sabato 18 maggio 2024
IL CRISTIANO VIVE GUIDATO DALLO SPIRITO NON DAI VIZI
Galati 5,18. Commento
e riflessioni sul rapporto Spirito e Legge
Testo
- BGT εἰ δὲ πνεύματι ἄγεσθε, οὐκ ἐστὲ ὑπὸ νόμον.
- BGM εἰ@cs δέ@cc πνεῦμα@ndnsc
ἄγω@vipp2p
οὐ@b
εἰμί@vipa2p
ὑπό@pa
νόμος@namsc
- NOV Quod si Spiritu ducimini, non estis sub lege.
- CEI Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.
- NAS But if you are led by the Spirit, you are not under the Law.
- VLH Nếu anh em để cho Thần Khí hướng dẫn, thì anh em không còn lệ thuộc Lề Luật nữa.
- CNV5 但你們若被聖靈引導,就不在律法以下了。
- UKR Коли ж дух вас провадить, то ви не під Законом.
- FBJ Mais si l'Esprit vous anime, vous n'êtes pas sous la Loi.
- JAS しかし、御霊によって導かれるなら、あなたがたは律法の下にはいません。
- TUR Ruh'un yönetimindeyseniz, Yasa'ya bağımlı değilsiniz.
- RBT Если же вверяете себя водительству Духа, то не под Законом вы óæå.
- KRV 너희가 만일 성령의 인도하시는 바가 되면 율법 아래 있지 아니하리라
- وَلكِنْ إِذَا انْقَدْتُمْ بِالرُّوحِ فَلَسْتُمْ تَحْتَ النَّامُوسِ. AVD
- MHT אֲבָל אִם הָרוּחַ מַנְהִיגָה אֶתְכֶם, אֲזַי אֵינְכֶם כְּפוּפִים לַתּוֹרָה.
Contesto
Questo versetto si trova nel contesto
della discussione di Paolo sulla libertà in Cristo. Egli contrappone la
libertà dello Spirito Santo alle restrizioni della Legge mosaica. La Legge,
pur buona in sé, non è in grado di dare la vera libertà perché non può
trasformare il cuore umano. Solo lo Spirito Santo può operare questo
cambiamento interiore, conducendo il credente a vivere una vita conforme alla
volontà di Dio per amore, non per obbligo.
- Romani
8,1-17:
Paolo sviluppa qui il concetto di libertà nello Spirito, contrapponendolo
alla schiavitù del peccato e della Legge.
- 2
Corinzi 3,6-18:
Paolo paragona la Legge al ministero di morte e lo Spirito al ministero di
vita.
- Galati
4,21-31:
Paolo usa l'allegoria di Agar e Sara per illustrare la differenza tra la
schiavitù della Legge e la libertà dello Spirito.
- Efesini
2,1-10:
Paolo sottolinea che la salvezza non si ottiene mediante opere della
Legge, ma per grazia mediante la fede.
Riflessioni sul rapporto Spirito e Legge
- Lo
Spirito non abolisce la Legge, ma la compie: Lo Spirito Santo non ci libera
dall'osservanza della Legge, ma ci permette di viverla in modo nuovo,
dall'interno, mossi dall'amore per Dio e per il prossimo.
- La
Legge è una guida, lo Spirito è la potenza: La Legge ci indica la volontà di
Dio, ma è lo Spirito Santo che ci dà la forza per viverla.
- Dalla
Legge alla libertà:
La Legge è stata data come pedagogo per condurci a Cristo. Una volta che
abbiamo ricevuto la fede in Cristo, non siamo più sotto la schiavitù della
Legge, ma siamo liberi di vivere nello Spirito, come figli di Dio.
- Lo
Spirito produce il frutto della giustizia: La vera giustizia non si ottiene
mediante l'obbedienza alla Legge, ma è il frutto dello Spirito Santo che
opera in noi.
- La
vita nello Spirito è una vita di amore: Il segno distintivo di chi vive
nello Spirito è l'amore come Cristo lo insegna: non c’è amore più grande
che dare la vita per i propri nemici. L'amore per Dio si esprime
nell'amore per il prossimo.
- La
vita nello Spirito è una vita di potenza: Lo Spirito Santo ci dona la forza
per vincere il peccato e vivere una vita santa.
Conclusione
Il rapporto tra Spirito e Legge è un tema
complesso e centrale nella teologia paolina. Galati 5,18 ci offre una sintesi
preziosa di questo rapporto: la vita nello Spirito è la vita di libertà e di
potenza che ci è stata donata in Cristo Gesù.
