lunedì 29 aprile 2024

 

IMITARE PAOLO PER IMITARE CRISTO MANDATO DA DIO

 Fine del primo viaggio missionario di Paolo e Barnaba
Atti 14,19-28

Video Lettura

Atti 14,19-28 narra la fine del primo viaggio missionario di Paolo e Barnaba, iniziato ad Antiochia di Pisidia (At 13,1-3).  I due apostoli si trovavano a Listra, città della Licaonia nell'Asia Minore (odierna Turchia).  La regione era abitata da popolazioni di lingua greca e licaonica, con una forte presenza di Giudei ellenisti. Durante questo viaggio, i due apostoli visitarono diverse città dell'Asia Minore, tra cui Listra, Derbe, Iconio e Antiochia di Pisidia, predicando il Vangelo e fondando comunità cristiane.

Paralleli

Il brano di Atti 14,19-28 può essere messo in relazione con altri passi biblici che parlano della persecuzione dei cristiani (ad esempio, Atti 8,1-4), della predicazione del Vangelo ai Gentili (ad esempio, Atti 10,1-48), della formazione di comunità cristiane (ad esempio, Atti 18,1-18) e dell'importanza della preghiera e del digiuno nella vita del credente (ad esempio, Matteo 6,5-18).

Lettura personale del testo di Atti 14,19-28

Sei messaggi per imitare Paolo e Barnaba nell’apostolato

1. Fedeltà a Cristo nonostante le difficoltà: Paolo e Barnaba affrontarono persecuzioni e pericoli durante il loro viaggio missionario, ma non abbandonarono mai la loro fede in Gesù Cristo. La loro perseveranza ci insegna a rimanere fedeli a Dio anche nei momenti di prova.

2. Proclamazione del Vangelo a tutti: Indipendentemente dalla cultura o dalla religione, Paolo e Barnaba predicavano il Vangelo a tutti coloro che incontravano. La loro inclusività ci incoraggia a condividere il messaggio di salvezza con tutti, senza distinzioni.

3. Costruzione di comunità: Paolo e Barnaba non si limitavano a predicare, ma si impegnavano anche a costruire comunità cristiane forti. La loro dedizione alla cura pastorale ci ispira a prenderci cura dei fratelli e delle sorelle nella fede.

4. Formazione di leader: Riconoscendo l'importanza della leadership, Paolo e Barnaba scelsero e formarono anziani per guidare le comunità cristiane. La loro lungimiranza ci insegna a investire nella crescita di nuovi leader.

5. Dipendenza da Dio: In ogni momento del loro viaggio, Paolo e Barnaba facevano affidamento sulla preghiera e sul digiuno per ricevere forza e guida da Dio. La loro devozione ci ricorda l'importanza di mantenere una relazione profonda con il Signore.

6. Gratitudine e affidamento: Al termine del loro viaggio, Paolo e Barnaba ringraziarono Dio per la sua protezione e affidarono nuovamente le loro vite alla sua volontà. La loro gratitudine e il loro affidamento ci insegnano a vivere con un cuore riconoscente e dipendente da Dio. 

Conclusione

Atti 14,19-28 ci offre un esempio potente di come Paolo e Barnaba vissero la loro fede in Gesù Cristo. La loro fedeltà, il loro coraggio e la loro dedizione ci ispirano a seguire il loro esempio e a condividere il Vangelo con il mondo, nonostante le difficoltà che potremmo incontrare.

[Gemini]

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giovedì 25 aprile 2024

 

VANGELO SECONDO PAOLO

 

Atti 13,26-33. Dio ha compiuto le promesse fatte ai padri, risuscitando Gesù.

