martedì 30 aprile 2024
UN PROFETA VA AVANTI DA SOLO
Un profeta va avanti lo stessoMatteo 13,54-58. Gesù, è solo il figlio del falegname del paese.
- L'origine umile di Gesù nuoce alla sua missione straordinaria.
 - Davvero il falegname di Nazaret è figlio di Davide?
 - Le istituzioni come la sinagoga e il Tempio, boicottano Gesù.
 - Gesù è rifiutato anche dai suoi paesani a causa della famiglia alla quale appartiene.
 - La famiglia è impedimento alla missione del cristiano?
 - Un profeta cristiano come Gesù non ha né patria, né casa, né famiglia se non quella di Dio.
 
Etichette: falegname, fratelli, incredulità, madre, Maria, origini familiari, padre, patria, prodigi, profeta, sapienza, scandalo, sinagoga, sorelle
domenica 7 aprile 2024
UNA GIOVANE MADRE DI DIO-CON-NOI
Isaia 7,14. Analisi e commento nel contesto biblico
Il Testo originale leggibile e comprensibile
- Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele.
 - לָכֵן יִתֵּן אֲדֹנָי הוּא לָכֶם אוֹת הִנֵּה הָעַלְמָה הָרָה וְיֹלֶדֶת בֵּן וְקָרָאת שְׁמוֹ עִמָּנוּ אֵל׃ = Lachen yitten adonai hu lachem ot hinneh ha'almah harah veyoledet ben vekarat shemo immanu el.
 - διὰ τοῦτο δώσει κύριος
αὐτὸς ὑμῖν σημεῖον ἰδοὺ ἡ παρθένος ἐν γαστρὶ ἕξει καὶ τέξεται υἱόν καὶ καλέσεις
τὸ ὄνομα αὐτοῦ Εμμανουηλ = dià toũto dṓsei kúrios autòs humĩn sēmeĩon idoù hē
parthénos en gastrì héxei kaì téxetai huión kaì kaléseis tò ónoma autoũ
Emmanouēl
 - Propter hoc dabit Dominus ipse vobis signum. Ecce, virgo concipiet et pariet filium et vocabit nomen eius Emmanuel;
 - "Therefore the Lord Himself will give you a sign: Behold, a virgin will be with child and bear a son, and she will call His name Immanuel.
 
Contesto storico
Il capitolo 7 di Isaia si colloca nel
VIII secolo a.C., durante il regno di Acaz, re di Giuda. Il regno di Giuda era
minacciato da una coalizione di regni nemici, tra cui Israele e Aram. Acaz era
preoccupato per la sopravvivenza del suo regno e si era rivolto al re d'Assiria
per chiedere aiuto.
Contesto politico
La regione era in un periodo di grande
instabilità politica. L'Assiria era una potenza emergente e stava espandendo il
suo dominio. I regni di Israele e Aram, alleati tra loro, cercavano di
contrastare l'egemonia assira. Il regno di Giuda era situato in una posizione
strategica e si trovava al centro di questo conflitto.
Contesto religioso
Il regno di Giuda era attraversato da un
periodo di crisi religiosa. Il re Acaz aveva favorito l'idolatria e aveva
trascurato il culto del Dio di Israele. Il profeta Isaia era un critico del re
e lo ammoniva per la sua condotta.
Contesto sociale
La popolazione del regno di Giuda era in
una situazione di grande difficoltà. La guerra e la minaccia assira avevano
causato grande sofferenza. Il profeta Isaia si rivolgeva al popolo con parole
di speranza e di conforto.
In questo contesto, il versetto 7,14
assume un significato particolare
- La
     promessa di un segno da parte di Dio rappresenta una speranza per il
     popolo in un momento di grande difficoltà.
 - La
     nascita di un bambino da una vergine è un segno miracoloso che sottolinea
     l'intervento divino nella storia.
 - Il nome
     "Emmanuele" significa "Dio con noi" e sottolinea la
     speciale relazione tra Dio e il suo popolo.
 
Altri aspetti da considerare
- Il
     ruolo del profeta Isaia in questo contesto: Isaia era un uomo di fede che
     confidava nella promessa di Dio. Egli era un consigliere del re e del
     popolo, e li invitava a pentirsi e a ritornare al Signore.
 
