mercoledì 20 giugno 2018

 

Nel NT Paolo è più menzionato di Pietro, soprattutto in Atti



PIETRO E PAOLO  - UN CONFRONTO ALLA PARI

Introduzione statistica

nel NT, nella traduzione della CEI 2008, Paolo è menzionato di più di Pietro, precisamente:
paolo 170 (169 volte il nome è riferito a Saul o Saulo; 1 volta a Sergio Paolo, in Atti 13,6-7: “Attraversata tutta l'isola di Creta, fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, al seguito del proconsole Sergio Paolo, uomo saggio, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio.”)

pietro 161 (compresi in vangeli, da dove Paolo è assente)
saulo 23 (in Atti 7,58; 8,1.3; 9,1.4.8.11.17.22.24; 11,25.30; 12,25; 13,1-2.7.9; 22,7.13; 26,14)
-         riferito sempre a Paolo
cefa 9 (in Gv 1,42; 1 Cor 1,12; 3,22; 9,5; 15,5; Gal 1,18; 2,9.11.14)
saul 1 (Atti 13,21 - Poi essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per quarant'anni.)
-         - si riferisce al re, antenato di Paolo


1.    Paolo e Pietro sono menzionati assieme, qualche volta

Paolo e Cefa, altro nome di Pietro e che significa “roccia” in tutta la Bibbia sono assieme solo due volte, in due versi scritti da Paolo, in
1Cor 1,12: Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».
-         la comparazione tra un apostolo e l’altro, tra Pietro e Paolo, o tra capi diversi, serve solo a dividere la chiesa. Paolo stesso stabilsce una gerarchia diversa da quella che conosciamo, in
1Cor 3,22-23: Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio (il Padre nostro)

2. Paolo menziona spesso Pietro o Cefa

in altri 8 versetti di 1Corinti e Galati:
1Cor 9,5: Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli del Signore e Cefa?
1Cor 15,5: e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.
Gal 1,18: In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni;
Gal 2,7: Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi
-         Paolo si distingue da Pietro, apostolo di giudei, dichiarandosi apostoli dei non giudei, cioè di tutti gli altri popoli:
Gal 2,8: poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti –
Gal 2,9: e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi.
Gal 2,11: Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto.
Gal 2,14: Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?».

3.    Una sola volta Paolo è menzionato (da Pietro?)

in CEI 2 Peter 3,15-16 La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza: così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data, come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.
-         Pietro chiama Paolo “fratello carissimo” - che ha scritto lettere (il corpus paulinum) - che vanno considerate alla pari della antica scrittura (AT); - è difficile capirle rettamente, a proprio rischio

CONCLUSIONE

·       Paolo è stato scelto dal Signore risorto dopo Pietro, che è stato scelto all’inizio della vita pubblica del Maestro
·       Paolo non ha ricevuto dal collegio apostolico né da Petro in particolare l’investitura (il battesimo l’ha ricevuto da Anania), né una missione speciale, né il vangelo di verità per tutte le genti
·       Luca, in Atti accompagna a Roma Paolo, non Pietro che rimane ferno al Concilio di Gerusalemme, e qui già superato da Giacomo come sembra suggerire l’ultimo versetto che lo menziona con il nome di SIMONE: “Simone (Pietro) ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere dalle genti un popolo per il suo nome.” (Atti 15,14)
·       “Pietro” è menzionato come Pietro l’ultima volta, in Atti 11,13 (“Egli ci raccontò come avesse visto l'angelo presentarsi in casa sua e dirgli: “Manda qualcuno a Giaffa e fa' venire Simone, detto Pietro...”.
·       In Atti Paolo è menzionato 139 volte, Pietro 61 (e Simone solo 14) L’ultima volta nel NT, Paolo è menzionato in Atti 28,30 (“Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui”)
·       Di Paolo dunque siamo biblicamente sicuri (da Luca, uno storico della chiesa, compagno di Paolo) che è stato a Roma. Di Pietro, invece, almeno da Luca non sappiamo nulla al riguardo di una sua venuta a Roma.

Angelo Paolo Colacrai 
angelo.colacrai@gmail.com



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venerdì 27 aprile 2018

 

La salvezza dell'uomo e della donna ha solo un Nome, Gesù




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martedì 28 novembre 2017

 

Dio vende il suo popolo senza guadagno - svende


DIO SVENDE IL SUO POPOLO
מָכַר (mākar) in  תִּמְכֹּֽר־עַמְּךָ֥  di Salmo (ebraico) 44,13


CONTESTO
versetto prima
“Ci hai consegnati - Signore - come pecore da macello, ci hai dispersi in mezzo alle genti.”

versetto dopo
“Hai fatto di noi il disprezzo dei nostri vicini, lo scherno e la derisione di chi ci sta intorno.”

