domenica 12 maggio 2024

 

IL BATTESIMO NELLO SPIRITO DI GESÙ

 

Atti 19,1-8. Il Battesimo nello Spirito Santo è nel Nome di Gesù
Imponendo le mani nel nome di Gesù, Paolo battezza nello Spirito

 Video Lettura

In Atti 19,1-8, non si tratta del Battesimo di Gesù, da parte di Giovanni, ma del Battesimo nello Spirito Santo da parte di Paolo..

È vero che Paolo impose le mani su questi dodici uomini a Efeso, e questo è il metodo descritto più frequentemente nel Nuovo Testamento per conferire il Battesimo nello Spirito Santo (Atti 8,17-19; 9,17; 10,44; 19,6).

Tuttavia, il testo non descrive in dettaglio il rituale o le sue componenti specifiche.

Ciò che possiamo dire con certezza è che:

Oltre all'imposizione delle mani, altri elementi potevano essere associati al Battesimo nello Spirito Santo nel Nuovo Testamento, come:

 

È importante sottolineare che non esiste un rituale unico e prescritto per il Battesimo nello Spirito nel Nuovo Testamento.

La sua conferenza sembra essere dipesa da un'azione di fede da parte del credente, spesso in risposta alla predicazione del Vangelo o all'imposizione delle mani da parte di un altro credente già battezzato nello Spirito Santo.

Le manifestazioni esteriori del Battesimo nello Spirito Santo potevano variare da persona a persona, ma erano sempre accompagnate da una profonda trasformazione interiore, caratterizzata da una maggiore potenza spirituale, doni spirituali e una più stretta relazione con Dio.

 

APOLLO E PAOLO

Nella Scrittura del Nuovo Testamento, Apollo, un esperto di Scrittura, è menzionato in diverse città:

In base a queste menzioni, possiamo dedurre che Apollo viaggiò ampiamente nel mondo mediterraneo, insegnando e dibattendo la Scrittura. Le sue attività si concentrarono principalmente a Efeso, Corinto e Acaia, ma è possibile che abbia visitato anche altre località.

È importante notare che il Nuovo Testamento non fornisce una cronologia completa dei viaggi di Apollo, né descrive in dettaglio il suo insegnamento. Le informazioni su di lui sono frammentarie e spesso derivano da riferimenti indiretti.

Nonostante ciò, Apollo emerge come una figura significativa nella chiesa primitiva, un teologo eloquente e un abile difensore della fede cristiana. La sua influenza è evidente nelle lettere di Paolo ai Corinzi, dove Paolo si confronta con le idee di Apollo e cerca di promuovere l'unità nella chiesa.

 

[Gemini]

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martedì 2 aprile 2024

 

Atti 3,6. IL POTERE DI PIETRO

 

IL DENARO NON SERVE PIÙ AI CRISTIANI

Video Lezione

Pietro che parla

Nel contesto di Atti 3, Pietro assume il ruolo di portavoce e leader della nascente comunità cristiana. Il suo discorso all'uomo storpio è pieno di autorità e sicurezza, derivate dalla sua fede in Gesù Cristo.

"Non possiedo né argento né oro"

Pietro ammette la sua povertà materiale, sottolineando che non ha ricchezze terrene da offrire. Questo è significativo perché la guarigione miracolosa che segue non è attribuita a poteri magici o ricchezze, ma alla potenza di Dio che opera attraverso Gesù Cristo..

"Ma quello che ho te lo do"

Nonostante la sua mancanza di beni materiali, Pietro offre all'uomo ciò che ha di più prezioso: la fede in Gesù Cristo. La guarigione diventa quindi un segno tangibile della potenza di Dio e della salvezza offerta in Cristo.

"Nel nome di Gesù Cristo"

La guarigione avviene "nel nome di Gesù Cristo", sottolineando la centralità di Gesù nella fede cristiana e la sua autorità come Signore e Salvatore.

"[Alzati e] cammina"

L'ordine di Pietro all'uomo storpio di "alzarsi e camminare" è un comando semplice ma potente, che rispecchia la potenza di Dio che opera attraverso la fede. La guarigione fisica diventa simbolo della risurrezione di Gesù e della nuova vita che offre ai suoi seguaci.

Problemi linguistici o testuali

Il versetto 6 non presenta particolari problemi linguistici o testuali. La traduzione è chiara e il significato è facilmente comprensibile.

Passi paralleli

Diversi passi nella vita pubblica di Gesù offrono parallelismi con Atti 3:6. In particolare, si possono ricordare:

In questi episodi, Gesù compie miracolose guarigioni come segni della sua autorità divina e della sua messianicità. Atti 3,6 si inserisce in questa tradizione, mostrando come la potenza di Dio continua ad operare attraverso la Chiesa dopo la risurrezione di Gesù.

Conclusione

Atti 3:6 è un versetto ricco di significato che ci insegna diverse cose:

Questo versetto ci invita a mettere la nostra fede in Gesù Cristo e a sperimentare la sua potenza nella nostra vita.

[Gemini]

Paralleli

Mt 7,22; 10,9; Mc 14,8; 16,17; Gv 19,19; At 2,22.36; 3,16; 4,7.10; 9,34; 10,38; 16,18; 19,13; 1 Cor 4,11; 2 Cor 6,10; 8,912; Gc 2,5; 1 Pt 4,10.