IL CONCETTO DI "LEGGE" E DI "SPIRITO" NELLE LETTERE DI PAOLO
La Legge
Per Paolo, la Legge (Torah in ebraico) ha
un duplice ruolo:
- Funzione
pedagogica:
La Legge è stata data da Dio come pedagogo per condurre il popolo
d'Israele a Cristo. Essa mostra la santità di Dio e il peccato dell'uomo,
ma non è in grado di dare la salvezza.
- Rivelazione
della volontà di Dio:
La Legge contiene le norme morali che Dio ha dato al suo popolo. Queste
norme sono immutabili e rivelano la giustizia e l'amore di Dio.
Tuttavia, Paolo sottolinea che la Legge ha
dei limiti:
- Non
può dare la vita:
La Legge può indicare la volontà di Dio, ma non può dare la forza per
viverla. Solo lo Spirito Santo può operare questo cambiamento interiore
nel cuore umano.
- Porta
alla schiavitù:
La Legge, con le sue numerose prescrizioni, può creare un senso di
oppressione e di schiavitù. L'uomo è sottoposto a un giogo di regole che
non è in grado di sopportare.
- Non
può soddisfare il desiderio di giustizia: La Legge richiede un'obbedienza
perfetta, che è impossibile per l'uomo peccatore. L'uomo, anche se cerca
di osservare la Legge con tutte le sue forze, rimane sempre consapevole di
non riuscire a raggiungere la perfezione richiesta.
Lo Spirito
Lo Spirito Santo è la forza di Dio che
opera nella vita del credente. Egli è:
- Donatore
di vita:
Lo Spirito Santo è colui che ha risuscitato Gesù dai morti ed è ora
presente nella vita dei credenti per donare loro una vita nuova.
- Guida
e consolazione:
Lo Spirito Santo guida il credente nella sua vita e gli dona consolazione
nelle prove e nelle tribolazioni.
- Forza
per vivere la giustizia: Lo Spirito Santo non solo rivela la
volontà di Dio, ma dà anche la forza per viverla. Egli trasforma il cuore
del credente e lo rende capace di amare Dio e il prossimo.
Rapporto tra Legge e Spirito
Il rapporto tra Legge e Spirito è
complesso e articolato. Paolo non insegna che lo Spirito Santo ci libera
dall'osservanza della Legge, ma piuttosto che ci permette di viverla in modo
nuovo, dall'interno, mossi dall'amore per Dio e per il prossimo.
Sintesi
- La
Legge è buona e santa, ma non è in grado di dare la salvezza.
- Lo
Spirito Santo è colui che dona la vita e la forza per vivere la giustizia.
- La
vita nello Spirito è la vita di libertà e di potenza che ci è stata donata
in Cristo Gesù.
Oltre alle riflessioni già presentate in
precedenza, ecco alcuni altri spunti di approfondimento:
- La
Legge come ombra del bene futuro: Paolo vede la Legge come un'ombra di
ciò che si sarebbe compiuto in Cristo. La Legge prefigurava la venuta del
Messia e la sua opera di redenzione.
- Lo
Spirito come compimento della Legge: Lo Spirito Santo non abolisce la
Legge, ma la compie. Egli porta a perfezione ciò che la Legge aveva solo
prefigurato.
- La
vita nello Spirito come vita messianica: La vita nello Spirito è la vita del
nuovo popolo di Dio, il popolo messianico. È una vita caratterizzata dalla
libertà, dalla gioia e dalla pace.
Conclusione
La comprensione del rapporto tra Legge e
Spirito è fondamentale per comprendere la teologia di Paolo. Essa ci aiuta a
capire il significato della salvezza in Cristo e la vita nuova che ci è stata
donata nello Spirito Santo.
[Gemini]
Etichette: camminate in Spirito, carne e Spirito, desiderio della carne, diritti dell'uomo?, frutti diversi, guida dello Spirito, legge, non siete sotto la Legge, passioni, pedagogo
giovedì 9 maggio 2024
NON AVER PAURA, NON TACERE
Il cristiano, testimone di Cristo non deve temere nessuno
Atti 18,9-18. Il Signore disse a Paolo: Non aver paura, continua a parlare e non tacere.
Note di ambientazione storica e biblica
1. CORINTO
Per delineare un quadro completo di Corinto al tempo di Paolo, è necessario contestualizzare la città storicamente e religiosamente, analizzando i suoi aspetti salienti e il rapporto che si instaurò tra l'apostolo e la sua comunità.
