venerdì 1 dicembre 2023

 

DANIELE 7,11-14 IL MESSIA. Metodo di allineamento e traduzione di ebraico-greco-latino Plus.

Etichette: , , , ,


mercoledì 20 giugno 2018

 

Per la Chiesa universale il Risorto ha scelto Paolo


PAOLO, SERVO DI DIO, APOSTOLO DEL VANGELO DI GESÙ CRISTO


2 testi di Alberione per premessa

 1. “Corrisponde al secondo fine della Famiglia Paolina: predicazione della dottrina dogmatica, morale, liturgica di Gesù Cristo e della Chiesa con i mezzi moderni più celeri ed efficaci. Essa si propone di rappresentare e vivere san Paolo, oggi, pensando, zelando, pregando e santificandosi come farebbe San Paolo, se, oggi, vivesse. ... Quando egli arrivava, non compariva per una conferenza occasionale: ma si fermava e formava: ottenere il consenso dell'intelletto, persuadere, convertire, unire a Cristo, avviare ad una vita pienamente cristiana. Non partiva che quando vi era la morale certezza della perseveranza dei suoi. Lasciava dei presbiteri a continuare la sua opera; vi ritornava spesso con la parola e con lo scritto; voleva notizie, stava con loro in spirito, pregava per essi.” [Amerai il Signore con tutta la tua mente - Mentalità paolina 1954 ottobre Carissimi in San Paolo (1971) p 1151-1152 [Cf SdM (1956) p 56]  --- 2. “La riconoscenza più viva va a Gesù Maestro Divino, nel suo Sacramento di luce e di amore; alla Regina Apostolorum Madre nostra e di ogni apostolato; a San Paolo Apostolo, che è il vero Fondatore dell'Istituzione. Infatti egli ne è il padre, maestro, esemplare, protettore. Egli si è fatta questa Famiglia con un intervento così fisico e spirituale che neppure ora, a rifletterci, si può intendere bene; e tanto meno spiegare. Tutto è suo: di lui, il più completo interprete del Maestro Divino, che applicò il Vangelo alle nazioni e chiamò le nazioni a Cristo; di lui, la cui presenza nella teologia, nella morale, nell'organizzazione della Chiesa, nelle adattabilità dell'apostolato e dei suoi mezzi ai tempi è vivissima e sostanziale; e rimarrà tale sino alla fine dei secoli. Tutto mosse, tutto illuminò, tutto nutrì; egli fu la guida, l'economo, la difesa, il sostegno, ovunque la Famiglia Paolina si è stabilita. Meritava la prima Chiesa e la bella gloria che lo riproduce nel suo apostolato e nella sua paternità rispetto ai paolini.” [Nel Quarantennio, Saluto ai visitatori dell'esposizione paolina in Alba 1954 luglio/agosto Carissimi in San Paolo (1971) p 147]

voglio rispondere alla domanda: chi è Paolo per me, paolino, appartenendo a una Famiglia Paolina (di figli e figlie di san Paolo).
Ha ancora senso essere un paolino o una paolina oggi come “Paolo oggi vivente”? Ricordo il logo di un capitolo generale della SSP con più o meno questo parole. Senza Paolo vivo oggi, la chiesa affidata a Pietro resta di pietra, piccola e ferma in Vaticano.

PAOLO APOSTOLO

Il nome Paolo è associato nello stesso versetto ad “apostolo” in 9 lettere soltanto: solo 9 volte e solo in 9 versi: Rm 1,1 (Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio –); 1 Cor 1,1; 2 Cor 1,1; Gal 1,1 (Paolo, apostolo non da parte di uomini, né per mezzo di uomo, ma per mezzo di Gesù Cristo e di Dio Padre che lo ha risuscitato dai morti); Ef 1,1; Col 1,1; 1 Tm 1,1; 2 Tm 1,1; Tt 1,1. – è Paolo che considera “apostolo” se stesso; gli altri non lo considerano tale e lo combattono, anche nelle sue comunità.
Fuori del cp, solo una volta, in Atti (da Luca) Paolo è considerato apostolo, in Acts 14:14 (“Sentendo ciò [il sacerdote di Zeus voleva offrire tori e corone in offerta], gli apostoli Bàrnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando).

