sabato 8 giugno 2024

 

CREDO IN CRISTO, PERCIÒ PARLO DI LUI IMITANDOLO

 

SOLO LE COSE INVISIBILI SONO ETERNE
2 Corinzi 4,16-5,1. Contesto storico e biblico
DISSOLVENZA: MENTRE IL CORPO SI SFASCIA L’UOMO INTERIORE SI RINNOVA

Video Lettura

Contesto storico

La Seconda lettera ai Corinzi è stata scritta da Paolo intorno all'anno 57 d.C., durante il suo terzo viaggio missionario. Si trovava ad Efeso, in Asia Minore, e stava affrontando diverse sfide. Alcune persone nella chiesa di Corinto mettevano in dubbio la sua autorità apostolica e la sua autenticità come ministro di Cristo. Altri erano attratti da falsi insegnanti che predicavano un Vangelo diverso da quello di Paolo.

Contesto biblico

Il brano di 2 Corinzi 4,16-5,1 fa parte di una sezione più ampia (capitoli 4-5) in cui Paolo difende il suo ministero e la sua fedeltà a Cristo. Usa diverse immagini per descrivere la sua relazione con Dio e con i Corinzi, tra cui l'immagine di un corpo che si deteriora (4,16-17) e di una casa terrena che viene distrutta (5,1).

Passi paralleli

Sei messaggi specifici per il lettore delle lettere di Paolo

  1. Non scoraggiarci di fronte alle difficoltà: "Anche se esteriormente ci stiamo sfasciando, tuttavia interiormente veniamo rinnovati di giorno in giorno" (4,16).
  2. Fissare lo sguardo sulla gloria eterna: "Noi sappiamo infatti che se la tenda del nostro corpo si disfa, abbiamo una casa eterna fatta da Dio, non costruita da mani d'uomo, nei cieli" (5,1).
  3. Vivere con fede, non con la vista: "Camminiamo infatti per fede, non per visione" (5,7).
  4. Desiderare la presenza di Dio: "Sospiriamo infatti in questo nostro stato, desiderosi di essere rivestiti del nostro corpo celeste" (5,2).
  5. Cercare di piacere a Dio: "Infatti tutti noi dovremo comparire davanti al tribunale di Cristo. Ognuno riceverà la ricompensa di ciò che ha fatto, sia in bene che in male" (5,10).
  6. Servire Dio con amore: "Tutto questo avviene per voi, perché se la grazia si estende a un maggior numero di persone, aumenteranno anche le preghiere di ringraziamento a lode di Dio" (4,15).

Conclusione

Il brano di 2 Corinzi 4,16-5,1 offre un messaggio di speranza e di incoraggiamento ai credenti di tutti i tempi. Nonostante le sfide e le difficoltà che possiamo affrontare in questa vita, possiamo avere la certezza che Dio è con noi e che ci prepara per una gloria eterna. Siamo chiamati a vivere con fede, a fissare lo sguardo sulla gloria eterna e a servire Dio con amore.

 [Gemini]

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mercoledì 24 aprile 2024

 

GLORIA ETERNA DEL CRISTIANO CHE SOFFRE

 

LA GLORIA DEL CRISTIANO CHE MUORE 

1Pietro 5,10. IL CRISTIANO È DESTINATO ALLA GLORIA DI DIO

 Video

Testo

Commento parallelo di 1 Pietro 5,10

Sintagma

Commento

Paralleli biblici

Dio di ogni grazia

Dio è la fonte di ogni grazia, non solo del perdono dei peccati, ma anche della forza, della saggezza e di ogni altra benedizione spirituale.

Efesini 1,6, 2,7, 4,7

che vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù

Dio ci ha scelti e destinati a trascorrere l'eternità con Lui in gloria, grazie all'opera salvifica di Gesù Cristo.

Romani 8,28-30, Efesini 1,11-12, 2 Tessalonicesi 2,13-14

dopo che avrete sofferto per breve tempo

La vita del cristiano può essere caratterizzata da prove e sofferenze, ma queste sono solo temporanee e servono per perfezionarci e prepararci alla gloria eterna.

Romani 5,3-5, Giacomo 1,2-4, 1 Pietro 4,12-13

vi perfezionerà egli stesso

Dio continua ad operare nella nostra vita per renderci più simili a Gesù Cristo.

Filippesi 1,6, 2 Corinzi 3,18, Efesini 4,12-13

vi renderà fermi

Dio ci dà la forza e la stabilità di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide della vita.

Salmo 18,32, Filippesi 4,13, Ebrei 13,9

vi fortificherà

Dio aumenta la nostra forza spirituale per resistere alle tentazioni e perseverare nella fede.