Profilo storico
- Posizione e importanza: Corinto,
situata nell'Istmo di Corinto che collega il Peloponneso alla Grecia
settentrionale, era un importante centro commerciale e strategico. Era un
crocevia di rotte marittime e terrestri, fattore che contribuì alla sua
prosperità e cosmopolitismo.
- Popolazione: La città
era popolata da una mescolanza di greci, romani, ebrei e altre
provenienze, creando un ambiente multiculturale e vivace.
- Società: La
società corinzia era stratificata, con una netta divisione tra classi
sociali. Accanto a una ricca élite mercantile, vi era una numerosa classe
operaia e una significativa presenza di schiavi.
- Religione: Corinto
era un centro religioso politeista, con il culto di numerose divinità
greche e romane, tra cui Afrodite, divinità dell'amore e della sessualità,
il cui tempio era famoso in tutto il mondo antico.
Profilo religioso
- Culto religioso: La
religione permeava la vita quotidiana dei Corinzi, con riti, festività e
consultazioni degli oracoli. La morale era legata alle divinità e alle
loro sfere d'influenza.
- Influenze orientali: Oltre al
pantheon greco-romano, Corinto era aperta a culti orientali come quello di
Cibele e Dioniso, che attiravano molti devoti con i loro riti estatici e
promesse di salvezza.
- Sinagoga ebraica: La
presenza di una comunità ebraica a Corinto è attestata, con una sinagoga
frequentata da Paolo e da altri ebrei.
Relazione tra Paolo e i Corinzi
- Fondazione della comunità: Paolo
giunse a Corinto durante il suo secondo viaggio missionario (Atti
18:1-18), fondandovi una comunità cristiana. Vi rimase per circa 18 mesi,
istruendo i fedeli e battezzando nuovi convertiti.
- Carattere della comunità: La
comunità corinzia era vivace e diversificata, ma presentava anche problemi
interni come divisioni, liti, immoralità sessuale e influenze di culti
pagani.
- Lettere ai Corinzi: Per
affrontare queste difficoltà, Paolo scrisse due lettere ai Corinzi (1
Corinzi e 2 Corinzi), affrontando i temi controversi e offrendo guida
spirituale alla comunità.
- Insegnamenti di Paolo: Paolo
predicava il messaggio cristiano di salvezza attraverso la fede in Gesù
Cristo, invitando i Corinzi ad abbandonare le pratiche pagane e vivere
secondo i principi morali cristiani.
- Influenza di Paolo: Le
lettere di Paolo ebbero un impatto profondo sulla comunità corinzia,
aiutandola a maturare nella fede e ad affrontare le sfide interne.
Conclusione
Corinto, al tempo di Paolo, era una
città ricca, multiculturale e densa di stimoli religiosi. La comunità
cristiana, fondata da Paolo, era vivace ma presentava diverse problematiche. Le
lettere di Paolo ai Corinzi rappresentano una preziosa testimonianza del
rapporto tra l'apostolo e la sua comunità, offrendo spunti di riflessione sulla
fede, la morale e la vita comunitaria nella Chiesa primitiva.
Personaggi chiave:
- Paolo: Apostolo
del Cristianesimo, fondatore della comunità cristiana di Corinto e autore
di due lettere ai Corinzi.
- Aquila e Priscilla: Coniugi
cristiani che collaborarono con Paolo a Corinto e lo aiutarono nel suo
ministero.
- Apollo: Ebreo alessandrino eloquente, istruito da Aquila e Priscilla nella fede cristiana.
- Demetrio: Atti 19,23-27: Demetrio, un fabbro di Corinto, era il capo di un gruppo di artigiani che producevano oggetti sacri per il culto di Artemide, la dea della caccia e della natura selvaggia. Quando l'arrivo di Paolo a Corinto e la sua predicazione contro l'idolatria minacciarono il loro commercio, Demetrio incitò i suoi concittadini contro Paolo e i cristiani, scatenando una sommossa
Attività
- Fondazione della comunità
cristiana: Paolo predicò il Vangelo a Corinto e battezzò i nuovi convertiti.
- Istruzione dei fedeli: Paolo
istruì i cristiani di Corinto nella dottrina e nella pratica della fede.
- Scrittura delle lettere: Paolo scrisse due lettere.
2. GALLIONE
Nella Bibbia, il Gallione menzionato in
Atti 18,12-17 era il proconsole della provincia romana dell'Acaia durante il
regno dell'imperatore Claudio (41-54 d.C.). Era un membro della Gens Junia, una
famiglia patrizia romana di antica origine. Il nome completo di Gallione era
Lucio Junio Anneo Gallio Senecione.
