L'ETERNO È L'UNICO DIO, NON CE N'È UN ALTRO

 


Il Signore è uno, gli dèi li inventiamo noi.
Deuteronomio 4,39. Il Signore è l'unico Dio in cielo e in terra.
Un esame approfondito e riflessioni per il lettore della Torah

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Testo e Contesto Storico

Deuteronomio 4,39 recita: "Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il Signore è Dio, lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e che non ve n'è altro."

Questo versetto chiave si trova nel discorso di Mosè al popolo d'Israele alla vigilia del loro ingresso nella Terra Promessa. Mosè li esorta a ricordare e interiorizzare l'unicità e il potere di Dio, che li ha liberati dalla schiavitù in Egitto e li ha guidati attraverso il deserto.

L'affermazione di Mosè risuona in un contesto storico segnato da molteplici divinità e culti idolatrici prevalenti nel Vicino Oriente antico. Il popolo d'Israele, appena uscito da una cultura politeista, era incline a cadere nell'idolatria e a dimenticare l'alleanza speciale che Dio aveva stretto con loro.

Passi Paralleli

Questo monoteismo radicale si ritrova in altri passi biblici fondamentali:

  • Esodo 20,2-3: "Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dèi davanti a me."
  • Deuteronomio 6,4-9: "Ascolta, Israele: il Signore nostro Dio è l'unico Signore. Ama il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua forza. Tieni queste parole impresse nel tuo cuore; ripétile ai tuoi figli, parlane quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando ti corichi e quando ti alzi. Scrivile sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte."
  • Isaia 40,28: "Non sai forse? Non hai udito? L'Eterno, Dio eterno, creatore delle estremità della terra, non si stanca e non s'affanna; la sua intelligenza è inesauribile."
  • 1 Corinzi 8,6: "Per noi c'è un solo Dio, IL Padre dal quale provengono tutte le cose e per il quale siamo noi stessi; e un solo Signore, Gesù Cristo, dal quale provengono tutte le cose e per mezzo del quale noi siamo."

Riflessioni per il Lettore della Torah

  1. Riconoscere l'unicità di Dio: Il versetto 39 sottolinea l'assoluta sovranità e unicità di Dio in contrasto con qualsiasi altra divinità. Questo invita il lettore a una fede esclusiva e a un'adorazione senza riserve.
  2. Interiorizzare la presenza di Dio: La frase "ritieni bene nel tuo cuore" sottolinea l'importanza di interiorizzare la fede in Dio. Non si tratta solo di un'adesione intellettuale, ma di un impegno profondo che permea ogni aspetto della vita.
  3. Gratitudine per la liberazione: Il contesto storico della liberazione dall'Egitto sottolinea la gratitudine che il popolo d'Israele deve a Dio per il suo intervento salvifico. Questa gratitudine deve tradursi in obbedienza e fedeltà all'alleanza.
  4. Rifiuto dell'idolatria: Il monoteismo di Deuteronomio 4,39 esclude categoricamente qualsiasi forma di idolatria. Il lettore è chiamato a respingere qualsiasi altro dio o idolo e a consacrare la sua adorazione esclusivamente al Dio unico e vero.
  5. Trasmissione alle nuove generazioni: La responsabilità di trasmettere la fede alle generazioni future è espressa nell'esortazione a "ripetere [le parole di Dio] ai tuoi figli". I genitori e gli educatori hanno il compito di insegnare alle nuove generazioni la conoscenza e l'amore per Dio.
  6. Fede vissuta quotidianamente: La pervasività di Dio nella vita del credente è evidenziata dall'esortazione a parlare di Lui "quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada, quando ti corichi e quando ti alzi". La fede non si limita a momenti specifici, ma permea ogni aspetto dell'esistenza.

In conclusione, Deuteronomio 4,39 offre un messaggio di fede radicale e di vita consacrata a Dio. Invitando a riconoscere l'unicità di Dio, a interiorizzare la sua presenza, a rifiutare l'idolatria, a trasmettere la fede alle nuove generazioni e a vivere la fede quotidianamente.

[Gemini]

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