa] 1949 CS (1985) p 112]
 927 E AP A: CHIESA Noi, Religiosi, prendiamo la nostra parte di responsabilità! poiché, se il clero secolare ha compiti delimitati dai confini delle parrocchie e delle diocesi, i Religiosi sono per le conquiste larghe, sono per le opere generali, sono per i problemi più urgenti: dobbiamo sentire col Papa, pensare col Papa, operare col Papa, il cui cuore batte all'unisono col cuore di Gesù Cristo. Preghiere ed attività apostoliche per le nuove conquiste. Meditiamo le cifre! e quando vi è l'aritmetica, non vi è posto per i vaghi ottimismi e pessimismi. Nel 1925, nel mondo erano fuori della Chiesa Cattolica, cioè da convertire, 1.326.000.000 persone. Nel 1935 erano fuori della Chiesa cattolica e quindi da convertire 1.680.000.000 persone. Nel 1949 erano da convertire 1.800.000.000 persone. Esame di coscienza: amiamo davvero noi Dio? le anime? la Chiesa? [San Paolo: Gesù Cristo è l'apostolo; alcuni apostolati] 1951 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 562]
 928 E AP A: CHIESA Mi hanno detto in un posto: "Non parli di Roma nelle Filippine, perché non ammettono che sia altro di meglio che le Filippine". Ci saranno migliori aratri, mezzi più comodi e più celeri, e sono contento; ma quanto a fede, morale e spirito religioso non c'è di meglio che Roma; attingiamo da Roma. Noi cerchiamo di uniformarci alla guida del Vicario di Cristo. [_] Esame dunque sulla Romanità. [La morte, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 136]
 929 E AP A: CHIESA La Chiesa, Maestra dell'umanità, è illuminata dallo Spirito Santo. Essa ha due nemici: l'errore e l'ignoranza. Essa non rifiuta, ma esamina, eleva ed adopera ogni scoperta, ogni sapere, ogni scienza umana e divina, perché tutto è prezioso contributo per il suo insegnamento. [Viaggio in America - Redazione Paolina] 1952 maggio/giugno Carissimi in San Paolo (1971) p 1032]
 930 E AP A: CHIESA Dolorosamente in qualche nazione la bandiera papale è ripiegata, ammainata; i Figli e le Figlie di san Paolo la spieghino, la innalzino, e sotto la sua ombra combattano le battaglie del Signore. [Viaggio in America 1952, Romanità] 1952 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 1030]
 931 E AP A: CHIESA La Chiesa prendendo le verità dal Vangelo è una Maestra infallibile: affidiamoci ad essa. Occorre che noi da una parte assecondiamo e seguiamo in tutto la Chiesa e che diamo la preferenza sempre nei nostri apostolati e specialmente nelle nostre letture, meditazioni, a quello che la Chiesa, il Papa insegna. Nello stesso tempo grande importanza alla lettura del Vangelo. [Meditazione su Gesù Maestro] 1952 settembre 6 Pr 1 (1953) p 67]
 932 E AP A: CHIESA La Chiesa, Maestra di fede, di morale e di preghiera, lavora a formare il cristiano perfetto, il cittadino celeste. La formazione avviene in Cristo, che è Via, Verità e Vita. Egli si è fatto per noi Maestro ed in questa elevazione, cristianizzazione e divinizzazione dell'uomo, è Maestro unico. La Chiesa, che è il corpo mistico di Gesù Cristo, conosce bene, opera con sapienza, comunica e perfeziona questa educazione e formazione dell'uomo, perché sia un degno membro di Gesù Cristo Capo. Essa procede come una Maestra impareggiabile_ [Cristocentrismo dell'anno liturgico] 1952 dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 673]
 933 E AP A: CHIESA Non bisogna smarrirsi, ma pregare e puntare verso la nostra indipendenza di attività nella Chiesa, cercando di passare illesi fra goccia e goccia, senza bagnarsi e senza mescolarsi. Non so quando, né come, ma noi dobbiamo avere, e avremo sicuramente, la libertà di azione nella Chiesa, perché lo esige la nostra missione. [Apostolato del Cinema] 1956 novembre 2 SCS (1964) p 38]
 934 E AP A: CHIESA [Il Vescovo di Alba] mi chiamò per dirmi: "Ora al tuo ordinario ministero ne assegno ed aggiungo un altro, di molto impegno". Me ne indicò la via: la stampa della diocesi. In tale via egli mi guidò e sostenne, in basso ed in alto, con sapienza e fortezza per circa vent'anni. Di lì tutto lo svolgimento. Ora i due venerati documenti [della Santa Sede] confermano come si è tutto svolto nella luce, guida ed approvazione della Chiesa e più precisamente del "Pastor della Chiesa ci guida". Ecco la via maestra: in Cristo e nella Chiesa. Sempre come si è nati e si vive oggi. [Cinquantenario dell'ordinazione sacerdotale di D. Alberione] 1957 giugno 29 Carissimi in San Paolo (1971) p 179]
 935 E AP A: CHIESA La Chiesa è l'editrice di Dio, e voi [Figlie di San Paolo] le postine che vi recate di casa in casa, distribuendo l'annuncio divino agli uomini, o che vi trattenete nell'ufficio postale di Dio, quale è la libreria, in attesa di anime a cui porgere la lieta novella. 1958 Raggio n 3 (1958) p 69]
 936 E AP A: CHIESA Per vivere la vostra [Figlie di San Paolo] vocazione bisogna che vi inseriate nella Chiesa e, attraverso la Chiesa, in Gesù Cristo. Allora la vostra vocazione diventa nobile. Ma se vi allontanate dalla linea tracciata, rischiate di diventare commercianti. 1960 gennaio MI - Figlie di San Paolo]
 937 E AP A: CHIESA Chi aderisce con profonda fede alla Chiesa Cattolica è sempre più sapiente di colui che va errando in cerca di una costruzione personale ed arbitraria, vivendo di illusioni e costruendo sulla sabbia. All'opposto, anche il minimo nostro aspirante, che sta componendo alla cassa il catechismo, e la Suora che porta il Vangelo, divengono dei maestri: "Beati i passi di chi porta la verità, la pace ed il vero bene". Bene vero ed eterno. [Disciplina dell'intelligenza] 1960 aprile UPS 2 (1962) 176]
 938 E AP A: CHIESA Se lavorate [Figlie di San Paolo] bene al servizio della Chiesa voi compirete un apostolato magnifico. Fuori di questo diventerete membri inutili nella Chiesa, mentre bisogna essere membra vive ed operanti. [_] Nei loro scritti le Figlie di San Paolo si limitino a quelle forme che corrispondono meglio alla loro condizione nella Chiesa, che è di "figlie" non di "madri" della Chiesa: vere Figlie di San Paolo, cioè della Chiesa. Prendere dalla Chiesa e distribuire; non pretendere di fare ciò che non vi spetta. 1961 SdC (1962) p 228]
 939 E AP A: CHIESA Questo Concilio [Vaticano II] è il grande fatto storico religioso del nostro tempo. E' un esame che la cristianità fa su se stessa, riflettendo su molti punti, che possono ridursi a tre: a) Quanto oggi la vita cristiana è praticata, in conformità con il Vangelo; quanto questa vita è oggi vissuta nel mondo; quanto ancora manca; quali mezzi per una santa purificazione ed elevazione in Gesù Maestro: "Siate perfetti come è perfetto il Padre celeste"; "Imparate da me". "Io sono la Via"; b) Quanto è diffusa la dottrina di Gesù Cristo, come accettata, come intesa e conservata nella sua integralità e purezza dal mondo; quali i mezzi perché conquisti tutte le menti, secondo il mandato di Gesù Cristo Maestro alla Chiesa: "Ammaestrate tutte le genti"; "questa è la vita eterna, che conoscano te unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo". "Io sono la Verità"; c) Quanto e come si prega "in Christo et in Ecclesia", "in spirito e verità"; quanto e come produca frutti di vita, di grazia, di veri figli di Dio e suoi eredi, coeredi di Gesù Cristo; come si realizzi sempre più "Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà". Difficoltà, perfezionamento, attuazione pratica. "Oportet semper orare et numquam deficere [Bisogna sempre pregare e mai venir meno]"; "Quodcumque petieritis Patrem in nomine meo hoc faciam [Qualunque cosa chiederete al Padre in nome mio, lo farò]". "Io sono la Vita". [Preparazione al Concilio ecumenico] 1962 settembre Carissimi in San Paolo (1971) p 315]
 940 E AP A: CHIESA Non fare cose strane e diverse da altri. Cose che siano già conformate alla tradizione, pur essendoci il progresso. Oh, c'è tanto da progredire, sì, ma in generale seguire la tradizione. La Chiesa, in venti secoli ormai, si è posta sopra una linea di condotta, e quello che in generale è accettato dalle persone più distinte o più conformi alle disposizioni della Santa Sede, questo è da seguirsi. [L'apostolato liturgico] 1963 novembre 10 APie Discepole VIII (1963) p 449]
 941 E AP A: CHIESA Nell'apostolato sentirsi sempre accanto al Papa, per dire ciò che egli insegna: dirlo con i mezzi che il Signore ci ha dato, i mezzi che sono stati indicati nel Concilio Vaticano II e sono la stampa, il cinema, la radio, la televisione e in generale i mezzi tecnici per le comunicazioni sociali. Sentirsi accanto all'azione del Papa e a servizio, e sentirsi accanto ai vescovi e a servizio. E cioè in dipendenza e collaborazione con la Chiesa, il Papa, i vescovi, i sacerdoti. E quindi avete la parte di Maria accanto alla Chiesa. 1964 febbraio 13 MI - Figlie di San Paolo]
 942 E AP A: CHIESA La Famiglia Paolina è nata quando il Santo Padre, allora regnante, era poco assecondato nell'indirizzo circa la stampa, e allora si interveniva. La Famiglia Paolina nasceva anche per questo: rimediare a quel complesso di persone le quali lasciavano che il Papa parlasse e insegnavano come vedevano loro, secondo le loro convinzioni, nel modo che esse giudicavano meglio, senza tener conto di colui il quale aveva l'obbligo, il dovere e il potere di indirizzare i cattolici sulla via vera dell'apostolato. Quindi il nostro voto è fedeltà circa l'apostolato. 1965 Pr VO 413]
 943 E AP A: CHIESA Il Concilio Vaticano II è tutto per la pastorale. E quindi questo rappresenta ciò che la Chiesa vuole fare in ordine alla salvezza delle anime. [_] E' il vostro tempo! L'Istituto vostro [Pastorelle] è l'Istituto del tempo attuale. [Alle Pastorelle: Il Concilio Vaticano II] 1966 marzo 27 AAP (1985:196619671968) p 33]
 944 E AP B: APOSTOLO Carità del sacerdote] Il Sacerdote dotto è stimato, il Sacerdote potente è temuto, il Sacerdote che parla bene è ascoltato; ma solo il Sacerdote fornito di molta carità è amato. 1912? ATP (1960) p 172]
 945 E AP B: APOSTOLO Sacerdote parroco] Un Sacerdote parroco avrà cura di evitare quella vita così solitaria ed appartata che si consuma quasi tutta tra i muri della canonica, rendendolo insensibile ed ignaro di quanto avviene nella popolazione: pericoli, gioie, dolori e simili. Il padre pensa sempre ai figli ed il pastore conosce bene le sue pecorelle. San Paolo diceva che aveva pianto con chi piangeva, aveva gioito con chi era contento ed era passato di casa in casa a dare avvisi e predicare; i santi Sacerdoti erano uomini di ritiro e di preghiera, ma insieme di carità espansiva, di zelo industrioso in intime relazioni col popolo. 1912? ATP (1960) p 184]
 946 E AP B: APOSTOLO L'anima apostola della buona stampa è colei che prima di tutto è innamorata di Dio _ E' quella che ha lungamente meditato, è un'anima che ha fatto come San Paolo che si è ritirato per tre anni nel deserto e ha meditato le cose sante, la vita di Gesù, e fu istruito da Gesù Cristo stesso [_] . E' quella che riempie il proprio cuore di fede, di tanta speranza dei beni eterni; è un'anima che esercita la povertà, la castità, che esercita l'obbedienza alla Chiesa, ai suoi pastori; è un'anima che prima di tutto ha purificato se stessa; è un'anima che riempie il proprio cuore di Dio, e poi riempirà il proprio cuore degli altri e otterrà per gli altri la benedizione e le grazie di cui ha pieno il cuore. In secondo luogo, l'anima apostola è quella che ama gli altri uomini [_] . Vorrebbe allora mettersi sulla strada che percorrono tutti e gridare: "non per la via storta, non per la via larga che conduce all'inferno; tutti per la via stretta ma che è la via diritta che conduce al cielo". L'anima apostola vorrebbe vuotare l'inferno e riempire il paradiso; vorrebbe aiutare tutti i moribondi, vorrebbe aiutare anche tutte le anime che sono in purgatorio, vorrebbe uscire di casa, andare per le vie della città, passare per le spiagge, cercare tutti gli uomini nelle montagne, nelle grotte, andare in Africa, nell'America, nell'Asia e nell'Oceania e poter dire a tutti: "O uomini, Dio vi attende in cielo, salvatevi, salvatevi" [_] In terzo luogo l'anima apostola è quella che raccogliendosi in se stessa ed esaminando i vari apostolati a cui può darsi, sceglie quello che si chiama "Apostolato Stampa". E' un'anima prudente. [L'Apostolato] 1931 luglio 14 MI - Figlie di San Paolo]
 947 E AP B: APOSTOLO [Santi per santificare Aes sonans] Figliuoli, se sarete santi, quanti santificherete! Altrimenti sarete "aes sonans, aut cimbalum tinniens" [Ritiro - Il peccato veniale] 1934 RM (1934) p 169]
 948 E AP B: APOSTOLO Bisogna che voi stimiate molto le altre e poi pensiate che non è una che fa, ma la Congregazione! Ognuna non abbia la pretesa di stimare solo il proprio lavoro. _ Ogni membro ha la sua funzione e la lingua rispetti il naso e le braccia rispettino le gambe. Anche voi avete uffici con cui servite l'una all'altra. In una santa intesa di opere di carità, voi potete far sì che la vostra famiglia cresca, produca fiori e frutti. Siate molto umili. Stimatevi così da sentirvi bisognose delle altre. [Apostolato e norme] 1936 ottobre SE p 18-19]
 949 E AP B: APOSTOLO Voi siete le bocche del Vangelo quindi non potete venir meno. Solo se cadrà il Vangelo, cadrà la vostra missione. [_] Non parlate molto e quando non sapete dire nemmeno ciò che vi sembra necessario, state in silenzio. La Provvidenza di Dio è eloquente. [Stato religioso] 1936 ottobre SE p 26]
 950 E AP B: APOSTOLO [Base dell'apostolato Santificarsi] Ai nostri giorni si crede di fare santi gli altri, prima di attendere a santificare se stessi, e questo è la rovina dell'Apostolato. Bisogna mettere a base dell'apostolato la santità dell'anima nostra. [Anima apostola] 1938 giugno? HM I, 1 (1939) p 122]
 951 E AP B: APOSTOLO Vi è più bisogno di preghiera che di oratori. Chi solleverà la società non sarà un dotto ma un santo. [Chi deve recitare il breviario?] 1940 dicembre? OO 2 (1940) p 77]
 952 E AP B: APOSTOLO In questo apostolato una [Figlie di San Paolo] fa un lavoro e una ne fa un altro; ma è tutto l'Istituto assieme che fa l'apostolato. [L'apostolato] 1941 ottobre EM (1942?) 117]
 953 E AP B: APOSTOLO [Amor di Dio Conca piena Riversare] Non è possibile che un'anima piena di amor di Dio possa tenere tutto in se stessa. Quando la conca è piena e continua a ricevere altra acqua, necessariamente si riversa e si riversa tanto più abbondantemente quanto più acqua riceve. [L'apostolato] 1941 ottobre EM (1942?) 110]
 954 E AP B: APOSTOLO [Paolo Propaganda Diversità di carattere Andare d'accordo Sopportarsi Pazienza] San Paolo, nel suo primo viaggio apostolico si trova con un Santo: san Barnaba; eppure non s'incontrano di carattere: Lui tutto ardente, l'altro tutto mite_ Facevano la propaganda assieme, ma non andavano d'accordo. Ci possono essere persone carissime, ma che tuttavia non ci si va d'accordo_ Che cosa fare? Pazienza! Pazienza! San Paolo stesso scriverà, più tardi, che bisogna sopportarsi l'un l'altro. [Meditazione alle Figlie di San Paolo in NY, USA] 1946? EMC (1952) p 220]
 955 E AP B: APOSTOLO Libraio librerista] Ogni libraio si proponga di farsi santo: facendo a tutti la predica del buon esempio; pregando ogni giorno nelle Visite, Comunioni, Messe, Rosari, per attirare tutti e diffondere [la Verità] ad ogni classe sociale; sia molto devoto di San Paolo; ogni sera faccia l'esame di coscienza ed abbia un punto speciale: come compio il mio ufficio di librerista? [Per le Librerie] 1946 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 128]
 956 E AP B: APOSTOLO [Salvare il mondo Grazia Attività Operare esteriormente Santi] Non sarà l'attività che salva il mondo, ma la grazia; non saranno coloro che operano solo esteriormente, ma i Santi! [Esercizi alla Madri e suore Pie Discepole anziane] 1947 giugno IA 1 (1947) p 27]
 957 E AP B: APOSTOLO Fede di Davide] Quando si ha fede si può con un sasso, come fece Davide, abbattere il gigante Golia. Occorre gran fede, per tutta la missione dell'Istituto. Il diavolo ha tanti mezzi per distruggere; ma noi, da parte nostra, abbiamo il Signore, la Regina degli Apostoli, San Paolo, per edificare. 1948? HM II, 8 (1948) p 168]
 958 E AP B: APOSTOLO [Segreta paura Opere di bene Fare il bene Altri] Alle volte si ha come una segreta paura di lanciarsi troppo nelle opere di bene; crediamo di essere saggi e non lo siamo. Non bisogna aver paura di ciò che si fa di bene dall'uno o dall'altro; bisogna invece temere solo di ciò che non si fa né dagli uni né dagli altri. [Apostolato della Figlia di San Paolo] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 174]
 959 E AP B: APOSTOLO Difficoltà dell'apostolato paolino] Vi sia la persuasione che in questi apostolati si richiede maggior spirito di sacrificio e pietà più profonda. Tentativi a vuoto, sacrifici di sonno e di orari, denaro che mai basta, incomprensioni di tanti, pericoli spirituali di ogni genere, perspicacia nella scelta dei mezzi_ Salvare, ma prima salvarci! Occorrono dei santi che ci precedano in queste vie non ancora battute ed in parte neppure indicate. Non è affare da dilettanti, ma di veri apostoli. Cercare perciò i lumi necessari presso il Tabernacolo; e le grazie di perseveranza per una universale mediazione di Maria Assunta in cielo. [L'apostolato delle edizioni] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) 807]
 960 E AP B: APOSTOLO Apostolo è colui che porta Dio nella sua anima e lo irradia attorno a sé. Apostolo è un santo che accumulò tesori; e ne comunica l'eccedenza agli uomini. L'Apostolo ha un cuore acceso di amore a Dio e agli uomini; e non può comprimere e soffocare quanto sente e pensa. L'Apostolo è un vaso di elezione che riversa, e le anime accorrono a dissetarsi. L'Apostolo è un tempio della Santissima Trinità, che in lui è sommamente operante. Egli, al dire di uno scrittore, trasuda Dio da tutti i pori: con le parole, le opere, le preghiere, i gesti, gli atteggiamenti; in pubblico ed in privato; da tutto il suo essere. Vivere di Dio! e dare Dio. [Maria Apostola: Idea giusta dell'apostolato] 1950 dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 582 [Cf UPS 4 (1962) p 277-278]]
 961 E AP B: APOSTOLO [Frutto scarso Pianta malata] L'apostolato è un frutto, e il frutto viene dalla pianta: se la pianta è sana, il frutto sarà abbondante; ma se la pianta è malata, il frutto o mancherà o sarà scarso. [Meditazione alle Figlie di San Paolo] 1951 marzo 11 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 962 E AP B: APOSTOLO L'Istituto è una raggiera: attorno a sé ha tanti raggi: raggi fatti di luce. E quale è questa luce? Gesù Cristo ha detto: Ego sum lux mundi'. [Ritiro mensile alle comunità paoline di Roma] 1952 Pr 1 (1953) p 123]
 963 E AP B: APOSTOLO Chi ha poca fede, ha poco zelo; chi ha poca fede non persuade nessuno; chi invece ha fede, ha l'ideale di Dio[_] . San Paolo credette ed è qui che noi dobbiamo arrivare: ad avere molta fede. Quando si ha fede, tutto converge lì, al Vangelo, all'apostolato come san Paolo, cioè mente, volontà, attività, salute... 1952? RSp (1952) p 12]
 964 E AP B: APOSTOLO [Figlie di San Paolo] Voi [Figlie di San Paolo] vi fate sante se scrivete, diffondete, illuminate. [Meditazione alle Figlie di San Paolo in New York] 1952? EMC (1952) p 256]
 965 E AP B: APOSTOLO [Spirito Santo Attività esteriore Prestare le mani a Dio Prestare la bocca a Dio] Quando non c'è abbastanza Spirito Santo, c'è molta attività esteriore [_]. Quando un'anima è ripiena di Spirito Santo ha un modo di ragionare, di comportarsi e di operare che sembra presti la bocca e le mani a Dio. [I frutti dello Spirito Santo, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 143]
 966 E AP B: APOSTOLO Applausi o approvazioni?] Non creda l'Apostolo di finire la sua vita tra gli applausi. "Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi" [Lc 10,3]. Quando uno compisse il suo apostolato in mezzo agli applausi, cercando le approvazioni degli uomini, avrebbe annullato, impedito il frutto della sua parola. [L'apostolato] 1952 febbraio 12 RSp (1952) p 26]
 967 E AP B: APOSTOLO Preparazione all'apostolato] Meditazione profonda, pietà profonda, studio intenso ci vuole per una buona preparazione all'apostolato: se no, chi è vuoto, che cosa dirà? 1952 Febbraio 12 RS 26 (Archivio Figlie di San Paolo)]
 968 E AP B: APOSTOLO Se il nostro apostolato seguirà veramente Iddio Scrittore ed Editore, sarà veramente fecondo, non finirà mai: le vocazioni si moltiplicheranno. Le vocazioni ci seguono quando vedono che noi diamo agli uomini la sapienza di Dio, ci lasciano quando non vedono questo. [La Scrittura Via, Verità e Vita per l'apostolato delle edizioni] 1952 marzo 15 RSp (1952) p 82]
 969 E AP B: APOSTOLO Queste sono le promesse che devono fare gli apostoli delle Edizioni, particolarmente quelli che dedicano alla redazione: - Prometto di onorare il Vangelo col culto dovuto; - di prestare al Vangelo un ossequio intero di mente, di volontà, di cuore; - di considerare il Vangelo come la Verità, la Via, la Vita per il mio apostolato; - di leggere il Vangelo e meditarlo secondo lo spirito della Chiesa Cattolica; - di diffonderlo e attendere a moltiplicarne le copie e diffonderlo in costante carità; - di uniformarvi tutta la vita, volerlo vicino in morte, e sopra il mio petto nella bara. 1952 marzo 16 RSp (1952) p 87-88]
 970 E AP B: APOSTOLO Unione nell'apostolato] A quel Catechismo quanti sono concorsi [collaborazione]?[_] Esso è opera di tutti insieme: dello scrittore, dello stampatore, del brossuratore, del legatore, del propagandista, uniti in un medesimo apostolato, per ricevere tutti insieme, avendo tutti concorso in quest'opera, il premio dell'apostolato, quando il Signore non farà distinzione fra chi ha usato la penna e chi ha usato il compositoio, ma darà il premio secondo l' amore con cui si è fatto. E se quel Catechismo porta alla società il bene che è destinato a portare, il merito è di tutti quelli che hanno concorso, sia pure in maniera diversa. [Alle comunità paoline riunite di Roma] 1952 settembre 25 Pr 1 (1953) p 117]
 971 E AP B: APOSTOLO Quante difficoltà di penetrazione per il Vangelo in alcune terre! In cento anni di predicazione in un certo paese, si ottenne la conversione di un maomettano: molte sono le difficoltà, e purtroppo scarsa la fede nel mondo, e numerosi gli ostacoli che non si sanno sempre superare. Troppi ragionamenti e poca fede! Ci vuole più lettura del Vangelo e della Bibbia. [Esercizi alle Pie Discepole] 1953 novembre IA 4 (1960) p 82-83]
 972 E AP B: APOSTOLO Per la fede vediamo in tutti gli uomini delle anime a cui siamo debitori di verità, di edificazione, di preghiera. Per la fede si vedono negli uomini dei compagni di viaggio verso l'eternità e se ne deducono i doveri di mutuo aiuto. 1954? FP (1954) p 26]
 973 E AP B: APOSTOLO La parola è la semente: "Semen est verbum Dei" (Lc 8,11). Ma il seme non dà frutti senza certe condizioni. Occorre che sia messo nella terra, sia innaffiato e quindi si sviluppi. Noi possiamo stampare degli ottimi libri: si potrebbe riempire anche il mondo di carta buona che porta cose sante, magari la Bibbia, il Vangelo, ma se manca l'acqua della grazia? [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - La mortificazione] 1954 ottobre 2 Pr 5 (1957) 84]
 974 E AP B: APOSTOLO Famiglia Paolina apostola] Consideriamo la Famiglia Paolina come un complesso di anime apostoliche che si danno e che impiegano tutte le forze per gli uomini. Potessimo dire al termine della vita: nulla ho risparmiato per essi: né tempo, né salute, né ingegno, né comodità; nulla ho risparmiato per le anime, nulla. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 141]
 975 E AP B: APOSTOLO Santi, vita di] Quando non vi sono i Santi, il popolo non sa vivere il cristianesimo, perché i cristiani leggono il Vangelo più nella vita dei Santi che nel libro divino. Soltanto leggendolo, il Vangelo di Gesù Cristo non ha sempre tutto il frutto [_] Quando vi sono Santi, questi commentano con la vita i versetti del Vangelo. [_] Gli uomini di ogni Nazione hanno bisogno di vedere nei Santi come si pratica il Vangelo. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Le Famiglie paoline] 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 161-162]
 976 E AP B: APOSTOLO V'è chi trasmette il nervoso con la potenza della scarica elettrica, e v'è chi riceve la pena come un dono di Dio. Notate che la pazienza è il risultato di molte virtù. Se manca la pazienza, come potrà conservarsi la pace, l'unione? come si potrà progredire spiritualmente e nell'apostolato? 1955-1956? IA 3 (1957) p 233]
 977 E AP B: APOSTOLO Tutta la vita delle Figlie di san Paolo è come una vita di carità. Disse un grande scrittore: verrà un tempo in cui alla porta dei conventi invece della minestra, si distribuirà il giornale, il libro, la parola di Dio. E non vi pare che questo sia il tempo nostro? Ogni giorno chi maneggia la penna [chi scrive], chi si dedica alla tecnica, chi fa cataloghi, circolari, stampati vari, intende fare ciò che fece san Paolo: predicare la verità[_] Perciò tutto l'apostolato vostro è opera di carità. [Divisa delle Figlie di San Paolo: la carità] 1955 giugno 27 Pr 6 (1958) p 164-165]
 978 E AP B: APOSTOLO [Madri Efficacia dell'apostolato] Ecco l'apostolato: essere vergini e madri. E quanto più si sarà anime pure o purificate, tanto più si compirà l'apostolato di Maria e lo si renderà attuale ed efficace. 1956 Pr RA 208]
 979 E AP B: APOSTOLO [Disposizioni apostoliche Retta intenzione] Se l'apostolato è partecipazione alla predicazione di Gesù, occorre che noi vi portiamo le sue medesime disposizioni e in primo luogo la retta intenzione. [Ora di adorazione - Gesù Maestro] 1956 ottobre7 SPa (1962) p 496-497]
 980 E AP B: APOSTOLO Sia che si viva e sia che si muoia, sia da sani che da ammalati, sia che si debba servire gli altri o che dobbiamo essere serviti noi, sempre possiamo dare Gesù al mondo e compiere l'apostolato. Alcuni lo compiranno in una maniera, altri in un'altra, ma che si senta da tutte [le suore] il "dovere" della maternità spirituale, il dovere di dare Gesù al mondo. [La missione di Maria Regina degli Apostoli] 1956 ottobre 23 SPa (1962) p 407-408]
 981 E AP B: APOSTOLO   v § 77 [Madri di tutti Portare Gesù al mondo] Se la Suora ha rinunciato alla maternità è per diventare madre in senso più esteso: madre di tutti; madre di tutti i fanciulli, di tanti giovani, di tanti uomini, con la preghiera e la sofferenza, con l'apostolato della parola, delle edizioni e con tutte le possibilità che ha secondo le sue condizioni. Portare Gesù al mondo. 1956 ottobre 23 MI - Figlie di San Paolo]
 [982 E AP B: APOSTOLO Tutti dobbiamo sentire l'umanità, la Chiesa cattolica e lo spirito universale di san Paolo; togliere i regionalismi e i nazionalismi malintesi che sono elementi di divisione. [Esercizi ai capitolari del primo capitolo Società San Paolo - 'Ut unum sint'] 1957 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 179]
 983 E AP B: APOSTOLO [Lacrime sterili Gloria a Dio Bene agli uomini Fare Samaritano] Le lacrime sterili sui mali presenti non dànno gloria a Dio, né bene agli uomini; no! "Fa' anche tu così", come il samaritano, che non si contentò di guardare l'uomo ferito e derubato; ma lo soccorse, lo portò all'albergo, pagò la spesa_ [Responsabilità' nell'Istituto Maria Santissima Annunziata] 1958 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p1309]
 984 E AP B: APOSTOLO Solo se si vive, quello che si dice o si scrive avrà influenza sugli altri. [Convegno catechistico Paolino] 1960 gennaio Pr (CCP) (1960) p 6]
 985 E AP B: APOSTOLO L'Istituto [Società San Paolo] si può rassomigliare ad un'immensa Parrocchia; di cui il Superiore è capo spirituale. Esso Istituto deve conoscere le condizioni morali e spirituali di tutte le anime: fedeli, infedeli, cristiani ferventi, cristiani indifferenti, eretici, onesti, disonesti, pagani, avversari, anime elette, anime ostinate; bambini, giovani, adolescenti, anziani; professionisti, artisti, contadini, operai, eccetera. A tutti ed ai singoli deve provvedere il pane dello spirito, spezzandolo largamente e adattandolo ai bisogni dei singoli. [Apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 133-134]
 986 E AP B: APOSTOLO [Nazionalismo malinteso Impedimenti all'apostolato] Lo stesso nazionalismo male inteso non è forse stato, e non lo è ancora, causa di scismi, eresie, dissapori, impedimenti all'apostolato e al ministero? 1960 aprile UPS 1 (1960) p 292]
 987 E AP B: APOSTOLO [Persone consacrate Estranee alla società Contribuire al bene della società] E' falsa l'asserzione che le persone consacrate a Dio divengano estranee alla società. Invece sono proprio tali persone che con la preghiera, il sacrificio, l'apostolato più vario e generoso contribuiscono al bene della società. [Citando insegnamenti di Papi, specialmente Pio XII circa la castità] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 491]
