mercoledì 17 aprile 2024

 

ULTIMO GIORNO NELL' "IO SONO"

 

Giovanni 6,44. RISURREZIONE NELL’ULTIMO GIORNO. QUANDO?

 Testo

INTERPRETAZIONI DIVERSE

1. “Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”

La frase "io lo risusciterò nell'ultimo giorno", pronunciata da Gesù in diversi passi biblici (ad esempio, Matteo 12,44, Giovanni 6,40.54), ha generato diverse interpretazioni teologiche, con sfumature differenti tra le varie confessioni cristiane.

Per comprendere appieno il significato di "ultimo giorno" in questo contesto, è necessario considerare l'ampio spettro di insegnamenti biblici sulla risurrezione e la fine dei tempi.

1. Resurrezione e giudizio

La risurrezione dei morti è un concetto centrale nella fede cristiana, affermato in vari passaggi del Nuovo Testamento. Essa rappresenta la promessa di un nuovo corpo glorificato per i credenti, libero dalla sofferenza e dalla morte.

Tuttavia, la Bibbia collega la risurrezione al giudizio finale. In Matteo 25,31-46, Gesù descrive un giudizio universale in cui le persone saranno separate in base alle loro azioni, ricevendo la vita eterna in paradiso o la condanna all'inferno.

2. Interpretazioni dell' "ultimo giorno"

Alla luce di questa connessione tra risurrezione e giudizio, l' "ultimo giorno" può essere interpretato in due modi principali:

3. Armonizzare le diverse prospettive

Entrambe le interpretazioni presentano validi punti di riferimento biblici. Per conciliare queste prospettive, alcune correnti teologiche suggeriscono che la risurrezione avvenga in due fasi:

4. Conclusione

La frase "io lo risusciterò nell'ultimo giorno" racchiude una promessa di vita nuova e di redenzione in Cristo. L'esatta interpretazione di "ultimo giorno" dipende dalla prospettiva teologica adottata, ma il messaggio centrale rimane la speranza nella risurrezione e nella vita eterna per coloro che credono in Gesù.

Per approfondire ulteriormente questo tema complesso, è consigliabile consultare testi teologici specifici e confrontarsi con diverse interpretazioni, sempre alla luce della Bibbia come riferimento primario.

 

2. “Oggi sarai con me in paradiso”

La frase di Gesù al ladro crocifisso "Oggi sarai con me in paradiso" (Luca 23,43), apparentemente in contrasto con l'idea di una risurrezione nell'ultimo giorno, ha suscitato domande e riflessioni teologiche nel corso dei secoli.

Per armonizzare questa apparente contraddizione, diverse interpretazioni sono state proposte:

1. Paradiso come anticipazione del cielo

2. Tempo come dimensione relativa

3. Enfasi sulla salvezza individuale

Indipendentemente dalle diverse interpretazioni, la frase di Gesù al ladro crocifisso sottolinea l'affermazione di una salvezza immediata e accessibile a chiunque si penta e accetti la grazia di Dio.

La risurrezione nell'ultimo giorno, pur mantenendo la sua centralità escatologica, non esclude la possibilità di un'esperienza salvifica immediata per coloro che, come il ladro sulla croce, accolgono con fede l'amore e il sacrificio di Gesù.

4. Importanza della fede e del pentimento

In definitiva, il messaggio centrale di questo episodio risiede nell'affermare il potere salvifico di Gesù e la possibilità di redenzione anche di fronte a una morte imminente. La risposta di Gesù al ladro sottolinea l'importanza della fede, del pentimento e dell'accettazione della grazia divina come via per ottenere la salvezza, indipendentemente dal momento in cui essa avviene.

Conclusione

Armonizzare la frase di Gesù al ladro con la risurrezione nell'ultimo giorno richiede una lettura attenta dei testi biblici e una considerazione delle diverse interpretazioni teologiche. L'elemento chiave rimane l'affermazione della salvezza immediata per coloro che accolgono la fede in Gesù, senza negare l'importanza della risurrezione finale come evento cosmico e definitivo.

