martedì 4 giugno 2024
VITA NUOVA E INCORRUTTIBILITÀ IN CRISTO
2 Timoteo 1,1-12. Temi principali e 6 messaggi chiave.
EBREO COME PAOLO, APOSTOLO E MAESTRO COME CRISTO
1. Gratitudine e incoraggiamento: Paolo esprime
gratitudine a Dio per la fede di Timoteo (vv. 3-5) e lo incoraggia a ravvivare
il dono di Dio in lui (vv. 6-7).
2. Fedeltà a Cristo e al vangelo: Paolo esorta Timoteo
a non vergognarsi di testimoniare Cristo e il vangelo, anche di fronte alle
sofferenze (vv. 8-9).
3. Salvezza per grazia: La salvezza è un dono
di Dio, non basata sulle nostre opere, ma sulla sua grazia manifestata in
Cristo Gesù (vv. 9-10).
4. Missione di Paolo: Paolo ribadisce la
sua chiamata come apostolo e maestro dei gentili (v. 11).
5. Deposito prezioso: Timoteo ha ricevuto
un deposito prezioso, la fede in Cristo, che deve custodire con l'aiuto dello
Spirito Santo (vv. 12-14).
6. Fede di Timoteo: La fede di Timoteo è
descritta come sincera e non finta, trasmessagli dalla nonna Loide e dalla
madre Eunice (vv. 5).
Paralleli biblici
- Gratitudine
e incoraggiamento: 1
Timoteo 1,12-16; Filippesi 1,3-6; 2 Tessalonicesi 1,3-4
- Fedeltà
a Cristo e al vangelo: 1
Timoteo 6,12-14; 2 Timoteo 4,7-8; 1 Pietro 4,12-19
- Salvezza
per grazia:
Efesini 2,8-9; Tito 3,5, Romani 6,23
- Missione
di Paolo:
Galati 1,15-16; Efesini 3,8; Romani 15,15-16
- Deposito
prezioso: 1
Timoteo 6,20; 2 Timoteo 2,2; 1 Pietro 4,10
- Fede
di Timoteo: 1
Timoteo 3,14; 2 Timoteo 3,15
Contesto storico
La seconda lettera a Timoteo è stata
scritta da Paolo mentre era imprigionato a Roma, probabilmente verso la fine
del 64 d.C. La chiesa a Efeso stava affrontando diverse sfide, tra cui false
dottrine e persecuzioni. Paolo scrive a Timoteo per incoraggiarlo a rimanere
fedele a Cristo e al vangelo, e per prepararlo a diventare un leader nella
chiesa.
Sei messaggi chiave
per il lettore esperto nell'esegesi delle lettere di Paolo:
- La
fede in Cristo Gesù è un dono prezioso da custodire e da trasmettere alle
future generazioni, per la salvezza di chiunque crede (vv. 3-14).
- La
chiamata a seguire Cristo comporta sofferenze e persecuzioni, ma porta
anche a una grande gioia e ricompensa per i testimoni fedeli fino alla
fine (vv. 8-9).
- La
salvezza è opera di Dio, non nostra, ed è disponibile a tutti coloro che
credono in Gesù Cristo e gli obbediscono (vv. 9-10).
- I
ministri del vangelo sono chiamati a essere fedeli alla Parola di Dio e a
trasmetterla con integrità, senza omissioni e senza addizioni (vv. 13-14).
- La
chiesa è chiamata ad essere una luce nel mondo, testimoniando la verità
del vangelo anche di fronte alle avversità e alle religioni senza Cristo
(vv. 7-8).
- L'amore
di Cristo è più forte di qualsiasi paura o persecuzione, e ci dà la forza
di perseverare nella fede fino alla morte (vv. 7-8).
Conclusione
2 Timoteo 1,1-12 è un brano ricco di
incoraggiamento e insegnamento per i credenti di ogni tempo. Ci ricorda
l'importanza della fede in Cristo Gesù, della fedeltà al vangelo e della
chiamata a testimoniare la sua verità nel mondo.
