domenica 21 aprile 2024
PORTA DELLA CHIESA È CRISTO
ENTRARE
IN CHIESA PER LA SOLA PORTA
Commento
su Giovanni 10,9. Gesù è l’unica porta della chiesa
Testo
- BGT ἐγώ εἰμι ἡ θύρα· δι᾽ ἐμοῦ ἐάν τις εἰσέλθῃ σωθήσεται καὶ εἰσελεύσεται καὶ ἐξελεύσεται καὶ νομὴν εὑρήσει. - egṓ eimi hē thúra; di᾽ emoũ eán tis eisélthēͅ sōthḗsetai kaì eiseleúsetai kaì exeleúsetai kaì nomḕn heurḗsei.
- CEI Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo.
- NAS "I am the door; if anyone enters through Me, he shall be saved, and shall go in and out, and find pasture.
- NOV Ego sum ostium; per me, si quis introierit, salvabitur et ingredietur et egredietur et pascua inveniet.
- VLH Tôi là cửa. Ai qua tôi mà vào thì sẽ được cứu. Người ấy sẽ ra vào và gặp được đồng cỏ.
- MHT אֲנִי הַשַּׁעַר. אִישׁ אִם יִכָּנֵס דַּרְכִּי יִוָּשַׁע; הוּא יִכָּנֵס וְיֵצֵא וְיִמְצָא מִרְעֶה. - ani hasha'ar. Ish im yikkanes darki yivvasha; hu yikkanes veyetze veyimtza mir'eh.
- CNV5 我就是門,如果有人藉著我進來,就必定得救,並且可以出、可以入,也可以找到草場。
- CRV Дверь— это Я. Кто войдет через Меня, будет спасен. Он и войдет, и выйдет, и найдет себе пастбище.
- FBJ Je suis la porte. Si quelqu'un entre par moi, il sera sauvé ; il entrera et sortira, et trouvera un pâturage.
- JAS わたしは門です。だれでも、わたしを通って入るなら、救われます。また安らかに出入りし、牧草を見つけます。
- TUR Kapı Ben'im. Bir kimse benim aracılığımla içeri girerse kurtulur. Girer, çıkar ve otlak bulur.
- أَنَا هُوَ الْبَابُ. إِنْ دَخَلَ بِي أَحَدٌ فَيَخْلُصُ وَيَدْخُلُ وَيَخْرُجُ وَيَجِدُ مَرْعًى. AVD
Contesto di Giovanni 10,9
Giovanni 10,9 appare nel contesto del discorso di Gesù sul "buon pastore" nel Vangelo di Giovanni. In questo discorso, Gesù si presenta come il "buon pastore" che conosce le sue pecore e le protegge, in contrasto con il "ladro" e il "brigante" che cercano di sfruttare il gregge.
Il versetto 9 è una parte chiave di questo discorso, in cui Gesù si descrive come "la porta". Dice: "Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato. Entrerà ed uscirà e troverà pascolo". Questa affermazione sottolinea il ruolo di Gesù come l'unico accesso legittimo al gregge di Dio, cioè alla comunità dei credenti.
Il contesto più ampio di questo discorso include il capitolo 9 del Vangelo di Giovanni, che racconta la guarigione di un uomo nato cieco da parte di Gesù. Questo miracolo, e la fede dell'uomo in Gesù come il Messia, sottolineano ulteriormente l'identità di Gesù come la "porta" per la salvezza.
Inoltre, il discorso del "buon pastore" si svolge in un contesto di crescente tensione tra Gesù e i leader religiosi del suo tempo, che non riconoscono la sua autorità e cercano di metterlo in difficoltà. Questo contesto di conflitto rende ancora più forte l'affermazione di Gesù di essere la "porta" per la salvezza.
Gesù viene presentato come il pastore universale, la porta di accesso alla salvezza per tutti gli uomini e le donne, sottolineando la rottura con la tradizione ebraica e l'apertura a una nuova comunità di credenti in Cristo.