VERSO
SALMO 44,12(13)
"Hai svenduto il tuo popolo [בְלֹא־ה֑וֹן תִּמְכֹּֽר־עַמְּךָ֥ - ἀπέδου τὸν λαόν σου ἄνευ τιμῆς  - Vendidisti populum tuum sine lucro - - You sold your people for a pittance] per una miseria, sul loro prezzo non hai guadagnato."

1 > tim-kōr- > תִּמְכֹּֽר־ > sell
2 > ‘am-mə-ḵā > עַמְּךָ֥ > Your people
3 > ḇə-lō- > בְלֹא־ > in no
4 > hō-wn; > ה֑וֹן > sufficiency
5 > wə-lō- > וְלֹ֥א־ > and not
6 > rib-bî-ṯā, > רִ֝בִּ֗יתָ > do increase >
7 > bim-ḥî-rê-hem. > בִּמְחִירֵיהֶֽם׃ > by their sale


NOTE FILOLOGICHE

(1) תִּמְכֹּֽר (timkōr)
è forma qal, imperfetto, 2a persona maschile, al singolare di מָכַר "vendere" (Gen 47,20; 25,31), o "consegnare" (1Sam 12,9: il popolo). Ricorre in circa 80 vv, da Gen 25,31 (Giacobbe disse a Esaù: «Vendimi [מִכְרָ֥ה- ἀπόδου-vende-sell] subito la tua primogenitura») a Zc 11,5 (“…che i compratori sgozzano impunemente e di cui i venditori [וּמֹכְרֵיהֶ֣ן- οἱ πωλοῦντες- qui vendunt-they that sell] dicono: “Sia benedetto il Signore, mi sono arricchito”); cfr. Sal 105,17 (“Davanti a loro mandò un uomo, Giuseppe, venduto come schiavo.” – In Gen 25,31, מָכַר è interpretato con ἀποδίδωμι, “restituire, dare indietro”.

(2) עַמְּךָ֥ (‘am-mə-ḵā)
L’espressione, “il tuo popolo”, la Bibbia della CEI 2008, la registra in 80 vv, da Es 5,23 (“Da quando sono venuto dal faraone per parlargli in tuo nome, egli ha fatto del male a questo popolo, e tu non hai affatto liberato il tuo popolo!»”) fino a Abacuc 3,13 (“Sei uscito per salvare il tuo popolo, per salvare il tuo consacrato. Hai demolito la cima della casa del malvagio, l'hai scalzata fino alle fondamenta.”). Non ricorre nel NT.


(3-4) בְלֹא־ה֑וֹן (bĕlōʾ-hôn -  velo-hon)
lett. “in-non-prezzo”; l’espressione, o sintagma, composto di tre lemmi, non ricorre altrove nella Bibbia ebraica. La LXX ha: δωρεὰν ἐπράθητε (cfr. δωρεὰν ἐπράθητε, “gratis siete stati venduti”, in Is 52,3); la NOV ha: “sine lucro”, la CEI: “per una miseria”; NKJ: “for next to nothing”. La traduzione quindi di הוֹן, usato in almeno 27 vv del testo masoretico (Dt 1,41 – Ez 27,33), è τιμή (the Septuagint for עֵרֶךְ a valuing, rating כָּבוֹד, יְקָר, הָדָר;   a valuing by which the price is fixed; hence, the price itself) nella LXX e “lucrum” (gain, profit, avarice ) nella NOV.


(5-6) וְלֹ֥א־רִ֜בִּ֗יתָ (wĕlōʾ-ribbîtā  -  welo-ribbitha)
lett. “e – non – aumentasti”; le 3 parole non ricorrono insieme altrove. - La LXX interpreta, questo sintagma, con καὶ οὐκ ἦν πλῆθος (“e non era abbondanza”); la NOV: “nec ditior factus es” (né più ricco ti sei fatto); la NKJ ha: “And are not enriched”, mentre la CEI 2008 ha: “non hai guadagnato”. - Il verbo רָבָה (increase, become numerous, become great, multiply), come radice triconsonantica è presente in 178 vv del testo ebraico, in 75 forme diverse, più di 190 volte, da Gen 1,22 (“Dio li benedisse: «Siate fecondi e moltiplicatevi [וּרְב֗וּ - κα πληθνεσθε –et multiplicamini - and multiply] e riempite le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra») [Nota nel v. la ripetizione del verbo e i sinonimi] a Zc 10,8 (“Con un fischio li chiamerò a raccolta, quando li avrò riscattati, e saranno numerosi [וְרָב֖וּ כְּמ֥וֹ  רָבֽוּ׃ - et multi erunt-and they shall increase] come prima”) [Nota: anche qui il verbo è ripetuto 2 volte in ebraico; non riporto l’equivalente greco, latino o inglese della seconda volta].


