giovedì 25 aprile 2024
VANGELO SECONDO PAOLO
Atti 13,26-33. Dio ha
compiuto le promesse fatte ai padri, risuscitando Gesù.
PROGRAMMA DI VITA E
ATTIVITÀ DEGLI APOSTOLI
Versetto 26
- "Fratelli,
figli d'Israele, ecco, vi annunziamo questa buona novella: la promessa
fatta ai nostri padri".
- Riferimento
parallelo: Atti 3,25
- Commento: Paolo e Barnaba si rivolgono
al popolo di Antiochia di Pisidia, definendoli "fratelli" e
"figli d'Israele". Sottolineano che il messaggio che portano è
una "buona novella", la realizzazione della promessa fatta ai
loro padri. Questa promessa è la salvezza attraverso il Messia.
Versetto 27
- "Gesù,
che è stato inviato da loro, è infatti venuto per adempiere questa
promessa, dopo che Giovanni aveva preparato la sua venuta con la
predicazione di un battesimo di penitenza a tutto il popolo
d'Israele".
- Riferimenti
paralleli: Matteo 3,1-17; Luca 3,1-22
- Commento: Gesù è il Messia atteso,
inviato da Dio per compiere la promessa fatta ai padri. La sua venuta è
stata preparata da Giovanni Battista, che ha predicato un battesimo di
penitenza per preparare il popolo all'arrivo del Messia.
Versetti 28-29
- "E
anche dopo che Giovanni aveva terminato la sua missione, dicevano:
"Non abbiamo trovato in lui nulla di degno di morte; anzi, gli
abbiamo chiesto di uccidere colui che aveva tormentato la nostra vita con
i suoi discorsi".
- Commento: I Giudei di Antiochia
testimoniano che non hanno trovato motivo per condannare Gesù a morte.
Anzi, si stupiscono che Pilato abbia acconsentito alla sua crocifissione,
nonostante non ci fosse alcuna prova contro di lui.
Versetto 30
- "Ma
essi hanno colmato la misura dei loro peccati uccidendolo; ma il terzo
giorno Dio lo ha risuscitato dai morti".
- Riferimenti
paralleli: Matteo 27,27-61; Marco 15,16-46; Luca 23,26-56; Giovanni 19,16-42
- Commento: I Giudei hanno "colmato
la misura dei loro peccati" uccidendo Gesù. Ma Dio ha dimostrato la
sua potenza risuscitandolo dai morti il terzo giorno. La risurrezione è
la prova definitiva che Gesù è il Messia, il Figlio di Dio.
Versetti 31-32
- "E
molti di quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme lo
hanno visto dopo la sua risurrezione; e questi ora sono testimoni di lui
davanti al popolo".
- Riferimenti
paralleli: Matteo 28,9-20; Marco 16,9-20; Luca 24,13-43; Giovanni 20,1-29;
1 Corinzi 15,5-8
- Commento: I testimoni oculari della
risurrezione di Gesù sono la prova più convincente della sua divinità.
Questi testimoni, provenienti dalla Galilea, hanno visto Gesù vivo dopo
la sua morte e ora lo annunciano al popolo.
Versetto 33
- "E
noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è compiuta, perché Dio
l'ha adempiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù".
- Riferimenti
paralleli: Romani 1,4; Galati 3,13-14
- Commento: La promessa fatta ai padri si
è compiuta nella risurrezione di Gesù. Dio ha adempiuto la sua promessa
non solo per gli Israeliti del passato, ma anche per i loro figli, cioè
per tutti coloro che credono in Gesù.
6 Messaggi per il
lettore
- Gesù è il Messia atteso, inviato da Dio per compiere la promessa di salvezza. La sua morte e risurrezione sono la prova definitiva della sua divinità.
- La risurrezione di Gesù è la buona novella per tutta l'umanità. Offre speranza e perdono a tutti coloro che credono in lui.
- Siamo chiamati a testimoniare la risurrezione di Gesù al mondo. Dobbiamo condividere la nostra fede con gli altri e invitarli a credere in Gesù come Signore e Salvatore. La fede in Gesù ci porta la salvezza e la vita eterna. Credere in Gesù significa accettare il suo sacrificio sulla croce come pagamento per i nostri peccati e ricevere la sua giustizia. Significa anche nascere di nuovo e ricevere lo Spirito Santo, che ci guida e ci dà la forza per vivere una vita santa. La fede in Gesù ci dona la salvezza dall'eterna dannazione e ci assicura la vita eterna con Dio.
- Siamo chiamati a vivere una vita nuova in Cristo. Quando crediamo in Gesù, non siamo più le stesse persone. Veniamo trasformati dalla sua grazia e riceviamo la forza per vivere una vita nuova, libera dal peccato e conforme alla volontà di Dio. Questa nuova vita è caratterizzata dall'amore, dalla gioia, dalla pace, dalla pazienza, dalla bontà, dalla benignità, dalla fede, dalla mansuetudine e dal dominio di sé (Galati 5,22-23).
