martedì 16 aprile 2024
OBBEDIRE SOLO A DIO COME CRISTO BASTA
Giovanni 6,40.
Un'analisi approfondita per il cristiano
Giovanni 6,40 rappresenta un versetto
cruciale all'interno del discorso sul pane di vita, pronunciato da Gesù durante
la moltiplicazione dei pani e dei pesci. In questo breve passo, si intrecciano
temi teologici profondi che meritano un'attenta analisi, sia alla luce dei
passi paralleli che nel contesto del capitolo 6.
1. "La volontà del Padre mio":
obbedienza e unità
L'espressione "la volontà del Padre
mio" ricorre frequentemente nei Vangeli, rivelando la profonda unità tra
Gesù e il Padre. In Giovanni 6,40, essa assume un significato specifico: Gesù
sottolinea che la sua missione sulla terra è in perfetta sintonia con il piano
salvifico di Dio. La sua obbedienza al Padre si concretizza nel donare la vita
eterna a tutti coloro che credono in lui.
Passi paralleli
- Giovanni
4,34: "Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e
compiere la sua opera."
- Giovanni
5,19: "In verità vi dico: il Figlio non può fare nulla da solo, ma
solo quello che vede fare dal Padre; e quello che fa il Padre, anche il
Figlio lo fa allo stesso modo."
- Giovanni
8,29: "E io faccio sempre ciò che gli piace."
2. "Chiunque vede il Figlio e crede
in lui": fede e conoscenza
L'azione di "vedere" il Figlio
non si limita a una mera percezione fisica, ma implica un riconoscimento
profondo della sua identità divina. Credere in lui significa aderire a questa
verità con fiducia e obbedienza, accogliendolo come Signore e Salvatore.
Passi paralleli
- Giovanni
14,1: "Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate
fede anche in me."
- Giovanni
20,29: "Perché hai visto, hai creduto. Beati quelli che non hanno
visto eppure hanno creduto."
- Atti
16,31: "Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato tu e la tua
famiglia."
3. "Abbia la vita eterna":
qualità e non solo durata
La vita eterna non si limita a
un'esistenza prolungata nel tempo, ma rappresenta una nuova qualità di vita,
caratterizzata da una profonda comunione con Dio. È una partecipazione alla
vita divina stessa, che si manifesta già nel presente e raggiunge la sua
pienezza nell'eternità.
Passi paralleli
- Giovanni
3,16: "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo figlio
unigenito, affinché chiunque creda in lui non muoia, ma abbia la vita
eterna."
- Giovanni
17,3: "Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e
Gesù Cristo che tu hai mandato."
- 1
Giovanni 5,11-13: "E questa è la testimonianza: Dio ci ha donato la vita eterna, e questa vita è nel suo
Figlio. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la
vita. Vi scrivo queste cose perché sappiate che avete la vita
eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio."
4. "E io lo risusciterò"
1 Corinzi 15,20-26: "... sottoposto
tutte le cose; e quando tutto gli sarà stato sottoposto, allora anche il Figlio
stesso si sottometterà a colui che gli ha sottoposto tutte le cose, affinché
Dio sia tutto in tutti." La risurrezione di Gesù rappresenta la vittoria
definitiva sul peccato e sulla morte. Essa è la garanzia che la promessa della
vita eterna non è un'illusione, ma una realtà solida e inconfutabile.
Passi paralleli
- Matteo
28,6: "Egli è risorto! Non è qui. Ecco il luogo dove era stato
deposto."
- 1
Corinzi 15,20-26: "Ma ora, Cristo è risorto dai morti, primizia di
quelli che dormono. Infatti, come per mezzo di un uomo è venuta la morte,
così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Come
in Adamo tutti muoiono, così anche in Cristo tutti saranno vivificati. Ma
ciascuno a suo ordine: prima Cristo, primizia dei risorti; poi quelli che
sono di Cristo, al suo ritorno. Poi verrà la fine, quando egli consegnerà
il regno a Dio Padre, dopo aver annientato ogni principato e ogni potestà e
forza. Poiché egli deve regnare finché non abbia posto tutti i nemici
sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico ad essere annientato sarà la morte.”