Analisi e commento del testo
1. "Il Signore stesso vi darà un
segno"
Il segno promesso da Dio ad Acaz, re di
Giuda, è la nascita di un bambino da una vergine. Questo evento straordinario
rappresenta la certezza dell'intervento divino nella storia e la promessa di
una futura salvezza per il popolo di Israele.
2. "la vergine concepirà e partorirà
un figlio"
La parola ebraica utilizzata in questo
versetto è "almah", che significa "giovane donna nubile".
Non specifica necessariamente una verginità perpetua, ma indica una donna in
età fertile che non ha ancora avuto rapporti sessuali.
La concezione e la nascita di un figlio
da una donna vergine sono considerate un evento miracoloso, che sottolinea
l'intervento divino e la natura unica del bambino.
3. "che chiamerà Emmanuele"
Il nome "Emmanuele" significa
"Dio con noi". Questo nome sottolinea la speciale relazione tra Dio e
il bambino che nascerà. Il bambino sarà un segno tangibile della presenza di
Dio tra il suo popolo e della sua promessa di salvezza.
4. Interpretazione messianica
Nel Nuovo Testamento, il versetto di
Isaia 7,14 è interpretato come una profezia messianica riferita a Gesù Cristo.
La nascita di Gesù da Maria, una vergine, è vista come l'adempimento di questa
profezia.
Passi paralleli e citazioni esplicite
- Matteo
     1,22-23: "Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era
     stato detto dal Signore per mezzo del profeta: "Ecco, la vergine
     concepirà e partorirà un figlio, che sarà chiamato Emmanuele, che
     significa: Dio con noi"".
 - Luca
     1,26-38: L'angelo Gabriele annuncia a Maria che concepirà e partorirà il
     Figlio di Dio. Maria, pur essendo vergine, acconsente alla volontà di Dio.
 
Conclusione
Isaia 7,14 è un versetto di grande
importanza nella Bibbia. Promette la nascita di un bambino da una vergine come
segno dell'intervento divino e della promessa di salvezza. Nel Nuovo
Testamento, questo versetto è interpretato come una profezia messianica
riferita a Gesù Cristo, la cui nascita da Maria, una vergine, rappresenta
l'adempimento di questa profezia.
NOTE
- Esistono
     diverse interpretazioni del versetto Isaia 7,14. La Chiesa cattolica
     interpreta questo versetto come una profezia messianica riferita a Gesù
     Cristo.
 - La
     traduzione "vergine" in italiano è una scelta interpretativa. La
     parola ebraica "almah" ha un significato più ampio e non
     specifica necessariamente una verginità perpetua.
 
[Gemini]
Passi paralleli al versetto
Gen 3,15; 4,1-2.25; 16,11; 29,32; 30,6.8; 1Sam 1,20; 4,21; Is 8,8; 9,5; Ger 31,22; Mt 1,23; Lc 1,35; Gv 1,1-2.14; Rom 9,5; 1Tim. 3,16.
Etichette: Acaz, almah, Emmanuele, incredulità, parthenos, segno, vergine
lunedì 1 aprile 2024
PREDICAZIONE DI PIETRO
Atti 2,38. Un invito alla conversione e alla fede in Cristo
1. "Convertitevi - conversione"
Nel versetto 38 di Atti 2, Pietro invita
i Giudei a convertirsi. La conversione, nel Nuovo Testamento, è un cambiamento
radicale di cuore e di vita che porta a seguire Gesù Cristo. Essa implica:
- Pentimento: Riconoscimento dei propri
     peccati e del bisogno di salvezza (Atti 3,19).
 - Fede: Credere in Gesù Cristo come
     Signore e Salvatore (Atti 16,31).
 - Obbedienza: Volgersi a Dio e vivere
     secondo i suoi comandamenti (Atti 26,20).
 
La conversione non è un evento una
tantum, ma un processo continuo di crescita nella fede.
Passi paralleli:
- Matteo
     4,17: "Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino".
 - Marco 1,15:
     "Il tempo è compiuto, e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e
     credete al vangelo".
 - Luca 15,7:
     "Così vi dico, ci sarà più gioia in cielo per un solo
     peccatore che si ravvede, che per novantanove giusti che non hanno bisogno
     di ravvedimento".
 
2. "Si faccia battezzare -
battesimo"
Il battesimo è un segno esteriore della
conversione interiore. È un atto di obbedienza a Dio e di identificazione con
la morte e la risurrezione di Gesù Cristo (Romani 6,3-4).
Passi paralleli:
- Matteo
     28,19: "Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazioni,
     battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo".
 - Marco
     16,16: "Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi
     non avrà creduto sarà condannato".
 - Atti 10,48:
     "E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo".
 
3. Nome di Gesù Cristo
Il nome di Gesù Cristo ha grande
autorità e potenza. Essere battezzati nel nome di Gesù significa riconoscerlo
come Signore e Salvatore e affidarsi a lui per la salvezza.
Passi paralleli:
- Filippesi
     2,9-11: "Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato
     il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si
     pieghi ogni ginocchio, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua
     confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre".
 - Atti 4,12:
     "In nessun altro è la salvezza; perché non c'è sotto il cielo nessun
     altro nome che sia stato dato agli uomini, nel quale noi dobbiamo essere
     salvati".
 
