lunedì 22 aprile 2024
GESÙ E IL PADRE SONO UNA COSA SOLA
IO E IL PADRE SIAMO UN TUTT’UNOGiovanni 10,22-30. Gesù è Cristo, il Figlio del Padre
Video Lezione
In questo passo del Vangelo di Giovanni, Gesù si trova al Tempio di
Gerusalemme durante la Festa della Dedicazione. I Giudei gli chiedono di
chiarire la sua identità, se sia davvero il Messia atteso. Gesù risponde con
una duplice affermazione: la sua missione è rivelata dalle sue opere e dalla
sua unità con il Padre.
Analisi
versetto per versetto
- v.
22: "Era la festa della
Dedicazione a Gerusalemme". La Festa della Dedicazione, chiamata
anche Hanukkah, commemorava la riconsacrazione del Tempio dopo la sua
profanazione da parte dei Seleucidi nel 167 a.C. Era un momento di grande
gioia e celebrazione per il popolo ebraico.
- v.
23: "Gesù camminava nel
tempio, nel portico di Salomone". Il portico di Salomone era un
colonnato coperto che circondava il cortile interno del Tempio. Era un
luogo popolare per insegnare e discutere.
- vv.
24-25: "Lo circondarono i Giudei
e gli dicevano: 'Fino a quando ci terrai nell'incertezza? Se
tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente'. Gesù rispose loro: 'Ve l'ho
già detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio,
queste danno testimonianza di me'". I Giudei sono insofferenti
dell'ambiguità di Gesù. Vogliono una risposta chiara e definitiva sulla
sua identità. Gesù, però, non cede alle loro pressioni. Li rimanda alle
sue opere, che sono la prova tangibile della sua missione divina.
- vv.
26-27: "Le pecore mie ascoltano
la mia voce, e io le conosco, e esse mi seguono. E io do loro la vita
eterna; non periranno mai, e nessuno le rapirà dalla mia mano". Gesù
usa la metafora del pastore e delle pecore per descrivere il suo rapporto
con i suoi discepoli. Solo coloro che ascoltano la sua voce e lo seguono
fanno parte del suo gregge. A loro Gesù promette la vita eterna, una
promessa che nessuno può togliere.
- vv.
28-29: "Mio Padre, che me le ha date, è più grande di tutti, e nessuno può
strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola'".
Gesù afferma la sua unità sostanziale con il Padre. Questa è la base della
sua autorità divina e della sua capacità di donare la vita eterna.
- v.
30: "I Giudei presero di
nuovo a cercare di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani". I
capi religiosi ebrei sono ancora increduli e ostili a Gesù. Vogliono
eliminarlo perché rappresenta una minaccia al loro potere e alla loro
autorità.
Passi
paralleli
- Giovanni
8,47: "Chi è dalla parte di Dio
ascolta le parole di Dio; per questo voi non le ascoltate, perché non
siete dalla parte di Dio".
- Giovanni
15,10: "Se osservate i miei
comandamenti, dimorerete nel mio amore, come io ho osservato i
comandamenti del Padre mio e dimoro nel
suo amore".
- Filippini
2,6-7: "Pur essendo di natura
divina, non considerò un privilegio l'essere uguale a Dio, ma svuotò se
stesso assumendo una forma umana, diventando come un qualsiasi uomo. E, essendo
uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte, e morte di
croce".
Messaggi
per chi riconosce Gesù come il Cristo
1. Gesù è il Messia atteso, il Cristo
promesso. Le sue opere,
compiute nel nome del Padre, ne sono la prova tangibile.
2. Gesù è il buon Pastore che dà la vita alle
sue pecore. Solo coloro che
ascoltano la sua voce e lo seguono fanno parte del suo gregge.
3. Gesù è uno con il Padre. Questa unità sostanziale è la base
della sua autorità divina e della sua capacità di donare la vita eterna.
4. Seguire Gesù significa ascoltare le sue
parole e osservare i suoi comandamenti. Solo così si può dimorare nel suo amore.
5. Gesù si è umiliato e fatto obbediente fino
alla morte per amore dell'umanità. La sua morte in croce è l'espressione suprema di questa unità con il
Padre. Attraverso il sacrificio di Gesù, l'amore di Dio viene riversato
sull'umanità, offrendo la possibilità di salvezza e di riconciliazione con Dio.
6.
Riconoscere Gesù come Cristo significa entrare in una relazione
personale con lui. Gesù non è solo un personaggio storico o un'idea da accettare
intellettualmente. È una persona viva con cui possiamo entrare in relazione.
