mercoledì 15 maggio 2024
DIVENTARE UNA SOLA COSA IN CRISTO CON DIO
Etichette: amore, comunione, credere, far conoscere il Padre, gloria, missione del cristiano, missione del Figlio, Nome, pienezza di gioia, preghiera, unità una sola cosa in Dio
martedì 16 aprile 2024
OBBEDIRE SOLO A DIO COME CRISTO BASTA
Giovanni 6,40.
Un'analisi approfondita per il cristiano
Giovanni 6,40 rappresenta un versetto
cruciale all'interno del discorso sul pane di vita, pronunciato da Gesù durante
la moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo breve passo, si intrecciano
temi teologici profondi che meritano un'attenta analisi, sia alla luce dei
passi paralleli che nel contesto del capitolo 6.
1. "La volontà del Padre mio":
obbedienza e unità
L'espressione "la volontà del Padre
mio" ricorre frequentemente nei Vangeli, rivelando la profonda unità tra
Gesù e il Padre. In Giovanni 6,40, essa assume un significato specifico: Gesù
sottolinea che la sua missione sulla terra è in perfetta sintonia con il piano
salvifico di Dio. La sua obbedienza al Padre si concretizza nel donare la vita
eterna a tutti coloro che credono in lui.
Passi paralleli
- Giovanni
4,34: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e
compiere la sua opera."
- Giovanni
5,19: "In verità vi dico: il Figlio non può fare nulla da solo, ma
solo quello che vede fare dal Padre; e quello che fa il Padre, anche il
Figlio lo fa allo stesso modo."
- Giovanni
8,29: "E io faccio sempre ciò che gli piace."
2. "Chiunque vede il Figlio e crede
in lui": fede e conoscenza
L'azione di "vedere" il Figlio
non si limita a una mera percezione fisica, ma implica un riconoscimento
profondo della sua identità divina. Credere in lui significa aderire a questa
verità con fiducia e obbedienza, accogliendolo come Signore e Salvatore.
Passi paralleli
- Giovanni
14,1: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate
fede anche in me."
- Giovanni
20,29: "Perché hai visto, hai creduto. Beati quelli che non hanno
visto eppure hanno creduto."
- Atti
16,31: "Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato tu e la tua
famiglia."
3. "Abbia la vita eterna":
qualità e non solo durata
La vita eterna non si limita a
un'esistenza prolungata nel tempo, ma rappresenta una nuova qualità di vita,
caratterizzata da una profonda comunione con Dio. È una partecipazione alla
vita divina stessa, che si manifesta già nel presente e raggiunge la sua
pienezza nell'eternità.
Passi paralleli
- Giovanni
3,16: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio
unigenito, affinché chiunque creda in lui non muoia, ma abbia la vita
eterna."
- Giovanni
17,3: "Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e
Gesù Cristo che tu hai mandato."
- 1
Giovanni 5,11-13: "E questa è la testimonianza: Dio ci ha donato la vita eterna, e questa vita è nel suo
Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la
vita. Vi scrivo queste cose perché sappiate che avete la vita
eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio."
4. "E io lo risusciterò"
1 Corinzi 15,20-26: "... sottoposto
tutte le cose; e quando tutto gli sarà stato sottoposto, allora anche il Figlio
stesso si sottometterà a colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché
Dio sia tutto in tutti." La risurrezione di Gesù rappresenta la vittoria
definitiva sul peccato e sulla morte. Essa è la garanzia che la promessa della
vita eterna non è un'illusione, ma una realtà solida e inconfutabile.
Passi paralleli
- Matteo
28,6: "Egli è risorto! Non è qui. Ecco il luogo dove era stato
deposto."
- 1
Corinzi 15,20-26: "Ma ora, Cristo è risorto dai morti, primizia di
quelli che dormono. Infatti, come per mezzo di un uomo è venuta la morte,
così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Come
in Adamo tutti muoiono, così anche in Cristo tutti saranno vivificati. Ma
ciascuno a suo ordine: prima Cristo, primizia dei risorti; poi quelli che
sono di Cristo, al suo ritorno. Poi verrà la fine, quando egli consegnerà
il regno a Dio Padre, dopo aver annientato ogni principato e ogni potestà e
forza. Poiché egli deve regnare finché non abbia posto tutti i nemici
sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.”
