OPERA DI DIO È LA FEDE IN CRISTO
OPERA DI DIO È CREDERE IN CRISTO
Giovanni 6,27. Un invito a cercare il vero cibo che non perisce
1. "Datevi da fare non per il cibo
che non dura": di che cibo si tratta nel contesto?
Nel contesto del discorso di Gesù sulla
moltiplicazione dei pani e dei pesci (Giovanni 6), questo "cibo che non
dura" si riferisce al cibo materiale,
quello che sazia la fame del corpo ma non quella dello spirito. La folla ha
cercato Gesù attratta dal miracolo e dalla prospettiva di ricevere cibo
gratuito, dimostrando di non aver compreso il significato più profondo di quel
gesto.
Paralleli biblici
- Esodo
16,3-15: il popolo israelita nel deserto, stanco della manna, desidera il
cibo dell'Egitto, mostrando di non apprezzare il dono di Dio.
- Matteo
6,25-34: Gesù invita a non preoccuparsi del cibo e del vestiario, ma a
cercare prima il regno di Dio e la sua giustizia.
2. "Datevi invece da fare per il cibo
che dura": che cosa significa darsi da fare, cercare, sforzarsi per
trovare?
Il "cibo che dura" è una
metafora per la vita eterna, la salvezza che Gesù
offre. "Darsi da fare" per questo cibo significa cercare Gesù con fede, ascoltare la sua parola,
accoglierlo nella propria vita e seguirlo. Richiede un impegno attivo, una
conversione del cuore e un cambiamento del proprio modo di vivere.
Paralleli biblici
- Proverbi
8,34-35: chi trova la sapienza (che qui rappresenta Gesù) trova la vita.
- Matteo
11,12: il regno dei cieli subisce violenza e i violenti lo conquistano.
3. "Il cibo che il figlio dell'uomo
vi darà": cioè quale?
Il "cibo che il Figlio dell'uomo
darà" è la sua stessa carne e il suo sangue, come spiega Gesù
nei versetti successivi (Giovanni 6,28-58). Si tratta di un nutrimento spirituale che dona la vita eterna a chi lo
accoglie con fede. Questo cibo è offerto nel sacrificio di Gesù sulla croce
e viene ricevuto attraverso i sacramenti, in particolare l'Eucaristia.
Paralleli biblici
- Giovanni
4,10-14: Gesù offre l'acqua viva a chi ha sete, che rappresenta la vita
eterna donata da lui.
- Giovanni
15,5-11: Gesù è la vite, i suoi discepoli i tralci. Chi rimane in lui
porta molto frutto.
4. "Perché su di lui il Padre ha
messo il suo sigillo": che cosa è il sigillo in questo contesto?
Il "sigillo" indica l'approvazione e la conferma da parte di Dio. Gesù è il
Figlio amato dal Padre, e i miracoli che compie ne sono la prova. Il sigillo
rappresenta anche la santità di Gesù e la sua missione divina come salvatore del mondo.
Paralleli biblici
- Isaia
42,1: il Servo del Signore, figura prefigurante di Gesù, è colmato dello
Spirito del Signore.
- Marco
1,9-11: al battesimo di Gesù, il Padre lo proclama suo Figlio diletto.
Conclusione
Giovanni 6,27 invita a non accontentarsi
dei beni effimeri del mondo, ma a cercare il vero cibo che dona la vita eterna:
Gesù Cristo. Richiede un impegno attivo e una fede sincera per accogliere il
suo dono di salvezza.
2
Le opere della Legge e
le opere della fede in Giovanni 6 e nel pensiero di Paolo
In Giovanni 6,28-29, la domanda della
folla: "Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?" coglie
un aspetto centrale della religiosità ebraica del tempo: l'enfasi sul seguire la Legge di Dio attraverso azioni concrete.
La risposta di Gesù: "Credere in
colui che egli ha inviato" sposta l'attenzione da un fare esteriore ad un atteggiamento interiore di fede.
Credere in Gesù significa accoglierlo come Figlio di Dio
e Salvatore, fidarsi di lui e seguirlo.
Relazione tra opere della Legge e opere
della fede:
Nel Nuovo Testamento, in particolare nel
pensiero di Paolo, il rapporto tra opere della Legge e opere della fede è
complesso e spesso oggetto di dibattito.
- Le
opere della Legge: per Paolo, la Legge data da Mosè è santa, giusta e buona (Romani
7,12). Tuttavia, egli afferma che la Legge non può da sola
giustificare l'uomo davanti a Dio (Romani 3,20). Le sue opere,
compiute per obbedire alle norme, sono contaminate dal peccato
e non possono raggiungere la perfezione richiesta da Dio.
- Le
opere della fede: la fede in Gesù Cristo, al contrario, è la via per la giustificazione e la salvezza.
Accogliendo Gesù, l'uomo riceve lo Spirito Santo che lo rende capace di
compiere opere buone mosse dall'amore, non per meritare la
salvezza, ma come frutto della fede (Galati
5,22-23).
Sintesi
- Le
opere della Legge sono importanti, ma non sufficienti
per la salvezza.
- Le
opere della fede, generate dalla fede in Gesù e dallo Spirito Santo, sono espressione della salvezza già ricevuta.
Esempi dal pensiero di Paolo
- Romani
3,28:
"Riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede,
indipendentemente dalle opere della Legge".
- Galati
2,16: "Sapendo
che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge, ma per la fede in Gesù Cristo, anche noi abbiamo creduto in Gesù Cristo
per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della
legge, perché dalle opere della legge nessuno è giustificato".
- Efesi
2,8-10:
"Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e
ciò non viene da voi, ma è dono di Dio. Non è per mezzo di opere, affinché
nessuno possa vantare".
Conclusione
Le opere della Legge e le opere della
fede non sono in contrapposizione, ma piuttosto si completano. La Legge guida
l'uomo verso la fede, che a sua volta produce opere buone come segno della
salvezza già ricevuta. In Paolo, l'accento è posto sulla centralità della fede
in Gesù Cristo come unica via per la giustificazione e la salvezza.
[Gemini]
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