giovedì 9 maggio 2024
NON AVER PAURA, NON TACERE
Il cristiano, testimone di Cristo non deve temere nessuno
Atti 18,9-18. Il Signore disse a Paolo: Non aver paura, continua a parlare e non tacere.
Note di ambientazione storica e biblica
1. CORINTO
Per delineare un quadro completo di Corinto al tempo di Paolo, è necessario contestualizzare la città storicamente e religiosamente, analizzando i suoi aspetti salienti e il rapporto che si instaurò tra l'apostolo e la sua comunità.
Profilo storico
- Posizione e importanza: Corinto,
situata nell'Istmo di Corinto che collega il Peloponneso alla Grecia
settentrionale, era un importante centro commerciale e strategico. Era un
crocevia di rotte marittime e terrestri, fattore che contribuì alla sua
prosperità e cosmopolitismo.
- Popolazione: La città
era popolata da una mescolanza di greci, romani, ebrei e altre
provenienze, creando un ambiente multiculturale e vivace.
- Società: La
società corinzia era stratificata, con una netta divisione tra classi
sociali. Accanto a una ricca élite mercantile, vi era una numerosa classe
operaia e una significativa presenza di schiavi.
- Religione: Corinto
era un centro religioso politeista, con il culto di numerose divinità
greche e romane, tra cui Afrodite, divinità dell'amore e della sessualità,
il cui tempio era famoso in tutto il mondo antico.
Profilo religioso
- Culto religioso: La
religione permeava la vita quotidiana dei Corinzi, con riti, festività e
consultazioni degli oracoli. La morale era legata alle divinità e alle
loro sfere d'influenza.
- Influenze orientali: Oltre al
pantheon greco-romano, Corinto era aperta a culti orientali come quello di
Cibele e Dioniso, che attiravano molti devoti con i loro riti estatici e
promesse di salvezza.
- Sinagoga ebraica: La
presenza di una comunità ebraica a Corinto è attestata, con una sinagoga
frequentata da Paolo e da altri ebrei.
Relazione tra Paolo e i Corinzi
- Fondazione della comunità: Paolo
giunse a Corinto durante il suo secondo viaggio missionario (Atti
18:1-18), fondandovi una comunità cristiana. Vi rimase per circa 18 mesi,
istruendo i fedeli e battezzando nuovi convertiti.
- Carattere della comunità: La
comunità corinzia era vivace e diversificata, ma presentava anche problemi
interni come divisioni, liti, immoralità sessuale e influenze di culti
pagani.
- Lettere ai Corinzi: Per
affrontare queste difficoltà, Paolo scrisse due lettere ai Corinzi (1
Corinzi e 2 Corinzi), affrontando i temi controversi e offrendo guida
spirituale alla comunità.
- Insegnamenti di Paolo: Paolo
predicava il messaggio cristiano di salvezza attraverso la fede in Gesù
Cristo, invitando i Corinzi ad abbandonare le pratiche pagane e vivere
secondo i principi morali cristiani.
- Influenza di Paolo: Le
lettere di Paolo ebbero un impatto profondo sulla comunità corinzia,
aiutandola a maturare nella fede e ad affrontare le sfide interne.
Conclusione
Corinto, al tempo di Paolo, era una
città ricca, multiculturale e densa di stimoli religiosi. La comunità
cristiana, fondata da Paolo, era vivace ma presentava diverse problematiche. Le
lettere di Paolo ai Corinzi rappresentano una preziosa testimonianza del
rapporto tra l'apostolo e la sua comunità, offrendo spunti di riflessione sulla
fede, la morale e la vita comunitaria nella Chiesa primitiva.
Personaggi chiave:
- Paolo: Apostolo
del Cristianesimo, fondatore della comunità cristiana di Corinto e autore
di due lettere ai Corinzi.
- Aquila e Priscilla: Coniugi
cristiani che collaborarono con Paolo a Corinto e lo aiutarono nel suo
ministero.
- Apollo: Ebreo alessandrino eloquente, istruito da Aquila e Priscilla nella fede cristiana.