 988 E AP B: APOSTOLO Accanto alla potenza dell'oro, del dollaro, delle armi, delle associazioni industriali, vi è anche la potenza del fine che noi possediamo e della fiducia che abbiamo in Dio. Si, perché se siamo piccoli, consideriamo che anche David è andato a combattere Golia e le armi fra i due erano così sproporzionate! Golia era armato da capo a piedi e David, invece, possedeva solo una fionda con pochi sassi. "Tu vieni a me con la potenza delle tue armi. Io vengo a te invece, nel nome del Signore". E chi ha vinto? David. Perché? Perché la potenza di Dio era con lui. [Convegno sul cinema a passo ridotto] 1960 ottobre SCS (1964) p 62 [Cf anche Carissimi in San Paolo p 343]]
 989 E AP B: APOSTOLO Spirito di fede] In primo luogo santificarsi, lavorare spiritualmente, intensamente. L'impegno maggiore sia volto all'anima per aumentare lo spirito di fede; altrimenti non uscirà mai dalla penna una parola di Dio e una parola di pietà e di fede. 1961 SdC (1962) p 366]
 990 E AP B: APOSTOLO Per l'apostolato ci vuole una persona di molta preghiera perché è questione di molta grazia, e che sappia formarsi un concetto esatto della persona a cui si rivolge, e lo faccia con carità, e sempre con santo ottimismo entusiasmante. 1961 SdC (1962) p 243]
 991 E AP B: APOSTOLO Lo spirito della Congregazione è universale. Siete mandate a una città, a una nazione, a un continente? Siete mandate a tutto il mondo a portare la Parola di Dio. 1961 febbraio MI - Figlie di San Paolo]
 992 E AP B: APOSTOLO Quante volte vi proponete il gran problema: ma_ dove cammina, come cammina, verso che meta va questa umanità che si rinnova ogni secolo almeno, anche di più, sulla faccia della terra? E l'umanità è come un gran fiume che va a gettarsi nell'eternità. Saran salvi? Saran perduti per sempre? "Dedit eos potestatem filios Dei fieri". Fare arrivare questi uomini al Battesimo, al Sacramento della Penitenza, alla Comunione. [Sentire l'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 232]
 993 E AP B: APOSTOLO L'apostolato è da paragonarsi, e questo è il concetto più facile a capirsi: una conca, una vasca piena, la quale, a un certo punto, è troppo piena dell'acqua della grazia che, a un certo punto, riversa per troppo piena. De plenitudine abbiamo ricevuto da Gesù Cristo, de plenitudine, da Maria. E il popolo deve ricevere dalla pienezza dell'apostola, dell'apostolo. Quando un'anima è vuota, non può dare. [Maria, Regina degli apostoli] 1963 maggio 25 APie Discepole VIII (1963) p 192:179]
 994 E AP B: APOSTOLO Non si può progredire? E come! vi sono alcuni Santi che han fatto [l'ufficio di] portinaio per tutta la vita. Ma come l'han fatto! Il bene che di lì diffondevano, che parole buone che dicevano, che sollecitudine che mostravano, che ogni loro parola era ispirata da fede. Progredire! E così progredire in qualsiasi altro apostolato; studiarlo, essere illuminati da Dio per compierlo secondo, e sotto la luce di Dio; e domandar sempre consiglio, pareri perché si possa progredire nel fare l'apostolato. Metterci la mente e metterci la volontà, tutte le forze, l'impegno, farlo con generosità; compiere quell'ufficio, quell'apostolato in una maniera sempre più perfetta, essere pronte, amarlo, desiderarlo, e allora se ne parla in ricreazione, si cercano mezzi per essere meglio istruite e si fanno prove e riprove_. Progredire un tantino ogni giorno nell'apostolato. [Vita contemplativa e apostolica] 1963 dicembre 6 APie Discepole VIII (1963) p 486:490]
 995 E AP B: APOSTOLO [Opere Persone] Per fare le opere ci vogliono le persone. 1964 Pr CO 667]
 996 E AP B: APOSTOLO [Salute Intelligenza Volontà Cuore Luce dell'eternità] Domandare al Signore la grazia di spendere le forze per le anime: quanto c'è di salute, quanto c'è di intelligenza, quanto c'è di volontà, e quanto c'è di cuore: tutto l'essere a Dio e alle anime fino al momento in cui chiuderemo gli occhi a questa vita e li apriremo alla luce dell'eternità. [Spirito paolino - Costituzioni] 1965 giugno 21 FSp (1965) p 70]
 997 E AP B: APOSTOLO La Famiglia Paolina ha un raggio molto ampio; è come una iniziativa universale. A tutti è riuscita a far del bene e vi sono i mezzi per arrivare a far del bene un po' dappertutto. [_]. La Famiglia Paolina ammette tutte le attività pastorali, tutte le loda, le incoraggia, le sostiene. Da qualunque parte si possa fare del bene, tutte le iniziative che hanno l'approvazione della Chiesa e che servono per la salvezza delle anime, tutto ciò che è buono, niente è escluso. Anzi è bene inventare nuove iniziative, mentre si inventano tanti mali nuovi e tanti disordini. [_] Anzitutto il carattere nostro è l'universalità. Tutto quello che si può fare di bene, tutto quello che è approvato dalla Chiesa, tutto quello che serve a glorificare Dio e a servire le anime. Purché salviamo le anime, ovunque si vada e qualsiasi sia l'iniziativa, è sempre nel nostro spirito. Per questa universalità, bisogna considerare Gesù Cristo Via, Verità e Vita: c'è tutto il Vangelo. Poi il Vangelo come ce lo spiega e ce lo porta alla pratica san Paolo. [Spiritualità paolina per gli Istituti Secolari] 1965 agosto 16 MS (1976) p 483]
 998 E AP B: APOSTOLO Voi siete tutte Maestre, perché maestra è colei che insegna [_]. Voi portate la Parola di Dio con quella saggezza e delicatezza, con quella grazia per cui vien più facilmente accettata [_]. Riempite il vostro cuore. Come il vaso quando è pieno d'acqua, il nostro cuore è pieno di Dio, allora riversiamo sugli altri, servendoci dei mezzi tecnici della stampa, del cinema, della radio, della televisione, dei dischi. Ecco sono questi mezzi che il Signore ci ha dato in mano. Essere tutte Maestre! E Maestre sono tutte quelle che attendono all'apostolato. 1966 marzo 18 MI - Figlie di San Paolo]
 999 E AP C: APOSTOLATO [Esercizio di carità Opera di misericordia] L'Apostolato divenga l'esercizio della carità. L'apostolato che esercitate è tutta un'opera di misericordia. [Che significa santificare la giornata] 1933 giugno RP (1934) p 15]
 1000 E AP C: APOSTOLATO [Accendere una luce Rischiarare le tenebre] Tutte le volte che noi possiamo accendere la luce alle anime, non è forse dovere farlo? E se gli uomini corrono verso il precipizio perché sono nelle tenebre, non siamo noi in dovere di rischiarare queste tenebre? [L' Apostolato] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 70-71]
 1001 E AP C: APOSTOLATO L'apostolato è gerarchico, cioè segue un certo ordine. Abbiamo perciò: a) l'apostolato della preghiera; b) l'apostolato dell'esempio; c) l'apostolato delle opere in cui è compreso quello della stampa. Se date il primo posto all'Apostolato della preghiera è facile che poi esercitiate bene quello della stampa. [L' apostolato] 1941 settembre HM II, 2 (1942) p 66]
 1002 E AP C: APOSTOLATO [Fare del bene Gloria a Dio Pace agli uomini] Che cosa significa Apostolato? E' l'azione nostra per dare a Dio gloria e agli uomini pace. E' fare del bene. [Apostolato della vita interiore] 1947 giugno IA 1 (1947) p 23]
 1003 E AP C: APOSTOLATO [Irradiazione di Gesù Cristo Dare tutto il Cristo] Ogni apostolato è un'irradiazione di Gesù Cristo: è dare qualcosa di Gesù Cristo: la dottrina con la predicazione, la grazia con i sacramenti, la formazione con l'apostolato della gioventù. Maria ci diede tutto il Cristo Via, Verità e Vita.[445] [_]. Nella sua vita terrena [Maria] esercitò l'apostolato della vita interiore, della preghiera, dell'esempio, della sofferenza, della parola, delle opere. [447] [Predica del PM al Congresso Internazionale dei Religiosi - Apostolati di Maria] 1950 dicembre 6 SPa (1962) p 445-447]
 1004 E AP C: APOSTOLATO Si zela per il prossimo quando si esercita verso gli altri l'apostolato della parola, dell'esempio, della stampa, delle opere, della preghiera.[_] Lo zelo: E' qui la qualità caratteristica che deve distinguervi; aiutare il prossimo a salvarsi; aiutarlo in modo adatto ai bisogni dei tempi e secondo le attitudini di ciascuna. [Appunti per un regolamento per le Figlie di San Paolo] 1954? 1916? Mi protendo in avanti (1954) p 521-522]
 1005 E AP C: APOSTOLATO [Instaurare omnia in Christo] Non c'è altra soluzione per tutte le questioni che si agitano anche oggi in mezzo agli uomini che questa: Instaurare omnia in Christo. [_] Non viene di là la salvezza? [Prediche alle comunità paoline - Per la canonizzazione di Pio X] 1954 maggio 23 Pr 5 (1957) p 28]
 1006 E AP C: APOSTOLATO Gloria di Dio e salvezza] L'apostolato occorre che renda il massimo per la gloria di Dio e per la salute delle anime. [Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 139]
 1007 E AP C: APOSTOLATO Raccogliere le forze attorno alla missione] Quante forze ancora che non si raccolgono intorno a quella che è la missione, che è la vocazione, la volontà di Dio! Raccogliere le forze in quello che dobbiamo fare. [Prediche alle comunità nella chiesa RA - Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 141]
 1008 E AP C: APOSTOLATO Gesù Cristo faceva il falegname, ma faceva prima di tutto il Redentore. E tanto redimeva quando piallava, come quando era sulla croce. Bisogna rendere il lavoro apostolico, redentivo. E così mantenersi nel vero spirito, non degradarsi! Vi sono alle volte tentazioni di voler fare il meglio, ma per volere il meglio si perde l'essenziale. [Convegno catechistico paolino] 1960 gennaio Pr (CCP) p 6]
 1009 E AP C: APOSTOLATO Portiamo il massimo di bene a tutti. A tutti aiuto di preghiera, di consiglio, di parola, di edizioni, di ministero, di esempio. Mi sono proposto di non lasciare occasione offertami dal Signore per l'esercizio della carità; così un vero religioso. Il maggior bene nella scuola: educazione e istruzione; il maggior bene con la predicazione: ben preparata e adattata ai bisogni; il maggior bene al confessionale: in quanto medico, padre, maestro; il maggior bene nelle edizioni: preparate nello spirito pastorale. Contribuire alle Diocesi secondo la nostra vocazione. Ovunque l'esempio che edifichi per l'osservanza delle leggi, comprese le stradali. Valersi dei mezzi a nostra disposizione per difendere la verità, la morale, la Chiesa. Preparare alla Patria buoni cittadini e governanti. Contribuire alla formazione di governi saggi. Estraniarsi dalla politica comune, ed intervenire quando essa si avvicina all'altare. Cooperare ad ogni apostolato: Conferenze di San Vincenzo de' Paoli, apostolato del Mare, i Terz'ordini, i Cooperatori di Istituti Religiosi, le Congregazioni Mariane, la Protezione della Giovane, l'Apostolato della Preghiera, le Unioni Missionarie, i movimenti per la scuola cristiana, l'apostolato parrocchiale, l'apostolato laico, eccetera. [Commentando san Paolo] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 60-61]
 1010 E AP C: APOSTOLATO [Opere di misericordia spirituale] Nell'esercizio dell'apostolato sono compendiate, si può dire, tutte le sette opere di misericordia spirituale. [Meditazione per la festa di santa Tecla] 1960 settembre 23 Collezione [senza data] Figlie di San Paolo]
 1011 E AP CA: Contenuti Via Verità e Vita] Allora: come stiamo nei riguardi dell'apostolato? Prima di tutto: teniamo il principio generale di dover dare Gesù Cristo Via, Verità e Vita, cioè: com'Egli è: tutto. Egli è la Verità: dunque dare la dottrina chiara; Egli è la Via: dunque dare al mondo le virtù, cioè insegnare la imitazione di Gesù Cristo; Egli è la Vita: e la vita si attinge da Lui, dai Sacramenti_ Noi abbiamo cura di seguire veramente ciò che è stato detto: dare insieme dottrina, morale e culto? [Apostolato: "Far sentire l'attualità di Gesù Cristo al mondo"] ? Pr A 88 [Archivio Figlie di San Paolo]?]
 1012 E AP CA: Contenuti Notiamo in questo periodo un grande agitarsi, un grande movimento di iniziative nuove per portare il mondo a Gesù Cristo. Non sempre si parte dalla fonte, allora si dà la parola nostra; bisogna dare la parola di Gesù Cristo. Non esponiamo noi stessi, ma mettiamo davanti Gesù Cristo! [Pensieri 1977, p 159] ? Pr V p 463]
 1013 E AP CA: Contenuti Dottrina divina] Siccome noi dobbiamo dare la dottrina divina, dobbiamo da una parte essere ben illuminati e dall'altra parte comunicare la sapienza di Dio. Citiamo questo autore e quell'altro_ Citare Dio! Dio ha insegnato così! Gesù Cristo ha predicato così. Alle volte si vuol far vedere quello che si sa_ Facciamo vedere quello che sa Dio e quello che Dio ci ha insegnato, perché è venuto a insegnare all'umanità. Quelle verità che devono essere seguite Egli le ha manifestate: nella sua predicazione, nel suo insegnamento. [Pensieri 1977, p 69] ? Pr B 268 [?]]
 1014 E AP CA: Contenuti La Bibbia] La Bibbia è il libro che dobbiamo dare. O lo diamo con le pellicole, o lo diamo con la stampa, o lo diamo con la voce che sarà la radio, o lo diamo per mezzo dei dischi, o lo diamo per mezzo di filmine, o in altro modo: usando tutti i mezzi che il Signore ci ha fornito. Come ci vestiamo e ci nutriamo di quello che Egli ha creato. 1933 febbraio Pr A 284]
 1015 E AP CA: Contenuti Che si provveda alla diffusione della Bibbia all'estero, specialmente inglese e spagnola; poi, appena possibile, anche la francese. [Lettere a MT] 1933 agosto 2 LMT (1986) p 62]
 1016 E AP CA: Contenuti Catechismi] Opera fondamentale nell'apostolato stampa è il catechismo: stampare libri per catechisti e catechizzandi; provvedere quadri e immagini; dare ai giovani libri che ne temprino il carattere alla vita. [Educazione catechistica e strumenti di comunicazione sociale] 1934 giugno Unione Cooperatori Apostolato Stampa (1934) Anno 16 n 6 p 7 Cf: VVV (1953) p 7, n gennaio/febbraio]
 1017 E AP CA: Contenuti Il pane dell'anima è la parola di Dio. Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che viene da Dio. Quando si dovesse dire: il popolo, i piccoli chiedevano pane e non c'era chi lo spezzasse loro, come ce la caveremo noi al giudizio? Purtroppo molte volte anche noi abbiamo un cuore tanto duro. [L'Apostolato] 1938? settembre HM I, 1 (1939) p 191-192]
 1018 E AP CA: Contenuti Diffondere di preferenza il Vangelo e la Bibbia, e poi: Vite di Santi. Essi hanno letto e praticato molto bene il Vangelo. [_] Vi sono poi i libri di ascetica, le biografie dei papi, le opere di Ss. Padri e Dottori della Chiesa, e, in generale, ciò che hanno scritto i santi, i quali insegnano pure come si può praticare il bene nel mondo; poi i libri di cultura religiosa. Dico anche una parola sui romanzi. L'Apostolato] 1938 settembre HM I 1 (1939) p 207-208]
 1019 E AP CA: Contenuti I Religiosi di San Paolo e le Suore [Figlie di San Paolo], con lo spirito di san Paolo Apostolo, daranno la dottrina della Chiesa, la Scrittura e la Tradizione e si mostreranno come Gesù Maestro si mostrò agli uomini, Via, Verità e Vita. La Società San Paolo cerca per il suo apostolato i mezzi più fruttuosi e più spediti che l'ingegno umano somministra alla predicazione del Vangelo. [Scopo della Società San Paolo] 1938 settembre 9 Unione Cooperatori Apostolato Stampa (1938) n 9 p 196]
 1020 E AP CA: Contenuti Non è la sapienza del mondo, né la prudenza dei tipografi, degli editori, dei librai, quella che dovete avere, ma la sapienza di Gesù, la prudenza di Gesù, il quale è morto sulla croce perché predicava la dottrina vera, la sua dottrina. Non fate tanti ragionamenti uso commerciale. _ Vedete quanto è costato a Gesù il predicare la sua dottrina, eppure Egli si fece uccidere, ma non volle predicare quello che faceva piacere ai farisei, ai dottori della legge, i quali non potevano sopportare quel dottorino e ne avevano invidia perché tutti lo seguivano. 1941 marzo HM II,1 (1941) p 122-123]
 1021 E AP CA: Contenuti Prima di tutto cercare di diffondere la Bibbia, il Vangelo; le due opere regine. Avere il Vangelo in ogni casa come si ha il Crocifisso. Il Vangelo cura lo spirito, mette il fervore, guarisce i mali. Il Vangelo è più che la medaglia; quando sono ammalati, tengano il Vangelo! [_] Inoltre: la 'Bibbia delle Famiglie', fatta proprio con questo scopo; in essa vi si trova solo ciò che può fare bene e può essere compreso in ogni famiglia, anche quelle dove non vi è tanta istruzione, e pur v'è tanto bisogno di buone letture spirituali. 1943? HM I, 1 (1939) p 207?]
 1022 E AP CA: Contenuti [Catechismo] Il catechismo è il punto di partenza, ma il suo scopo è portare la gente all'altare. [La Liturgia in parrocchia per le Pastorelle] 1947 PP III (1980) p 121]
 1023 E AP CA: Contenuti L'Istituto nostro è docente. Esso mira a dare Gesù Cristo al mondo, cioè la sua dottrina, la sua morale, il suo culto. [_] Il Cristo sezionato non ci restaura: il Cristo completo è risurrezione, vita e salvezza per tutto il mondo. Facciamo un apostolato completo e santificatore. [Devozione pratica a Gesù Maestro VVV] 1948 SPa (1962) p 314]
 1024 E AP CA: Contenuti Scrivere, stampare e diffondere sempre più le verità di fede. C'è una certa mania: di andare ai margini, quasi che le verità della fede si dovessero nascondere. "Su questo ti ascolteremo un'altra volta" dicevano già gli Aeropagiti a san Paolo. E' vero che noi dobbiamo essere prudenti, presentare le cose con una certa gradazione, ma intanto dobbiamo dirle, con semplicità, come faceva Gesù, come faceva san Paolo_ Stare attente [Figlie di San Paolo] a non assecondare la tendenza che c'è adesso di andare ai margini, sia nei libri, come nei periodici, come nelle pellicole: stare nel centro, al Vangelo. [Ritiro alle Figlie di San Paolo - Fede, speranza e carità] 1951 aprile 28 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] e s.t]
 1025 E AP CA: Contenuti Il mondo è matto e dimentica sempre la seconda domanda del Catechismo, e cioè "perché siamo stati creati". Più urgente è il Catechismo e il Santo Vangelo. Se le Figlie di san Paolo portassero solamente il Vangelo e il Catechismo[_] avrebbero fatto la missione più utile, più bella, più meritoria. [Ritiro alle Figlie di San Paolo in Cile] 1952? EMC (1952) p 276-277]
 1026 E AP CA: Contenuti Più noi uniamo la Scrittura, la Tradizione al Catechismo, più grande sarà il frutto. La Tradizione è più antica della Scrittura. [La Sacra Scrittura - Alberione ha appena annunciato l'uscita della Rivista catechistica per l'autunno 1952] 1952 marzo 12 RSp (1952) p 74]
 1027 E AP CA: Contenuti La predicazione del Vangelo è stata umile. In apparenza gli uomini non vedevano in Gesù altro che il figlio del falegname; lo vedevano in atteggiamento umile, nel suo vestito, nel suo modo di parlare_ Fu dunque la predicazione del Vangelo un seme gettato nel campo umilmente, anzi, secondo la parabola [Mt 13,31-35], il più piccolo dei semi. E tuttavia questo seme crebbe e divenne un grande albero. [La Chiesa, un commento al Vangelo del giorno] 1952 novembre 16 Pr 1 (1953) p 184]
 1028 E AP CA: Contenuti Voi siete sale, voi siete luce, voi siete città posta sul monte: rispetto al mondo. E' il pensiero del Divino Maestro. Dare in primo luogo la dottrina che salva. Penetrare tutto il pensiero e sapere umano col Vangelo. Non parlare solo di Religione, ma di tutto parlare cristianamente; in modo simile ad un'università cattolica che se è completa ha la teologia, filosofia, le lettere, la medicina, l'economia politica, le scienze naturali, eccetera, ma tutto dato cristianamente e tutto ordinato al cattolicesimo. Così la sociologia, la pedagogia, la geologia, la statistica, l'arte, l'igiene, la geografia, la storia, ogni progresso umano, eccetera, secondo la ragione subordinata alla fede, dovrà dare la Famiglia Paolina. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 87-88]
 1029 E AP CA: Contenuti Bisogna dare la dottrina purissima e con semplicità. Sia il vostro carattere di predicazione, quello stesso carattere che ebbe la predicazione di Gesù Cristo. [La nostra vocazione] 1954 sant'Ignazio L. Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 1030 E AP CA: Contenuti Mondo, spirito del] Portare al mondo Gesù Via, Verità e Vita. Non assorbire lo spirito del mondo, ma dare lo spirito di Gesù Cristo. [Prediche alla comunità paoline nella chiesa RA- Festa liturgica della Regina degli Apostoli] 1954 maggio 29 Pr 5 (1957) p 40s]
 1031 E AP CA: Contenuti Abbiamo da correggere la nostra tendenza a dividere il Cristo, a spezzettare quello che Egli ha unito. Da tempo lo si è notato in parecchi predicatori e scrittori. L'uomo è uno pur con tre facoltà distinte: quando opera tutte e tre le facoltà servono a fare il bene od il male, pur con predominio dell'una o dell'altra facoltà. Occorrono: Un Catechismo pieno di Vangelo e di Liturgia. Un Vangelo pieno di note catechistiche e liturgiche. Una Liturgia (per es. il Messalino) pieno di Vangelo e Catechismo. Si ha infatti da portare il Cristo all'uomo, e dare tutto l'uomo a Dio per Gesù Cristo. Separando Dogma, Morale e Culto faremo dell'uomo un mutilato, che non arriverebbe a salvezza, non essendo inserito in tutto il Cristo. "Quos prescivit at praedestinavit conformes fieri imaginis Filii sui". [Catechismo, Vangelo, Liturgia] 1954 novembre/dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 847]
 1032 E AP CA: Contenuti Un Vangelo pieno di note liturgiche e catechistiche; questo il primo e principale tra i Vangeli commentati che noi abbiamo tra le mani. Dare la Liturgia, cioè un messalino pieno di note catechistiche e di note morali, cioè insegnamenti morali, e pieno di Liturgia. Cioè: noi dobbiamo considerare ciò che è di Gesù Cristo. Egli si è definito così: Via, Verità e Vita; e noi dobbiamo considerare l'uomo cosa deve essere: il cristiano cosa deve essere. Dev'essere tutto di Gesù Cristo, e cioè deve avere la mente piena delle sue verità, avere la volontà piena delle sue virtù, avere il cuore pieno della sua grazia. [Alle Figlie di San Paolo: Sei Cristiana, Religiosa, Paolina] 1954 novembre 12 Pr 4 (1957) p 29-30]
 1033 E AP CA: Contenuti Molte nazioni sono povere perché mancano di Gesù Cristo. Nuove generazioni si affacciano alla vita. Il mondo sarà salvo solo se accoglierà Gesù così com'è: tutta la sua dottrina, tutta la sua liturgia. [Novena per la dedicazione del Santuario RA] 1954 novembre 30 Pr 5 (1957) p 118 [CISP (1971) p 599]]
 1034 E AP CA: Contenuti L'ufficio delle Figlie di San Paolo è questo: diffondere la verità [_]. E' un ufficio che non ha confini, non ha che i confini del mondo e cioè il numero degli uomini che ci sono. 1955 Pr 6 (1958) p 53-55]
 1035 E AP CA: Contenuti La parte del Catechismo è proprio quella in cui voi [Figlie di San Paolo] dovete mostrarvi soprattutto scrittrici, tecniche e propagandiste, perché Gesù e gli Apostoli in primo luogo hanno predicato con semplicità al popolo; lo scrivere il Vangelo è venuto dopo. Quindi, in primo luogo i Catechismi. Non sono perfetti; ma ogni anno si cercherà di migliorarli fino ad un certo punto, perché l'ottimo non si otterrà. E nel miglioramento c'è specialmente questo: che arrivino in tempo. [Semplicità nell'apostolato] 1955 marzo 3 Pr 5/6 ?(1957/8?) p 64]
 1036 E AP CA: Contenuti Tutto sta qui: vivere Gesù Cristo Via, Verità e Vita, e fare carità del Cristo a quelle popolazioni che ne sono prive e affamate assieme, dando di fatto il Cristo totale: Via, Verità e Vita. Così che i Nostri [Paolini] possono dire: "Non abbiamo né oro né argento; vi diamo invece ciò che abbiamo: Gesù Cristo, la sua dottrina, la sua morale, i mezzi di grazia e di vita soprannaturale. [L'apertura della missione paolina in Congo, Zaïre] 1957 dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 862 [Cf Atti IV 1980 p 22]]
 1037 E AP CA: Contenuti Non si pensi che il popolo non gusti le opere spirituali. Le gusta, le desidera e le comprende molto di più di quanto si possa a volte immaginare. Del resto è sempre vero ciò che diceva il Card. Mercier: "Bisogna elevarsi per elevare". 1960 gennaio Pr A 181]
 1038 E AP CA: Contenuti L'apostolato nostro è fare dei cristiani che conoscano, amino e seguano Gesù. Perfetti cristiani nel loro genere, nella loro qualità. E se abbiamo da fare dei religiosi, delle religiose, insegnare a conoscere, amare e servire meglio Gesù, cioè a imitarlo meglio_ A volte si danno troppe cose accidentali e meno l'essenziale. Dare l'essenza del cristianesimo, perché la vita paolina ha il suo scopo di santificazione che è questo: far conoscere perfettamente Gesù. E nello stesso tempo dare Gesù alle anime, com'è, coi mezzi moderni. Lo spirito è lì. Possiamo adoperare tutti i mezzi moderni, ma lo spirito è nel far conoscere, amare, seguire Gesù. [Istruzione al Convegno Catechistico paolino ad Ariccia delle Figlie di San Paolo] 1960 gennaio 9 MI - Figlie di San Paolo]
 1039 E AP CA: Contenuti In sostanza abbiamo da portare tutto l'uomo a Dio e assorbire in noi la vita di Cristo in quanto è Via Verità e Vita. Dare l'essenza del cristianesimo, perché la vita paolina ha il suo scopo di santificazione che è questo: far conoscere più perfettamente Gesù. E nello stesso tempo dare Gesù alle anime, com'è, coi mezzi moderni. 1960 gennaio 10 MI - Figlie di San Paolo]
 1040 E AP CA: Contenuti Nell'apostolato edizioni, proprio dell'Istituto nostro [Società San Paolo], il libro che dobbiamo particolarmente diffondere è la Bibbia: più di tutti e prima di tutti, e sempre. Ora, per una più larga e organizzata propaganda, si è promossa la Società Biblica Cattolica Internazionale. [Introduzione allo Statuto della SBCI] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 12]
 1041 E AP CA: Contenuti Nella gerarchia delle edizioni, secondo le Costituzioni, tiene il primo posto la dottrina della Chiesa, come si trova negli Atti della Santa Sede, nei catechismi, nei libri di teologia approvati e nei libri liturgici. Nella ricerca delle fonti a cui attinge la Chiesa sta in primo luogo la Sacra Scrittura; in secondo luogo la Tradizione ecclesiastica. [Contenuti dell'apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 7]
 1042 E AP CA: Contenuti Il Paolino ha tre motivi speciali per venerare e leggere la Bibbia, oltre i motivi che valgono per tutti: 1) la Bibbia contiene il messaggio della salvezza che noi dobbiamo dare alle anime, cioè: la verità, l'insegnamento morale ed il culto: esso è quindi il libro più pastorale. 2) La Bibbia è il libro modello al quale deve conformarsi lo scrittore apostolo. Dio ha creato l'uomo e sa bene come il cuore dell'uomo sia fatto, e perciò la sua parola corrisponde alle necessità intime del cuore umano; così come una madre che prepara l'abito per il suo bambino, lo confeziona secondo la statura.3) Oggi, più che nel passato, valgono le associazioni internazionali per ogni iniziativa; tanto più per la Chiesa che è cattolica ed ha raggiunto i confini della terra. La Società San Paolo, avendo una missione internazionale, dovrà portare la Bibbia, parola di Dio, ovunque giungerà. Quando il Paolino potrà dire questo: è parola rivelata, il suo insegnamento ha il massimo valore. [La Bibbia] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 10]
 1043 E AP CA: Contenuti Che cosa potere dunque dare? Dio, la sua parola! Quanto siete potenti, quando citate una frase del Vangelo! La Parola di Dio è la massima autorità. Chi può opporsi a Dio? Si legge nel Salmo: "Per mezzo della tua Parola, io sono più sapiente e potente dei tuoi nemici! Più sapiente degli anziani che hanno studiato e che hanno esperienza". E perciò, quando portate la parola di Dio e quando la parola vostra è accompagnata ed avvalorata dalla frase scritturale, chi ci si potrà opporre? 1961 Pr A 188]
 1044 E AP CA: Contenuti Dopo aver dato tutto quello che riguarda la morale, il dogma e il culto, si può dare anche quello che riguarda il progresso umano, come dice san Paolo: Tutto quello che è vero, tutto quello che è giusto, tutto quello che è amabile" (Fil 4,8). 1961 SdC (1962) p 230]
 1045 E AP CA: Contenuti Come alla porta dei conventi, in generale, nei tempi passati si distribuiva la minestra, si distribuiva il pane e si fa ancora in tanti posti, così alle porte dei conventi bisogna distribuire la verità. Quello di cui l'uomo ha bisogno: conoscere Dio, conoscere il suo destino eterno. 1961 Pr A 193]
 1046 E AP CA: Contenuti Noi che cosa dobbiamo scrivere? Che cosa dobbiamo divulgare? Noi dobbiamo adempiere la nostra missione che è quella di divulgare la fede, la morale, il culto. Il resto è solo contorno che serve a dare maggiore risultato e fare accettare meglio quello che insegniamo [_]. Siamo solo mandati per questo. Dobbiamo riflettere su questo punto che comprende tutta la nostra vocazione. Qui sta tutto il "paolino". 1961 SdC (1962) p 225-227]
 1047 E AP CA: Contenuti Il Vangelo è attraente. Le turbe dimenticavano anche il pane quando Gesù parlava loro. [Studio della Figlia di San Paolo, ordinato all'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 229]