(7) בִּמְחִירֵיהֶֽם (bimchîrêhem)
lett. – “in – prezzi di loro”; LXX: ἐν τοῖς ἀλλάγμασιν αὐτῶν; NOV: “in commutatione eorum”; KJV: “by their price”; CEI 2008: “sul loro prezzo”. Quindi מְחִיר (price, hire, Mehir; sf. מְחִירָהּ; pl. sf. מְחִירֵיהֶם: — 1. equivalent value (in barter), (market) price, in 1K 10:28; — 2. money, in Mi 3:11; — 3. metaph.: in recompense (for sins) in Je 15:13) è interpretato come “commutatio” in latino, dalla CEI come “prezzo” in italiano. Il termine ebraico ricorre ancora in Dt 23,19; 2 Sam 24,24; 1 Re 10,28; 21,2; 1 Cr 4,11; 2 Cr 1,16; Gb 28,15; Sal 44,13; Pr 17,16 (“A che serve il denaro in mano allo stolto? Per comprare la sapienza, se non ha senno?”); 27,26; Is 45,13; 55,1; Ger 15,13; Lam 5,4; Dn 11,39; Mi 3,11. L’equivalente greco, λλαγμα (prezzo, costo) non ricorre mai nel NT, ma solo nella LXX: Lv 27,10.33; Dt 23,19; 2 Sam 24,24; 1 Re 10,28; Sal 43,13; Gb 28,17; Sir 2,4; Sal Salomone 17,6; Am 5,12; Is 43,3; Lam 5,4 (“La nostra acqua beviamo a pagamento, dobbiamo acquistare la nostra legna.”).


PARALLELI

Dt 32,30 (“Non è forse perché la loro Roccia li ha venduti, il Signore li ha consegnati?”); Gdc 2,14; 3,8; Is 52,3-4 (v. 3: “Poiché dice il Signore: «Per nulla foste venduti e sarete riscattati senza denaro».”); Ger 15,13


CONCLUSIONI PROSPETTICHE
  • Dio è fedele al suo popolo, ma quanto (o più?) il suo popolo è fedele all’alleanza con lui. In genere le alleanze con Dio il popolo le dimentica: è un rischio mortale?
  • Anche la chiesa con il papa in testa può diventare infedele al suo Sposo, il Cristo – del quale essa è il corpo?
  • Anche la svendita dello Stato Vaticano potrebbe diventare una forma di avvicinamento alla nuova alleanza – tra Cristo e la chiesa tra le genti. a.c. - 28 novembre 2017

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venerdì 16 giugno 2017

 

Integrità - Integralità - Integro: nell'AT ebraico

Dizionario biblico sulla integralità o integrità


prima parte – Antico Testamento (ebraico)