[Gemini]
Etichette: apostolo, chiesa, deposito, Efeso, fede, grazia, Maestro, missione, Paolo, salvezza, Timoteo, vangelo, διδάσκαλος, κῆρυξ
mercoledì 1 maggio 2024
DISCUTERE NELLA CHIESA DI CRISTO FA BENE
Atti 15,7-21. Un confronto tra posizioni diverse nella stessa chiesa
Il superamento delle tradizioni culturali e religiose
Atti 15,7-21 presenta un dibattito cruciale all'interno della chiesa primitiva riguardo la necessità di circoncidere i Gentili convertiti. I tre discorsi principali - quello di Pietro, di Paolo e Barnaba, e di Giacomo - offrono prospettive diverse sulla questione, fornendo un ricco terreno per l'analisi e la riflessione per il lettore credente nelle Scritture.
1. Tematiche emergenti
• Inclusività della salvezza: Pietro e Paolo sottolineano che la salvezza è per grazia mediante la fede in Gesù Cristo, indipendentemente dall'osservanza di riti come la circoncisione (Atti 15,11). Giacomo ribadisce questo concetto, affermando che la fede è sufficiente per la salvezza (Atti 15,19).
• Autorità della tradizione: Pietro si appella all'esperienza diretta con Gesù e all'opera dello Spirito Santo tra i Gentili (Atti 15,7-8). Paolo e Barnaba confermano le sue parole con esempi di miracoli e prodigi compiuti tra i non ebrei (Atti 15,12). Giacomo, pur concordando sulla salvezza per grazia, propone di evitare di "importunare" i Gentili con precetti onerosi (Atti 15,19-20), facendo riferimento alla tradizione mosaica (Atti 15,21).
• Unità della Chiesa: Tutti e tre i discorsi evidenziano l'importanza dell'unità nella Chiesa, pur riconoscendo la diversità di provenienza e pratiche tra i membri (Atti 15,12.28).
2. Confronto tra i discorsi di Pietro, Paolo e Giacomo
• Pietro: Enfatizza l'opera dello Spirito Santo e l'uguaglianza tra Giudei e Gentili nella salvezza.
• Paolo e Barnaba: Confermano l'esperienza di Pietro con esempi concreti dell'azione di Dio tra i Gentili.
• Giacomo: Propone un compromesso pratico per facilitare l'integrazione dei Gentili, pur rispettando la tradizione mosaica.
3. Riflessioni per il lettore credente
• Il dibattito in Atti 15 dimostra la complessità di integrare con libertà culture e tradizioni diverse all'interno della Chiesa.
• L'unità nella Chiesa non significa uniformità, ma piuttosto una valorizzazione della diversità nella comune fede in Gesù Cristo.
• La salvezza è per grazia, mediante la fede, e non attraverso l'adesione a riti o precetti specifici o a tradizioni religiose-culturali e linguistiche.
• È importante discernere tra ciò che è essenziale per la fede (il vangelo come sinteticamente riportato in 1Corinzi 15,1-11) e ciò che riguarda pratiche e tradizioni religiose.
• Il rispetto reciproco e la ricerca di soluzioni condivise sono fondamentali per mantenere l'unità nella Chiesa.
Paralleli biblici
• Galati 2,11-14. Paolo confronta il suo insegnamento con quello di Pietro e Giacomo, evidenziando l'importanza della libertà in Cristo.
• Romani 3,21-24. Paolo afferma che la giustificazione è per fede, indipendentemente dalle opere della legge, cOme la circoncisione o le prescrizioni alimentari o legate al culto nel tempio o a liturgie di giorni (leggi Colossesi capitolo 2,1-23).
• 1 Corinzi 9,19-23. Paolo si adatta a culture diverse per annunciare il Vangelo, pur mantenendo fedeltà al vengelo centrale di Cristo: morto per i peccati, secondo le Scritture, sepolto, risorto il terzo giorno secondo le Scritture e apparso a Cefa, agli Undici, e “infine anche a me come a un aborto” (1 Corinzi 15,1-11).