PIETRO & PAOLO

Tutto sommato Paolo con il nome di Saul o Saulo sembra menzionato nel NT più di Pietro o Cefa.
παῦλος 158 (volte meno 1, riferito a Sergio Paolo)
πέτρος 156
σαῦλος 15
κηφᾶς 9
σαούλ 9
Paolo nomina Cefa e anche Pietro in 10 versetti di 2 lettere (1Cor e Gal): 1 Cor 1,12 (Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «Io invece di Cefa», «E io di Cristo».); 3,22 (Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro!); 9,5; 15,5; Gal 1,18 (In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni;); 2,7-9.11.14 (v. Anzi, visto che a me era stato affidato il Vangelo per i non circoncisi, come a Pietro quello per i circoncisi – poiché colui che aveva agito in Pietro per farne un apostolo dei circoncisi aveva agito anche in me per le genti – e riconoscendo la grazia a me data, Giacomo, Cefa e Giovanni, ritenuti le colonne, diedero a me e a Bàrnaba la destra in segno di comunione, perché noi andassimo tra le genti e loro tra i circoncisi. Ma quando Cefa venne ad Antiòchia, mi opposi a lui a viso aperto perché aveva torto. Ma quando vidi che non si comportavano rettamente secondo la verità del Vangelo, dissi a Cefa in presenza di tutti: «Se tu, che sei Giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei Giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei Giudei?». )

NOTA FILOLOGICA: παῦλος 158 (157): la prima e unica volta volta, in Atti 13,7 il nome è di Sergio Paolo, uomo saggio, che aveva fatto chiamare a sé Bàrnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. La prima volta del nome Paolo apostolo, è in Atti 13,9s: “Allora Saulo, detto anche Paolo, colmato di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui – lui è Elimas il mago, a Cipro, dove faceva opposizione a Paolo e a Barnaba, cercando di distogliere il proconsole Sergio Paolo dalla fede - e disse: «Uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore?”. In Atti, Paolo è menzionato 128 (127) volte, mentre 56 volte è nominato Pietro, l’ultima volta in Atti, al c. 15, versetto 7: “Sorta una grande discussione, Pietro si alzò e disse loro: «Fratelli, voi sapete che, già da molto tempo, Dio in mezzo a voi ha scelto che per bocca mia le nazioni ascoltino la parola del Vangelo e vengano alla fede.” Praticamente taceva da At 12,18 e anche prima (“Sul far del giorno, c'era non poco scompiglio tra i soldati: che cosa mai era accaduto di Pietro?”)].
L’ultima volta che Paolo compare nel NT è in 2Pietro 3,15-16: “La magnanimità del Signore nostro consideratela come salvezza: così vi ha scritto anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza che gli è stata data, come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.”

SERVO O SCHIAVO DI CRISTO E PERCIÒ DI DIO

L’espressione “servo di Dio” nel NT della CEI ricorre, in:

Tito 1,1: Paolo, servo [δοῦλος: schiavo] di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un'autentica religiosità
Giacomo 1,1: Giacomo, servo di Dio e del Signore Gesù Cristo, alle dodici tribù che sono nella diaspora, salute.
Apocalisse 15,3: cantano il canto di Mosè, il servo di Dio, e il canto dell'Agnello: «Grandi e mirabili sono le tue opere, Signore Dio onnipotente; giuste e vere le tue vie, Re delle genti!

NOTA FILOLOGICA: Nel corpus paulinum, il termine δοῦλος ricorre 32 volte in 28 versi: Rm 1,1 (Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio –); 6,16-17.19-20; 1 Cor 7,21-23 (v. 22: Perché lo schiavo che è stato chiamato nel Signore è un uomo libero, a servizio del Signore! Allo stesso modo chi è stato chiamato da libero è schiavo di Cristo.); 12,13; 2 Cor 4,5; Gal 1,10; 3,28; 4,1.7; Ef 6,5-6.8; Fil 1,1; 2,7; Col 3,11.22; 4,1.12 (v. 12: Vi saluta Èpafra, servo di Cristo Gesù, che è dei vostri, il quale non smette di lottare per voi nelle sue preghiere, perché siate saldi, perfetti e aderenti a tutti i voleri di Dio.); 1 Tm 6,1; 2 Tm 2,24; Tt 1,1; 2,9; Fm 1,16 (non più però come schiavo [si tratta di Onesimo], ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore.) – In 1 Corinthians 9:19 (Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo [ἐδούλωσα] di tutti per guadagnarne il maggior numero). Servire da schiavo Cristo è dedicarsi solamente alla diffusione del Vangelo di Cristo – obbedendo solo a Lui e attraverso di lui al Padre, come Gesù.

