domenica 28 aprile 2024
La verità ci purifica da ogni peccato
1 Giovanni 1,5-2,2. Abbiamo un avvocato presso il Padre, Gesù il giusto.
- Dio è luce e in lui non esiste menzogna ma è verità
- Inganniamo noi stessi se ci diciamo senza peccato - se ci consideriamo nella verità
- Il peccato è mancanza e rifiuto di Cristo, via, verità e vita di Dio per la salvezza di tutti
- Se ci riconosciamo bugiardi e ipocriti, Gesù che è fedele al Padre e giusto, ci perdona
- Gesù accoglie su di sé e fa morire nel suo corpo i peccati di tutto il mondo.accettando la ingiustizia della croce
- Accettando la sua morte ingiusta, violenta, criminale, Gesù fa morire in sé il rifiuto di Dio da parte del mondo.
- La fede in Cristo è necessaria al mondo per uscire dalle tenebre dell'idolatria, menzogna, autoinganno
Etichette: bugiardo è chi nega Cristo, Dio è il Padre, Dio è luce, Gesù Paraclito, giusto e fedele, la verità rende liberi dall'idolatria, parola, peccato è rifiutare la verità, perdono, purificazione
lunedì 15 aprile 2024
CRISTIANO - TESTIMONE, ACCUSATORE E MARTIRE
Atti 7,51-8,1 La lapidazione di Stefano, il primo provocatore cristiano
- Stefano
accusa il popolo, gli anziani e gli scribi di essere "duri di cuore e
di orecchie" e di "resistere allo Spirito Santo" (Atti
7,51).
- Cita la
storia del popolo d'Israele, mostrando come hanno sempre resistito a Dio e
ai suoi profeti, arrivando persino a uccidere Gesù (Atti 7,52-53).
- Rinfaccia
loro di aver ricevuto la Legge per mezzo degli angeli e di non averla
osservata (Atti 7,53).
Passi paralleli
- Deuteronomio
10,16: "Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite il vostro
collo"
- Matteo
23,29-32: Gesù accusa i capi religiosi del suo tempo di aver ucciso i
profeti e di essere quindi figli di coloro che li hanno uccisi
- Giacomo
4,6: "Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili"
Insegnamento 1: La verità, anche se
dura da sentire, va proclamata con coraggio, senza timore di chi ci ascolta.
Stefano non si lascia intimidire dal suo uditorio ostile e dice loro la verità,
anche se sa che questo potrebbe costargli caro.
2. Le reazioni furibonde contro Stefano
(Atti 7,54-57)
- Le
parole di Stefano provocano una forte reazione nel suo uditorio: "Si
infuriarono grandemente e digrignavano i denti contro di lui" (Atti
7,54).
- Si
tappano le orecchie e si scagliano contro Stefano con violenza (Atti
7,56-57).
Passi paralleli
- Esodo
32,19-20: Mosè scende dal monte Sinai con le tavole della Legge e trova il
popolo che adora un vitello d'oro. Adirato, getta le tavole a terra e
distrugge il vitello.
- Atti
18,6-7: Paolo predica a Corinto e alcuni Giudei si infuriano contro di lui
e lo insultano.
Insegnamento 2: La verità può
suscitare rabbia e ostilità in chi la ascolta. È importante essere preparati ad
affrontare queste reazioni con pazienza e fermezza, senza farsi intimidire.
3. La lapidazione di Stefano e la presenza
di Saulo (Atti 7,58-60)
- Stefano
viene trascinato fuori dalla città e lapidato.
- Tra
coloro che sono presenti alla lapidazione c'è anche Saulo, che in seguito
diventerà l'apostolo Paolo (Atti 7,58).
- Stefano,
mentre viene lapidato, prega per i suoi persecutori: "Signore, non
imputare loro questo peccato" (Atti 7,60).
Passi paralleli
- Deuteronomio
13,10: "Non acconsentire e non aver pietà di lui, non risparmiarlo e
non coprirlo. Ma tu stesso per primo lo lapiderai e poi tutto il popolo
dopo di te"
- Matteo
5,44: "Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite
coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano e pregate
per quelli che vi insultano e vi perseguitano"
Insegnamento 3: Anche di fronte alla
persecuzione e alla violenza, il cristiano è chiamato ad amare i suoi nemici e
a perdonare coloro che gli fanno del male. Stefano, con la sua preghiera di
perdono, ci insegna che la vera forza del cristiano non sta nella violenza, ma
nell'amore.
4. La morte di Stefano (Atti 7,60)
- Stefano
muore invocando il nome di Gesù e pregando per il perdono dei suoi
persecutori.
- La sua
morte è un segno di grande fede e coraggio.