Possiamo parlare con lui, ascoltarlo, seguirlo e amarlo. Attraverso la
preghiera, i sacramenti e la lettura della Bibbia, possiamo coltivare un
rapporto sempre più profondo con lui. In questa relazione con Gesù, troviamo la
vera gioia, la pace e la pienezza della vita. Egli è la fonte di tutto ciò di
cui abbiamo bisogno per vivere una vita autentica e significativa. Riconoscere
Gesù come Cristo significa aprire il nostro cuore al suo amore e lasciarci
trasformare da lui. È un cammino di conversione e di crescita che richiede
impegno e perseveranza, ma è un cammino che vale la pena intraprendere.
Conclusione
I passi
del Vangelo di Giovanni 10,22-30 ci offrono un invito pressante a riconoscere
Gesù come il Cristo, il Figlio di Dio fatto uomo. In lui troviamo la salvezza,
la vita eterna e la vera felicità. Accogliamo il suo invito e lasciamoci
trasformare dal suo amore.
[Gemini]
Etichette: chi sei?, fede, non credere, opera, sei il Cristo?, testimonianza, vita eterna
venerdì 12 aprile 2024
PRIMATO DI PAROLA E PREGHIERA APOSTOLICA
Atti 6,1-7. Il servizio della parola, della preghiera e delle mense
Commento con Passi
Biblici Paralleli di Atti 6,1-6: Sei Messaggi per il Lettore Credente
Testo
Fratelli, scegliete
tra di voi sette uomini di buona fama, pieni di Spirito Santo e di sapienza, ai
quali affideremo questo compito. Noi invece ci dedicheremo assiduamente alla
preghiera e al servizio della parola. La proposta piacque a tutta l'assemblea e
scelsero Stefano, un uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro,
Nicanore, Timone e Parmena, e Nicola, un prosélito di Antiochia. Li
presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani.
(Atti 6,2-4)
Passi Biblici Paralleli
- Esodo
18,17-24: Jetro
consiglia Mosè di scegliere aiutanti per dividere il carico di lavoro.
- Numeri
11,16-30: Mosè
sceglie 70 anziani per aiutarlo a guidare il popolo.
- Deuteronomio
1,15-18: Mosè
sceglie capi per ogni tribù.
- Atti
1,15-26: Mattia
viene scelto per prendere il posto di Giuda Iscariota tra gli apostoli.
- 1
Timoteo 3,1-13:
Qualità richieste per gli anziani e i diaconi.
- 1
Pietro 4,10-11: Ogni
credente ha il dono da mettere a servizio della comunità.
Sei Messaggi per il Lettore Credente
1. L'importanza del discernimento nella
scelta dei leader: La comunità primitiva cristiana sceglie i diaconi con cura, ricercando
uomini di buona fama, pieni di Spirito Santo e di sapienza. Questo ci insegna
che la scelta dei leader nella Chiesa è una questione importante che richiede
discernimento e preghiera. (Atti 6,3; 1 Timoteo 3,1-13)
2. La collaborazione tra ministeri
diversi: Gli apostoli si dedicano alla preghiera e al servizio della parola, mentre
i diaconi si occupano del servizio ai tavoli. Questo modello evidenzia
l'importanza della collaborazione tra ministeri diversi per il bene della
comunità. (Atti 6,2-4)
3. Lo Spirito Santo guida la Chiesa: La scelta dei diaconi
avviene sotto la guida dello Spirito Santo. Questo ci ricorda che lo Spirito
Santo è sempre presente e attivo nella Chiesa e guida il suo popolo nelle sue
decisioni. (Atti 6,3,5-6)
4. L'importanza dei laici nel servizio
ecclesiale: I diaconi sono laici scelti per servire la comunità. Questo ci insegna che
tutti i battezzati sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella Chiesa,
usando i doni che Dio ha loro dato. (Atti 6,1-7)
5. L'apertura a nuove forme di servizio: La scelta dei diaconi
è una nuova forma di servizio che emerge in risposta alle esigenze della
comunità. Questo ci insegna che la Chiesa è aperta a nuove forme di servizio
per rispondere alle sfide dei tempi. (Atti 6,1-6)
6. L'importanza della diversità nella
Chiesa: I diaconi provengono da contesti diversi e hanno esperienze diverse.