 1048 E AP CA: Contenuti Cercare di portare il soprannaturale, lo spirituale. Per dare la mano senza dare il soprannaturale[_] cessa di scrivere! Smetti di stampare! Perché si mostrerebbe la vita in una maniera insufficiente che non salva le anime. Sentire la responsabilità! Moltissime volte non conta il numero dei lettori, ma il frutto che [...] ne ricava il lettore. Fossero anche solo cinque, che ne riportano frutto, anche uno solo[_] se hai guadagnato un'anima, salvi te stessa! Ma se le copie fossero anche 5.000 o 50.000 o 500.000 o un milione, o più [_] e non portassero alla vita eterna[_] distruggete pure anche le case, perché non servono ad altro che ad illudere. Bisogna che si senta lo spirito. Dobbiamo dare il soprannaturale. [Spiegazione delle Costituzioni delle Figlie di San Paolo - Predicazione e alte tirature] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 236]
 1049 E AP CA: Contenuti Comprendiamo lo spirito della Congregazione! Nova et vetera! Cioè noi dobbiamo dare il Vangelo, il Catechismo, quello che serve alle anime, darlo con i mezzi che il progresso fornisce _ La Congregazione non è legata al libro. Noi non siamo attaccati alla forma, siamo attaccati al Vangelo, al Catechismo, alla Chiesa. 1964 SCS (1964) p 65]
 1050 E AP CA: Contenuti Nell'"Osservatore Romano": 'Il ritorno alla Liturgia ed il ritorno alla Bibbia sono due realtà inseparabili. Anzi, questo è uno dei frutti maggiori che la Chiesa si ripromette dalla riforma liturgica: riportare con essa ed in essa il popolo alla Bibbia! e la Bibbia al popolo'. Questo continuo scristianizzarsi della vita, dell'arte, del pensiero eccetera..., dipende dalla mancanza di ossigeno liturgico-biblico in cui noi per secoli abbiamo fatto vivere il popolo. Dal fenomeno di secoli nella separazione tra Liturgia e Bibbia risultano conseguenze dolorose: il gran popolo che non capiva la Messa, i Sacramenti, le funzioni_ Una predicazione distaccata dalla Bibbia non era sentita come la parola di Dio, ma piuttosto ragionamento dell'uomo. [Liturgia e Bibbia] 1965 marzo 27 Carissimi in San Paolo (1971) p 685]
 1051 E AP CB: Forme: a ASSOCIAZIONE UT UNUM SINT Presso la Pia Società san Paolo, sotto gli auspici del Centro di Preservazione della Fede e della Sacra Congregazione del Concilio, è istituita l'associazione 'Ut unum sint'. Lo scopo è di promuovere l'unità di tutti i cristiani nell'unica Chiesa di Cristo, nello spirito della preghiera sacerdotale del Maestro Divino. L'associazione è posta sotto la protezione di Maria Regina degli apostoli. I Superiori maggiori sono il Superiore della Pia Società San Paolo e la Superiora delle Figlie di San Paolo. Di lì dipendono poi i centri nazionali e diocesani. Promuove da parte dei membri di intere comunità nell'ambito diocesano e parrocchiale preghiere per l'unità della Chiesa, incrementa l'istruzione religiosa, tende a sviluppare nei cattolici lo spirito ecclesiale, cioè di unione, si impegna a valorizzare e potenziare settimane e preghiere per l'unità della Chiesa, risponde a quesiti, organizza circoli nella convinzione che la sacra Scrittura costituisca un terreno comune di incontro, cerca di far penetrare dovunque la parola di Dio. L'associazione inoltre intende preparare e formare dottrinalmente e spiritualmente gruppi di anime. [Ut unum sint] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 247-248]
 1052 E AP CB: Forme: a SOCIETA' BIBLICA CATTOLICA Presso la Pia Società san Paolo, sotto gli auspici del "Centro di preservazione della fede" presso la sacra Congregazione del Concilio, è costituita la Società Biblica Cattolica Internazionale. [_] Scopo della Società Biblica Cattolica è lo studio, la produzione, la diffusione e la meditazione della Sacra Bibbia, specialmente del Vangelo, per alimentare la fede, morale, pietà cristiana. [_] Come azione, la Società Biblica Cattolica: a) Cura e produce edizioni di tutta o parte della Bibbia [_]. b) Promuove feste, giornate, tridui, settimane bibliche, in onore di Gesù Maestro, tanto nelle Parrocchie, quanto nelle Diocesi. [_] c) Cura che il Testo Sacro sia esposto nel luogo d'onore [_]. d) Cura una più larga conoscenza della Bibbia ovunque; con corsi biblici per corrispondenza, tridui, e settimane per classi colte; pubblicazioni varie attinenti alla Bibbia; eccetera. [_] Sotto gli auspici e guida del Centro di Preservazione della fede, presso la Sacra Congregazione del Concilio, in comune accordo, compiono il lavoro di organizzazione, redazione e segreteria, le Suore Figlie di san Paolo e la Pia Società san Paolo a norma delle rispettive Costituzioni e secondo il decreto N. 14065, 19 marzo 1956, della Congregazione dei Religiosi. [Formazione delle Suore Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 207-209]
 1053 E AP CB: Forme: EDIZIONE Forma della volgarizzazione] La forma del dire non può mai essere banale, né la tecnica trascurata, né volgare il contenuto. Volgarizzare l'essenza della dottrina cristiana, presentandola in forma decorosa. Bando alle volgarità, alla banalità! La volgarizzazione sia fatta al modo con cui Gesù Cristo spiegava i più alti misteri, con cui San Paolo esponeva le dottrine più sublimi, così come i Santi Padri parlavano al popolo con omelie chiare, alte, capaci di conquidere. Non significa che basti avere una scienza mediocre; occorre invece una scienza più alta, alla quale si aggiunga lo studio di una somma abilità nell'esporla chiaramente a tutti. [Pensieri 1977, p 174] ? Pr A 376]
 1054 E AP CB: Forme: EDIZIONE Scrivere, stampare, divulgare] 1. Scrivere: è il predicare, commentare, volgarizzare, applicare alla vita il Santo Vangelo. Come Dio parlò e scrisse, come Gesù Cristo parlò e fece scrivere, come gli apostoli parlarono e scrissero. La predica stampata è meglio precisata, nella sua parte principale, per giungere a tutti. 2. Stampare: in questo abbraccia la tecnica allo scopo di far più presto, meglio, indipendentemente. E' preparazione degli elementi, organizzazione scientifica, composizione, impressione, brossura. In questo essa non è arte, ma trae dall'arte; non è industria, ma utilizza l'industria; ed eleva l'arte e l'industria all'altezza dell'apostolato. 3. Divulgazione: farla giungere ovunque, a tutti, secondo i bisogni. a) La natura dei bisogni determina la natura delle iniziative. b) La mira è a tutti, compresi quelli che non accedono alla Chiesa. [La stampa - Programma] 1932 febbraio DF (1985) nn 251-253]
 1055 E AP CB: Forme: EDIZIONE Stampa] 1. La Stampa, come Apostolato, è nella sua sostanza di istituzione divina. E' Dio che ordinò di scrivere; sono gli apostoli che l'hanno esercitato; è la Chiesa che l'ha praticato; sono i Padri, i Dottori, i Santi, i Vescovi che vi si resero illustri. Le verità divine altre arrivano ai fedeli per mezzo della viva voce, altre arrivano per la Scrittura. 2. L'apostolato della stampa ha le sue fonti estrinseche ed intrinseche. Le intrinseche sono: la Scrittura, la Tradizione, la teologia dogmatica, morale, ascetica, mistica, pastorale, il Diritto canonico, la Liturgia, la storia sacra ed ecclesiastica. Le estrinseche sono: la filosofia, la storia profana, la letteratura, la legislazione civile, le scienze sperimentali, eccetera. 3. Il metodo, in generale è quello della Scrittura e del Vangelo. In particolare è vario secondo i generi: giornale, il libro, l'apologia, eccetera. [La Stampa come Apostolato] 1932 febbraio DF (1985) p 147-148]
 1056 E AP CB: Forme: EDIZIONE Stampa] L'Apostolato Stampa è un mezzo per salvare le anime, per predicare le divine verità; è uno dei modi di spiegare le cose da credere, le cose da farsi e il culto da prestare al Signore. E' il vostro [Figlie di San Paolo] ufficio, o fine secondario; è il vostro dovere e compito, di cui il Signore chiederà conto; esso costituisce il vostro lavoro quotidiano nella vita. E' una delle maniere di aiutare le anime a salvarsi. Vi può essere l'aiuto con la parola viva, col catechismo, con le missioni o con la stampa, il foglio, il libro, l'immagine, la figura stampata sulla carta, sulla latta, sulla tela, sulla pergamena: ogni tempo ha i suoi modi. Ma la viva voce vola, mentre la stampa è fissa. La viva voce arriva ai presenti, la stampa arriva ai lontani, agli uomini di tutti i tempi; l'una è transitoria, l'altra è fissa. E' lo stesso modo di predicare le verità divine, ma altra è la Suora che spiega il catechismo ad una classe, altra la Suora che mette insieme i caratteri e senza dire una parola, ne fa un libro, lo diffonde. Sono le stesse verità, è lo stesso fine; sono uguali le intenzioni delle persone, delle anime che hanno cuore d'apostolo, che si consacrano al Signore, per aiutare il prossimo a salvarsi, ma è più ampio e duraturo il bene che si può operare con la parola scritta, stampata. [Apostolato Stampa] 1932 agosto HM II,4 (1944) p 165]
 1057 E AP CB: Forme: EDIZIONE La confusione tra apostolato e commercio può avvenire forse, per le anime superficiali, da alcune esigenze materiali che l'apostolato porta con sé. Siamo uomini, soggetti alla materia, e anche nelle attività più alte dello spirito questa soggezione che I'Uomo-Dio volle con noi portare, ci accompagna. L'apostolo deve pur vivere, e le opere di apostolato richiedono mezzi materiali per la loro organizzazione e stabilità. [Esigenze dell'apostolato con gli strumenti della c.s.] 1933 ottobre Unione Cooperatori Apostolato Stampa Anno 15 (1933) n 10, pp 1-3]
 1058 E AP CB: Forme: EDIZIONE Parola di Dio] L'apostolato nostro consiste nella diffusione della divina Parola per mezzo della stampa. [Natura dell'apostolato paolino] 1934? ER (1935) p 184]
 1059 E AP CB: Forme: EDIZIONE [Bibbia Stampa] Nell'Apostolato Stampa [la Bibbia] è così essenziale che: con la Bibbia sola già sussiste nei suoi elementi essenziali; senza di essa l'Apostolato Stampa non può in alcun modo vivere, sebbene qualche volta si faccia qualcosa che ne prende l'apparenza. 1935 gennaio 15 Unione Cooperatori Apostolato Stampa (1935) n 1 p 1]
 1060 E AP CB: Forme: EDIZIONE Eucaristia e Bibbia] Eucaristia e Bibbia formano l'apostolo della stampa. Siano queste due cose inseparabili e inseparate nei vostri cuori. [ES - Eucaristia e Apostolato] 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 80]
 1061 E AP CB: Forme: EDIZIONE Missione della Figlia di San Paolo] Il Signore poteva destinarvi [Figlie di San Paolo] a tanti uffici, ma io penso che, avendovi destinato all'apostolato dell'edizione, non poteva affidarvi un ufficio migliore. Esso vi avvicina molto al ministero dell'insegnamento che è proprio del Sacerdote, vi avvicina molto alla missione compiuta da Gesù. Egli predicò, si servì spesso della Scrittura; e voi avete nelle mani la sacra Scrittura, quindi partecipate al ministero di Gesù Cristo stesso. In secondo luogo partecipate al ministero della Chiesa che è depositaria della divina parola. Voi ricevete questa divina parola dalla Chiesa e la diffondete tra gli uomini. Quindi servite direttamente la Chiesa. [ES - Eucaristia e Apostolato] 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 79-80]
 1062 E AP CB: Forme: EDIZIONE     v 1214 Per non venir meno al compito di apostolato della stampa, che richiede si dia il vero della dottrina, il bene della morale e il bello della forma, non è necessario scrivere sempre di Religione, ma bisogna sempre scrivere cristianamente. Questo è possibile ad ogni scrittore cristiano. 1944 AE (1944) p 115]
 1063 E AP CB: Forme: EDIZIONE Fine: la gloria di Dio e la salvezza delle anime. Ecco il fine specifico dell'Apostolato dell'edizione. Quello stesso programma che gli Angeli cantarono sulla capanna di Betlemme: gloria Deo, pax hominibus. Il programma di Gesù Cristo e della sua vita perenne nella Chiesa. [Apostolato Stampa] 1944? AE (1950) p 15-16]
 1064 E AP CB: Forme: EDIZIONE Se il bello nella forma è sempre conveniente in tutti gli scritti, tanto più lo è quando questi riportano e commentano la stessa parola di Dio. Difatti, come il Verbo divino s'incarnò nel purissimo seno della più santa delle Vergini, e come l'Eucaristia è conservata in pissidi di metallo prezioso, così è conveniente che la parola di Dio sia rivestita della forma più nobile. Gli scritti dell'apostolo se, sotto la guida della Chiesa, assecondano la natura umana col presentare il vero nella dottrina, il bene nella morale, il bello nella forma, possiedono le condizioni naturali per essere bene accolti. 1944 gennaio AE (1944) p 103]
 1065 E AP CB: Forme: EDIZIONE Con l'apostolato delle edizioni si soddisfa il desiderio di salvare le anime, la sollecitudine di santificarsi, attraverso il lavoro spirituale e l'apostolato. Non importa che si adoperi un mezzo o un altro; importa che vi siano cuori ardenti e anime che vogliono riversare tutta la loro pienezza nel cuore degli uomini. Ecco l'anima che vuol fare l'apostolato, qualunque sia il mezzo che adopera: stampa, cinema, radio, scuola, parola spicciola, eccetera. Essa vorrebbe dire a tutti: Ecco l'acqua che disseta, venite, bevetene tutti, Gesù ve la dà gratuitamente. [Apostolato delle edizioni] 1944 novembre HM II, 7 (1947) p 133]
 1066 E AP CB: Forme: EDIZIONE La missione dell'edizione dura fino alla fine dei secoli, finché ci saranno delle anime da salvare, finché ci sarà bisogno di insegnare la strada del paradiso. Oggi, di certi Istituti, esiste solo una edificante storia. Alcuni Istituti vengono a cessare perché non hanno compiuto bene la loro missione; questa passa ad altri che la compiranno meglio. Se non compiremo bene la nostra missione, il Signore potrà sostituirci. Vi è sempre pericolo di deviare dal fine speciale! La Parola di Dio si dovrà sempre predicare: vi saranno sempre delle anime da salvare. Il mezzo può variare, ma la predicazione deve rimanere. 1948? HM II, 8 (1948) p 58-59]
 1067 E AP CB: Forme: EDIZIONE La tentazione di scivolare verso una forma commerciale, ci sarà sempre; occorre sempre vigilare. [_] Gli Istituti incominciano con opere di zelo, dopo un po' di tempo si cerca_ l'interesse. Hanno aperto ospizi per i poveri; passati 50 o 60 anni si dà la precedenza a chi paga di più; e i poveri_ si trovano nelle stesse condizioni di prima_ Si apre un Istituto di educazione di bambini poveri_ di lì ad un poco diventano collegi in cui si accoglie solo chi può pagare alte pensioni_ E così si industrializzano e commercializzano l'ammalato e lo studente_ Occorrono sì i mezzi di vita; ma non bisogna cambiare la natura dell'Istituto! Non c'era bisogno di un Istituto religioso per fare dell'industria! Non occorrono persone consacrate a Dio per fare del commercio! [Apostolato: non industria né commercio] 1948 agosto HM II, 8 (1948) p 173-174]
 1068 E AP CB: Forme: EDIZIONE Per apostolato dell'edizione non si intende qui semplicemente quel complesso di iniziative che rigettano quanto offende la morale e la fede cristiana, o che si propongono qualche particolare ideale di bene, ma s'intende una vera missione che propriamente si può definire: predicazione della divina parola per mezzo dell'edizione. Predicazione della divina Parola, ossia annuncio, evangelizzazione della Buona Novella, della verità che salva. Predicazione da farsi in ogni tempo e in ogni luogo, secondo il precetto divino: 'Euntes in mundum universum praedicate Evangelium omni creaturae' (Mc 16,15); ad ogni uomo perché tutti possiedono un'intelligenza per comprendere ed elevarsi a Dio, un'anima da salvare. Predicazione tuttavia originalmente fatta attraverso l'edizione. Come la predicazione orale, quella scritta o impressa, divulga la Parola di Dio; moltiplicandola, per farla giungere precisa ovunque, anche là dove non può pervenire la parola. Ciò sull'esempio di Dio stesso, che ci diede la sua parola divina nei 72 libri della Sacra Scrittura, e sull' esempio della Chiesa, che in ogni tempo unì alla predicazione orale quella impressa. 1950 AE (1950) p 12-13]
 1069 E AP CB: Forme: EDIZIONE L'apostolato è il fiore di una vera carità verso Dio e le anime; è frutto di vita intensa, interiore. Suppone un cuore acceso, che non può contenere e comprimere l'interno fuoco: perciò si espande ed esplica in tutte le forme che sono conformi alla Chiesa. Così come Gesù Cristo. [L'apostolato delle edizioni] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 800]
 1070 E AP CB: Forme: EDIZIONE Abbiamo nella Chiesa l'ordinario insegnamento orale e l'insegnamento scritto nella Bibbia e nella Tradizione. Così abbiamo la predicazione della parola di Dio a voce e la predicazione stampata. La stampa come apostolato ha per oggetto, la fede, la morale e il culto; pur in una visione molto larga. La sua ispirazione è nella dottrina della Chiesa: le fonti remote sono la Scrittura e la Tradizione. Si dirige ad ogni uomo, fedele ed infedele; agli stessi analfabeti per mezzo delle figure. Essa ha per ministro ordinario il Sacerdote; e per ministro straordinario ogni cattolico capace di maneggiare bene la penna. La stampa, in generale, ha un potere immenso. E non sono tanto i grandi eretici da temersi, quanto piuttosto i divulgatori, che per mezzo di riviste, giornali, opuscoli, romanzi, sconvolgono le menti ed i cuori. Fu scritto: "La stampa buona o cattiva, bugiarda o veridica, corruttrice o virtuosa che sia, in una nazione libera, è onnipotente. Crea l'opinione pubblica, i costumi; se buona fortifica la famiglia e la scuola; se cattiva le distrugge; essa abbatte o edifica i governi, ha il diritto della pace e della guerra". Pio XI, dopo aver rilevata l'"onnipotenza" della stampa, diceva: "Questa espressione neanche basta ad esprimere la realtà[_] Grazie alla organizzazione ed a questo mezzo di diffusione è veramente l'onnipotenza che si moltiplica al di fuori di ogni misura". La sua forza dipende dal parlare a molte persone (a Tokyo un quotidiano ha 5 milioni di copie); e dal fatto che è parola stampata. [L'Apostolato delle edizioni] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 803]
 1071 E AP CB: Forme: EDIZIONE La Congregazione non dovrà mai abbassarsi al livello di una industria, di un commercio; ma sempre rimanere all'altezza umano-divina dell'apostolato, esercitato con i mezzi più celeri e fecondi, in spirito pastorale. Per questo: nobilissimo e principalissimo intento è la Casa degli Scrittori. Chi si abbassasse al livello di un industriale, o di un commerciante, contribuirebbe ad una deviazione fatale. Non negoziazione, ma evangelizzazione. [Camminare nella nostra via] 1951 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 809]
 1072 E AP CB: Forme: EDIZIONE Redazione, tecnica, diffusione della dottrina dogmatica, morale e liturgica di Gesù Cristo e della Chiesa: e questo per mezzo della stampa, o del cinema, o della radio, o della televisione, eccetera. [Camminare nella nostra via] 1951 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 808]
 1073 E AP CB: Forme: EDIZIONE C'è sempre una immensa distanza tra i maestri civili e l'apostolo delle Edizioni, il quale continua a compiere l'ufficio di Gesù Cristo stesso: l'insegnamento della verità che salva. Di conseguenza; studio. Non si può insegnare se prima non si sa. [Il nostro apostolato, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 152]
 1074 E AP CB: Forme: EDIZIONE [Industria Commercio Giustizia Acqua Materia dell'apostolato Mezzi] Il nostro apostolato ha una parte materiale che rassomiglia all'industria od al commercio; ma che non è né l'una né l'altro; e che tuttavia esige la stessa diligenza, prudenza e giustizia della prima e del secondo. L'acqua per il battesimo deve essere acqua naturale e, per quanto si può, monda e preparata con benedizione speciale: e serve come materia a produrre effetti soprannaturali, cancellazione della macchia originale ed infusione della vita nuova per cui si diviene figli di Dio. Nell'apostolato la materia (industria o commercio) serve ad effetti soprannaturali "nella divulgazione della dottrina cattolica, usando i mezzi più fruttuosi e più celeri". [Amministrazione paolina] 1952 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 915-916]
 1075 E AP CB: Forme: EDIZIONE Chi fa l'apostolato delle edizioni deve tenere la Scrittura nel debito onore, ispirarsi ad essa ed imitarla. Non si può far di meglio che imitare Dio nello scrivere. [La Sacra Scrittura] 1952 marzo 11 RSp (1952) p 71]
 1076 E AP CB: Forme: EDIZIONE L'apostolato delle Edizioni ha il modello e l'oggetto e la forza nei Libri sacri [Bibbia], che sono la Parola di Dio scritta e tramandata fedelmente fino a noi. L'apostolato delle Edizioni ripete la Scrittura. [_] La Bibbia, il Vangelo e l'apostolato delle Edizioni hanno le stesse verità da dare agli uomini. Dio è il primo Editore: la parola di Dio è efficace perché gli uomini difficilmente si piegano ad altri uomini, ma a Dio sì. Chi può resistere a Dio? [p 80] [_] La Bibbia è la via che deve tenere l'apostolo delle edizioni. Imitare Dio Editore: Egli è pure il Maestro del bello scrivere. [_] . Quali sono i caratteri della sacra Scrittura per cui essa è il modello per ogni apostolato delle Edizioni? Sono tre: 1) l'universalità. L' Edizione quanto più è diretta a tutta l'umanità, tanto più sarà efficace e vantaggiosa. 2) La semplicità della forma. Le cose anche più grandi e più belle, quando un autore le possiede chiare fino in fondo, le esprime in modo molto semplice. [_] 3) La Bibbia ha un carattere permanente. San Giovanni Bosco diceva di non esitare a chiamare divino il mezzo della buona stampa, con cui si mantiene viva la fede nel popolo e si diffondono le verità contenute nei libri santi. [p 81] [La sacra Scrittura via, verità e vita per l'apostolato delle edizioni] 1952 marzo 15 RSp (1952) p 80-81]
 1077 E AP CB: Forme: EDIZIONE Tre cose occorrevano: a) Che il Vangelo entrasse in ogni famiglia ed unitamente al catechismo. Il Vangelo si doveva interpretare secondo la mente della Chiesa: quindi con note del catechismo completo: fede, morale, culto. _b) Che il libro del Vangelo formasse il modello e l'ispiratore di ogni edizione cattolica. c) Che al Vangelo si desse un culto; occorre ritenerlo con venerazione; la predicazione deve assai più riportare e modellarsi sopra di esso. 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) nn 140-142]
 1078 E AP CB: Forme: EDIZIONE Il nostro apostolato ha una parte che sembra avvicinarlo all'industria (es. tipografia) e ha una parte che sembra accostarlo al commercio (libreria); è tutto, invece, mezzo per la predicazione, come la penna in mano al Dottore della Chiesa. Occorre guardarsi, anche solo esternamente, dall'imprimervi le forme comuni dei commercianti ed industriali. La preghiera di offerta, recitata all'inizio, il senso di unione tra lo scrittore, il tecnico ed il propagandista, il continuo richiamo col rosario e le giaculatorie adatte per l'acquisto delle indulgenze annesse all'apostolato, eccetera, imprimeranno nell'animo [l'idea] che non solo si tratta di vero apostolato, ma dell'apostolato più fecondo di meriti per noi. Occorre anzi che sia sentita questa spiritualità per altra ragione: esso spesso manca di quelle consolazioni e rispondenza vicina alle anime, che sogliono accompagnare altri ministeri. [Il lavoro nelle famiglie paoline] 1954 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p1089s]
 1079 E AP CB: Forme: EDIZIONE Gli editori possiedono la parola, la moltiplicano, la diffondono vestita di carta, carattere, inchiostro. Essi hanno, sul piano umano, la missione che nel piano divino ebbe Maria: ella fu Madre del Verbo Divino; ella ha captato il Dio invisibile e lo ha reso visibile ed accessibile agli uomini, presentandolo in umana carne. [Dedicazione del Santuario della Regina degli Apostoli] 1954 novembre/dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 599]
 1080 E AP CB: Forme: EDIZIONE Edidit nobis Salvatorem: Maria] La parola "edizione" ha molte applicazioni: edizione del periodico, edizione di chi prepara il copione per la pellicola, di chi prepara il programma per la televisione, di chi prepara le cose da comunicare per mezzo della radio. "Edidit nobis Salvatorem" - dice la Liturgia. La Vergine Santissima ci diede il Salvatore. Usa il verbo "edidit". L'edizione comprende il concetto artistico, lo studio per produrre un oggetto che sia nel medesimo tempo liturgico e artistico. Comprende anche il lavoro delle Suore che si preparano per fare il catechismo ai fanciulli e poi, realmente, in carità, lo spiegano. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 137]
 1081 E AP CB: Forme: EDIZIONE In generale quello che è scritto dalla Famiglia Paolina, quello che è stampato dalla Famiglia Paolina, quello che è diffuso dalla Famiglia Paolina, ha maggiori benedizioni di Dio. Può essere che un libro per se stesso sia considerato di minor valore, ma crediamo noi che il frutto dipenda soltanto dal valore del libro? Si tratta di evangelizzare. Ora l'evangelizzazione ha bisogno della grazia di Dio. 1955 gennaio? Pr 6 (1958) p 71]
 1082 E AP CB: Forme: EDIZIONE Apostolato è dare all'umanità la salvezza: Gesù Cristo, Via Verità Vita. L'apostolato paolino è universale per i luoghi e i tempi. Le case devono vivere del loro apostolato. Predicare con i mezzi moderni, ripetendo quanto il Papa, l'Episcopato, il Sacerdote insegna. La Pia Società San Paolo ha qualcosa da dire al mondo; ci siamo messi sopra una strada non per andare a zonzo, ma con meta fissa e mezzi studiati e perfezionati. Il Vangelo è, con le Lettere Paoline, la guida: a) vi è in esso la materia; b) vi è il modo di presentarla; c) vi è il fine: "Gloria a Dio e pace agli uomini"; d) sono segnate le disposizioni di chi scrive; e) è accompagnato dalla grazia di Dio; f) è diretto: prima alle masse, poi a tutti i settori e categorie sociali; g) è, in complesso, dare la dogmatica, la morale, il culto: quello di cui l'uomo ha bisogno per la vita eterna. Un ordine: a) Catechismo e istruzione religiosa in generale; b) la Scrittura presentata al mondo di oggi; c) la Tradizione cattolica e gli scrittori ortodossi; d) tutto quanto o prepara, o dispone, o spiega, o concilia, o accresce forza alle verità divine secondo quanto scrive san Paolo: "De coetero fratres, quaecumque sunt vera, quaecumque pudica, quaecumque iusta, quaecumque sancta, quaecumque amabilia, quaecumque bonae famae, si qua virtus, si qua laus disciplinae, haec cogitate. Quae et didicistis et accepistis, et audistis et vidistis in me, haec agite" [Fil 4, 8-9]. [Esortazioni ai capitolari del Primo Capitolo Generale Società San Paolo - Apostolato] 1957 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 165-166]
 1083 E AP CB: Forme: EDIZIONE Tutto sembra congiurare a danno del bene e in favore del male, il quale sta sempre un po' a galla e fa rumore. Succede così che le cose buone sono ridotte ai limiti. La stampa cattolica, il cinema cattolico, la radio cattolica, la televisione cattolica, sono limitate. Abbiamo qualcosa di simile al fatto di Davide che andava contro Golia. Golia era armato di ferro dalla testa ai piedi e provvisto di armi in abbondanza. Davide andò contro di lui con la fionda e con i sassi, e lo atterrò. [Apostolato delle edizioni] 1959 settembre SCS (1964) p 53]
 1084 E AP CB: Forme: EDIZIONE L'apostolato ha da essere veramente una esposizione e una predicazione della Parola di Dio, sia direttamente sia indirettamente_ "Opus fac evangelistae!" Come il tuo dovere di evangelista. [_] Tutti: Sacerdoti, Discepoli, Aspiranti, Suore, devono camminare nella stessa direzione, nel medesimo spirito: Evangelizzare. [L'Addolorata] 1959 novembre 15 Collezione [senza data] Figlie di San Paolo]
 1085 E AP CB: Forme: EDIZIONE Forme di apostolato sono: la stampa, il cinema, la radio, la televisione, il disco, eccetera. Sempre queste varie forme di apostolato-edizioni si compiono con le tre parti unite: redazione, tecnica, diffusione. 1960 aprile UPS 3 (1962) p 128]
 1086 E AP CB: Forme: EDIZIONE Missione Mezzi tecnici Col nome di apostolato nostro s'intende una vera missione che può definirsi predicazione con mezzi tecnici della divina parola per mezzo dell'edizione. [_] Come la predicazione orale, così quella scritta o impressa divulga il Vangelo, lo moltiplica, lo fa pervenire ovunque: così Dio stesso ci diede la parola divina predicata oralmente e così ci diede i settantadue libri della Scrittura. Ugualmente ha operato la Chiesa in ogni tempo: Papi, Vescovi, Sacerdoti parlano e scrivono. [Apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 124]