Gallione apparteneva al ramo dei Junii Silani della Gens Junia. Questa famiglia era distinta e annoverava tra i suoi membri numerosi consoli, senatori e altre figure importanti della Repubblica romana e dell'Impero romano.
Carriera Politica
Gallione iniziò la sua carriera politica
sotto l'imperatore Tiberio (14-37 d.C.) e ricoprì diverse cariche, tra cui
questore ed edile. Nel 51 d.C., durante il regno di Claudio, fu nominato
proconsole dell'Acaia, una provincia che comprendeva la Grecia continentale e
le isole del Mar Egeo. Come proconsole, Gallione era responsabile
dell'amministrazione e della giustizia nella provincia.
Atti degli Apostoli
Gallione viene menzionato negli Atti degli
Apostoli quando Paolo di Tarso fu portato davanti a lui a Corinto,
accusato di sovvertire l'ordine pubblico e di introdurre una nuova religione.
Gallione, non trovando alcuna base per le accuse, rifiutò di processare Paolo e lo liberò.
Morte e Eredità
Gallione morì dopo il suo mandato di
proconsole in Acaia, probabilmente intorno al 64 d.C. Era il fratello maggiore
del famoso filosofo stoico Lucio Anneo Seneca, che scrisse diverse opere
lodando il carattere e l'integrità di Gallione.
Informazioni Aggiuntive
- Alcuni
studiosi ritengono che Gallione sia stato il primo cristiano in seno alla
famiglia imperiale romana, sebbene non vi siano prove definitive a
sostegno di questa affermazione.
- La figura di Gallione è stata raffigurata in diverse opere d'arte e letteratura, tra cui il romanzo "La tunica" di Lloyd C. Douglas e il film omonimo del 1953.
3. AQUILA E PRISCILLA
Priscilla e Aquila, coppia di coniugi
giudei, sono figure importanti nel Nuovo Testamento, menzionate diverse volte
negli Atti degli Apostoli e in una lettera di Paolo. La loro storia è
intrecciata con quella di Paolo e rappresenta un esempio di fede, ospitalità e
istruzione cristiana.
Chi erano
- Aquila: Era un ebreo originario del Ponto,
regione situata nell'odierna Turchia. Era fabbricante di tende, mestiere
che condivideva con la moglie Priscilla.
- Priscilla: Anche lei ebrea, probabilmente anche lei originaria del Ponto, collaborava con il marito nella gestione
dell'attività.
Insieme, Priscilla e Aquila si trasferirono a Roma, ma a causa dell'editto dell'imperatore Claudio del 49 d.C. che espelleva gli ebrei dalla città, furono costretti a migrare a Corinto. Qui incontrarono Paolo, che si unì a loro lavorando come fabbricante di tende. Tra Paolo e la coppia si instaurò un forte legame di amicizia e collaborazione.
Attività e ruolo nella diffusione della fede in Cristo
- Ospitalità: Priscilla e Aquila offrirono a Paolo
ospitalità e un lavoro durante il suo soggiorno a Corinto (Atti 18,1-2).
La loro casa divenne un luogo di incontro per i cristiani della zona (Atti
18,18).
- Istruzione: Istruirono Apollo, un eloquente
ebreo alessandrino, approfondendo la sua conoscenza degli insegnamenti
cristiani (Atti 18,24-28).
- Aiuto
a Paolo:
Aiutarono Paolo in diverse occasioni, ad esempio accompagnandolo nel suo
viaggio da Efeso in Siria (Atti 18,19) e inviando saluti alle comunità
cristiane (Romani 16,3).
Menzione nella Bibbia
Priscilla e Aquila sono menzionati
esplicitamente in diverse parti del Nuovo Testamento:
- Atti
degli Apostoli:
18,1-2.18-19.26-27.
- Romani: 16,3-4
- 1
Corinzi:
16,19
- 2
Timoteo: 4,19
Oltre a queste menzioni esplicite, si
presume che Priscilla e Aquila siano tra i "collaboratori" di Paolo a
cui egli fa riferimento in alcune sue lettere (ad esempio Filippesi 4,22).
Conclusione
Priscilla e Aquila furono figure devote e
attive nella diffusione della fede nel Messia, durante i primi anni della Chiesa. La
loro storia è un esempio di fede, ospitalità, istruzione e collaborazione nel
servizio a Dio e al prossimo.
[Gemini]
Etichette: Cencre, Corinto, culto, Gallione, Giudei, legge, Priscilla e Aquila, Siria, tribunale, visione, voto
martedì 19 marzo 2024
FEDE DI ABRAMO - INDIPENDENTE DALLE RELIGIONI
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