L’idea di interezza o integrità o totalità è espressa in ebraico, e quindi nell’Antico Testamento, con diversi termini. Ne elenchiamo i 9 principali:
1. chayah, “vita” in quanto suggerisce l’idea di “essere intero” o “sanità” o “salute” in opposizione a morire, ad essere ferito, a venir meno (cfr. Gdc 2,7: in morte di Giosuè: “Il popolo servì il Signore durante tutta la vita di Giosuè e degli anziani che sopravvissero a Giosuè e che avevano visto tutte le grandi opere che il Signore aveva fatto in favore d'Israele”)
2. kol, kole, o in Ger 33,8, kowl, “tutto, ogni”: come in Gn 2,20: “Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse.” Nel contesto del post-diluvio, cfr. Gn 8,19: “Tutti i viventi e tutto il bestiame e tutti gli uccelli e tutti i rettili che strisciano sulla terra, secondo le loro specie, uscirono dall'arca.”
3. kaliyl, “perfetto, intero, completo”, come nel testo di Ez 16,14 che parla della sposa infedele:  “La tua fama si diffuse fra le genti. La tua bellezza era perfetta. Ti avevo reso uno splendore” o prima in Lv 6,22-23: “Ogni oblazione del sacerdote sarà bruciata tutta; non se ne potrà mangiare.”
4. rapha' o raphah, “riparare, restaurare, guarire”, come in Gn 20,17 a proposito di Sara: “Abramo pregò Dio e Dio guarì Abimèlec, sua moglie e le sue serve, sì che poterono ancora aver figli.”
5. shalem, “completo, intero, perfetto, colmo”, come nel comandamento di Dt 25,15: “Terrai un peso completo e giusto, terrai un'efa completa e giusta, perché tu possa avere lunga vita nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà.”
6. shaneh, “anno intero”, “periodo”, come in Gn 1,14: “Dio disse: ‘Ci siano fonti di luce nel firmamento del cielo, per separare il giorno dalla notte; siano segni per le feste, per i giorni e per gli anni’”.
7. tamiym, “integro, perfetto, completo, secondo verità”, come in almeno 85 versetti del testo ebraico a partire da Gn 6,9 (“Questa è la discendenza di Noè. Noè era uomo giusto e integro tra i suoi contemporanei e camminava con Dio”) fino ad Am 5, 10 (“Essi odiano chi fa giuste accuse in tribunale e detestano chi testimonia secondo verità”). Cfr. ancora Gn 17,1; Es 12,5; Lv 14,10; Nm 28,19; Dt 18,13 (“Tu sarai irreprensibile verso il Signore, tuo Dio”); oltre la Torah, cfr. 2Sm 22,26 (“Con l'uomo buono tu sei buono, con l'uomo integro tu sei integro”); Gb 37,16; Sal 15,2; 18,23-25 (“Con l'uomo buono tu sei buono, con l'uomo integro tu sei integro”); Pr 11,20 (“Un cuore perverso il Signore lo detesta: egli si compiace di chi ha una condotta integra”); Ez 15,5, a proposito della vigna inutile, anche se intatta; 28,15; 43,22-25; 46,6.
8. tamam, “completare, compiere, consumare interamente, sterminare, annientare”, presente in almeno 60 versetti del testo ebraico, a partire da Gn 47,15 (“Quando fu esaurito il denaro della terra d'Egitto e della terra di Canaan, tutti gli Egiziani vennero da Giuseppe a dire: ‘Dacci del pane! Perché dovremmo morire sotto i tuoi occhi? Infatti non c'è più denaro’”) fino a Dn 9,24, riguardo alle 70 settimane (“Settanta settimane sono fissate per il tuo popolo e per la tua santa città per mettere fine all'empietà, mettere i sigilli ai peccati, espiare l'iniquità, stabilire una giustizia eterna, suggellare visione e profezia e ungere il Santo dei Santi”); cfr. anche Gn 47,18; Lv 25,49; Nm 14,35 (“Io, il Signore, ho parlato. Così agirò con tutta questa comunità malvagia, con coloro che si sono coalizzati contro di me: in questo deserto saranno annientati e qui moriranno"); Dt 2,14-16; Dt 31,30; Gs 8,24; 2Sm 22,26; Sal 19,14 (“Anche dall'orgoglio salva il tuo servo perché su di me non abbia potere; allora sarò irreprensibile, sarò puro da grave peccato”); 102,28; 104,35; Is 33,1; Ger 24,10; Ez 24,15.

9. tamiym, “intero, integro, vero, completo, innocente, perfetto”, in almeno 80 versetti a partire da Gn 6,9 ad Am 5,10. Cfr. Sal 18,31 in un ringraziamento per la vittoria: “La via di Dio è perfetta, la parola del Signore è purificata nel fuoco; egli è scudo per chi in lui si rifugia”; 18,33; 19,8 (“La legge del Signore è perfetta, rinfranca l'anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice”); 37,18; 84,12; 101,2.6; 119,1 (“Beato chi è integro nella sua via e cammina nella legge del Signore”); 119,80 (“Sia integro il mio cuore nei tuoi decreti, perché non debba vergognarmi”); Pr 11,20; 28,10

Angelo Paolo Colacrai
angelo.colacrai@gmail.com

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lunedì 5 dicembre 2016

 

Romans: il termine θεός 1



θεός
MEANING: a god, a goddess;
the Septuagint for: אֵל, אֶלֹהִים and יְהוָה;
Present: in 135/432 verses of Romans - with 4 forms
153/7111 occurrenceces in Romans

ONE THEOLOGICAL INCLUSION
from
Romans 1:1 (first verse)
Παῦλος δοῦλος Χριστοῦ Ἰησοῦ,
κλητὸς ἀπόστολος ἀφωρισμένος εἰς εὐαγγέλιον θεοῦ,
to
Romans 16:27 (last verse)
μόνῳ σοφῷ θεῷ, διὰ Ἰησοῦ Χριστοῦ, ᾧ ἡ δόξα εἰς τοὺς αἰῶνας, ἀμήν.]