 1087 E AP CB: Forme: EDIZIONE La missione paolina [apostolato] è universale rispetto agli uomini: - non è una missione per un gruppo o settore di uomini: per le opere sociali, emigranti, protezione della giovane; l'educazione della gioventù cui si dedicano esclusivamente vari Istituti benemeriti; oppure ad opere caritative, come orfani, vecchi, ammalati, infelici; o alla scuola elementare - popolare; od alle missioni fra gli infedeli. Invece si rivolge, usando i mezzi tecnici, in qualche maniera a tutti: ad ogni classe, ceto, età, continente; con ragionevole preferenza alle masse; per portare a tutti il messaggio della salvezza, contenuto nella Bibbia, Tradizione, insegnamento della Chiesa. Universale quanto ai mezzi tecnici. [_] Cosi oggi molto si usano anche le filmine, i dischi, i registratori, eccetera; oltre i quattro mezzi oggi più largamente utilizzati: stampa, cinema, radio, televisione. Universale quanto ai tempi: poiché le Costituzioni dicono di usare i mezzi richiesti dalle condizioni dei tempi. Non è per un secolo od un periodo storico_ E per ogni tempo, finché esisteranno uomini, la Bibbia iniziata da Mosè sarà riprodotta, bensì con tecniche variate, sino alla fine del mondo. Universale quanto all'oggetto; poiché si tratta di tutto cristianizzare: filosofia e arte, letteratura, sociologia e morale, storia e diritto, governo e leggi, scuola e lavoro, eccetera.. [Istruzione sulla missione paolina commentando articoli delle Costituzioni] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 372-373]
 1088 E AP CB: Forme: EDIZIONE Essenza dell'apostolato, in genere, è la redazione. Ma nella nostra Congregazione, come in concreto è stabilita, la redazione, la tecnica e la propaganda, sono tre elementi costitutivi dell'unico apostolato: ciascuno, però, nel proprio valore. L'apostolato ci fa altoparlanti di Dio. Sacerdoti scrittori, tecnici, propagandisti sono uniti in un unico apostolato, secondo lo spirito e la lettera delle Costituzioni, nella missione che ci ha affidato la Chiesa. 1961 Pr A 379]
 1089 E AP CB: Forme: EDIZIONE Quante parole dette a vuoto, anche in qualche periodico! Se non si portano le anime a Dio, non le salviamo_ E abbiamo in mano mezzi così potenti, mezzi che ci ha fornito il progresso e che troppo spesso vengono sfruttati per il male. Che grande responsabilità al tribunale di Dio, se non abbiamo usato questi mezzi per fare dei figli di Dio! Innestarci in Gesù Maestro: che cosa è venuto a fare il Maestro divino? Ad evangelizzare. Sono venuto al mondo a predicare la verità. Anche voi [Figlie di San Paolo] siete venute al mondo per predicare la verità, e non le verità che riguardano la vita presente (anche se qualche cosa di umano serve per preparare a ricevere ciò che serve per la vita futura), ma quelle che riguardano la vita eterna. [La Figlia di San Paolo deve sentire l'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 233]
 1090 E AP CB: Forme: ELEMOSINA Anime purganti] L'elemosina è un dovere da cui, purtroppo, quasi tutti credono di andarne esenti. [L'elemosina giova a chi la fa] 1932? novembre CD (1953, 5.a ed) p 177]
 1091 E AP CB: Forme: ESEMPIO [Impressione sugli altri Edificare Pie Discepole] Ciò che facciamo produce sempre sugli altri un'impressione buona o cattiva. La vostra [Pie Discepole] vita deve sempre edificare. [Apostolato del buon esempio] 1941 giugno IA 1 (1947) p 39-40]
 1092 E AP CB: Forme: ESEMPIO Ogni Religiosa, e specialmente voi [Figlie di San Paolo] che siete sempre esposte al pubblico, dovete essere il libro vivente in cui si possa leggere come si imita Gesù Cristo, come si vive secondo Dio, come si traduce in pratica il Vangelo. L'apostolato dell'esempio, dunque, è obbligatorio: non solo perché è dovere vivere bene; ma perché dobbiamo essere un libro aperto agli altri uomini. Il popolo non sa leggere altri libri di teologia, non è impressionato dalle cose astratte. Però sa meditare la vita di Gesù, leggere, senza neppur rendersene conto, nella condotta dei Religiosi, dei cristiani fedeli. [Apostolato del buon esempio] 1947 agosto HM II, 8 (1948) p 54]
 1093 E AP CB: Forme: ESEMPIO [ i tiepidi Santificare Vita santa] L'esempio di fede e vita santa converte i peccatori, infervora i tiepidi, santifica i buoni. Questo: perché potente presso Dio e presso gli uomini. La vita santa[_] è predica che parte dalla vita e va alla vita. [Lettere a Maestra Tecla] 1948, Santa Tecla LMT p 104]
 1094 E AP CB: Forme: ESEMPIO [Predica silenziosa Vita] L'esempio è predica silenziosa che parte dalla vita e va a riformare la vita. [Predica del PM al Congresso internazionale dei Religiosi - Apostolati di Maria] 1950 dicembre 6 SPa (1962) p 448]
 1095 E AP CB: Forme: ESEMPIO Nessuno può dire: io non darò tanto buon esempio, ma almeno non sarò di scandalo. Non è possibile: la nostra condotta fa un'impressione sugli altri. Anche il non far niente è già scandalo, perché dobbiamo operare il bene; anche l'essere tiepidi è già scandalo, perché dobbiamo fare buona impressione, non indurre gli altri alla tiepidezza. [_] L'apostolato del buon esempio non si deve mettere in cima alle nostre intenzioni, ma si compie senza pensarci. [Apostolato del buon esempio] 1954 ottobre 2 Pr 5 (1957) p 74-78]
 1096 E AP CB: Forme: EUCARISTIA Gesù Cristo non è presente nel mondo soltanto per il suo corpo mistico ma è presente fisicamente, vere, realiter, substantialiter nel Tabernacolo. Dalla Messa, presenza reale, la Comunione, viene ogni bene nella Chiesa, nelle anime; tutta l'acqua come fonte che si spande, tutta la linfa che sale nei Sacramenti e sacramentali. Le anime devono arrivare a questa fonte, alla unione con Gesù, il resto è mezzo. [La missione delle Pie Discepole] 1946 dicembre 25 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 286]
 1097 E AP CB: Forme: EUCARISTIA L'apostolato eucaristico è alla radice di tutte le opere e di tutta l'attività della Chiesa. [Apostolato sacerdotale nello spirito di Maria Santissima] 1947 giugno IA 1 (1947) p 84]
 1098 E AP CB: Forme: EUCARISTIA La Chiesa non può non ammettere l'apostolato eucaristico, non può rinnegarlo senza rinnegare se stessa, e non può compiere la sua azione santificatrice senza dedicarsi all'apostolato eucaristico. Il vostro apostolato è nel centro, nel cuore della Chiesa, è nel fine della Chiesa. [_] Tutti gli apostolati hanno il centro qui, tutti si illuminano di questa luce, si nutrono di questo cibo. [Il Rosario dell'anima eucaristica - Pie Discepole] 1947 giugno IA 1 (1947) p 60]
 1099 E AP CB: Forme: EUCARISTIA Esercitare l'apostolato eucaristico significa: intendere il mistero della Santissima Eucaristia; comprendere che le anime devono nutrirsi dell'Eucaristia; supplicare il Signore ed agire perché vi si giunga. Voi [Pie Discepole] dovete pregare e operare in questo senso. Dovrete anche scrivere, pubblicare, diffondere. Dovete condurre le anime alla Messa, alla Visita, alla Comunione' [Apostolato eucaristico] 1947 giugno IA 1 (1947) p 56]
 1100 E AP CB: Forme: EUCARISTIA Nella Chiesa vi sono tanti apostolati, se però questi non conducono le anime all'Ostia santa, sono solamente rumore, parole, e non spirito e vita. [Esercizi alle Madri e Suore anziane delle Pie Discepole] 1947 giugno IA 1 (1947) p 59]
 1101 E AP CB: Forme: EUCARISTIA [Coscienza sociale Messa] Ascoltare la Messa con coscienza sociale è trasformarla nel più vivo apostolato. 1953? FP (1954) p 81]
 1102 E AP CB: Forme: EUCARISTIA Apostolato eucaristico, tabernacolo] Bisogna orientare l'umanità verso il Tabernacolo: ecco il vostro [Pie Discepole] apostolato eucaristico. [Gli apostolati della Pia Discepola] 1958 giugno 2 APie Discepole III (1958) p 184 [ [1103 E AP CB: Forme: EUCARISTIA [Visita Parrocchia] Cambiare la Visita in apostolato, rappresentando al Buon Pastore tutte le anime, [_] particolarmente quella parrocchia che è affidata alle vostre cure [_]. [Pastorelle in comunione con il Buon Pastore] 1958 giugno 5 AAP (1984:1958) p 112]
 1104 E AP CB: Forme: LITURGIA Centro liturgico] I Centri non dovrebbero essere solo Centri di apostolato liturgico, ma devono essere centri di contatto con le persone per dare buoni indirizzi, per dire, almeno, buone parole, per fare i Cooperatori. [I cooperatori paolini (II)] 1958 marzo 18 APie Discepole III (1958) p 86]
 1105 E AP CB: Forme: PARROCCHIA Vita cristiana] Un sacerdote non può dirsi soddisfatto che in chiesa si svolgano splendide funzioni, si eseguiscano canti alla perfezione, si pratichino mille devozioni, eccetera; non può dirsi pago di certe parate come sono i pellegrinaggi, le processioni; che il popolo ammiri in una predica la sua eloquenza; che alcune anime si dilunghino in concetti molto spirituali; neppure può contentarsi che si faccia da tutti o quasi la Comunione pasquale, il matrimonio in chiesa, la sepoltura ecclesiastica, eccetera. Queste cose sono mezzi, ma il fine è cambiare i pensieri da umani in cristiani, gli affetti umani in affetti cristiani, le opere umane in opere degne del cristiano. E' necessario che l'uomo sia cristiano non solo per il battesimo, non solo in chiesa, ma nella casa, ma in famiglia, ma nella società, ma sempre ed ovunque. 1912? ATP (1960) p 134]
 1106 E AP CB: Forme: PARROCCHIA Pastorale per la massa del popolo] Avere di mira tutta la massa del popolo. In troppi luoghi, specialmente della Francia, si lamenta questo gravissimo inconveniente nella cura pastorale: il Parroco non si occupa che d'un piccolo gruppo d'anime devote, dei ritiri, ospizi, ospedali. Queste poche anime lo trattengono lunghissime ore in confessionale, visitano per mille bagatelle o pettegolezzi ad ogni istante il Parroco, lo invitano spesso a casa loro: e questo sarà forse anche accompagnato dall'invidia e da mormorazioni degli uni verso gli altri. Ed intanto vi è un gran numero di anime, specialmente le più bisognose, che o non conoscono affatto il Parroco, o non lo conoscono che di nome e di vista; sono la massa operaia, la massa lavoratrice, sono il ceto cosiddetto colto, sono i signori, sono i poveri più disgraziati, sono forse quelli a cui Gesù Cristo si sarebbe accostato di più. [_] Il Parroco è pastore di tutti; deve pur lasciare le novantanove pecorelle sicure per rintracciare l'unica smarrita: quanto più quando le pecorelle sicure sono un pusillus grex e le smarrite sono le più numerose. Il Parroco si terrà quindi sempre presenti tutte le varie classi di cui si compone la sua parrocchia; spesso pregherà, penserà, studierà per i più ritrosi, e, come buon padre, provvederà maggiormente ai figli più bisognosi, e, come buon medico, curerà meglio gli infermi più gravi: Venit salvum facere quod perierat. [Azione pastorale in genere] 1915 APT (1915) p 86-87]
 1107 E AP CB: Forme: PARROCCHIA Relazioni pastorali con il mondo] Il Sacerdote è mandato come pescatore d'anime nel mondo. Egli deve dunque vivere nel mondo, mondo che ha da illuminare con la luce del Vangelo, mondo che ha da sanare col sole della grazia del suo sacro ministero. Egli sarà tanto migliore apostolo, quanto meglio saprà regolare le sue relazioni tra gli uomini. Le sue relazioni devono essere sante per santificare. E' inutile dire che le relazioni del prete con gli uomini sono difficili. E' cosa nota: le parole di Gesù Cristo: "mitto vos sicut agnos in medio luporum" non sono vuote di senso, né dette a caso. Sarà dunque bene studiarle alquanto, perché, fattici prudenti e semplici, riusciamo a guadagnare tutti a Gesù Cristo. [Relazioni pastorali] 1915 APT (1915) p 97]
 1108 E AP CB: Forme: PARROCCHIA Generazione spirituale del sacerdote] Il Sacerdote non può essere un uomo che vive per sé: non può avere come motto le parole: Io-Dio. E' assolutamente necessario che egli lavori per la salvezza degli altri, che scriva sulla propria bandiera: Io-Dio-Popolo. Come Gesù Cristo istituì il sacramento del matrimonio per la procreazione carnale: così stabilì il sacramento dell'ordine per la generazione spirituale; san Paolo dice: "per evangelium ego vos genui". [Missione del Parroco e della Pastorella] 1915 APT (1915) p 1-2]
 1109 E AP CB: Forme: PARROCCHIA Apostolato pastorale] L'apostolato più conformato a quello di Gesù Cristo e più tradizionale nella Chiesa è l'apostolato pastorale della gerarchia. A questo collaborano secondo il loro stato e condizione, le Suore di Gesù Buon Pastore [Pastorelle]. [Omelia in occasione del 50.mo di Messa di Alberione stesso] 1957 giugno 29 Carissimi in San Paolo (1971) p 181]
 1110 E AP CB: Forme: PREGHIERA Considerando la vastità dei nostri compiti, ci sentiremmo oppressi se mancasse la fede nella missione affidataci da Dio. Perciò, primo mezzo: la preghiera, che procede da grande fede. UPS 3 (1962) p 209]
 1111 E AP CB: Forme: PREGHIERA Apostolato e preghiera] E' totale la nostra preghiera? Separare l'apostolato dalla preghiera è come avere un membro paralizzato, un membro importante che non riceve l'afflusso del sangue. Questo punto è così importante, che si dovrebbe considerare in un mese di meditazioni; ma, con un buon esame di coscienza, qualche cosa si potrà fare. E' vitale la nostra preghiera? Ha influenza sulla nostra vita, oppure è come un oggetto che si ripone in un cassetto e lo si lascia inutilizzato? [Pensieri 1977, p 133] ? Pr VI 39]
 1112 E AP CB: Forme: PREGHIERA [Comando di pregare] Per ben 400 volte nella Bibbia è ripetuto il comando di pregare. [UCAS - La Sacra Scrittura] 1933 SPa (1962) p 284]
 1113 E AP CB: Forme: PREGHIERA Quando nella nostra tipografia vi fossero tutte macchine perfette, ma mancasse l'energia elettrica, le macchine per quanto belle e nuove non servirebbero a nulla. "Ma è un filo tanto piccolo che quasi non si vede!" Ebbene, provati a farne senza, se puoi! L'energia spirituale è la grazia, che si ottiene mediante i sacramenti e l'orazione. Se i cristiani non avessero la Comunione, si pentirebbero di aver conosciuto la religione, non riuscendo poi a praticarla. Ci sono alcuni che amano molto le conferenze e apparire dotti, altri che inveiscono contro i vizi e credono di aver fatto molto. No, no; non basta. Bisogna dare Gesù per intero! 1935 Pr A 388; ER I, 110]
 1114 E AP CB: Forme: PREGHIERA "Ma vi sono dei doveri, vi sono le chiamate". Si risponde: Organizzare tutto bene, ma nell'ordine delle azioni, preceda la preghiera. Dopo di essa si farà quanto si può; ed in caso di impossibilità si diminuiscano le opere di zelo. Alcuni inconsideratamente si vuotano nei primi anni di ministero di quanto avevano accumulato negli anni di noviziato e chiericato; e poi? Il sale diviene scipito e non sarà buono a condire, ormai. Si obietta: dobbiamo dare alle anime! Appunto: la madre si nutre per tenersi in vita e per dare il sovrabbondante in latte ai figli; è carità per il prossimo attendere a noi medesimi: "Infatti, così facendo, salverai te stesso e coloro che che ti ascoltano". Se preghiamo, gioviamo sicuramente alle anime, poiché ad esse otteniamo i favori di Dio. [La preghiera, difficoltà e pretesti] 1937 agosto 8 Carissimi in San Paolo (1971) p 99]
 1115 E AP CB: Forme: PREGHIERA Grazia] Ricordiamo sempre che il frutto del nostro lavoro non dipende da noi, ma dalla grazia. Anche l'asina di Balaam ha fatto una profezia. Quindi la preghiera preceda, accompagni, segua il nostro apostolato. [L'Apostolato] 1938? settembre HM I, 1 (1939) p 209]
 1116 E AP CB: Forme: PREGHIERA La preghiera fu il segreto dei Santi, è l'argomento principale della Sacra Scrittura che ci dà tante formule di orazione e ne parla circa cinquecento volte. [La preghiera] 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 90]
 1117 E AP CB: Forme: PREGHIERA [Apostolato 'Azione dall'orazione'] Quando l'apostolato dipende tutto dall'orazione, allora è vero apostolato; fruttuoso, sapiente, meritorio apostolato. [Orazione di quiete e vita interiore] 1941 ottobre EM (1942?) 190]
 1118 E AP CB: Forme: PREGHIERA Vi sono tante forze nel mondo. Il dollaro lo credono una forza onnipotente_ Un'altra forza è l'elettricità. Un'altra la benzina_ La preghiera è oltre, è superiore a tutti questi mezzi, a queste forze. [_] La preghiera ci viene raccomandata più di 500 volte nella sacra Scrittura. [La confidenza, Ritiro alle Figlie di San Paolo in New York] 1946? EMC (1952) p 238-239]
 1119 E AP CB: Forme: PREGHIERA L'apostolato della preghiera precede il Battesimo, le conversioni e le ottiene. Tutti abbiamo il dovere di questo apostolato_ Tutti possono pregare per la conversione del mondo. La nostra parola può essere morta, se non vi è la grazia che la vivifica. [Apostolato della preghiera] 1947 giugno IA 1 (1947) p 45]
 1120 E AP CB: Forme: PREGHIERA Vi ho già detto della vostra [Pastorelle] missione di istruzione e di formazione, ma sono ancora più persuaso di questa vostra terza missione, insegnare a pregare. Insegnare a ricevere bene i sacramenti, a leggere e meditare la Sacra Scrittura, ad udire la predicazione, a recitare il breviario e il rosario [_]. Insegnare ad interpretare bene la liturgia [_]. Se insegnerete a pregare, insegnerete a salvarsi. [Pastorelle: Maestre di preghiera] 1949 PP IV (1980) p 193]
 1121 E AP CB: Forme: PREGHIERA E' necessario che l'Apostolato Stampa, come l'apostolato parola, sia riportato attorno all'altare e al Tabernacolo; sia riallacciato alla Messa e alla Comunione. Nella messa il sacerdote legge e bacia il Vangelo, poi fa la comunione, e la Chiesa vuole che nella Messa si preghi e si distribuisca la Comunione. Torniamo alle fonti! Solo così si ha il culto completo, il cristiano perfetto, l'uomo nutrito nella mente, nella volontà, nel cuore. Solo così si può in realtà amare il Signore con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutta la mente. [Festa del Divin Maestro: Giornata del Vangelo] 1953 gennaio CP Anno 35, n 1-2, p 9]
 1122 E AP CB: Forme: PREGHIERA [Lavoro Niente ci fermi Vita futura Paradiso] Azione dall'orazione Non vi è vera preghiera se è discorde la mano. Orazione, quindi, e lavoro. Azione che procede dall'orazione. Il seme, per portare frutti, in primo luogo deve essere buono, vivo e vitale; poi che sia messo giù nel terreno, a profondità conveniente, onde le radici abbiano alimento: sopra vi si metta buon terreno e stabbio ed acqua_ Così nascerà, crescerà, darà foglie, fiori, frutti. Il significato è chiaro: che siamo vivi e vitali per la santità; che vi sia profonda umiltà; che se dicerie, calunnie, sofferenze, anche da parte dei più fidati sopraggiungono, si aspetti l'azione di Dio in preghiera e dedizione generosa_ che niente ci fermi_ e si attenda! finché il Signore faccia suonare l'ora. Il premio nella vita futura: paradiso! che è bello ed eterno. 1953 settembre ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 1040]
 1123 E AP CB: Forme: PREGHIERA ['Pietà' Diffusione Efficacia Pie Discepole] La diffusione dei libri e dei periodici non è efficace finché non porta alla confessione, alla comunione. Il punto [di arrivo] è qui: unirsi a Gesù; sempre mirare a questa meta. Far rendere la Messa, la Comunione, la Visita al massimo, operare perché altri vi partecipino. [Esercizi alle Pie Discepole] 1953 novembre? IA 4 (1960) p 82]
 1124 E AP CB: Forme: PREGHIERA La prima carità è quella della verità, la seconda carità è quella dell'orazione: ut salvemini: per salvarsi. E allora se amiamo non spendiamoci in vani sentimenti o in vane proteste: preghiamo. [Apostolato della preghiera] 1954 ottobre 1 Pr 5 (1957) p 70]
 1125 E AP CB: Forme: PREGHIERA Tra gli apostolati, il più semplice e facile è quello della preghiera. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Apostolato della preghiera] 1954 ottobre 1 Pr 5 (1957) p 69]
 1126 E AP CB: Forme: PREGHIERA [Primissimo posto Rovinoso ripiego Religioso] Non merita il nome di Religioso, e non lo è di fatto, chi non mette al primissimo posto la preghiera_. Lasciare la preghiera per fare opere è un rovinoso ripiego. Il lavoro fatto a scapito della preghiera non giova a noi, né ad altri; perché toglie quello che si deve a Dio. [Commento ad articoli delle Costituzioni, Pietà] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 9]
 1127 E AP CB: Forme: PREGHIERA Non solamente dare il libro e portare a casa le offerte, ma accompagnarlo con la preghiera, perché le persone che lo ricevono ne facciano frutto e con la luce che viene da Dio attraverso il libro, il periodico, corrispondano e volgano i loro pensieri verso il fine, verso Dio, verso il Paradiso. I lettori van tenuti tutti presenti. [Pensieri 1977, p 139] 1962 dicembre Pr UP 653]
 1128 E AP CB: Forme: PREGHIERA Nella Adorazione considerare o una carta geografica o il mappamondo, oppure un foglio dove sono scritte le nazioni, o bastano anche i continenti. Comprendere tutti col cuore di Gesù. apostolato grande! C'è l'apostolato della vita interiore, ma subito dopo c'è l'apostolato della preghiera e l'apostolato della sofferenza. [Maria, Regina degli Apostoli] 1963 maggio 25 Alle Pie Discepole VIII (1963) p 193]
 1129 E AP CB: Forme: RIPARAZIONE Voi riparate in questo modo tutti i giorni i peccati che si commettono coi mezzi moderni della radio, cinema e stampa. In che modo? Lavorando nell'apostolato, operando in senso contrario a coloro che si valgono di questi mezzi per corrompere, per spandere dottrine false, contrarie a Gesù Cristo. [_] Che bella riparazione voi fate! Non di parole, non di sentimenti, ma di fatto. [Ora di adorazione - La riparazione] 1952 settembre 7 Pr 1 (1953) p 81]
 1130 E AP CB: Forme: RIPARAZIONE Oggi i peccati più grossi non sono più quelli degli ultimi giorni del carnevale, ma sono i peccati di ogni notte, di tutte le notti, i peccati commessi o fatti commettere con la stampa, col cinema, con la televisione. Quante macchine superbe ogni notte girano vorticosamente e buttano fuori migliaia e migliaia di copie_ buttano fuori i giornali a 4-8 copie la volta! Quanti cinema che la durano ogni notte fino alle ore piccole e intossicano lo spirito degli spettatori! Quante radio che rintronano le orecchie di tutti, di giorno e di notte, e non sempre trasmettono cose buone, cose edificanti_ Quanti uomini impiegati nella redazione, quanti tecnici che lavorano a trasformare lo scritto in stampa, in cinema, in visione_ E quanti sono i lettori, gli ascoltatori, gli spettatori? Innumerevoli. Quante anime si perdono! Quanta gioventù viene guastata! Pregare dunque per le anime che cadono in purgatorio a causa di questi mezzi moderni della trasmissione del pensiero. [Le preghiere per le anime purganti] 1952 ottobre 7 SPa (1962) p 421-422]
 1131 E AP CB: Forme: RIPARAZIONE I cattivi non riposano, e nella notte le macchine vomitano milioni e milioni di compie per sostenere l'errore e l'immoralità, per combattere tutto quello che è sacro e che salva la libertà. [p 54]_ Noi parliamo nelle chiese e abbiamo poca gente ad ascoltare; invece questi mezzi sono frequentatissimi. Noi stampiamo copie molto limitate e invece escono a milioni e milioni quelle della stampa cattiva. E alla mattina esce come un fiume di carta che si spande nelle città e anche nelle campagne. [Peccati moderni: Apostolato in spirito di riparazione] 1959 settembre SCS (1964) p 54, 55]
 1132 E AP CB: Forme: RIPARAZIONE [Mezzi] Peccati che si moltiplicano facilmente: nelle ore notturne migliaia di grandi macchine, in ogni parte del mondo, con velocità sorprendente dànno milioni e milioni di copie di riviste e giornali; ogni sera assistono nei cinematografi folle di spettatori; quasi nell'intera giornata radio e televisione continuano le loro trasmissioni_ chi può dire quale percentuale è buona e quale invece è pericolosa? 1960 aprile UPS I (1960) p 317]
 1133 E AP CB: Forme: RIPARAZIONE I mezzi tecnici - stampa, cinema, radio, televisione, dischi, eccetera - quando sono posti a servizio del male, compiono una vera strage di anime; tale spettacolo accende nel cuore dell'apostolo un'intensa fiamma di zelo. [_] Il Discepolo di Gesù Maestro compie una riparazione nella sua parte negativa, e specialmente nella sua parte positiva_ La parte positiva consiste nell'esercizio diretto dell'apostolato delle edizioni: opporre stampa a stampa, pellicola a pellicola, radio a radio, televisione a televisione. Il che significa opporre la verità all'errore, il bene al male, Gesù Cristo a Satana. [Lo spirito del Discepolo di Gesù Maestro, L'Apostolato] 1962 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 372-373]
 1134 E AP CB: Forme: RIPARAZIONE [Redenzione Discepolo] Gesù Maestro è il riparatore; questa la sua essenziale missione. Redense l'uomo dall'errore, dal vizio, dal peccato, dalla morte. Egli si addossò i debiti di tutta l'umanità peccatrice; li portò al Calvario, li lavò nel suo sangue. [_] Il Discepolo ripara in tre forme: con la sua vita, con la sua pietà, con il suo apostolato. Così la vita del Discepolo è inserita nel gran fiume della riparazione, la cui sorgente è Gesù Cristo. [Spiritualità del Discepolo del Divin Maestro] 1962 aprile Carissimi in San Paolo (1971) p 370]
 1135 E AP CB: Forme: SACERDOZIO Servizio sacerdotale] Maria servì a Gesù, per quanti anni? Finché Gesù arrivò ai trent'anni, abitando con lui. E Maria lo serviva per il vestito, per il cibo, per l'abitazione, per consolarlo dalle fatiche, per pregare con lui, particolarmente quando andavano a Gerusalemme o quando andavano alla sinagoga eccetera. Così la vita. Se è fatta, passata la vostra [Pie Discepole] missione in questo spirito, ecco che partecipate a tutto il merito che sta compiendo il Sacerdote nel suo ministero. [L'apostolato del servizio sacerdotale nello spirito di Maria (I)] 1958 luglio 22 APie Discepole III (1958) p 206]
 1136 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Confidenza in Cristo] Avanti, dunque! Confidenza in Colui che vinse il mondo, pur essendo calunniato, perseguitato, crocifisso. [Conclusione alla lista delle difficoltà pastorali] 1915 APT (1915) p 143]
 1137 E AP CB: Forme: SOFFERENZA [Fatica Stanchezze Scoraggiamenti Delusioni Comprensione] Le fatiche dell'apostolato vanno unite a quelle di Gesù. L'apostolato ha le sue stanchezze, gli scoraggiamenti, le delusioni. Vi è chi non lo comprende. Ma comprendevano tutti l'apostolato di Gesù? Pensiamo a Lui. 1941 HM II,1 (1941) p 82]
 1138 E AP CB: Forme: SOFFERENZA [Seminare Consolazione Morte] Seminate, seminate! E' vero che si semina nella fatica, ma si raccoglierà nella gioia. In morte il pensiero di aver esercitato bene l'apostolato darà all'anima tanta consolazione. 1941 HM II, 1 (1941) p 80]
 1139 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Anche a voi [Figlie di San Paolo] l'Apostolato deve costare: stanchezza, noia, sudore. Deve richiedere tutte le vostre migliori attitudini, tutta l'intelligenza, la forza del corpo, l'energia della volontà: tutto per Gesù Cristo, per l'Apostolato. Teniamoci dinanzi l'esempio di Gesù: quanto gli ha costato: fatiche, sangue, vita. E felici voi se avrete tutto consumato per la divulgazione del Vangelo. [L'Apostolato] 1941 marzo HM II, 1 (1941) p 124]
 1140 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Se l'apostolato è faticoso, se la perfezione è ardua, stringete il Crocifisso! Spirito di rinnegamento di sé, spirito di mortificazione e avanti!_ [La vita dolorosa di Gesù] 1946 gennaio EMC (1952) p 100]
 1141 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Ogni apostolato è buono; ma la croce e la passione hanno redento il mondo. Quando all'apostolato delle edizioni si sa aggiungere l'apostolato della sofferenza, allora si completa la redenzione: "Completo nella mia carne quel che manca ai patimenti di Cristo a pro del suo corpo, che è la Chiesa". "Senza spargimento di sangue non c'è remissione". 1947 Pr A 258; HM II,8, p 50]
 1142 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Gesù ci salvò con la predicazione, coi miracoli, ma soprattutto ci salvò con la croce. " Quia per sactam crucem et mortem tuam redemisti mundum". [Apostolato della sofferenza] 1947 giugno IA 1 (1947) p 52]
 1143 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Ogni fatica associata alla passione di Gesù Cristo, diviene elemento di redenzione individuale e sociale. 1954? FP (1954) p 51]
 1144 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Sofferenza, fondamento delle case] La sofferenza venga cambiata in apostolato. [_] Quante volte si spaccano le pietre e si riducono a pezzetti, perché ridotte a pezzetti e mescolate col cemento formino la base, il fondamento delle case. Così è la sofferenza cambiata in apostolato. Allora si sente che anche in un letto si opera largamente, si opera nel cuore della Chiesa. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Vita sociale] 1954 novembre 7 Pr 5 (1957) 103s]
 1145 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Si salvano più anime con la pazienza che con l'azione. Gesù Cristo ci ha redenti con la Croce. Va molto bene l'apostolato, soprattutto quello delle edizioni. Ma quando si arriva all'apostolato della sofferenza, allora non c'è più dubbio che un'anima ami il Signore. Quando si arriva alla pazienza, non c'è più dubbio che si ami il Signore e le anime. 1955 aprile 21 Pr 6? (1958) p 118]
 1146 E AP CB: Forme: SOFFERENZA Utilizzare la sofferenza avendo l'Istituto persone che sono sofferenti o per pene interne o per pene fisiche. Tutte le sofferenti mettano il loro patire a servizio di Dio; offrano le loro sofferenze in unione con il sacrificio dell'altare. 1961 SdC (1962) p 252]