Questo ci ricorda che la Chiesa è una comunità ricca di diversità, e che questa
diversità è una risorsa preziosa. (Atti 6,5)
Conclusione
Il brano di Atti 6,2-4 ci offre un
modello di servizio ecclesiale basato sul discernimento, la collaborazione, la
guida dello Spirito Santo, il coinvolgimento dei laici, l'apertura a nuove
forme di servizio e l'apprezzamento della diversità. Questo modello è ancora
attuale oggi e può ispirare le nostre comunità a vivere un servizio ecclesiale
sempre più efficace e fedele al Vangelo.
Ricordiamo che la lettura e la
meditazione della Parola di Dio, in particolare di passi come Atti 6,2-4,
possono aiutarci a crescere nella nostra fede e a comprendere meglio il nostro
ruolo nella Chiesa.
MINISTERO DELLA PAROLA E DELLA PREGHIERA DEGLI APOSTOLI
Testo
- Atti
6,2:
"Non è giusto che noi lasciamo da parte la parola di Dio per servire
alle mense."
- Atti
6,4:
"Noi invece ci dedicheremo alla preghiera e al servizio della
Parola."
Passi Paralleli
- Matteo
28,19-20: Gesù
affida agli apostoli la missione di insegnare e battezzare tutte le genti.
- Marco
16,15-16: Gesù
affida agli apostoli la missione di predicare il Vangelo a tutta la
creazione.
- Luca
24,46-49: Gesù
apre la mente dei discepoli all'intelligenza delle Scritture e li manda a
predicare il pentimento e il perdono dei peccati in suo nome.
- Giovanni
14,26: Lo
Spirito Santo insegnerà agli apostoli ogni cosa e ricorderà loro tutto ciò
che Gesù ha detto loro.
- Atti
1,8: Gesù
promette agli apostoli che riceveranno la potenza dello Spirito Santo per
essere suoi testimoni a Gerusalemme, in tutta Giudea, Samaria e fino agli
estremi della terra.
Sei insegnamenti per i missionari o apostoli nelle chiese cristiane di oggi
- Priorità
alla Parola di Dio: La predicazione e l'insegnamento della Parola di Dio sono al centro
del ministero apostolico. Come gli apostoli, i missionari e gli apostoli
di oggi sono chiamati a proclamare il Vangelo di Gesù Cristo a tutte le
persone. (Atti 6,2; Matteo 28,19-20; Marco 16,15-16)
- Potere
dello Spirito Santo: Il ministero della Parola è reso possibile dalla potenza dello
Spirito Santo. I missionari e gli apostoli di oggi devono invocare lo
Spirito Santo e lasciarsi guidare da lui nella loro predicazione e nel
loro insegnamento. (Atti 1,8; Giovanni 14,26)
- Fedeltà
al Vangelo: La
predicazione dei missionari e degli apostoli deve essere fedele al
messaggio originale del Vangelo di Gesù Cristo. Non devono diluire il
messaggio o adattarlo alle mode del tempo, ma devono proclamare la verità
del Vangelo con coraggio e senza compromessi. (Atti 6,4)
- Testimonianza
della Risurrezione: Gli apostoli furono testimoni oculari della morte e risurrezione di
Gesù, e questo è il fondamento della loro autorità a predicare il Vangelo.
I missionari e gli apostoli di oggi devono anch'essi essere testimoni di
Gesù Cristo, sia con le loro parole che con la loro vita. (Atti 1,22)
- Unità
nella diversità: Gli
apostoli provenivano da contesti diversi e avevano esperienze diverse, ma
erano uniti nella loro fede in Gesù Cristo e nella loro missione di
predicare il Vangelo. I missionari e gli apostoli di oggi devono anch'essi
essere uniti nella fede e nella missione, pur provenendo da contesti
culturali e sociali diversi. (Atti 6,5)
- Servizio
all'intera comunità: Il ministero della Parola non è riservato a pochi eletti, ma è al
servizio di tutta la comunità cristiana. I missionari e gli apostoli di
oggi devono coinvolgere tutti i membri della comunità nella lettura, nella
meditazione e nella proclamazione della Parola di Dio. (Atti 6,1-7)
Conclusione
Il brano di Atti 6,2.4 ci offre un
modello prezioso per il ministero della Parola e della preghiera degli apostoli
e dei missionari. Ricordando che la predicazione del Vangelo è prioritaria, che
è resa possibile dallo Spirito Santo, che deve essere fedele al messaggio
originale, che si basa sulla testimonianza della risurrezione, che richiede
unità nella diversità e che è al servizio di tutta la comunità, possiamo trarre
ispirazione da questo brano per vivere e annunciare il Vangelo con rinnovato
vigore nel mondo di oggi.