Implicazioni di Giovanni 10,9
Giovanni
10,9 è un versetto molto significativo nel Vangelo di Giovanni, in cui Gesù si
autodefinisce come "la porta". Le implicazioni di questo versetto
sono profonde e riguardano sia la comprensione della missione di Gesù, sia la
vita spirituale del credente.
1. Gesù come unico accesso alla salvezza: Quando Gesù afferma "Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato", sta sottolineando il suo ruolo unico come mediatore tra Dio e l'umanità. Solo attraverso la fede in Gesù, le persone possono entrare nel "gregge" di Dio, cioè diventare parte della comunità dei credenti e ricevere la salvezza eterna.
2. Libertà e protezione: Il versetto continua dicendo che chi entra attraverso Gesù "entrerà ed uscirà e troverà pascolo". Questo suggerisce un senso di libertà e protezione. I credenti non sono imprigionati, ma liberi di entrare e uscire, e sono anche nutriti ("troveranno pascolo"), indicando che Gesù provvede a tutte le loro necessità spirituali.
3. Contrasto con i falsi leader: Nel contesto più ampio del discorso del "buon pastore" di Gesù, la "porta" è contrapposta ai "ladri" e ai "briganti", che rappresentano i falsi leader religiosi che cercano di ingannare e sfruttare il gregge. Gesù, come la porta, offre un accesso sicuro e autentico a Dio.
4. Invito all'azione: Infine, il versetto implica un invito all'azione. Non basta riconoscere Gesù come la porta; è necessario "entrare" attraverso di lui. Questo implica una risposta attiva alla chiamata di Gesù: accettare il suo insegnamento, seguirlo e impegnarsi nella comunità dei credenti.
In sintesi, Giovanni 10,9 sottolinea il ruolo unico e necessario di Gesù per la salvezza, offre una visione di libertà e protezione per i credenti, contrappone Gesù ai falsi leader religiosi e invita a una risposta attiva alla chiamata di Gesù.
[Gemini]
PARALLELI
Sal 23,1; 80,1-2; 95,7; 100,3-4; Is 40,11; 49,9-10; Ez 34,12; Zc 10,12; Gv 10,1.7; 14,6; Rom 5,1-2; Ef 2,18; Eb 10,19
Etichette: abbondanza, chiesa, distruggere, entrare e uscire, ladro, libertà sequela, pastore, porta, sicurezza, similitudine, vita
venerdì 19 aprile 2024
LA CARNE NON GIOVA A NIENTE
Giovanni 6,33. Le mie parole sono spirito e vita
1
τὸ πνεῦμά ἐστιν τὸ ζῳοποιοῦν,
Spiritus
est, qui vivificat,
È
lo Spirito che dà la vita,
"It
is the Spirit who gives life;
2
ἡ σὰρξ οὐκ ὠφελεῖ οὐδέν·
caro
non prodest quidquam;
la
carne non giova a nulla;
the
flesh profits nothing;
3
τὰ ῥήματα ἃ ἐγὼ λελάληκα
ὑμῖν
verba,
quae ego locutus sum vobis,
le
parole che io vi ho detto
the
words that I have spoken to you
4
πνεῦμά ἐστιν καὶ ζωή ἐστιν.
Spiritus
sunt et vita sunt.
sono
spirito e sono vita.
are spirit and are life.
- Parallels
Jn.
3,13; 6,38.48; 8,42; 13,3; 16,28; 17,8; 1 Tim. 1,15; 1 Jn. 1,1-2
Etichette: carne, donna, figlio dell'uomo, giovare, nuovo Adamo, Spirito, spirito vivificante, uomo, uomo nuovo, vino nuovo lettera uccide, vita, vivificare
lunedì 15 aprile 2024
CHI CREDE IN CRISTO NON HA PIÙ FAME NÉ SETE. MAI
BISOGNO DI SEGNI E DI
PANE VERO
Giovanni 6,30-35. Nutrimento per l'anima e per il corpo è Cristo
Il brano di Giovanni 6,30-35 rappresenta
un momento cruciale nel Vangelo, dove Gesù si presenta come "pane della
vita", offrendo nutrimento spirituale e salvifico a chi crede in lui. Per
comprendere appieno il messaggio di questo passo, è necessario analizzarlo nel
suo contesto biblico, con riferimenti a testi paralleli e traendo spunti per il
credente e il lettore della Bibbia nel mondo di oggi.