 1147 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE Azione dall'orazione' La vita interiore preceda l'azione. Prendere da Gesù per dare alle anime, prendere dal Cielo per dare alla terra. [_] La vita di apostolato senza la vita interiore è inutile e dannosa; ma unita e pervasa dalla vita interiore, è vantaggiosa e per l'apostolo e per le anime. [Orazione di quiete e vita interiore] 1941 ottobre EM (1942?) 189]
 1148 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE [Attività esteriore Errore] Molte anime cadono nell'errore di dare maggiore importanza all'attività esteriore che alla vita interiore. Voi dovete evitare e combattere tale errore. [Apostolato della vita interiore] 1947 giugno IA 1 (1947) p 23]
 1149 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE Il primo apostolato è la vita interiore ben praticata. Chi santifica se stesso contribuisce al bene di tutta la Chiesa, immettendo in questo corpo sangue puro e immacolato. La vita interiore è l'anima di ogni apostolato. [Predica del PM al Congresso internazionale dei Religiosi - Apostolati di Maria] 1950 dicembre 6 SPa (1962) p 447]
 1150 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE [Unire contemplazione e attività Ardere per illuminare Santificazione propria Zelo della gloria di Dio] Unire la vita contemplativa all'attività è la vita più perfetta: ardere ed illuminare! due sorta di meriti: santificazione propria e zelo della gloria di Dio. [San Giuseppe] 1953 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 649]
 1151 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE L'apostolo deve essere santo per santificare, sapiente per istruire, zelante per superare gli ostacoli che incontra. Il primo campo che l'apostolo deve lavorare è l'anima propria; il primo lavoro, la vita interiore; la prima anima da salvare è la sua. [Maria, Madre delle vocazioni] 1956 maggio SPa (1962) p 315]
 1152 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE [Comunicare la grazia Sostanza dell'apostolato] Se vogliamo comunicare alle anime la grazia, la virtù, bisogna che la possediamo, perché nessuno dà ciò che non ha. L'attività esteriore, le buone parole, o ciò che si attinge da altri potrà in qualche modo aiutare, ma non è la sostanza. [Lettera di san Paolo ai Romani] 1958 febbraio 3 SPa (1962) p 92]
 1153 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE [Radice dell'apostolato] L'apostolato della vita interiore è la radice di ogni apostolato. E' obbligatorio per tutti, si può compiere da tutti, ed è possibile sempre. [Apostolato della vita interiore] 1964 aprile Pr A 229]
 1154 E AP CB: Forme: VITA INTERIORE [Uomini di Dio Opere di Dio] Ricordo per tutti: le opere di Dio si fanno con gli uomini di Dio. [Esortazione per il Cinquantesimo di fondazione della Società San Paolo] 1964 luglio agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 210]
 1155 E AP CB: Forme: VOCAZIONI Modernità] Vocazioni moderne. Gesù era moderno. Moderno non vuol dire mondano[_] Vocazioni belle e capaci di conoscere i tempi. [Ricerca di vocazioni per le Pastorelle] ? PP II (1964) p 63]
 1156 E AP CB: Forme: VOCAZIONI La Congregazione, se deve vivere, occorre che abbia sempre delle vocazioni, e se deve ingrandirsi, occorre che abbia delle vocazioni sempre più sante e sempre più numerose. Le famiglie senza bambini sono destinate a spegnersi. .. E' dovere di ognuna [Figlie di San Paolo - Maestra] aver cura delle vocazioni. 1941 ottobre EM (1942?) p 145]
 1157 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Chiedere gabbia e uccelli Causa nostra Vocazioni numerose] Cooperare col Padre Celeste, non solo nel costruire la gabbia, ma anche nel cercare i passerotti. Quando diciamo: "date anche a noi il nostro nido", intendiamo chiedere gabbia ed uccelli. Le vocazioni sono immensamente più numerose di quelle che vengono. Che non se ne perda nessuna per causa nostra! 1947? IA 2 (1948) p 112]
 1158 E AP CB: Forme: VOCAZIONI Formazione degli apostoli] Il Divino Maestro predicò durante tre anni, e non andò fuori della Palestina, terra non più ampia del Piemonte. La maggior parte di questi tre anni la dedicò alle vocazioni. I chiamati all'apostolato furono oggetto continuo delle sue cure. 'Venite con me, vi farò pescatori di uomini". Se dal Vangelo togliessimo i discorsi fatti agli Apostoli e ciò che si riferisce alla loro formazione, toglieremmo davvero una grande parte. [Vocazioni - Norme per l'Apostolato] 1947 giugno IA 1 (1947) p 139]
 1159 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Sacerdozio Opera delle opere] Alcuni apostolati: Ricordiamo i principali: Primo e fondamentale: il reclutamento e la formazione delle vocazioni. Il sacerdozio non deve morire: si consumano le particole dell'Eucaristia, ma continua la presenza di Gesù nel Tabernacolo. Curare le vocazioni è l'opera delle opere. Primo apostolato di Gesù fu quello di cercare e formare i suoi continuatori: gli Apostoli. Prima di cominciare la predicazione, già si era raccolto un gruppetto di futuri apostoli. Attorno ad essi spese la parte migliore della sua vita pubblica. Le altre opere si faranno se vi saranno gli operai [I cardini della spiritualità paolina, Gesù Divino Maestro e Apostolo] 1950 dicembre 6 Carissimi in San Paolo (1971) p 561]
 1160 E AP CB: Forme: VOCAZIONI Occorre che noi non mettiamo bastoni alle ruote del carro della Provvidenza: né col peccato né con la neghittosità. Chiedere al Signore sempre ed insieme: che da una parte conceda il nido, e dall'altra parte mandi i passeri a riempire il nido. [Costruire e santificare le nostre case] 1951 dicembre Carissimi in San Paolo (1971) p 914]
 1161 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Opere Persone Opera delle opere Cercare le persone] Senza le persone le opere non si fanno. Noi abbiamo tante belle idee, tanti bei disegni. Non bastano i bei programmi perché risulti per le anime quel frutto che ci vuole. Ci vogliono le persone. L'opera delle opere: le vocazioni. Gesù ci ha lasciato l'esempio: prima di cominciare si era cercato le persone, li elesse apostoli, li istruì e volle che ripetessero agli altri il suo insegnamento. [La ricerca delle vocazioni, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 176]
 1162 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Edizioni] Gesù prima cercò apostoli, e poi cominciò l'apostolato. L'apostolato delle vocazioni deve precedere e accompagnare l'apostolato delle edizioni. [La vita religiosa, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1952? EMC (1952) p 156]
 1163 E AP CB: Forme: VOCAZIONI Professioni e discepoli paolini] A tutti è aperta la porta della vita religiosa_: al pittore, all'avvocato, all'ingegnere, al medico, al musico, al cinematografaro, al pubblicista, al professore, al ragioniere, eccetera, senza rinunciare alla loro professione. Troverebbero a san Paolo, restando Discepoli, un lavoro larghissimo_ [Invito ai professionisti e alle élite, Per i Discepoli] 1953 luglio-agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 362]
 1164 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Tutti] Vocazioni per tutti gli apostolati, vocazioni per tutti gli Istituti religiosi, vocazioni per tutti i seminari, vocazioni per tutte le nazioni; fra esse specialmente le vocazioni per gli apostolati più urgenti, più moderni, più efficaci. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Novena per la dedicazione del Santuario] 1954 novembre 30 Pr 5 (1957) 116]
 1165 E AP CB: Forme: VOCAZIONI Trovare vocazioni nei ginnasi, nei licei, nelle università, tra le file dell'Azione Cattolica, maschile e femminile, nelle famiglie di vita integralmente cristiana: per il sacerdozio e per i religiosi laici. Lasciare dietro di noi operai in tutte le ore; pensare alle zone del campo evangelico che sono ancora incolte. Dare vocazioni alla Chiesa significa amarla davvero! [Maria, Madre delle vocazioni] 1956 maggio SPa (1962) p 319]
 1166 E AP CB: Forme: VOCAZIONI Il problema vocazionario è il principale problema di ogni uomo, è il problema più attuale e urgente della Chiesa. [Servire la Chiesa] 1957 novembre 21 AApo ([senza data])]
 1167 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Vocazioni dall'apostolato] Avrete tante vocazioni quanto sapete fare bene il vostro apostolato. [Manifestare Gesù attraverso l'apostolato liturgico] 1958 gennaio 6 APie Discepole III (1958) p 18:5]
 1168 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Motivi umani Premio eterno Rinnegare se stessi] Diciamo forse "vieni e seguimi" perché abbiamo una bella casa, perché abbiamo questo apostolato, perché farai degli studi_? Ma cosa ne fanno di questi motivi umani? "Vieni e seguimi" perché avrai il premio eterno. E dire chiaro: "Se vuoi venire dietro di me, rinnega te stesso ogni giorno, prendi la tua croce e seguimi". 1960? Pr UP 642?]
 1169 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Reclute fresche Adorare un Dio solo Contare sull'ordinario Raccogliere gli Agostini Vocazioni adulte] Non raccogliamo dei vecchi che hanno già speso altrove le loro migliori energie! Per le nostre attività e battaglie occorrono reclute fresche e vergini: di mente, di cuore, di forze corporali e spirituali. Che abbiano adorato un Dio solo! Ci sono degli Agostini? Senza dubbio, ma eccezioni; e noi abbiamo da contare sopra l'ordinario. Ma se si trovano dei veri Agostini li accogliamo con tanto cuore. [Le vocazioni: ricerca e formazione] 1960 aprile UPS 1 (1960) 89-90]
 1170 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Opere di zelo Farsi dei discepoli] Il problema vocazionario, fra le opere di zelo, deve essere messo in primo piano. Gesù non cominciò il ministero pubblico col predicare; lo cominciò col farsi dei Discepoli. Li cercò lungo il lago, li invitò: vennero Giacomo, Giovanni, Andrea, Pietro, Filippo, eccetera. [Spiegazione di articoli delle Costituzioni] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 85]
 1171 E AP CB: Forme: VOCAZIONI [Mezzo per reclutare vocazioni Preghiera] Mezzo necessario sempre, e voluto da Gesù Cristo, per il reclutamento delle vocazioni è la preghiera. [Giornata per i Discepoli di Gesù Maestro: Mezzi di reclutamento di vocazioni] 1965 gennaio Carissimi in San Paolo (1971) p 1447]
 1172 E AP CB: Metodo Luce] Non bisogna affannarsi a sbattere gli asciugamani per scacciare le tenebre. Bisogna mettere la luce. [Pensieri 1977, p 156] ? Pr VV 214]
 1173 E AP CB: Metodo Popolarizzare le verità divine è secondo [dei quattro uffici del sacerdote: proporre, popolarizzare, applicare, difendere la Parola di Dio] ufficio. Significa: ne estende la cognizione, le spezza come si spezza il pane ai bambini, le spiega come si spiega anche ai più semplici. Le verità divine devono venir comunicate al modo con cui si dà la Comunione Eucaristica. La Santa Ostia è il cibo di tutti i fedeli; così la Parola di Dio è il cibo di tutti gli uomini. [Funzione e uffici del sacerdote che si serve degli strumenti della comunicazione sociale] 1934 agosto Unione Cooperatori Apostolato Stampa Anno 16, n 8 p 11]
 1174 E AP CB: Metodo E' [la Bibbia] il libro divino: contiene le leggi da praticarsi, le verità da credersi, indica, rivela e appresta i mezzi di grazia per credere ed agire da figli di Dio, onde raggiungere il fine. E', in sintesi, via, verità e vita degli uomini. Così dovranno essere gli scritti dell'apostolo. [Apostolato delle edizioni] 1944 AE (1944) p 160]
 1175 E AP CB: Metodo Prima necessità per compiere bene questo apostolato è conoscere i libri; seconda necessità, conoscere i bisogni delle anime; terza, come soddisfare ad essi. In questo consiste la scienza e preparazione delle propagandiste e il continuo studio. 1948? HM II, 8 (1948) p 175-176]
 1176 E AP CB: Metodo ['Uomo intero' 'Integralità' VVV Mente Volontà Cuore Forze Nell'apostolato dell'edizione si consiglia il metodo denominato Via, Verità e Vita, dal trinomio evangelico su cui poggia. L'apostolo deve studiarlo, approfondirlo, seguirlo nella sua formazione e quindi applicarlo al suo apostolato[_] Il metodo Via Verità e Vita si basa su questo principio fondamentale: l'uomo deve aderire a Dio integralmente, ossia con tutte le facoltà: volontà, intelletto, sentimento. Si tratta di praticare integralmente il precetto del Signore, di amarlo con tutta la mente, con tutte le forze, con tutto il cuore. In pratica come l'uomo aderirà completamente, integralmente a Dio? Seguendo Gesù Cristo: - Ego sum Via et Veritas et Vita [Gv 14,6]. [_] Con a base questo principio e attenendosi a questo schema, l'apostolo troverà la via maestra per la formazione e l'apostolato. [Il metodo dell'apostolo] 1950 AE (1950 2a ed) p 31, 32]
1177 E AP CB: Metodo    v § 1274 [Verità Metodo preventivo Mezzi] Occorre il metodo preventivo: poiché è meglio non fare il peccato che piangerlo; meglio allontanare le malattie che curarle; meglio seminare il campo di buon grano che permettere lo sviluppo della gramigna per poi estirparla. Precedano il buon giornale, la buona scuola, la buona pellicola, la buona trasmissione, la sana televisione. Prima la verità, che non un tentativo di confutare l'errore. Spesso la medicina arriverebbe tardiva ed inadeguata. [L'Apostolato della Radio e della Televisione] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 805]
 1178 E AP CB: Metodo Noi non abbiamo bisogno di molti metodi, perché c'è il metodo divino ed è quello tenuto da Gesù Cristo. Noi dobbiamo fare questo: considerare i bisogni dell'umanità; poi andare a Gesù, considerare la scienza sacra, fare una bella Visita al santissimo sacramento e, quindi, prendere da Gesù quella scienza di cui il mondo ha bisogno e spezzarla ai piccoli. [_] L'umanità ha bisogno di pane, del pane di cui parla Gesù Cristo: " Non de solo pane vivit homo, sed de omni verbo quod procedit ex ore Dei". Due cose quindi: 1. Considerare i bisogni degli uomini, poi considerare quegli uomini a cui dobbiamo rivolgerci: se sono bambini, scienziati, pagani. 2. Prendere la verità da colui che è la verità stessa, quindi la stessa sapienza, e spezzarla agli uomini che hanno bisogno di questo pane. Talvolta il bisogno è così grande che non sentono neppure più la fame, come quando uno è estremamente debole. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - La redazione] 1954 dicembre 2 Pr 5 (1957) p 134-135]
 1179 E AP CB: Metodo La nostra elevazione consiste sempre nella imitazione di Dio, nel vivere la vita di Gesù Cristo. Imitazione di Dio anche come autore e come editore. L'autore ha un grande modello nel libro divino, la Bibbia, e l'editore ha parimenti un grande modello nella produzione, nella moltiplicazione della Bibbia. [_] Dio autore, Dio editore; Dio modello degli autori; Dio modello degli editori. [Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 136]
 1180 E AP CB: Metodo I mezzi di evangelizzazione sono vari, ma il metodo è uno: dare Gesù Cristo Via Verità e Vita, per santificare tutto l'uomo e tutta la società. [Predica sulla Regina degli Apostoli] 1955 Atti IV 1980 p 24]
 1181 E AP CB: Metodo Medici di anime] Quando si vede arrivare una persona in libreria [delle Figlie di San Paolo], guardarla con un certo sguardo. Non come è alta o bassa; ma con spirito soprannaturale. Considerare i bisogni dell'anima. Spirito soprannaturale, amore alle anime. La fede può farvi vedere di più: un'anima. Guardando l'Ostia, voi non vedete Gesù, ma ci credete. Amore alle anime per cui si è sacrificato. Voi avete delle anime e vi sacrificate per loro qualche volta. Conoscere le opere che si hanno tra mano e proporzionarle all'uditorio. [_] Arrivare a capire lo stato delle anime. Non sempre il malato sa quello di cui ha bisogno. Voi dovete essere i medici delle anime. 1955 marzo 11 Pr 6 (1958) p 58s]
 1182 E AP CB: Metodo [Minor prezzo possibile Vivere dell'apostolato] Non bisogna dire che il "Mi protendo in avanti" significa protendersi in avanti anche nei prezzi. Ci si protende verso il minimo possibile, e cioè il minor prezzo o la minore offerta che è possibile, perché l'apostolato continui, la Congregazione viva e possa compiere le opere che deve compiere a vantaggio delle anime. 1957 Pr D 522]
 1183 E AP CB: Metodo L'ufficio edizioni studia i bisogni in cui si trovano attualmente la Chiesa e la società; scrive e suscita scrittori competenti, dirigendo ed ordinando la loro opera per il buon risultato, secondo lo spirito e la lettera delle Costituzioni. [Forme di apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 131]
 1184 E AP CB: Metodo Propaganda razionale è lo studio di quanto si dovrà insegnare per la salvezza e la elevazione degli uomini in generale; l'esame particolare delle condizioni e bisogni delle popolazioni cui si è mandati; preparare nella redazione quanto è utile, necessario e adatto a tale popolazione; prima di iniziare la propaganda prendere cognizione precisa della nazione, regione, diocesi, parrocchia, associazione, persone cui si è mandati; scegliere, portare, offrire in modo debito quanto si ha di conveniente; usare i mezzi più celeri ed efficaci perché arrivi in più larga misura la Parola di Dio a tutti. 1960 aprile UPS 4 (1962) pp 139-140]
 1185 E AP CB: Metodo Il redattore paolino si trova in una condizione speciale, nel senso che egli è un predicatore, non con la parola, ma con la carta e la pellicola. Il predicatore deve sempre fare due cose, e in proporzione anche lo scrittore, e cioè deve farsi questa domanda: chi ho davanti a me? A chi mi rivolgo? Consideri davanti a sé i lettori o quelli che spera lo saranno un giorno [_]. Considerare le anime loro specialmente dopo la Comunione, nella Visita. Non solo Gesù è Via per me, ma è Via per i miei lettori [_] . Gesù è Verità. Non basta che tu faccia la lettura spirituale solo per te. Tu hai un ufficio di redazione e che verità vuoi comunicare? [_] Pregare per tutti i lettori, per avere la grazia di comprendere i loro bisogni, per trovare la via per giungere al loro cuore_ Non scrivere mai con vedute aprioristiche, fatichereste invano e non aumentereste i lettori. 1961 SdC (1962) p 356-358]
 1186 E AP CB: Metodo Notare [_] che vi sono sempre libri e articoli, e anche pellicole nelle quali per sé non ci sarebbe del male, anzi vi sono cose buone, però devono essere revisionate secondo i punti di vista della Congregazione: 1) utilità pratica della pubblicazione: porta o non porta del bene alle anime? Non dobbiamo accontentare la voglia di uno che ama la pubblicità di se stesso! 2) La forma redazionale. 3) La forma tecnica. 4) La convenienza della pubblicazione: può essere, per esempio, che una pubblicazione prima che si indicesse il Concilio ecumenico fosse conveniente, ma non lo sia più adesso, perché in questo tempo non bisogna intralciare l'opera del Papa e delle commissioni con pubblicazioni che diffondano dubbi e incertezze. [_] Così un libro che va bene in Italia forse non va bene nell'America_ Bisogna che si abbia un retto giudizio, un senso pratico. 5) Lo spirito della Congregazione: perché voi non avete lo scopo di fare dei lavori di punta o di ricerca o di investigazione propriamente detta. 6) Circostanze di tempo, di luogo e di persona. Si, perché può essere che una firma non faccia buona impressione per certe cose, oppure la firma stessa può dare valore al libro o all'articolo. [La Figlia di San Paolo deve sentire l'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 238-239]
 1187 E AP CB: Metodo Conoscere meglio il periodico, conoscere meglio il libro. Quando si fa [Figlie di San Paolo] propaganda, occorre adattare il libro, il periodico al bisogno, alla capacità, alla condizione del lettore e dell'uditore se si tratta di radio o di dischi.[_] Il lavoro di diffusione si deve cambiare in vero apostolato; non deve ridursi ad un ufficio solo materiale. Al postino non occorre sapere il contenuto delle lettere che consegna, ma noi dobbiamo sapere ciò che diamo alle persone. [Apostolato delle Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 161, 211, 212]
 1188 E AP CB: Metodo All'inizio di ogni predica, di ogni articolo, il Canonico Chiesa ci faceva scrivere: - A chi vuoi rivolgerti? Chi sono i tuoi lettori e uditori? - E che cosa vuoi dare in questa predica o in questo articolo? [_] Tener presente sempre questi due punti: - A chi mi voglio rivolgere; - Che cosa voglio dire di vantaggioso, di utile; - Quali necessità hanno i miei lettori. [I periodici paolini] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 357-358]
 1189 E AP CB: Metodo Bisogna sapere che cosa diamo [Figlie di San Paolo], e se è proporzionato all'età, all' intelligenza, alla necessità della persona e prima di tutto sapere che cosa contiene il libro, perché il libro serve a illuminare. Il libro può essere una medicina, ma occorre che noi la proporzioniamo al bisogno dell'individuo a cui ci presentiamo. Bisogna conoscere i tempi[_] Non possiamo presentare cose troppo vecchie. Bisogna conoscere l'indole delle varie popolazioni; altro è una nazione e altro è un'altra. [La propaganda per le Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 162]
 1190 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE Sia unito l'apostolato, per tutta la Congregazione. Centro unico: tutto lì, fermamente, senza lasciarsi guidare da piccoli interessi o da vedute particolari: tutto questo deve scomparire nel bene comune, universale. C'è un bene universale da conseguire, il quale è da anteporsi a qualsiasi bene privato: questo è obbligo, non consiglio; è obbligo religioso. [L'apostolato] 1941 ottobre EM (1942?) 116-117]
 1191 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE Occorrono per una produzione di stampa, di pellicole, di impianti radio e di televisione gravissime spese e la continuità. Questo suppone organizzazione, abbondanza di personale preparato, sostituzione opportuna di esso, raccolta di denaro_ Ciò si può ottenere in associazioni di cattolici, ma ancor più in Istituti religiosi potenti che vi si dedichino; od almeno sappiano suscitare e coordinare i cattolici laici. [L'apostolato delle edizioni. Per i Religiosi] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 806]
 1192 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE Tutti insieme per l'apostolato] Occorre comprendersi a vicenda. Il propagandista dica che cosa gli occorre e l'autore sia pronto; il tecnico senta il giudizio del propagandista e nello stesso tempo si lasci dirigere dall'autore, affinché dall'unione di tutti insieme possiamo dare quello che è veramente utile alle anime nella forma adatta, nella forma più conveniente per una maggiore divulgazione. [Prediche alle comunità nella chiesa `Regina Apostolorum' - Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 139]
 1193 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE L'ideale: un centro - ufficio edizioni dipendente dalla Casa Generalizia che precede, illumina, opera nello spirito paolino e compie un'alta direzione. In collegamento: Ogni nazione o provincia ha un suo ufficio edizioni che si ispira al centro generalizio. Quando più nazioni o province hanno la medesima lingua vi può essere un centro coordinatore.[_] La parola edizioni significa opera o parola che procede da un pensiero umano: stampati, pellicole, proiezioni di radio e televisioni, un'opera d'arte, un trattenimento musicale, eccetera. Quanto più cercate cooperatori e simpatizzanti e movimenti collettivi, tanto più opererete largamente e penetrerete nelle masse. [Esortazioni ai capitolari del Primo Capitolo Società San Paolo - Apostolato] 1957 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 166]
 1194 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE v § 549 Accordarsi tra tutti] L'apostolato della comunicazione sociale esige un forte gruppo di redattori, tecnici e propagandisti. Tutti devono accordarsi, come si accordano gli artisti che presentano una bella opera. Quante volontà ed energie slegate, disorganizzate, si esauriscono in desideri, in tentativi, in delusioni! Occorre che tutti assieme si prepari il pane dello spirito e della verità. [In comunione con molti fratelli] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 288]
 1195 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE Una manifestazione di carità: collegamento per le edizioni fra le Nazioni di una medesima lingua. Esempio: Nazioni di lingua spagnola, Nazioni di lingua inglese, Nazioni di lingua francese, Nazioni di lingua portoghese. Ciò nella misura possibile, ma il principio deve seguirsi; ne avranno vantaggio l'apostolato e i membri. [nell'Istituto] 1960 aprile UPS 3 (1960) p 34]
 1196 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE Noi abbiamo da dare una grande importanza alle organizzazioni. Eh, sì. Organizzare il bene. Le organizzazioni hanno una grande forza e ognuno può essere un santo, ma da solo è un fuscello. Ma se invece di un fuscello si legano tanti rami assieme allora diviene una forza. Ognuno ormai ai nostri tempi, da solo, si lascia mangiare. Bisogna sempre tener presente: rafforzarsi con l'unione! Questo vale per la stampa, come per il cinema; vale per tutte le forze cattoliche. 1960 aprile 28 MI - Figlie di San Paolo]
 1197 E AP CB: Metodo: ORGANIZZAZIONE E' molto importante la coordinazione delle forze perché le energie vi sono e occorre darvi un ordine. [_] Avete [Figlie di San Paolo] anche la possibilità di intendervi e raccogliervi come nazione o come regione secondo quello che dovete trattare. 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 272-274]
 1198 E AP CB: Metodo: PASTORALITA'' Preoccupazione e vigilanza sarà da usarsi perché l'apostolato si mantenga in quella elevatezza pastorale che è nelle lettere di san Paolo. L'amore a Gesù Cristo e alle anime ci farà distinguere e ben separare ciò che è apostolato da ciò che è industria e commercio. Il criterio massimo per giudicare le cose è sempre lo spirito, sebbene vi siano quattro parti: la morale, l'intellettuale, l'apostolato, la povertà. Grande programma è quello del Tabernacolo: "Di qui io voglio illuminare - Non temete, io sono con voi - Abbiate il dolore dei peccati". [Figlie di San Paolo e Pie Discepole: Una sola Famiglia] 1936 marzo 1 Carissimi in San Paolo (1971) p 59]
 1199 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' Anche nell'esposizione della materia, l'apostolato dell'edizione deve essere pastorale. Dirigersi a tutte le facoltà dell'uomo: intelligenza, volontà, sentimento, affinché siano tutte nutrite dei doni divini. Di Dio stesso: onde l'uomo si trasformi in Dio. Tutto l'uomo deve dare convenientemente gloria a Dio: tutte le energie devono piegarsi innanzi a Lui per fargli intero e sapiente omaggio: 'ossequio razionale'. 1950 AE (1950 2a ed) p 26]
 1200 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' Conoscere le anime, conoscere i bisogni, studiare le tendenze, studiare da che parte si possono prendere le anime, come moltiplicare il bene, quali organizzazioni ci vogliono. Tutto questo è la parte pratica che per voi è la parte pastorale. Tutto proporzionato! 1960 gennaio 24 MI - Figlie di San Paolo]
 1201 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' Lo spirito pastorale è comunicare alle anime Gesù Cristo, come Egli si è detto in una definizione riassuntiva: "Io sono la Via, la Verità, la Vita": elevare e santificare tutto l'uomo: la mente, il sentimento, la volontà: con il dogma, la morale, il culto. [Pia Società San Paolo: mezzi di apostolato] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 376]
 1202 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' Nel Concilio Ecumenico Vaticano II la parola che risuonava di più, sotto le volte della Basilica di San Pietro, era questa: "pastorale, pastorale", e cioè: arrivare alle anime, salvare le anime e inventare nuovi mezzi. Ci sono stati circa settanta discorsi di Vescovi sopra la stampa, il cinema, la radio e la TV, per studiare il modo di usare in bene tutti i mezzi audiovisivi e tecnici. Dolorosamente, però, c'è stata una specie di delusione, se vogliamo dire così, per le tante deviazioni. Si è detto questo: "ma spesso quelli che lavorano con questi mezzi tecnici per diffonder la dottrina cristiana sono in occasione di guastarsi, di perdere lo spirito_" _Allora ho fatto l'esame di coscienza: queste nostre persone hanno abbastanza pietà da non lasciarsi guastare dai pericoli nelle librerie, nelle agenzie del cinema e nelle varie attività? Noi abbiamo alimentato abbastanza la pietà da poter resistere? Perché c'è il bene, ma c'è anche il male. 1961 Pr A 196]
 1203 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' Non fare lavori di punta per non mettervi in pericolo di uscire fuori di strada e di dare qualcosa di meno sicuro. Certe cose appartengono ai Vescovi, al Concilio Ecumenico, alla Santa Sede. Quindi escludere quello che può essere investigazione o ricerca propriamente detta. Escludere la disputa religiosa. [_] Prendere dalla Chiesa, servire ad essa come canali; fare le postine della Chiesa, le apostole della dottrina cristiana con lo scopo di fare arrivare la verità a molti, ai più. Questo è il segreto della buona riuscita della vostra [Figlie di San Paolo] vocazione, in quanto l'apostolato deve mirare essenzialmente alla divulgazione più che alla redazione. La redazione deve dare quello che viene dalla Chiesa e cercare di presentarlo bene. La pastorale sta nel presentare le cose popolarmente; presentare quelle verità che possono essere accettate dal popolo e che possono elevarlo sempre più verso il cielo. Quindi sottolineare bene: l'apostolato presenti carattere pastorale. 1961 SdC (1962) p 229-230]