- Demetrio: Atti 19,23-27: Demetrio, un fabbro di Corinto, era il capo di un gruppo di artigiani che producevano oggetti sacri per il culto di Artemide, la dea della caccia e della natura selvaggia. Quando l'arrivo di Paolo a Corinto e la sua predicazione contro l'idolatria minacciarono il loro commercio, Demetrio incitò i suoi concittadini contro Paolo e i cristiani, scatenando una sommossa
Attività
- Fondazione della comunità
cristiana: Paolo predicò il Vangelo a Corinto e battezzò i nuovi convertiti.
- Istruzione dei fedeli: Paolo
istruì i cristiani di Corinto nella dottrina e nella pratica della fede.
- Scrittura delle lettere: Paolo scrisse due lettere.
2. GALLIONE
Nella Bibbia, il Gallione menzionato in
Atti 18,12-17 era il proconsole della provincia romana dell'Acaia durante il
regno dell'imperatore Claudio (41-54 d.C.). Era un membro della Gens Junia, una
famiglia patrizia romana di antica origine. Il nome completo di Gallione era
Lucio Junio Anneo Gallio Senecione.
Gallione apparteneva al ramo dei Junii Silani della Gens Junia. Questa famiglia era distinta e annoverava tra i suoi membri numerosi consoli, senatori e altre figure importanti della Repubblica romana e dell'Impero romano.
Carriera Politica
Gallione iniziò la sua carriera politica
sotto l'imperatore Tiberio (14-37 d.C.) e ricoprì diverse cariche, tra cui
questore ed edile. Nel 51 d.C., durante il regno di Claudio, fu nominato
proconsole dell'Acaia, una provincia che comprendeva la Grecia continentale e
le isole del Mar Egeo. Come proconsole, Gallione era responsabile
dell'amministrazione e della giustizia nella provincia.
Atti degli Apostoli
Gallione viene menzionato negli Atti degli
Apostoli quando Paolo di Tarso fu portato davanti a lui a Corinto,
accusato di sovvertire l'ordine pubblico e di introdurre una nuova religione.
Gallione, non trovando alcuna base per le accuse, rifiutò di processare Paolo e lo liberò.
Morte e Eredità
Gallione morì dopo il suo mandato di
proconsole in Acaia, probabilmente intorno al 64 d.C. Era il fratello maggiore
del famoso filosofo stoico Lucio Anneo Seneca, che scrisse diverse opere
lodando il carattere e l'integrità di Gallione.
Informazioni Aggiuntive
- Alcuni
studiosi ritengono che Gallione sia stato il primo cristiano in seno alla
famiglia imperiale romana, sebbene non vi siano prove definitive a
sostegno di questa affermazione.
- La figura di Gallione è stata raffigurata in diverse opere d'arte e letteratura, tra cui il romanzo "La tunica" di Lloyd C. Douglas e il film omonimo del 1953.
3. AQUILA E PRISCILLA
Priscilla e Aquila, coppia di coniugi
giudei, sono figure importanti nel Nuovo Testamento, menzionate diverse volte
negli Atti degli Apostoli e in una lettera di Paolo. La loro storia è
intrecciata con quella di Paolo e rappresenta un esempio di fede, ospitalità e
istruzione cristiana.
Chi erano
- Aquila: Era un ebreo originario del Ponto,
regione situata nell'odierna Turchia. Era fabbricante di tende, mestiere
che condivideva con la moglie Priscilla.
- Priscilla: Anche lei ebrea, probabilmente anche lei originaria del Ponto, collaborava con il marito nella gestione
dell'attività.
Insieme, Priscilla e Aquila si trasferirono a Roma, ma a causa dell'editto dell'imperatore Claudio del 49 d.C. che espelleva gli ebrei dalla città, furono costretti a migrare a Corinto. Qui incontrarono Paolo, che si unì a loro lavorando come fabbricante di tende. Tra Paolo e la coppia si instaurò un forte legame di amicizia e collaborazione.
Attività e ruolo nella diffusione della fede in Cristo
- Ospitalità: Priscilla e Aquila offrirono a Paolo
ospitalità e un lavoro durante il suo soggiorno a Corinto (Atti 18,1-2).
La loro casa divenne un luogo di incontro per i cristiani della zona (Atti
18,18).