APOSTOLO PER GLI UOMINI (TUTTI) MA NON DAGLI UOMINI

Paralleli di Gal 1,1
Atti 5,29: Rispose allora Pietro insieme agli apostoli: «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini.
1Cor 4,9: Ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo posto, come condannati a morte, poiché siamo dati in spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini.
Efesini 3,5: Esso non è stato manifestato agli uomini delle precedenti generazioni come ora è stato rivelato ai suoi santi apostoli e profeti per mezzo dello Spirito.
-         il vangelo di Paolo è di origine divina, non ecclesiale

APOSTOLO DEL, PER, CON IL SOLO VANGELO DI CRISTO CROCIFISSO, VERITÀ CHE LIBERA E SALVA CHI CREDE

leggi 1Cor 15,1-9
L’espressione in variazioni alquanto numerose ricorre in 11 versetti del NT: in Lc 1,19 (L'angelo gli [a Zaccaria] rispose: «Io sono Gabriele, che sto dinanzi a Dio e sono stato mandato a parlarti e a portarti questo lieto annuncio.); 4,18.43 (v. 18: Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, | v. 43: Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato».); 9,2; At 10,36; Rm 1,1 (Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio –); 10,15 (E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!); 1 Cor 1,17 (Cristo infatti non mi ha mandato a battezzare, ma ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.); 1 Ts 3,2; 1 Pt 1,12 (A loro fu rivelato che, non per se stessi, ma per voi erano servitori di quelle cose che ora vi sono annunciate per mezzo di coloro che vi hanno portato il Vangelo mediante lo Spirito Santo, mandato dal cielo: cose nelle quali gli angeli desiderano fissare lo sguardo.)

NOTA FILOLOGICA : La terminologia del “vangelo” comprende almeno 5 parole diverse che insieme ricorrono 163 volte nella Bibbia greca:
εὐαγγελίζω 77 (da 1Sam 31,9: Essi gli tagliarono la testa [di Saul], lo spogliarono delle armi e mandarono a dare il felice annuncio in giro nella terra dei Filistei, ai templi dei loro idoli e al popolo. – ad Ap 14,6: E vidi un altro angelo che, volando nell'alto del cielo, recava un vangelo eterno da annunciare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.)
εὐαγγέλιον 77 volte, da 2Sam 4,10 (Colui che mi [Davide] annunciava: “Ecco, è morto Saul!”, credendo di portarmi una lieta notizia, l'ho preso e ucciso a Siklag, e questa fu la ricompensa per la notizia. – a Ap 14,6: E vidi un altro angelo che, volando nell'alto del cielo, recava un vangelo eterno da annunciare agli abitanti della terra e ad ogni nazione, tribù, lingua e popolo.). Il termine ricorre nel corpus paulinum in 57 versetti 60 volte (Rm 1,1.9.16; 2,16 (v. 16: Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo, prima, come del Greco. ); 10,16; 11,28; 15,16.19; 16,25; 1 Cor 4,15; 9,12.14.18.23 (v. 14: Così anche il Signore ha disposto che quelli che annunciano il Vangelo vivano del Vangelo. – v. 18: Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di annunciare gratuitamente il Vangelo senza usare il diritto conferitomi dal Vangelo.); 15,1; 2 Cor 2,12; 4,3-4; 8,18; 9,13; 10,14; 11,4.7; Gal 1,6-7.11; 2,2.5.7.14; Ef 1,13; 3,6; 6,15.19; Fil 1,5.7.12.16.27; 2,22; 4,3.15; Col 1,5.23; 1 Ts 1,5; 2,2.4.8-9; 3,2; 2 Ts 1,8; 2,14; 1 Tm 1,11; 2 Tm 1,8.10; 2,8; Fm 1,13); cfr. εὐαγγελία 5 - εὐαγγελιστής 3 - προευαγγελίζομαι 1