 1204 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' [Pastorelle Famiglia Paolina Mezzi] Tutto quello che riguarda la stampa, quello che riguarda il cinema, quello che riguarda i dischi, tutto dev'essere ispirato all'apostolato pastorale, perché tutta la Famiglia Paolina è ordinata alla pastorale. Ma voi [Pastorelle] rappresentate [_] la parte migliore. [Lo spirito pastorale della Pastorella] 1965 aprile 24 AAP (1985:1965) p 54]
 1205 E AP CB: Metodo: PASTORALITA' La pastorale è la grande arte di dare Dio agli uomini e dare gli uomini a Dio in Gesù Cristo. Il carattere pastorale nel caso della Bibbia è descritto da san Paolo là dove esorta il suo Discepolo Timoteo prima di nutrirsi lui medesimo, e poi a nutrire della Scrittura gli uditori (2Tm 3,14-17) [Prefazione alla Bibbia delle scuole] 1966 Car Past 1985 p 18]
 1206 E AP CC: REDAZIONE L'inchiostro degli scrittori della fede è spirito divino: la loro penna non scrive sulla carta, ma nei cuori. 1925 gennaio 15 UCBS Anno 7 n 1 p 4]
 1207 E AP CC: REDAZIONE O Sacerdoti scrittori, scriviamo dopo la santa Messa, e facciamoci canali per cui il Sangue di Gesù passi dal suo Cuore, riempia il nostro, e per troppa pienezza riversi nei lettori. Intendiamo tutti i desideri, sospiri, spiriti, sete di Gesù per gli uomini e diventiamo la sua voce ardente che chiami, che insista, che sgridi, che scongiuri in ogni pazienza e dottrina. O scrittore Sacerdote, il frutto dipende più dalle tue ginocchia che dalla tua penna! Più dalla tua Messa che dalla tecnica! Più dal tuo esame di coscienza che dalla tua scienza! Lo scrittore laico farà riflessi di luce; tu devi anche segnare la via, comunicare la vita. Grida, non cessare; ma come san Giovanni Battista, come san Paolo. Richiama dal peccato, mostra le virtù a tutti, comunica la forza dell'esempio e dello Spirito Santo. [Direzione dei periodici] 1934 dicembre 15 Carissimi in San Paolo (1971) p 20]
 1208 E AP CC: REDAZIONE Scrivere] La redazione è lo scrivere. Intorno ad essa bisogna ricordare che non si deve avere troppa fiducia negli studi, ma fare così: studiare come se ogni buon risultato dipendesse da noi, poi attendersi tutto dal Signore. [_] Quando una cosa viene da Dio agisce potentemente sull'uomo e lo trascina, se invece viene dall'uomo spesso è inefficace, quando non annoia. Perciò, studiare come se tutto dipendesse da noi, ma sperare in Dio, perché in verità è Dio che feconda. Lo scritto deve venire dal cuore per persuadere e fare del bene. [_] . La redazione viene e verrà gradatamente. Abbiamo da fare con un mondo che vuole che ci presentiamo decorosamente, come il Sacerdote che predica dal pulpito. Quindi: scrivere bene, imparare la lingua, lo stile e soprattutto imparare il pensiero. Quello che noi scriviamo deve rassomigliare più che si può alla Parola divina. Bisogna che la nostra stampa si presenti come si è presentato Gesù Cristo. Ora egli si definì: Via, Verità e Vita. La nostra stampa deve portare Gesù: chi la legge deve, quindi, trovarvi la via, la verità e la vita. 1935? ER 1 (1935) p 107-108]
 1209 E AP CC: REDAZIONE Facciamoci penna e bocca di Dio, per Gesù Cristo, nostro Maestro! [Formazione alla redazione e all'autosufficienza] 1936 febbraio 16 Carissimi in San Paolo (1971) p 53]
 1210 E AP CC: REDAZIONE Abbiamo in vista tre notevoli passi da fare nella nostra minima fra le Congregazioni religiose, onde corrispondere ai disegni di Dio su di essa: la famiglia degli scrittori; la famiglia degli insegnanti per gli studi superiori, le scrittrici delle Figlie di San Paolo. [Formazione alla redazione e all'autosufficienza] 1936 febbraio 16 Carissimi in San Paolo (1971) p 53]
 1211 E AP CC: REDAZIONE La Congregazione [Figlie di San Paolo] sarà nel suo vero sviluppo quando nulla uscirà più dalle vostre tipografie se non ritoccato o scritto da voi o dai Maestri delle Figlie di San Paolo. [_] Voi vi avvicinate al Sacerdozio docente, in dipendenza da esso. [Apostolato e norme] 1936 ottobre SE p 16]
 1212 E AP CC: REDAZIONE [Scrivere Santi] Vedendo un santo Alfonso, un san Francesco di Sales, un san Tommaso d'Aquino, un Beato Alberto Magno, un san Giovanni Damasceno, un san Gregorio Nisseno, e tanti altri santi che scrivono, scrivono_ dobbiamo convincerci che è ben grande l'importanza dell'apostolato della stampa. [Anima apostola] 1938? giugno HM I 1 (1939) p 135-136]
 1213 E AP CC: REDAZIONE L'apostolato della stampa è più largo che l'apostolato della parola. [_] Si può dire che l'Apostolato della stampa fu istituito da Dio medesimo: E' Dio che dice più di 200 volte nella Scrittura: Scrivi. [Anima apostola] 1938? giugno HM I 1 (1939) p 128, 130]
 1214 E AP CC: REDAZIONE     v § 1062 Per non venire meno al compito di apostolato della stampa, che richiede si dia il vero della dottrina, il bene della morale e il bello della forma, non è necessario scrivere sempre di Religione, ma bisogna sempre scrivere cristianamente. 1944 AE (1944) p 115]
 1215 E AP CC: REDAZIONE In una sala di redazione, ottimo è il quadro degli Evangelisti; il migliore segno e oggetto di culto è un Vangelo aperto là dove si dice: "Seme è la parola di Dio"; il più prezioso libro di consultazione è una Bibbia corredata di ampi commenti dei Padri e dei Dottori della Chiesa. Ma questo non è ancora sufficiente; deve lo scrittore stesso essere penetrato del contenuto del libro divino, per poterlo trasfondere! 1944 gennaio AE 118]
 1216 E AP CC: REDAZIONE Sviluppare la redazione molto più della revisione [p 253] [...]. [La redazione] non è un ministero, ma il ministero nostro. Agli altri ministeri si dànno i ritagli di tempo: alla redazione si dà il tempo. Le pubblicazioni dei nostri formano la sostanza delle nostre edizioni e iniziative. Così si adempirà il mandatum, si servirà la Chiesa, si proverà la gioia della vocazione, si avrà un larghissima e profondissima penetrazione nelle anime e nella società. [Senso della consacrazione religiosa. Riprendere lo slancio degli inizi] 1946 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 253-254]
 1217 E AP CC: REDAZIONE [Camminare nella via nostra] Quello che assicura [la Società San Paolo] di camminare nella via nostra, è l'amore alla redazione. [Camminare nella nostra via] 1951 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 808]
 1218 E AP CC: REDAZIONE [Figlie di San Paolo 'Tre elementi della comunicazione'] Essenza dell'apostolato, in genere, è la redazione. Ma nella nostra [Figlie di San Paolo] Congregazione, come in concreto è stabilita, la redazione, la tecnica e la propaganda sono tre elementi costitutivi dell'unico apostolato: ciascuno, però, nel proprio valore. [I tre momenti della comunicazione] 1951 marzo RA (1951)]
 1219 E AP CC: REDAZIONE La redazione è la parte più importante, più difficile: prima di tutte e soprattutte necessaria. [_] Tutti devono pensare che la Casa degli Scrittori e la Casa delle Scrittrici è la prima, dopo la Casa generalizia, nella Congregazione; la prima e la più importante. [_] La redazione deve essere fatta con purezza d'intenzione, nello spirito di Gesù Maestro, Via, Verità e Vita. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Festa liturgica della Regina degli Apostoli] 1954 maggio 29 Pr 5 (1957) p 40-41]
 1220 E AP CC: REDAZIONE Il redattore è colui che comunica il suo pensiero. I pensieri che egli formula devono entrare ad illuminare la mente dei lettori, dei radio-ascoltatori, degli spettatori del cinema e della televisione. Il redattore deve essere una persona piena di fede soprattutto, e nello stesso tempo deve essere persona istruita; deve essere persona piena di speranza che mira al cielo, sia nel proprio lavoro fatto per Dio, per la sua gloria, e sia rispetto al lettore che vuole portare al paradiso; deve essere persona piena di carità, e cioè che realmente ami il Signore e realmente ami le anime. Le tre virtù teologali, quindi, siano profonde nell'anima dello scrittore. Si ispiri alle disposizioni e al modo con cui san Paolo dettava le sue Lettere. Il redattore deve considerarsi in Cristo "qui propter nos homines et propter nostram salutem descendit de coelis": per la salvezza degli uomini discese dal cielo, e si incarnò per opera dello Spirito Santo, da Maria. 1954 dicembre? Pr 3 (1955) p 131-132]
 1221 E AP CC: REDAZIONE In generale la redazione nostra è la predicazione della dottrina di Gesù Cristo: dottrina completa, cioè riguardante i dogmi, le verità, la morale, l'ascetica, la Liturgia, i Sacramenti, la Messa. La predicazione può essere fatta o con la voce o con lo scritto, e può essere trasmessa in varie maniere, ad esempio con la televisione, la radio. [_] L'oggetto è uguale: la Parola di Gesù Cristo, la parola della Chiesa. Dobbiamo perciò considerare come sacro l'apostolato della Famiglia Paolina. [_] Non è necessario che essi [gli editori cattolici, seguendo l'invito del Papa qualche giorno prima] parlino sempre di Religione. Tutto quello che è buono è cattolico. E questo comprende tutte le scienze, il modo di insegnarle e divulgarle. Quando il Signore, creando, conchiudeva la sua giornata, secondo il modo di esprimersi della Bibbia, "vidit quod esset bonum: vide che quello che aveva fatto era buono" (Gn 1,4). Allora noi siamo come gli altoparlanti che ripetono quello che era nel disegno creatore di Dio, allorché diamo la scienza umana. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - La redazione] 1954 dicembre 2 Pr 5 (1957) 130-132]
 1222 E AP CC: REDAZIONE Scrivere non è come fare una commissione: andare per esempio al mercato a comprare frutta. Si sa di trovarla, e basta portare i soldi per pagarla. Possono occorrere mesi ed anni per preparare un libro! E parrebbe che una persona perda oziosamente il tempo. [Pensieri 1977, p 174] 1955 Pr A 375]
 1223 E AP CC: REDAZIONE Apostoli ed Evangelisti ispirati da Dio non solo predicarono ma anche scrissero; così San Matteo, San Marco, San Luca, San Giovanni, San Paolo, San Giacomo, San Pietro, San Giuda. Così la serie dei Padri e dei Dottori della Chiesa; così i Papi, gli Scrittori ecclesiastici, gli Apologisti, i Vescovi, i Sacerdoti, i laici, animati da zelo per Dio e per le anime. [Forme di apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 131]
 1224 E AP CC: REDAZIONE [Vantaggi della redazione Parola viva] La parola viva ha i suoi vantaggi, penetrando più facilmente nella intelligenza. La redazione ha altri vantaggi sopra la parola: è più pensata, si conserva, si moltiplica in copie. [Forme di apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 129]
 1225 E AP CC: REDAZIONE ['Pastoralità' Amabilità] L'amabilità con cui potete presentare la vostra parola, la vostra [Figlie di San Paolo] redazione, eccetera, potrà avvalorare quanto date e farlo accettare. Soprattutto renderà fruttuoso l'apostolato vostro. [Pastoralità] 1961 SdC (1962) 365]
 1226 E AP CC: REDAZIONE [Mezzi Tecnica Pensieri] La redazione è la prima parte dell'apostolato della stampa, ma è anche redazione quella del cinema, quella che si orienta per il disco, per la radio, per la televisione, eccetera. La redazione è la parte intellettuale per cui si prepara tutto quello che deve essere divulgato. Si prepara il manoscritto, il quale è una copia; la tecnica ne moltiplica questa copia per mille, centomila e più, secondo i casi. Così per la pellicola. [_] Redazione, quindi, è mettere su carta o su pellicola o su altra materia quello che sono i nostri pensieri. 1961 SdC (1962) p 225]
 1227 E AP CC: REDAZIONE La redazione in generale richiede più sacrificio. Occorre riflettere a lungo e prepararsi molto. Gli studi sono ordinati a questo. [Studio della Figlia di San Paolo ordinato all'apostolato] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 225-226]
 1228 E AP CC: REDAZIONE La redazione è tutta un'opera di carità perché si tratta di mettersi davanti i bisogni delle anime. Aver presenti gli uomini, specialmente i lettori, per dare loro quello che maggiormente serve per la loro anima, e darlo in modo che sia accettato, ben ricevuto e quindi che i cuori siano disposti poi alla voce di Dio, all'invito della grazia. 1961 novembre 15 MI - Figlie di San Paolo]
 1229 E AP CD: DIFFUSIONE Diffondere la sacra Scrittura: è la lettera scritta da Dio agli uomini, ma mancano i postini che la portino. Le Figlie di San Paolo faranno i postini. Manca chi la moltiplichi, e le Figlie di San Paolo la moltiplicheranno attraverso le macchine. Che belle cose avete da fare! Dio ha scritto, gli uomini non ricevono la lettera, ma voi la porterete, in maniera che tutti la ricevano, e se voi farete bene le postine di Dio, state sicure che avete trovato la via del cielo! 1932 Pr A 296; HM II,4, p168s]
 1230 E AP CD: DIFFUSIONE Stampa] Lo capite bene anche voi: sarebbe inutile scrivere, far commenti, stampare, se poi i libri non venissero letti. I libri in magazzino sono tanti maestri chiusi in una scatola, proprio come le mummie d'Egitto. La diffusione è l'apostolato mediante il quale si arriva direttamente alle anime. [Diffusione e propaganda] 1932? settembre HM I, 1 (1939) p 189]
 1231 E AP CD: DIFFUSIONE L'apostolato della stampa senza la diffusione si può paragonare ad una lucerna posta sotto il moggio; ad una famiglia senza figli. La buona stampa nei magazzini non illumina le anime. 1944 AE (1944) p 267]
 1232 E AP CD: DIFFUSIONE Per "centri di diffusione" s'intendono vere e proprie librerie aperte ai fedeli, oppure centri di distribuzione. Sono centri dai quali partono raggi di luce e di grazia che illuminano e riscaldano le anime. Essi sono a servizio di nazioni, regioni, diocesi, parrocchie, associazioni, comunità. [Diffusione: Libreria e libraio] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 164]
 1233 E AP CD: DIFFUSIONE La diffusione, che per le Figlie di San Paolo è evangelizzazione, è la continuazione del ministero pubblico di Gesù: "Io sono venuto al mondo per rendere testimonianza alla verità". [Saluto ai membri della Famiglia Paolina - Le Figlie di San Paolo] 1968 settembre settembre novembre Carissimi in San Paolo (1971) 236]
 1234 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Parola di Dio e stampa] Come dare la Parola di Dio? Diffondetela [Figlie di San Paolo] in fogli, piccoli catechismi, con le verità principali necessarie per salvarsi, da lasciare a tutti, anche senza offerta. Fate che restino in tutte le famiglie, affinché nei tempi di libertà, di raccoglimento, nella vecchiaia, tutti abbiano sotto gli occhi le verità necessarie per salvarsi. Non importa se 99 parti del buon seme cadono per terra: non spaventiamoci, quell'uno che cade in terreno buono compensa tutti gli sforzi fatti. Preghiamo, preghiamo, seminiamo, seminiamo, qualche cosa nascerà e produrrà! Seminiamo! Verranno i geli, le tempeste, gli insetti, ma che importa? Ci saranno anche delle anime che giungeranno al cielo. Il male sta nel non seminare. Anche se si dovesse salvare un'anima sola, vale la pena di lavorare per tutta la vita, dopo che Gesù ha dato la sua per salvarla! [_] [Apostolato della stampa] 1932 agosto HM II,4 (1944) p 169-170]
 1235 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda ['Usare la testa' Intelligenza] La propaganda si fa con la testa, non con i piedi. I passi sono soltanto mezzi per rintracciare gli uomini. Non crediate che la propaganda sia da lasciarsi a chi ha meno intelligenza. 1939 Pr D 487]
 1236 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda La propaganda è quella parte dell'apostolato che fa giungere il libro o il periodico alle anime. Si fa in tre maniere: da casa, dalle librerie, a domicilio. La propaganda da casa è quella che si dovrebbe curare maggiormente perché è la più efficace, se è fatta con sapienza, ed è quella che disturba meno la vita religiosa. E' quella che si dovrebbe fare con l'organizzazione dei depositi, con la diffusione dei cataloghi, di foglietti pubblicitari, con le relazioni che si possono stringere con gli Istituti religiosi, col clero, con la corrispondenza ai cooperatori, eccetera. Riflettiamo molto su questo punto che è di capitale importanza e su cui bisogna progredire molto. Il secondo mezzo di propaganda è la libreria che per noi ha un nome più appropriato: centro di diffusione. La libreria è il punto di contatto tra noi e i fedeli: è nella libreria che si opera direttamente alla salvezza delle anime. Noi non siamo dei rivenditori, noi abbiamo il nostro pensiero da diffondere. La nostra Congregazione deve innestarsi sulla Chiesa, far suo il pensiero della Chiesa e comunicarlo alle anime. 1940 giugno EC - Figlie di San Paolo]
 1237 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Gesù Cristo insegnò a non aspettare gli uomini, bensì a cercarli. Come il Maestro, l'apostolo deve propagare la divina parola nelle città, nei paesi, nelle case, anche più remote. Deve valicare i monti, solcare gli oceani, recarsi a tutti gli uomini, "ut luceat omnibus". Deve interessarsi delle singole anime, delle singole famiglie, delle singole parrocchie. Organizzare librerie, formare zelatori, entrare in tutte le associazioni, convincere i capi officina, i capi scuola, le persone autorevoli_ Tutto un lavoro capillare. 1944 gennaio AE 268]
 1238 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Non impegnare soltanto le energie fisiche fino ad esaurirle, ma impiegare soprattutto l'intelligenza nell'apostolato. Non è concepibile che si giri una zona senza ordine prestabilito; non è possibile che quelle Suore [Figlie di San Paolo] partano per la propaganda al 2 del mese e rientrino il 30, senza dar tempo a riprendere energie fisiche e morali e spirituali. Alla fine queste Suore crederanno di essere semplici venditrici di libri e perderanno di vista anche il soprannaturale. [_] Ricordiamo che Gesù è venuto sulla terra per salvare tutti gli uomini: eppure durante la sua vita terrena Egli ha limitato il suo campo terreno alla sola Palestina. Impariamo da Lui a curare bene la nostra zona di apostolato senza pensare a cose lontane e irraggiungibili. 1948? HM II, 8 (1948) p 182-183]
 1239 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Si è qui nel campo delle missioni. Se il missionario non va lui stesso in cerca delle anime per portarle a Cristo, esse generalmente non vengono. Così, se l'apostolo non portasse direttamente il buon libro, il buon giornale, moltissimi non lo avrebbero. Di più: l'apostolo, in contatto diretto con le anime, può adattare la lettura ai bisogni particolari: offrire libri con parole di consiglio, di guida, e se è necessario, anche di dolce pressione. [La propaganda a domicilio] 1950 AE (1950 2a ed) p 296-297]
 1240 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Nella propaganda la Pia Società San Paolo si propone di far penetrare la Parola di Dio stampata in ogni luogo, anche il più remoto, specialmente là dove non penetra la parola del Sacerdote. [Propaganda] 1950 AE (1950 2a ed) p 310]
 1241 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda La propaganda a domicilio consiste nel visitare personalmente le famiglie e le collettività per presentare la stampa di apostolato. Tale forma di apostolato può dirsi la più efficace e molto spesso la più meritoria. [Propaganda a domicilio] 1950 AE (1950 2a ed) p 296]
 1242 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda [Strada 'Rosario' Visita alle famiglie] Quando si parla di propaganda, ricordiamo sempre il secondo mistero gaudioso: la visita di Maria a santa Elisabetta. E' la prima propaganda di Gesù. Maria se l'è portato nel senso e lo ha recato in salute, salvezza, santificazione a quella famiglia. Propaganda fatta a piedi e con molti chilometri di strada. Visita a una famiglia che deve servire di modello nella propaganda, nella visita alle famiglie. 1954 Pr 5 (1957) p 140-141]
 1243 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda [Mezzi Novizie Casa 'Denaro'] Invece di spendere quindici milioni per accomodare una singola casa, [_] direi: comperare quindici giardinette [piccole automobili di buona capacità per i pacchi di libri] per la propaganda collettiva_ e nello stesso tempo formare delle buone autiste (forse alcune delle novizie. Possono già imparare?). [Lettere a Maestra Tecla] 1954 LMT p 125]
 1244 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda La propaganda chiamasi l'ufficio delle postine di Dio. Può paragonarsi agli Angeli buoni che vanno appresso agli uomini e si curano di essi, suggeriscono buoni pensieri e danno buone ispirazioni. Così voi [Figlie di San Paolo] andate a portare la parola di Dio e date tante volte buoni consigli e soprattutto lasciate il profumo del bene, esempio della virtù religiosa. [La nostra missione - La libreria] 1955 marzo 11 Pr 6 (1958) p 57]
 1245 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Propaganda collettiva è far adottare in diocesi i nostri catechismi. Vedete che allora è collettiva. Entrerebbero nelle parrocchie, in mano a tutti i fanciulli_ è la costituzione delle biblioteche che servono ad una collettività di persone_ è il triduo, come la giornata del Vangelo, o mariana, o catechistica, o del messalino, in una parrocchia, in una diocesi, nelle carceri, in un collegio, in un'associazione, eccetera; è incaricare una persona capace e attiva [collaboratori e collaboratrici laici] per raccogliere abbonamenti_ è trattare del cinema. Sale di proiezione, noleggio, proiettori, cortometraggi, eccetera [_] è formare un catalogo particolare per circostanze determinate. E dopo il catalogo, l'adunanza del clero, dei cattolici, dei maestri. [Don Alberione legge e commenta una circolare interna delle Figlie di San Paolo del dicembre 1953, parlando, nella meditazione, della propaganda collettiva] 1955 marzo 12 Pr 6 (1958) p 64-67]
 1246 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Vi sono in varie nazioni delle possibilità di far annunciare alla radio il libro nuovo uscito. E perché non potrebbe parlare la Suora stessa? Avete paura? Il nostro protettore San Paolo non si fermava mai, e quando una porta era chiusa, ne cercava un'altra, magari una porticina. Entrare per le porticine è più adatto per le Figlie di San Paolo, che sono piccole. Quando San Paolo non poteva fare un'opera, ne compiva un'altra. Mai arrestarsi: perseveranza. Il limite qual'è? il limite è quello delle forze e della salute, altrimenti noi avremo sempre qualche santa industria per il bene. [Propaganda collettiva] 1955? marzo 13 Pr 5? (1957) p 75]
 1247 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Propaganda collettiva è rendersi cooperatori persone affluenti, come le autorità ecclesiastiche, civili, militari, scolastiche, le presidenze, le segreterie delle associazioni per averne il favore, una raccomandazione o almeno il lasciapassare per la scuola, la caserma, la fabbrica. _ Propaganda collettiva è parlare alla radio, per una speciale iniziativa, formare un manifesto- annunzio, cercarsi distributori delle edizioni. [_] Propaganda collettiva è servirsi delle recensioni sui migliori periodici e giornali_ Propaganda collettiva comprende le conferenze catechistiche,_ esposizioni delle edizioni quando si avvicinano le feste pasquali, natalizie, oppure vi è un convegno, una circostanza particolare straordinaria, un'adunanza di clero, o di associazioni cattoliche. [_] Propaganda collettiva è raccogliere i libri in determinate collane con opere di valore, e far sì che chi acquista un libro sia invogliato ad acquistarli tutti. [_] Propaganda collettiva si può fare da casa, con lettere, con la spedizione di cataloghi; dalla libreria, quando si persuade una persona a farsi propagandista. [_] Contate molto sullo Spirito Santo che è in voi; che illumini, che insegni le vie, che conforti, che porti grazia particolare anche a quelli che devono accoglierci, perché il vostro passaggio è il passaggio di una grazia. [Propaganda collettiva] 1955 marzo 13 Pr 6 (1958) p 72-75 passim]
 1248 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda I libri sono una colluvie, escono addirittura fiumi di libri dalle varie case editrici, che sono sempre più numerose in Italia e all'estero. Ma ciò che conta è arrivare ai lettori, alle anime. C'è la festa di Pasqua che è la festa della redenzione, ma c'è la festa di Pentecoste che è quella dell'applicazione della redenzione. La redenzione è compiuta sul Calvario, ma deve arrivare alle anime: diversamente a che cosa gioverebbe? 1958 SC 160]
 1249 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Ecco un esempio. Voi avete scavato un bel pozzo e avete trovato acqua buona e abbondante. Ma se l'acqua sta solo nel pozzo, non serve. Scavare il pozzo è stato lavoro di preparazione: si è scoperta l'acqua. Ma occorrono i rubinetti per servirsi dell'acqua. Lo scavo del pozzo e l'aver trovato l'acqua buona e abbondante, è come la Redenzione. Ma poi tutto il lavoro necessario perché l'acqua dal pozzo venga incanalata e serva per tutti gli usi necessari, è un simbolo dell'applicazione della Redenzione. 1960 Pr A 352]
 1250 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda A nessuno dei Paolini e delle Paoline sembra strano sentire che Gesù è Maestro della propaganda. Si dà lo stesso messaggio, quello della salvezza; si è mossi dallo stesso motivo di carità; si presenta secondo il bisogno ed in modo adatto agli uomini; si è sostenuti dall'esempio e grazia sua. Il nostro apostolato è in Gesù Cristo. Gesù Maestro "percorreva tutte le città e villaggi, insegnando nelle sinagoghe, predicando il Vangelo del Regno". La parola sua era semplice, chiara, anche quando insegnava alte dottrine. Conformava il suo insegnamento ai bisogni di ogni uditorio. Nota il Vangelo che Egli conosceva ciò che vi è in ogni uomo. Si adattava ai pescatori, ai pastori, ai galilei, ai giudei, ai farisei, ai discepoli ed agli avversari. Quanto diversa la conversazione con la Samaritana dal colloquio con Nicodemo, venuto a Lui di notte! Quanto diverso l'insegnamento dato alle turbe da quello dato nella ristretta cerchia degli apostoli! Pur tuttavia si trattava sempre del messaggio della salvezza. Egualmente volle che così operassero i suoi apostoli. 1960 aprile UPS 4 (1962) p 140]
 1251 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda La propaganda costituisce il gran problema dell'apostolato della stampa. Ad esso sono ordinate la redazione e la tecnica. Può dirsi il canale attraverso il quale le verità che sgorgano dal cuore dell'apostolo arrivano alle anime. L'apostolato del propagandista è come un dispensario: prende dalla Chiesa i tesori e li distribuisce alle anime: "Ci consideri ognuno come servitori di Cristo e dispensatori dei misteri di Dio". Dispensario che non limita la sua azione a pochi indigenti, ma l'estende a tutti gli uomini; i tesori che la Chiesa possiede sono per tutti. E basta dare uno sguardo al mondo per comprendere quale sia la necessità di questa distribuzione. 1960 aprile UPS 4 (1962) p 87]
 1252 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Se non portiamo la dottrina, le anime stanno nella loro ignoranza, e come si salveranno? Quindi la parte sostanziale della vostra [Figlie di San Paolo] missione è veramente la propaganda. [La propaganda per la Figlia di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 160]
 1253 E AP CD: DIFFUSIONE: a Propaganda Donandovi alle biblioteche farete un progresso nuovo nell'apostolato. _ La vostra propaganda si diriga verso le biblioteche familiari, parrocchiali, popolari, eccetera. [Il PM alle neo-professe Figlie di San Paolo] 1961 giugno 30 Collezione Figlie di San Paolo [senza data] [senza titolo]]
 1254 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria La libreria non è un luogo di chiacchiere, ma è un tempio dove si cerca di curare le anime, di far loro del bene, dove si conoscono e si curano i cooperatori, dove si presentano le iniziative dell'Istituto, dove si trovano buone vocazioni. E' necessario che il clero e i fedeli trovino nelle nostre librerie ciò che occorre per i loro bisogni spirituali. 1940 giugno EC - Figlie di San Paolo]
 1255 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Libreria internazionale paolina] Nelle libreria internazionali teniamo presente: che cosa direbbe al mondo san Paolo, se venisse oggi? che cosa in particolare direbbe alla nazione in cui sta questa libreria? Procurerebbe ed offrirebbe prima al clero, e poi al popolo, il meglio delle edizioni della nazione e di tutto il mondo. [Per le librerie] 1946 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 128]