Passi paralleli
- Luca
23,46: Gesù, mentre viene crocifisso, esclama: "Padre, perdona loro,
perché non sanno quello che fanno"
- 1
Giovanni 3,16: "In questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la
sua vita per noi; e noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli"
Insegnamento 4: La
morte di Stefano ci ricorda
- La
morte di Stefano ci ricorda che la fede in Gesù Cristo può condurre al
martirio. Come
Stefano, anche noi potremmo essere chiamati a soffrire per la nostra fede.
Tuttavia, dobbiamo ricordare che la vera vittoria non è di questo mondo,
ma è la vita eterna con Dio.
- La
morte di Stefano ci ricorda il potere del perdono. Stefano, anche di fronte alla
morte, prega per il perdono dei suoi persecutori. Questo ci insegna che il
perdono è l'unica vera arma che abbiamo contro il male.
- La
morte di Stefano ci ricorda che la persecuzione non può fermare il
Vangelo. La
morte di Stefano non ha fatto altro che diffondere la parola di Dio ancora
di più. Questo ci insegna che il Vangelo è una forza potente che non può
essere fermata da nulla.
Insegnamento 5: Stefano è un esempio
da seguire per tutti i cristiani che sono chiamati a testimoniare la loro fede
in un mondo ostile. La sua storia ci incoraggia a non aver paura di parlare la
verità, anche quando è difficile, e ad amare i nostri nemici, anche quando ci
perseguitano.
Insegnamento 6: La morte di Stefano
ci dà speranza per il futuro. Se anche Stefano, pur essendo un semplice uomo,
ha potuto vincere la morte con la sua fede, allora anche noi possiamo farlo. La
sua storia ci insegna che la vita eterna con Dio è alla nostra portata, se siamo
disposti a seguirlo fino alla fine.
Conclusione
La lapidazione di Stefano è un evento
tragico, ma è anche una storia di grande fede, coraggio e amore. La storia di
Stefano ci ispira ad essere cristiani migliori e a vivere la nostra fede con
autenticità e radicalità.
[Gemini]
Etichette: accusa, autenticità, coraggio, fede e martirio, lapidazione, morte, parresia, perdono, persecuzione e vangelo, potere, preghiera, radicalità, Stefano, testimone
lunedì 1 aprile 2024
PREDICAZIONE DI PIETRO
Atti 2,38. Un invito alla conversione e alla fede in Cristo
1. "Convertitevi - conversione"
Nel versetto 38 di Atti 2, Pietro invita
i Giudei a convertirsi. La conversione, nel Nuovo Testamento, è un cambiamento
radicale di cuore e di vita che porta a seguire Gesù Cristo. Essa implica:
- Pentimento: Riconoscimento dei propri
peccati e del bisogno di salvezza (Atti 3,19).
- Fede: Credere in Gesù Cristo come
Signore e Salvatore (Atti 16,31).
- Obbedienza: Volgersi a Dio e vivere
secondo i suoi comandamenti (Atti 26,20).
La conversione non è un evento una
tantum, ma un processo continuo di crescita nella fede.
Passi paralleli:
- Matteo
4,17: "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino".
- Marco 1,15:
"Il tempo è compiuto, e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e
credete al vangelo".
- Luca 15,7:
"Così vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un solo
peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno
di ravvedimento".
2. "Si faccia battezzare -
battesimo"
Il battesimo è un segno esteriore della
conversione interiore. È un atto di obbedienza a Dio e di identificazione con
la morte e la risurrezione di Gesù Cristo (Romani 6,3-4).
Passi paralleli:
- Matteo
28,19: "Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".
- Marco
16,16: "Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi
non avrà creduto sarà condannato".
- Atti 10,48:
"E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo".
3. Nome di Gesù Cristo
Il nome di Gesù Cristo ha grande
autorità e potenza. Essere battezzati nel nome di Gesù significa riconoscerlo
come Signore e Salvatore e affidarsi a lui per la salvezza.
Passi paralleli:
- Filippesi
2,9-11: "Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato
il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si
pieghi ogni ginocchio, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua
confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre".
- Atti 4,12:
"In nessun altro è la salvezza; perché non c'è sotto il cielo nessun
altro nome che sia stato dato agli uomini, nel quale noi dobbiamo essere
salvati".
4. Perdono dei peccati
La conversione e il battesimo portano al
perdono dei peccati. Questo è un dono di Dio, per grazia, mediante la fede in
Gesù Cristo.
Passi paralleli:
- Isaia
55,7: "L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
si converta al Signore, che avrà pietà di lui, al nostro Dio, che è grande
nel perdonare".
- Efesini
1,7: "In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono
dei peccati, secondo la ricchezza della sua grazia".
- Colossesi
1,14: "in cui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati".
5. Dono dello Spirito Santo
Lo Spirito Santo è un dono di Dio ai
credenti. Egli ci guida, ci conforta e ci aiuta a vivere una vita santa.