"PER MEZZO DI GESÙ CRISTO"
L’espressione di Gal 1,1 si trova in greco (διὰ Ἰησοῦ Χριστοῦ) in:
Gv 1,17 (la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.); At 10,36; Rm 1,8 (Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché della vostra fede si parla nel mondo intero.); 5,21; 7,25; 16,27; 2 Cor 4,5.11; Gal 1,1; Ef 1,5; Fil 1,11; Tt 3,6 ([lo Spirito Santo] che Dio ha effuso su di noi in abbondanza per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,); Eb 13,21; 1 Pt 2,5; 4,11; Gd 1,25

PROSPETTIVE PAOLINE

  • a.     mirare a crescere nell’identità di “Paolo oggi vivente” come il fondatore insegna alla Famiglia Paolina
  • b.     Paulus Net Magazine (connettere in rete tutti studiosi e studenti di Paolo, in qualunque lingua oggi è possibile)
  • c.      Partire da Paolo, non, per esempio dal metodo di s. Ignazio per il discernimento ed esercizi spirituali; o per la lectio divina da s. Benedetto
  • d.     Riappropriarsi della ermeneutica di Paolo (apostolo dei non circoncisi) più che di quella di Pietro (apostolo dei circoncisi) e di Giacomo (primato della Legge e delle opere della Legge). Paolo considera ormai spazzatura i suoi titoli giudaici (Filippesi 3) e legge le scritture a partire dallo Spirito del Signore risorto (cfr. )
  • e.     Sana dialettica con il papato, che rappresenta la cattedra di Pietro, impersonando Paolo apostolo delle genti – di quelli di fuori
  • f. tener presente la stretta corrispondenza tra “epistola” scritta, missiva, e “apostolato”, mandato, missione.
  • g.     è missione cristiana (e paolina) esclusivamente quella di annunciare il vangelo, a tutti, senza togliere e senza aggiungere nulla alla morte sulla croce, sepoltura, risurrezione, apparizione del Risorto agli apostoli (per farli testimoni oculari della sua vittoria sul peccato e sulla morte)
  • h.     la contrapposizione tra Pietro e Paolo è fatta dalla chiesa di Corinto che si schiera per capi-fazione dividendo il corpo di Cristo, la chiesa; mentre tra Galati e Paolo che riprendere duramente Pietro che non si comporta in base al vangelo, ma all’opportunità, per paura del partito di Giacomo. Paolo afferma la sua libertà, non dipendendo da Giacomo né da Pietro, ma da Cristo – di cui è schiavo e apostolo.
  • i.        la missione è esclusivamente quella di annunciare il vangelo, a tutti, senza togliere e senza aggiungere nulla; pena l’annuncio del benessere e del compromesso umano, non della salvezza che viene solo dalla fede in Cristo; e non serve la retorica persuasiva dei greci, né il vincolo rigoroso della legge ebraica; portare il vangelo di verità è portare la libertà: Paolo si accontenta della verità del Vangelo, di cui parla esplicitamente in Gal 2,5.14 (v. 5: ma a loro non cedemmo, non sottomettendoci neppure per un istante, perché la verità del Vangelo continuasse a rimanere salda tra voi.); Ef 1,13 (In lui anche voi, dopo avere ascoltato la parola della verità, il Vangelo della vostra salvezza, e avere in esso creduto, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso,); Col 1,5 (a causa della speranza che vi attende nei cieli. Ne avete già udito l'annuncio dalla parola di verità del Vangelo)
  • j.   l’origine del vangelo di Paolo è Gesù risorto, non la chiesa di Gerusalemme, non quelli che erano apostoli prima di lui; Paolo non dipende per l’ortodossia da Pietro ma dallo Spirito di Gesù risorto.



Angelo Paolo Colacrai
angelo.colacrai@gmail.com

Etichette: , , , , , ,


mercoledì 16 maggio 2018

 

Vegliare e vigilare sono verbi necessari alla salvezza di tutti



2018 05 16        VEGLIARE





Matteo 24,42: VEGLIATE

Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. - NOV Vigilate ergo, quia nescitis qua die Dominus vester venturus sit. - BGT Γρηγορεῖτε οὖν, ὅτι οὐκ οἴδατε ποίᾳ ἡμέρᾳ κύριος ὑμῶν ἔρχεται. - NEG Veillez donc, puisque vous ne savez pas quel jour votre Seigneur viendra. - KJV Watch therefore: for ye know not what hour your Lord doth come.