RANKING (complete)

θεός 153 (theós) | νόμος 74 (nómos) | ἁμαρτία 48 (hamartía) | κύριος 43 (kýrios) | πίστις 40 (pístis) | δικαιοσύνη 34 (dikaiosýnē) | πνεῦμα 34 (pneûma) | ἔθνος 29 (éthnos) | ἄνθρωπος 27 (ánthrōpos) | σάρξ 26 (sárx) | χάρις 24 (cháris) | θάνατος 22 (thánatos) | ἀδελφός 19 (adelphós) | δόξα 16 (dóxa) | ἔργον 15 (érgon) | καρδία 15 (kardía) | περιτομή 15 (peritomḗ) | ζωή 14 (zōḗ) | πατήρ 14 (patḗr) | ἐλπίς 13 (elpís) | σῶμα 13 (sō̂ma) | ὀργή 12 (orgḗ) | υἱός 12 (hyiós) | ἀκροβυστία 11 (akrobystía) | ἡμέρα 11 (hēméra) | εἰρήνη 10 (eirḗnē) | μέλος 10 (mélos) | ἀγάπη 9 (agápē) | ἀνήρ 9 (anḗr) | εὐαγγέλιον 9 (euangélion) | κόσμος 9 (kósmos) | παράπτωμα 9 (paráptōma) | σπέρμα 9 (spérma) | ἀλήθεια 8 (alḗtheia) | δύναμις 8 (dýnamis) | ἐπαγγελία 8 (epangelía) | λαός 8 (laós) | ἀδικία 7 (adikía) | γραφή 7 (graphḗ) | ἐντολή 7 (entolḗ) | κτίσις 7 (ktísis) | λόγος 7 (lógos) | τέκνον 7 (téknon) | ὑπακοή 7 (hypakoḗ) | φύσις 7 (phýsis) | καιρός 6 (kairós) | κρίμα 6 (kríma) | νοῦς 6 (noûs) | στόμα 6 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(psithyristḗs) | ὥρα 1 (hṓra) | ὠφέλεια 1 (ōphéleia).


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venerdì 25 novembre 2016

 

Fondatore della Famiglia è san Paolo


IL TERMINE “FONDATORE” E AD ESSO IMPARENTATI

in Alberione


ANNO 1954       
"La riconoscenza più viva va a Gesù Maestro Divino, nel suo Sacramento di luce e di amore; 

alla Regina Apostolorum Madre nostra e di ogni apostolato; a San Paolo Apostolo, che è il vero Fondatore dell'Istituzione. Infatti egli ne è il padre, maestro, esemplare, protettore. Egli si è fatta questa Famiglia con un intervento così fisico e spirituale che neppure ora, a rifletterci, si può intendere bene; e tanto meno spiegare. Tutto è suo: di lui, il più completo interprete del Maestro Divino, che applicò il Vangelo alle nazioni e chiamò le nazioni a Cristo; di lui, la cui presenza nella teologia, nella morale, nell'organizzazione della Chiesa, nelle adattabilità dell'apostolato e dei suoi mezzi ai tempi è vivissima e sostanziale; e rimarrà tale sino alla fine dei secoli. Tutto mosse, tutto illuminò, tutto nutrì; egli fu la guida, l'economo, la difesa, il sostegno, ovunque la Famiglia Paolina si è stabilita. Meritava la prima Chiesa e la bella gloria che lo riproduce nel suo apostolato e nella sua paternità rispetto ai paolini." 

Nel Quarantennio, Saluto ai visitatori dell'esposizione paolina in Alba] 1954 luglio/agosto Carissimi in San Paolo (1971) p. 147.


CONCORDANZE BIBLICHE 

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"La verità è fondamento della tua parola, ogni tuo giusto giudizio dura in eterno. Sin" (Salmo119,160 CEI).
Paolo a Timoteo ricorderà, esortandolo alla lettura assidua dell'Antico Testamento, che "Tutta la Scrittura, ispirata da Dio, è anche utile per insegnare, convincere, correggere ed educare nella giustizia..." (2Ti 3,16). Il termine fondamento nel Salmo 119, corrisponde a רֹאשׁ (ro'sh) che significa capo, testa, inizio, sommità. Questo termine ricorre in almeno 548 versetti dell'Antico Testamento a partire da Gen 2,10 e fino a Zc 6,16 dove è usato a proposito di una corona da porre sul capo di Giosuè.  Nel Salmo 118,22, "La pietra scartata dai costruttori è divenuta la pietra d'angolo" letteralmente "capo d'angolo", sintagma riferito al vero Messia e a Gesù dagli evangelisti (cfr. Mt 21,42; Mc 12,10s; Lc 20,17; At 4,11). In Ef 2,20 sarà Paolo a parlare della Chiesa come un'edificazione avvenuta "sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù." Gesù mostra d'avere l'autorità del Figlio di Dio, quando insegna con verità, "in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita." (Gv 5,24). Anche il ministero della riconciliazione è svolto da Paolo a Corinto e in tutto il mondo antico, "con parola di verità, con potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra" (2Cor 6,7).
Il termine verità, è spiegato, in relazione alla giustizia, e ai giusti giudizi di Dio, nello stesso Salmo 119, al versetto 142:  "La tua giustizia è giustizia eterna e la tua legge è verità" (cfr. Sal 119,75.144.152). L'originale  אֱמֶת ('emeth) può significare tante cose simili o paralleli a verità: fermezza, sicurezza, certezza, affidabilità, stabilità, continuità, fedeltà - e quindi anche giustizia di cui fidarsi per sempre. In Mt 5,18, Gesù dice: "In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto". Le promesse-parole di Dio sono tutte vere perché egli le compie. Gesù è personalmente convinto che  "Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno" (Mt 24,35; Mc 13,31; Lc 21,33), perché sono vere, perché sono fedeli, perché sono di Dio, perché sono affidabili oltre ogni limite di spazio o di tempo: durano quanto Dio.
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La parte della sapienza nella creazione del mondo 
"quando [Dio con sapienza] stabiliva al mare i suoi limiti, così che le acque non ne oltrepassassero i confini, quando disponeva le fondamenta della terra" (Proverbi 8,29)