- Dobbiamo condividere la nostra fede con gli altri e invitarli a credere in Gesù. Gesù non ci ha chiamati solo a credere in lui, ma anche a condividere la nostra fede con gli altri. Dobbiamo essere testimoni del suo amore e della sua grazia nel mondo. Possiamo farlo parlando della nostra fede con gli altri, compiendo opere di bontà e mostrando l'amore di Cristo nella nostra vita quotidiana. In un mondo che spesso è buio e disperato, il messaggio di Gesù offre speranza e vera vita. Siamo chiamati a vivere e proclamare questo messaggio con gioia e convinzione, certi che Gesù è la risposta ai bisogni più profondi dell'umanità.
Conclusione e sintesi
di Atti 13,26-33
Il brano di Atti 13,26-33 è un potente
proclama della buona novella: la salvezza in Gesù Cristo. Paolo e Barnaba
annunciano al popolo di Antiochia di Pisidia che Gesù è il Messia atteso,
inviato da Dio per compiere la promessa fatta ai padri. La sua morte e
risurrezione sono la prova definitiva della sua divinità e offrono speranza e
perdono a tutti coloro che credono in lui.
Novità spesso dimenticata dai lettori di
questo testo
Un aspetto spesso trascurato di questo
brano è l'enfasi posta sulla risurrezione di Gesù come compimento della promessa fatta ai padri. La
risurrezione non è solo un evento miracoloso, ma è l'adempimento di tutto il
piano salvifico di Dio. Significa che la promessa di salvezza fatta ad Abramo e
ai suoi discendenti si è finalmente realizzata in Gesù.
Questa enfasi sulla risurrezione ha
importanti implicazioni per la nostra fede. La risurrezione ci assicura che
Gesù non è stato sconfitto dalla morte, ma che ha vinto il potere del peccato e
della morte. Significa che la sua salvezza è a nostra disposizione e che
possiamo avere la certezza della vita eterna con lui.
In un mondo che spesso si concentra sulla
sofferenza e sulla morte, il messaggio di Atti 13,26-33 è un messaggio di
speranza e di vittoria. È un invito a credere in Gesù Cristo, l'unico che può
donarci la vera salvezza e la vita eterna.
Oltre a quanto già detto, vorrei
sottolineare alcuni altri punti chiave del brano:
- L'importanza
della testimonianza: I testimoni oculari della risurrezione di Gesù sono la prova più
convincente della sua divinità. Siamo chiamati a seguire il loro esempio e
a testimoniare la nostra fede al mondo.
- L'universalità
della salvezza: La
promessa di salvezza in Gesù Cristo è per tutti, indipendentemente dalla
razza, dalla cultura o dalla religione.
- Il
nuovo comandamento dell'amore: La fede in Gesù ci porta ad amare Dio e il
prossimo con tutto il nostro cuore. Questo nuovo comandamento è il segno
distintivo dei veri cristiani.
Atti 13,26-33 è un testo ricco e
profondo che ha il potere di trasformare la nostra vita. Invitando a riflettere
su questo brano, speriamo di contribuire a farne scoprire la bellezza e la
novità.
[Gemini]
Etichette: annunzio, Antiochia di Pisidia, apostoli, compimento delle Scritture, padri, Paolo, Pilato, prifezie, promesse, risurrezione di Gesù testimoni oculari, sinagoga, timorato di Dio, uccisione di un innocente
giovedì 11 aprile 2024
LA CHIESA È APOSTOLICA OVUNQUE E SEMPRE
ANNUNCIARE E INSEGNARE A TUTTI CHE GESÙ È IL SIGNORE DI TUTTI
Atti 5,42. La chiesa è apostolica ovunque
1. "Ogni giorno": L'insistenza sulla
frequenza ("ogni giorno") sottolinea la perseveranza e la dedizione
degli apostoli alla loro missione. Nonostante le persecuzioni e le
intimidazioni, continuano a predicare il Vangelo senza sosta.
2. "Nel tempio e nelle case": La scelta di
predicare sia nel tempio, luogo ufficiale di culto ebraico, che nelle case,
indica l'intenzione di raggiungere tutti, indipendentemente dalla posizione
sociale o religiosa. Il messaggio di salvezza in Gesù Cristo è universale.
3. "Non cessavano di insegnare": Il verbo
"cessare" preceduto dalla negazione “non” implica un'azione continua
e ininterrotta. L'insegnamento degli apostoli non era un evento occasionale, ma
una parte fondamentale del loro ministero.
