mercoledì 15 maggio 2024
DIVENTARE UNA SOLA COSA IN CRISTO CON DIO
Etichette: amore, comunione, credere, far conoscere il Padre, gloria, missione del cristiano, missione del Figlio, Nome, pienezza di gioia, preghiera, unità una sola cosa in Dio
giovedì 18 aprile 2024
ELEZIONE DI UN NEMICO
Atti 9,15. "Egli
è strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome"
La frase "egli è strumento che ho
scelto per me, affinché porti il mio nome" (Atti 9,15) è un'affermazione
potente e significativa che Dio pronuncia ad Anania riguardo a Saulo/Paolo.
Questa frase rivela il piano divino per la vita di Paolo e sottolinea il suo
ruolo cruciale nella diffusione del Vangelo.
Analisi della frase
- "Egli
è strumento che ho scelto": Questa espressione sottolinea che Paolo non è un
agente autonomo, ma uno strumento scelto da Dio per realizzare i suoi
scopi. Dio ha la sovranità e il controllo sulla vita di Paolo e lo ha
destinato a una missione specifica.
- "Per
me":
L'enfasi è su Dio come colui che ha scelto Paolo. Paolo non è uno
strumento per se stesso o per qualcun altro, ma per Dio stesso. Egli è al
servizio di Dio e opera secondo la sua volontà.
- "Affinché
porti il mio nome": La missione principale di Paolo è quella di
proclamare il nome di Dio, ovvero la sua persona, la sua natura e la sua
salvezza. Egli è chiamato a far conoscere Dio al mondo e a condurre le
persone a una relazione con lui.
Significato e implicazioni
- La
scelta di Paolo: La
scelta di Paolo da parte di Dio è sorprendente e inaspettata. Egli era un
persecutore dei cristiani, eppure Dio lo ha scelto per essere un suo
strumento potente. Questo dimostra la grazia e la misericordia di Dio, che
si estendono anche a coloro che hanno commesso grandi peccati.
- L'importanza
del nome di Dio: Il
nome di Dio rappresenta la sua persona, la sua autorità e la sua gloria.
Portare il nome di Dio significa proclamare la sua grandezza e la sua
bontà al mondo. È un compito solenne e una grande responsabilità.
- La
missione di Paolo: La missione di Paolo è di portata universale. Egli è chiamato a
portare il Vangelo non solo agli ebrei, ma anche ai gentili. Questo lo
rende un pioniere del cristianesimo e un modello per tutti coloro che sono
chiamati a diffondere la parola di Dio.
Paralleli biblici
- La
scelta di Paolo da parte di Dio può essere paragonata alla scelta di Mosè
come liberatore del popolo d'Israele (Esodo 3,1-12).
- La
missione di Paolo di portare il nome di Dio è simile a quella di Abramo,
che fu chiamato a essere una benedizione per tutte le famiglie della terra
(Genesi 12,1-3).
- La
sofferenza che Paolo dovrà affrontare per il nome di Cristo è un tema
ricorrente nel Nuovo Testamento (Matteo 16,24; Giovanni 15,18-20).
Conclusione
La frase "egli è strumento che ho
scelto per me, affinché porti il mio nome" (Atti 9,15) è una dichiarazione
chiave che rivela il piano divino per la vita di Paolo. Essa sottolinea la sua
chiamata speciale, l'importanza del nome di Dio e la sua missione universale di
diffondere il Vangelo. La storia di Paolo è un esempio di come Dio può
trasformare anche le persone più insospettabili in strumenti potenti per la sua
opera.
Altri spunti di riflessione
- In che
modo questa frase ti incoraggia a rispondere alla chiamata di Dio nella
tua vita?
- Come
puoi portare il nome di Dio nel mondo?
- Quali sono le sfide che potresti dover affrontare nel portare il Vangelo agli altri?
[Gemini]
Etichette: apostolo delle genti, nemico, Nome, Saul, strumento scelto
mercoledì 10 aprile 2024
OBBEDIRE A DIO E NON AGLI UOMINI
Ci vuole il coraggio
degli apostoli per essere cristiani
Atti degli Apostoli 5,27-29. Commento versetto per versetto
Atti 5,27: "Li condussero
quindi davanti al Sinedrio e il sommo sacerdote li interrogò"
- Paralleli
biblici
- Matteo
26,57: "Allora quelli che avevano arrestato Gesù lo condussero dal
sommo sacerdote Caifa, dove si erano radunati gli scribi e gli
anziani."