 1256 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Gran parte del mondo oggi è scarsa di pane materiale. Manca anche di più quel pane spirituale che Gesù Cristo ci ha portato dal cielo, e che è Egli stesso: "Io sono il pane della vita". Innumerevoli uomini vivono totalmente dimentichi del loro destino. Non pensano che al tempo presente, mentre in breve la morte li getta nell'eternità. Non vi è chi dia questo pane. "Non vi era chi lo spezzasse". Muoiono di fame; neppure capiscono la loro fame. Gesù Cristo è il pane-verità. L'apostolo delle edizioni è un altro Gesù Cristo che ripete agli uomini di ogni tempo e di ogni luogo quanto Gesù Cristo predicò nella sua vita temporale. Le cosiddette Librerie compiono questo apostolato. [Per le Librerie] 1946 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 124]
 1257 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Fate progressi, onde si possa dire: c'è miglioramento, va bene. Le librerie si devono rinnovare. Come cerchiamo di fare le chiese più adatte alla preghiera, così dobbiamo cercare che le librerie siano sempre più adatte alla predicazione. Librerie belle, non inferiori ai negozi umani. Elevarci! 1955 Pr 6 (1958)? 59]
 1258 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Centro di diffusione di luce] La libreria è un centro di diffusione del pensiero cristiano. "Di qui voglio illuminare", si può scrivere sopra ogni libreria, o meglio mettere nella libreria l'immagine del Maestro Divino e scrivervi sotto quelle parole, o le altre:" Io sono la Via, la Verità e la Vita". [_] Che cosa richiede allora la libreria? Prima di tutto richiede uno spirito soprannaturale. Io non vado a vendere penne e pennini e quaderni e altre cose simili, quella è una cartoleria, io vado nella chiesa, ove si dispensa la dottrina di Gesù Cristo, io vado nella libreria che è un centro di luce. Io ricevo le persone, non come clienti, ma come anime da salvare, persone da illuminare, da consolare. [_] Abbiamo alle volte misurato scioccamente il lavoro della librerista dalla somma che porta a casa? [La nostra missione - La libreria] 1955 marzo 11 Pr 6 (1958) p 58]
 1259 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Ci sono due cose che la librerista [Figlie di San Paolo] deve sapere e una più difficile dell'altra: la teoria e la pratica. Come si deve fare e saper fare. La teoria è una gran bella cosa ed è quindi necessaria. Conoscere i libri. Ma più ancora è necessario conoscere i bisogni delle anime. Conoscere la psicologia delle anime. Dovete proporzionare il libro alle esigenze e alle necessità di chi lo domanda. Dopo cinque, dieci, quindici anni di propaganda o di libreria dovete possedere quella scienza pratica che è la pastorale[_] . La librerista dovrebbe acquistare, per esprimersi con un paragone un po' esagerato, le doti e le capacità di una direttrice spirituale. Dalla vostra libreria voi dirigete le anime, le illuminate, le guidate, perciò voi praticamente collaborate con i genitori, con i vescovi, con il Papa, nell'opera dell'educazione e della formazione umana, sociale, spirituale. 1958 Raggio n 3 (1958) p 71-72]
 1260 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Non prendere quello che ci è utile materialmente, ma quello che è più utile alle anime e quello che merita essere dato perché è conforme alla Chiesa. Non negozianti, ma apostole. Non semplicemente libreria, ma centri da cui emana la luce della verità, la luce della morale e la luce della Chiesa, la quale luce comprende la santa liturgia e tutti i mezzi di preghiera, tutti i mezzi che ci portano a Gesù Cristo. Vedete: dobbiamo sempre camminare nel centro, non sopra i margini. 1958 giugno 2 MI - Figlie di San Paolo]
 1261 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Alle librerie occorrono molte cure: esse sono come il volto della Congregazione, per il continuo contatto con persone esterne. Dalla libreria e personale della libreria si formano il giudizio sull'Istituto. [Diffusione: Libreria e libraio] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 166]
 1262 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Le nostre [Società San Paolo] librerie sono centri di apostolato. L'indicazione è il Vangelo con la immagine di San Paolo. Non negozi, ma servizio ai fedeli. Non vendita, ma apostolato con offerta. Non hanno clienti, ma cooperatori. Non per affari, ma centri di luce e calore in Gesù Cristo. Non si mira ad arricchire, ma a servire la Chiesa e le anime. Non per sfruttare, ma per beneficare le anime. I fedeli ed il clero vi devono trovare collaborazione, luce, indirizzo per il loro ministero; non prezzi, ma offerte. La libreria rispecchia tutto l'Istituto san Paolo. E il punto di contatto fra di esso e il popolo; è il centro di diffusione di tutte le iniziative di apostolato paolino. E' la Casa Editrice di Dio. La libreria è un tempio; il libraio un predicatore; luce, santità, gioia in Gesù Cristo e vita cristiana sono i frutti cercati. Il banco è un pulpito di verità. [Cartello da esporsi nelle librerie paoline] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 162]
 1263 E AP CD: DIFFUSIONE: b Libreria Estetica specialmente nelle vetrine e nelle stampe esposte al pubblico. Queste siano disposte in modo da produrre un senso di soddisfazione in coloro che osservano. Chi entra deve poter abbracciare in un colpo d'occhio le varie classificazioni dei libri, onde dirigersi facilmente a ciò che più l'interessa. Si mutino spesso i libri nella vetrina tenendo presenti le opportunità dei tempi e delle circostanze. L'ordine, la pulizia, il decoro sono specialmente da curarsi nel personale: lo richiede la parola di Dio che si amministra, la dignità dell'apostolato, il rispetto e la carità per le persone che vi accedono. [Librerie e centri di diffusione] 1960 aprile UPS 4 (1962) p 168]
 1264 E AP CE: TECNICA La tecnica è di grande importanza perché moltiplica la Parola di Dio. Il suo pregio sta in questo: che la Parola di Dio sia data non ad una sola persona, ma a molte, affinché arrivi a tutti la conoscenza dei mezzi di salute. 1946 ottobre? HM II, 6 (1946) p 217]
 1265 E AP CE: TECNICA La macchina, il microfono, lo schermo sono nostro pulpito; la tipografia, la sala di produzione, di proiezione, di trasmissione, è come nostra chiesa. Le tentazioni sono tante: ma faremo nostro il detto di San Paolo: "Omnia facio propter Evangelium" [I nuovi pulpiti per la predicazione oggi] 1952 febbraio Carissimi in San Paolo (1971) p 832]
 1266 E AP CE: TECNICA Lavorare è adorare] L'apostolato tecnico è adorare Gesù Cristo fanciullo, giovinetto, giovinotto e uomo fatto nella sua bottega, nel suo laboratorio, quando piallava, segava, piantava chiodi, faceva piccoli mobili e piccoli attrezzi, che poi venivano venduti e servivano alla piccola famiglia. [L'apostolato tecnico] 1952 settembre 25 Pr 1 (1953) p 117]
 1267 E AP CE: TECNICA Il Paolino moltiplicando con la tecnica il manoscritto fa un'opera di carità tanto più larga quanto più sono le anime cui si offre l'acqua che sale a vita eterna. [Lo studio per il Paolino] 1960 aprile UPS 2 (1962) p 172]
 1268 E AP CE: TECNICA: Mezzi Mezzi moderni di trasporto] Le Suore [Pie Discepole] siano agili, svelte, capaci di lavorare nei Centri, negli apostolati: siano capaci di andare in bicicletta, in macchina, usare i mezzi di andare moderni; sappiano produrre, eccetera. Questo, sì, è tutto bello. Quando si vedono circolare questi pullman pieni di Suore_ che girano oziosamente, si prova una certa ripugnanza! Progredite in tutte le maniere, in tutti i campi, ma non mettetevi al livello dei mondani_ ? IA 3 p 17]
 1269 E AP CE: TECNICA: Mezzi Mezzi moderni di trasporto] La bicicletta, la motocicletta, il triciclo, la vespa, il galletto, la lambretta, eccetera, sono da usarsi con saggezza, con discrezione, secondo le circostanze. Sono mezzi di trasporto decorosi anche per le Suore [Figlie di San Paolo], specialmente per ragione di propaganda. Mezzi celeri ed utilissimi per moltiplicare il bene, convenienti rispetto alla salute ed allo spirito. Se attualmente si visitano circa sette milioni di persone, tra famiglie, edicole, parrocchie, sale cinematografiche, biblioteche, eccetera, si arriverebbe a visitarne dieci-undici milioni con uno dei mezzi sopraddetti, capace di due persone: o due mezzi, ciascuno capace di una persona. L'esperienza dirà poi tante cose: ma, se San Paolo nascesse ora, li adopererebbe. [Pensieri 1977, p 179] ? Pr CO 687]
 1270 E AP CE: TECNICA: Mezzi Tutte le creature sono chiamate a lodare Dio] Mai le creature sono state tanto mobilitate e nobilitate nel corso dei secoli; esse concorsero a formare Gesù Cristo nelle anime, come l'acqua del battesimo. Veramente tutto è redento in Cristo; veramente dove abbondò il delitto per la ribellione delle creature, sovrabbondò la grazia per l'obbedienza di Gesù Cristo. La radio e il telefono per la raccolta della verità; la linotype, la monotype, le incisioni per la composizione, la rotativa, la calcografia ed eliotipia per l'impressione, la confezione meccanica e l'organizzazione postale ed aerea per la diffusione, sono esempi che spiegano che la carità dell'apostolo tutte le creature chiama a predicare Dio, come la fede piena d'amore dell'anima orante invita le creature stesse, tutte, a riverire e lodare il loro Creatore: "Benedicite omnia opera Domini Domino". [Il lavoro materiale nell'apostolato stampa] 1936 Unione Cooperatori Apostolato Stampa (1936) Anno 18 n 1-2 p 11; n 4 p 4]
 1271 E AP CE: TECNICA: Mezzi Evoluzione e progresso] Il mondo va rapidamente evolvendosi: i centri abitati, la cultura, il commercio si spostano. Rivoluzioni pacifiche e rapide avvengono attraverso la stampa, la radio, il cine, la televisione, l'aviazione, i movimenti politici, sociali, industriali, l'energia atomica_ Occorre che la Religione sia sempre presente; si valga di tutto per un migliore tenore di vita in terra e la gloria in cielo. Chi si ferma o rallenta è sorpassato; lavorerà un campo ove il nemico già ha raccolto. Le librerie internazionali rendano presente in ogni nazione il Vangelo, il pensiero cattolico, la cattedra di Pietro. [Primo viaggio in Oriente] 1949 maggio Carissimi in San Paolo (1971) p 1010]
 1272 E AP CE: TECNICA: Mezzi Effetti dei mezzi moderni] Il progredire dei tempi e degli studi porta nuove scoperte e nuovi mezzi per la elevazione del tenore della vita sia sotto l'aspetto materiale che morale. Questi mezzi ed invenzioni possono servire al bene od al male. [_] Stampa, cinema, radio, televisione abbracciano tutta la vita: individuale, familiare, sociale; intellettuale, morale, artistica; economica, politica, internazionale. [_] Ognuna basta a produrre immensi vantaggi od immensi danni. Operano potentemente su masse; possono gravemente scuotere o grandemente rafforzare i quattro cardini della umana convivenza: la famiglia, l'ordine sociale, l'ordine religioso, l'ordine umano-morale. Basta leggere i documenti da Pio IX a Pio XII per convincersi. [L'apostolato delle edizioni: principi] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 802-803]
 1273 E AP CE: TECNICA: Mezzi Lavoro positivo] Uscire da un timido ed insufficiente lavoro di difesa, per passare ad un lavoro positivo per la sana lettura, la pellicola onesta ed educativa, ad una radio formativa, ad una televisione cristiana ed anche di carattere pastorale. [L'apostolato delle edizioni] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 807]
 1274 E AP CE: TECNICA: Mezzi v § 1177 Metodo preventivo] Vi sono due pericolosi inganni: a) Solo predicare contro la stampa, la radio, il cinema, la televisione, per i pericoli che spesso contengono. Non possiamo passare per retrogradi o fautori dell'ignoranza; né saremmo ascoltati. La Chiesa teme solo l'ignoranza, la falsa e la mezza scienza. b) Aspettare ad interessarsi di stampa, cinema, radio, televisione quando già sono organizzati dagli avversari. Occorre il metodo preventivo: poiché è meglio non fare il peccato che piangerlo [_] Precedano il buon giornale, la buona scuola, la buona pellicola, la buona trasmissione, la sana televisione. Prima la verità che un tentativo di confutare l'errore. Spesso la medicina arriverebbe tardiva ed inadeguata. [L'apostolato delle edizioni, Norme pratiche] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 806]
 1275 E AP CE: TECNICA: Mezzi Anticamente i Vangeli, le Lettere di san Paolo, gli scritti dei Santi Padri venivano copiati da amanuensi e poi portati a destinazione. Cosa lunga, faticosa, eppure molti Religiosi consumavano la loro vita in questo lavoro. Oggi il progresso moderno ha portato mezzi meravigliosi per riprodurre il Vangelo in tante copie, riprodurre Catechismi, cioè la dottrina della Chiesa in molti esemplari. Il lavoro materialmente si è cambiato, migliorato, trasformato, ma lo spirito è sempre uguale. [Il nostro apostolato] 1952 settembre 27 Pr 1 (1953) p 122]
 1276 E AP CE: TECNICA: Mezzi I mezzi tecnici, le macchine, i caratteri, tutto l'apparato radiofonico, eccetera sono oggetti sacri per il fine a cui servono. Perciò la macchina diviene il pulpito; il locale della compositoria, delle macchine e della propaganda, divengono chiesa in cui bisogna stare con maggior rispetto di quanto si sta a scuola. Se la scuola è un tempio, quanto più lo sono i locali del nostro apostolato. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA- Tecnica e propaganda] 1954 dicembre 3 Pr 5 (1957) p 138]
 1277 E AP CE: TECNICA: Mezzi Oggi non basta il pulpito: occorrono tutti i mezzi. Realmente in pochi anni si è trasformato il mondo e noi per camminare col mondo dobbiamo un po' aggiornarci. Il cinema, la radio, la stampa, la televisione e tutto ciò che serve per comunicare il pensiero[_]. [Vocazione sacerdotale] 1954 dicembre 5 Pr 5 (1955) p 149]
 1278 E AP CE: TECNICA: Mezzi ['Mezzi di trasporto rapidi' Aereo Fare presto] V'è chi commenta e biasima perché certi Superiori vanno in aereo. L'importante non sta nell'aereo o nella nave, nell'uso della Fiat 1400 o della Lancia. Ciò che importa è fare presto_ perché, se mi servo di mezzi più rapidi, arrivo ad esempio a tenere il ritiro ad Alba, a Torino e a Milano in un solo giorno. Mentre, se occupo troppe ore per la strada, impiego più tempo ad arrivare. [Esercizi alle Superiore Pie Discepole] 1955 IA 3 (1957) p 38]
 1279 E AP CE: TECNICA: Mezzi [Demonio Servire alla verità] Il demonio vuole che tutti i mezzi per diffondere il pensiero servano al male, all'errore, alla superbia, all'ateismo. Il Signore vuole che tutti questi mezzi, che sono doni di Dio, servano invece alla verità, alla santità, alla salvezza delle anime. [La nostra missione - La Libreria] 1955 marzo 11 Pr 6 (1958) p 53]
 1280 E AP CE: TECNICA: Mezzi [Rendimento] Cerchiamo sempre il maggior rendimento perché bisogna prendere sempre le cose che fruttano di più o che sono più sicure. Rivolgersi alle grandi ditte, prendere i treni che sono più veloci, adoperare tutti i mezzi che sono più celeri. Occorre che noi ci serviamo di tutti i mezzi [per la propaganda collettiva]. [Propaganda collettiva] 1955 marzo 12 Pr 6 (1958) p 73-74]
 1281 E AP CE: TECNICA: Mezzi Insegnare! Noi dobbiamo dare la stessa scienza che viene predicata in chiesa; dobbiamo insegnare le stesse verità. Però quello che forma la caratteristica della Congregazione è l'uso dei mezzi moderni che sono la stampa, la pellicola, la radio, la televisione; potranno anche essere i dischi, le fotografie, le pitture, le immagini, gli oggetti che servono al culto; tutto secondo lo spirito della Congregazione. L'apostolato ha lo scopo di far conoscere Gesù Cristo, di diffondere l'amore a Gesù Cristo, di far pregare Gesù Cristo, di orientare le anime verso la Chiesa che è il corpo mistico di Gesù Cristo. [Vita orientata a Gesù Maestro] 1959 agosto 29 SPa (1962) p 354]
 1282 E AP CE: TECNICA: Mezzi Attualmente l'apostolato nostro adopera come mezzi tecnici per il Vangelo specialmente: stampa, cinema, radio, televisione. Hanno di comune: redazione, tecnica, diffusione. Il fine: gloria di Dio, pace agli uomini. Possono esercitare un'azione soltanto negativa; cioè indirizzata a tener lontano il male, il peccato, il pervertimento. Così vi sono pellicole, libri, trasmissioni varie per passare innocentemente un tempo libero, senza un contenuto positivo di istruzione, di miglioramento per la vita, eccetera. Possono invece esercitare un'azione positiva: di cultura, di scienza, di interesse artistico, religioso, economico, eccetera. Possono unire l'utile al dolce: sollievo insieme ad edificazione, cognizioni varie, riguardanti il notiziario, l'industria, la cucina, le invenzioni, la geografia, le lingue, eccetera. Ma quando sono veramente apostolato positivo? Tutto quanto riguarda la fede, i costumi, il culto. Illustrare i catechismi con spiegazioni ed immagini; pellicole e filmine su la Storia Sacra, sui Sacramenti, su la vita di Gesù Cristo; proiezioni su vite di santi, su Storia ecclesiastica, su avvenimenti religiosi, eccetera, eccetera. L'efficacia dipende da più ragioni: a) l'interesse dell'argomento; b) l'attrattiva che esercita il modo di presentarlo; c) la quantità di persone che vi assistono; d) le facoltà ed i sensi umani che sono impegnati. [I mezzi di apostolato paolino] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 202-203]
 1283 E AP CE: TECNICA: Mezzi [Opere Tempi] La stampa, il cinematografo, la radio, la televisione costituiscono oggi le più urgenti, le più rapide e le più efficaci opere dell'apostolato cattolico. Può essere che i tempi ci riservino altri mezzi migliori. Ma nel presente pare che il cuore dell'apostolo non possa desiderare di meglio per donare Dio alle anime e le anime a Dio. 1960 aprile UPS 1 (1960) p 313]
 1284 E AP CE: TECNICA: Mezzi Quando questi mezzi del progresso servono all'evangelizzazione, ricevono una consacrazione, sono elevati alla massima dignità. L'ufficio dello scrittore, il locale della tecnica, la libreria divengono chiesa e pulpito. Chi vi opera, assurge alla dignità dell'apostolo. Chi "con mani innocenti e cuore puro" vi lavora, comunica al mezzo ordinario un potere soprannaturale, che contribuisce all'illuminazione ed azione intima per l'afflato divino che l'accompagna_ 1960 aprile UPS 1 (1960) p 316]
 1285 E AP CE: TECNICA: Mezzi Il dono della parola, da Dio fatto all'uomo, è grande per le comunicazioni tra gli uomini e con Dio. Se viene usato poi per portare il messaggio evangelico della salvezza e della pace, si ha l'apostolato della predicazione: "In tutta la terra si sparse il loro suono e le loro parole raggiunsero le estremità della terra". Ma i mezzi tecnici odierni dànno alla parola un sussidio di immenso valore per ampiezza e celerità, di immensa potenza. Così la parola del Papa può essere sentita dal mondo intero: il Papa può fare l'istruzione catechistica (parrocchiale) a tutta l'umanità, che così diviene l'immensa sua parrocchia. Può pregare con tutti gli uomini. Pio XI diceva: "Questo equivale ad obbedire e realizzare in senso pieno il divino mandato: Ammaestrare tutte le genti". 1960 aprile UPS 1 (1960) p 314]
 1286 E AP CE: TECNICA: Mezzi [Frutti Mezzi sacri Pulpito Moltiplicare la parola] L'apostolato richiede mezzi tecnici. Siccome sono adoperati per il Vangelo e per le cose sacre, diventano mezzi sacri come il pulpito e più del pulpito, perché il pulpito non moltiplica la parola del parroco, ma la macchina moltiplica la parola dello scrittore - autore: sono quindi sacri; dal loro uso e dalla loro perfezione si potranno ricavare frutti copiosi. 1961 SdC (1962) p 254]
 1287 E AP CE: TECNICA: Mezzi [Scienza 'Esigenze dell'apostolato'] L'apostolato nostro prima richiede la scienza comune e poi la scienza dei mezzi di comunicazione. 1964? SCS (1954) p 55]
 1288 E AP CE: TECNICA: Mezzi Quando la stampa è buona, è un gran mezzo per diffondere la verità; quando la pellicola è buona è un mezzo per eccitare al bene; quando la trasmissione radio serve ad istruire nelle cose buone, è un mezzo per condurre le anime alla vita cristiana. Così la televisione: è un mezzo più efficace ancora, perché nella televisione si hanno le impressioni che danno la pellicola e la trasmissione radio insieme. Per questo noi adoperiamo la pellicola e la stampa come servizio di Dio e come mezzo di predicazione, per avviare gli uomini verso le cose belle e le cose buone che conducono alla vita eterna. [Mezzi di predicazione] 1964? SCS (1964) p 52]
 1289 E AP CE: TECNICA: Mezzi L'attività paolina è dichiarata apostolato accanto alla predicazione, circondata d'alta stima dinanzi alla Chiesa e al mondo. L'attuale progresso della stampa, del cinema, della radio, della televisione è conforme ai desideri di Dio. Però, non è conforme ai disegni di Dio l'abuso che di essi se ne fa mettendoli al servizio del male: contro di lui e contro Gesù Cristo. Il Signore ci ha chiamati all'apostolato dei mezzi della comunicazione sociale affinché compiamo questa missione non solo con dedizione, ma con avvedutezza e prudenza. L'apostolato nostro richiede la scienza. Prima la scienza comune, poi la scienza dei mezzi di comunicazione: quindi dobbiamo arrivare alla redazione non soltanto dei libri e dei periodici, ma anche degli altri campi del nostro apostolato: come la preparazione delle pellicole, dei programmi per la radio, la TV, il disco, eccetera. Il Signore, però, soprattutto ci chiede che ad usare questi mezzi ci sia un gruppo di santi e che non si facciano peccati. [Il nostro apostolato - Società San Paolo] 1968 marzo Carissimi in San Paolo (1971) p 342-343]
 1290 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA I governi, i partiti, gli studiosi, gli speculatori, gli industriali, tutti si servono di questo mezzo [cinema] per la loro propaganda e per i loro affari. Solo noi cattolici dovremmo rimanere indifferenti e inerti di fronte ad esso? E questo, nonostante l'invito e il desiderio più volte espressamente manifestato dal Santo Padre di occuparcene? Essendo il cinema l'apostolato più importante e urgente dei nostri giorni, e anche il più complesso e difficile, per riuscirvi dobbiamo unire tutte le nostre forze e collaborare con zelo e con spirito di sacrificio. 1948 gennaio 6 SCS (1964) p 12]
 1291 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA Non è un altro apostolato quello del cinema, ma il medesimo: far conoscere Gesù Cristo, Maestro Divino. E' un altro il mezzo che si usa. Esempio: per dare una notizia si può parlare a voce, scrivere una lettera, stampare un articolo sul giornale, mandare un telegramma, fare una telefonata, parlare alla radio, eccetera, eccetera. Mezzi diversi secondo le circostanze; ma è lo stesso fine di far conoscere una notizia. Ed allora? Il medesimo zelo, il medesimo senso di responsabilità, le medesime sante industrie: per il libro, il cinema, il periodico, eccetera. 1948 ottobre/novembre Carissimi in San Paolo (1971) 954]
 1292 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA Il cinema raccoglie in sé la potenza benefica e malefica del teatro, della fotografia, della stampa, della radio, della parola viva, della pittura, eccetera. Le conseguenze sopra un'anima, in un'Istituto, in una parrocchia, nella società, nelle relazioni internazionali, nella Chiesa sono incalcolabili: in bene o in male. 1948 dicembre RA - Figlie di San Paolo]
 1293 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA Per il cinema è bene rifarsi all'Enciclica "Vigilanti cura" di Pio XI. "Questi mezzi potentissimi di divulgazione, come il cinematografo, che possono riuscire, se ben governati dai sani principi, di grande utilità all'istruzione ed all'educazione, vengono purtroppo spesso subordinati all'incentivo delle male passioni ed all'avidità del guadagno" [_] Conchiudeva il Papa: "E' adunque una delle necessità supreme del nostro tempo vigilare e lavorare_" [_] Il cinema ha maggior effetto della stampa perché sono più numerosi gli spettatori, e perché agisce su un maggior numero delle facoltà umane. [L'apostolato delle edizioni] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 803-804]
 1294 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA Noi siamo troppo piccoli di fronte alle grandi organizzazioni cinematografiche di produzione, di noleggio, eccetera. Siamo veramente "il passo ridotto". Tutto detto! Ridotto in tutti i sensi: economicamente ed in quanto a organizzazione. Ma c'è con noi Dio, se stiamo buoni e se tutti facciamo la preghiera. Che non manchi nessuno alla meditazione; che non manchi nessuno alla Visita e che il raccoglimento, sia nei locali del centro e sia in quelli di periferia, si mantenga nella tranquillità, e si raccolgano le poche forze che abbiamo, a cui però Dio darà la sua benedizione ed aggiungerà la sua forza e la sua potenza. 1951 Pr A 329-30]
 1295 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA [Difficoltà'] Si dirà che questo apostolato [del cinema] è difficile. Il bene è sempre difficile. Allora, o rinunciarvi, oppure con coraggio e con molta grazia di Dio andare incontro alle difficoltà e fortemente lavorare, fortemente combattere, fino alla fine. 1951 Pr A 320]
 1296 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA Quando arrivo ai piedi di questa collina [la collinetta ove sorge la sede centrale della Sampaolo Film, all'altezza di Via Portuense 746, Roma] e mi avvicino a questa casa, io sento dentro qualche cosa della responsabilità che abbiamo in questo settore e dei pericoli che vi sono per chi non è delicato; così penso ai grandi meriti che raccoglie chi vi si dedica con delicatezza, con fede, con prudenza, con costanza. Tutto l'apostolato del cinematografo lo metto sempre nel calice della Messa, sapendo un po', non dico tutto, delle conseguenze buone, dei frutti buoni che da esso si possono sperare. E sempre domando che quelli che vi si dedicano abbiano le virtù e siano guidati sempre dalla luce di Dio. "Tenetemi la vostra dolce mano sul capo, custodite la mia mente, il mio cuore, i miei sensi, o Maria Regina di bellezza!" Ella ispiri l'arte cinematografica e guidi verso il fine tutti i beni che questo apostolato può compiere e raggiungere. 1951 Pr A 309]
 1297 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA E' talmente importante il lavoro dei films catechistici e per ragazzi, che penso richiederà tempo, ma darà frutto in tutte le nazioni. Io non so se questo non vi riempia tutti di santo fervore di apostolato: ma vorrei che lo sentiate almeno come lo sento io, anzi più di me! L'apostolato del cinema incontrerà molti ostacoli, ma in essi sarà purificato e più benedetto. Le oscurità preparano alla vittoria, le angosce preparano al gaudio. E' necessario resistere agli scoraggiamenti. L'apostolato del cinema, perché sia sempre più fruttuoso, intelligente, fattivo, ordinato, richiede, più di ogni altro apostolato, dedizione generosa. Questa è frutto di profonda vita interiore. 1951 Pr A 319]
 1298 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA [Fare Coraggio] E' sempre chiaro: chi fa falla; ma chi non fa falla sempre; i peccati di omissione ci facciano più paura di quelli di commissione. Fede e coraggio! Vi sono campi che parevano del tutto aridi e ribelli ad ogni cultura: ma per la pietà, la fede, il coraggio dei nostri sono diventati fertili. [Apostolato del cinema] 1951 SCS (1964) p 15-16]
 1299 E AP CE: TECNICA: Mezzi: CINEMA E' necessario che noi al cinema diamo grande importanza. Sentire la responsabilità. Noi costatiamo che in chiesa a sentire la Parola di Dio il numero dei fedeli è scarso, mentre i cinematografi sono rigurgitanti di gente fino all'una dopo mezzanotte. In essi c'è una quantità di persone di ogni ceto e di ogni età, non escluse le persone giovani sulla cui psicologia il cinema esercita un influsso in bene o in male. 1957 marzo 18 MI - Figlie di San Paolo]
 1300 E AP CE: TECNICA: Mezzi: DISCO [Nastro magnetico] Il disco si va sempre più affermando come sussidio per la pastorale della predicazione; le moderne tecniche di stampaggio, di presentazione e di diffusione del disco e del nastro magnetico permettono la realizzazione di ambiziosi programmi nei diversi campi culturali e formativi. [Il disco paolino] 1968 luglio/agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 1002]
 1301 E AP CE: TECNICA: Mezzi: FIGURA Stampa] Oggi gli uomini sono più pigri del solito, hanno fretta in tutto, ma una figura la guardano volentieri perché sono curiosi. Ebbene: una figura di Gesù in croce, non vale una predica? Quante volte la sola vista del Crocifisso ha salvato un'anima! La Religione può essere data tutta in figure. [Apostolato stampa] 1932 agosto HM II,4 (1944) p 170]
 1302 E AP CE: TECNICA: Mezzi: FIGURA Tutti sanno leggere le figure. Un bel catechismo di figure presenta l'occasione di parlare di Gesù Cristo, anzi, parla da sé. 1955 Pr 6 (1958) p 164 (?)]