[Gemini]
- Passi paralleli ad At 6,2: Es 18,17; Nm. 11,11; Dt 1,9; Ne 6,3; At 4,19; 21,22; 25,27; 2Tm 2,4.
- Passi paralleli ad At 6,4: At 1,14; 2,42; 13,2-3; 20,19; Rm 1,9-10; 12,6; 1Cor 9,16; Ef 1,15; 3,14; Fil 1,4.9; Col 1,9; 2,1; 4,12.17; 1Tm 4,13; 2Tm 4,2.
Etichette: diaconi, Ebrei, Filippo, greci, i Dodici, ministero, Nicanore, Nicola, organizzazione, Parmena, parola, preghiera, priorità, Procoro, risurrezione, Spirito Santo, Stefano, testimonianza, Timone
lunedì 8 aprile 2024
POTENZA DELLA TESTIMONIANZA
Atti 4,33. Commento biblico, storico e spirituale
TESTO
- Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore.
- And with great power the apostles gave witness to the resurrection of the Lord Jesus. And great grace was upon them all.
- καὶ δυνάμει μεγάλῃ ἀπεδίδουν τὸ μαρτύριον οἱ ἀπόστολοι τῆς ἀναστάσεως τοῦ κυρίου Ἰησοῦ, χάρις τε μεγάλη ἦν ἐπὶ πάντας αὐτούς.
- Et virtute magna reddebant apostoli testimonium
resurrectionis Domini Iesu, et gratia magna erat super omnibus illis.
TESTIMONI POTENTI DEL
RISORTO
1. "Con grande forza gli apostoli
davano testimonianza"
- Dove: Gerusalemme, nel tempio (Atti
4,1-3)
- Quando: Poco dopo la Pentecoste (Atti
2,1-41)
- Altre
volte
- Pietro
e Giovanni davanti al Sinedrio (Atti 4,5-22)
- Stefano
davanti al Sinedrio (Atti 7,54-60)
- Paolo
ad Antiochia di Pisidia (Atti 13,16-41)
- Paolo
a Corinto (Atti 18,4-6)
RISURREZIONE DI GESÙ
2. "Risurrezione del Signore
Gesù"
- Dove: Gerusalemme, tomba di Gesù
(Matteo 28,1-10)
- Quando: Terzo giorno dopo la
crocifissione (Matteo 27,62-66)
- Altre
volte:
- Testimonianza
delle donne al sepolcro (Marco 16,1-8)
- Apparizioni
di Gesù ai discepoli (Luca 24,13-53; Giovanni 20,19-29)
- Predicazione
di Pietro (Atti 2,22-36)
Gesù è il Signore?
- Sì, il
Nuovo Testamento proclama Gesù come Signore (Atti 2,36; Filippesi 2,9-11).
- Il
titolo "Signore" (in greco "Kyrios") era usato per
l'imperatore romano, ma i cristiani lo usavano per Gesù, riconoscendolo
come il vero sovrano.
Gesù è il Cristo?
- Sì, Gesù è il Cristo (in greco "Christos"), l'unto di Dio, il Messia atteso dall'Antico Testamento (Matteo 1,16; Giovanni 4,25-26).
3. "Tutti godevano di grande
favore"
- Chi
sono questi "tutti": I cristiani di Gerusalemme (Atti 4,32)
- Dove: A Gerusalemme (Atti 4,31)
- Altre
volte:
- I
primi cristiani a Gerusalemme (Atti 2,47)
- La
chiesa di Antiochia (Atti 11,24)
Riferimenti biblici
- Atti 2,1-41
- Atti 4,1-22
- Atti 7,54-60
- Atti 13,16-41
- Atti 18,4-6
- Matteo
28,1-10
- Marco
16,1-8
- Luca 24,13-53
- Giovanni
20,19-29
- Atti 2,22-36
- Filippesi
2,9-11
- Matteo
1,16
- Giovanni
4,25-26
- Atti 2,47
- Atti 11,24
Passi paralleli ad Atti 4,33
Mc 16,20; Lc 2,52; 24,48-49; Gv 1,16; At
1,8.21-22; 2,32-33.47; 3,15-16; 4,30; 5,12; Rm 15,18-19; 1Ts 1,5; Eb 2,4
Conclusione
Atti 4,33 descrive la potenza e la
grazia che caratterizzavano la Chiesa primitiva. Gli apostoli, con grande
coraggio, testimoniavano la risurrezione di Gesù Cristo, il Signore e il
Cristo. La loro predicazione attirava molti e la comunità cristiana cresceva in
numero e in favore.