- Marco
14,53: "Condussero quindi Gesù dal sommo sacerdote, dove si erano
radunati tutti i sacerdoti, gli scribi e gli anziani."
- Paralleli
storici
- Il
Sinedrio era il consiglio supremo ebraico composto da 71 membri, tra cui
sacerdoti, scribi e anziani.
- Il
sommo sacerdote era il capo del Sinedrio e aveva il potere di convocare e
presiedere il consiglio.
Atti 5,28: "dicendo: «Vi
avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ecco,
avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di
noi il sangue di quell'uomo»."
- Paralleli
biblici
- Atti
4,18: "Li chiamarono e ordinarono loro di non parlare né di
insegnare più nel nome di Gesù."
- Matteo
27,25: "E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e
sui nostri figli»."
- Paralleli
storici
- Le
autorità ebraiche erano preoccupate per la crescente popolarità di Gesù e
dei suoi insegnamenti.
- Temevano
che Gesù potesse minare la loro autorità e il loro potere.
Atti 5,29: "Pietro e gli
apostoli risposero: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini."
- Paralleli
biblici
- Genesi
3,17 All'uomo disse: Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai
mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: “Non devi mangiarne”,
maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il cibo per tutti
i giorni della tua vita.
- Esodo
1,17: "Le levatrici però temettero Dio e non fecero come aveva loro
ordinato il re d'Egitto, ma lasciarono vivere i bambini."
- 1Samuele
15,24 Saul disse allora a Samuele: “Ho peccato per avere trasgredito il
comando del Signore e i tuoi ordini, mentre ho temuto il popolo e ho
ascoltato la sua voce.”
- Daniele
3,16-18: "Sadrac, Mesac e Abed-Nego risposero al re Nabucodonosor:
«Sappi, o re, che noi non serviremo i tuoi dèi né adoreremo la statua
d'oro che hai eretto. Il nostro Dio, che serviamo, è capace di liberarci
dalla fornace ardente e dalla tua mano, o re. Anche se non lo facesse,
sappi, o re, che noi non serviremo i tuoi dèi né adoreremo la statua
d'oro che hai eretto»."
- Marco
7,7-9 Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di
uomini.
- Atti 4,19
Ma Pietro e Giovanni replicarono: «Se sia giusto dinanzi a Dio obbedire a
voi invece che a Dio, giudicatelo voi.
- Apocalisse
14,8-12 E un altro angelo, il secondo, lo seguì dicendo: «È caduta, è
caduta Babilonia la grande, quella che ha fatto bere a tutte le nazioni
il vino della sua sfrenata prostituzione».
- Paralleli
storici
- I
primi cristiani si trovavano spesso di fronte alla scelta di obbedire
alle autorità civili o a Dio.
- In
molte occasioni, scelsero di obbedire a Dio, anche se questo significava
disobbedire alle leggi degli uomini.
Conclusione
I versetti 5,27-29 di Atti degli
Apostoli ci mostrano il coraggio e la fede degli apostoli. Di fronte alle
minacce del Sinedrio, essi continuarono a predicare il Vangelo e ad obbedire a
Dio. Il loro esempio ci ispira a fare lo stesso, anche quando ci troviamo di
fronte a sfide e ostacoli.
Altri spunti di riflessione
- In che
modo possiamo obbedire a Dio quando le leggi degli uomini ci chiedono di
fare qualcosa di sbagliato?
- Come
possiamo trovare il coraggio di difendere la nostra fede di fronte alle
opposizioni?
- In che
modo la storia degli apostoli ci può ispirare a vivere una vita più fedele
a Dio?
[Gemini]
Etichette: autorità religiose, coraggio degli apostoli, Cristo è il Signore, Cristo è salvatore, disobbedire agli uomini, necessità della fede, Nome, obbedire a Dio
giovedì 4 aprile 2024
UNICITÀ DI CRISTO SALVATORE - SENZA ALTERNATIVA
Atti degli Apostoli 4,12. Analisi e commento
Il testo
- In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti, sotto il cielo, altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati.
- "Nor is there salvation in any other, for there is no other name under heaven given among men by which we must be saved."
- "And there is salvation in no one else; for there is no other name under heaven that has been given among men, by which we must be saved."
