venerdì 23 febbraio 2018

 

Dio è solo luce - è visibile tutto in Cristo


DIO E' SOLO LUCE - VERITA'


γνόφος -  חֹשֶׁךְ- darkness: in Es 10,22 (“Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre [וַיְהִ֧י חֹֽשֶׁךְ־אֲפֵלָ֛ה - καὶ ἐγένετο σκότος γνόφος θύελλα - et factae sunt tenebrae horribiles - and there was thick <0653> darkness <02822>] su tutta la terra d'Egitto, per tre giorni.”); 14,20; 20,21; Dt 4,11; 5,22; Gs 24,7; 2 Sam 22,10; 1 Re 8,53; 2 Cr 6,1; Est 1,1; Sal 17,10 (H Sal 18,10: “Abbassò i cieli e discese, una nube oscura sotto i suoi piedi.”); 96,2 (H Sal 97,2: “Nubi e tenebre lo avvolgono, giustizia e diritto sostengono il suo trono.”); Gb 3,5; 9,17; 17,13; 22,13; 23,17; 27,20; Sir 45,5; Am 5,20 (“Non sarà forse tenebra, non luce, il giorno del Signore? Oscurità, senza splendore alcuno?”); Gl 2,2; Sof 1,15; Is 44,22; 60,2; Ger 23,12; Ez 34,12; Eb 12,18 (“Voi infatti non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta [καὶ γνόφῳ καὶ ζόφῳ καὶ θυέλλῃ - et turbinem et caliginem et procellam - unto blackness <1105>, and <2532> darkness <4655>, and <2532> tempest <2366>],”).

In ebraico esistono diversi termini equivalenti a “oscurità, tenebra”, come חֹשֶׁךְ, in 77 vv, da Gen 1,2 (“La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.”) a So 1,15 (“Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebra e di oscurità, e giorno di nube e di caligine,”); cfr. Gen 1,4; Es 10,21; 14,20; Gb 17,13; 18,18; 24,16; Sal 88,12; Qo 2,13; Is 5,20 (“Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.”); Ez 8,12; Am 5,18; Na 1,8. Cfr. מָעוּף (En: gloom) insieme a חֲשֵׁכָה (En: darkness) ed a אֲפֵלָה (En: darkness) in Is 8,22: “e rivolgerà lo sguardo sulla terra ed ecco angustia e tenebre e oscurità desolante. Ma la caligine sarà dissipata,”. 

In ebraico l’idea di “oscurità” è espressa in almeno 107 vv, anche da diverse altre parole ebraiche, il cui numero Strong lo riporto qui di seguito insieme ad una trascrizione fonetica semplificata del termine e al loro significato in inglese: H652 ('ophel) dusk:--darkness, obscurity; H2446 (Chakalyah) darkness of Jah; Chakaljah, an Israelite:--Hachaliah; H2816 (chashowk) (Aramaic) the dark:--darkness; H2821 (chashak) to be dark, to darken; H2822 (choshek) the dark; darkness; H2824 (cheshkah) darkness; H2825 (chashekah or chashekah) darkness; H3990 (ma'aphel) opaque: -darkness; H3991 (ma'phelyah) opaqueness: -darkness; H4285 (machshak) darkness, a dark place; H4588 (ma`uwph) covering with shade, darkness, dimness; H5645 (`ab) an envelope, i.e. darkness; H5774 (`uwph) to cover (with wings or obscurity); H5848 (`ataph) to shroud, to cover (over); H5890 (`eyphah) obscurity, darkness. 

Cfr. Gen 1,2; Es 10,22 (“Mosè stese la mano verso il cielo: vennero dense tenebre su tutta la terra d'Egitto, per tre giorni.”); 2 Sam 22,29; Gb 10,22; 23,17; 28,3; Sal 18,11; 139,12; Is 8,22; 58,10; Gl 2,2; Sof 1,15 (“Giorno d'ira quel giorno, giorno di angoscia e di afflizione, giorno di rovina e di sterminio, giorno di tenebra e di oscurità, e giorno di nube e di caligine,”). 

In greco, considerando soprattutto il NT, l’dea di “oscurità” o “tenebra” può essere espressa anche con parole diverse da γνόφος, in Mt 4,16 (σκιά - σκότος: “Il popolo che abitava nelle tenebre [ἐν σκότει] vide una grande luce, per quelli che abitavano in regione e ombra di morte [σκιᾷ θανάτου] una luce è sorta.”); 6,23 (“ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso [σκοτεινὸν]. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!”); 8,12; 22,13; 25,30; 27,45; Mc 4,32; 15,33; Lc 1,79; 11,34-36; 22,53; 23,44; Gv 3,19; At 2,20; 5,15; 13,11; 26,18; Rm 2,19; 13,12; 1 Cor 4,5; 2 Cor 4,6; 6,14; Ef 5,8.11; 6,12; Col 1,13; 2,17; 1 Ts 5,4-5; Eb 8,5; 10,1; 12,18; 1 Pt 2,9; 2 Pt 2,4.17 (v. 4: ζόφος: “Dio infatti non risparmiò gli angeli che avevano peccato, ma li precipitò in abissi tenebrosi [ζόφου ταρταρώσας], tenendoli prigionieri per il giudizio.”); 1 Gv 1,6; Gd 1,6.13; Ap 16,10 (σκοτόω: “Il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia; e il suo regno fu avvolto dalle tenebre [ἐσκοτωμένη]. Gli uomini si mordevano la lingua per il dolore”).

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