1. La richiesta di segni
La folla, ancora legata a una visione
materiale e terrena, continua a chiedere segni a Gesù come prova della sua
divinità (Gv 6,30). Questo atteggiamento riflette la tendenza umana a basare la
fede su elementi tangibili, piuttosto che su una comprensione profonda del
messaggio spirituale.
2. Il pane dal cielo
La citazione "Mosè diede loro da
mangiare un pane dal cielo" (Gv 6,31) rimanda all'Esodo, dove Dio provvide
miracolosamente al popolo israelita nel deserto con la manna (Esodo 16). Questo
pane rappresentava la provvidenza divina e la cura di Dio per il suo popolo.
3. Il vero pane dal Padre
Gesù chiarisce che il vero pane dal
cielo non è la manna, ma lui stesso (Gv 6,32-33). Egli si contrappone a Mosè
come colui che offre un nutrimento spirituale che dona la vita eterna. Questo
pane rappresenta la salvezza e la comunione con Dio.
4. Il pane che discende dal cielo
L'affermazione "il pane di Dio è
colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo" (Gv 6,33) sottolinea
la natura divina di Gesù. Egli è il Figlio di Dio, inviato sulla terra per
portare salvezza all'umanità. Il suo sacrificio sulla croce è il culmine di
questa missione salvifica.
5. La preghiera della folla
La richiesta della folla "Signore,
dacci sempre questo pane" (Gv 6,34) esprime il desiderio di ricevere
costantemente la grazia e la salvezza da Dio. Questa preghiera evidenzia la
fame spirituale dell'uomo e il bisogno di nutrimento interiore.
6. La risposta di Gesù: "Io sono il
pane della vita"
La dichiarazione di Gesù "Io sono
il pane della vita" (Gv 6,35) rappresenta il punto focale del brano. Gesù
si identifica come fonte di nutrimento spirituale, offrendo la possibilità di
una vita eterna a chi crede in lui. Questa affermazione è un invito a ricevere
la salvezza attraverso la fede in Gesù Cristo.
Messaggi per il credente e il lettore
della Bibbia oggi
- Oltre
i segni: La
fede non si basa sulla ricerca di prove tangibili, ma sulla fiducia in Dio
e nel suo messaggio di salvezza.
- Dal
pane terreno al pane celeste: Il vero nutrimento per l'uomo non si trova solo
nel cibo materiale, ma nella relazione con Dio e nella sua Parola.
- Gesù,
il pane vero: Gesù
Cristo è l'unica fonte di salvezza e di vita eterna. Accogliere lui
significa ricevere il dono della grazia divina.
- Fame
di Dio: La
preghiera della folla ci ricorda la nostra fame spirituale e il bisogno di
nutrimento interiore che solo Dio può soddisfare.
- Nutrimento
costante: La
vita cristiana è un cammino di crescita spirituale che richiede di
alimentarsi continuamente della Parola di Dio e della presenza di Gesù.
- Fede
e risposta: La
risposta di Gesù alla preghiera della folla è un invito ad accogliere la
sua offerta di salvezza con fede e a vivere una vita conforme al suo
insegnamento.
Conclusione
Il brano di Giovanni 6,30-35 offre un
messaggio ricco e profondo sulla natura del pane come simbolo di nutrimento
spirituale e sulla centralità di Gesù Cristo come fonte di salvezza per
l'umanità. Invitandoci a superare la fame materiale e a ricercare il vero
nutrimento nell'amore di Dio, questo passo rappresenta una guida preziosa per
il credente e per chiunque sia alla ricerca del senso della vita.