- il termine qui usato per fondamento o per fondazione è מוֹסָד (mowsad), presente ancora nella canzone di Mosè al Signore liberatore del popolo: "Un fuoco si è acceso nella mia collera e brucerà fino alla profondità degl'inferi; divorerà la terra e il suo prodotto e incendierà le radici dei monti" (Dt 32,22) e in un appello del salmista alla giustizia in Salmo 8,29: "Non capiscono, non vogliono intendere, camminano nelle tenebre; vacillano tutte le fondamenta della terra".- Il termine greco equivalente, τὰ θεμέλια (tà themélia) è usato anche da Luca in Atti 16,26, a proposito della liberazione di Paolo e Sila dalla prigione di Filippi: "D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito si aprirono tutte le porte e caddero le catene di tutti". - Cfr. i paralleli di Proverbi 8,29: Salmo 17,8.16. Leggi anche il canto di ringraziamento di Davide in 2Sam 22,8: "La terra tremò e si scosse; vacillarono le fondamenta dei cieli, si scossero perché egli era adirato".

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Temere il Signore, Creatore del mondo, è questa la vera sapienza
Ha posto il suo nido tra gli uomini con fondamenta eterne,abiterà fedelmente con i loro discendenti. (Siracide 1,15) 
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Due distinti ma contapposti fondamenti: ma il vero è uno solo, Cristo 
"[chi ascolta e crede in me] è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sulla roccia. Venuta la piena, il fiume investì quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene. Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la distruzione di quella casa fu grande" (Luca 6,48-49 CEI)
vale la pena studiare bene i paralleli di questi versetti di Luca:- Proverbi 10,25:  "Passa la bufera e l'empio non c'è più, il giusto invece resta saldo per sempre."- Isaia 28,16: "Pertanto così dice il Signore Dio: «Ecco, io pongo una pietra in Sion, una pietra scelta, angolare, preziosa, saldamente fondata: chi crede non si turberà." - Matteo 7,25s: "Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla rocciaChiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia." - 1Corinzi 3,10-12: "Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce."- Efesini 2,20: "...edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù. - 2Tim 2,19: "Tuttavia le solide fondamenta gettate da Dio resistono e portano questo sigillo: Il Signore conosce quelli che sono suoi, e ancora: Si allontani dall'iniquità chiunque invoca il nome del Signore."- Ebrei 6,1: "Perciò, lasciando da parte il discorso iniziale su Cristo, passiamo a ciò che è completo, senza gettare di nuovo le fondamenta: la rinuncia alle opere morte e la fede in Dio,"- Ebrei 11,1: "La fede è fondamento di ciò che si spera e prova di ciò che non si vede."- Ebrei 11,10: "Egli aspettava infatti la città dalle salde fondamenta, il cui architetto e costruttore è Dio stesso."-1Pietro 5,10: "E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù, egli stesso, dopo che avrete un poco sofferto, vi ristabilirà, vi confermerà, vi rafforzerà, vi darà solide fondamenta."