5. "Nell'ultimo giorno": quando?
L'espressione "nell'ultimo
giorno" si riferisce al momento in cui Dio compirà definitivamente la sua
opera di salvezza. Esso include la risurrezione dei morti, il giudizio finale e
l'instaurazione del Regno eterno di Dio. La Bibbia non fornisce una data
precisa per questo evento, ma lo presenta come una realtà certa e imminente.
Passi paralleli:
- Matteo
24,6: "E sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate
di non turbarvi, perché queste cose devono accadere; ma la fine non è
ancora venuta."
- 2
Pietro 3,9-13: "Il Signore non tarda a mantenere la sua promessa,
come alcuni credono, ma è paziente verso di voi, non volendo che nessuno
perisca, ma che tutti giungano a ravvedimento. Ma il giorno del Signore
verrà come un ladro; in quel giorno i cieli si dissolveranno con fragore,
gli elementi si consumeranno bruciando e la terra e tutte le opere che vi
sono sopra saranno distrutte. Poiché dunque tutte queste cose devono
dissolversi, come dovete essere voi in santità di vita e di pietà, aspettando
e affrettando la venuta del giorno di Dio, mediante il quale i cieli,
essendo in fiamme, si dissolveranno e gli elementi si consumeranno
bruciando. Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una
nuova terra, dove abiterà la giustizia."
Insegnamenti per il cristiano
La lettura e la proclamazione del
Vangelo di Giovanni 6,40 offrono al cristiano adulto e responsabile preziosi
insegnamenti:
- Obbedienza
a Dio: La
vita del cristiano è chiamata ad essere conforme alla volontà del Padre,
seguendo l'esempio di obbedienza e dedizione di Gesù.
- Fede
in Gesù Cristo: La
fede è l'elemento chiave per accedere alla vita eterna. Accogliere Gesù
come Signore e Salvatore significa entrare in una relazione profonda con
Dio.
- Qualità
della vita eterna: La vita eterna non è solo un prolungamento dell'esistenza terrena, ma
una nuova realtà di comunione con Dio, caratterizzata da gioia, pace e
amore infiniti.
- Speranza
nella risurrezione: La risurrezione di Gesù è motivo di speranza e di consolazione per il
cristiano. Essa rappresenta la vittoria definitiva sul peccato e sulla
morte, e anticipa la pienezza del Regno di Dio.
- Preparazione
per l'ultimo giorno: La consapevolezza dell'imminenza del giudizio finale spinge il
cristiano a vivere una vita santa e responsabile, nell'attesa del ritorno
di Cristo.
Proclamare il Vangelo con fedeltà e
passione significa non solo trasmettere parole, ma donare speranza,
consolazione e forza ai fratelli nella fede. In un mondo spesso segnato da
incertezza e paura, la promessa della vita eterna in Cristo Gesù risuona come
un messaggio di luce e di salvezza per tutti coloro che accolgono con fede il
dono d'amore di Dio.
Conclusione
Giovanni 6,40 rappresenta una gemma
preziosa all'interno del Vangelo di Giovanni. La sua analisi approfondita,
illuminata dai passi paralleli e dal contesto del capitolo 6, svela tesori di
sapienza teologica e offre insegnamenti di grande valore per la vita del
cristiano. Proclamare questo messaggio con fedeltà e passione significa
compiere un'opera di grande valore per la comunità e per il mondo intero.
[Gemini]
Etichette: credere, fede e conoscenza, obbedienza e unità, obbedire a Dio, risuscitare, ultimo giorno, vedere il Figlio, vita eterna, volontà Padre
mercoledì 20 marzo 2024
LA PAROLA DI GESÙ PRODUCE VITA ETERNA
"Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno"
Video Lezione su Giovanni 8,51-59
In diversi testi del
Nuovo Testamento, la parola di Gesù è presentata con la stessa efficacia di
Giovanni 8,51, offrendo la promessa di "vita eterna" e superamento
della morte. Ecco alcuni esempi:
Vangeli
- Giovanni
3,16:
"Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il
suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia
la vita eterna."
- Marco
16,16:
"Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato, chi invece
non avrà creduto sarà condannato."
- Matteo
25,46:
"E questi andranno al supplizio eterno, i giusti invece alla vita
eterna."