[Gemini]
Etichette: cielo, fame, mai, pane, sazietà, segno, sete, vita
mercoledì 20 marzo 2024
LA PAROLA DI GESÙ PRODUCE VITA ETERNA
"Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno"
Video Lezione su Giovanni 8,51-59
In diversi testi del
Nuovo Testamento, la parola di Gesù è presentata con la stessa efficacia di
Giovanni 8,51, offrendo la promessa di "vita eterna" e superamento
della morte. Ecco alcuni esempi:
Vangeli
- Giovanni
3,16:
"Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il
suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia
la vita eterna."
- Marco
16,16:
"Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato, chi invece
non avrà creduto sarà condannato."
- Matteo
25,46:
"E questi andranno al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna."
Lettere
- Romani
6,23:
"Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono gratuito di Dio
è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore."
- 1
Giovanni 5,13:
"Vi ho scritto queste cose perché sappiate di avere la vita eterna,
voi che credete nel nome del Figlio di Dio."
Apocalisse
- Apocalisse
21,4:
"Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più morte,
né lutto, né lamento, né dolore, perché le cose di prima sono
passate."
Le ragioni possono essere riassunte in
tre punti:
- La
parola di Gesù è espressione della volontà di Dio: Gesù è il Figlio di Dio, e le
sue parole sono quindi espressione della volontà divina. Credere in Gesù e
seguire la sua parola significa quindi obbedire a Dio e al suo piano di
salvezza.
- La
parola di Gesù ha il potere di donare la vita eterna: Gesù ha sconfitto la morte con
la sua risurrezione, e ora offre la stessa vittoria a tutti coloro che
credono in lui. La fede in Gesù permette quindi di superare i limiti umani
della morte e di entrare nella vita eterna.
- La
parola di Gesù è una fonte di trasformazione interiore: La parola di Gesù non solo
offre la promessa di vita eterna, ma anche la forza per vivere una vita
nuova, libera dal peccato e dalla schiavitù del male. Seguire la
parola di Gesù significa quindi crescere nella verità, libertà interiore,
nella santità e nell'amore, diventando sempre più simili a Dio.
In conclusione
la parola di Gesù è presentata in
diversi testi del Nuovo Testamento come una fonte di vita eterna e di
superamento della morte. La sua efficacia deriva dal fatto che essa è
espressione della volontà di Dio, ha il potere di donare la vita eterna e opera
una trasformazione interiore liberatoria in coloro che la accolgono con fede.
Esempio di come la parola di Gesù può
portare alla vita eterna
La storia di Lazzaro (Giovanni 11,1-44)
è un esempio di come la parola di Gesù può portare alla vita eterna. Lazzaro
era morto e giaceva nella tomba da quattro giorni. Quando Gesù arrivò, ordinò
che la pietra che chiudeva la tomba fosse tolta. Poi, con voce potente,
chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro. Lazzaro uscì dalla tomba, vivo e
bendato. Questo miracolo dimostrò il potere di Gesù sulla morte e la sua
autorità di donare la vita eterna.
Riflessione
La promessa di vita eterna è un dono prezioso che Gesù offre a tutti coloro che credono in lui. Accogliere la sua parola con fede significa non solo avere la speranza di una vita futura dopo la morte, ma anche vivere una vita nuova, già da ora, nella gioia e nella libertà dei figli di Dio.
Casi biblici in cui i
morti ascoltano la parola di Dio e vivono
Antico Testamento
- 1
Re 17,17-24: Il
profeta Elia risuscita il figlio della vedova di Sarepta.
- 2
Re 4,32-37: Il
profeta Eliseo risuscita il figlio della donna di Sunam.
- 2
Re 13,20-21: Un
uomo morto viene resuscitato quando il suo corpo tocca le ossa di Eliseo.
