venerdì 19 aprile 2024
LA VERITÀ VIENE PRIMA DI TUTTO IL RESTO
Linguaggio profetico
di Gesù: la verità prima di tuttoGiovanni 6,60. Questa parola è dura
inaccettabile
Testo
- BGT Πολλοὶ οὖν ἀκούσαντες ἐκ τῶν μαθητῶν αὐτοῦ εἶπαν· σκληρός ἐστιν ὁ λόγος οὗτος· τίς δύναται αὐτοῦ ἀκούειν;
- CEI Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?».
- NKJ Therefore many of His disciples, when they heard this, said, "This is a hard saying; who can understand it?"
- NAS Many therefore of His disciples, when they heard this said, "This is a difficult statement; who can listen to it?"
- NOV Multi ergo audientes ex discipulis eius dixerunt: "Durus est hic sermo! Quis potest eum audire?".
- VLH Nghe rồi, nhiều môn đệ của Người liền nói: “Lời này chướng tai quá! Ai mà nghe nổi?”
- MHT רַבִּים מִתַּלְמִידָיו שֶׁשָּׁמְעוּ זֹאת אָמְרוּ: "קָשֶׁה הַדָּבָר הַזֶּה; מִי יָכוֹל לִשְׁמֹעַ אוֹתוֹ?
- CNV5 他的門徒中,有許多人聽了,就說:“這話很難,誰能接受呢”?
- CRV Многие из числа Его учеников, выслушав Его, сказали: «То, что Он говорит, чудовищно! Слушать невозможно!»
- FBJ Après l'avoir entendu, beaucoup de ses disciples dirent : " Elle est dure, cette parole ! Qui peut l'écouter ? "
- JAS そこで、弟子たちのうちの多くの者が、これを聞いて言った。「これはひどいことばだ。そんなことをだれが聞いておられようか。」
- TUR Öğrencilerinin birçoğu bunu işitince, <<Bu söz çok çetin, kim kabul edebilir?>> dediler.
- فَقَالَ كَثِيرُونَ مِنْ تَلاَمِيذِهِ، إِذْ سَمِعُوا: «إِنَّ هذَا الْكَلاَمَ صَعْبٌ! مَنْ يَقْدِرُ أَنْ يَسْمَعَهُ؟» AVD
Paralleli
- Gv 6,41 Allora i Giudei si misero a mormorare contro di lui perché aveva detto: «Io sono il pane disceso dal cielo».
- Gv 6,42 E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre? Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
- Gv 6,66 Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui.
- Gv 8,31 Gesù allora disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli;
- Gv 8,43 Per quale motivo non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alla mia parola.
- Mt 11,6 E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!».
- Eb 5,11 Su questo argomento abbiamo molte cose da dire, difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire.
- 2Pt 3,16 come in tutte le lettere, nelle quali egli parla di queste cose. In esse vi sono alcuni punti difficili da comprendere, che gli ignoranti e gli incerti travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.
Il linguaggio duro di Gesù in Giovanni 6,60-69, un commento approfondito
In Giovanni 6,60-69, Gesù pronuncia un
discorso che provoca una forte reazione tra i suoi discepoli. Molti lo trovano
"parola dura" (Gv 6,60) e abbandonano la sua sequela. In questo
brano, esamineremo il linguaggio di Gesù, le sue conseguenze, lo scandalo che
ne deriva e l'atteggiamento fermo di Gesù di fronte alle critiche.
1. Il linguaggio di Gesù
Il linguaggio di Gesù in questo brano è
caratterizzato da diverse peculiarità:
- Metafore
audaci: Gesù
utilizza immagini forti e concrete per descrivere la sua relazione con il
Padre e la sua missione salvifica. Parla di "mangiare la sua
carne" e "bere il suo sangue" (Gv 6,54), suscitando
perplessità e repulsione tra gli ascoltatori.
- Paradosso
e iperbole: Gesù
impiega il paradosso e l'iperbole per sottolineare la natura spirituale
del suo insegnamento e la necessità di una fede radicale. Afferma che
"le parole che io vi ho detto sono spirito e vita" (Gv 6,63),
sottolineando che il suo messaggio trascende la comprensione letterale e
richiede un'adesione profonda.
- Riferimenti
all'Antico Testamento: Gesù intreccia il suo discorso con richiami all'Antico Testamento, in
particolare al manna nel deserto (Gv 6,31-32). Questo crea un ponte tra la
tradizione ebraica e la sua nuova rivelazione, mostrando come egli sia il
compimento delle promesse divine.
2. Le conseguenze del discorso di Gesù
Le parole di Gesù hanno un impatto
significativo sui suoi discepoli:
- Scandalo
e abbandono: Molti
discepoli trovano il discorso di Gesù troppo duro e scandaloso (Gv
6,60-61). Non riescono a cogliere il senso profondo delle sue parole e si
allontanano da lui.
- Fedeltà
dei Dodici:
Nonostante lo scandalo, i Dodici rimangono fedeli a Gesù. Pietro dichiara:
"Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna" (Gv
6,68). La loro fede è radicata nella persona di Gesù e nella sua promessa
di vita eterna.