Deuteronomio 31,6, Giosuè 1,9, 2 Timoteo 2,1

Sei messaggi significativi e attuali per il lettore cristiano

  1. Dio è la fonte di ogni grazia e ci ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo Gesù. Questa verità dovrebbe riempirci di speranza e di gratitudine, motivandoci a vivere una vita degna della chiamata che abbiamo ricevuto.
  2. Le sofferenze che sperimentiamo nella vita sono solo temporanee e servono per perfezionarci e prepararci alla gloria eterna. Non dobbiamo scoraggiarci di fronte alle difficoltà, ma piuttosto considerarle come opportunità per crescere nella fede e nella dipendenza da Dio.
  3. Dio continua ad operare nella nostra vita per renderci più simili a Gesù Cristo. Dobbiamo cooperare con Lui in questo processo di santificazione, cercando di seguire il suo esempio e ubbidendo ai suoi insegnamenti.
  4. Dio ci dà la forza e la stabilità di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide della vita. Non dobbiamo affrontare le difficoltà da soli, ma possiamo contare sul suo aiuto e sulla sua potenza.
  5. Dio aumenta la nostra forza spirituale per resistere alle tentazioni e perseverare nella fede. Dobbiamo pregare costantemente per ricevere la sua forza e resistere alle tentazioni del diavolo.
  6. La vita cristiana è un viaggio di crescita e di trasformazione. Dobbiamo impegnarci a crescere nella fede e nella conoscenza di Dio, cercando di diventare sempre più simili a Gesù Cristo. 

Conclusione

1 Pietro 5,10 è un messaggio di incoraggiamento e di speranza per il cristiano. Ci ricorda che Dio è con noi in ogni momento della nostra vita e che ci aiuterà a superare ogni difficoltà. Dobbiamo vivere con fiducia nella sua grazia e nel suo potere, sapendo che ci ha chiamati a una gloria eterna in Cristo Gesù.

[Gemini]

OTHER PARALLELS

Exod. 34,6-7; Ps. 86,5.15; 138,7; Mic. 7,18-19; Zech. 10,6.12; Lk. 22,32; Rom. 5,20-21; 8,28; 9,11-12.24; 15,5.13; 1 Cor. 1,9; 2 Cor. 4,17; 13,11; Phil. 4,13; Col. 1,22-23; 2,7; 1 Thess. 2,12; 2 Thess. 2,14.17; 3,3; 1 Tim. 6,12; 2 Tim. 1,9; 2,10; Heb. 9,15; 13,20-21; 1 Pet. 1,6-7.15; 4,11; 2 Pet. 1,3; 1 Jn. 2,25; Jude 1,24

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mercoledì 17 aprile 2024

 

ULTIMO GIORNO NELL' "IO SONO"

 

Giovanni 6,44. RISURREZIONE NELL’ULTIMO GIORNO. QUANDO?

 Testo

INTERPRETAZIONI DIVERSE

1. “Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”

La frase "io lo risusciterò nell'ultimo giorno", pronunciata da Gesù in diversi passi biblici (ad esempio, Matteo 12,44, Giovanni 6,40.54), ha generato diverse interpretazioni teologiche, con sfumature differenti tra le varie confessioni cristiane.

Per comprendere appieno il significato di "ultimo giorno" in questo contesto, è necessario considerare l'ampio spettro di insegnamenti biblici sulla risurrezione e la fine dei tempi.

1. Resurrezione e giudizio

La risurrezione dei morti è un concetto centrale nella fede cristiana, affermato in vari passaggi del Nuovo Testamento. Essa rappresenta la promessa di un nuovo corpo glorificato per i credenti, libero dalla sofferenza e dalla morte.

Tuttavia, la Bibbia collega la risurrezione al giudizio finale. In Matteo 25,31-46, Gesù descrive un giudizio universale in cui le persone saranno separate in base alle loro azioni, ricevendo la vita eterna in paradiso o la condanna all'inferno.

2. Interpretazioni dell' "ultimo giorno"

Alla luce di questa connessione tra risurrezione e giudizio, l' "ultimo giorno" può essere interpretato in due modi principali:

3. Armonizzare le diverse prospettive

Entrambe le interpretazioni presentano validi punti di riferimento biblici. Per conciliare queste prospettive, alcune correnti teologiche suggeriscono che la risurrezione avvenga in due fasi:

4. Conclusione

La frase "io lo risusciterò nell'ultimo giorno" racchiude una promessa di vita nuova e di redenzione in Cristo. L'esatta interpretazione di "ultimo giorno" dipende dalla prospettiva teologica adottata, ma il messaggio centrale rimane la speranza nella risurrezione e nella vita eterna per coloro che credono in Gesù.

Per approfondire ulteriormente questo tema complesso, è consigliabile consultare testi teologici specifici e confrontarsi con diverse interpretazioni, sempre alla luce della Bibbia come riferimento primario.

