venerdì 31 maggio 2024
COSTRUITEVI SULLA FEDE IN CRISTO E CONSERVATEVI NELL'AMORE DI DIO
Giuda vv 1- 25.Tematizzazione,
contesto e insegnamenti della Lettera Ricordate le cose dette dagli apostoli di Cristo SignoreGiuda 17-25. Costruite voi stessi sulla fede in Cristo.
L'autore della Lettera di Giuda (25 versetti in un solo capitolo) si identifica come "Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo [e del Signore]". Tradizionalmente, si ritiene che questo Giuda sia Giuda Taddeo, uno degli apostoli di Gesù. Tuttavia, alcuni studiosi mettono in dubbio questa attribuzione e suggeriscono che l'autore possa essere stato un'altra persona con lo stesso nome.
Tematizzazione
La Lettera di Giuda, pur essendo breve,
tratta di tematiche importanti e attuali per il lettore di oggi. Tra i temi
principali troviamo:
- La
lotta contro i falsi maestri: Giuda esorta i suoi lettori a stare
attenti a coloro che diffondono insegnamenti eretici e che cercano di
ingannare i fedeli. Questo tema è ancora rilevante oggi, in un mondo in
cui ci sono molte informazioni e opinioni diverse, alcune delle quali
possono essere fuorvianti o addirittura pericolose.
- L'importanza
della fede:
Giuda sottolinea l'importanza di rimanere fedeli agli insegnamenti di Gesù
Cristo e di resistere alle tentazioni. Questo tema è sempre importante per
i cristiani, ma può essere particolarmente importante in tempi di
difficoltà o persecuzione.
- Il
giudizio finale:
Giuda ricorda ai suoi lettori che Dio giudicherà tutti gli uomini e che
punirà coloro che fanno il male. Questo tema può essere un monito per
coloro che sono tentati di peccare, ma può anche essere una fonte di
speranza per coloro che soffrono per causa della giustizia.
Contesto
La Lettera di Giuda è stata scritta verso
la fine del primo secolo d.C., in un periodo in cui la Chiesa cristiana era
ancora giovane e stava affrontando diverse sfide. Tra queste sfide c'erano la
presenza di falsi maestri, le persecuzioni e le divisioni interne. La lettera
di Giuda è stata scritta per incoraggiare e istruire i cristiani in questo
periodo difficile.
Destinatari
L'identità dei primi destinatari della Lettera di Giuda è incerta e dibattuta tra gli studiosi. Il testo inizia con l'indirizzo "agli eletti amati in Dio Padre e conservati per Gesù Cristo" (Giuda 1:1). Questa formulazione non specifica un gruppo particolare di persone, ma suggerisce che i destinatari siano cristiani di origine ebraica che hanno ricevuto la fede e la salvezza in Gesù Cristo.
Alcune interpretazioni suggeriscono che la
lettera fosse indirizzata a:
- Una
comunità specifica:
potrebbe essere stata scritta per una chiesa o un gruppo di cristiani in
una particolare città o regione.
- Un
gruppo più ampio:
potrebbe essere stata destinata a tutti i cristiani in generale, diffusa
attraverso diverse comunità.
- Un
gruppo di persone in difficoltà: potrebbe essere stata scritta per
cristiani che stavano affrontando persecuzioni, eresie interne o altre
sfide.
L'incertezza sull'identità dei destinatari
deriva da diversi fattori:
- Mancanza
di riferimenti specifici: La lettera non menziona nomi di
luoghi o persone che potrebbero aiutare a identificare i destinatari.
- Brevità
del testo:
La brevità della lettera (solo 25 versetti) limita la quantità di
informazioni disponibili sul contesto e sui destinatari.
- Differenze
teologiche:
Alcune parti della lettera sembrano riflettere idee teologiche specifiche,
che potrebbero indicare un gruppo di destinatari con determinate
convinzioni.
Nonostante l'incertezza, il messaggio
centrale della Lettera di Giuda rimane rilevante per tutti i cristiani. La
lettera ci esorta a rimanere fedeli agli insegnamenti di Gesù Cristo.
Imperativi cristiani
Ecco sei insegnamenti che possiamo trarre
da questa lettera:
- Siate
attenti a ciò che credete: Non credete a tutto ciò che sentite
o leggete. Fate le vostre ricerche e verificate le informazioni prima di
accettarle come vere.