 

3. “Chi crede ha la vita eterna” (Gv 6,47)

 

Le affermazioni di Gesù come "chi crede in me, anche se muore, vivrà" (Giovanni 11,25) e "le mie parole sono spirito e vita" (Giovanni 6,63) possono sembrare in contraddizione con il concetto di risurrezione nell'ultimo giorno. Tuttavia, diverse interpretazioni teologiche offrono soluzioni per armonizzare questi concetti apparentemente contrastanti.

1. Vita spirituale e risurrezione fisica

2. La parola di Gesù come fonte di vita

3. Importanza della fede

Elemento centrale in tutte queste interpretazioni è il concetto di fede. Credere in Gesù e nelle sue parole significa entrare in una relazione salvifica con Dio, che porta alla vita eterna già ora e culmina nella risurrezione del corpo nell'ultimo giorno.

Conclusione

Le affermazioni di Gesù sulla vita eterna e sulla risurrezione, pur potendo sembrare contraddittorie a prima vista, trovano armonia in una lettura attenta che consideri la multidimensionalità del concetto di vita e la potenza salvifica della fede in Gesù. La risurrezione nell'ultimo giorno non nega l'esperienza di vita eterna già presente in chi crede, ma rappresenta la sua pienezza e perfezionamento, includendo anche la trasformazione del corpo fisico.

 

4. Le immagini di vita dei morti nell’Apocalisse

Le vivide immagini dell'Apocalisse, con le sue visioni di esseri viventi, della Gerusalemme celeste e dei canti di lode, possono generare domande su come conciliare queste descrizioni con il concetto di risurrezione fisica nell'ultimo giorno. Diverse interpretazioni teologiche cercano di armonizzare questi elementi apparentemente contrastanti.

1. Anticipazione della realtà celeste

2. Dimensione spirituale e cosmica

3. Risurrezione come trasformazione

4. Ultimo giorno per chi?

L' "ultimo giorno" a cui si fa riferimento nell'Apocalisse e nella risurrezione di Gesù è il culmine del piano salvifico di Dio. Esso rappresenta la fine dell'era presente segnata dal peccato e dalla morte, e l'inizio di una nuova era di giustizia, pace e comunione perfetta con Dio. Questo giorno è destinato a tutti coloro che hanno accolto la grazia e la salvezza in Gesù Cristo.

Conclusione

Le visioni dell'Apocalisse, pur presentando immagini simboliche e complesse, non negano la realtà della risurrezione fisica nell'ultimo giorno. Anzi, offrono un'anticipazione della gioia, della gloria e della comunione eterna che attendono coloro che sono uniti a Dio in Cristo. La risurrezione, in questa prospettiva, rappresenta la piena realizzazione della vita eterna, già iniziata spiritualmente in questa vita e destinata a raggiungere la sua perfezione nella nuova creazione.

[Gemini]

CONCORDANZE

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venerdì 12 aprile 2024

 

PRIMATO DI PAROLA E PREGHIERA APOSTOLICA

 

CHIESA IN CRESCITA

Atti 6,1-7. Il servizio della parola, della preghiera e delle mense

Commento con Passi Biblici Paralleli di Atti 6,1-6: Sei Messaggi per il Lettore Credente

Video Lezione

Testo

Fratelli, scegliete tra di voi sette uomini di buona fama, pieni di Spirito Santo e di sapienza, ai quali affideremo questo compito. Noi invece ci dedicheremo assiduamente alla preghiera e al servizio della parola. La proposta piacque a tutta l'assemblea e scelsero Stefano, un uomo pieno di fede e di Spirito Santo, Filippo, Procoro, Nicanore, Timone e Parmena, e Nicola, un prosélito di Antiochia. Li presentarono agli apostoli, i quali, dopo aver pregato, imposero loro le mani. (Atti 6,2-4)

Passi Biblici Paralleli

Sei Messaggi per il Lettore Credente

1. L'importanza del discernimento nella scelta dei leader: La comunità primitiva cristiana sceglie i diaconi con cura, ricercando uomini di buona fama, pieni di Spirito Santo e di sapienza. Questo ci insegna che la scelta dei leader nella Chiesa è una questione importante che richiede discernimento e preghiera. (Atti 6,3; 1 Timoteo 3,1-13)