- καὶ οὐκ ἔστιν ἐν ἄλλῳ οὐδενὶ ἡ σωτηρία, οὐδὲ γὰρ ὄνομά ἐστιν ἕτερον ὑπὸ τὸν οὐρανὸν τὸ δεδομένον ἐν ἀνθρώποις ἐν ᾧ δεῖ σωθῆναι ἡμᾶς. = kaì ouk éstin en állōͅ oudenì hē sōtēría, oudè gàr ónomá estin héteron hupò tòn ouranòn tò dedoménon en anthrṓpois en hō̃ͅ deĩ sōthē̃nai hēmãs.
- “Et non est in alio aliquo salus, nec enim nomen aliud est sub caelo datum in hominibus, in quo oportet nos salvos fieri".
1. "In nessun altro c'è
salvezza": unicità di Gesù Cristo
- Nuovo
Testamento:
- Giovanni
14,6: "Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me."
- Atti
10,43: "Di lui tutti i profeti rendono testimonianza, che chiunque
crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome."
- 1
Timoteo 2,5: "C'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e
gli uomini, Cristo Gesù uomo."
- Antico
Testamento:
- Isaia
43,11: "Io, io sono il Signore, e fuori di me non c'è
salvatore."
- Osea
13,4: "Non c'è salvatore fuori di me."
- Zaccaria
9,9: "Ecco, il tuo re viene a te, giusto e salvatore, umile e
montato su un asino, su un puledro figlio di un'asina."
2. "non vi è infatti, sotto il cielo,
altro nome" che Gesù?
- Nuovo
Testamento:
- Filippesi
2,9-11: "Perciò Dio lo ha esaltato grandemente e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di
Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e
ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di
Dio Padre."
- Efesini
1,20-23: "che egli ha operato in Cristo, risuscitandolo dai morti e
facendolo sedere alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni
principato, potestà, potenza e signoria, e di ogni nome che si possa
nominare non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro. Egli ha
sottoposto tutte le cose ai suoi piedi e lo ha dato come capo supremo
alla chiesa, che è il suo corpo, la pienezza di colui che riempie tutte
le cose in tutti."
- Antico
Testamento
- Isaia
9,6: "Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato dato, e il
dominio sarà sulle sue spalle; si chiamerà Consigliere ammirabile, Dio
potente, Padre eterno, Principe della pace."
- Michea
5,1: "Ma tu, Betlemme di Efrata, benché tu sia piccola fra le
migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che deve essere il
dominatore in Israele; le sue origini sono dai tempi antichi, dai giorni
eterni."
3. "nel quale - nome - che stabilito
che siano salvati"
Salvezza:
- La
salvezza in Cristo è un dono di Dio, ricevuto per grazia mediante la fede
in lui (Romani 3,23-24; Efesini 2,8-9).
- Essa
implica la redenzione dal peccato e dalla morte eterna (Romani 5,8-9; 1
Pietro 1,18-19).
- La
salvezza porta alla vita eterna in comunione con Dio (Giovanni 3,16;
17,3).
Non-salvezza o perdizione:
- La
perdizione è la conseguenza del rifiuto di Cristo e del suo dono di
salvezza (Giovanni 3,18; Ebrei 10,26-27).
- Essa
implica la separazione eterna da Dio e la condanna alla sofferenza eterna
(Matteo 25,41-46; Apocalisse 20,10-15).
Paralleli biblici
- Parabola
della pecora smarrita (Luca 15,4-7)
- Parabola
del figliol prodigo (Luca 15,11-32)
- La
storia di Noè e l'arca (Genesi 6-9)
- La
storia di Sodoma e Gomorra (Genesi 19)
Prima conclusione
Atti 4,12 afferma l'unicità di Gesù
Cristo come fonte di salvezza per l'umanità. Non c'è altra via per ottenere la
vita eterna e la comunione con Dio. Il rifiuto di Cristo porta alla perdizione
eterna.
In aggiunta ai
paralleli biblici già menzionati, possiamo trovare altri spunti di riflessione
su
1. L'unicità di Gesù Cristo
- Giovanni
1,1-14: Il prologo del Vangelo di Giovanni presenta Gesù come il Verbo di
Dio, coeterno con il Padre e creatore di tutte le cose.