Conclusione
Atti 15,7-21 offre un ricco esempio di come affrontare le differenze all'interno della Chiesa, ricercando l'unità nella fede e nel rispetto reciproco. Il lettore credente è chiamato a discernere le tematiche teologiche centrali, a trarre ispirazione dai modelli di comportamento presenti nel testo e ad applicarne i principi nella propria vita e comunità.
[Gemini]
Etichette: circoncisione, contaminazione, discussione, fede, fede in Cristo, genti, Giacomo, idolatria, Mosè, pagani, Paolo e Barnaba, Pietro, predicazione, salvezza, sinagoga, soffocamento nel sangue, unioni illegittime
mercoledì 24 aprile 2024
DISCRIMINAZIONE EVANGELICA
Discriminazione evangelica
dei non credentiIL MANDATO DI CRISTO
ALLA CHIESA
Marco 16,16 Commento
con passi paralleli e riflessioni per il lettore cristiano
Questo versetto, che conclude il Vangelo
di Marco, è uno dei più importanti e dibattuti di tutta la Bibbia. Esso
presenta un messaggio di salvezza per coloro che credono in Gesù Cristo e di
condanna per quelli che non credono.
Testo
- BGT ὁ πιστεύσας καὶ βαπτισθεὶς σωθήσεται, ὁ δὲ ἀπιστήσας κατακριθήσεται.
- MHT הַמַּאֲמִין וְנִטְבָּל יִוָּשַׁע, וּמִי שֶׁלֹּא יַאֲמִין יֶאְשַׁם.
- CEI Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
- NAS "He who has believed and has been baptized shall be saved; but he who has disbelieved shall be condemned.
- NOV Qui crediderit et baptizatus fuerit, salvus erit; qui vero non crediderit, condemnabitur.
- VLH Ai tin và chịu phép rửa, sẽ được cứu độ; còn ai không tin, thì sẽ bị kết án.
- CNV5 信而受洗的必定得救,不信的必被定罪。
- CRV Тот, кто поверит и примет крещение, будет спасен, а кто не поверит, будет осужден.
- FBJ Celui qui croira et sera baptisé, sera sauvé ; celui qui ne croira pas, sera condamné.
- JAS 信じてバプテスマを受ける者は、救われます。しかし、信じない者は罪に定められます。
- TUR İman edip vaftiz olan kurtulacak, iman etmeyen ise hüküm giyecek.
- مَنْ آمَنَ وَاعْتَمَدَ خَلَصَ، وَمَنْ لَمْ
يُؤْمِنْ يُدَنْ. AVD
Passi paralleli
- Giovanni
3,16:
"Dio infatti ha tanto amato il mondo, da dare il suo figlio
unigenito, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia vita eterna."
- Atti
2,38:
"Pietro rispose: 'Ravvedetevi e ciascuno di voi si battezzi nel nome
di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e riceverete il dono
dello Spirito santo'."
- Romani
10,9-10:
"Se con la tua bocca confesserai Gesù come Signore e crederai con il
tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato.
Infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si
fa la confessione per ottenere la salvezza."
- Efesini
2,8-9:
"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e
ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; non è per opere, affinché nessuno
possa vantare."
Riflessioni e sfide per il lettore
cristiano di oggi
- La
centralità della fede: Questo versetto sottolinea l'importanza della fede in Gesù Cristo per
la salvezza. Non è sufficiente compiere buone opere o seguire le regole
religiose; è necessario avere una fede autentica in Gesù come Signore
e Salvatore.
- Il
battesimo come segno di fede: Il battesimo è visto come un segno esteriore
della fede interiore. Non è un requisito per la salvezza, ma è
un'espressione pubblica di fede e obbedienza a Gesù.