 

2. “Oggi sarai con me in paradiso”

La frase di Gesù al ladro crocifisso "Oggi sarai con me in paradiso" (Luca 23,43), apparentemente in contrasto con l'idea di una risurrezione nell'ultimo giorno, ha suscitato domande e riflessioni teologiche nel corso dei secoli.

Per armonizzare questa apparente contraddizione, diverse interpretazioni sono state proposte:

1. Paradiso come anticipazione del cielo

2. Tempo come dimensione relativa

3. Enfasi sulla salvezza individuale

Indipendentemente dalle diverse interpretazioni, la frase di Gesù al ladro crocifisso sottolinea l'affermazione di una salvezza immediata e accessibile a chiunque si penta e accetti la grazia di Dio.

La risurrezione nell'ultimo giorno, pur mantenendo la sua centralità escatologica, non esclude la possibilità di un'esperienza salvifica immediata per coloro che, come il ladro sulla croce, accolgono con fede l'amore e il sacrificio di Gesù.

4. Importanza della fede e del pentimento

In definitiva, il messaggio centrale di questo episodio risiede nell'affermare il potere salvifico di Gesù e la possibilità di redenzione anche di fronte a una morte imminente. La risposta di Gesù al ladro sottolinea l'importanza della fede, del pentimento e dell'accettazione della grazia divina come via per ottenere la salvezza, indipendentemente dal momento in cui essa avviene.

Conclusione

Armonizzare la frase di Gesù al ladro con la risurrezione nell'ultimo giorno richiede una lettura attenta dei testi biblici e una considerazione delle diverse interpretazioni teologiche. L'elemento chiave rimane l'affermazione della salvezza immediata per coloro che accolgono la fede in Gesù, senza negare l'importanza della risurrezione finale come evento cosmico e definitivo.

 

3. “Chi crede ha la vita eterna” (Gv 6,47)

 

Le affermazioni di Gesù come "chi crede in me, anche se muore, vivrà" (Giovanni 11,25) e "le mie parole sono spirito e vita" (Giovanni 6,63) possono sembrare in contraddizione con il concetto di risurrezione nell'ultimo giorno. Tuttavia, diverse interpretazioni teologiche offrono soluzioni per armonizzare questi concetti apparentemente contrastanti.

1. Vita spirituale e risurrezione fisica

2. La parola di Gesù come fonte di vita

3. Importanza della fede

Elemento centrale in tutte queste interpretazioni è il concetto di fede. Credere in Gesù e nelle sue parole significa entrare in una relazione salvifica con Dio, che porta alla vita eterna già ora e culmina nella risurrezione del corpo nell'ultimo giorno.

Conclusione

Le affermazioni di Gesù sulla vita eterna e sulla risurrezione, pur potendo sembrare contraddittorie a prima vista, trovano armonia in una lettura attenta che consideri la multidimensionalità del concetto di vita e la potenza salvifica della fede in Gesù. La risurrezione nell'ultimo giorno non nega l'esperienza di vita eterna già presente in chi crede, ma rappresenta la sua pienezza e perfezionamento, includendo anche la trasformazione del corpo fisico.

 

4. Le immagini di vita dei morti nell’Apocalisse

Le vivide immagini dell'Apocalisse, con le sue visioni di esseri viventi, della Gerusalemme celeste e dei canti di lode, possono generare domande su come conciliare queste descrizioni con il concetto di risurrezione fisica nell'ultimo giorno. Diverse interpretazioni teologiche cercano di armonizzare questi elementi apparentemente contrastanti.

1. Anticipazione della realtà celeste

2. Dimensione spirituale e cosmica

3. Risurrezione come trasformazione

4. Ultimo giorno per chi?

L' "ultimo giorno" a cui si fa riferimento nell'Apocalisse e nella risurrezione di Gesù è il culmine del piano salvifico di Dio. Esso rappresenta la fine dell'era presente segnata dal peccato e dalla morte, e l'inizio di una nuova era di giustizia, pace e comunione perfetta con Dio. Questo giorno è destinato a tutti coloro che hanno accolto la grazia e la salvezza in Gesù Cristo.

Conclusione

Le visioni dell'Apocalisse, pur presentando immagini simboliche e complesse, non negano la realtà della risurrezione fisica nell'ultimo giorno. Anzi, offrono un'anticipazione della gioia, della gloria e della comunione eterna che attendono coloro che sono uniti a Dio in Cristo. La risurrezione, in questa prospettiva, rappresenta la piena realizzazione della vita eterna, già iniziata spiritualmente in questa vita e destinata a raggiungere la sua perfezione nella nuova creazione.

[Gemini]

CONCORDANZE

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