sabato 25 maggio 2024
L'ETERNO È L'UNICO DIO, NON CE N'È UN ALTRO
Il Signore è uno, gli dèi li inventiamo noi.Deuteronomio 4,39. Il Signore è l'unico Dio in cielo e in terra.Un esame approfondito e riflessioni per il lettore della Torah
Testo e Contesto Storico
Deuteronomio 4,39 recita: "Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il Signore è Dio, lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e che non ve n'è altro."
Questo versetto chiave si trova nel
discorso di Mosè al popolo d'Israele alla vigilia del loro ingresso nella Terra
Promessa. Mosè li esorta a ricordare e interiorizzare l'unicità e il potere
di Dio, che li ha liberati dalla schiavitù in Egitto e li ha guidati attraverso
il deserto.
L'affermazione di Mosè risuona in un
contesto storico segnato da molteplici divinità e culti idolatrici prevalenti
nel Vicino Oriente antico. Il popolo d'Israele, appena uscito da una cultura
politeista, era incline a cadere nell'idolatria e a dimenticare l'alleanza
speciale che Dio aveva stretto con loro.
Passi Paralleli
Questo monoteismo radicale si ritrova in
altri passi biblici fondamentali:
- Esodo
20,2-3:
"Io sono il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese
d'Egitto, dalla casa di servitù. Non avere altri dèi davanti a me."
- Deuteronomio
6,4-9:
"Ascolta, Israele: il Signore nostro Dio è l'unico Signore. Ama il
Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta
la tua forza. Tieni queste parole impresse nel tuo cuore; ripétile ai tuoi
figli, parlane quando sei seduto in casa tua, quando cammini per strada,
quando ti corichi e quando ti alzi. Scrivile sugli stipiti della tua casa
e sulle tue porte."
- Isaia
40,28:
"Non sai forse? Non hai udito? L'Eterno, Dio eterno, creatore delle
estremità della terra, non si stanca e non s'affanna; la sua intelligenza
è inesauribile."
- 1
Corinzi 8,6:
"Per noi c'è un solo Dio, IL Padre dal quale provengono tutte le cose
e per il quale siamo noi stessi; e un solo Signore, Gesù Cristo, dal quale
provengono tutte le cose e per mezzo del quale noi siamo."
Riflessioni per il Lettore della Torah
- Riconoscere
l'unicità di Dio: Il versetto 39 sottolinea l'assoluta sovranità e unicità di Dio in
contrasto con qualsiasi altra divinità. Questo invita il lettore a una
fede esclusiva e a un'adorazione senza riserve.
- Interiorizzare
la presenza di Dio: La frase "ritieni bene nel tuo cuore" sottolinea
l'importanza di interiorizzare la fede in Dio. Non si tratta solo di
un'adesione intellettuale, ma di un impegno profondo che permea ogni
aspetto della vita.
- Gratitudine
per la liberazione: Il contesto storico della liberazione dall'Egitto sottolinea la
gratitudine che il popolo d'Israele deve a Dio per il suo intervento
salvifico. Questa gratitudine deve tradursi in obbedienza e fedeltà
all'alleanza.
- Rifiuto
dell'idolatria: Il
monoteismo di Deuteronomio 4,39 esclude categoricamente qualsiasi forma di
idolatria. Il lettore è chiamato a respingere qualsiasi altro dio o idolo
e a consacrare la sua adorazione esclusivamente al Dio unico e vero.
- Trasmissione
alle nuove generazioni: La responsabilità di trasmettere la fede alle
generazioni future è espressa nell'esortazione a "ripetere [le parole
di Dio] ai tuoi figli". I genitori e gli educatori hanno il compito
di insegnare alle nuove generazioni la conoscenza e l'amore per Dio.
- Fede
vissuta quotidianamente: La pervasività di Dio nella vita del credente è
evidenziata dall'esortazione a parlare di Lui "quando sei seduto in
casa tua, quando cammini per strada, quando ti corichi e quando ti
alzi". La fede non si limita a momenti specifici, ma permea ogni
aspetto dell'esistenza.
In conclusione, Deuteronomio 4,39 offre
un messaggio di fede radicale e di vita consacrata a Dio. Invitando a
riconoscere l'unicità di Dio, a interiorizzare la sua presenza, a rifiutare
l'idolatria, a trasmettere la fede alle nuove generazioni e a vivere la fede
quotidianamente.
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