4. Perdono dei peccati
La conversione e il battesimo portano al
perdono dei peccati. Questo è un dono di Dio, per grazia, mediante la fede in
Gesù Cristo.
Passi paralleli:
- Isaia
     55,7: "L'empio abbandoni la sua via e l'uomo iniquo i suoi pensieri;
     si converta al Signore, che avrà pietà di lui, al nostro Dio, che è grande
     nel perdonare".
 - Efesini
     1,7: "In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono
     dei peccati, secondo la ricchezza della sua grazia".
 - Colossesi
     1,14: "in cui abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati".
 
5. Dono dello Spirito Santo
Lo Spirito Santo è un dono di Dio ai
credenti. Egli ci guida, ci conforta e ci aiuta a vivere una vita santa.
Passi paralleli:
- Giovanni
     14,16-17: "E io pregherò il Padre, ed egli vi darà un altro
     Consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito di verità, che il
     mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce; voi lo
     conoscete, perché egli dimora con voi e sarà in voi".
 - Atti 1,8:
     "Ma voi riceverete potenza quando lo Spirito Santo scenderà su di
     voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, in tutta la Giudea e Samaria, e
     fino all'estremità della terra".
 
Conclusione
Atti 2,38 è un invito rivolto a tutti noi a convertirci a Dio e a seguire Gesù
SVILUPPO DEL COMMENTO
L'esortazione di
Pietro ai Giudei in Atti 2,38
L'esortazione di Pietro ai Giudei in
Atti 2,38, "Convertitevi!", si inserisce in un contesto preciso: il
giorno di Pentecoste, subito dopo la discesa dello Spirito Santo sugli
apostoli. Pietro, pieno di Spirito Santo, proclama la risurrezione di Gesù
Cristo e accusa i Giudei di averlo crocifisso.
Da quali peccati soprattutto?
Pietro non specifica i peccati che hanno
portato i Giudei a crocifiggere Gesù, ma possiamo dedurli dal contesto del
Nuovo Testamento:
- Rifiuto
     del Messia: I
     Giudei non hanno riconosciuto Gesù come il Messia promesso nell'Antico
     Testamento. Lo hanno considerato un bestemmiatore per aver affermato di
     essere il Figlio di Dio.
 - Omicidio: Hanno condannato a morte Gesù,
     un uomo innocente, e lo hanno consegnato ai Romani per la crocifissione.
 - Incredulità: Non hanno creduto ai miracoli
     di Gesù e ai suoi insegnamenti, preferendo seguire i loro leader
     religiosi.
 - Durezza
     di cuore: Si
     sono ostinati nel loro rifiuto di Gesù, anche di fronte alle prove
     evidenti della sua divinità.
 
Quali peccati hanno portato i Giudei a
crocifiggere il Messia?
In generale, i peccati che hanno portato
i Giudei a crocifiggere il Messia possono essere riassunti in:
- Orgoglio: Si consideravano migliori
     degli altri popoli e non avevano bisogno di un salvatore.
 - Mancanza
     di amore: Non
     hanno amato Gesù come il loro prossimo, ma lo hanno odiato e perseguitato come
     nemico del popolo.
 - Mancanza
     di fede: Non
     hanno creduto alle profezie che annunciavano il Messia e non hanno
     riconosciuto in Gesù l'adempimento di queste profezie.
 
Conclusione
L'esortazione di Pietro a convertirsi è
un invito a pentirsi di questi peccati e ad accettare Gesù come il Messia e
Salvatore. La conversione porta al perdono dei peccati e al dono dello Spirito
Santo, che ci permette di vivere una vita nuova in Cristo.
Oltre ai peccati specifici menzionati
sopra, è importante ricordare che la crocifissione di Gesù è stata un evento
complesso con diverse cause. Alcune di queste cause includono:
- Le
     tensioni politiche tra i Giudei e i Romani: I Giudei speravano,
     poliricamente e nazionalisticamente, che il Messia li avrebbe liberati
     dalla dominazione romana.
 - Le
     rivalità tra le diverse sette religiose all'interno del Giudaismo: I capi religiosi ebrei
     vedevano Gesù come una minaccia al loro potere e autorità.
 - La
     paura del cambiamento: Gesù predicava un messaggio di radicalità e di cambiamento che
     spaventava molti.
 
In definitiva, la crocifissione di Gesù è
stata un atto di grande ingiustizia e di peccato. Tuttavia, Dio ha
usato questo evento per portare la salvezza al mondo intero. Come dice Paolo in
Romani 5:8: "Ma Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché, mentre
eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi".
L'esortazione di Pietro a convertirsi è ancora valida oggi per tutti noi. Dobbiamo pentirci dei nostri peccati e accettare Gesù come il nostro Signore e Salvatore. Solo così possiamo ricevere il perdono dei peccati e la vita eterna.
[Gemini]
Etichette: battesimo, Convertitevi, dono dello Spirito, durezza di cuore, fede, incredulità, nome di Gesù, obbedienza, omicidio, orgoglio, pentimento, perdono, rifiuto del Messia
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