- Rimanete
fedeli agli insegnamenti di Gesù Cristo: Gesù è il nostro Signore e
Salvatore, e i suoi insegnamenti sono la nostra guida per la vita.
- Resistete
alle tentazioni:
Il mondo è pieno di tentazioni, ma possiamo resistere a esse con l'aiuto
di Dio.
- Amatevi
gli uni gli altri:
L'amore è il comandamento più importante di Gesù, e dovremmo sempre
cercare di amare gli altri, anche coloro che sono difficili da amare.
- Pregate: La preghiera è un modo potente per
connetterci con Dio e ricevere la sua forza e guida.
- Non
abbiate paura di difendere ciò che è giusto: Anche se è difficile, dovremmo
sempre difendere ciò che è giusto, anche se questo significa andare contro
la corrente.
La Lettera di Giuda è un breve ma potente
libro della Bibbia che può aiutarci a vivere una vita cristiana fedele e
coraggiosa.
[Gemini]
SCONTRO TRA GESÙ E LE ISTITUZIONI RELIGIOSE
SCONTRO MORTALE TRA POTERE FALSO E QUELLO VEROCommento di Marco
11,27-33. Un confronto tra l'autorità di Gesù e quella dei capi religiosi
Contesto storico e letterario
Questo brano si colloca nel contesto del
viaggio di Gesù verso Gerusalemme, dove si prepara ad affrontare la sua
passione e morte. Gesù si trova nel tempio, luogo sacro del giudaismo, e il suo
comportamento suscita l'indignazione dei capi religiosi (sommi sacerdoti,
scribi e anziani) che lo interrogano sulla sua autorità.
Il brano è ricco di parallelismi con
altri passi evangelici, come la purificazione del tempio in Giovanni 2,13-17 e
la parabola dei vignaioli malvagi in Matteo 21,33-46. Questi parallelismi
aiutano a comprendere meglio il significato di questo episodio e il messaggio
che Gesù vuole trasmettere.
Commento versetto per versetto
Versetto 27
- "Gesù
e i suoi discepoli andarono di nuovo a Gerusalemme": Questo ritorno a
Gerusalemme sottolinea l'importanza della città per la missione di Gesù e
il culmine imminente della sua storia.
- "E
mentre egli camminava nel tempio": L'azione si svolge nel tempio,
luogo centrale della religione ebraica, dove Gesù esercita la sua autorità
in modo provocatorio.
- "gli
si avvicinarono i sommi sacerdoti, gli scribi e gli anziani": Questi
erano i leader religiosi ebraici, che detenevano il potere sia religioso
che politico. Il loro avvicinarsi a Gesù indica la loro ostilità e il loro
desiderio di metterlo alla prova.
Versetto 28
- "Con
quale autorità fai queste cose? O chi ti ha dato l'autorità di
farle?": Questa è la domanda cruciale che i capi religiosi pongono a
Gesù. Mettono in discussione la sua legittimità ad agire come fa,
soprattutto nel tempio.
Versetto 29
- "Ma
Gesù disse loro: Vi farò anch'io una domanda e, se mi risponderete, vi
dirò con quale potere lo faccio": Gesù non risponde direttamente alla
loro domanda, ma li sfida a riflettere su una questione fondamentale.
Versetto 30
- "Il
battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini?
Rispondetemi!": Gesù sposta l'attenzione su Giovanni Battista, figura
profetica molto considerata dal popolo. Il battesimo di Giovanni era un
atto di penitenza e preparazione alla venuta del Messia.
Versetti 31-32
- "E
ragionavano fra loro dicendo: Se diciamo: «Dal cielo», dirà: «Perché
allora non gli avete creduto?». Diciamo dunque: «Dagli uomini»?": I
capi religiosi si trovano in una trappola. Se ammettono che il battesimo
di Giovanni era da Dio, devono allora riconoscere l'autorità di Gesù, che
Giovanni ha proclamato come il Messia. Se invece dicono che era dagli
uomini, rischiano di perdere la loro credibilità agli occhi del popolo.
Versetto 33
- "Ma
temevano la folla, perché tutti ritenevano che Giovanni fosse veramente un
profeta": I capi religiosi sono consapevoli del sostegno popolare per
Giovanni Battista e temono di contraddire la sua testimonianza su Gesù.