Lettere
- Romani
6,23:
"Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono gratuito di Dio
è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore."
- 1
Giovanni 5,13:
"Vi ho scritto queste cose perché sappiate di avere la vita eterna,
voi che credete nel nome del Figlio di Dio."
Apocalisse
- Apocalisse
21,4:
"Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più morte,
né lutto, né lamento, né dolore, perché le cose di prima sono
passate."
Le ragioni possono essere riassunte in
tre punti:
- La
parola di Gesù è espressione della volontà di Dio: Gesù è il Figlio di Dio, e le
sue parole sono quindi espressione della volontà divina. Credere in Gesù e
seguire la sua parola significa quindi obbedire a Dio e al suo piano di
salvezza.
- La
parola di Gesù ha il potere di donare la vita eterna: Gesù ha sconfitto la morte con
la sua risurrezione, e ora offre la stessa vittoria a tutti coloro che
credono in lui. La fede in Gesù permette quindi di superare i limiti umani
della morte e di entrare nella vita eterna.
- La
parola di Gesù è una fonte di trasformazione interiore: La parola di Gesù non solo
offre la promessa di vita eterna, ma anche la forza per vivere una vita
nuova, libera dal peccato e dalla schiavitù del male. Seguire la
parola di Gesù significa quindi crescere nella verità, libertà interiore,
nella santità e nell'amore, diventando sempre più simili a Dio.
In conclusione
la parola di Gesù è presentata in
diversi testi del Nuovo Testamento come una fonte di vita eterna e di
superamento della morte. La sua efficacia deriva dal fatto che essa è
espressione della volontà di Dio, ha il potere di donare la vita eterna e opera
una trasformazione interiore liberatoria in coloro che la accolgono con fede.
Esempio di come la parola di Gesù può
portare alla vita eterna
La storia di Lazzaro (Giovanni 11,1-44)
è un esempio di come la parola di Gesù può portare alla vita eterna. Lazzaro
era morto e giaceva nella tomba da quattro giorni. Quando Gesù arrivò, ordinò
che la pietra che chiudeva la tomba fosse tolta. Poi, con voce potente,
chiamò Lazzaro fuori dal sepolcro. Lazzaro uscì dalla tomba, vivo e
bendato. Questo miracolo dimostrò il potere di Gesù sulla morte e la sua
autorità di donare la vita eterna.
Riflessione
La promessa di vita eterna è un dono prezioso che Gesù offre a tutti coloro che credono in lui. Accogliere la sua parola con fede significa non solo avere la speranza di una vita futura dopo la morte, ma anche vivere una vita nuova, già da ora, nella gioia e nella libertà dei figli di Dio.
Casi biblici in cui i
morti ascoltano la parola di Dio e vivono
Antico Testamento
- 1
Re 17,17-24: Il
profeta Elia risuscita il figlio della vedova di Sarepta.
- 2
Re 4,32-37: Il
profeta Eliseo risuscita il figlio della donna di Sunam.
- 2
Re 13,20-21: Un
uomo morto viene resuscitato quando il suo corpo tocca le ossa di Eliseo.
Nuovo Testamento
- Matteo
9,18-26: Gesù
risuscita la figlia di un capo della sinagoga.
- Matteo
9,23-26: Gesù
risuscita il figlio di una vedova a Nain.
- Marco
5,22-43: Gesù
risuscita la figlia di Giairo, un capo della sinagoga.
- Luca
7,11-17: Gesù
risuscita il figlio di una vedova a Nain.
- Giovanni
11,1-44: Gesù
risuscita Lazzaro, fratello di Marta e Maria.
Oltre a questi casi specifici, la Bibbia
contiene anche alcuni riferimenti più generali alla risurrezione dei morti:
- Isaia
26,19:
"I tuoi morti torneranno in vita; i miei cadaveri risorgeranno.
Svegliatevi e gridate di gioia, voi che abitate nella polvere, perché la
tua rugiada è come rugiada di erbe novelle, e la terra darà alla luce i
suoi morti."
- Daniele
12,2: "Molti di quelli che dormono nella polvere della terra
si risveglieranno, alcuni alla vita eterna, altri alla vergogna e
all'infamia eterna."
- Giovanni
5,28-29:
"Non vi meravigliate di questo, perché viene l'ora in cui tutti
quelli che sono nei sepolcri udranno la sua voce e ne usciranno: quanti
hanno fatto il bene per la risurrezione della vita, e quanti hanno fatto
il male per la risurrezione della condanna."