- Colossesi
1,15-20: Gesù è descritto come il primogenito di tutta la creazione, in
lui sono state create tutte le cose, visibili e invisibili.
2. La necessità della fede in Gesù per la
salvezza
- Giovanni
3,16: "Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il suo Figlio
unigenito, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita
eterna."
- Efesini
2,8-9: "È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e
questo non viene da voi, è il dono di Dio; non in base alle opere,
affinché nessuno si vanti."
3. Le conseguenze del rifiuto di Cristo
- Matteo
25,41-46: La parabola delle pecore e dei capri descrive la separazione
eterna tra coloro che hanno accolto Cristo e coloro che lo hanno
rifiutato.
- Apocalisse
20,10-15: Il giudizio finale descrive la condanna eterna di coloro che non
si trovano scritti nel libro della vita.
4. La natura della salvezza
- Romani
5,1-11: La salvezza implica la giustificazione per mezzo della fede in
Cristo, la pace con Dio e la speranza della gloria futura.
- 1
Pietro 1,3-9: La salvezza è una nuova nascita in una speranza viva,
mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti.
5. Il ruolo della Chiesa nella
proclamazione della salvezza
- Matteo
28,19-20: Gesù ha comandato ai suoi discepoli di andare a fare discepoli
di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello
Spirito Santo.
- Atti
1,8: I discepoli sono stati testimoni di Gesù a Gerusalemme, in tutta la
Giudea e Samaria, e fino agli estremi confini della terra.
Conclusione
Atti 4,12 è un versetto di grande
importanza che ci ricorda l’unicità di Gesù Cristo come Salvatore del mondo. La
fede in lui è necessaria per ottenere la salvezza e la vita eterna. La Chiesa
ha il compito di proclamare questa buona notizia a tutti i popoli.
[Gemini]
Etichette: Cristo, Nome, salvatore, salvezza, senza alternativa, unicità, uomini
mercoledì 3 aprile 2024
Potenza della fede nel nome di Gesù - per guarire e salvare
predicazione coraggiosa di Pietro
TESTO DI ATTI 3,15-16
CEI
15 Avete ucciso l'autore della vita, ma Dio l'ha risuscitato dai morti: noi
ne siamo testimoni.
16 E per la fede riposta in lui, il nome di Gesù ha dato vigore a quest'uomo che voi vedete e conoscete; la fede che viene da lui ha dato a quest'uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi.
NKJ
15 "and killed the Prince of life, whom God raised from the dead, of
which we are witnesses.
16 "And His name, through faith in His name, has made this man strong, whom you see and know. Yes, the faith which comes through Him has given him this perfect soundness in the presence of you all.
NTG
15 τὸν δὲ ἀρχηγὸν τῆς ζωῆς ἀπεκτείνατε
ὃν ὁ θεὸς ἤγειρεν ἐκ νεκρῶν, οὗ ἡμεῖς μάρτυρές ἐσμεν.
16 καὶ ἐπὶ τῇ πίστει τοῦ ὀνόματος αὐτοῦ τοῦτον ὃν θεωρεῖτε καὶ οἴδατε, ἐστερέωσεν τὸ ὄνομα αὐτοῦ, καὶ ἡ πίστις ἡ δι᾽ αὐτοῦ ἔδωκεν αὐτῷ τὴν ὁλοκληρίαν ταύτην ἀπέναντι πάντων ὑμῶν.
NOV
15 ducem vero vitae interfecistis, quem Deus suscitavit a mortuis, cuius
nos testes sumus.
16 Et in fide nominis eius hunc, quem videtis et nostis, confirmavit nomen
eius; et fides, quae per eum est, dedit huic integritatem istam in conspectu
omnium vestrum.
Commento ad Atti degli Apostoli 3,15-16
1. "Avete ucciso l'autore della
vita" Gesù? Chi l'ha ucciso e perché secondo Pietro?
Pietro accusa il popolo di Israele di
aver ucciso Gesù, "l'autore della vita". Secondo il suo discorso, la
responsabilità ricade su di loro perché:
- Lo
hanno consegnato alle autorità romane: Pietro ricorda che il popolo
ha preferito Barabba a Gesù (Atti 3,14).
- Hanno
rinnegato Gesù davanti a Pilato: Pur essendo innocente, il popolo ha chiesto la
sua condanna a morte (Atti 3,13).
