Luca 5,32 SONO VENUTO A CHIAMARE I PECCATORI A CONVERSIONE


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6 punti di vista sulla frase "i non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori perché si convertano" (Luca 5,32)

Per approfondire il contesto di Luca 5,32, ecco alcuni punti da tenere a mente:

1. Contesto

La chiamata di Levi: Gesù invita Levi, un pubblicano considerato peccatore dalla società ebraica, a seguirlo. Questo evento rappresenta la misericordia di Dio verso tutti, anche verso coloro che sono considerati emarginati.

La risposta di Levi: Levi lascia tutto e segue Gesù. Questo dimostra il suo pentimento e la sua fede in Gesù.

La critica dei farisei: I farisei criticano Gesù per aver mangiato con i pubblicani e i peccatori. Gesù risponde che è venuto per i peccatori, non per i giusti.

Il messaggio di speranza: La frase "i non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori perché si convertano" offre un messaggio di speranza a tutti coloro che si sentono lontani da Dio.

2. Significato

  • Gesù non nega l'importanza della giustizia, ma sottolinea che la sua priorità è la misericordia verso i peccatori.
  • La salvezza è offerta a tutti, senza distinzione di status religioso o morale.

3. Amore per i peccatori

  • Gesù dimostra un amore profondo per i peccatori, accogliendoli e offrendo loro la possibilità di cambiare vita.
  • La parabola della pecora smarrita (Luca 15,4-7) è un esempio di questa misericordia.

4. Umiltà

  • La frase riflette l'umiltà di Gesù che si identifica con i peccatori, assumendo su di sé i loro peccati per redimerli.
  • Il brano evidenzia la centralità della croce nella salvezza.

5. Sfida per i discepoli

  • La frase invita i discepoli ad imitare l'amore di Gesù per i peccatori, accogliendoli e non giudicandoli.
  • Richiede un cambiamento di mentalità e di atteggiamento verso gli emarginati.

6. Attualità

  • Il messaggio di questa frase è ancora attuale oggi, in un mondo spesso diviso e giudicante.
  • La Chiesa è chiamata ad essere una comunità accogliente e misericordiosa verso tutti, senza distinzione.

Paralleli nei Vangeli

  • Matteo 9,13: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentimento".
  • Marco 2,17: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori".
  • Luca 5,32: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentimento".

Le differenze con i paralleli sono minime e riguardano principalmente la terminologia utilizzata. Il messaggio centrale rimane lo stesso: Gesù è venuto a salvare i peccatori.

 

Conclusione

La frase "i non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori perché si convertano" è un messaggio di speranza e di misericordia per tutti. Essa ci ricorda che la salvezza è offerta a tutti, senza distinzione, e che l'amore di Dio è infinito e incondizionato.

  

CHI SONO I GIUSTI E CHI SONO I PECCATORI

 

"Giusti" e "peccatori" nei Vangeli: due punti di vista

1. Punto di vista di Gesù

  • Giusti: Per Gesù, i "giusti" non sono coloro che si considerano tali per la loro osservanza rigorosa della legge mosaica.
  • Veri giusti Sono invece coloro che riconoscono la propria povertà spirituale e hanno bisogno della misericordia di Dio.
  • Esempi Zaccheo (Luca 19,1-10), la pecora smarrita (Luca 15,4-7), la donna adultera (Giovanni 8,1-11).

2. Punto di vista dei critici di Gesù

  • Giusti: Scribi e farisei si consideravano "giusti" in base alla loro rigorosa osservanza di leggi e tradizioni religiose.
  • Peccatori: Erano coloro che non osservavano la legge mosaica o che si comportavano in modo immorale, come pubblicani e prostitute.
  • Critiche a Gesù: Accusavano Gesù di frequentare peccatori e di non essere un vero rabbi perché non condannava il loro comportamento.

 

Commenti a singole citazioni dei paralleli

Matteo 9,13: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentimento."

  • Gesù non nega l'importanza della giustizia, ma sottolinea che la sua priorità è la misericordia verso i peccatori.

Marco 2,17: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori."

  • Gesù si identifica con i peccatori, assumendo su di sé i loro peccati per redimerli.

Luca 5,32: "Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori a pentimento."

  • La salvezza è offerta a tutti, senza distinzione di status religioso o morale.

 

Conclusione

La distinzione tra "giusti" e "peccatori" nei Vangeli non è rigida e assoluta. Gesù stesso ridefinisce questi concetti, mostrando che la vera giustizia è radicata nell'amore e nella misericordia di Dio.

Altri testi di riferimento

  • Parabola del fariseo e del pubblicano (Luca 18,9-14)
  • Parabola della pecora smarrita (Luca 15,4-7)
  • Parabola della dracma perduta (Luca 15,8-10)

In aggiunta

  • Il termine "peccatore" in greco (ἁμαρτωλός) significa "colui che sbaglia il bersaglio".
  • Gesù invita tutti a convertirsi, a cambiare il proprio modo di vivere per seguire Dio.

Riflessione

  • Come ci poniamo di fronte a questa distinzione tra "giusti" e "peccatori"?
  • Come possiamo applicare il messaggio di Gesù nella nostra vita?


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