Chi sono quelli che insegnano?: In Atti 5,42, il
soggetto di "non cessavano di insegnare" sono gli apostoli, Pietro e
Giovanni, in particolare. Tuttavia, il versetto 41 menziona anche "molti
altri" che "credevano nel Signore". Questo suggerisce che l'insegnamento
non era limitato ai soli apostoli, ma coinvolgeva anche altri membri della
comunità cristiana.
Perché insegnano?: Gli apostoli
insegnavano per obbedire al comando di Gesù di predicare il Vangelo a tutte le
creature (Matteo 28,19-20). Erano motivati dal loro amore per Dio e dal
desiderio di condividere la buona notizia della salvezza con tutti.
Nel contesto gli apostoli sono impediti
dal parlare di Gesù; Insegnano?: È vero che in Atti 5,40-41 gli
apostoli sono stati imprigionati e ordinati di non parlare più di Gesù.
Tuttavia, il versetto 42 dimostra che non hanno obbedito a questo ordine. La
loro fede in Gesù e la loro convinzione di dover diffondere il Vangelo erano
più forti di qualsiasi timore o minaccia.
Ma loro sono semplici e poco istruiti: È vero che gli
apostoli non erano persone colte o istruite secondo gli standard del loro
tempo. Tuttavia, erano stati scelti da Gesù e avevano ricevuto lo Spirito
Santo, che li aveva resi capaci di comprendere e trasmettere la Parola di Dio.
4. "E di annunciare":
"Annunciare" significa proclamare pubblicamente un messaggio. Nel
contesto di Atti 5,42, significa predicare la buona notizia della salvezza in
Gesù Cristo.
Qual è il compito o ministero di un
apostolo?: Il compito principale di un apostolo era quello di essere testimone di
Gesù Cristo (Atti 1,8) e di predicare il Vangelo a tutte le nazioni (Matteo
28,19-20). Gli apostoli erano anche responsabili di fondare nuove chiese e di
insegnare ai nuovi credenti la fede cristiana.
5. "Che Gesù è il Cristo": L'affermazione
"che Gesù è il Cristo" è una professione di fede fondamentale nel
Nuovo Testamento. "Cristo" è la traduzione greca del termine ebraico
"Messia", che significa "unto". Con questa affermazione,
gli apostoli proclamavano che Gesù era il Messia atteso da Israele, il
Salvatore del mondo.
Qual è la professione di fede essenziale
nella chiesa delle origini?: La professione di fede essenziale nella chiesa delle
origini era la seguente: "Gesù è il Signore" (Romani 10,9). Questa
professione implicava la fede in Gesù come Messia, Figlio di Dio e Salvatore
del mondo.
Testi paralleli nel Nuovo Testamento:
- Matteo
28,19-20:
"Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazioni,
battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo,
insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato."
- Marco
16,15:
"Andate per tutto il mondo e predicate il Vangelo a ogni
creatura."
- Luca
24,47:
"Bisognava che il Cristo soffrisse e risorgesse dai morti il terzo
giorno, e che la predicazione del ravvedimento e del perdono dei peccati
fosse fatta in suo nome a tutte le nazioni, cominciando da
Gerusalemme."
- Atti
1,8:
"Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo scenderà su di
voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme e in tutta la Giudea e Samaria e
fino all'estremità della terra."
Conclusione
Atti 5,42 ci offre una preziosa
istantanea della vita e del ministero della Chiesa primitiva. Ci mostra una
comunità di credenti zelanti e perseveranti, dediti alla diffusione del Vangelo
nonostante le persecuzioni. L'insistenza sull'insegnamento e sulla predicazione
sottolinea l'importanza della Parola di Dio nella vita della Chiesa. La
professione di fede "Gesù è il Cristo" riassume l'essenza del
messaggio cristiano e il fondamento della speranza della Chiesa.
In aggiunta a quanto già detto, possiamo
trarre le seguenti conclusioni da Atti 5,42:
- La
Chiesa primitiva era una comunità missionaria: Il mandato di Gesù di
predicare il Vangelo a tutte le nazioni era preso sul serio dagli apostoli
e dai primi cristiani. Non si limitavano a radunarsi in preghiera e a
celebrare la loro fede, ma si sentivano chiamati a condividerla con il
mondo intero.
- L'insegnamento
e la predicazione erano elementi centrali della vita della Chiesa: La Parola di Dio era
considerata fonte di vita e di nutrimento per la fede. Gli apostoli e i
primi cristiani si dedicavano con grande impegno all'insegnamento e alla
predicazione del Vangelo, sia in pubblico che in privato.
- La
fede in Gesù Cristo era il fondamento della Chiesa: La professione di fede
"Gesù è il Cristo" univa i cristiani e li distingueva dagli
altri. Questa fede era la fonte della loro speranza e della loro gioia.
Atti 5,42 è un versetto che ci ispira a perseverare nella fede, a impegnarci nella diffusione del Vangelo e a tenere salda la nostra professione di fede in Gesù Cristo.