- "Rispondendo
a Gesù dissero: «Non lo sappiamo»": Di fronte alla domanda di Gesù, i
capi religiosi non sanno cosa rispondere. La loro risposta è un'ammissione
di impotenza e della mancanza di una vera autorità spirituale.
- "E
Gesù disse loro: «Neanche io vi dico con quale autorità faccio queste
cose»": Gesù non rivela la fonte della sua autorità, ma il suo
silenzio è eloquente. La sua autorità deriva da Dio stesso e non ha
bisogno dell'approvazione degli uomini.
Sei messaggi sull'autorità di Gesù e dei
sacerdoti del tempio
- Gesù
ha un'autorità divina: Gesù non agisce per conto proprio, ma con l'autorità di Dio Padre. La
sua autorità è messa in discussione dai capi religiosi, ma è confermata
dalla sua stessa persona e dalle sue opere.
- L'autorità
dei capi religiosi è usurpata: I capi religiosi ebraici detenevano il potere
per tradizione, ma il loro potere era spesso corrotto e abusato. Gesù li
smaschera come falsi leader che non hanno a cuore il bene del popolo.
- Giovanni
Battista preparò la via a Gesù: Giovanni Battista fu un profeta importante che
preparò la via alla venuta del Messia. La sua testimonianza di Giovanni
verte sulla indentità di Gesù come il Messia, Figlio di Dio, Agnello di
Dio che toglie i peccati del mondo. [vedi APPROFONDIMENTO]
- L'autorità
di Gesù si basa sulla verità: Gesù non cerca il consenso dei capi
religiosi, ma la verità. La sua autorità è radicata nella sua parola e
nelle sue azioni, che sono in perfetta armonia con la volontà di Dio.
- L'autorità
di Gesù è al servizio del popolo: Gesù non esercita la sua autorità
per dominare o per opprimere, ma per liberare e salvare il popolo. La sua
autorità è al servizio dell'amore e della giustizia.
- Siamo
chiamati a discernere la vera autorità: Il brano di Marco 11,27-33 ci invita
a discernere la vera autorità dalla falsa. L'autorità autentica si basa
sulla verità, sull'amore e sul servizio, mentre l'autorità usurpata si
basa sull'egoismo, sul potere e sulla paura.
Conclusione
Questo brano del Vangelo di Marco ci offre
un ritratto potente di Gesù come colui che ha un'autorità divina e che sfida
l'autorità corrotta dei capi religiosi del suo tempo. Il messaggio di Gesù è
ancora attuale oggi: siamo chiamati a riconoscere e a seguire la vera autorità
di Gesù, che ci conduce verso la vita, la libertà e la salvezza.
- L'importanza
di una fede autentica:
La vera fede non si basa su credenze cieche o su tradizioni umane, ma su
un rapporto personale con Gesù Cristo.
- Il
coraggio di difendere la verità: Di fronte all'opposizione e alla
persecuzione, siamo chiamati a difendere la verità con coraggio e senza
paura.
- La speranza di un futuro nuovo: L'autorità di Gesù ci dà la speranza di un futuro nuovo, in cui la giustizia e l'amore di Dio regneranno su tutta la terra.
APPROFONDIMENTO
La testimonianza di Giovanni Battista su
Gesù era ricca e sfaccettata, offrendo diverse sfumature che lo identificavano
come il Messia atteso e il Figlio di Dio. Ecco alcuni punti chiave della sua
testimonianza:
1. Giovanni battezza Gesù: In Matteo 3, Giovanni
battezza Gesù nel fiume Giordano, un evento carico di simbolismo. Il battesimo
rappresentava la purificazione dai peccati e la preparazione per una nuova
vita. Nel battezzare Gesù, Giovanni lo riconosce come colui che avrebbe purificato
il mondo dai peccati e inaugurato una nuova era di salvezza.
2. Giovanni proclama la divinità di Gesù: In Giovanni 1,32-34,
Giovanni vede lo Spirito Santo scendere su Gesù come una colomba dopo il
battesimo, e dichiara: "Ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio
di Dio". Questa affermazione esplicita della divinità di Gesù è centrale
nella testimonianza di Giovanni.
3. Giovanni presenta Gesù come l'Agnello
di Dio: In
Giovanni 1,29-36, Giovanni vede Gesù avvicinarsi e lo indica come
"l'Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo". Questa immagine
evoca il sacrificio pasquale dell'agnello e prefigura la morte di Gesù come
sacrificio espiatorio per i peccati dell'umanità.