Conclusione
La Bibbia presenta la risurrezione dei
morti come un evento reale e futuro, che avverrà per opera di Dio. In alcuni
casi, la risurrezione è avvenuta come anticipo di questa realtà futura,
attraverso la potenza di Dio manifestata in Gesù Cristo. Questi eventi
miracolosi ci offrono una speranza certa nella vita eterna e nella vittoria
sulla morte.
E' importante notare che:
- La
risurrezione dei morti non è un evento automatico, ma è legata al giudizio
di Dio.
- La
Bibbia non specifica in che modo i morti ascolteranno la parola di Dio
nella risurrezione.
- La
risurrezione dei morti è un mistero che supera la nostra comprensione
umana.
Tuttavia, la fede nella risurrezione dei
morti è una parte fondamentale della fede cristiana, e ci offre una speranza
solida e incoraggiante di fronte alla morte.
[Gemini]
Etichette: credere, curtodire, eternità, fede, morte, osservare, parola di Gesù e risurrezione, parola di Gesù e vita eterna, salvezza, vita, vita eterna
giovedì 4 aprile 2019
Giovanni 5,24: Chi crede nel Figlio, crede nel Padre e pratica la fraternità universale
- BGT John 5:24 Ἀμὴν ἀμὴν λέγω ὑμῖν ὅτι ὁ τὸν λόγον μου ἀκούων καὶ πιστεύων τῷ πέμψαντί με ἔχει ζωὴν αἰώνιον καὶ εἰς κρίσιν οὐκ ἔρχεται, ἀλλὰ μεταβέβηκεν ἐκ τοῦ θανάτου εἰς τὴν ζωήν. (Amḕn amḕn légō hymîn hóti ho tòn lógon mou akoúōn kaì pisteúōn tō̂i pémpsantí me échei zōḕn aiṓnion kaì eis krísin ouk érchetai, allà metabébēken ek toû thanátou eis tḕn zōḗn.)
- MGK John 5:24 Ἀληθῶς, ἀληθῶς σᾶς λέγω ὅτι ὁ ἀκούων τὸν λόγον μου καὶ πιστεύων εἰς τὸν πέμψαντά με ἔχει ζωὴν αἰώνιον, καὶ εἰς κρίσιν δὲν ἔρχεται, ἀλλὰ μετέβη ἐκ τοῦ θανάτου εἰς τὴν ζωήν. (Alithós, alithós sás légo óti o akoúon tón lógon mou kaí pistévon eis tón pémpsantá me échei zoín aiónion, kaí eis krísin dén érchetai, allá metévi ek toú thanátou eis tín zoín.)
- NOV John 5:24 Amen, amen dico vobis: Qui verbum meum audit et credit ei, qui misit me, habet vitam aeternam et in iudicium non venit, sed transiit a morte in vitam.
- CONTESTO
Strong's
|
Greek
|
English
|
CEI all.
|
MGK al.
|
NOV al.