Passi paralleli:
- Giovanni
14,16-17: "E io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro
Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito di verità, che il
mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; voi lo
conoscete, perché egli dimora con voi e sarà in voi".
- Atti 1,8:
"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo scenderà su di
voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e Samaria, e
fino all'estremità della terra".
Conclusione
Atti 2,38 è un invito rivolto a tutti noi a convertirci a Dio e a seguire Gesù
SVILUPPO DEL COMMENTO
L'esortazione di
Pietro ai Giudei in Atti 2,38
L'esortazione di Pietro ai Giudei in
Atti 2,38, "Convertitevi!", si inserisce in un contesto preciso: il
giorno di Pentecoste, subito dopo la discesa dello Spirito Santo sugli
apostoli. Pietro, pieno di Spirito Santo, proclama la risurrezione di Gesù
Cristo e accusa i Giudei di averlo crocifisso.
Da quali peccati soprattutto?
Pietro non specifica i peccati che hanno
portato i Giudei a crocifiggere Gesù, ma possiamo dedurli dal contesto del
Nuovo Testamento:
- Rifiuto
del Messia: I
Giudei non hanno riconosciuto Gesù come il Messia promesso nell'Antico
Testamento. Lo hanno considerato un bestemmiatore per aver affermato di
essere il Figlio di Dio.
- Omicidio: Hanno condannato a morte Gesù,
un uomo innocente, e lo hanno consegnato ai Romani per la crocifissione.
- Incredulità: Non hanno creduto ai miracoli
di Gesù e ai suoi insegnamenti, preferendo seguire i loro leader
religiosi.
- Durezza
di cuore: Si
sono ostinati nel loro rifiuto di Gesù, anche di fronte alle prove
evidenti della sua divinità.
Quali peccati hanno portato i Giudei a
crocifiggere il Messia?
In generale, i peccati che hanno portato
i Giudei a crocifiggere il Messia possono essere riassunti in:
- Orgoglio: Si consideravano migliori
degli altri popoli e non avevano bisogno di un salvatore.
- Mancanza
di amore: Non
hanno amato Gesù come il loro prossimo, ma lo hanno odiato e perseguitato come
nemico del popolo.
- Mancanza
di fede: Non
hanno creduto alle profezie che annunciavano il Messia e non hanno
riconosciuto in Gesù l'adempimento di queste profezie.
Conclusione
L'esortazione di Pietro a convertirsi è
un invito a pentirsi di questi peccati e ad accettare Gesù come il Messia e
Salvatore. La conversione porta al perdono dei peccati e al dono dello Spirito
Santo, che ci permette di vivere una vita nuova in Cristo.
Oltre ai peccati specifici menzionati
sopra, è importante ricordare che la crocifissione di Gesù è stata un evento
complesso con diverse cause. Alcune di queste cause includono:
- Le
tensioni politiche tra i Giudei e i Romani: I Giudei speravano,
poliricamente e nazionalisticamente, che il Messia li avrebbe liberati
dalla dominazione romana.
- Le
rivalità tra le diverse sette religiose all'interno del Giudaismo: I capi religiosi ebrei
vedevano Gesù come una minaccia al loro potere e autorità.
- La
paura del cambiamento: Gesù predicava un messaggio di radicalità e di cambiamento che
spaventava molti.
In definitiva, la crocifissione di Gesù è
stata un atto di grande ingiustizia e di peccato. Tuttavia, Dio ha
usato questo evento per portare la salvezza al mondo intero. Come dice Paolo in
Romani 5:8: "Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché, mentre
eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi".
L'esortazione di Pietro a convertirsi è ancora valida oggi per tutti noi. Dobbiamo pentirci dei nostri peccati e accettare Gesù come il nostro Signore e Salvatore. Solo così possiamo ricevere il perdono dei peccati e la vita eterna.
[Gemini]
Etichette: battesimo, Convertitevi, dono dello Spirito, durezza di cuore, fede, incredulità, nome di Gesù, obbedienza, omicidio, orgoglio, pentimento, perdono, rifiuto del Messia
domenica 24 marzo 2024
PASSIONE E MORTE DI GESÙ - DIECI MESSAGGI
Dieci messaggi biblici e spirituali da Marco 14,1 - 15,47
1. Fede
- Fedeltà
nella prova: Gesù
rimane fedele al Padre fino alla morte, mostrandoci la forza sovrumana della
fede in Dio anche di fronte alle sofferenze più grandi – al martirio.
- Dubbio
e tradimento: I
discepoli, incluso Pietro, vacillano nella loro fede, tradendo Gesù.
Questo ci ricorda la fragilità umana e la necessità di perseverare nella
fede, senza la quale non c’è salvezza.