5. "Nell'ultimo giorno": quando?
L'espressione "nell'ultimo
giorno" si riferisce al momento in cui Dio compirà definitivamente la sua
opera di salvezza. Esso include la risurrezione dei morti, il giudizio finale e
l'instaurazione del Regno eterno di Dio. La Bibbia non fornisce una data
precisa per questo evento, ma lo presenta come una realtà certa e imminente.
Passi paralleli:
- Matteo
24,6: "E sentirete parlare di guerre e di rumori di guerre; guardate
di non turbarvi, perché queste cose devono accadere; ma la fine non è
ancora venuta."
- 2
Pietro 3,9-13: "Il Signore non tarda a mantenere la sua promessa,
come alcuni credono, ma è paziente verso di voi, non volendo che nessuno
perisca, ma che tutti giungano a ravvedimento. Ma il giorno del Signore
verrà come un ladro; in quel giorno i cieli si dissolveranno con fragore,
gli elementi si consumeranno bruciando e la terra e tutte le opere che vi
sono sopra saranno distrutte. Poiché dunque tutte queste cose devono
dissolversi, come dovete essere voi in santità di vita e di pietà, aspettando
e affrettando la venuta del giorno di Dio, mediante il quale i cieli,
essendo in fiamme, si dissolveranno e gli elementi si consumeranno
bruciando. Ma noi, secondo la sua promessa, aspettiamo nuovi cieli e una
nuova terra, dove abiterà la giustizia."
Insegnamenti per il cristiano
La lettura e la proclamazione del
Vangelo di Giovanni 6,40 offrono al cristiano adulto e responsabile preziosi
insegnamenti:
- Obbedienza
a Dio: La
vita del cristiano è chiamata ad essere conforme alla volontà del Padre,
seguendo l'esempio di obbedienza e dedizione di Gesù.
- Fede
in Gesù Cristo: La
fede è l'elemento chiave per accedere alla vita eterna. Accogliere Gesù
come Signore e Salvatore significa entrare in una relazione profonda con
Dio.
- Qualità
della vita eterna: La vita eterna non è solo un prolungamento dell'esistenza terrena, ma
una nuova realtà di comunione con Dio, caratterizzata da gioia, pace e
amore infiniti.
- Speranza
nella risurrezione: La risurrezione di Gesù è motivo di speranza e di consolazione per il
cristiano. Essa rappresenta la vittoria definitiva sul peccato e sulla
morte, e anticipa la pienezza del Regno di Dio.
- Preparazione
per l'ultimo giorno: La consapevolezza dell'imminenza del giudizio finale spinge il
cristiano a vivere una vita santa e responsabile, nell'attesa del ritorno
di Cristo.
Proclamare il Vangelo con fedeltà e
passione significa non solo trasmettere parole, ma donare speranza,
consolazione e forza ai fratelli nella fede. In un mondo spesso segnato da
incertezza e paura, la promessa della vita eterna in Cristo Gesù risuona come
un messaggio di luce e di salvezza per tutti coloro che accolgono con fede il
dono d'amore di Dio.
Conclusione
Giovanni 6,40 rappresenta una gemma
preziosa all'interno del Vangelo di Giovanni. La sua analisi approfondita,
illuminata dai passi paralleli e dal contesto del capitolo 6, svela tesori di
sapienza teologica e offre insegnamenti di grande valore per la vita del
cristiano. Proclamare questo messaggio con fedeltà e passione significa
compiere un'opera di grande valore per la comunità e per il mondo intero.
[Gemini]
Etichette: credere, fede e conoscenza, obbedienza e unità, obbedire a Dio, risuscitare, ultimo giorno, vedere il Figlio, vita eterna, volontà Padre
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