3. Lo scandalo e l'atteggiamento fermo di
Gesù
Gesù è consapevole dello scandalo che il
suo discorso provoca, ma non lo mitiga per timore di offendere. Rimane fermo
sulle sue parole, sapendo che sono verità salvifica:
- Conoscenza
dei cuori: Gesù
conosce i pensieri intimi dei suoi discepoli e sa che alcuni tra loro non
credono (Gv 6,64). Questa consapevolezza non lo induce a modificare il suo
messaggio, ma piuttosto a confrontarli con la realtà del loro dubbio.
- Fedeltà
alla missione: Gesù è
fedele alla missione ricevuta dal Padre e non teme le critiche o
l'abbandono. Sa che la sua parola ha il potere di donare vita eterna a
coloro che la accolgono con fede.
4. Passi paralleli
Altri passi del Vangelo di Giovanni
offrono luce sul linguaggio duro di Gesù:
- Gv
7, Gesù
parla ai Giudei al tempio di Gerusalemme e li definisce "figli del
diavolo" (Gv 8,44). Questo linguaggio duro provoca rabbia e ostilità,
ma Gesù non si ritrae dalle sue parole.
- Gv
15, Gesù
dice ai suoi discepoli: "Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato
me prima di voi" (Gv 15,18). Questa affermazione anticipa la
persecuzione che i discepoli dovranno affrontare per la loro fede in Gesù.
Conclusione
Il linguaggio duro di Gesù in Giovanni
6,60-69 serve a scuotere i suoi discepoli e a portarli a una fede più profonda.
Nonostante lo scandalo e l'abbandono, Gesù rimane fedele alla sua missione di
annunciare la verità salvifica. La sua fermezza è un invito per noi a non
lasciarci condizionare dalle opinioni del mondo, ma a seguire con coraggio la
parola di Dio.
Riferimenti biblici
Vangelo di Giovanni
- Gv
7,1-13, Gesù
si reca di nascosto alla festa delle Tende a Gerusalemme e pronuncia un
discorso che provoca divisione tra i Giudei.
- Gv
8,43-47, Gesù
accusa i Giudei di essere "figli del diavolo" perché non credono
alle sue parole.
- Gv
10,25-39, Gesù
afferma di essere il buon pastore e di conoscere le sue pecore, ma le sue
parole dividono la folla.
- Gv
15,1-17, Gesù
dice ai suoi discepoli che il mondo li odierà come ha odiato lui, ma
promette loro la gioia del Padre.
Altri passi del Nuovo Testamento
- Mt
10,17-22, Gesù
avverte i suoi discepoli che saranno perseguitati per il suo nome, ma li
rassicura che la loro parola sarà davanti ai governanti.
- Mc
13,28-37, Gesù
insegna ai suoi discepoli la parabola del seme e della zizzania, spiegando
che il regno di Dio è come un seme che cresce in mezzo alle erbacce.
- At
18,9-10, Paolo
riceve una visione da parte del Signore che lo incoraggia a continuare a
predicare la parola a Corinto, nonostante l'opposizione.
- 2
Tm 4,1-8, Paolo
esorta Timoteo a predicare la parola di Dio con urgenza, anche di fronte
alle difficoltà e alle sofferenze.
Antico Testamento
- Dt
18,15-19, Mosè
profetizza che Dio susciterà un profeta come lui, e che il popolo dovrà
ascoltare la sua parola.
- Ger
23,27-28,
Geremia denuncia i falsi profeti che parlano a nome di Dio, ma non le sue
parole.
- Am
7,12-17, Amos
viene perseguitato dal sacerdote Amazia per aver profetizzato contro il
regno di Israele.
Note
- Questa
lista non è esaustiva, ma offre una selezione di passi biblici che possono
aiutare a comprendere il tema del linguaggio duro di Gesù e il suo
significato.
- È
importante leggere questi passi nel loro contesto e con l'aiuto di un
commento biblico o di un'altra risorsa di studio della Bibbia.
[Gemini]
Etichette: abbandono, aut aut, autenticità, critica a Gesù, linguaggio duro, linguaggio profetico, necessità della fede, parola di Dio, parola dura, scandalo, senza compromessi, tenere fermo il punto, verità profetica
lunedì 15 aprile 2024
CRISTIANO - TESTIMONE, ACCUSATORE E MARTIRE
Atti 7,51-8,1 La lapidazione di Stefano, il primo provocatore cristiano
- Stefano
accusa il popolo, gli anziani e gli scribi di essere "duri di cuore e
di orecchie" e di "resistere allo Spirito Santo" (Atti
7,51).
- Cita la
storia del popolo d'Israele, mostrando come hanno sempre resistito a Dio e
ai suoi profeti, arrivando persino a uccidere Gesù (Atti 7,52-53).
- Rinfaccia
loro di aver ricevuto la Legge per mezzo degli angeli e di non averla
osservata (Atti 7,53).