4. Giovanni paragona Gesù a un profeta: In Deuteronomio
18:15-19, Mosè profetizza la venuta di un futuro profeta come lui stesso.
Giovanni, in Giovanni 5:39-46, interpreta questa profezia riferendola a Gesù,
definendolo "il profeta che deve venire".
5. Giovanni esalta la preesistenza di
Gesù: In
Giovanni 1,1-18, Giovanni presenta Gesù come il Logos, la Parola di Dio
incarnata. Egli afferma che Gesù esisteva "prima di ogni cosa" ed è
stato "creatore di tutte le cose". Questa enfasi sulla preesistenza e
divinità di Gesù è unica nel Nuovo Testamento.
In sintesi, la testimonianza di Giovanni
Battista su Gesù lo identificava come
- Il
Messia atteso, colui che avrebbe liberato il popolo di Israele.
- Il
Figlio di Dio, dotato di un'autorità divina unica.
- L'Agnello
di Dio, sacrificato per la redenzione dei peccati.
- Un
profeta potente, come Mosè, ma superiore a lui.
La testimonianza di Giovanni Battista fu
fondamentale per far conoscere Gesù al popolo e per preparare la via alla sua
accettazione come Messia e Salvatore.
[Gemini]
giovedì 30 maggio 2024
Non temere. Il Signore abita in te.
Sofonia 3,14-17. Dio abita in mezzo al suo popolo, come salvatore.Il Signore è in mezzo a
te. Non temerai più alcuna sventura.
Versetto 14
- "Rallegrati,
figlia di Sion! Esulta, Israele! Grida di gioia con tutto il cuore, figlia
di Gerusalemme!"
Questo versetto è un invito festoso alla gioia, rivolto a Gerusalemme e a tutto il popolo d'Israele. Il profeta usa un linguaggio vivace e ripetitivo per sottolineare l'intensità della gioia che dovrebbe pervadere i cuori. La ragione di questa gioia è data dal fatto che: Dio ha liberato il suo popolo dalla sofferenza e dall'oppressione. Ha sconfitto i suoi nemici e ha ristabilito la giustizia.
Versetto 15
- "Il re è in
mezzo a te, Signore! Non temerai più alcun male."
La
presenza del re, Dio stesso, in mezzo al suo popolo è la fonte della loro
sicurezza e della loro gioia. Non c'è più motivo di temere, perché Dio è con
loro e li protegge.
Versetto 16
- "In quel
giorno si dirà a Gerusalemme: 'Non temere, Sion! Non ti abbattere!'
Il
profeta rassicura Gerusalemme e Sion, dicendole di non aver paura. Dio è con
loro e li proteggerà da ogni male.
- "Il Signore,
tuo Dio, è in mezzo a te, un eroe potente. Egli gioirà per te con immenso
amore, ti rinnoverà nella sua gioia."
Dio non
solo protegge il suo popolo, ma lo ama anche con un amore immenso. Questo amore
è così grande che Dio stesso gioisce e si rallegra con il suo popolo.
Versetto 17
- "Egli tacerà
nel suo amore, ti ricolmerà di grida di gioia."
L'amore
di Dio per il suo popolo è così grande che a volte Egli rimane in silenzio,
semplicemente contemplando la sua creazione. Eppure, questo silenzio è pieno di
amore e alla fine Dio esplode di gioia, gridando la sua felicità al suo popolo.
Conclusione
Sofonia
3,14-17 è un messaggio di speranza e di gioia per il popolo d'Israele.
Nonostante le difficoltà e le sofferenze del passato, il profeta annuncia che
Dio è con il suo popolo e lo libererà da ogni male. La presenza di Dio in mezzo
al suo popolo è motivo di grande gioia e sicurezza.
Questo
brano è un invito a fidarsi di Dio e a gioire del suo amore immenso. È un
messaggio di speranza che riecheggia ancora oggi per tutti coloro che credono
in Dio.
Messaggi per il lettore della Bibbia ebraica
1.
Gioia e rinnovamento: Questo passo invita alla gioia e all’esultanza, poiché Dio
ha revocato le condanne contro Israele e ha disperso il nemico. Il lettore può
trarre conforto dal fatto che anche nei momenti difficili, Dio è presente e
pronto a rinnovare la speranza e la fiducia.