- La
serietà della scelta: Questo versetto presenta una scelta chiara: credere in Gesù e
ricevere la salvezza, oppure rifiutare Gesù e incorrere nella condanna.
Non c'è una via di mezzo.
- La
chiamata all'evangelizzazione: I cristiani sono chiamati a condividere il
messaggio di salvezza con gli altri. Questo versetto è un potente
richiamo all'evangelizzazione, cioè a fare la carità della verità che
libera da peccato e dalla morte.
- La
perseveranza nella fede: La fede non è sempre facile. Ci saranno momenti
di dubbio e di difficoltà. Tuttavia, i cristiani sono chiamati a
perseverare nella fede, sapendo che la salvezza è in gioco.
- La
gratitudine per la grazia di Dio: La salvezza è un dono di Dio, non qualcosa che
possiamo meritare. I cristiani sono chiamati a vivere una vita di
gratitudine per la grazia di Dio.
Marco 16,16 è un versetto ricco di
significato che ha implicazioni profonde per la vita del cristiano. Ci ricorda
l'importanza della fede, del battesimo, dell'evangelizzazione, della
perseveranza e della gratitudine. È un messaggio di speranza e di sfida che
invita ogni lettore a prendere una decisione per Gesù Cristo.
[Gemini]
ALTRI PASSI PARALLELI
Gv
3,36; 5,24; 6,40.47; 20,31; Rom 5,1; 8,1.34; Eb 2,3; 12,25; 1Gv 5,10.12.
Etichette: battesimo, condanna, evangelizzazione, fede, grazia di Dio, incredulità vangelo a tutti, necessità di Cristo, perseveranza, salvezza, scelta necessaria, segno
sabato 20 aprile 2024
CRISTO È L'UNICO SALVATORE DEL MONDO
Atti 4,12. UNICITÀ DI CRISTO COME SALVATORE
Atti
4,12. «In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro
nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati».
Lettura del testo nel contesto
1
καὶ οὐκ ἔστιν ἐν ἄλλῳ οὐδενὶ
ἡ σωτηρία,
kaì
ouk éstin en állōͅ oudenì hē sōtēría,
Et non est in alio aliquo salus,
"And
there is salvation in no one else;
2
οὐδὲ γὰρ ὄνομά ἐστιν ἕτερον
oudè
gàr ónomá estin héteron
nec enim nomen aliud est
for
there is no other name
3
ὑπὸ τὸν οὐρανὸν τὸ δεδομένον
ἐν ἀνθρώποις
hupò
tòn ouranòn tò dedoménon en anthrṓpois
sub caelo datum in hominibus,
under
heaven that has been given among men,
4
ἐν ᾧ δεῖ σωθῆναι ἡμᾶς.
en
hō̃ͅ deĩ sōthē̃nai hēmãs.
in quo oportet nos salvos fieri".
by
which we must be saved."
Gen 7,19; Job 41,3; Ps 45,18; Matt 1,21; Mk 16,15-16; Jn
3,36; 14,6; Acts 2,5; 10,42-43; 1 Cor 3,11; Col 1,23; 1 Tim 2,5-6; Heb 2,3;
12,25; 1 Jn 5,11-12; Rev 7,9-10; 20,15
Etichette: nessun altro, salvatore, salvezza, sotto il cielo, unicità di Cristo
martedì 9 aprile 2024
NECESSITÀ DI CREDERE IN CRISTO
Giovanni 3,18. Commento nel contesto biblico e storico
Video LezioneIl testo
- Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
- "He who believes in Him is not condemned; but he who does not believe is condemned already, because he has not believed in the name of the only begotten Son of God.
- ὁ πιστεύων εἰς αὐτὸν οὐ κρίνεται· ὁ δὲ μὴ πιστεύων ἤδη κέκριται, ὅτι μὴ πεπίστευκεν εἰς τὸ ὄνομα τοῦ μονογενοῦς υἱοῦ τοῦ θεοῦ.
- Qui credit in eum, non iudicatur; qui autem non credit, iam iudicatus est, quia non credidit in nomen Unigeniti Filii Dei.