PARALLELI DI MATTEO 24,42
Mt 24,36.44; (Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo.) 25,13; 26,38; Mc 13,33; Lc 12,35; 21,36; Rm 13,11; 1 Cor 16,13; 1 Ts 5,6; 1 Pt 4,7; 5,8; Ap 3,2-3; 16,15 (Ecco, io vengo come un ladro. Beato chi è vigilante e custodisce le sue vesti per non andare nudo e lasciar vedere le sue vergogne.)

NOTA FILOLOGICA
Γρηγορεῖτε è imperat. pres. 2a pl. di γρηγορέω, verbo in 30 vv 31 volte (cfr. Ger 38,28).
*L’italiano “vegliate” o “vigilate” sono almeno in Gl 1,13 (ministri dell'altare, venite, vegliate vestiti di sacco, ministri del mio Dio); Mt 24,42; 25,13; 26,38.41; Mc 13,33.35.37; 14,34.38; Lc 21,36; At 20,28.31; 1 Cor 16,13; Ef 6,18; Col 4,2; Eb 12,15; 1 Pt 5,8 (Siate sobri, vegliate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare.)

ORIGINAL TERMS
OT (Hebrew/Aramaic): H821 אַשְׁמֻרָה ('ashmurah) watch, night watch: H4707 מִצְפֶּה (mitspeh) watchtower; H4929 מִשְׁמָר mishmar ward, watch, guard, diligence, offices, prison; H4931 מִשְׁמֶרֶת mishmereth charge, ward, watch, keep, ordinance, offices, safeguard; H5341 נָצַר natsar keep, preserve, watchmen, besieged, keeper, monuments, observe, preserver, subtil, hidden things, watchers; H5894 עִיר `iyr (Aramaic) watcher; H6822 צָפָה tsaphah watchman, watch, behold, look, espy, look up, waited, look well, variant for Zophim; H6836 צִפִּיָּה tsĕphiyah watching; H6844 צָפִית tsaphiyth watchtower; H6974 קוּץ quwts awake, wake, arise, watch; H8104 שָׁמַר shamar keep, observe, heed, keeper, preserve, beware, mark, watchman, wait, watch, regard, save, misc; H8108 שָׁמְרָה shomrah watch; H8245 שָׁקַד shaqad watch, wake, remain, hasten
NT (Greek): G69 ἀγρυπνέω agrypneō watch; G70 ἀγρυπνία agrypnia watching; G1127 γρηγορέω grēgoreō watch, wake, be vigilant; G2892 κουστωδία koustōdia watch; G3525 νήφω nēphō be sober, watch; G3906 παρατηρέω paratēreō watched, observe, watched; G5083 τηρέω tēreō keep, reserve, observe, watch, preserve, keeper, hold fast; G5438 φυλακή phylakē prison, watch, imprisonment, hold, cage, ward.
PERSONAL STUDY ONLINE
with


Etichette: , , , , , , , , , , , ,


giovedì 26 aprile 2018

 

Il calcagno del traditore







Etichette: , , , , , , , , , , , , ,


lunedì 23 aprile 2018

 

L'unica PORTA necessaria a tutti è CRISTO







Etichette: , , , , , , , , , , , ,


domenica 22 aprile 2018

 

Il solo Nome che salva l'uomo è Gesù




Etichette: , , , , , , , , , , , , ,


 

La vita, psiche o anima, la conserva chi la perde donandola




Etichette: , , , , , , , ,


venerdì 8 dicembre 2017

 

Morire è necessario per risorgere in figli di Dio


MORIRE (IN CRISTO) È GUADAGNO

Paolo utilizza il verbo νεκρόω (nekróō) "morire" solo 2 volte, in
- Rm 4,19 (“Egli non vacillò nella fede, pur vedendo già come morto il proprio corpo – aveva circa cento anni – e morto il seno di Sara.”)
- e Col 3,5 (“Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria;”)
***
Le forme, verbali e nominali del “morire” e della "morte", sono molto frequenti (14) in italiano, nella traduzione dal greco del " – corpus paulinum, nella Bibbia della CEI 2008:



MORTI 54 (volte)

- da Rom 1,4 (“costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti [ἀναστάσεως νεκρῶν], Gesù Cristo nostro Signore”)
- a 2 Tm 4,1 (“Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti [ζῶντας καὶ νεκρούς], per la sua manifestazione e il suo regno…”)
NOTA FILOLOGICA: L’aggettivo νεκρός (nekròs) ricorre in 40 vv del corpus paulinum, 43 volte, da Rom 1,4 a 2Tm 4,1; cfr. Rm 8,11; 1 Cor 15,12.29, dove ricorre 2 volte in ciascun versetto.

