GESÙ E IL PADRE SONO UNA COSA SOLA

 


IO E IL PADRE SIAMO UN TUTT’UNO
Giovanni 10,22-30. Gesù è Cristo, il Figlio del Padre

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In questo passo del Vangelo di Giovanni, Gesù si trova al Tempio di Gerusalemme durante la Festa della Dedicazione. I Giudei gli chiedono di chiarire la sua identità, se sia davvero il Messia atteso. Gesù risponde con una duplice affermazione: la sua missione è rivelata dalle sue opere e dalla sua unità con il Padre.

Analisi versetto per versetto

  • v. 22: "Era la festa della Dedicazione a Gerusalemme". La Festa della Dedicazione, chiamata anche Hanukkah, commemorava la riconsacrazione del Tempio dopo la sua profanazione da parte dei Seleucidi nel 167 a.C. Era un momento di grande gioia e celebrazione per il popolo ebraico.
  • v. 23: "Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone". Il portico di Salomone era un colonnato coperto che circondava il cortile interno del Tempio. Era un luogo popolare per insegnare e discutere.
  • vv. 24-25: "Lo circondarono i Giudei e gli dicevano: 'Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente'. Gesù rispose loro: 'Ve l'ho già detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me'". I Giudei sono insofferenti dell'ambiguità di Gesù. Vogliono una risposta chiara e definitiva sulla sua identità. Gesù, però, non cede alle loro pressioni. Li rimanda alle sue opere, che sono la prova tangibile della sua missione divina.
  • vv. 26-27: "Le pecore mie ascoltano la mia voce, e io le conosco, e esse mi seguono. E io do loro la vita eterna; non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano". Gesù usa la metafora del pastore e delle pecore per descrivere il suo rapporto con i suoi discepoli. Solo coloro che ascoltano la sua voce e lo seguono fanno parte del suo gregge. A loro Gesù promette la vita eterna, una promessa che nessuno può togliere.
  • vv. 28-29: "Mio Padre, che me le ha date, è più grande di tutti, e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola'". Gesù afferma la sua unità sostanziale con il Padre. Questa è la base della sua autorità divina e della sua capacità di donare la vita eterna.
  • v. 30: "I Giudei presero di nuovo a cercare di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani". I capi religiosi ebrei sono ancora increduli e ostili a Gesù. Vogliono eliminarlo perché rappresenta una minaccia al loro potere e alla loro autorità.

Passi paralleli

  • Giovanni 8,47: "Chi è dalla parte di Dio ascolta le parole di Dio; per questo voi non le ascoltate, perché non siete dalla parte di Dio".
  • Giovanni 15,10: "Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore".
  • Filippini 2,6-7: "Pur essendo di natura divina, non considerò un privilegio l'essere uguale a Dio, ma svuotò se stesso assumendo una forma umana, diventando come un qualsiasi uomo. E, essendo uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, e morte di croce". 

Messaggi per chi riconosce Gesù come il Cristo

1.   Gesù è il Messia atteso, il Cristo promesso. Le sue opere, compiute nel nome del Padre, ne sono la prova tangibile.

2.   Gesù è il buon Pastore che dà la vita alle sue pecore. Solo coloro che ascoltano la sua voce e lo seguono fanno parte del suo gregge.

3.   Gesù è uno con il Padre. Questa unità sostanziale è la base della sua autorità divina e della sua capacità di donare la vita eterna.

4.   Seguire Gesù significa ascoltare le sue parole e osservare i suoi comandamenti. Solo così si può dimorare nel suo amore.

5.   Gesù si è umiliato e fatto obbediente fino alla morte per amore dell'umanità. La sua morte in croce è l'espressione suprema di questa unità con il Padre. Attraverso il sacrificio di Gesù, l'amore di Dio viene riversato sull'umanità, offrendo la possibilità di salvezza e di riconciliazione con Dio.

6.   Riconoscere Gesù come Cristo significa entrare in una relazione personale con lui. Gesù non è solo un personaggio storico o un'idea da accettare intellettualmente. È una persona viva con cui possiamo entrare in relazione. Possiamo parlare con lui, ascoltarlo, seguirlo e amarlo. Attraverso la preghiera, i sacramenti e la lettura della Bibbia, possiamo coltivare un rapporto sempre più profondo con lui. In questa relazione con Gesù, troviamo la vera gioia, la pace e la pienezza della vita. Egli è la fonte di tutto ciò di cui abbiamo bisogno per vivere una vita autentica e significativa. Riconoscere Gesù come Cristo significa aprire il nostro cuore al suo amore e lasciarci trasformare da lui. È un cammino di conversione e di crescita che richiede impegno e perseveranza, ma è un cammino che vale la pena intraprendere.

Conclusione

I passi del Vangelo di Giovanni 10,22-30 ci offrono un invito pressante a riconoscere Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. In lui troviamo la salvezza, la vita eterna e la vera felicità. Accogliamo il suo invito e lasciamoci trasformare dal suo amore.

[Gemini]

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