- Istruzione: Istruirono Apollo, un eloquente
ebreo alessandrino, approfondendo la sua conoscenza degli insegnamenti
cristiani (Atti 18,24-28).
- Aiuto
a Paolo:
Aiutarono Paolo in diverse occasioni, ad esempio accompagnandolo nel suo
viaggio da Efeso in Siria (Atti 18,19) e inviando saluti alle comunità
cristiane (Romani 16,3).
Menzione nella Bibbia
Priscilla e Aquila sono menzionati
esplicitamente in diverse parti del Nuovo Testamento:
- Atti
degli Apostoli:
18,1-2.18-19.26-27.
- Romani: 16,3-4
- 1
Corinzi:
16,19
- 2
Timoteo: 4,19
Oltre a queste menzioni esplicite, si
presume che Priscilla e Aquila siano tra i "collaboratori" di Paolo a
cui egli fa riferimento in alcune sue lettere (ad esempio Filippesi 4,22).
Conclusione
Priscilla e Aquila furono figure devote e
attive nella diffusione della fede nel Messia, durante i primi anni della Chiesa. La
loro storia è un esempio di fede, ospitalità, istruzione e collaborazione nel
servizio a Dio e al prossimo.
[Gemini]
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martedì 23 aprile 2024
LA MISSIONE CRISTIANA È OPERA DELLO SPIRITO
Atti 13,2. Lo Spirito del Signore sceglie Barnaba e Saulo
Nel libro degli Atti degli
Apostoli, capitolo 13, versetto 2, leggiamo:
“Mentre essi stavano celebrando il
culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: ‘Riservate per me
Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati’.”
Vediamo ora una breve analisi di
questi sei messaggi:
- Celebrazione del culto del
Signore
- In questo
contesto, la comunità di Antiochia si riuniva per adorare Dio e
digiunare. La celebrazione del culto del Signore è un momento di
comunione, preghiera e adorazione.
- Passi
paralleli:
- Nel
Salmo 95,6, si esorta a “venire, adoriamo e inginocchiamoci; pieghiamoci
davanti al Signore che ci ha creati”.
- Nel
Vangelo di Giovanni 4,24, Gesù dice: “Dio è Spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità”.
- Lo Spirito Santo che disse
- Qui
vediamo l’intervento diretto dello Spirito Santo. Egli guida e comunica
con i credenti.
- Passi
paralleli:
- Nel
Vangelo di Giovanni 16,13, Gesù promette che lo Spirito Santo guiderà i
suoi discepoli in tutta la verità.
- Nel
libro degli Atti 2,4, lo Spirito Santo scende su di loro come lingue di
fuoco durante la Pentecoste.
- “Riservate per me Barnaba e
Saulo”:
- Dio ha un
piano specifico per Barnaba e Saulo (che in seguito diventerà l’apostolo
Paolo). Li ha scelti per un’opera particolare.
- Passi
paralleli:
- Nel
libro di Geremia 1,5, Dio dice a Geremia: “Prima che ti formassi nel
grembo materno, ti conoscevo; prima che tu uscissi dal seno, ti
consacrai”.
- Nel
Vangelo di Matteo 28,19-20, Gesù incarica i discepoli di andare e fare
discepoli di tutte le nazioni.
- “Per l’opera alla quale li ho
chiamati”:
- Dio ha un
piano specifico per ciascuno di noi. Barnaba e Saulo sono stati chiamati
per un compito specifico nell’opera del Regno di Dio.
- Passi
paralleli:
- Nel
libro di Efesini 2,10, si afferma che siamo “creati in Cristo Gesù per
fare opere buone, che Dio ha preparato affinché noi le facessimo”.
- Nel
libro di 2 Timoteo 1,9, si dice che Dio ci ha salvati e chiamati con una
santa chiamata, non a causa delle nostre opere, ma secondo il suo
proposito e grazia.
In sintesi, questo passo degli Atti
ci ricorda l’importanza della comunione, dell’obbedienza allo Spirito Santo e
della consapevolezza che Dio ha un piano specifico per ciascuno di noi.
[Copilot]
Etichette: Barnaba, chiamata, culto, digiuno, opera, Paolo, riservare, scelta, Spirito Santo
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