PROGRAMMA DI VITA E ATTIVITÀ DEGLI APOSTOLI

Video

Versetto 26

Versetto 27

Versetti 28-29

Versetto 30

Versetti 31-32

Versetto 33

6 Messaggi per il lettore

  1. Gesù è il Messia atteso, inviato da Dio per compiere la promessa di salvezza. La sua morte e risurrezione sono la prova definitiva della sua divinità.
  2. La risurrezione di Gesù è la buona novella per tutta l'umanità. Offre speranza e perdono a tutti coloro che credono in lui.
  3. Siamo chiamati a testimoniare la risurrezione di Gesù al mondo. Dobbiamo condividere la nostra fede con gli altri e invitarli a credere in Gesù come Signore e Salvatore. La fede in Gesù ci porta la salvezza e la vita eterna. Credere in Gesù significa accettare il suo sacrificio sulla croce come pagamento per i nostri peccati e ricevere la sua giustizia. Significa anche nascere di nuovo e ricevere lo Spirito Santo, che ci guida e ci dà la forza per vivere una vita santa. La fede in Gesù ci dona la salvezza dall'eterna dannazione e ci assicura la vita eterna con Dio.
  4. Siamo chiamati a vivere una vita nuova in Cristo. Quando crediamo in Gesù, non siamo più le stesse persone. Veniamo trasformati dalla sua grazia e riceviamo la forza per vivere una vita nuova, libera dal peccato e conforme alla volontà di Dio. Questa nuova vita è caratterizzata dall'amore, dalla gioia, dalla pace, dalla pazienza, dalla bontà, dalla benignità, dalla fede, dalla mansuetudine e dal dominio di sé (Galati 5,22-23).
  5. Dobbiamo condividere la nostra fede con gli altri e invitarli a credere in Gesù. Gesù non ci ha chiamati solo a credere in lui, ma anche a condividere la nostra fede con gli altri. Dobbiamo essere testimoni del suo amore e della sua grazia nel mondo. Possiamo farlo parlando della nostra fede con gli altri, compiendo opere di bontà e mostrando l'amore di Cristo nella nostra vita quotidiana. In un mondo che spesso è buio e disperato, il messaggio di Gesù offre speranza e vera vita. Siamo chiamati a vivere e proclamare questo messaggio con gioia e convinzione, certi che Gesù è la risposta ai bisogni più profondi dell'umanità.

Conclusione e sintesi di Atti 13,26-33

Il brano di Atti 13,26-33 è un potente proclama della buona novella: la salvezza in Gesù Cristo. Paolo e Barnaba annunciano al popolo di Antiochia di Pisidia che Gesù è il Messia atteso, inviato da Dio per compiere la promessa fatta ai padri. La sua morte e risurrezione sono la prova definitiva della sua divinità e offrono speranza e perdono a tutti coloro che credono in lui. 

Novità spesso dimenticata dai lettori di questo testo

Un aspetto spesso trascurato di questo brano è l'enfasi posta sulla risurrezione di Gesù come compimento della promessa fatta ai padri. La risurrezione non è solo un evento miracoloso, ma è l'adempimento di tutto il piano salvifico di Dio. Significa che la promessa di salvezza fatta ad Abramo e ai suoi discendenti si è finalmente realizzata in Gesù.

Questa enfasi sulla risurrezione ha importanti implicazioni per la nostra fede. La risurrezione ci assicura che Gesù non è stato sconfitto dalla morte, ma che ha vinto il potere del peccato e della morte. Significa che la sua salvezza è a nostra disposizione e che possiamo avere la certezza della vita eterna con lui.

In un mondo che spesso si concentra sulla sofferenza e sulla morte, il messaggio di Atti 13,26-33 è un messaggio di speranza e di vittoria. È un invito a credere in Gesù Cristo, l'unico che può donarci la vera salvezza e la vita eterna.

Oltre a quanto già detto, vorrei sottolineare alcuni altri punti chiave del brano:

Atti 13,26-33 è un testo ricco e profondo che ha il potere di trasformare la nostra vita. Invitando a riflettere su questo brano, speriamo di contribuire a farne scoprire la bellezza e la novità.

[Gemini]

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