MORTE 53

- da Rm 1,32 (“pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte [ἄξιοι θανάτου εἰσίν – digni sunt morte – are worthy of death], non solo le commettono, ma anche approvano chi le fa”)
- a 2Tm 1,10 (“…la manifestazione del salvatore nostro Cristo Gesù. Egli ha vinto la morte [τὸν θάνατον] e ha fatto risplendere la vita e l'incorruttibilità per mezzo del Vangelo”).
NOTA FILOLOGICA
Il sostantivo greco θάνατος (En: death, the Septuagint for מָוֶת (māwet) and מוּת (mût), but also for דֶּבֶר (deber-dever) - cfr. σκιά θανάτου - צַלְמָוֶת) è usato da Paolo in 42 vv, 47 volte;
- da Rm 1,32 a 2Tm 2,10; cfr. Rm 5,12; 7,13; 1 Cor 15,55; 2 Cor 2,16 (noi apostoli siamo il profumo di Cristo, “per gli uni odore di morte per la morte e per gli altri odore di vita per la vita”) (dove ricorre 2 volte in ciascun versetto)

MORTO 18

cfr. Rm 4,19; 2 Cor 5,15 (“Ed egli – Gesù, il Cristo - è morto [ἀπέθανεν] per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto [ἀποθανόντι καὶ ἐγερθέντι] per loro.”).
NOTA FILOLOGICA Il verbo ἀποθνῄσκω (apothnḗiskō) (En: to die, so as to be no more; cfr. Latin emorior; die off or out, pass away; German absterben, versterben) è in 36 vv. del cp, - da Rm 5,6 (“quando eravamo ancora deboli, nel tempo stabilito Cristo morì per gli empi”) a 1Ts 5,10 (“Egli – Gesù – è morto per noi perché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.”)

MORIRE 7

in Rm 5,7 (“Ora, a stento qualcuno è disposto a morire [ἀποθανεῖται] per un giusto; forse qualcuno oserebbe morire [ἀποθανεῖν] per una persona buona.”); 8,13; 1 Cor 9,15; 2 Cor 7,3; Fil 1,21; Col 3,5

MORÌ 4

in Rm 5,6 (“Infatti egli morì, e morì [2 volte ἀπέθανεν] per il peccato una volta per tutte; ora invece vive, e vive per Dio.”); 6,10; 1 Cor 15,3.

MORIAMO 4

in Rm 14,8 (“se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo [4 volte ἀποθνῄσκωμεν], siamo del Signore.”); 2 Tm 2,11.

MORIREMO 2

in 1 Cor 15,32 (“Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo”); 15,51

MORIBONDI 1

in 2Cor 6,9 (“come sconosciuti, eppure notissimi; come moribondi, e invece viviamo”)

MORIRETE 1

in Rm 8,13 (“perché, se vivete secondo la carne, morirete. Se, invece, mediante lo Spirito fate morire le opere del corpo, vivrete”)

MORIRONO 1

in Rm 5,15 (“se infatti per la caduta di uno solo tutti morirono, molto di più la grazia di Dio”)

MORTA 1

in 1Tm 5,6 (“la vedova “che si abbandona ai piaceri, anche se vive, è già morta”)

MORTALE 5

(è il corpo umano o la carne: in Rm 6,12; 1 Cor 15,53-54; 2 Cor 4,11; 5,4);
- il plurale, “mortali” è solo in Rom 8,11 (“E se lo Spirito di Dio, - il Padre - che ha risuscitato Gesù – il Figlio - dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali [τὰ θνητὰ σώματα ὑμῶν – mortalia corpora vestra – your mortal bodies] per mezzo del suo Spirito che abita in voi”)
NOTA FILOLOGICA: L’aggettivo θνητός (thnētós) (En: subject to death, mortal, iable to death) è usato da Paolo ancora in Rm 6,12; 1 Cor 15,53-54; 2 Cor 4,11; 5,4 (“non vogliamo essere spogliati ma rivestiti, affinché ciò che è mortale [τὸ θνητὸν] venga assorbito dalla vita”)

