venerdì 19 aprile 2024

 

LA VERITÀ VIENE PRIMA DI TUTTO IL RESTO

Linguaggio profetico di Gesù: la verità prima di tutto
Giovanni 6,60. Questa parola è dura inaccettabile

Video Lezione

Testo

Paralleli

Il linguaggio duro di Gesù in Giovanni 6,60-69, un commento approfondito

In Giovanni 6,60-69, Gesù pronuncia un discorso che provoca una forte reazione tra i suoi discepoli. Molti lo trovano "parola dura" (Gv 6,60) e abbandonano la sua sequela. In questo brano, esamineremo il linguaggio di Gesù, le sue conseguenze, lo scandalo che ne deriva e l'atteggiamento fermo di Gesù di fronte alle critiche.

1. Il linguaggio di Gesù

Il linguaggio di Gesù in questo brano è caratterizzato da diverse peculiarità:

2. Le conseguenze del discorso di Gesù

Le parole di Gesù hanno un impatto significativo sui suoi discepoli:

3. Lo scandalo e l'atteggiamento fermo di Gesù

Gesù è consapevole dello scandalo che il suo discorso provoca, ma non lo mitiga per timore di offendere. Rimane fermo sulle sue parole, sapendo che sono verità salvifica:

4. Passi paralleli

Altri passi del Vangelo di Giovanni offrono luce sul linguaggio duro di Gesù:

Conclusione

Il linguaggio duro di Gesù in Giovanni 6,60-69 serve a scuotere i suoi discepoli e a portarli a una fede più profonda. Nonostante lo scandalo e l'abbandono, Gesù rimane fedele alla sua missione di annunciare la verità salvifica. La sua fermezza è un invito per noi a non lasciarci condizionare dalle opinioni del mondo, ma a seguire con coraggio la parola di Dio.

Riferimenti biblici

Vangelo di Giovanni

Altri passi del Nuovo Testamento

Antico Testamento

Note

[Gemini]

 

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mercoledì 10 aprile 2024

 

OBBEDIRE A DIO E NON AGLI UOMINI

 

Ci vuole il coraggio degli apostoli per essere cristiani


Atti degli Apostoli 5,27-29. Commento versetto per versetto

Video Lezione

Atti 5,27: "Li condussero quindi davanti al Sinedrio e il sommo sacerdote li interrogò"

Atti 5,28: "dicendo: «Vi avevamo espressamente ordinato di non insegnare più nel nome di costui, ed ecco, avete riempito Gerusalemme della vostra dottrina e volete far ricadere su di noi il sangue di quell'uomo»."

Atti 5,29: "Pietro e gli apostoli risposero: «Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini."

Conclusione

I versetti 5,27-29 di Atti degli Apostoli ci mostrano il coraggio e la fede degli apostoli. Di fronte alle minacce del Sinedrio, essi continuarono a predicare il Vangelo e ad obbedire a Dio. Il loro esempio ci ispira a fare lo stesso, anche quando ci troviamo di fronte a sfide e ostacoli.

Altri spunti di riflessione

[Gemini]

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martedì 9 aprile 2024

 

NECESSITÀ DI CREDERE IN CRISTO

 

Giovanni 3,18. Commento nel contesto biblico e storico

Video Lezione

Il testo

 La differenza tra chi crede e chi non crede

Giovanni 3,18 presenta una distinzione netta tra chi crede in Gesù Cristo, l'unigenito Figlio di Dio, e chi non crede. Le conseguenze di questa scelta sono di natura eterna:

La fede è quindi indispensabile alla salvezza?

Sì, secondo questo versetto la fede è indispensabile per ottenere la salvezza. La salvezza non è un diritto acquisibile, ma un dono di Dio che si riceve per mezzo della fede in Gesù Cristo.

L'opposto della salvezza è la condanna?

Sì, l'opposto della salvezza è la condanna. La condanna consiste nella separazione eterna da Dio e nella sofferenza eterna.

In che cosa consiste la salvezza?

La salvezza consiste nella liberazione dal peccato e dalla morte eterna. Essa include:

In che cosa consiste la condanna?

La condanna consiste nella separazione eterna da Dio e nella sofferenza eterna. Essa include:

Passi paralleli

Interpretazione nel contesto religioso e civile di oggi

In un contesto religioso, il versetto di Giovanni 3,18 sottolinea l'importanza della fede in Gesù Cristo per la salvezza. La fede non è un'adesione intellettuale a un credo, ma un rapporto personale con Dio che si manifesta attraverso l'amore, l'obbedienza e la fiducia in Gesù Cristo.

In un contesto civile, il versetto può essere interpretato come un invito alla tolleranza e al rispetto delle diverse credenze religiose. La condanna eterna non è una minaccia da utilizzare per convertire gli altri, ma un monito a prendere sul serio la scelta di fede e le sue conseguenze.

Conclusione

Giovanni 3,18 presenta una visione dicotomica della realtà: chi crede in Cristo è salvato, chi non crede è condannato. La fede è dunque indispensabile per la salvezza. Tuttavia, è importante ricordare che la fede non è un atto magico che garantisce la salvezza, ma un impegno di vita che si manifesta.

[Gemini]

Mc 16,16; Gv 3,36; 5,24; 6,40.47; 20,31; Rom 5,1; 8,1.34; Eb. 2,3; 12,25; 1Gv 5,10.12

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