2. La collaborazione tra ministeri diversi: Gli apostoli si dedicano alla preghiera e al servizio della parola, mentre i diaconi si occupano del servizio ai tavoli. Questo modello evidenzia l'importanza della collaborazione tra ministeri diversi per il bene della comunità. (Atti 6,2-4)

3. Lo Spirito Santo guida la Chiesa: La scelta dei diaconi avviene sotto la guida dello Spirito Santo. Questo ci ricorda che lo Spirito Santo è sempre presente e attivo nella Chiesa e guida il suo popolo nelle sue decisioni. (Atti 6,3,5-6)

4. L'importanza dei laici nel servizio ecclesiale: I diaconi sono laici scelti per servire la comunità. Questo ci insegna che tutti i battezzati sono chiamati a svolgere un ruolo attivo nella Chiesa, usando i doni che Dio ha loro dato. (Atti 6,1-7)

5. L'apertura a nuove forme di servizio: La scelta dei diaconi è una nuova forma di servizio che emerge in risposta alle esigenze della comunità. Questo ci insegna che la Chiesa è aperta a nuove forme di servizio per rispondere alle sfide dei tempi. (Atti 6,1-6)

6. L'importanza della diversità nella Chiesa: I diaconi provengono da contesti diversi e hanno esperienze diverse. Questo ci ricorda che la Chiesa è una comunità ricca di diversità, e che questa diversità è una risorsa preziosa. (Atti 6,5) 

Conclusione

Il brano di Atti 6,2-4 ci offre un modello di servizio ecclesiale basato sul discernimento, la collaborazione, la guida dello Spirito Santo, il coinvolgimento dei laici, l'apertura a nuove forme di servizio e l'apprezzamento della diversità. Questo modello è ancora attuale oggi e può ispirare le nostre comunità a vivere un servizio ecclesiale sempre più efficace e fedele al Vangelo.

Ricordiamo che la lettura e la meditazione della Parola di Dio, in particolare di passi come Atti 6,2-4, possono aiutarci a crescere nella nostra fede e a comprendere meglio il nostro ruolo nella Chiesa.

MINISTERO DELLA PAROLA E DELLA PREGHIERA DEGLI APOSTOLI

Testo

Passi Paralleli

Sei insegnamenti per i missionari o apostoli nelle chiese cristiane di oggi

  1. Priorità alla Parola di Dio: La predicazione e l'insegnamento della Parola di Dio sono al centro del ministero apostolico. Come gli apostoli, i missionari e gli apostoli di oggi sono chiamati a proclamare il Vangelo di Gesù Cristo a tutte le persone. (Atti 6,2; Matteo 28,19-20; Marco 16,15-16)
  2. Potere dello Spirito Santo: Il ministero della Parola è reso possibile dalla potenza dello Spirito Santo. I missionari e gli apostoli di oggi devono invocare lo Spirito Santo e lasciarsi guidare da lui nella loro predicazione e nel loro insegnamento. (Atti 1,8; Giovanni 14,26)
  3. Fedeltà al Vangelo: La predicazione dei missionari e degli apostoli deve essere fedele al messaggio originale del Vangelo di Gesù Cristo. Non devono diluire il messaggio o adattarlo alle mode del tempo, ma devono proclamare la verità del Vangelo con coraggio e senza compromessi. (Atti 6,4)
  4. Testimonianza della Risurrezione: Gli apostoli furono testimoni oculari della morte e risurrezione di Gesù, e questo è il fondamento della loro autorità a predicare il Vangelo. I missionari e gli apostoli di oggi devono anch'essi essere testimoni di Gesù Cristo, sia con le loro parole che con la loro vita. (Atti 1,22)
  5. Unità nella diversità: Gli apostoli provenivano da contesti diversi e avevano esperienze diverse, ma erano uniti nella loro fede in Gesù Cristo e nella loro missione di predicare il Vangelo. I missionari e gli apostoli di oggi devono anch'essi essere uniti nella fede e nella missione, pur provenendo da contesti culturali e sociali diversi. (Atti 6,5)
  6. Servizio all'intera comunità: Il ministero della Parola non è riservato a pochi eletti, ma è al servizio di tutta la comunità cristiana. I missionari e gli apostoli di oggi devono coinvolgere tutti i membri della comunità nella lettura, nella meditazione e nella proclamazione della Parola di Dio. (Atti 6,1-7)