MORTIFICAZIONE 1

in Col 2,23: prescrizioni e insegnamenti o dottrine morali di uomini “hanno una parvenza di sapienza con la loro falsa religiosità e umiltà e mortificazione del corpo [ἀφειδίᾳ σώματος-ad non parcendum corpori-neglecting of the body] ma in realtà non hanno alcun valore se non quello di soddisfare la carne.”)
NOTAFILOLOGICA : ἀφειδία (apheidía) (En: as not sparing one's body severe self-control, nonindulgence, asceticism) è hapax legomenon, ricorrendo solo qui.

CONCLUSIONI PROSPETTICHE

a) chi muore in Cristo, morto crocifisso, anche senza assistenza ecclesiastica o sacramentale, risorge con lui;

b) non mortificarsi da questo mondo, dal pensare secondo gli uomini, significa essere già morti – da disperati

c) è il battesimo che immedisima il credente nel vangelo di Paolo, nel Cristo stesso – e Cristo è l’unico capace per potenza dello Spirito e volontà del Padre, di risorgere da morte e vivere in eterno

d) la morte è un esodo pasquale personale, da uomo vecchio a figlo e figlia del Padre in Cristo, l’unica Via per arrivare insieme e tutti a Casa


e) I figli e le figlie di Dio sono anche eredi nel Figlio della stessa sua vita divina, immortale ed eterna; perciò anche coeredi del cielo e della terra. a.c.

Etichette: , , , , , , ,


sabato 29 luglio 2017

 

AMIAMOCI A VICENDA

  

amiamoci a vicenda

ἀγαπῶμεν ἀλλήλους
agapō̂men allḗlous



la forma ἀγαπῶμεν,

è un congiuntivo o soggiuntivo presente attivo, di 1° persona plurale, di ἀγαπάω.
Se il verbo ἀγαπάω “amo” è presente in 378 versetti, della Bibbia greca che comprende 88 libri (la LXX  + 27 libri del NT)


la forma ἀγαπῶμεν

è solamente in 1 Gv 3,11.14.18.23; 4,7.12.19; 5,2; 2 Gv 1,5 – mai altrove nella Bibbia greca (non è nei vangeli, né in Paolo)


l’espressione ἀγαπῶμεν ἀλλήλους

è soprattutto nella prima lettera di Giovanni
in:
1 Gv 3,11.23; 4,7.12; 2 Gv 1,5


leggo 1Giovanni 4,7

BGT    
Ἀγαπητοί, ἀγαπῶμεν ἀλλήλους, ὅτι ἡ ἀγάπη ἐκ τοῦ θεοῦ ἐστιν,
καὶ πᾶς ὁ ἀγαπῶν ἐκ τοῦ θεοῦ γεγέννηται καὶ γινώσκει τὸν θεόν.
Agapētoí, agapō̂men allḗlous, hóti hē agápē ek toû theoû estin,
kaì pâs ho agapō̂n ek toû theoû gegénnētai kaì ginṓskei tòn theón.

MGK   
Ἀγαπητοί, ἄς ἀγαπῶμεν ἀλλήλους, διότι ἡ ἀγάπη εἶναι ἐκ τοῦ Θεοῦ,
καὶ πᾶς ὅστις ἀγαπᾷ ἐκ τοῦ Θεοῦ ἐγεννήθη καὶ γνωρίζει τὸν Θεόν.
Agapitoí, ás agapómen allílous, dióti i agápi eínai ek toú Theoú,
kaí pás óstis agapá ek toú Theoú egenníthi kaí gnorízei tón Theón.