|
|
G281
|
Ἀμὴν
|
Truly,
|
In verità,
|
Ἀληθῶς,
|
Amen,
|
|
G281
|
ἀμὴν
|
truly
|
in verità
|
ἀληθῶς
|
amen
|
|
G3004
|
λέγω
|
I say
|
io dico:
|
λέγω
|
dico
|
|
G4771
|
ὑμῖν
|
to you
|
vi
|
σᾶς
|
vobis:
|
|
G3754
|
ὅτι
|
that
|
ὅτι
|
|||
G3588
|
ὁ
|
the [one]
|
chi
|
ὁ
|
Qui
|
|
G3588
|
τὸν
|
the
|
la
|
τὸν
|
||
G3056
|
λόγον
|
word
|
parola
|
λόγον
|
verbum
|
|
G1473
|
μου
|
of Me
|
mia
|
μου
|
meum
|
|
G191
|
ἀκούων
|
hearing,
|
ascolta
|
ἀκούων
|
audit
|
|
G2532
|
καὶ
|
and
|
e
|
καὶ
|
et
|
|
G4100
|
πιστεύων
|
believing
|
crede
|
πιστεύων
|
credit
|
|
G3588
|
τῷ
|
the [One]
|
a
|
εἰς τὸν
|
||
G3992
|
πέμψαντί
|
having sent
|
colui che ha mandato,
|
πέμψαντά
|
ei, qui misit
|
|
G1473
|
με
|
Me,
|
mi
|
με
|
me,
|
|
G2192
|
ἔχει
|
he has
|
ha
|
ἔχει
|
habet
|
|
G2222
|
ζωὴν
|
life
|
la vita
|
ζωὴν
|
vitam
|
|
G166
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αἰώνιον,
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eternal
|
eterna
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αἰώνιον,
|
aeternam
|
|
G2532
|
καὶ
|
and
|
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|
καὶ
|
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|
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G1519
|
εἰς
|
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|
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|
εἰς
|
in
|
|
G2920
|
κρίσιν
|
judgment
|
giudizio,
|
κρίσιν
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iudicium
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G3756
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οὐκ
|
not
|
non
|
δὲν
|
non
|
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G2064
|
ἔρχεται
|
comes,
|
va incontro
|
ἔρχεται,
|
venit,
|
|
G235
|
ἀλλὰ
|
but
|
ma
|
ἀλλὰ
|
sed
|
|
G3327
|
μεταβέβηκεν
|
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|
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|
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|
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|
|
G1537
|
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|
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|
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|
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G3588
|
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|
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G2288
|
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|
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|
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θανάτου
|
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|
|
G1519
|
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|
|
G3588
|
τὴν
|
-
|
τὴν
|
|||
G2222
|
ζωήν.
|
life.
|
vita.
|
ζωήν.
|
vitam.
|
- PARALLELI (TSK) A GIOVANNI 5,24 (KJV)
- He that.
- but.
- PARALLELI LINGUISTICI (TRADUZIONI MODERNE)
- TRADUZIONI COMPARABILI CON IL NUMERO STRONG
- 1. ἀμήν ἀμήν - t (indeclinable) - 2. ἀμήν ἀμήν - t (indeclinable)
- 3. λέγω λέγω - vipa1s (verb indicative present active 1st person singular) - 4. ὑμῖν σύ - rpd-p (pronoun personal dative plural)
- 5. ὅτι ὅτι - cs (conjunction subordinating) - 6. ὁ ὁ - dnms (definite article nominative masculine singular) - 7. τόν ὁ - dams (definite article accusative masculine singular) - 8. λόγον λόγος - namsc (noun accusative masculine singular common)
- 9. μου ἐγώ - rpg-s (pronoun personal genitive singular)
- 10. ἀκούων ἀκούω - vppanms (verb participle present active nominative masculine singular)
- 11. καί καί - cc (conjunction coordinating) - 12. πιστεύων πιστεύω - vppanms (verb participle present active nominative masculine singular)
- 13. τῷ ὁ - ddms (definite article dative masculine singular) - 14. πέμψαντί πέμπω - vpaadms (verb participle aorist active dative masculine singular)
- 15. με ἐγώ - rpa-s (pronoun personal accusative singular)
- 16. ἔχει ἔχω - vipa3s (verb indicative present active 3rd person singular)
- 17. ζωήν ζωή - nafsc (noun accusative feminine singular common)
- 18. αἰώνιον αἰώνιος - anafsn (adjective normal accusative feminine singular no degree)
- 19. καί καί - cc (conjunction coordinating) - 20. εἰς εἰς - pa (preposition accusative) – 21. κρίσιν κρίσις - nafsc (noun accusative feminine singular common)
- 22. οὐκ οὐ - b (adverb) - 23. ἔρχεται ἔρχομαι - vipm3s (verb indicative present middle 3rd person singular)
- 24. ἀλλά ἀλλά - cc (conjunction coordinating) - 25. μεταβέβηκεν μεταβαίνω - vixa3s (verb indicative perfect active 3rd person singular)
- 26. ἐκ ἐκ - pg (preposition genitive) - 27. τοῦ ὁ - dgms (definite article genitive masculine singular) - 28. θανάτου θάνατος - ngmsc (noun genitive masculine singular common)
- 29. εἰς εἰς - pa (preposition accusative) 30. τήν ὁ - dafs (definite article accusative feminine singular) - 31. ζωήν ζωή - nafsc (noun accusative feminine singular common)
- statistics of words in John 5:24
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