venerdì 31 maggio 2024

 

SCONTRO TRA GESÙ E LE ISTITUZIONI RELIGIOSE

 

SCONTRO MORTALE TRA POTERE FALSO E QUELLO VERO
Commento di Marco 11,27-33. Un confronto tra l'autorità di Gesù e quella dei capi religiosi

Video Lettura

Contesto storico e letterario

Questo brano si colloca nel contesto del viaggio di Gesù verso Gerusalemme, dove si prepara ad affrontare la sua passione e morte. Gesù si trova nel tempio, luogo sacro del giudaismo, e il suo comportamento suscita l'indignazione dei capi religiosi (sommi sacerdoti, scribi e anziani) che lo interrogano sulla sua autorità.

Il brano è ricco di parallelismi con altri passi evangelici, come la purificazione del tempio in Giovanni 2,13-17 e la parabola dei vignaioli malvagi in Matteo 21,33-46. Questi parallelismi aiutano a comprendere meglio il significato di questo episodio e il messaggio che Gesù vuole trasmettere.

Commento versetto per versetto

Versetto 27

Versetto 28

Versetto 29

Versetto 30

Versetti 31-32

Versetto 33

Sei messaggi sull'autorità di Gesù e dei sacerdoti del tempio

  1. Gesù ha un'autorità divina: Gesù non agisce per conto proprio, ma con l'autorità di Dio Padre. La sua autorità è messa in discussione dai capi religiosi, ma è confermata dalla sua stessa persona e dalle sue opere.
  2. L'autorità dei capi religiosi è usurpata: I capi religiosi ebraici detenevano il potere per tradizione, ma il loro potere era spesso corrotto e abusato. Gesù li smaschera come falsi leader che non hanno a cuore il bene del popolo.
  3. Giovanni Battista preparò la via a Gesù: Giovanni Battista fu un profeta importante che preparò la via alla venuta del Messia. La sua testimonianza di Giovanni verte sulla indentità di Gesù come il Messia, Figlio di Dio, Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. [vedi APPROFONDIMENTO]
  1. L'autorità di Gesù si basa sulla verità: Gesù non cerca il consenso dei capi religiosi, ma la verità. La sua autorità è radicata nella sua parola e nelle sue azioni, che sono in perfetta armonia con la volontà di Dio.
  2. L'autorità di Gesù è al servizio del popolo: Gesù non esercita la sua autorità per dominare o per opprimere, ma per liberare e salvare il popolo. La sua autorità è al servizio dell'amore e della giustizia.
  3. Siamo chiamati a discernere la vera autorità: Il brano di Marco 11,27-33 ci invita a discernere la vera autorità dalla falsa. L'autorità autentica si basa sulla verità, sull'amore e sul servizio, mentre l'autorità usurpata si basa sull'egoismo, sul potere e sulla paura.

Conclusione

Questo brano del Vangelo di Marco ci offre un ritratto potente di Gesù come colui che ha un'autorità divina e che sfida l'autorità corrotta dei capi religiosi del suo tempo. Il messaggio di Gesù è ancora attuale oggi: siamo chiamati a riconoscere e a seguire la vera autorità di Gesù, che ci conduce verso la vita, la libertà e la salvezza.

APPROFONDIMENTO

La testimonianza di Giovanni Battista su Gesù era ricca e sfaccettata, offrendo diverse sfumature che lo identificavano come il Messia atteso e il Figlio di Dio. Ecco alcuni punti chiave della sua testimonianza:

1. Giovanni battezza Gesù: In Matteo 3, Giovanni battezza Gesù nel fiume Giordano, un evento carico di simbolismo. Il battesimo rappresentava la purificazione dai peccati e la preparazione per una nuova vita. Nel battezzare Gesù, Giovanni lo riconosce come colui che avrebbe purificato il mondo dai peccati e inaugurato una nuova era di salvezza.

2. Giovanni proclama la divinità di Gesù: In Giovanni 1,32-34, Giovanni vede lo Spirito Santo scendere su Gesù come una colomba dopo il battesimo, e dichiara: "Ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio". Questa affermazione esplicita della divinità di Gesù è centrale nella testimonianza di Giovanni.

3. Giovanni presenta Gesù come l'Agnello di Dio: In Giovanni 1,29-36, Giovanni vede Gesù avvicinarsi e lo indica come "l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo". Questa immagine evoca il sacrificio pasquale dell'agnello e prefigura la morte di Gesù come sacrificio espiatorio per i peccati dell'umanità.

4. Giovanni paragona Gesù a un profeta: In Deuteronomio 18:15-19, Mosè profetizza la venuta di un futuro profeta come lui stesso. Giovanni, in Giovanni 5:39-46, interpreta questa profezia riferendola a Gesù, definendolo "il profeta che deve venire".

5. Giovanni esalta la preesistenza di Gesù: In Giovanni 1,1-18, Giovanni presenta Gesù come il Logos, la Parola di Dio incarnata. Egli afferma che Gesù esisteva "prima di ogni cosa" ed è stato "creatore di tutte le cose". Questa enfasi sulla preesistenza e divinità di Gesù è unica nel Nuovo Testamento.

In sintesi, la testimonianza di Giovanni Battista su Gesù lo identificava come

La testimonianza di Giovanni Battista fu fondamentale per far conoscere Gesù al popolo e per preparare la via alla sua accettazione come Messia e Salvatore.

[Gemini]


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