2.
Presenza di Dio: Sofonia afferma che “Il Re d’Israele è il Signore in mezzo
a te”. Questa dichiarazione sottolinea la presenza costante di Dio nel mezzo
del suo popolo. Anche oggi, possiamo trovare conforto nella consapevolezza che
Dio è con noi, guidandoci e proteggendoci.
3.
Fiducia e non temere: Il profeta esorta Gerusalemme a non temere e a non
lasciarsi cadere le braccia. La presenza di Dio è un motivo per cui possiamo
affrontare le sfide con fiducia. Anche quando tutto sembra difficile, possiamo
confidare nella forza di Dio.
4.
Salvezza e amore di Dio: Sofonia descrive Dio come un “salvatore potente” che si
rallegra per il suo popolo e li ama. Questo ci ricorda che la salvezza e
l’amore di Dio sono reali e accessibili. Possiamo trovare conforto e speranza
nella sua grazia.
5.
Esultanza e grida di gioia: Il passo conclude con l’immagine di Dio che esulta di
gioia per il suo popolo. Questo ci invita a partecipare a questa gioia, a
esultare e a ringraziare Dio per la sua presenza e il suo amore.
6.
Applicazione personale: Il lettore può riflettere su come queste verità si
applicano alla propria vita. Come possiamo gioire nella presenza di Dio? Come
possiamo confidare nella sua salvezza e amore? Come possiamo esultare anche
nelle difficoltà?
In sintesi, Sofonia 3:14-17 ci offre
un messaggio di speranza, fiducia e gioia, invitandoci a riconoscere la
presenza di Dio e a vivere in modo coraggioso e grato…
PROFILO DEL PROFETA
Ebraico: צְפַנְיָה, Ṣephanyāh; greco: Σοφονίας, Sophonías; latino: Sophonias, fu un profeta minore vissuto nel regno di Giuda durante il regno di Giosia (640-609 a.C.).
Sofonia profetizzò durante un periodo di
grandi sconvolgimenti politici e religiosi. Il regno di Giuda era sotto la
minaccia dell'impero assiro e l'idolatria era diffusa nel paese.
Il messaggio di Sofonia è un messaggio di
giudizio e di speranza. Egli annuncia che Dio punirà il popolo d'Israele per i
suoi peccati, ma poi promette di restaurarlo e di benedirlo. Sofonia è un forte
critico dell'ingiustizia sociale e dell'oppressione. Egli denuncia i ricchi e
potenti che sfruttano i poveri e gli indifesi.
Temi principali
- Giorno del Signore:
Sofonia annuncia un giorno di giudizio in cui Dio punirà i malvagi e
ricompenserà i giusti. Questo giorno è descritto come un giorno di terrore
e di desolazione.
- Ritorno di Dio:
Sofonia promette che Dio ritornerà per abitare in mezzo al suo popolo e
per regnare con giustizia e pace.
- Fedeltà a Dio:
Sofonia esorta il popolo d'Israele a tornare al Signore e ad abbandonare
l'idolatria.
Il messaggio di Sofonia ha avuto un
impatto significativo sulla storia e sul pensiero ebraico. Le sue profezie sul
giorno del Signore hanno influenzato la concezione apocalittica del giudaismo e
del cristianesimo.
[Gemini]
BENEDETTA E BEATA È LA DONNA CHE CREDE NELLA PAROLA DI DIO
VISITA ALLA PARENTE ANZIANA
Luca 1,39-45. Beato chi crede che la
parola di Dio si compie.
Nel Vangelo di Luca, Maria ed
Elisabetta sono parenti.
Questo legame di parentela viene
esplicitato nel capitolo 1 del Vangelo, dove Luca narra l'episodio della
Visitazione.
- Luca
1,36 precisa
che Elisabetta era parente di Maria "GRECO: ἡ συγγενίς σου - LATINO: cognata tua", mentre Maria era discendente
della tribù di Giuda.
- Questo
significa che le loro madri erano cugine, o cognate? appartenendo cioè a rami diversi
della stessa famiglia allargata.
L'incontro tra le due donne avviene quando
Maria, già incinta di Gesù, si reca da Elisabetta, che aspetta Giovanni
Battista.
- Luca
1,39-56
descrive questo incontro con grande ricchezza di dettagli, sottolineando
la gioia e la reciproca riconoscenza che le due cugine provano per la
grazia che Dio ha loro donato.