Per studiare vedi il mio sito

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lunedì 1 aprile 2024

 

PREDICAZIONE DI PIETRO

 

Atti 2,38. Un invito alla conversione e alla fede in Cristo

Video Lezione

1. "Convertitevi - conversione"

Nel versetto 38 di Atti 2, Pietro invita i Giudei a convertirsi. La conversione, nel Nuovo Testamento, è un cambiamento radicale di cuore e di vita che porta a seguire Gesù Cristo. Essa implica:

La conversione non è un evento una tantum, ma un processo continuo di crescita nella fede.

Passi paralleli:

2. "Si faccia battezzare - battesimo"

Il battesimo è un segno esteriore della conversione interiore. È un atto di obbedienza a Dio e di identificazione con la morte e la risurrezione di Gesù Cristo (Romani 6,3-4).

Passi paralleli:

3. Nome di Gesù Cristo

Il nome di Gesù Cristo ha grande autorità e potenza. Essere battezzati nel nome di Gesù significa riconoscerlo come Signore e Salvatore e affidarsi a lui per la salvezza.

Passi paralleli:

4. Perdono dei peccati

La conversione e il battesimo portano al perdono dei peccati. Questo è un dono di Dio, per grazia, mediante la fede in Gesù Cristo.

Passi paralleli:

5. Dono dello Spirito Santo

Lo Spirito Santo è un dono di Dio ai credenti. Egli ci guida, ci conforta e ci aiuta a vivere una vita santa.

Passi paralleli:

Conclusione

Atti 2,38 è un invito rivolto a tutti noi a convertirci a Dio e a seguire Gesù 

SVILUPPO DEL COMMENTO

L'esortazione di Pietro ai Giudei in Atti 2,38

L'esortazione di Pietro ai Giudei in Atti 2,38, "Convertitevi!", si inserisce in un contesto preciso: il giorno di Pentecoste, subito dopo la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli. Pietro, pieno di Spirito Santo, proclama la risurrezione di Gesù Cristo e accusa i Giudei di averlo crocifisso.

Da quali peccati soprattutto?

Pietro non specifica i peccati che hanno portato i Giudei a crocifiggere Gesù, ma possiamo dedurli dal contesto del Nuovo Testamento:

Quali peccati hanno portato i Giudei a crocifiggere il Messia?

In generale, i peccati che hanno portato i Giudei a crocifiggere il Messia possono essere riassunti in:

Conclusione

L'esortazione di Pietro a convertirsi è un invito a pentirsi di questi peccati e ad accettare Gesù come il Messia e Salvatore. La conversione porta al perdono dei peccati e al dono dello Spirito Santo, che ci permette di vivere una vita nuova in Cristo.

Oltre ai peccati specifici menzionati sopra, è importante ricordare che la crocifissione di Gesù è stata un evento complesso con diverse cause. Alcune di queste cause includono:

In definitiva, la crocifissione di Gesù è stata un atto di grande ingiustizia e di peccato. Tuttavia, Dio ha usato questo evento per portare la salvezza al mondo intero. Come dice Paolo in Romani 5:8: "Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi".

L'esortazione di Pietro a convertirsi è ancora valida oggi per tutti noi. Dobbiamo pentirci dei nostri peccati e accettare Gesù come il nostro Signore e Salvatore. Solo così possiamo ricevere il perdono dei peccati e la vita eterna. 

[Gemini]

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lunedì 18 marzo 2024

 

PADRE E MADRE VERGINI DI GESÙ

 

Messaggi chiave di Matteo 1,16-24

Video Lezione

Ruolo di Giuseppe

Ruolo dell'angelo

Ruolo del sonno e del sogno

Nome di Gesù

Messaggi per uomini e donne di oggi:

Messaggi per il matrimonio

Conclusione

Il ruolo di Giuseppe nella nascita di Gesù è fondamentale. Egli è un esempio di fede, obbedienza, amore e dedizione. Il suo matrimonio con Maria è un modello per tutte le famiglie cristiane. La sua storia ci insegna che Dio ha un piano per ciascuno di noi e che ci chiama a collaborare con lui nella realizzazione del suo regno

ESEGESI DI MATTEO 1,19 

Giuseppe, considerato "uomo giusto" nel brano di Matteo 1,16-24, pensa di ripudiare Maria in segreto perché si trova di fronte a una situazione che non comprende: la sua promessa sposa è incinta, ma lui non ne è il padre.

Ecco alcune delle leggi ebraiche che potrebbero aver influenzato il pensiero di Giuseppe:

Tuttavia, è importante sottolineare che Giuseppe non accusa Maria di adulterio. Egli sa che Maria è una donna di grande fede e integrità, e non può credere che abbia commesso un peccato così grave. La sua decisione di ripudiarla in segreto è motivata dal suo desiderio di proteggerla dalla vergogna e dalla punizione pubblica.

In definitiva, il gesto di Giuseppe è un atto di grande misericordia e compassione. Egli è disposto a sacrificare la sua reputazione e il suo futuro per amore di Maria e del bambino che porta in grembo.

[Gemini]

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