[Gemini]
Etichette: apostoli, chiesa delle origini, Cristo, grande favore, grande forza, risurrezione, Signore, testimonianza
sabato 6 aprile 2024
ACQUA E SANGUE - LO SPIRITO È LA VERITÀ
1 Giovanni 5,6. "Colui che è venuto con acqua e sangue"
Contesto
L'apostolo Giovanni scrive questa
lettera ai cristiani per rafforzare la loro fede in Gesù Cristo come Figlio di
Dio e per incoraggiarli a vivere una vita santa. In questo versetto specifico,
Giovanni si concentra sulla testimonianza di Gesù Cristo, che egli descrive
come "colui che è venuto con acqua e sangue".
1. "Colui che è venuto con acqua e
sangue"
- Simbolismo: L'acqua e il sangue sono
simboli con significati profondi nella Bibbia. L'acqua rappresenta la
purificazione e la vita nuova (battesimo), mentre il sangue rappresenta il
sacrificio e la redenzione (morte di Gesù).
- Passi
paralleli
- Giovanni
19,34:
"Ma uno dei soldati gli trafisse il fianco con una lancia, e subito
ne uscì sangue e acqua."
- Apocalisse
1,5:
"A colui che ci ama e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo
sangue"
2. "Non con l'acqua soltanto"
- Enfasi
sul sacrificio di Gesù: Giovanni sottolinea che la salvezza non deriva
solo dal battesimo (acqua), ma anche dal sacrificio di Gesù sulla croce
(sangue).
3. "È lo Spirito che dà
testimonianza"
- Lo
Spirito Santo conferma la verità di Gesù: Lo Spirito Santo testimonia
che Gesù è il Figlio di Dio e che la sua morte è stata sufficiente per la
redenzione dei peccati.
Interpretazione
- Simboli
multidimensionali: L'acqua e il sangue non sono solo simboli del battesimo e dell'ultima
cena, ma assumono una valenza più ampia. L'acqua rappresenta la nuova vita
in Cristo, che inizia con il battesimo ma si estende a tutta la vita del
credente. Il sangue rappresenta il sacrificio di Gesù che ha redento
l'umanità dal peccato e ha aperto la porta alla vita eterna.
- Testimonianza
Trinitaria: La
Trinità è presente in questo versetto: il Padre che ha mandato il Figlio,
il Figlio che ha dato il suo sangue, e lo Spirito Santo che testimonia la
verità di Gesù.
Conclusione
In 1 Giovanni 5,6, Giovanni offre una
ricca descrizione di Gesù Cristo come colui che ha portato la salvezza
all'umanità attraverso il suo sacrificio di amore. L'acqua e il sangue sono
simboli potenti che ci ricordano la grazia di Dio e la nostra chiamata a vivere
una vita nuova in Cristo.
Altri spunti di riflessione
- Come
possiamo applicare i significati di "acqua" e "sangue"
alla nostra vita quotidiana?
- In che
modo lo Spirito Santo ci testimonia la verità di Gesù?
- Come
possiamo crescere nella nostra fede in Gesù Cristo?
[Gemini]
Etichette: acua, battesimo, grazia, sacrificio, sangue, Spirito, testimonianza, Trinità, verità, vita nuova
mercoledì 13 marzo 2024
TESTIMONI, TESTIMONIANZE, TESTIMONIARE - IN GIOVANNI 5,31-47
Il tema del testimone in Giovanni 5,31-47 e nella Bibbia
Introduzione
In Giovanni 5,31-47, Gesù affronta il tema della testimonianza,
sottolineando l'importanza di avere testimoni e di diventare testimoni a sua
volta. Questo tema è ricorrente nella Bibbia e assume diverse sfumature per il
cristiano o il credente.
Analisi del brano
- Versetti 31-34:
Gesù afferma che la sua testimonianza non è valida perché proviene da sé
stesso. Tuttavia, ha la testimonianza del Padre e di Giovanni Battista.
- Versetti 35-36:
Gesù paragona Giovanni Battista a una lampada che arde e risplende, e la
gente per un po' si è rallegrata alla sua luce.
- Versetti 37-40:
Gesù evidenzia la testimonianza delle sue opere, che sono più grandi di
quelle di Giovanni Battista, e la testimonianza del Padre che lo ha
mandato.