Nuovo Testamento
- Matteo
9,18-26: Gesù
risuscita la figlia di un capo della sinagoga.
- Matteo
9,23-26: Gesù
risuscita il figlio di una vedova a Nain.
- Marco
5,22-43: Gesù
risuscita la figlia di Giairo, un capo della sinagoga.
- Luca
7,11-17: Gesù
risuscita il figlio di una vedova a Nain.
- Giovanni
11,1-44: Gesù
risuscita Lazzaro, fratello di Marta e Maria.
Oltre a questi casi specifici, la Bibbia
contiene anche alcuni riferimenti più generali alla risurrezione dei morti:
- Isaia
26,19:
"I tuoi morti torneranno in vita; i miei cadaveri risorgeranno.
Svegliatevi e gridate di gioia, voi che abitate nella polvere, perché la
tua rugiada è come rugiada di erbe novelle, e la terra darà alla luce i
suoi morti."
- Daniele
12,2: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra
si risveglieranno, alcuni alla vita eterna, altri alla vergogna e
all'infamia eterna."
- Giovanni
5,28-29:
"Non vi meravigliate di questo, perché viene l'ora in cui tutti
quelli che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti
hanno fatto il bene per la risurrezione della vita, e quanti hanno fatto
il male per la risurrezione della condanna."
Conclusione
La Bibbia presenta la risurrezione dei
morti come un evento reale e futuro, che avverrà per opera di Dio. In alcuni
casi, la risurrezione è avvenuta come anticipo di questa realtà futura,
attraverso la potenza di Dio manifestata in Gesù Cristo. Questi eventi
miracolosi ci offrono una speranza certa nella vita eterna e nella vittoria
sulla morte.
E' importante notare che:
- La
risurrezione dei morti non è un evento automatico, ma è legata al giudizio
di Dio.
- La
Bibbia non specifica in che modo i morti ascolteranno la parola di Dio
nella risurrezione.
- La
risurrezione dei morti è un mistero che supera la nostra comprensione
umana.
Tuttavia, la fede nella risurrezione dei
morti è una parte fondamentale della fede cristiana, e ci offre una speranza
solida e incoraggiante di fronte alla morte.
[Gemini]
Etichette: credere, curtodire, eternità, fede, morte, osservare, parola di Gesù e risurrezione, parola di Gesù e vita eterna, salvezza, vita, vita eterna
sabato 11 maggio 2019
Giovanni 6,63: La carne invecchia e si corrompe - non serve più a niente
Giovanni 6,63 La carne invecchia e si corrompe – non giova a nulla
- Italiano
- Greco
- Latino
- Ebraico moderno
PARALLELI LINGUISTICI E SEMANTICI
- Tools
- Versioni con il numero Strong
- the spirit.
- the flesh.
- the words.
ANALYSIS OF JOHN 6:63
PARALLELI NEL CORPUS JOHANNEUM
- “lo spirito”- πνεῦμα
- cfr. equivalenze ebraiche e greche di SPIRITO
- ζῳοποιέω-fare vivere
- carne-σάρξ
- cfr. CARNE E SPIRITO nel NT della CEI 2008
- cfr. equivalenze ebraiche e greche
- ὠφελέω-essere utile, servire, giovare (to profit)
- cfr. equivalenze ebraiche e greche di PROFITTARE, GIOVARE, SERVIRE, AVVANTAGGIARSI, ESSERE PROFICUO, LUCRARE
- τὰ ῥήματα-le parole
- cfr. equivalenze ebraiche e greche di PAROLA
- ho detto- λελάληκα- λαλέω
- cfr. equivalenze ebraiche e greche di PARLARE, DIRE, CHIACCHIERARE
- πνεῦμά-spirito (VEDI SOPRA)
- cfr. equivalenze di SPIRITO in ebraico e in greco
- ζωή-vita
- cfr. equivalenze ebraiche e greche al tema della VITA
Etichette: carne, giovare, parola, Spirito, vita
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