la ROCCIA è DIO in CRISTO- Deuteronomio 32,15: "Iesurùn si è ingrassato e ha recalcitrato, – sì, ti sei ingrassato, impinguato, rimpinzato – e ha respinto il Dio che lo aveva fatto, ha disprezzato la Roccia, sua salvezza." - Deuteronomio 32,18: "La Roccia, che ti ha generato, tu hai trascurato; hai dimenticato il Dio che ti ha procreato!" - Deuteronomio 32,31: "Perché la loro roccia non è come la nostra e i nostri nemici ne sono giudici." - 1Sam 2,2: "Non c'è santo come il Signore, perché non c'è altri all'infuori di te e non c'è roccia come il nostro Dio." - 2Sam 22,2: "Egli disse: Signore, mia roccia, mia fortezza, mio liberatore," - 2Sam 22,32: "Infatti, chi è Dio, se non il Signore? O chi è roccia, se non il nostro Dio?" - 2Sam 22,47: "Viva il Signore e benedetta la mia roccia, sia esaltato Dio, rupe della mia salvezza." - 2Sam 23,3: "...il Dio di Giacobbe ha parlato, la roccia d'Israele mi ha detto: Chi governa gli uomini con giustizia, chi governa con timore di Dio..." - Salmo 62,2: "Lui solo è mia roccia e mia salvezza, mia difesa: mai potrò vacillare."- Salmo 95,1: "Venite, cantiamo al Signore, acclamiamo la roccia della nostra salvezza." - Isaia 26,4: "Confidate nel Signore sempre, perché il Signore è una roccia eterna...
- 1Pietro 2,4-6: "Avvicinandovi a lui [Gesù Cristo], pietra viva, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio," 


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Testi paolini sul "fondamento" della Chiesa

Ragioni di Paolo per scrivere ai romani in una maniera così audace
"Ma mi sono fatto un punto di onore di non annunciare il Vangelo dove era già conosciuto il nome di Cristo, per non costruire su un fondamento altrui..." (Romani 15,20)  
Paralleli a Romani 15,20


- 2Cor 10,14-16: "Non ci arroghiamo un'autorità indebita, come se non fossimo arrivati fino a voi, perché anche a voi siamo giunti col vangelo di Cristo. - 1Cor 3,9-15: "Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio..." - 2Cor 10,13-16: "Noi invece non ci vanteremo oltre misura, ma secondo la misura della norma che Dio ci ha assegnato, quella di arrivare anche fino a voi..." - Ef 2,20-22: "...edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù..." 




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Divisioni distruttive nella chiesa di Corinto
per la quale Paolo è l'unico vero architetto e padre
"Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù CristoE se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, (3,14) Se l'opera, che uno costruì sul fondamento, resisterà, costui ne riceverà una ricompensa."  (1Corinzi 3,10-12.14)

- il termine  architetto in greco ἀρχιτέκτων (architéktōn) singnifica capo mastro, e a che vedere con le costruzioni, o edificazioni (cfr. in Paolo il termine "edificare" o "edificio" o "edificazione" "casa", in genere in riferimento alla Chiesa, "casa" di Dio in Rom 14,19; 15,2.20; 1Cor 3,9-10.12.14; 8,1.10; 10,23; 14,3-5.12.17.26; 2Cor 5,1; 10,8; 12,19; 13,10; Gal 2,18; Ef 2,20-22; 4,12.16.29; Col 2,7; 1Ts 5,11; 1Tim 5,14; esempio: "Chi parla con il dono delle lingue edifica se stesso, chi profetizza edifica l'assemblea"). L'architetto è menzionato poche volte nella Bibbia: in 
- 2Mac 2,29 (prefazione del compilatore): Come infatti l'architetto di una casa nuova deve pensare a tutta la costruzione, mentre chi è incaricato di decorarla con pitture a encausto deve badare solo all'ornamentazione, così, penso, è per noi.- Sir 38,27 (Artigianato e commercio): Così ogni artigiano e costruttore che passa la notte come il giorno: quelli che incidono immagini per sigilli e con pazienza cercano di variare le figure, dedicano il cuore a riprodurre bene il disegno e stanno svegli per terminare il lavoro.- (LXX) Is 3,3: il comandante di cinquanta e il notabile, il consigliere e il mago astuto e l'esperto d'incantesimi. [NOTABENE: I Settanta traduttori greci rendono con architéktōn l'ebraico cheresh, che probabilmente significa "artigiano" e che richiama Charashim o Harashim = la "valle di artigiani", presso Lidda, a poche miglia da Joppa, villaggio fondato da Joab della famiglia di Othniel) Altri Paralleli a 1Cor 3,10-1Cor 15,10: Per grazia di Dio, però, sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana. Anzi, ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. - Rom 1,5: per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l'obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, - Ef 3,2-8: penso che abbiate sentito parlare del ministero della grazia di Dio, a me affidato a vostro favore: - 1Cor 3,5: Ma che cosa è mai Apollo? Che cosa è Paolo? Servitori, attraverso i quali siete venuti alla fede, e ciascuno come il Signore gli ha concesso. - Rom 12,3 Per la grazia che mi è stata data, io dico a ciascuno di voi: non valutatevi più di quanto conviene, ma valutatevi in modo saggio e giusto, ciascuno secondo la misura di fede che Dio gli ha dato. - Rom 15,15:Tuttavia, su alcuni punti, vi ho scritto con un po' di audacia, come per ricordarvi quello che già sapete, a motivo della grazia che mi è stata data da Dio - Col 1,29: Per questo mi affatico e lotto, con la forza che viene da lui e che agisce in me con potenza. - 1Tim 1,11-14 secondo il vangelo della gloria del beato Dio, che mi è stato affidato. - 1Pt 4,11 Chi parla, lo faccia con parole di Dio; chi esercita un ufficio, lo compia con l'energia ricevuta da Dio, perché in tutto sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen! 
l'apostolato di Paolo- 1Co 3,6 Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma era Dio che faceva crescere. - 1Co 3,11 Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. - 1Co 9,2 Anche se non sono apostolo per altri, almeno per voi lo sono; voi siete nel Signore il sigillo del mio apostolato. - Ap 21,14 Le mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. - Ap 21,19 I basamenti delle mura della città sono adorni di ogni specie di pietre preziose. Il primo basamento è di diaspro, il secondo di zaffìro, il terzo di calcedònio, il quarto di smeraldo, 