Passi paralleli
- Deuteronomio
10,16: "Circoncidete dunque il vostro cuore e non indurite il vostro
collo"
- Matteo
23,29-32: Gesù accusa i capi religiosi del suo tempo di aver ucciso i
profeti e di essere quindi figli di coloro che li hanno uccisi
- Giacomo
4,6: "Dio resiste ai superbi, ma dà grazia agli umili"
Insegnamento 1: La verità, anche se
dura da sentire, va proclamata con coraggio, senza timore di chi ci ascolta.
Stefano non si lascia intimidire dal suo uditorio ostile e dice loro la verità,
anche se sa che questo potrebbe costargli caro.
2. Le reazioni furibonde contro Stefano
(Atti 7,54-57)
- Le
parole di Stefano provocano una forte reazione nel suo uditorio: "Si
infuriarono grandemente e digrignavano i denti contro di lui" (Atti
7,54).
- Si
tappano le orecchie e si scagliano contro Stefano con violenza (Atti
7,56-57).
Passi paralleli
- Esodo
32,19-20: Mosè scende dal monte Sinai con le tavole della Legge e trova il
popolo che adora un vitello d'oro. Adirato, getta le tavole a terra e
distrugge il vitello.
- Atti
18,6-7: Paolo predica a Corinto e alcuni Giudei si infuriano contro di lui
e lo insultano.
Insegnamento 2: La verità può
suscitare rabbia e ostilità in chi la ascolta. È importante essere preparati ad
affrontare queste reazioni con pazienza e fermezza, senza farsi intimidire.
3. La lapidazione di Stefano e la presenza
di Saulo (Atti 7,58-60)
- Stefano
viene trascinato fuori dalla città e lapidato.
- Tra
coloro che sono presenti alla lapidazione c'è anche Saulo, che in seguito
diventerà l'apostolo Paolo (Atti 7,58).
- Stefano,
mentre viene lapidato, prega per i suoi persecutori: "Signore, non
imputare loro questo peccato" (Atti 7,60).
Passi paralleli
- Deuteronomio
13,10: "Non acconsentire e non aver pietà di lui, non risparmiarlo e
non coprirlo. Ma tu stesso per primo lo lapiderai e poi tutto il popolo
dopo di te"
- Matteo
5,44: "Ma io vi dico: amate i vostri nemici, benedite
coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano e pregate
per quelli che vi insultano e vi perseguitano"
Insegnamento 3: Anche di fronte alla
persecuzione e alla violenza, il cristiano è chiamato ad amare i suoi nemici e
a perdonare coloro che gli fanno del male. Stefano, con la sua preghiera di
perdono, ci insegna che la vera forza del cristiano non sta nella violenza, ma
nell'amore.
4. La morte di Stefano (Atti 7,60)
- Stefano
muore invocando il nome di Gesù e pregando per il perdono dei suoi
persecutori.
- La sua
morte è un segno di grande fede e coraggio.
Passi paralleli
- Luca
23,46: Gesù, mentre viene crocifisso, esclama: "Padre, perdona loro,
perché non sanno quello che fanno"
- 1
Giovanni 3,16: "In questo abbiamo conosciuto l'amore: egli ha dato la
sua vita per noi; e noi dobbiamo dare la nostra vita per i fratelli"
Insegnamento 4: La
morte di Stefano ci ricorda
- La
morte di Stefano ci ricorda che la fede in Gesù Cristo può condurre al
martirio. Come
Stefano, anche noi potremmo essere chiamati a soffrire per la nostra fede.
Tuttavia, dobbiamo ricordare che la vera vittoria non è di questo mondo,
ma è la vita eterna con Dio.
- La
morte di Stefano ci ricorda il potere del perdono. Stefano, anche di fronte alla
morte, prega per il perdono dei suoi persecutori. Questo ci insegna che il
perdono è l'unica vera arma che abbiamo contro il male.
- La
morte di Stefano ci ricorda che la persecuzione non può fermare il
Vangelo. La
morte di Stefano non ha fatto altro che diffondere la parola di Dio ancora
di più. Questo ci insegna che il Vangelo è una forza potente che non può
essere fermata da nulla.
Insegnamento 5: Stefano è un esempio
da seguire per tutti i cristiani che sono chiamati a testimoniare la loro fede
in un mondo ostile. La sua storia ci incoraggia a non aver paura di parlare la
verità, anche quando è difficile, e ad amare i nostri nemici, anche quando ci
perseguitano.
Insegnamento 6: La morte di Stefano
ci dà speranza per il futuro. Se anche Stefano, pur essendo un semplice uomo,
ha potuto vincere la morte con la sua fede, allora anche noi possiamo farlo. La
sua storia ci insegna che la vita eterna con Dio è alla nostra portata, se siamo
disposti a seguirlo fino alla fine.
Conclusione
La lapidazione di Stefano è un evento
tragico, ma è anche una storia di grande fede, coraggio e amore. La storia di
Stefano ci ispira ad essere cristiani migliori e a vivere la nostra fede con
autenticità e radicalità.
[Gemini]
Etichette: accusa, autenticità, coraggio, fede e martirio, lapidazione, morte, parresia, perdono, persecuzione e vangelo, potere, preghiera, radicalità, Stefano, testimone
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