[Gemini]
Paralleli
al versetto
2Sam 6,22; Lc 21,37; 22,53; At 2,46-47; 3,1-2; 4,20.29;
5,20-21; 8,5.35; 9,20; 17,3; 20,20; Rom 1,15-16; 1Cor 2,2; Gal 6,14; Ef
4,20-21; 2Tm 4,2.
Etichette: annunciare, apostoli, apostolica se pre e ovunque, chiesa, fede distintiva, Gesù è il Cristo, insegnare, mandato di Gesù tutte le nazioni, non è una religione, testimoni
lunedì 8 aprile 2024
POTENZA DELLA TESTIMONIANZA
Atti 4,33. Commento biblico, storico e spirituale
TESTO
- Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
- And with great power the apostles gave witness to the resurrection of the Lord Jesus. And great grace was upon them all.
- καὶ δυνάμει μεγάλῃ ἀπεδίδουν τὸ μαρτύριον οἱ ἀπόστολοι τῆς ἀναστάσεως τοῦ κυρίου Ἰησοῦ, χάρις τε μεγάλη ἦν ἐπὶ πάντας αὐτούς.
- Et virtute magna reddebant apostoli testimonium
resurrectionis Domini Iesu, et gratia magna erat super omnibus illis.
TESTIMONI POTENTI DEL
RISORTO
1. "Con grande forza gli apostoli
davano testimonianza"
- Dove: Gerusalemme, nel tempio (Atti
4,1-3)
- Quando: Poco dopo la Pentecoste (Atti
2,1-41)
- Altre
volte
- Pietro
e Giovanni davanti al Sinedrio (Atti 4,5-22)
- Stefano
davanti al Sinedrio (Atti 7,54-60)
- Paolo
ad Antiochia di Pisidia (Atti 13,16-41)
- Paolo
a Corinto (Atti 18,4-6)
RISURREZIONE DI GESÙ
2. "Risurrezione del Signore
Gesù"
- Dove: Gerusalemme, tomba di Gesù
(Matteo 28,1-10)
- Quando: Terzo giorno dopo la
crocifissione (Matteo 27,62-66)
- Altre
volte:
- Testimonianza
delle donne al sepolcro (Marco 16,1-8)
- Apparizioni
di Gesù ai discepoli (Luca 24,13-53; Giovanni 20,19-29)
- Predicazione
di Pietro (Atti 2,22-36)
Gesù è il Signore?
- Sì, il
Nuovo Testamento proclama Gesù come Signore (Atti 2,36; Filippesi 2,9-11).
- Il
titolo "Signore" (in greco "Kyrios") era usato per
l'imperatore romano, ma i cristiani lo usavano per Gesù, riconoscendolo
come il vero sovrano.
Gesù è il Cristo?
- Sì, Gesù è il Cristo (in greco "Christos"), l'unto di Dio, il Messia atteso dall'Antico Testamento (Matteo 1,16; Giovanni 4,25-26).
3. "Tutti godevano di grande
favore"
- Chi
sono questi "tutti": I cristiani di Gerusalemme (Atti 4,32)
- Dove: A Gerusalemme (Atti 4,31)
- Altre
volte:
- I
primi cristiani a Gerusalemme (Atti 2,47)
- La
chiesa di Antiochia (Atti 11,24)
Riferimenti biblici
- Atti 2,1-41
- Atti 4,1-22
- Atti 7,54-60
- Atti 13,16-41
- Atti 18,4-6
- Matteo
28,1-10
- Marco
16,1-8
- Luca 24,13-53
- Giovanni
20,19-29
- Atti 2,22-36
- Filippesi
2,9-11
- Matteo
1,16
- Giovanni
4,25-26
- Atti 2,47
- Atti 11,24
Passi paralleli ad Atti 4,33
Mc 16,20; Lc 2,52; 24,48-49; Gv 1,16; At
1,8.21-22; 2,32-33.47; 3,15-16; 4,30; 5,12; Rm 15,18-19; 1Ts 1,5; Eb 2,4
Conclusione
Atti 4,33 descrive la potenza e la
grazia che caratterizzavano la Chiesa primitiva. Gli apostoli, con grande
coraggio, testimoniavano la risurrezione di Gesù Cristo, il Signore e il
Cristo. La loro predicazione attirava molti e la comunità cristiana cresceva in
numero e in favore.
[Gemini]
Etichette: apostoli, chiesa delle origini, Cristo, grande favore, grande forza, risurrezione, Signore, testimonianza
sabato 6 aprile 2024
CHIESA, È COMUNIONE DI PERSONE E DI BENI - NON SOCIETÀ
Etichette: abolizione della povertà, anima, apostoli, bisogno, comune, comunione, credenti, cuore, distribuzione, proprietà vendere, ricavato, testimoni della risurrezione, vendere
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