Giovanni 3,18 presenta una
distinzione netta tra chi crede in Gesù Cristo, l'unigenito Figlio di Dio, e
chi non crede. Le conseguenze di questa scelta sono di natura eterna:
- Chi
crede:
- Non è
condannato.
- Ha la
vita eterna.
- Chi
non crede:
- È già
condannato.
- Non
vedrà la vita eterna, ma l'ira di Dio rimane su di lui.
La fede è quindi indispensabile alla
salvezza?
Sì, secondo questo versetto la fede è
indispensabile per ottenere la salvezza. La salvezza non è un diritto
acquisibile, ma un dono di Dio che si riceve per mezzo della fede in Gesù
Cristo.
L'opposto della salvezza è la condanna?
Sì, l'opposto della salvezza è la
condanna. La condanna consiste nella separazione eterna da Dio e nella
sofferenza eterna.
In che cosa consiste la salvezza?
La salvezza consiste nella liberazione
dal peccato e dalla morte eterna. Essa include:
- Il
perdono dei peccati.
- La
riconciliazione con Dio.
- La
partecipazione alla vita eterna in Cristo.
In che cosa consiste la condanna?
La condanna consiste nella separazione
eterna da Dio e nella sofferenza eterna. Essa include:
- La
punizione per i peccati commessi.
- La
perdita della visione di Dio.
- La
sofferenza eterna nell'inferno.
Passi paralleli
- Marco
16,16: "Chi
avrà creduto e sarà battezzato sarà salvato, chi non avrà creduto sarà
condannato."
- Giovanni
14,6:
"Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene
al Padre se non per mezzo di me."
- Atti 4,12: "In nessun altro c'è salvezza; perché non c'è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, nel quale noi dobbiamo essere salvati."
Interpretazione nel contesto religioso e
civile di oggi
In un contesto religioso, il versetto di
Giovanni 3,18 sottolinea l'importanza della fede in Gesù Cristo per la
salvezza. La fede non è un'adesione intellettuale a un credo, ma un rapporto
personale con Dio che si manifesta attraverso l'amore, l'obbedienza e la
fiducia in Gesù Cristo.
In un contesto civile, il versetto può
essere interpretato come un invito alla tolleranza e al rispetto delle diverse
credenze religiose. La condanna eterna non è una minaccia da utilizzare per
convertire gli altri, ma un monito a prendere sul serio la scelta di fede e le
sue conseguenze.
Conclusione
Giovanni 3,18 presenta una visione
dicotomica della realtà: chi crede in Cristo è salvato, chi non crede è
condannato. La fede è dunque indispensabile per la salvezza. Tuttavia, è
importante ricordare che la fede non è un atto magico che garantisce la salvezza,
ma un impegno di vita che si manifesta.
[Gemini]
- PARALLELI AL VERSETTO
Mc 16,16; Gv 3,36; 5,24; 6,40.47; 20,31;
Rom 5,1; 8,1.34; Eb. 2,3; 12,25; 1Gv 5,10.12
Etichette: castigo, condanna, credente, differenza, fede in Cristo, necessità della fede, non credente, salvezza, separazione, vita eterna
venerdì 5 aprile 2024
CHI RIFIUTA IL VANGELO RIFIUTA LA VITA FELICE
Etichette: condanna, due discepoli di Emmaus, durezza dicuore, incredulità Maria Maddalena, salvezza, Undici
giovedì 4 aprile 2024
UNICITÀ DI CRISTO SALVATORE - SENZA ALTERNATIVA
Atti degli Apostoli 4,12. Analisi e commento
Il testo
- In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati.
- "Nor is there salvation in any other, for there is no other name under heaven given among men by which we must be saved."
- "And there is salvation in no one else; for there is no other name under heaven that has been given among men, by which we must be saved."