Conclusione

Il brano di Atti 6,2.4 ci offre un modello prezioso per il ministero della Parola e della preghiera degli apostoli e dei missionari. Ricordando che la predicazione del Vangelo è prioritaria, che è resa possibile dallo Spirito Santo, che deve essere fedele al messaggio originale, che si basa sulla testimonianza della risurrezione, che richiede unità nella diversità e che è al servizio di tutta la comunità, possiamo trarre ispirazione da questo brano per vivere e annunciare il Vangelo con rinnovato vigore nel mondo di oggi.

[Gemini]

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lunedì 8 aprile 2024

 

POTENZA DELLA TESTIMONIANZA

Atti 4,33. Commento biblico, storico e spirituale

 Video Lezione

TESTO

TESTIMONI POTENTI DEL RISORTO

1. "Con grande forza gli apostoli davano testimonianza"

  • Dove: Gerusalemme, nel tempio (Atti 4,1-3)
  • Quando: Poco dopo la Pentecoste (Atti 2,1-41)
  • Altre volte
    • Pietro e Giovanni davanti al Sinedrio (Atti 4,5-22)
    • Stefano davanti al Sinedrio (Atti 7,54-60)
    • Paolo ad Antiochia di Pisidia (Atti 13,16-41)
    • Paolo a Corinto (Atti 18,4-6) 

RISURREZIONE DI GESÙ

2. "Risurrezione del Signore Gesù"

  • Dove: Gerusalemme, tomba di Gesù (Matteo 28,1-10)
  • Quando: Terzo giorno dopo la crocifissione (Matteo 27,62-66)
  • Altre volte:
    • Testimonianza delle donne al sepolcro (Marco 16,1-8)
    • Apparizioni di Gesù ai discepoli (Luca 24,13-53; Giovanni 20,19-29)
    • Predicazione di Pietro (Atti 2,22-36)

Gesù è il Signore?

  • Sì, il Nuovo Testamento proclama Gesù come Signore (Atti 2,36; Filippesi 2,9-11).
  • Il titolo "Signore" (in greco "Kyrios") era usato per l'imperatore romano, ma i cristiani lo usavano per Gesù, riconoscendolo come il vero sovrano.

Gesù è il Cristo?

  • Sì, Gesù è il Cristo (in greco "Christos"), l'unto di Dio, il Messia atteso dall'Antico Testamento (Matteo 1,16; Giovanni 4,25-26).

3. "Tutti godevano di grande favore"

  • Chi sono questi "tutti": I cristiani di Gerusalemme (Atti 4,32)
  • Dove: A Gerusalemme (Atti 4,31)
  • Altre volte:
    • I primi cristiani a Gerusalemme (Atti 2,47)
    • La chiesa di Antiochia (Atti 11,24)

Riferimenti biblici

  • Atti 2,1-41
  • Atti 4,1-22
  • Atti 7,54-60
  • Atti 13,16-41
  • Atti 18,4-6
  • Matteo 28,1-10
  • Marco 16,1-8
  • Luca 24,13-53
  • Giovanni 20,19-29
  • Atti 2,22-36
  • Filippesi 2,9-11
  • Matteo 1,16
  • Giovanni 4,25-26
  • Atti 2,47
  • Atti 11,24 

Passi paralleli ad Atti 4,33

Mc 16,20; Lc 2,52; 24,48-49; Gv 1,16; At 1,8.21-22; 2,32-33.47; 3,15-16; 4,30; 5,12; Rm 15,18-19; 1Ts 1,5; Eb 2,4 

Conclusione

Atti 4,33 descrive la potenza e la grazia che caratterizzavano la Chiesa primitiva. Gli apostoli, con grande coraggio, testimoniavano la risurrezione di Gesù Cristo, il Signore e il Cristo. La loro predicazione attirava molti e la comunità cristiana cresceva in numero e in favore.

[Gemini]

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