- Luca
1,40
riporta le parole di Elisabetta che definisce Maria "beata" e
"madre del mio Signore".
- A
sua volta, Maria pronuncia il Magnificat (Luca 1,46-55), un canto di lode
a Dio per la sua misericordia e per la grandezza delle sue opere.
La relazione tra Maria ed Elisabetta è
dunque caratterizzata da un profondo legame di parentela e di fede, che
si rafforza ulteriormente nell'esperienza comune di essere madri di due figure
fondamentali per la storia della salvezza: Gesù Cristo e Giovanni Battista.
Oltre al legame di parentela, l'incontro
tra Maria ed Elisabetta rappresenta un importante simbolo dell'incontro tra
l'Antico e il Nuovo Testamento.
- Elisabetta,
appartenente al lignaggio sacerdotale di Aronne,fratello di Mosè della tribù di Levi, rappresenta l'Antico
Testamento.
- Maria, madre di Gesù, il Messia atteso, rappresenta il Nuovo Testamento, il vangelo, compimento delle parole, promesse, Legge e Profeti.
L'incontro tra le due donne anticipa
l'incontro salvifico che avverrà tra Dio e l'umanità in Gesù Cristo.
Luca 1,45. Commento con sei messaggi
Sintagma 1: "E beata colei
che ha creduto"
- E: Indica una continuità con il
precedente versetto, dove Elisabetta saluta Maria come madre del Signore.
- beata: Maria è proclamata beata, cioè
felice e benedetta da Dio. Questa beatitudine non si basa su meriti
personali, ma sulla grazia di Dio.
- colei
che ha creduto:
La beatitudine di Maria è legata alla sua fede. Ha creduto alla parola di
Dio annunciata dall'angelo Gabriele (Lc 1,26-38) e ha accettato di
diventare la madre del Messia.
Sintagma 2:
"nell'adempimento di ciò che le è stato detto"
- nell'adempimento: Maria ha creduto non solo alle
parole dell'angelo, ma anche al loro compimento. Era certa che Dio avrebbe
portato a termine la sua promessa di salvezza.
- ciò
che le è stato detto:
Riferimento all'annuncio dell'angelo Gabriele, che includeva la nascita
verginale di Gesù, la sua discendenza davidica e il suo ruolo di Messia
(Lc 1,26-33).
- dal
Signore:
La parola che Maria ha creduto proviene da Dio stesso. È una parola
autorevole e degna di fede.
Contesto biblico e spirituale
La beatitudine di Maria è inserita nel
racconto della Visitazione (Lc 1,39-56). In questo incontro tra due donne
incinte, Elisabetta riconosce la grandezza di Maria come madre del Messia. La
fede di Maria è esemplare per tutti i credenti. Ella ci insegna ad accogliere
la parola di Dio con fede e obbedienza, certi che Dio porterà a compimento le
sue promesse.
6 messaggi - riflessioni utili per il lettore di Luca
- La
beatitudine della fede: La fede in Dio porta vera gioia e
felicità. Maria è beata perché ha creduto nella parola del Signore.
- Fiducia
nelle promesse di Dio:
Possiamo avere fiducia che Dio porterà a compimento le sue promesse, come
ha fatto con Maria.
- Obbedienza
alla parola di Dio:
La fede si traduce nell'obbedienza alla parola di Dio. Maria ha obbedito
accettando di diventare la madre del Messia.
- Umiltà
e disponibilità:
Maria è stata scelta da Dio nonostante la sua umiltà e la sua condizione
di giovane donna. Dio chiama ciascuno di noi a realizzare il suo piano con
umiltà e disponibilità.
- Gioia
di servire Dio:
La missione di Maria era impegnativa, ma anche fonte di grande gioia. La
gioia di servire Dio è superiore a qualsiasi difficoltà.
- Modello
di fede per tutti:
Maria è un modello di fede per tutti i cristiani. La sua vita ci insegna
ad accogliere la parola di Dio con fede e a vivere secondo la sua volontà.
Conclusione
Luca 1,45 è un versetto ricco di
significato che ci invita a meditare sulla beatitudine della fede, sulla
fiducia nelle promesse di Dio e sull'importanza di obbedire alla sua parola.
Maria è un modello di fede e di obbedienza per tutti noi.
[Gemini]
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