- Versetti 41-47:
Gesù critica i Giudei perché non hanno la parola di Dio in loro e non
credono a lui, nonostante le sue opere e la testimonianza del Padre.
Paralleli biblici
- Antico Testamento:
La figura del testimone è presente fin dall'Antico Testamento, con
patriarchi come Abramo e Mosè che assumono questo ruolo. La legge mosaica
richiedeva la presenza di testimoni per convalidare un evento o un'accusa.
- Nuovo Testamento:
Nel Nuovo Testamento, la testimonianza diventa fondamentale per la
diffusione del Vangelo. Gesù stesso è il testimone per eccellenza, in
quanto ha visto e udito il Padre (Gv 1,18). I suoi discepoli sono chiamati
a essere suoi testimoni nel mondo (At 1,8).
Significato per il cristiano
- Importanza della testimonianza:
La testimonianza è fondamentale per la fede cristiana. I cristiani sono
chiamati a testimoniare con le parole e le opere la loro fede in Gesù
Cristo.
- Testimonianza di Gesù:
La vita, la morte e la risurrezione di Gesù sono la massima testimonianza
dell'amore di Dio per l'umanità.
- Testimonianza del cristiano:
La testimonianza del cristiano si manifesta in diversi modi: attraverso la
predicazione del Vangelo, l'amore fraterno, il servizio al prossimo e la
coerenza di vita.
Conclusione
Il tema del testimone è un elemento centrale della Bibbia e ha
un significato profondo per il cristiano. La testimonianza di Gesù Cristo è il
fondamento della fede, mentre la testimonianza del cristiano è una risposta
all'amore di Dio e un modo per portare il Vangelo nel mondo.
Nomenclatura ebraica e greca
Ebraico
|
Fonetica |
Spiegazione |
Sinonimi |
Contrari |
עֵד ( |
"ed" |
Testimone in senso
generale, colui che ha visto o udito un evento. |
עד ראייה ( |
שקרן ( |
עֵדוּת ( |
"edut" |
Testimonianza,
resoconto di un evento da parte di un testimone. |
הוכחה ( |
השמצה ( |
מוֹעֵד ( |
"moed" |
Appuntamento,
luogo di incontro, assemblea; può riferirsi anche alla testimonianza in
tribunale. |
פגישה ( |
היעדרות ( |
קָטֵגוֹר ( |
"qetegor" |
Accusatore in
tribunale. |
תובע ( |
מגן ( |
סָפֵק ( |
"sapeq" |
Dubbio,
incertezza. |
חוסר ודאות ( |
ביטחון ( |
Greco
|
Fonetica |
Spiegazione |
Sinonimi |
Contrari |
μάρτυς ( |
"martis" |
Testimone, colui
che fornisce una testimonianza. |
θεατής ( |
ψεύστης ( |
μαρτυρία ( |
"martyria" |
Testimonianza,
resoconto di un evento da parte di un testimone. |
απόδειξη ( |
ψευδομαρτυρία ( |
μαρτυρέω ( |
"martyreō" |
Rendete
testimonianza, confermare la verità di qualcosa. |
βεβαιώνω ( |
αρνούμαι ( |
μαρτύριον ( |
"martyrion" |
Martirio,
testimonianza resa fino alla morte. |
θυσία ( |
θανάτωσις ( |
Sfumature dei termini in italiano
- Testimone:
Il termine "testimone" può riferirsi a una persona che ha visto
o udito un evento, oppure a una persona che fornisce una testimonianza in
tribunale.
- Testimonianza:
La "testimonianza" è il resoconto di un evento da parte di un
testimone. Può essere orale o scritta.
- Martirio:
Il "martirio" è la testimonianza resa fino alla morte. È la
massima espressione di fede e di dedizione a Dio.
Sinonimi e contrari
I sinonimi e i contrari di questi termini possono aiutare a
comprenderne meglio le sfumature. Ad esempio, il contrario di
"testimone" è "bugiardo", mentre il contrario di
"testimonianza" è "falsa testimonianza".
Conclusione
La terminologia biblica di "testimone",
"testimonianza" e "martirio" è ricca e complessa. La
comprensione delle diverse sfumature di questi termini è importante per
comprendere appieno il messaggio della Bibbia.
[Gemini]
Etichette: nomenclatura biblica, terminologia ebraica, terminologia greca, testimone, testimonianza, testimoniare
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