 1303 E AP CE: TECNICA: Mezzi: FILMINO Se servono più i dischi che il libro, prendete i dischi, e se i filmini danno meglio la dottrina che non il libro del catechismo (perché c'è ancora in qualche zona chi non sa leggere), prendete i filmini. 1964 SCS (1964) p 65]
 1304 E AP CE: TECNICA: Mezzi: RADIO [Paolo 'Contenuti'] Il programma delle trasmissioni di una stazione radio è quello assegnato da San Paolo nella Lettera ai Filippesi: "Fratelli, tutto ciò che è vero, tutto ciò che è onesto, tutto ciò che è giusto, tutto ciò che è santo, tutto ciò che è amabile, tutto ciò che dà buon nome, tutto ciò che è virtuoso, tutto ciò che merita lode_" [Dall'Estremo Oriente] 1949 luglio Carissimi in San Paolo (1971) p 1020]
 1305 E AP CE: TECNICA: Mezzi: RADIO [Parola Vita familiare Santi] La radio aggiunge qualcosa alla stampa, pur senza sostituirla in tutto. [_] La radio viene in casa con la parola. Essa ha preso piede al punto di far come parte della vita familiare. [_] I più grandi tra i nostri santi si attaccherebbero oggi al microfono per lanciare in fervore di spirito ed esultanza di cuore il loro messaggio di verità, di giustizia e pace. Impossibile non pensare al comando di Gesù Cristo: "Predicate il Vangelo ad ogni creatura; ciò che vi dico nell'intimità, annunciatelo sui tetti". Riflettiamo che era riservato ai nostri tempi attuare alla lettera il divino mandato di Gesù Cristo: "La mia parola sarà predicata all'universo mondo". [La radio] supera stampa e cinema perché sono ancor più numerosi i radio-ascoltatori ed è meno soggetta a controllo. [L'apostolato delle edizioni, L'Apostolato della Radio] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 804-805]
 1306 E AP CE: TECNICA: Mezzi: RADIO Meditiamo le parole da Pio XII rivolte ai partecipanti alla Conferenza internazionale radio- diffusione ad alte frequenze [1950]: "Spesso si sentono lamentele riguardo ai misfatti della radio e al suo concorso nella perversione degli intelletti e dei costumi. Ma perché la malizia di alcuni abusa dei doni di Dio e delle scoperte dell'uomo, si dovrà forse privare se stessi e gli altri dei vantaggi che ne erano il fine provvidenziale? Senza dubbio bisogna condannare e colpire gli abusi; meglio ancora bisogna prendere tutte le misure più efficaci per reprimerli. Quanto ai benefici di cui ogni generazione si arricchisce, occorre, invece, valorizzarli e fare in modo che il vantaggio da essi derivante, grazie all'attività di uomini di scienza e di coscienza, sorpassi e neutralizzi il male compiuto da indegni speculatori. Incalcolabile è questo bene in ogni campo. Anche in quello direttamente pratico: chi potrà a sufficienza lodare gli immensi servizi resi dalle radio-diffusioni in caso di urgenti necessità e di estremo pericolo? Chi potrà dire l'utilità sociale delle informazioni, degli scambi di notizie fra tutti i membri della grande famiglia umana? Chi potrà valutare il profitto che dà alla cultura generale la possibilità di far ascoltare le conferenze e le lezioni più varie, di far giustamente gustare gli incanti della bella dizione e della bella musica?" [I mezzi dell'apostolato paolino - La radio] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 206-207]
1307 E AP CE: TECNICA: Mezzi: RADIO [Figlie di San Paolo] Man mano che le circostanze di tempo, di luogo e di persone lo permettono, le Figlie di San Paolo usino anche la radio e la televisione. 1961 SdC (1962) p 265]
 1308 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA Dall'Oriente e dalla Svizzera tedesca, e dalle più importanti città del Brasile, invocano i missionari della Stampa. E scrivono a San Paolo, quasi per sollecitare a far presto: sembra che l'ora debba passare, ed il momento sfuggire per sempre, se non si coglie! [_] L'Africa è nell'ora che bisogna coglierla, altrimenti si perde! - ci esclama un missionario tornato dal centro del paese dei neri. La Pia Società San Paolo nei luoghi di missione lavorerà accanto ai Vicari Apostolici e ai Missionari, a popolarizzare con gran mezzo della Buona Stampa il Vangelo di Gesù, per riformare la vita. [Articolo scritto probabilmente da Alberione] 1924 luglio 15 UCBS anno 6 n 7 p 5]
 1309 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA Il giornale è destinato a portare il pensiero cristiano nelle diverse manifestazioni della vita umana, destinato a sminuzzare le correnti di idee e a comunicarle alle masse, a formare l'ambiente e le coscienze_ Il giornale può essere assorbito da tutti e anche quelli che non leggono ne sentono l'influenza, perché ora l'istruzione e la formazione religiosa sono passate dalla cattedra episcopale al tavolo del redattore. 1925 settembre Appunti di Sr Teresa Raballo Figlie di San Paolo]
 1310 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA Stampa] In sant'Ignazio le letture buone non hanno solo prodotto il cento per uno, ma il 12 mila per uno, perché tante anime conta il suo Ordine! Un Papa dice che sant'Ignazio ha fatto più santi con il suo libro degli Esercizi Spirituali, che non siano i caratteri adoperati per stamparlo! [Apostolato stampa] 1932 agosto HM II, 4 (1944) p 170]
 1311 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA La stampa non ha limite fisso nello spazio e nel tempo. [Ritiro - Peccato veniale] 1934 RM (1934) p 167]
 1312 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA Iddio può dirsi il vero autore dell'apostolato della stampa perché lo comandò e l'insegnò. Egli stesso lo protesse in ogni tempo. Lo comandò più volte agli agiografi, come è registrato nella Scrittura: 'Sume tibi librum et scribe in eo stylo hominis (Is 8,1). Lo ispirò egli stesso col far registrare nella Scrittura a mezzo degli agiografi la sua divina parola [_]. Iddio protesse l'apostolato della stampa con l'assistenza che prodigò alla Sinagoga e poi alla Chiesa perché il Libro divino si conservasse integro attraverso i secoli e non si corrompesse quanto al contenuto. [L'apostolato della stampa] 1950 AE (1950) p 97-98]
 1313 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA Ecco i caratteri della nostra rivista [Via Verità e Vita]:1) Si rivolge a tutti, compresi quelli che non conoscono Gesù Cristo, la Chiesa, Dio stesso: poiché parte dalla considerazione dell'uomo come essere ragionevole_ 2) Considera tutto l'uomo in quanto composto di anima e di corpo, ed in quanto è dotato di mente, di volontà, sentimento; per portarlo tutto a Dio_ 3) Tiene conto di tutto quanto è stato detto, insegnato, praticato, nel campo dell'insegnamento e dell'educazione cristiana; Atti pontifici, Santi educatori, pedagogisti; dei vari metodi, dei frutti ottenuti_ 4) Segue tutto il metodo divino del Maestro Gesù per formare i suoi discepoli, in quanto è a noi possibile: preghiera, esempio, istruzione dogmatica, morale, liturgica_ 5) Chiede tutto l'aiuto di consigli, di osservazioni, di preghiera, di redazione, di propaganda_ 6) Vuol essere tradotta e adattata in tutte le nazioni dove arrivano le Famiglie Paoline; poiché a tutti siamo debitori per la natura della vocazione e secondo l'esempio di San Paolo, e secondo il Cuore di Gesù Cristo, Maestro Divino. [Presentazione ai lettori del numero 1 della rivista Via Verità e Vita] 1952 ottobre VVV (1952) n 1 pp 1-2]
 1314 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA Monsignor Montini, nuovo arcivescovo di Milano, diceva predicando agli scrittori: "Voi prendete la Parola di Dio e la rivestite di inchiostro, di caratteri, di carte, e la mandate nel mondo così vestita. E' la Parola di Dio vestita così, il Signore incartato, date agli uomini Dio incartato, come Maria ha dato agli uomini Dio incarnato. Incartato e incarnato si corrispondono'. Quindi, opus fac Mariae; fa' l'opera di Maria. [Insegnamento nella Chiesa da parte della donna] 1954 Pr 4 (1957) p 80-81]
 1315 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA [Periodico Parola di Dio] Il periodico è più utile del libro, perché il periodico arriva tutto l'anno, periodicamente, cioè settimanalmente o mensilmente e porterà quindi ripetutamente tante volte nell'anno la parola di Dio in casa. Poi il periodico, essendo cosa più aggiornata, più interessante, è più facilmente letto. 1955 marzo 12 Pr 6 (1958) p 67]
 1316 E AP CE: TECNICA: Mezzi: STAMPA [Periodico VVV Commercianti Industriali] In generale ogni periodico deve sempre essere completo nelle sue tre parti: verità, via, vita! Si dica e si pensi come si vuole questo, ma deve esserci. Deve comprendere la via, la verità e la vita, sebbene in forme svariate e con argomenti vari, ma occorre che ci sia! Noi non siamo affatto dei commercianti e degli industriali, ma siamo degli apostoli. Fissarlo bene in mente. Allora sarà molto più facile riuscire. 1956 Pr A 430]
 1317 E AP CE: TECNICA: Mezzi: TELEVISIONE La televisione raccoglie in sé abbinati della tecnica, i vantaggi ed i pericoli della radio e del cinema; e li supera per molte ragioni di ordine pratico e di attualità. La responsabilità però cresce a dismisura. Centinaia di milioni di telespettatori sono in mano di un operatore quasi dittatore. In U.S.A. vi sono 10 milioni di apparecchi telericeventi privati, con 110 milioni di telespettatori che per una, due o più ore al giorno sono come comandati nelle loro facoltà intellettuali e negli individui. Oggi ancora mancano le commissioni, che pure già si hanno per le pellicole, di controllo e di revisione. Eppure già la televisione viene usata nelle scuole, nelle famiglie, negli Istituti di parecchie parti del mondo. In pochi anni si estenderà ovunque. Che dire? E' il mondo che ci fa visita in ogni casa con la parola e l'immagine. Anche la cinematografia teme la televisione, come mezzo di trasmissione a domicilio dei films. [_] [La televisione] ha maggiore responsabilità perché ha l'efficacia della radio e del cinema assieme; e lo spettatore è quasi interamente dominato dall'operatore. ["San Paolo" - L'apostolato delle edizioni, La televisione] 1950 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 805]
 1318 E AP CE: TECNICA: Mezzi: TELEVISIONE Cominciate a mettere nelle intenzioni la televisione: poi si dovrà mettere anche in esecuzione. La televisione sta facendo rapidi progressi. 1953 MI - Figlie di San Paolo]
 1319 E AP CE: TECNICA: Mezzi: TELEVISIONE [Influenza dell'apostolato] Con l'estendersi della televisione è diminuita un po' l'attrattiva della radio e anche quella del cinema e più ancora si restringe l'influenza dell'apostolato della stampa. [Apostolato del cinema a confronto con gli altri apostolati] 1957 marzo 19 SCS (1964) p 39]
 1320 E AP CE: TECNICA: Mezzi: TELEVISIONE [Papa] Ascoltando Pio XII ci formiamo una coscienza sempre più chiara del nuovo potente mezzo per l'apostolato; e quali pericoli si incontrano se di esso si abusa. Diceva allora il Papa: "A Noi piace, tuttavia, soffermarCi in modo particolare sulla parte che la televisione non mancherà certamente di avere nella diffusione del messaggio evangelico. Ci sono noti, a questo riguardo, i consolanti risultati conseguiti dalla operosità dei cattolici in quelle Nazioni dove la televisione già da tempo è stata introdotta. Ma chi potrà prevedere quali e quanti orizzonti nuovi si apriranno all'apostolato cristiano, quando le stazioni televisive, diffuse in ogni parte del globo, permetteranno a tutti di contemplare ancor meglio la vita pulsante della Chiesa? Noi amiamo pensare che allora si rinsalderanno ancor più i vincoli spirituali della grande famiglia cristiana, e potrà arrivare agli uomini, maggiormente illuminati dalla luce dell'evangelo per opera di questo meraviglioso strumento, una maggior conoscenza, un miglior approfondimento, ed una più vasta dilatazione del regno di Dio nel mondo. Tali considerazioni non devono tuttavia far dimenticare un altro aspetto di questo delicato ed importante argomento. Se, infatti, la televisione ben regolata può costituire un mezzo efficace di saggia e cristiana educazione, è altrettanto vero che la medesima non è scevra di pericoli, per gli abusi e per le profanazioni a cui potrebbe essere condotta dalla debolezza e dalla malizia umana; pericoli tanto più gravi, quanto maggiore è la potenza suggestiva di questo strumento e quanto più vasto e indiscriminato è il pubblico a cui esso si dirige". [I mezzi dell'apostolato paolino - La televisione] 1960 aprile UPS 3 (1962) p 207-208]
 1321 E AP D: DESTINATARI [Carità Prossimo Fratelli Bene Amare Geografia] Che cos'è la carità verso il prossimo, verso dei nostri fratelli? E' compiacersi dei beni che il prossimo ha; desiderargli il bene che non ha; e procurarglielo. [90] [_] Dobbiamo amare questo nostro prossimo: gli uomini che vediamo in piazza, per via, sul treno, quelli ricordati dalla geografia, nelle varie nazioni, stati e posti del mondo [92-93] [_] Vi sono cuori così sensibili, che nel contemplare le varie parti del mondo sulla carta geografica: l'Asia, l'Africa, l'America, la sterminata Russia, si sentono intenerire: non vi vedono solamente delle catene di montagne, dei fiumi, dei laghi, delle foreste, delle tundre; vi vedono degli uomini! [102] [Amore del prossimo] 1933 dicembre RM (1934) p 90-102]
 1322 E AP D: DESTINATARI Carità universale] A voi che siete Figlie di San Paolo, il Signore dà una carità universale, un cuore che vuole bene a tutti gli uomini, a tutte le anime da salvare e santificare. Solo che qualche volta vi fa sentire maggiormente i bisogni dei bambini, perché vi vuol fare imparare a scrivere, a diffondere per loro, come farete se non subito, forse in un tempo lontano; così per i vecchi e per la gioventù. Voi amate i bambini, i grandi, i poveri, gli afflitti per aiutarli, illuminarli, confortarli con la stampa. 1935? ER (1935) p 195-196 (?)]
 1323 E AP D: DESTINATARI In un paese per farsi amare, bisogna anzitutto curare gli ammalati e i bambini [_]. Le opere caritative sono il grande mezzo di attrazione dei cuori e degli animi in una parrocchia. [Missione della Pastorella] 1939 PP I (1961) p 35-36]
 1324 E AP D: DESTINATARI La propaganda deve dunque pervenire a tutte le anime, ma specialmente alle più bisognose. L'apostolo sarà come il Buon Pastore che, assicurato il gregge fedele, espone se stesso per la pecorella smarrita. L'apostolo abbia dunque le sue preferenze per i derelitti; per gli avversari; per i poveri vergognosi; che non osano cibarsi del pane spezzato dal pulpito alla massa dei fedeli; per gli infedeli che ignorano il vero Dio, la Redenzione, il Vangelo; per gli insidiati nella fede dagli emissari di Satana, attraverso la scuola, la stampa, le massime mondane, il cinema, la radio ed ogni forma di propaganda_; per i dubbiosi, gli assorbiti dalle cure di governo, di ufficio, di lavoro. Egli sarà l'angelo che a tutti ricorda i destini eterni e le vie della salvezza; l'angelo che parla del cielo a quei figli di Dio che si preoccupano solo della terra. 1944 gennaio AE 265]
 1325 E AP D: DESTINATARI Se bisogna fare del bene, bisogna farlo prima ai cattivi! Allora bisogna adattarsi, avvicinarsi alle miserie e debolezze altrui: non per acconsentire ma per medicare. Se un medico per paura non volesse curare nessuna malattia, farebbe il suo dovere? [L'obbedienza, ES alle Figlie di San Paolo in USA] 1946 gennaio EMC (1952) p 69]
 1326 E AP D: DESTINATARI [Andare di casa in casa Preferenze Distinzioni Propaganda a domicilio Carità Umiltà Pazienza] Si tratta di soccorrere paesi e regioni, andare di casa in casa, in città e in campagne, senza preferenze, senza distinzioni. Andare alle anime. Ma quante difficoltà, quante rinunzie! La propaganda a domicilio si può considerare, quindi, come un grande esercizio di carità e insieme di umiltà e di pazienza. 1950? AE (1950) p 299]
 1327 E AP D: DESTINATARI Sentiamoci come san Paolo e in san Paolo, debitori a tutti gli uomini, ignoranti e colti, cattolici, comunisti, pagani, musulmani. Tutti amiamo. A tutti il nostro apostolato. 1951 aprile RA - Figlie di San Paolo]
 1328 E AP D: DESTINATARI [Missione paolina Estendersi a tutto e a tutti Predicazione] Comprendiamo la missione paolina? Essa deve estendersi a tutto e a tutti. E' anche la missione di Gesù Cristo: "Andate in tutto il mondo, predicate il Vangelo a tutte le creature". [La coroncina a san Paolo] 1952 ottobre 6 Pr 1 (1953) p 161]
 1329 E AP D: DESTINATARI La Pia Società San Paolo considera spesso:'ad quid venisti?' Essa porti sempre nel cuore gli intellettuali, il Vangelo è cosa divina; in fondo corrisponde a tutte le menti; è capace di soddisfare a tutte le domande, agli uomini di ogni tempo. Se si conquistano gli intellettuali, si pesca con la rete, non con l'amo soltanto. Allora il completo abbraccio delle due sorelle in Cristo-Dio: ragione e fede. [Cose ancora da realizzare] 1953 Abundantes divitiae gratiae suae (1985) n 197-198]
 1330 E AP D: DESTINATARI Le particolari società, le nazioni singole, sono torrenti di un gran fiume che è l'umanità; il Vangelo non è solo soprannaturale, ma è soprannazionale; esso non ha la limitazione che si chiuse con la venuta della pienezza dei tempi, ma ha per solo confine l'epilogo della storia e dell'eternità. "Non enim est distinctio Judaei et Graeci, nam idem Dominus omnium, dives in omnibus, qui invocant illum" (Rm 5,12). Pensiero, sentimento, aspirazione di un vero paolino riflettono questa soprannaturalità e sopra- temporalità (sit venia verbis): non al ristretto ambiente familiare, diocesano, o al terreno ove è stabilita la gerarchia ecclesiastica, od ai già conquistati a Cristo. Più avanti! sempre più avanti! Basati sul fondamento degli Apostoli, e sopra la stessa pietra angolare Gesù Cristo, il balzo sarà sicuro. Misurare l'altezza e la profondità, la lunghezza e la larghezza della missione. [Per una coscienza sociale - Le relazioni internazionali] 1953 novembre Carissimi in San Paolo (1971) p 1073]
 1331 E AP D: DESTINATARI Redattore per tutti] Il redattore deve farsi uomo fra gli uomini. Perciò, come Gesù, prima deve rivolgersi alle masse, alla grande quantità delle anime, alle moltitudini che compongono in prevalenza la società; poi a tutti. 1954 dicembre 2 Pr 5 (1957) 132]
 1332 E AP D: DESTINATARI Si comprende bene che vi sono particolarità in ogni Nazione, ma sostanzialmente le difficoltà, i bisogni, i mezzi sono sempre uguali ovunque. Difficoltà o particolarità in ogni Nazione: ad esempio la lingua, il grado di cultura, lo stato della letteratura, le ideologie del paese, il grado di moralità, la pratica del culto. Vi sono particolarità, ma tutte possono rivolgersi in bene per coloro che amano Gesù Cristo. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Le Famiglie paoline] 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 161]
 1333 E AP D: DESTINATARI Non abbiamo solamente da vedere come sono fatte le bandiere di ogni Nazione. Pensare a quelle anime che vi sono. [_] Bisogna studiare i costumi, le ideologie, il grado di cultura del paese, i culti del paese. E poi dobbiamo fare un passo avanti. Chi salverà quelle anime? Allora nel nostro cuore portare alla Comunione tutte le anime, tutti gli uomini. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa RA - Le Famiglie paoline] 1954 dicembre 7 Pr 5 (1957) 165]
 1334 E AP D: DESTINATARI Mentre si tende al lavoro della diffusione della stampa, si prenda anche di mira il cinema, avvicinando le persone di maggiore autorità. Ed è qui che noi dobbiamo puntare: mirare alle persone che hanno più larga influenza sociale: le autorità ecclesiastiche: i vescovi, i parroci, i viceparroci, i maestri, le autorità civili e tutti quelli che nella società compiono un ufficio relativamente alle persone: i capofabbriche, i medici, gli avvocati, i capi uffici, i capi delle banche: e poi, in generale, i capi delle associazioni, non esclusi coloro che sono più avversi a noi. E' un lavoro di contatto di anime. E' un lavoro che vi farà sempre più sentire che non siete delle venditrici di libri ma siete anime di apostolato, che mirate alle anime e che il frutto a cui mirate è duplice: la gloria di Dio e la pace degli uomini. [La propaganda collettiva] 1955 marzo 12/13 Pr 6 (1958) p 60-61]
 1335 E AP D: DESTINATARI Vi sono persone che sentono i bisogni solo di qualche categoria dell'umanità: per esempio, dei sacerdoti, degli infermi, dei peccatori_ e questo va bene. Ma il cuore deve dilatarsi e abbracciare la Chiesa intera: militante e purgante; deve comprendere tutti gli uomini, i fedeli e gli infedeli, e quelli che hanno accolto Gesù e quelli che ancora non lo conoscono: i bambini, la gioventù, i professionisti, i maestri, i militari, gli operai, i contadini, tutti! E per quanto sta da noi sforzarci di dare Gesù a tutti. Ecco l'apostolato. [La missione di Maria Regina degli Apostoli] 1956 ottobre 23 SPa (1962) p 407]
 1336 E AP D: DESTINATARI Ogni parrocchia deve essere la famiglia di Dio, la famiglia dei figli di Dio: [_] Se il parroco rappresenta il padre della parrocchia, le Suore Pastorelle rappresentano le madri [_]. Allora i figli di Dio, cioè i parrocchiani, seguono il loro Parroco e seguono la Suora Pastorella [_]. I poveri, i bambini, i peccatori, i più infelici sono i figli prediletti della Suora Pastorella come lo sono per i buoni Parroci. Come è stato buono il Signore, non ha voluto solamente essere presente in ogni Tabernacolo che c'è nelle parrocchie, ma ha voluto ancora essere rappresentato da due persone vive, le quali ripetono al mondo il Vangelo d'amore, il Vangelo della salvezza. [Pastorelle come madri nella parrocchia, famiglia di Dio] 1957 PP VIII (1982) p 259-261]
 1337 E AP D: DESTINATARI Il vostro apostolato non mira soltanto al progresso delle anime singole, ma mira a formare una mentalità nuova nella società; il che significa dare un'impronta, un indirizzo nuovo. Spesso si cade nell'errore di voler vedere soltanto il frutto di un'anima particolare, ma il frutto maggiore è la mentalità che si va diffondendo in mezzo alla società: mentalità cristiana, timor di Dio e tutto quello che assicura la vita spirituale nelle anime e la vita cristiana nella società. [Dimensione sociologica dell'apostolato] 1958 luglio 31 MI-Figlie di San Paolo]
 1338 E AP D: DESTINATARI Noi non abbiamo né una nazionalità né un'altra; noi siamo figli della Chiesa cattolica, universale; non esistono i confini per il vostro [Figlie di San Paolo] apostolato: "andate per tutto il mondo". [Casa Madre e Casa Generalizia Figlie di San Paolo] 1961 maggio/giugno SdC (1962) p 21]

Angelo Colacrai - Vittorio Stesuri - Pietro Venturini 


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