- καὶ οὐκ ἔστιν ἐν ἄλλῳ οὐδενὶ ἡ σωτηρία, οὐδὲ γὰρ ὄνομά ἐστιν ἕτερον ὑπὸ τὸν οὐρανὸν τὸ δεδομένον ἐν ἀνθρώποις ἐν ᾧ δεῖ σωθῆναι ἡμᾶς. = kaì ouk éstin en állōͅ oudenì hē sōtēría, oudè gàr ónomá estin héteron hupò tòn ouranòn tò dedoménon en anthrṓpois en hō̃ͅ deĩ sōthē̃nai hēmãs.
- “Et non est in alio aliquo salus, nec enim nomen aliud est sub caelo datum in hominibus, in quo oportet nos salvos fieri".
1. "In nessun altro c'è
salvezza": unicità di Gesù Cristo
- Nuovo
Testamento:
- Giovanni
14,6: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me."
- Atti
10,43: "Di lui tutti i profeti rendono testimonianza, che chiunque
crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome."
- 1
Timoteo 2,5: "C'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e
gli uomini, Cristo Gesù uomo."
- Antico
Testamento:
- Isaia
43,11: "Io, io sono il Signore, e fuori di me non c'è
salvatore."
- Osea
13,4: "Non c'è salvatore fuori di me."
- Zaccaria
9,9: "Ecco, il tuo re viene a te, giusto e salvatore, umile e
montato su un asino, su un puledro figlio di un'asina."
2. "non vi è infatti, sotto il cielo,
altro nome" che Gesù?
- Nuovo
Testamento:
- Filippesi
2,9-11: "Perciò Dio lo ha esaltato grandemente e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di
Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e
ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di
Dio Padre."
- Efesini
1,20-23: "che egli ha operato in Cristo, risuscitandolo dai morti e
facendolo sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni
principato, potestà, potenza e signoria, e di ogni nome che si possa
nominare non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro. Egli ha
sottoposto tutte le cose ai suoi piedi e lo ha dato come capo supremo
alla chiesa, che è il suo corpo, la pienezza di colui che riempie tutte
le cose in tutti."
- Antico
Testamento
- Isaia
9,6: "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il
dominio sarà sulle sue spalle; si chiamerà Consigliere ammirabile, Dio
potente, Padre eterno, Principe della pace."
- Michea
5,1: "Ma tu, Betlemme di Efrata, benché tu sia piccola fra le
migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il
dominatore in Israele; le sue origini sono dai tempi antichi, dai giorni
eterni."
3. "nel quale - nome - che stabilito
che siano salvati"
Salvezza:
- La
salvezza in Cristo è un dono di Dio, ricevuto per grazia mediante la fede
in lui (Romani 3,23-24; Efesini 2,8-9).
- Essa
implica la redenzione dal peccato e dalla morte eterna (Romani 5,8-9; 1
Pietro 1,18-19).
- La
salvezza porta alla vita eterna in comunione con Dio (Giovanni 3,16;
17,3).
Non-salvezza o perdizione:
- La
perdizione è la conseguenza del rifiuto di Cristo e del suo dono di
salvezza (Giovanni 3,18; Ebrei 10,26-27).
- Essa
implica la separazione eterna da Dio e la condanna alla sofferenza eterna
(Matteo 25,41-46; Apocalisse 20,10-15).
Paralleli biblici
- Parabola
della pecora smarrita (Luca 15,4-7)
- Parabola
del figliol prodigo (Luca 15,11-32)
- La
storia di Noè e l'arca (Genesi 6-9)
- La
storia di Sodoma e Gomorra (Genesi 19)
Prima conclusione
Atti 4,12 afferma l'unicità di Gesù
Cristo come fonte di salvezza per l'umanità. Non c'è altra via per ottenere la
vita eterna e la comunione con Dio. Il rifiuto di Cristo porta alla perdizione
eterna.