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Conclusione prospettica: Quale lavoratore o architetto
della Chiesa è autentico?

A questa domanda Paolo risponde scrivendo a Timoteo, paolino della prima ora, in quanto "fratello", "figlio", "collaboratore" di Paolo e suo "compagno di battaglia":
"Richiama alla memoria queste cose, scongiurando davanti a Dio che si evitino le vane discussioni, le quali non giovano a nulla se non alla rovina di chi le ascolta. Sfòrzati di presentarti a Dio come una persona degna, un lavoratore che non deve vergognarsi e che dispensa rettamente la parola della verità. Evita le chiacchiere vuote e perverse, perché spingono sempre più all'empietà quelli che le fanno; la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena. Fra questi vi sono Imeneo e Filèto, i quali hanno deviato dalla verità, sostenendo che la risurrezione è già avvenuta e così sconvolgono la fede di alcuni. Tuttavia le solide fondamenta gettate da Dio resistono e portano questo sigillo: Il Signore conosce quelli che sono suoi, e ancora: Si allontani dall'iniquità chiunque invoca il nome del Signore [una citazione di Nm 16,5; cfr. comunque i paralleli a "fondamento" in Pr 10,25; Is 14,32; 28,16; Mt 7,25; Lc 6,48; 1Tim 6,19; Eb 11,10; Ap 21,14]. In una casa grande però non vi sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche di legno e di argilla; alcuni per usi nobili, altri per usi spregevoli. (2Tim 2,14-20) .

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Il linguaggio fondazionale è 
anche in altri testi di Alberione

1941
Il tendere alla perfezione è la prima regola, il fondamento delle regole vostre e di tutte le istituzioni religiose. L'obbligo che deriva dalla professione religiosa è proprio quello di tendere alla perfezione; questo è l'obbligo vero delle Costituzioni. [Obbligo di tendere alla perfezione] 1941 ottobre EM (1942?) 180]
1954      
La sofferenza venga cambiata in apostolato. [_] Quante volte si spaccano le pietre e si riducono a pezzetti, perché ridotte a pezzetti e mescolate col cemento formino la base, il fondamento delle case. Così è la sofferenza cambiata in apostolato. Allora si sente che anche in un letto si opera largamente, si opera nel cuore della Chiesa. [Prediche alle comunità paoline nella chiesa `Regina Apostolorum' - Vita sociale] 1954 novembre 7 Pr 5 (1957) 103s]
1955
E' vero che ci manca il denaro, ma Dio lo vuole. Si tratta di ragionare meglio, soprannaturalmente. Dio lo vuole e quando Egli lo vuole preparare i mezzi e le grazie. La Famiglia Paolina deve vivere col ricavato dell'apostolato e quando è avviata in una nazione deve ricavare le spese ordinarie per lo sviluppo proprio e dell'apostolato. Ma deve fondarsi su Dio: maggior fede nelle spese straordinarie e avanti nella divina Provvidenza. [Fede e fiducia in Dio] 1955? Pr 3 (1955) p 147]
1960
Il Superiore ha da rendersi, a poco a poco, inutile: perché già il Religioso ha una vita fondata sui principii eterni; e nelle varie contingenze ricorre alla preghiera. [Formazione della coscienza del Religioso] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 519]


1960
Siamo fondati sulla Chiesa e sul Vicario di Gesù Cristo, e questa convinzione ispira sicurezza, letizia, coraggio. [Spiegazione delle Costituzioni Società San Paolo] 1960 aprile UPS 1 (1960) p 374]

1963
Il fondamento dell'unione è il nutrirci dell'unico Pane, cioè del pane eucaristico. L'unione deve, quindi, nascere dalla Comunione. ["Ut unum sint"] 1963 dicembre 13 APie Discepole VIII (1963) p 498]

Angelo Paolo Colacrai

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