lunedì 6 maggio 2024

 

POTERE DEL CRISTIANO PIÙ FORTE DI CESARE

 

IL MONDO FA GUERRA AI CRISTIANI
Atti 16,22-34. Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia.

  • La fede in Cristo è testimonianza di amore di Dio per i propri nemici.
  • Chi rifiuta e uccide i cristiani rifiuta e uccide Cristo - e rovina se stesso.
  • La necessità di sottomettersi allo Spirito di Gesù per salvare se stessi e i nemici.
  • Per salvarsi da questo mondo in mano a Cesare e al suo Denaro, è necessario essere testimoni autentici  di Cristo Gesù, come Paolo e Sila.
  • La conversione del nemico alla fede in Cristo è la vittoria dell'apostolo sulla cultura di questo  mondo che non riconosce Cristo Signore, unico Salvatore.

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martedì 16 aprile 2024

 

NELLE DIFFICOLTÀ ANNUNCIA IL VANGELO A TUTTI

 


Atti degli Apostoli 8,1-8. Violenta persecuzione. Ma vi fu grande gioia in quella città.

Video Lezione

Atti 8,1-8 segna una svolta significativa nella storia della chiesa primitiva. La persecuzione contro i cristiani a Gerusalemme li costringe a disperdersi, portando il Vangelo in nuove regioni. Questo capitolo evidenzia la resilienza della fede di fronte all'opposizione, la potenza della predicazione e dei miracoli nel convertire i cuori, e la gioia che ne deriva.

Analisi e commento versetto per versetto

1. Persecuzione e dispersione (Atti 8,1)

Insegnamento: La persecuzione può essere un potente strumento per diffondere il Vangelo, costringendo i credenti a condividere la loro fede con altri.

2. La sepoltura di Stefano (Atti 8,2)

Insegnamento: La fede e la pietà trionfano anche di fronte alla morte. I credenti sono chiamati a sostenersi a vicenda nei momenti difficili.

3. Saul perseguita la chiesa (Atti 8,3)

Insegnamento: Lo zelo religioso, se non è guidato dalla conoscenza e dall'amore, può portare a gravi conseguenze.

4. I dispersi annunciano il Vangelo (Atti 8,4)

Insegnamento: Ogni cristiano è chiamato ad essere un testimone di Cristo nel mondo. La nostra fede non è destinata a rimanere confinata tra le mura di una chiesa, ma a diffondersi in ogni angolo della società.

5. Filippo in Samaria (Atti 8,5-8)

Insegnamento: La predicazione del Vangelo, accompagnata dalla potenza dello Spirito Santo, può trasformare vite e portare vera gioia. I miracoli, pur non essendo essenziali, possono confermare la veracità del messaggio e attirare le persone a Cristo.

6. "Vi fu grande gioia in quella città": quale?

Il testo non esplicita il nome della città, ma si presume sia Samaria. La gioia indicata è:

Insegnamenti per il credente oggi:

  1. La persecuzione non deve farci tacere, ma spingerci a condividere la nostra fede con ancora più coraggio.
  2. Ogni credente è chiamato ad essere un testimone di Cristo nel mondo.
  3. La predicazione del Vangelo, accompagnata dalla potenza dello Spirito Santo, può trasformare vite e portare vera gioia.
  4. La fede in Cristo ci unisce in una comunità di fratelli e sorelle.
  5. La conversione ci apre la porta alla vita eterna in Cristo.
  6. Le sofferenze e le difficoltà possono essere trasformate in opportunità per crescere nella fede e per testimoniare la nostra speranza agli altri. La persecuzione e le sfide che i credenti di Atti 8 affrontano non li abbattono, ma li rafforzano nella fede e li spingono a condividere il Vangelo con ancora più fervore. Allo stesso modo, i credenti di oggi sono chiamati ad affrontare le difficoltà con coraggio e speranza, vedendo in esse un'occasione per crescere nella loro relazione con Dio e per testimoniare la sua potenza e il suo amore al mondo.
  7. La gioia del Vangelo è contagiosa. La "grande gioia" che pervade la città di Samaria dopo la predicazione di Filippo è un segno tangibile della potenza del Vangelo. La vera gioia non deriva dalle cose materiali o dai successi effimeri, ma dalla fede in Gesù Cristo e dalla speranza della vita eterna. I credenti di oggi sono chiamati a vivere e a condividere questa gioia con gli altri, dimostrando che la fede cristiana non è solo un insieme di dogmi e di regole, ma una fonte di vita e di felicità autentica.
  8. L'unità della chiesa è fondamentale per la sua missione. La conversione dei Samaritani rappresenta un passo importante verso l'abbattimento delle barriere tra ebrei e gentili. La chiesa primitiva comprende che il Vangelo è destinato a tutti gli uomini, senza distinzione di razza o di provenienza. I credenti di oggi sono chiamati a superare le divisioni e a lavorare insieme per l'unità del corpo di Cristo, testimoniando al mondo l'amore e la misericordia di Dio che abbraccia tutti.
  9. I miracoli possono essere un potente strumento per la diffusione del Vangelo. Sebbene i miracoli non siano essenziali per la fede, essi possono giocare un ruolo importante nell'attrarre l'attenzione delle persone e nel confermare la veracità del messaggio cristiano. I credenti di oggi sono chiamati a vivere una vita santa e fedele, che sia un miracolo continuo in grado di testimoniare la potenza di Dio agli altri.
  10. La chiamata alla santità è rivolta a tutti i credenti. La storia di Filippo in Samaria ci ricorda che Dio chiama tutti i credenti alla santità. Non importa la nostra posizione sociale o il nostro background, ognuno di noi è chiamato a vivere una vita conforme alla volontà di Dio. La santità non è un privilegio riservato a pochi, ma un dovere e un'opportunità per ogni cristiano.