In aggiunta ai
paralleli biblici già menzionati, possiamo trovare altri spunti di riflessione
su
1. L'unicità di Gesù Cristo
- Giovanni
1,1-14: Il prologo del Vangelo di Giovanni presenta Gesù come il Verbo di
Dio, coeterno con il Padre e creatore di tutte le cose.
- Colossesi
1,15-20: Gesù è descritto come il primogenito di tutta la creazione, in
lui sono state create tutte le cose, visibili e invisibili.
2. La necessità della fede in Gesù per la
salvezza
- Giovanni
3,16: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio
unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita
eterna."
- Efesini
2,8-9: "È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e
questo non viene da voi, è il dono di Dio; non in base alle opere,
affinché nessuno si vanti."
3. Le conseguenze del rifiuto di Cristo
- Matteo
25,41-46: La parabola delle pecore e dei capri descrive la separazione
eterna tra coloro che hanno accolto Cristo e coloro che lo hanno
rifiutato.
- Apocalisse
20,10-15: Il giudizio finale descrive la condanna eterna di coloro che non
si trovano scritti nel libro della vita.
4. La natura della salvezza
- Romani
5,1-11: La salvezza implica la giustificazione per mezzo della fede in
Cristo, la pace con Dio e la speranza della gloria futura.
- 1
Pietro 1,3-9: La salvezza è una nuova nascita in una speranza viva,
mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.
5. Il ruolo della Chiesa nella
proclamazione della salvezza
- Matteo
28,19-20: Gesù ha comandato ai suoi discepoli di andare a fare discepoli
di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo.
- Atti
1,8: I discepoli sono stati testimoni di Gesù a Gerusalemme, in tutta la
Giudea e Samaria, e fino agli estremi confini della terra.
Conclusione
Atti 4,12 è un versetto di grande
importanza che ci ricorda l’unicità di Gesù Cristo come Salvatore del mondo. La
fede in lui è necessaria per ottenere la salvezza e la vita eterna. La Chiesa
ha il compito di proclamare questa buona notizia a tutti i popoli.
[Gemini]
Etichette: Cristo, Nome, salvatore, salvezza, senza alternativa, unicità, uomini
mercoledì 20 marzo 2024
LA PAROLA DI GESÙ PRODUCE VITA ETERNA
"Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno"
Video Lezione su Giovanni 8,51-59
In diversi testi del
Nuovo Testamento, la parola di Gesù è presentata con la stessa efficacia di
Giovanni 8,51, offrendo la promessa di "vita eterna" e superamento
della morte. Ecco alcuni esempi:
Vangeli
- Giovanni
3,16:
"Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il
suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia
la vita eterna."
- Marco
16,16:
"Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato, chi invece
non avrà creduto sarà condannato."
- Matteo
25,46:
"E questi andranno al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna."
Lettere
- Romani
6,23:
"Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono gratuito di Dio
è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore."
- 1
Giovanni 5,13:
"Vi ho scritto queste cose perché sappiate di avere la vita eterna,
voi che credete nel nome del Figlio di Dio."
Apocalisse
- Apocalisse
21,4:
"Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più morte,
né lutto, né lamento, né dolore, perché le cose di prima sono
passate."
Le ragioni possono essere riassunte in
tre punti:
- La
parola di Gesù è espressione della volontà di Dio: Gesù è il Figlio di Dio, e le
sue parole sono quindi espressione della volontà divina. Credere in Gesù e
seguire la sua parola significa quindi obbedire a Dio e al suo piano di
salvezza.
- La
parola di Gesù ha il potere di donare la vita eterna: Gesù ha sconfitto la morte con
la sua risurrezione, e ora offre la stessa vittoria a tutti coloro che
credono in lui. La fede in Gesù permette quindi di superare i limiti umani
della morte e di entrare nella vita eterna.
- La
parola di Gesù è una fonte di trasformazione interiore: La parola di Gesù non solo
offre la promessa di vita eterna, ma anche la forza per vivere una vita
nuova, libera dal peccato e dalla schiavitù del male. Seguire la
parola di Gesù significa quindi crescere nella verità, libertà interiore,
nella santità e nell'amore, diventando sempre più simili a Dio.