- Confessione
di fede: Il
centurione romano, a capo della crocifissione, proclama la fede in Gesù
come Figlio di Dio, mostrando come la fede può sorgere anche
inaspettatamente da un militare straniero.
2. Speranza
- Vittoria
sulla morte: La
risurrezione di Gesù, anticipata nel testo, è la fonte della speranza
cristiana. La morte non è la fine, ma il passaggio a una vita nuova. Gesù
sa con certezza che risorgerà il terzo giorno.
- Perdono
e redenzione: Gesù
offre il suo perdono a tutti, anche ai suoi nemici. La sua morte porta la
speranza della redenzione per tutti i peccati.
- Luce
nelle tenebre: La
risurrezione di Gesù porta la luce nel buio della sofferenza e della
morte, donando speranza al mondo.
3. Carità o amore di Dio per il mondo
- Amore
sacrificale: Gesù
offre la sua vita per amore dell'umanità, mostrando il grande amore di Dio
per il mondo.
- Compassione
per i sofferenti: Gesù si identifica con i poveri, gli emarginati e i sofferenti,
mostrando l'amore di Dio per i più deboli.
- Riconciliazione
e perdono: Gesù
offre la sua vita per riconciliare l'umanità con Dio, mostrando il suo
amore misericordioso.
- Potenza
dell'amore:
L'amore di Dio vince il male e la morte, aprendo la strada alla salvezza
per tutti.
Conclusione
Il testo di Marco 14,1 - 15,47 è un
invito a riflettere sulla profondità del mistero pasquale. La passione e la
crocifissione di Gesù non sono solo un evento storico, ma un momento di grande
rivelazione dell'amore di Dio per l'umanità. La fede, la speranza e la carità
sono i doni che ci permettono di accogliere questo amore e di viverlo nella
nostra vita.
I CAPI DI ACCUSA
Le accuse contro Gesù
nei Vangeli
Le accuse mosse contro Gesù nei Vangeli
sinottici (Matteo, Marco e Luca) e in Giovanni possono essere riassunte in tre
macro-categorie:
1. Bestemmia contro Dio
- Matteo
26,65: "Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti,
dicendo: "Ha bestemmiato! Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?
Ecco, ora avete udito la sua bestemmia."
- Marco
14,64:
"Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?". E tutti lo
condannarono, colpevole di morte."
2. Messia usurpazione del potere come re, profeta e sacerdote
- Matteo
27,11:
"Gesù comparve davanti al governatore, che lo interrogò: "Sei tu
il re dei Giudei?". Gesù gli rispose: "Tu lo dici"."
- Marco
15,2:
"Pilato gli chiese: "Sei tu il re dei Giudei?". Ed egli,
rispondendogli, disse: "Tu lo dici"."
- Luca
23,3:
"Pilato lo interrogò: "Sei tu il re dei Giudei?". Gesù gli
rispose: "Tu lo dici"."
- Giovanni
19,12:
"Da quel momento Pilato cercava di liberarlo, ma i Giudei gridavano:
"Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque si fa re si
oppone a Cesare"."
3. Sovversione
- Luca
23,2:
"Cominciarono ad accusarlo, dicendo: "Abbiamo trovato quest'uomo
che sobillava il nostro popolo, impediva di pagare il tributo a Cesare e
affermava di essere il Cristo re".”
Etichette: amore sacrificale, confessione di fede, dubbio, fedeltà, luce nelle tenebre, pace, perdono, perdono dei peccati, potenza dell'amore, riconciliazione, tradimento, vittoria sulla morte
domenica 5 maggio 2019
Atti 5,31: Un solo capo e salvatore per la conversione e il perdono
- hath.
- a Prince.
- a Saviour.
- to give.
- forgiveness.
- (GG5312) ὑψόω hypsóō: to lift up, to exalt
- (GH5375) נָשָׂא nasa or נָסָה nasah: to lift, carry, take
- (GG747) ἀρχηγός archegòs: prince
- (GH7218) ראֹשׁ rosh: head
- (GG4990) σωτήρ sōtḗr, saviour
- (GH3444) יְשׁוּעָה yeshuah: salvation
- (GH3468) יֶשַׁע yesha or יֵשַׁע yesha: deliverance, rescue, salvation, safety, welfare
- (GG3341) μετάνοια metanoia: change of mind, repentance
- (GH5164) נֹחַם nocham: sorrow, repentance
- (GH995) בִּין bin: to discern
- (GG859) ἄφεσις aphesis:dismissal, release, fig. pardon (from G863)
- (GH5547) סְלִיחָה selichah: forgiveness, from G5545
Etichette: Atti 5 31, capo, forgiveness, perdono, salvatore, μετάνοια, יְשׁוּעָה, נֹחַם, סְלִיחָה
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