Conclusione

Atti 8,1-8 è un capitolo ricco di insegnamenti preziosi per il credente di oggi. La persecuzione, la dispersione, la predicazione del Vangelo, i miracoli, la conversione e la gioia sono tutti elementi che ci ricordano la potenza del Vangelo e la nostra chiamata a testimoniarlo al mondo. Viviamo con coraggio, speranza e gioia, uniti nella fede e nell'amore, per essere strumenti di benedizione per gli altri e per contribuire alla diffusione del regno di Dio sulla terra.

[Gemini]


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mercoledì 27 marzo 2024

 

PRESCRIZIONI PER LA FESTA DI PRIMAVERA

 


Esodo 12,1-14. Prescrizioni per la cena pasquale

Video Lezione

Esodo 12,1: "Questo mese" - Interpretazione e parallelismi con la Pasqua di Gesù

1. Il contesto nella Torah

2. Possibili parallelismi con la Pasqua di Gesù

3. Contatti tra la Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana

4. Differenze tra la Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana

Conclusione

La Pasqua ebraica e la Pasqua cristiana sono due feste con molti parallelismi e contatti. Entrambe le feste commemorano la liberazione da una schiavitù e sono momenti di grande significato religioso per i rispettivi credenti. Tuttavia, ci sono anche alcune differenze importanti tra le due feste, che riflettono le diverse teologie ebraica e cristiana.

CENA PASQUALE ULTIMA CENA DI GESÙ

1. La cena pasquale ebraica

2. L'Ultima Cena di Gesù

3. Il luogo

4. Il rituale

5. I testi del Nuovo Testamento

6. Pane e vino

Conclusioni

La cena pasquale ebraica e l'Ultima Cena di Gesù sono due eventi connessi da una profonda simbologia. La cena di Gesù riprende il rituale del Seder, reinterpretandolo in chiave salvifica. Il pane e il vino, simboli della liberazione e del sacrificio, diventano nell'Eucaristia il segno della presenza di Cristo e del suo amore per l'umanità.

Note

AGNELLO PASQUALE

L'agnello pasquale e la pecora condotta al macello nel Nuovo Testamento e nei Profeti messianici:

1. Nuovo Testamento

·         Gesù come agnello pasquale

·         Gli apostoli come agnelli in mezzo ai lupi

2. Profeti messianici

·         Isaia 53:

·         Geremia 11,19: "Io ero come un agnello mansueto, che si lascia condurre al macello; e non sapevo che tramavano contro di me dei disegni per farmi perire: "Distruggiamo l'albero con il suo frutto, togliamolo dalla terra dei viventi, e non si ricordi più il suo nome!"".

 

3. Altri riferimenti

·         Ezechiele 34:

·         Zaccaria 9,9: "Rallegrati grandemente, o figlia di Sion! Esulta, o figlia di Gerusalemme! Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e salvatore, umile e montato su un asino, su un puledro, figlio di un' asina".

 

Conclusione prospettica

L'immagine dell'agnello pasquale e della pecora condotta al macello è usata nel Nuovo Testamento per descrivere la sofferenza e la morte, accettate da Gesù il Cristo per mano delle autorità religiose e laiche di Gerusalemme. Questa immagine dell'agnello mansueto condotto al macello, è già presente nei Profeti messianici, che preannunciano la venuta di un Messia sofferente e salvatore. Il sacrificio di Gesù è visto come l'adempimento delle profezie messianiche e come la definitiva liberazione dell'umanità dal peccato e dalla condanna all'eterna lontananza da Dio e dalla festa.

[Gemini]

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