In conclusione
la parola di Gesù è presentata in
diversi testi del Nuovo Testamento come una fonte di vita eterna e di
superamento della morte. La sua efficacia deriva dal fatto che essa è
espressione della volontà di Dio, ha il potere di donare la vita eterna e opera
una trasformazione interiore liberatoria in coloro che la accolgono con fede.
Esempio di come la parola di Gesù può
portare alla vita eterna
La storia di Lazzaro (Giovanni 11,1-44)
è un esempio di come la parola di Gesù può portare alla vita eterna. Lazzaro
era morto e giaceva nella tomba da quattro giorni. Quando Gesù arrivò, ordinò
che la pietra che chiudeva la tomba fosse tolta. Poi, con voce potente,
chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro. Lazzaro uscì dalla tomba, vivo e
bendato. Questo miracolo dimostrò il potere di Gesù sulla morte e la sua
autorità di donare la vita eterna.
Riflessione
La promessa di vita eterna è un dono prezioso che Gesù offre a tutti coloro che credono in lui. Accogliere la sua parola con fede significa non solo avere la speranza di una vita futura dopo la morte, ma anche vivere una vita nuova, già da ora, nella gioia e nella libertà dei figli di Dio.
Casi biblici in cui i
morti ascoltano la parola di Dio e vivono
Antico Testamento
- 1
Re 17,17-24: Il
profeta Elia risuscita il figlio della vedova di Sarepta.
- 2
Re 4,32-37: Il
profeta Eliseo risuscita il figlio della donna di Sunam.
- 2
Re 13,20-21: Un
uomo morto viene resuscitato quando il suo corpo tocca le ossa di Eliseo.
Nuovo Testamento
- Matteo
9,18-26: Gesù
risuscita la figlia di un capo della sinagoga.
- Matteo
9,23-26: Gesù
risuscita il figlio di una vedova a Nain.
- Marco
5,22-43: Gesù
risuscita la figlia di Giairo, un capo della sinagoga.
- Luca
7,11-17: Gesù
risuscita il figlio di una vedova a Nain.
- Giovanni
11,1-44: Gesù
risuscita Lazzaro, fratello di Marta e Maria.
Oltre a questi casi specifici, la Bibbia
contiene anche alcuni riferimenti più generali alla risurrezione dei morti:
- Isaia
26,19:
"I tuoi morti torneranno in vita; i miei cadaveri risorgeranno.
Svegliatevi e gridate di gioia, voi che abitate nella polvere, perché la
tua rugiada è come rugiada di erbe novelle, e la terra darà alla luce i
suoi morti."
- Daniele
12,2: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra
si risveglieranno, alcuni alla vita eterna, altri alla vergogna e
all'infamia eterna."
- Giovanni
5,28-29:
"Non vi meravigliate di questo, perché viene l'ora in cui tutti
quelli che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti
hanno fatto il bene per la risurrezione della vita, e quanti hanno fatto
il male per la risurrezione della condanna."
Conclusione
La Bibbia presenta la risurrezione dei
morti come un evento reale e futuro, che avverrà per opera di Dio. In alcuni
casi, la risurrezione è avvenuta come anticipo di questa realtà futura,
attraverso la potenza di Dio manifestata in Gesù Cristo. Questi eventi
miracolosi ci offrono una speranza certa nella vita eterna e nella vittoria
sulla morte.
E' importante notare che:
- La
risurrezione dei morti non è un evento automatico, ma è legata al giudizio
di Dio.
- La
Bibbia non specifica in che modo i morti ascolteranno la parola di Dio
nella risurrezione.
- La
risurrezione dei morti è un mistero che supera la nostra comprensione
umana.
Tuttavia, la fede nella risurrezione dei
morti è una parte fondamentale della fede cristiana, e ci offre una speranza
solida e incoraggiante di fronte alla morte.
[Gemini]
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