- Hanno
desiderato la morte di un assassino al posto di Gesù: Barabba
era un uomo colpevole di omicidio e sedizione (Marco 15,7).
Pietro sottolinea che questa uccisione
non è stata un evento casuale, ma un atto di ribellione contro Dio stesso, che
ha mandato suo Figlio per la salvezza del mondo.
Passi paralleli:
- Matteo 27,20-26
- Marco 15,1-15
- Luca 23,13-25
- Giovanni 19,1-16
2. "Ma Dio lo ha risuscitato dai
morti"
La risurrezione di Gesù è la risposta di
Dio all'ingiustizia della sua morte. Pietro la presenta come:
- Un
atto di potenza divina: Dio ha sconfitto la morte e ha rivendicato la
vittoria di Gesù (Atti 3,15).
- La
conferma della sua messianicità: La risurrezione è il segno che Gesù è il Figlio
di Dio (Romani 1,4).
- La
base della nostra speranza: La risurrezione di Gesù garantisce anche la
nostra risurrezione (1 Corinzi 15,20-22).
Passi paralleli:
- Matteo 28,1-10
- Marco 16,1-8
- Luca 24,1-12
- Giovanni 20,1-18
3. "Per la fede riposta in lui"
in Dio?
La guarigione del paralitico è avvenuta
"per la fede riposta in lui", ossia in Gesù. Non si tratta di una
fede generica in Dio, ma di una fiducia specifica nella persona e nell'opera di
Gesù Cristo.
Passi paralleli:
- Matteo 9,28-29
- Marco 2,5
- Luca 5,20
- Giovanni 14,13
4. "Il nome di Gesù ha dato vigore a
quest'uomo" - il paralitico
Il nome di Gesù è lo strumento
attraverso il quale la guarigione avviene. Il potere di Gesù non è limitato
alla sua persona fisica, ma opera anche attraverso il suo nome, che rappresenta
la sua autorità e potenza.
Passi paralleli:
- Marco 16,17-18
- Luca 10,17
- Giovanni 14,13-14
5. "La fede che viene da lui" -
da Cristo? Come?
La fede che ha portato alla guarigione
del paralitico è un dono di Dio, che viene da Cristo attraverso la predicazione
del Vangelo e la testimonianza dei credenti.
Passi paralleli:
- Efesini 2,8-9
- Filippesi 1,29
- 2 Timoteo 1,12
6. "Ha dato a quest'uomo la perfetta
guarigione": fede di Gesù e nome di Gesù sono gli autori della guarigione?
Sia la fede di Gesù che il nome di Gesù
sono necessari per la guarigione. La fede di Gesù è la fonte del potere, mentre
il nome di Gesù è il canale attraverso il quale questo potere viene trasmesso.
In conclusione, il brano di Atti 3,15-16
presenta la risurrezione di Gesù come la vittoria di Dio sulla morte e la fonte
della nostra speranza. La fede in Gesù, che si manifesta nel credere nel suo
nome e nel seguirlo, è la chiave per ricevere la sua potenza e la sua grazia.
Altri spunti di riflessione:
- Qual è il significato della risurrezione di Gesù per la nostra vita?
- Come possiamo crescere nella fede in Gesù?
- In che modo il nome di Gesù può operare nella nostra vita?
[Gemini]
- Paralleli al versetto 15
Mt 28,2; Gv 1,4;
4,10.14; 5,26; 10,28; 11,25-26; 14,6; 17,2; At 1,21-22; 2,24.32; 10,40-41;
13,30; Rm 8,1-2; 1Cor 15,45; Ef 1,20; Col 3,3-4; Eb 2,10; 5,9; 1Gv 5,11-12.20; Ap
21,6; 22,1.17
- Paralleli al versetto 16
NOME: Mt 9,22; At 3,6; 4,7.10.30; 16,18 - FEDE: Mt 17,19-20; 21,21-22; Mc 11,22-23; 16,17-18; Lc 17,5-6; Gv 14,12; At 14,9; 19,13; 1Cor 13,2 - GUARIGIONE Dt 32,4; Gv 7,23; At 3,8; 8,14
Etichette: fede, Gesù, guarigione, Nome, paralitico, potenza della fede, predicazione di Pietro, risurrezione, speranza
lunedì 20 aprile 2020
Atti 3,6 - Pietro non fa elemosine in denaro, non ne ha
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