VUL
carissimi diligamus invicem quoniam caritas ex Deo est et omnis qui diligit ex Deo
natus est et cognoscit Deum

CEI
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio:
chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio.



vocabolario Strong di ἀγαπάω


G25
ἀγαπάω {agapao - agapáō}
Meaning:
1) of persons: to welcome, to entertain, to be fond of, to love dearly
2) of things: to be well pleased, to be contented at or with a thing

  

Espansione semantica italiana


Sinonimi e contrari

amore,   s. m. ▪ eros (colto) - ▪ [tipo di] passione, affetto, affezione, adorazione, tenerezza, trasporto, carità (lett.) - CONTR.  odio, malanimo  - ▪ dedizione ▪ pietà ▪ [per attività, per interessi] predilezione ▪ [tra persone] (est.) avventura, relazione ▪ [rif. a una persona] (est.) amante, compagno, amato (fig.), bene, sole (fig.), fiamma (fig.), cuore (fig.) ▪ accuratezza, zelopresente in

Altri sinonimi
amore /a'more/ s. m. [dal lat. amor -ōris]. - 1. [sentimento di viva affezione verso una persona] ≈ ↑ adorazione, culto, idolatria, passione. ↓ affetto, (non com.) affezione, amorevolezza, attaccamento, bene, inclinazione, predilezione, trasporto.


CONTRARIO ALL’AMORE
disamore,
disprezzo,
indifferenza,
odio
….


Equivalenze greco (NT) - ebraico (AT)

in genere il verbo ἀγαπάω (agapáō), “io amo”, è usato dai LXX per rendere – אָהַב (ʾāhab – ahav)

Studio on line dei termini ebraici e greci

vedi
G25

 אָהַב 'ahab {ʾāhab - ahav} or אָהֵב 'aheb {ʾāhēb - ahev}
Meaning:  1) to love 1a) (Qal) 1a1) human love for another, includes family, and sexual 1a2) human appetite for objects such as food, drink, sleep, wisdom 1a3) human love for or to God 1a4) act of being a friend 1a4a) lover (participle) 1a4b) friend (participle) 1a5) God's love toward man 1a5a) to individual men 1a5b) to people Israel 1a5c) to righteousness 1b) (Niphal) 1b1) lovely (participle) 1b2) loveable (participle) 1c) (Piel) 1c1) friends 1c2) lovers (fig. of adulterers) 2) to like


Il greco ἀγαπάω (agapáō), “io amo” equivale all’ebraico אָהַב 'ahab


è presente in almeno 140 versetti del testo biblico (il TM ebraico – la LXX greca), a partire
da Gn 22,2
Dio Riprese, parlando ad Abramo:
«Prendi tuo figlio, il tuo unigenito che ami, Isacco, va' nel territorio di Mòria e offrilo in olocausto su di un monte che io ti indicherò»

fino Ml 2,11
Giuda è stato sleale e l'abominio è stato commesso in Israele e a Gerusalemme. Giuda infatti ha osato profanare il santuario caro al Signore e ha sposato la figlia di un dio straniero!




leggi almeno

Gen 25,28; Dt 21,15; 1 Sam 20,17; 2 Sam 19,6; Gb 19,19; Sal 11,5; 40,16; 70,4; 145,20; Qo 9,9; Ger 14,10; Ez 16,37; Os 9,10; Ml 1,2 (“Vi ho amati, dice il Signore. E voi dite: «Come ci hai amati?». Non era forse Esaù fratello di Giacobbe? Oracolo del Signore. Eppure ho amato Giacobbe”)


Paralleli letterali di ἀγαπῶμεν ἀλλήλους

solo nel corpus johanneum – li leggo uno per uno in BW; tu puoi rileggerti con calma in qualsiasi testo greco o italiano – o in altre lingue:

Gv 13,34-35; 15,12.17; Rm 13,8; Gal 5,13; Ef 4,2; 1 Ts 3,12; 4,9; 2 Ts 1,3; Eb 10,24; 1 Pt 1,22; 5,14; 1 Gv 3,11.23; 4,7.11-12; 2 Gv 1,5



Conclusioni prospettiche


Carissimi, amiamoci gli uni gli altri,
perché l'amore è da Dio:
chiunque ama è stato generato da Dio
e conosce Dio.
(1Giovanni 4,7);
cfr. 1 Gv 3,11.14.18.23; 4,7.12.19; 5,2;
2 Gv 1,5:
“…non per darti un comandamento nuovo,
ma quello che abbiamo avuto da principio:
che ci amiamo gli uni gli altri”

Etichette: , , , , , , ,


This page is powered by Blogger. Isn't yours?

Iscriviti a Post [Atom]