giovedì 28 dicembre 2017

 

SOLO CHI CONOSCE CRISTO CONOSCE DIO


CONOSCERE

γινώσκω: cfr. Sal 88,16; Gv 1,10; in 915 vv della bibbia GRECA, da Gen 2,17 ("ma dell'albero della conoscenza [הַדַּ֙עַת֙ - τοῦ γινώσκειν - scientiae - of the knowledge <01847>] del bene e del male non devi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente dovrai morire».") ad Ap 3,9 (“Ebbene, ti faccio dono di alcuni della sinagoga di Satana, che dicono di essere Giudei, ma mentiscono, perché non lo sono: li farò venire perché si prostrino ai tuoi piedi e SAPPIANO che io ti ho amato [καὶ γνῶσιν ὅτι ἐγὼ ἠγάπησά σε - and to know <1097> that I have loved <25> you].”). 

Nel NT esamina γινώσκω in Mt 1,25; Gv 10,14-15.38; 14,7.17; 17,25 (“Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato.”); 1 Cor 2,8; 8,2; 2 Cor 5,16; Gal 4,9 (“Ora invece che avete conosciuto Dio, anzi da lui siete stati conosciuti, come potete rivolgervi di nuovo a quei deboli e miserabili elementi, ai quali di nuovo come un tempo volete servire?”); 1 Gv 2,3.14; 3,1; 4,6; 2 Gv 1,1; Ap 3,3. Nel NT, γινώσκω ricorre in 205 vv con 59 forme diverse; si concentra in Giovanni (57 volte), in Luca (28), in 1Gv (25) in Mt (20), meno altrove, mai in alcune lettere di Paolo come 2Ts e 1Tm e Tt. – Nella LXX, γινώσκω ricorre in 543 versetti (in 71 dei Salmi, 59 di Is, 58 di Ez, 46 di Ger, 38 di Gen – meno altrove e mai in Gl, Abd, Ag, Ml, Lam), traducendo parole diverse, da Gen 2,17 a Dn 11,38 (“Onorerà invece il dio delle fortezze: onorerà, con oro e argento, con gemme e con cose preziose, un dio che i suoi padri non hanno mai conosciuto [לֹא־יְדָעֻ֣הוּ - ὃν οὐκ ἔγνωσαν - quem ignoraverunt - did not H<03808> know H<03045>].”). 

Il verbo ebraico יָדַע (yada), H3045 (En: to know; make known) è presente in almeno 865 vv da Gen 3,5 (“Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male».”) a Zc 14,7 (“sarà un unico giorno, il Signore lo conosce; non ci sarà né giorno né notte, e verso sera risplenderà la luce.”); cfr. Gen 3,7; 48,19; Dt 8,3 (“Egli dunque ti ha umiliato, ti ha fatto provare la fame, poi ti ha nutrito di manna, che tu non conoscevi e che i tuoi padri non avevano mai conosciuto, per farti capire che l'uomo non vive soltanto di pane, ma che l'uomo vive di quanto esce dalla bocca del Signore.”); 31,29; Ne 2,16; 8,12; Gb 19,14; Sal 25,14; Qo 1,17; 7,25; Is 29,12; Ger 16,21; 50,24; Ez 2,5; 22,22; 36,38; Os 2,20; Gn 1,7; Zc 2,11(15) (“Nazioni numerose aderiranno in quel giorno al Signore e diverranno suo popolo, ed egli dimorerà in mezzo a te e tu saprai che il Signore degli eserciti mi ha inviato a te.”); 11,11. La conoscenza della verità o scienza secondo la Bibbia, è trattata almeno in Sap 6,22; 12,27; Ger 9,2; Ez 35,11; Dn 2,45; Mt 25,12; Gv 7,28; 8,32 (“conoscerete la verità e la verità vi farà liberi».”); 14,17; 17,3; Rm 2,20; Col 1,6; 1 Tm 2,4; 4,3; 2 Tm 3,7; Tt 1,1; Eb 10,26; 1 Gv 2,4.21; 3,19; 4,6; 5,20; 2 Gv 1,1 (“Sappiamo anche che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato l'intelligenza per conoscere il vero Dio. E noi siamo nel vero Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna.”). 

Il nome ebraico דַּעַת (H1847), “conoscenza, scienza, sapere” (En: knowledge, science; concern, what you know) ricorre in almeno 88 vv, da Gen 2,9 (“Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, e l'albero della vita in mezzo al giardino e l'albero della conoscenza [LXX: τοῦ εἰδέναι γνωστὸν – scientiae - of knowledge <01847>] del bene e del male.”) a Ml 2,7 (“Infatti le labbra del sacerdote devono custodire la scienza e dalla sua bocca si ricerca insegnamento, perché egli è messaggero del Signore degli eserciti.”); cfr. Gen 2,17; Es 31,3; Gb 42,3; Sal 139,6 (“Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile.”); Pr 1,4; 30,3; Qo 1,16; Is 11,2; Ger 22,16; Dn 12,4; Os 6,6 (“poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti.”).

angelo paolo colacrai





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